di Serena Russo
Era una calda serata di giugno, eravamo tutti lì
seduti intorno ad un tavolo, a fantasticare in merito al
viaggio che dopo qualche giorno avremmo intrapreso alla
volta della Norvegia. Era difficile immaginare che i nostri
camper sarebbero giunti fino ai confini della terra: Nordkapp.
I tanti preparativi da farsi erano stancanti, ma tutto ciò
non aveva importanza perché rispondeva ad uno scopo
ben più grande che avrebbe coinvolto le nostre personalità
singolarmente. Era la prima volta che sperimentavamo un'esperienza
del genere, quindi non vedevamo l'ora di partire!
La notte antecedente il mattino previsto per la partenza
non si decideva a finire per cedere il suo posto al nuovo
giorno. Le ore risultavano lunghissime, ma finalmente l'ora
arrivò con tanta attesa!
Nel mio diario ho descritto tutto il viaggio, citando anche
alcuni luoghi dove abbiamo sostato; ma poiché la
Norvegia apre le porte al Turismo Itinerante, non è
difficile imbattersi qua e la in aree di sosta debitamente
attrezzate!
EQIUPAGGI:
1. Camper "Big Horse": GRANDUCA 62 su Ducato
aspirato del '91: Enzo, Mena, Luigi (16) e Cristina (12);
2. Camper "Casper": GRANDUCA 62 su Ducato
aspirato del '90: Enzo, Rosanna, Serena (16), autrice
del diario, e Ciro (13).
30/06/2001
Napoli - Roma
La mente, appena risentita, ricorse all'idea abituale della
routine; ma il pensiero del nuovo stato di cose si affacciò
subito. Entusiasmati dall'avvenimento, ogni singolo dovere
risultò una felicità.
Decidemmo di partire nel pomeriggio, quindi potete immaginare
quanti preparativi c'erano ancora da sbrigare. Fu veramente
stancante ma molto divertente e si sperava, infatti, di
non dimenticare a terra nulla di ciò che risultasse
più o meno importante.
Km 0
A rendere la situazione alquanto difficile era il sole,
che picchiava così tanto da spaccar le pietre. Ma
i minuti si susseguivano senza un ben che minimo cenno di
sosta e finalmente arrivarono le 15, poi le 16 e via discorrendo.
Dopo una notevole delusione dovuta alla rottura della radio
e del CB, indispensabili per un viaggio di questo genere,
partimmo alle 20,00 con il morale sotto i piedi. Il contachilometri
del nostro camper, chiamato Casper, contava 57.290 Km. Decidemmo
di sostare in un'area di sosta vicino Roma: così
come previsto, lì incontrammo l'altro camper, denominato
Big Horse, che ci avrebbe affiancato per tutto il tragitto.
Erano le 22,00 e per dimenticare le sventure del pomeriggio
che c'erano crollate addosso come la pioggia, mangiammo
e subito andammo a dormire. Ci aspettava un giorno in viaggio
per l'Italia intera da attraversare.
01.07.2001
Roma - Autoporto Brennero
La partenza fu stabilita di buon'ora, circa verso le 7,00!
I conduttori fecero un notevole tratto di cammino mentre
tutto l'equipaggio dormiva placidamente: è una sensazione
di dondolo molto dolce quella che si ha mentre si dorme
in un camper durante la marcia. Proseguimmo sull'A1 e una
dopo l'altra le città si susseguivano senza soste.
Ci fermammo per la colazione intorno alle 8,45: giusto il
tempo di bagnare qualche biscottino nel latte e via di nuovo
in marcia. Tengo a precisare che ci lavammo durante il viaggio,
quindi potete immaginare con quale stabilità e comodità.
Ad ogni modo continuammo il nostro percorso... L'autostrada
in alcuni punti sembrava non finisse mai: i paesaggi visibili
dal mezzo erano spesso molto monotoni e poco vari; spesso
mi veniva sonno e mi si chiudevano gli occhi.
Il pranzo era previsto per le 13,00 ma decidemmo di proseguire
fino alle 15,00 anche per consentire ai nostri papà
di godersi un momento di relax. Alle 15,10 prendemmo l'A22
per il passaggio del Brennero. Da questo momento in poi,
il paesaggio mutò notevolmente: l'autostrada divenne
una lingua tra due seghe di montagne. Un lungo fiume ci
accompagnò per un notevole tratto con numerose circonvoluzioni,
mentre alzando gli occhi verso le vette delle montagne si
vedevano piccoli gruppi di case sparse qua e là.
