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BRETAGNA IN CAMPER

testo e foto di Marina Cioccoloni

Sarà per la vicinanza geografica, le bellezze storiche o artistiche, l'atteggiamento disponibile verso i veicoli ricreazionali, comunque sta di fatto che un viaggio in Francia col camper è quasi una meta obbligata. Tra le regioni Francesi preferite dai camperisti sicuramente la Bretagna è da collocare al primo posto.

La Bretagna inizia dopo Mont St. Michel, che segna il confine con la Normandia, alla quale appartiene. Da qui la Bretagna si estende tra la Manica e l'Atlantico. Il suo territorio potrebbe dividersi un due parti: una chiamata Armor (paese del mare) e l'altra detta Argoit (l'interno). L'Armor è la costa, mentre l''Argoit è un altipiano ondulato con cime che non superano i 300 metri. Anticamente la regione era conosciuta col nome di Armorica ed era abitata nell'età preistorica da popolazioni di cui non si conosce ancora l'origine ma che ci hanno lasciato come tracce della loro presenza svariati monumenti megalitici. I primi abitanti di cui si hanno notizie certe furono i Celti.

E' un mondo a parte fatto di mare, fari, menhir e dolmen, case di pietra grigia ed enormi cespugli di ortensie, tendine ricamate alle finestre... Di spiagge immense che diventano oceano due volte al giorno quando si alza la marea, per ritornare di nuovo spiagge dove camminare all'infinito e da esplorare per raccogliere frutti di mare, conchiglie e quant'altro il mare ha lasciato dietro di sé. Durante le ore di bassa si possono percorrere chilometri sulla battigia ma prima di avventurarsi controllare sempre gli orari per non rischiare: li troverete affissi ovunque, nelle vetrine dei negozi, dei bar, pubblicate sui quotidiani. La marea, quando ricomincia, sale in fretta, più in fretta di quanto si pensi.

E' una regione ancora rimasta fortemente legata alle tradizioni e ai miti e leggende del passato. I miti più ricordati sono quelli del Graal, dei Cavalieri della Tavola Rotonda, di Tristano e Isotta, di Mago Merlino e la Fata Viviana, e tutto gravita intorno alla foresta di Brocéliande (oggi foresta di Paimpont) dove sarebbe passato anche Giuseppe d'Arimatea con il calice del Santo Graal. A Elven invece i bretoni collocano Lancillotto, ne fanno il loro antico sire e per ricordarequesto cavaliere della Corte di re Artù ogni venerdì e sabato sera da metà luglio a fine agosto menestrelli in erba raccontano le sue avventure a chi vuole ascoltare.

Tra le tradizioni più importanti per i Bretoni si collocano i "Pardons", processioni religiose popolari con stendardi ed immagini dei santi locali. Questi sono ben 7.500, anche se la gerarchia ecclesiastica ne ha riconosciuti ufficialmente soltanto 3. Durante le processioni le donne indossano le antiche gonne dalle balze di velluto, i grembiuli dai colori sgargianti e coprono il capo con cuffie di pizzo inamidato. Ogni zona ha la sua cuffia tipica, e la più curiosa è quella "bigoudin": un copricapo di pizzo di notevole altezza che si usa nella regione di Pont-l'Abbé. I Pardons più importanti si svolgono in genere l'ultima domenica di luglio in occasione della Festa di Sant'Anna, Patrona della Bretagna.

Qui di seguito alcuni suggerimenti per una visita della Bretagna. L'itinerario si svolge in senso antiorario, con inizio a Vitré.

Partendo da Est si entra in Bretagna da Le Mans con l'autostrada in direzione Rennes e una trentina di chilometri prima di questa città si devia a destra verso Vitré, cittadina che ha mantenuto il suo aspetto medioevale con i bastioni, le stradine, le antiche case a colombaia che gravitano intorno al castello fortificato e che merita senz'altro una sosta. Parcheggio possibile dietro l'Eglise di St. Martin, poco lontano dal centro della cittadina.

