AUSTRIA - UNGHERIA
- ROMANIA - MOLDOVA
UCRAINA - RUSSIA - KAZAKISTAN
( 31Luglio - 31 Agosto
2008)
(testo e foto di Marcello Carucci)

Finalmente è arrivato l’atteso giorno, alle
14 vado a prendere al lavoro la mia compagna Silvia, veniamo
a casa, ultimi preparativi, si mangia e alle 19 del 31/07/08,partiamo
da Roma destinazione Moldova.
Viaggiamo tutta la notte, riposandoci soltanto un’oretta
in un autogrill.
Alle 5,30 oltrepassiamo il confine austriaco. Proseguiamo
il tragitto nella grande pianura ungherese calda e afosa,
sono le 20 alloggiamo in una confortevole e gradevole abitazione
di campagna nella località di Abony..
Il giorno dopo alle 7 del mattino, si riparte. Percorriamo
la Romania e poco dopo la mezzanotte il 03/08/08 siamo a
casa in Moldova avendo percorso in 52 ore oltre 2400 km.
Il giorno 5 andiamo nella capitale a Chisinau,
ma sfortunatamente al ritorno a pochi km da casa, ci investe
un temporale spaventoso, con raffiche di vento che spezzano
i rami degli alberi scagliandoli sulla strada. La visibilità
è quasi nulla, non possiamo fermarci, perché
non vi è alcun riparo e al di sotto degli alberi
è troppo pericoloso a causa dei fulmini. Decido di
continuare facendo grande attenzione alle buche nella strada,
ormai piene di acqua e fango. La tensione nel guidare è
altissima cerco di non scivolare evitando di cadere e compromettere
il nostro viaggio. Arriviamo a casa completamente fradici.
La mattina del giorno dopo alle 8 partiamo da casa. Arrivati
al confine tra Moldova e la Trasnistria, iniziano le solite
difficoltà burocratiche, un poliziotto moldavo ci
impedisce di passare in quanto sostiene che la mia revisione
alla moto è scaduta e quella italiana non è
valida: per questo motivo dobbiamo rientrare nella capitale
per pagare la contravvenzione.
Silvia informa che in Italia ha validità due anni,ma
il militare non ne vuole sapere alla fine ci propone di
dargli 20 euro, accogliamo a malumore la proposta per non
tornare indietro altrimenti perderemo l’intera mattinata.
Il mio morale non è tra i migliori, sicuramente tutto
ciò mi ha innervosito e capisco di dover combattere
ancora con tanta corruzione e burocrazia : mi chiedo, cosa
sarà mai in Kazakistan con la polizia? …dopo
quello che ho letto e di cui ho preso visione prima di partire?
Giungiamo ad un altro controllo e qui pretendono ancora
soldi 50 euro.
Determinati contestiamo di no, che se andiamo a dare denaro
a tutti i poliziotti che chiedono euro, in Kazakistan non
ci arriviamo. Rimaniamo a discutere sul confine tra la Transnistria
e Ucraina per oltre mezz’ora.Visti nella nostra fermezza
a non mollare neanche un euro ci lasciano passare.
Il viaggio continua facendo attenzione a non compiere infrazioni
al codice della strada.
Finalmente alle 22 arriviamo a Melitopol.(Ucraina), la situazione
non è delle migliori abbiamo difficoltà a
trovare un albergo ed inoltre la moto si surriscalda,eliminando
liquido e stenta a partire. Intorno alla mezzanotte prendiamo
una camera e subito dopo con un taxi andiamo ad un distributore
di benzina a comprare del liquido.
Il giorno dopo alle 6,30 controllo la moto.
Solo dopo una buona colazione si parte, il Kazakistan è
ancora molto lontano.
Alle 12,30 siamo a Novoazovsk tra il confine ucraino e quello
russo.Stipulando l’assicurazione paghiamo il triplo,
come ci confermerà più tardi un poliziotto
russo in frontiera, ma ormai non possiamo tornare indietro
a reclamare.
Silvia parla perfettamente la lingua e conosce il cirillico,
quindi tutte le pratiche le risolve Lei con la massima tranquillità.
Alle 18 rimaniamo nella località di Sachty,il fuso
orario è d 2 ore in più rispetto all’Italia
adattarsi al cambio di orario non è facile.Il giorno
seguente dobbiamo arrivare ad Astracan,aumento la velocità
di crociera, la polizia ci ferma due volte per controlli
formali e rimane meravigliata nel sapere che andiamo in
Kazakistan, ci fanno tante domande: da dove veniamo?
perché andiamo in Kazakistan? Ma chi ve lo fa fare?