Ci fermammo per il rifornimento del gasolio alle 18,11 e
comprammo dei gelati che ci congelarono. Per la notte optammo
di fermarci in un'area di sosta al confine tra Austria e
Italia denominata Autoporto, munita di scarico e corrente
a 220 V.. Per il pernottamento pagammo £. 20.000 ad
equipaggio.
Km: 916
02/07/2001
Autoporto Brennero - Nord Germania
Mia madre ci destò da un sonno molto profondo alle
8:30 circa. Come da programma, facemmo colazione con una
tazza calda di latte e dei deliziosi biscottini. Uno ad
uno ci vestimmo e in poco meno di un'ora eravamo pronti
per tagliare definitivamente il confine italo-austriaco.
Un viaggio, però, non può essere vario se
alcuni problemi non mettono i cosiddetti bastoni tra le
ruote: infatti, avemmo delle preoccupazioni per una delle
carte bancomat, che fu trattenuta dallo sportello automatico
e quindi fummo costretti ad aspettare un funzionario della
banca della città più vicina. Partimmo alle
ore 11:15.
La fermata successiva da effettuare era quella del pranzo,
dalle 14:03 alle 14:45: fu molto breve perché non
potevamo perdere altro tempo inutilmente. Intorno alle 16:15
facemmo rifornimento di carburante. Decidemmo di pernottare
in una stazione di servizio a 280 Km da Hannover, alle 20:00
circa. Le giornate si erano notevolmente allungate e faceva
buio molto tardi.
Km: 586
03/07/2001 Hannover - Frederikshavn (Danimarca)
I chilometri percorsi il giorno precedente erano stati un
po' pochi, così fu stabilita la partenza per le ore
6:00 mentre tutti dormivano. Alle 8:30 i nostri autisti
fecero il pieno e dopo circa 1 ora il resto dell'equipaggio
si svegliò e fece colazione.
Inaspettatamente le temperature erano più alte del
previsto, continuammo fino alle 14:00, quando decidemmo
di pranzare, ma la sosta durò giusto il tempo necessario
per sgranchirsi le gambe. Facemmo benzina alle 15:00 e dopo
un intero pomeriggio passato a chiacchierare con Cristina,
giungemmo al porto per l'imbarco alle 19:15. In alto c'era
un sole spaccapietre.
Dopo circa mezz'ora trascorsa dai nostri papà per
comprendere l'orario e i prezzi del traghetto, fu stabilito
di partire per le 4:00 di mattina e pagammo 1.114 corone
danesi. Così nell'attesa dell'imbarco stabilimmo
di visitare la deliziosa cittadina di Frederikshavn: tutto
è molto tranquillo, ma per la mezzanotte stavamo
già in fila al porto.
Da segnalare che in Danimarca tutte le stazioni di servizio
lungo l'autostrada, sono munite di pozzetto di scarico e
fontanine per il rifornimento di acqua.
04/07/2001
Frederikshavn - Oslo
Alle 3:30 vennero a bussarci perché eravamo in procinto
di partire; alle 4:00 precise salpammo alla volta della
Svezia (Gotebörg) dove arrivammo alle 7:30. Eravamo
tutti a pezzi per la notte passata in bianco.
Alle 9:00 facemmo rifornimento ed alle 11:45 cambiammo le
Lire e ci fermammo in giornata ad Oslo, nei pressi del museo
vikingo.
Finalmente potevamo riposare per recuperare le ore perse.
Trovammo un posticino molto carino: di fronte al porto della
città, dalla quale si godeva di una vista bellissima,
specialmente di notte, con una luce soffusa del sole. Dopo
un giro a piedi intorno all'area del Museo vikingo, ritornammo
ai camper e ci mettemmo tutti quanti a cantare a squarciagola.
Andammo a dormire alle 24:00 circa.
Km: 1276 (compreso giorno precedente)
05/07/2001
Oslo - Odda
Al mattino, più carichi che mai, decidemmo di ripartire
alle 7:00 per avvicinarci il più possibile alla meta
prefissata, ma il cammino da farsi era ancora tanto. Facemmo
colazione alle 9:30 circa, e via tutti a bordo!
Appena mettemmo piede su questa nuova terra ci rendemmo
conto che l'aria che si respiravamo era diversa, i paesaggi
mutarono notevolmente, erano molto più naturali!!