Da qui con la D178 si arriva a Fougères, antica città-fortezza che dall'alto di un promontorio domina la valle del fiume Nançon. E' famosa per il castello, sembra che sia uno dei più grandi d'Europa. Dopo la visita si continua verso la costa ed entriamo per poco in Normandia per visitare Le Mont St. Michel. Il posto si è ormai trasformato in una San Marino, invaso com'è da negozietti di souvenir: nel periodo di alta stagione in alcune ore della giornata la gente che si accalca lungo la stradina che sale all'Abbazia è tanta che se cadesse uno spillo esso non raggiungerebbe terra. Ma nonostante tutto il posto è grandioso e il panorama che si ammira dalle terrazze dell'Abbazia è unico: mare o spiaggia all'infinito. Qui avvengono le maggiori maree di Francia. Si può parcheggiare, a pagamento, nell'immenso parcheggio posto sulla striscia di terra che collega l'isolotto alla terraferma.

Da qui si comincia a costeggiare il mare verso Cancale, capitale dell'ostricultura. Decine di banchetti sul lungomare le vendono a prezzi irrisori. Il paese offre un'area attrezzata per i camper.

Tappa seguente Saint-Malo, la città dei corsari. I corsari sono scomparsi da un pezzo ma chi è animato da desideri di revival può sempre trovare un'ampia scelta di sciabole, pugnali, bandiere o addirittura un intero costume con annesso fazzoletto e benda nera per l'occhio nei numerosi negozietti di souvenir che popolano le stradine interne alle antiche mura. A Saint Malo si può parcheggiare sui parcheggi fronte mare del lato sinistro esterno della città.

Altra sosta Dinard e con la bella strada costiera che offre panorami mozzafiato via lungo la Costa di Smeraldo verso Cap Frehel e verso il suo faro, immerso com'è in una distesa di erica dai mille colori. Chi vuole può visitare, poco lontano, anche il Fort la Latte. E' stato completamente ricostruito ma rimane comunque un interessante esempio di architettura militare medioevale.
A Cap Frehel non esiste un'area di sosta ma grandi parcheggi a pagamento fino alle ore 20. Ma la zona è talmente frequentata che ogni sera vari accampamenti spontanei di camper sorgono nei parcheggi dei paraggi e più avanti verso Sables d'Or lungo le anse della strada costiera.

Arrivati a St. Brieuc poco più avanti si gira verso Binic e il suo mercato del pesce. Da qui la strada prosegue lungo la costa e Paimpol. Prima di giungervi, una sosta la merita la bella Abbazia di Beauport, con le sue arcate gotiche in pietra grigia che si ergono dal verde avvolte da rampicanti. A Paimpol esiste un' area attrezzata per la sosta camper.

Da Paimpol a Trebeurden la Côte des Anjoncs (Costa delle ginestre) e la Costa di granito rosa vi regaleranno panorami da cartolina. Si inizia con il paesino di Ploubazlanee che conserva un "cimitero marino" famoso in tutta la zona. Sul muro di cinta del cimitero, centinaia di lapidi o pezzi di legno col nome dei pescatori vittime di naufragi. Continuando la strada e prima di arrivare alla Pointe de l'Arcouest, zona bellissima e irreale, c'è la famosa Croix des Veuves, una croce ficcata nella roccia davanti al mare. Qui mogli e fidanzate si riunivano la sera ad attendere il ritorno dei loro cari dalla pesca e con le lanterne cercavano di illuminare ai marinai la via del ritorno. La strada arriva alla Punta dell'Arcouest, dove c'è l'imbarco per l'isola di Bréhat. Si può dormire tranquillamente sul molo oppure fermarsi in un'ansa lungo la strada per godere del magnifico paesaggio di un mare pieno di isolette e di panorami mozzafiato. Bréhat è una gita da fare a piedi in giornata. Lì non circolano macchine

Da Loguivy verso Lezardrieux e poi a Tréguier (bellissima). Da qui si prosegue lungo la costa anziché tagliare per Perros Guirec ed eccoci alla Cappella di St. Gonery col campanile che pende e la tomba di St. Gonery. Si dice che un tempo i marinai prima di partire grattavano via un po' della terra della tomba promettendo di riportarla se fossero tornati salvi. Si prosegue per Plougrescant ed eccoci alla famosa casa incastonata tra due massi di granito rosa immortalata da più di una fotografia.