Che andate a vedere? Qualche poliziotto mi chiede se ho
un paio di guanti come quelli che indosso perché
vuole comprarli, e tutti sono increduli e ci lasciano andare
sorridendo e augurandoci buon viaggio.
L’8 agosto arriviamo ad Astracan, i
rubli non bastano per l’albergo, per cui sembrerebbe
che dobbiamo trascorrere la notte fuori, ad un certo punto
Silvia suggerisce di andare all’aeroporto e condivido
perché più sicuro.Qui chiediamo se c’è
un cambio e fortunatamente possiamo cambiare. Immediatamente
glie euro in rubli e intorno alla mezzanotte prendiamo un
albergo: dedichiamo due giorni alla visita di questa città
situata all’estremità superiore del delta del
Volga, a circa 100 km dal mar Caspio.
Visitiamo il Cremlino con la sua vasta fortezza cinquecentesca,
il museo di storia e architettura, la chiesa Ioann Zlatoust
risalente al 1763 e la moschea.
10 agosto sono le 5 del mattino abbiamo percorso dalla Moldova
2073 km.Alle 11 siamo al confine tra Russia e Kazakistan
con un sospiro di sollievo risolviamo le medesime procedure
di controllo documenti e bagagli, aspettiamo tre ore alla
frontiera per l’apertura della banca e poi via, siamo
in Kazakistan, il fuso orario è di tre ore avanti
rispetto all’Italia.
Altri problemi notevolmente più seri
sono che la benzina è disponibile solamente a 93
e solamente qualche volta a 95 ottani, per me è causa
di grande preoccupazione perché prima di partire
ho investito, oltre 6000 euro per risistemare il motore,
fortunatamente la moto va benissimo.
Durante il viaggio, nelle soste osserviamo il panorama,
la steppa con la sua fauna di cammelli, bovini, ovini, falchi
e grandi aquile.
Incontriamo la gente di campagna, molto umile, disponibile
e sorridente, si lasciano fotografare con noi vicino alla
moto e qualcuno indossa i nostri guanti e caschi. La mia
eccitazione è tanta nel vedere tutte queste persone
dagli occhi a mandorla, vuol dire che la Cina e la Mongolia
non sono poi cosi lontani.
Per un giorno rimaniamo ad Atyrau, splendida città
situata sul fiume Ural dove Silvia approfitta di registrarsi
al comando di polizia. (per me non serve, le registrazioni
le ho già espletate in Italia), e qui ennesima attesa
dalle 8 fino alle 13 per essere definitivamente in regola
con il paese.
All’indomani, alle 9 del mattino si riparte per raggiungere
Oral. Le condizioni stradali sono buone ; successivamente,
andiamo ad Aktube: percorriamo 30 km di sterrato tra la
polvere impiegando oltre due ore.
Mi ritorna in mente il mio faticosissimo viaggio a Dakar,
ad un tratto rivivo le stesse difficoltà, la moto
incomincia a riscaldarsi e parte più volte la ventola
di raffreddamento, facciamo piccole soste nelle quali ci
riforniamo di acqua e cibo.
Siamo completamente ricoperti di polvere e fango vogliamo,
levarci al più presto da questa strada.
Si riparte….e finalmente troviamo una strada asfaltata,
ma le sorprese non finiscono.
Dopo un lungo percorso di strada ottima troviamo dei cumuli
di terra davanti a noi, tornare indietro per diversi km
per riprendere lo sterrato non è cosa. In quel momento
entrambi con mani e piedi leviamo la terra e realizziamo
un piccolo spazio per passare con la moto: ce l’abbiamo
fatta la gioia è immensa.Accelero per recuperare
il tempo perso ma mi rendo conto che le strade in Kazakistan
sono veramente un problema, mi metto l’anima in pace
e tengo una media di 80 km orari è troppo pericoloso
andare oltre ; troppe buche, animali che attraversano la
strada, mi rassegno e decido di aumentare il ritmo in condizioni
migliori.
Arrivati ad un distributore di benzina ci
dicono che era passata una macchina di kazaki che parlavano
di noi, che eravamo in moto partiti dall’Italia:certo
non è facile vedere una moto e tanto più dei
turisti da queste parti, lo confermano gli abitanti del
luogo, dai loro sorrisi, dalle strette di mano dalle pacche
sulle spalle.Finalmente alle 20 siamo in albergo ripagati
con un’ottima cena, oggi è stata la giornata
più faticosa, andiamo subito a dormire.
Il 14 agosto si parte di buon ora e finalmente troviamo
un’ottima strada, ne approfitto per andare più
veloce, bisogna recuperare il tempo perso nelle strade sterrate.
Durante il percorso incrociamo 2 motociclisti, gli unici
nella steppa, poi niente più, nelle nostre soste.