Oltre al paesaggio, cambiò anche la condizione delle
strade, le quali richiedevano una maggiore attenzione.
Intorno alle 11:15 nella città di Heddal visitammo
una chiesa di legno (la più antica della Norvegia)
circondata da un cimitero, come tutte le chiese di questo
paese, niente da invidiare ai nostri camposanti. Intanto
viaggiavamo sull'E134. Intorno alle 13:00 decidemmo di pranzare
anche perché da buoni napoletani non potevamo resistere
oltre.
Le poche soste fatte durante il pomeriggio servirono per
fare benzina e per rifocillarsi. Ma intorno alle 19:00-19:30
vedemmo delle cascate imponenti, molto da vicino, perché
proprio in prossimità della strada. In quell'occasione
indossammo per la prima volta i nostri impermeabili da pescivendolo.
Fu divertentissimo anche se servirono a ben poco! Comunque,
le cascate si trovavano a pochi chilometri da Odda.
Per la notte optammo di fermarci in un camping che potesse
mettere a nostra disposizione la corrente elettrica, necessaria
per i cellulari, l'asciugacapelli e le batterie delle telecamere.
Si estendeva lungo un pendio con un prato all'inglese ed
aveva un accesso diretto sul fiordo. Bisogna prestare attenzione
agli insetti dalla natura strana, presenti in soprannumero,
specialmente nelle zone a contatto con acqua.
Km: 421
06/07/2001
Odda - Bergen
Il giorno successivo, dopo aver dormito una notte in una
posizione un po' anomala dovuta al pendio, partimmo alle
ore 10:00 dopo una lavata generale. Poiché avevamo
saputo che a pochi chilometri da lì c'erano delle
cascate meravigliose, decidemmo su base democratica di vederle,
almeno per narrare anche noi lo splendido paesaggio tanto
esaltato.
Fu la delusione più grande di tutto il viaggio: la
visione migliore della cascata era possibile solo dopo un
lungo tragitto a piedi tra le rocce. Abbandonammo l'idea
e ci dirigemmo verso Bergen. Così dopo qualche foto
qua e là, ripartimmo.
Intorno alle 12:15 fino alle 12:35 prendemmo un traghetto
che ci portasse dall'altra parte del fiordo e pagammo 76
corone. Giunti sull'altra sponda, proseguimmo fino alla
città di Voss, nella quale sostammo per pranzare.
Lì imboccammo l'E16 che ci avrebbe condotto direttamente
a Bergen, "la città più piovosa per antonomasia".
Alle 17:00 sopraggiungemmo nel cuore di Bergen e ci fermammo
in una area di sosta, situata in Via Sjrgaten. Poiché
il pomeriggio era ancora lungo, ci vestimmo in men che non
si dica e visitammo la città.
Caratteristica principale della city è il cosiddetto
porto turistico, sul quale si affaccia tutta una serie di
botteghe di merce tipica, ma cara. Inaspettatamente c'era
un sole caldissimo che, secondo me, la città non
ha mai assaporato. Su consiglio di riviste specializzate,
salimmo a bordo della funicolare, in cima alla quale è
possibile ammirare una veduta complessiva della città.
La vista è meravigliosa, peccato che con il sole
di fronte, le foto non erano delle migliori.
P.S. Per i biglietti pagammo 50 corone per gli adulti e
25 per i bambini.
Subito dopo ritornammo nei camper per la notte.
km: 214
07/07/2001
Bergen - Lom
Lasciammo la città intorno alle 11:30 dopo un breve
giro a piedi nel mercato del pesce, tappa importante nella
città, ma dai prezzi non molto conveniente. Scoprimmo
che il pesce fresco non esiste in vendita, ma o congelato,
o sbollito.
Ci immettiamo immediatamente sull'E 39.
Anche se da questo momento in poi non abbiamo più
visitato le città, per motivi di tempo, i paesaggi
che ci circondavano erano meravigliosi: cascate altissime
che si formano dai ghiacciai, fiumi dall'acqua cristallina
e freddissima, montagne altissime a mo' di sega.
Alle 11:45 facciamo benzina e pranziamo alle 14:00, prima
di imbarcarci per attraversare il fiordo. Imbarco: ore 14:30.
L'itinerario tra i fiordi è favoloso. Nella città
di Byrkjelo lasciamo l'E 39 per immetterci sulla 60 e successivamente
a Stryn sulla 15. Man mano che si saliva la strade si rimpicciolivano
e aumentavano gli insetti.