Costeggiando sempre il mare si arriva a Port Blanc. Qui esiste una Cappella curiosa, Notre Dame de Port Blanc, praticamente sotterrata a metà perché man mano strati di terra si sono sovrapposti. Port Blanc è bellissima, spiaggia di sabbia bianca finissima e gigli di mare. Porticciolo e isolotti che punteggiano il mare in un panorama che si perde all'infinito. Non c'è problema di parcheggio perché la zona è solo per un turismo locale.
Continuando la strada lungo il mare si arriva a Perros Guirec: abbiamo lasciato la costa delle ginestre e siamo in quella di granito rosa. I colori cambiano, l'erosione delle onde del mare ha levigato le grandi rocce che hanno assunto forme strane, e con le quali possiamo dare libero sfogo alla nostra fantasia mentre facciamo una passeggiata per raggiungere il faro di Ploumanach camminando a piedi tra questi enormi massi.
Tappa seguente è Tregastel dove ci sono alcuni megalitici antichi e dolmen, forse una necropoli. Da qui una strada conduce ad una penisoletta chiamata Île Grande. Qui la leggenda colloca l'isola di Aval, regno di Avalon e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, che qui sarebbero sepolti. Ma la Bretagna è regno di miti e leggende e un'altra leggenda invece li dà solamente addormentati in seguito ad un sortilegio di Morgana ma si risveglieranno presto per ridare ai Celti la libertà.

Si continua lasciando la costa in direzione di Brest passando per Morlaix e effettuando il giro degli "Enclos", gli spettacolari complessi parrocchiali bretoni. Sono formati da un'arco trionfale, un'ossario, la chiesa, la casa parrocchiale e il calvario, vere storie della Bibbia scolpite nel granito, con i personaggi della tradizione e l'Ankou, cioè l'immagine della morte con la falce, quest'ultima in genere nell'ossario. I più famosi e spettacolari Enclos sono quelli di Lampaul-Guimillau, di Saint Thégonnec, Commana, Sizun, Landivisiau e Pleyben. Per la sosta c'è un'ottima area di sosta camper a Saint Thégonnec.

Arrivati a Brest lsi può proseguire fino alla Pointe de Saint Mathieu, dove dormire in piena natura vicino al faro e alle rovine dell' abbazia.
Tra Brest e Point du Raz la Penisola di Crozon e Camaret (punto sosta-camper service) meritano di non essere dimenticate. La grande ansa sulla sinistra prima di arrivare a Camaret paese si apre su una enorme spiaggia e un piccolo terrapieno in basso può ospitare alcuni camper. Belle passeggiate sulla falesia verso la Pointe de Penhir. Si prosegue poi verso sud scendendo in direzione di Locronan e facendo una breve sosta a Ménez-Hom, una cima delle Montagnes Noires dalla quale, col tempo limpido, si gode un vasto panorama di tutta la regione. Lo sguardo spazia a sinistra fino al Cap de la Chèvre, a destra sulla Penisola di Crozon e fino a Brest e alla Pointe St. Mathieu. Una tavola di orientamento indica le direzioni.

Locronan deve la sua fama alla piazza centrale con le case in granito, il pozzo, la chiesa e la Cappella du Pénity. Qui, ogni sei anni, si tiene uno dei più importanti Pardons di Bretagna: La Grande Troménie. Ormai la strada non passa più per il centro del paese e bisogna quiindi parcheggiare nei parcheggi della periferia e poi recarsi in centro a piedi. Da Locronan si può continuare verso la costa e verso la Pointe du Raz (magnifico panorama) e continuare costeggiando il mare della Cornovaglia, oppure scendere a Quimper e da qui a Concarneau, famosissimo porto di pesca. Il colorato mercato cittadino del pesce, insieme alla bella città murata, attirano ogni giorno numerosi visitatori. Comoda area sosta per camper nei pressi della stazione ferroviaria.

Da Concarneau, passando per Pont-Aven, paese reso famoso dai numerosi pittori che vi soggiornarono (area sosta camper) si giunge a Lorient e ci si dirige verso Carnac e la Penisola di Quiberon. Carnac è il luogo dove sono stati ritrovati i più numerosi allineamenti megalitici e dolmen (Alignements du Ménec, de Kermario, de Kerlescan, Tumulus St. Michel, de Kercado, ecc.) di tutta la Bretagna. Dopo la visita, da non perdere il giro della Penisola di Quiberon, meglio conosciuta come Côte Sauvage. Vari punti adatti per sostare, a Quiberon ristorantini fronte-mare che offrono grandi "plateau de fruits de mer" (piatti di frutti di mare). Chi vuole da Quiberon può imbarcarsi per una visita a Belle-Ile.
Arrivati a Vannes (sosta e visita alle belle case a sporto lungo il fiume) si rientra verso l'interno e ci si dirige verso Rennes e la Foresta di Paimpont per un viaggio nei miti, facendo sosta a Josselin per visitare il suo famoso castello del XV secolo, splendido esemplare del Rinascimento bretone. Buon punto sosta nel parcheggio dei pullman.