Osserviamo il panorama km e km di terreno coltivati a grano,
arriviamo ad Rudny alle 21.
E grazie a dei Kazaki che ci hanno accompagnati abbiamo
preso un eccezionale albergo a poco prezzo,essi ci presentano
come loro amici italiani., dedichiamo anche qui due giorni
per la visita della città, ed abbiamo modo di recuperare
un po’le forze. D’altronde il fisico ne ha risentito:
caviglie, cervicale e mani gonfie, le sollecitazioni dovute
al pessimo manto stradale,si ripercuotono giornalmente sulle
nostre articolazioni, lo stress e la fatica sono enormi
affrontando queste zone con una moto da uso prettamente
stradale.
Alle 11 del 16 agosto lasciamo l’albergo
per rientrare in Russia, alle 14,30 siamo al confine Troitsk
del Kazakistan e qui c’è un’accesa discussione
con un poliziotto il quale insiste che non avevo fatto la
registrazione nel loro paese, per questo non mi voleva mettere
il visto di uscita sul passaporto, infine giunge una poliziotta
di frontiera prende il mio documento e conferma la giusta
posizione perché già protocollato dall’ambasciata
del Kazakistan a Roma.
Il militare che mi aveva fatto l’osservazione,fa una
infelice figura davanti ai presenti anche perché
oltre al mio passaporto mi consegna un documento di un’altra
persona e sono io a far notare questo errore: non sapeva
più come giustificarsi di tutto ciò.
Ci tranquillizziamo, ce l’abbiamo fatta, il giorno
prima ci comunicano che ci sono state persone che hanno
aspettato ben otto ore prima di uscire dalla frontiera.
Intorno alle 20 siamo nella catena montuosa degli Urali
che divide l’Europa dall’Asia,si estendono per
2000 km, rimaniamo due giorni, e qui abbiamo modo di fare
lunghe camminate osservando laghi ed immense foreste di
betulle e pini.
Il 17 alle 6 ci alziamo e ci rimettiamo in
viaggio, durante il percorso più volte i poliziotti
ci fermano per controllare i passaporti, ma è solo
una scusa per vedere la moto, chiedere la marca, la cilindrata,
i cavalli ? ecc, ecc. Ne approfittiamo per fare alcune foto
e scambiare due chiacchiere.
Altri due giorni di estenuante viaggio in Russia in mezzo
al traffico caotico di macchine e numerosissimi tir americani
su strade prettamente deformate dall’intenso traffico.
Arrivati in Ucraina al confine si scherza
con la polizia di frontiera. Senza dubbio sono più
gioiosi e allegri dei russi quest’ultimi in frontiera
ci hanno ispezionato tutti i bagagli, finanche sotto la
sella della moto. In seguito controllo il contachilometri
e riscontro che dal confine del Kazakistan al confine moldavo
abbiamo percorso ben 3200 km.
Non finiscono ancora gli accertamenti, siamo in confine
ucraina- transnistria, il solito poliziotto di turno ci
fa scaricare tutti i bagagli e controlla con le proprie
mani tutto ciò che c’è dentro e come
se non bastasse controlla sotto la sella della moto, nelle
parti interne della carenatura e per ultimo mi ha voluto
ispezionare anche il portafoglio, facendomi posare tutto
ciò, e con le proprie mani mette a setaccio ogni
angolo del portamonete. Mi risento molto, dichiarando che
in tutti i giri che abbiamo fatto solo qui succedeva questo,
lui replica che è la prassi e alla fine ci lascia
andare.
Il 25 siamo a Chisinau ospite della tv Moldova internazionale
a raccontare il nostro viaggio, ci riprendono con la moto
e ci intervistano per un’ora.
Soddisfatti, li salutiamo e rientriamo a
casa.
Il 29 alle ore 8 si riparte per L’Italia facciamo
tappa in Romania
Il 30 in serata siamo a Pontebba ( Udine) ed il 31 alle
16 siamo a Roma, avendo percorso 16.500 km.
Un grazie particolare alla mia compagna Silvia, la quale
mi ha accompagnato in questo faticoso viaggio, dimostrando
grande decisione, coraggio e spirito di avventura.
Una meritata riconoscenza al mio meccanico di fiducia Lalli
Andrea, che ha avuto gran cura nella messa a punto della
mia moto.
Un ringraziamento opportuno a tutti gli sponsor
che mi hanno permesso questo itinerario : grazie a tutti.
Bagster, Bergamaschi, Bertoni, D.I.D, Defenstec, D’
amico Design. Ferracci, Giali, Gubbellini, Metzeler, Nissin,
Nolan,,NGK, Oxford, Putoline, Rinolfi, Shark, Tucano Urbano.
Vacupan Italia.