Per la notte ci appostammo nello spiazzo antistante una
chiesa a Lom lungo la 15. Un paesello come tanti altri,
ma era attraversato da un fiume che aveva un'acqua così
naturale che non ne ho mai viste di simili. Faceva freddo
ed il sole tramontò molto tardi.
km: 360
08/07/2001
Lom - Gart Land
La sveglia suonò prestissimo, alle 6:00 circa e mi
dispiacque tantissimo lasciare quel paese così carino
e particolare. Dalle 10:30 fino alle 11:30 ci fermammo per
la colazione, avevamo da poco intrapreso la via sull'E 6
da Otta.
Per il pranzo, intorno alle 14:00, sostammo nella grande
città di Trondheim. Appena dopo aver mangiato, visitammo
la cattedrale del tutto simile a quella di Notredame. Poi
passeggiammo lungo un viale alberato che ci portò
al porto che affaccia sul fiordo. Dopo una passeggiata tra
le vie della città alquanto deserte, riprendemmo
il cammino.
Alle ore 20:00 ci fermammo in un campeggio poco dopo la
città di Gart Land. C'erano tantissime zanzare tanto
da dover tener obbligatoriamente la bocca chiusa, ma lì
giocammo per delle ore intere su un tappeto a molle. Andammo
a dormire molto tardi, dopo una doccia.
Km: 612
09/07/2001
Gart Land - Svolvaer (Lofoten)
La partenza fu stabilita per le 7:30, ma alle 9:15 facemmo
colazione. Oramai eravamo prossimi al Circolo Polare e da
questo punto a salire avremmo visto degli spettacoli unici
al mondo. Continuammo il viaggio sull'E 6.
Circa alle 14:45-15:00 ci accorgemmo di essere arrivati
al Circolo Polare Artico in una atmosfera surreale. Per
la prima volta avemmo la pioggia e ci riparammo nella struttura
esistente dove c'era l'ufficio postale, un ristorante e
l'immancabile market per souvenir, dove comprammo il timbro
originale che attesta il passaggio oltre questa linea di
confine. Pranzammo ed improvvisamente scoppiò un
freddo pungente tanto che indossammo i cappotti. Finalmente
il tempo era da Polo Nord. Molti in quel luogo lasciano
mucchietti di pietra, ma noi avendo dimenticato le pietre,
rubammo alcuni sassi per formare il nostro mucchietto.
Sembrava che oltre la linea del Circolo si estendesse un
altro mondo, molto più naturale e intrigante che
spingesse dei pazzi come noi a varcare i limiti della terra.
Subito dopo ripartimmo e solo alle 19:15 ci fermammo per
riprendere fiato. Ma la meta da raggiungere per la serata
era Skutvik. Infatti, nella città d'Ulsvag lasciammo
l'E6 per immetterci sull'81 e arrivammo nella città
prima menzionata. Il tempo era terribile e c'era una pioggia
incessante, non ideale per ammirare un panorama incantevole.
Ci imbarcammo alle ore 24:00 e dopo all'incirca 2 ore, raggiungemmo
la città di Svolvaer sull'arcipelago delle Lofoten.
Km: 643
10/07/2001
Svolvaer - Melbu
Il viaggio fu molto noioso e notevolmente assonnante. Durante
l'attraversata, prima di raggiungere la città si
notavano qua e là diversi scogli che sporgevano e
mentre avanzavamo con la nave, gli scogli divenivano sempre
più massicci: eravamo affascinati da un paesaggio
"infernale" dove cielo e terra armonizzano l'uno
nell'altro.
Appena sbarcammo dalla nave, ci appostammo nel parcheggio
limitrofo e andammo a dormire. Il mattino seguente, dopo
aver consultato una guida dell'arcipelago che indicava come
paesini caratteristici quelli a Sud, decidemmo, in ogni
modo, di andare verso Nord perché la nostra meta
ci appariva ancora molto lontana. Così, dopo un rapido
sightseeing della cittadina, ripartimmo alle ore 12:00 lungo
l'E10. La natura intorno a noi era a dir poco fantastica,
sembrava che tutto fosse rimasto incontaminato dall'azione
dell'uomo, tutto era a dir poco sereno e sublime.