La Foresta di Paimpont è una piccola macchia verde a ovest di Rennes, ma per i bretoni è l'antica Brocéliande dove vissero Mago Merlino e la Fata Viviana. Viviana, allieva di Merlino, per carpirgli i segreti magici lo imprigionò in un incantesimo tra gli alberi di questa foresta. La favola è un pretesto per scoprire questa parte della Bretagna. Si consiglia di procurarsi una piantina dettagliata della foresta in quanto le indicazioni sono scarse e limitate a piccole scritte su bassi paletti di legno scuro.

La prima tappa è il Castello di Comper, che con le spesse mura difensive e il ponte levatoio nel medioevo era una delle roccaforti bretoni più sicure. La leggenda vuole che il proprietario del castello fosse il padre della fata Viviana, che qui nacque e qui allevò Lancillotto. La fata passava le sue giornate specchiandosi nelle acque del lago e Merlino, appena la vide se ne innamorò. Per conquistarla le costruì un castello incantato sotto le acque del lago, invisibile a tutti tranne a loro due ed essa divenne "la dama del lago". Oggi Comper è sede del Centre de l'Imaginaire Arthurien.
Da Concoret si arriva alla Fontana di Barenton: si parcheggia in una radura e si prosegue a piedi fino al luogo dove si davano appuntamento Merlino e Viviana. Si dice che i riflessi dei loro corpi abbracciati siano ancora visibili a chi voglia credere ancora nelle favole. Ma Viviana in realtà non amava Merlino, voleva soltanto carpirgli i suoi incantesimi, anche il più importante: come tenere un uomo eternamente recluso in una prigione composta di sette cerchi d'aria. E così lo intrappolò e il suo spirito aleggia ancora tra gli alberi di Brocéliande. La Fontana di Barenton è in realtà un minuscolo stagno con un rigagnolo che si perde nella foresta eppure continua ad essere meta di pellegrinaggi di coppie innamorate che si recano poi alla Tomba di Merlino e alla Fonte della Giovinezza.
Anche qui ci sono piccoli parcheggi dove sostare e poi si seguono dei sentieri che si inoltrano nel bosco.
Alle acque della Fonte della Giovinezza Merlino si bagnava prima di ogni incontro con Viviana per ridiventare un giovanotto.
In realtà il nome di Fonte della Giovinezza proviene dal fatto che gli antichi popoli vi bagnavano i nuovi nati e da quel giorno il piccolo entrava ufficialmente a nuova vita nella comunità. Capitava però che questo "bagno", per svariati motivi, venisse ritardato anche di un anno, e quindi il nuovo membro della comunità entrava "ex-novo" guadagnando un anno di vita, mentre in realtà era nato tempo prima.
Poco lontano è la presunta Tomba di Merlino: sono tre lastre di pietra scura ombreggiate da un albero di agrifoglio, che in Bretagna è la pianta magica per antonomasia. Dai rami di quest'ultimo pendono corone di fiori secchi, nastrini, e tanti bigliettini con le richieste più strane lasciati da gente di ogni parte del mondo e di ogni estrazione sociale, a testimonianza di come la leggenda sia ancora molto sentita.
L'ultima tappa è la Val sans Retour, regno di un'altra fata del ciclo bretone: Morgana, sorella di Re Artù che metteva in pratica gli insegnamenti ricevuti da Merlino, rinchiudendo nella Valle gli uomini infedeli. Sarà Lancillotto, eroe della Tavola Rotonda, che riuscirà a rompere l'incantesimo e a liberare i prigionieri. Qui si trova l'Hotié de Vivian, la presunta tomba ove riposa Viviana.
Uscendo dalla Val sans Retour una piccola sosta la merita (seguire la D312) il meraviglioso piccolo Castello di Trécesson, circondato dalle acque del suo stagno.

E qui mettiamo la parola fine al nostro giro bretone.


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