Alle ore 14:30 salimmo su un altro traghetto che ci portò
da Fiskebøl a Melbu, ne scendemmo alle 15:00. Viaggiammo
per tutto il pomeriggio senza sosta, ma soltanto per la
notte, dopo aver intrapreso la via sull'E6 sostammo in un'area
di servizio per mangiare ed andare a dormire.
Km: 220
11/07/2001
Melbu - Alta
La partenza fu stabilita per le ore 7 del mattino, mentre
facemmo colazione alle ore 9:30. I paesaggi erano mozzafiato
e molto più interessanti della prima metà
della Norvegia. Pranzammo dalle 13:15 fino alle 15:00, assaporando
le sensazioni che avremmo provato una volta giunti a Nordkapp.
Ripartimmo e soltanto alle 18:50 e decidemmo di effettuare
una breve sosta, giusto il tempo di un caffè. Per
la notte ci fermammo in un campeggio nella città
di Alta: la temperatura calò notevolmente e il tempo
atmosferico andava peggiorando. Inoltre, nel pomeriggio
si diffuse una nebbia alquanto fitta.
Facemmo le docce ed andammo a dormire un po' infreddoliti.
Km: 527
12/07/2001
Alta - Nordkapp
I nostri camper si mossero alle ore 7:00 e facemmo colazione
alle ore 9:30. Non vi meravigliate, ma gli orari sono sempre
gli stessi! Nella città di Olderfjord ci avviammo
sulla E69; dopo aver passato un tunnel sotto il livello
del mare, pranzammo nella città di Honningsvåg
giusto una mezz'oretta
e via subito verso la nostra meta.
Il tragitto era notevolmente impegnativo, poiché
in numerosi punti mancavano sufficienti guard rail e, contemporaneamente,
sotto di noi c'erano delle vallate "leggermente"
scoscese. Ma niente c'e da discutere riguardo il panorama;
anzi, di tanto in tanto, potevamo ammirare le prime renne
vaganti. Infatti, poco prima di arrivare, in una bellissima
e silenziosa insenatura del mare, ne vedemmo un gruppo abbastanza
folto e facemmo numerose foto. Fu proprio in quell'occasione
che raccogliemmo una pietra da lasciare a Capo Nord sulla
quale vi scrivemmo sopra tutti i nostri nomi, nella speranza
che qualcuno di noi vi ritornasse. (Di questo passo, nessuno).
Arrivammo a Capo Nord alle ore 16:00 e c'era una nebbia
fittissima, non si vedeva al di là del proprio naso.
Ci munimmo di cappelli e guanti ed affidandoci al nostro
senso dell'orientamento ci dirigemmo verso la grande struttura
che si ergeva dinnanzi a noi. In quel brevissimo tratto
che facemmo a piedi, ci ritrovammo con i cappelli e i cappotti
bagnati e ricoperti di piccole goccioline. E' importante
non esporre, in questo caso, oggetti meccanici ed elettronici
(macchine fotografiche, telecamere, ecc.) perché
potrebbero fare una brutta fine.
Una volta entrati nell'enorme palazzone sotterraneo, scendemmo
ai piani inferiori dove potemmo ammirare, in una sala adibita
a cinema, un cortometraggio sui fiordi e su Nordkapp. Da
questa struttura si accedeva ad una terrazza dove spirava
un vento fortissimo, ma oltre la barricata non c'era niente,
solo acqua.
Per nostra fortuna la nebbia nel giro di un'ora diradò,
così che per la mezza notte potemmo apprezzare il
sole arancione alto nel cielo. Prima delle 24:00, però,
posizionammo la nostra pietra in un posto strategico, facemmo
un giro nel negozio di souvenir e andammo a cenare nel camper,
con il morale alle stelle.
Il sole
notturno fu uno spettacolo fantasmagorico che mai potrò
dimenticare: c'era gente che proveniva da ogni parte del
mondo e d'ogni età; c'era addirittura qualcuno che
brindava (beato lui) con champagne. Vedemmo il sole non
scendere sotto la linea dell'orizzonte ma risalire. Verso
l'una di "notte" andammo a dormire.
13/07/2001
Nordkapp - Inari (Finlandia)
La sveglia suonò alle ore 9:30, subito ci vestimmo
e tornammo nuovamente sul pulpito per imprimerlo definitivamente
nella nostra memoria. Tutta la notte il sole era girato
incessantemente intorno a noi. Un ultimo pensiero fu rivolto
al futuro nella speranza di un ritorno più o meno
prossimo.
La partenza fu troppo improvvisa, non avemmo nemmeno il
tempo di abituarci all'idea di essere arrivati alla meta
che sembrava quasi un sogno vissuto oltre ogni limite. Così
le cose dovevano andare: difatti ci avviammo alle ore 11:30.
La strada, che da Honningsvåg a Nordkapp percorremmo
nella più totale nebbia, al ritorno scoprimmo che
aveva precipizi a destra e sinistra con assoluta mancanza
di protezioni.
Pranzammo alle 13:15 fino alle 16:00 in un posticino molto
carino dove bagnammo anche i piedi nell'oceano e raccogliemmo
conchiglie. La sensazione fu d'assoluto gelo, ma alquanto
avvincente. All'altezza di Olderfjord riprendemmo il cammino
sull'E6 verso la Finlandia, prossima meta: Villaggio di
Babbo Natale a Rovaniemi, sul Circolo Polare Artico.
Prima di entrare definitivamente in Finlandia, a Karasjok
ci immettemmo sulla 92. I paesaggi finlandesi erano molto
monotoni, ma le strade abbastanza scorrevoli e divertenti:
tipo montagne russe, con continui saliscendi, percorribili
a 80/90 Km/h anche 100. Il tempo era molto irregolare, c'era
pioggia e sole con arcobaleni che si incrociavano l'uno
nell'altro. In Finlandia bisogna spostare gli orologi un'ora
avanti.
Nella città di Kaamanen ci immettemmo sull'E 75 e
per la notte ci fermammo alle ore 23:10 nella città
di Inari.
km: 658 (compreso giorno precedente)
14/07/2001
Inari - Rovaniemi
Ci svegliammo alle 9:30 e partimmo alle 10:00. Anche per
questa mattina il tempo è stato più o meno
favorevole, eccetto qualche nuvola fuori luogo che ci tempestava
improvvisamente di una fitta pioggia. Pranzammo dalle 13:30
fino alle 14:30.
Alle 17:30 circa arrivammo al villaggio di Santa Claus a
10 Km dal centro della città di Rovaniemi. E' un
villaggio particolarissimo, gremito di negozi uno dentro
l'altro. Facemmo anche la foto nella Casa di Babbo Natale.
Che io ricordi non ho mai fatto una foto con Santa Claus,
ma questo era quello originale! Tutto il villaggio si erge
in un'atmosfera del tutto fantastica e irreale. Abbiamo
sostato in un parcheggio limitrofo al parco che gode di
corrente elettrica, disponibile però solo in inverno.
Proprio nel Post Office di Santa Claus incontrammo una commessa
che parlava italiano, la quale ci fece capire che visitare
il S.Claus Park non ne valeva la pena, perché un
po' troppo infantile e molto costoso. Cenammo alle ore 21:00
e subito dopo ci appostammo su una delle panchine fuori
ai negozi, ormai chiusi e deserti, a cantare a squarciagola,
accompagnati dalla chitarra di Gigi, senza che la notte
ci mettesse fretta.
km: 328
16/07/2001
Rovaniemi - Skellefteå (Svezia)
La sveglia mi destò alle ore 9:00, rapidamente mi
vestii e ritornai per un ultimo giro tra i negozi. Subito
dopo ripartimmo alla volta di Stoccolma, la capitale della
Svezia, alle ore 12:00 circa. Pranzammo alle ore 14:15 fino
alle15:00 nella città di Tornio e dopo prendemmo
l'E 4.
Trascorremmo tutta la giornata in viaggio, accompagnati
da un tempo atmosferico abbastanza favorevole. Le strade
sono molto più larghe e pianeggianti. Cenammo alle
ore 20:30 nella città di Skellefteå ed appena
dopo andammo a dormire.
Km: 400
16
e 17/07/2001 Skellefteå - Stoccolma
Il giorno 16 siamo stati in viaggio dalle 7:00 fino alle
20:00, con una sola sosta di 30 minuti per il pranzo. Inoltre,
alle ore 9:00 i nostri papà eseguirono il cambio
d'olio ai motori dei camper in un'area di sosta.
Al mattino del giorno dopo, siamo partiti alle 7:00 con
la certezza che nella serata saremmo giunti a Stoccolma.
Circa intorno alle 10:00 abbiamo fatto colazione e man mano
che scendevamo il tempo peggiorava. Per le ore 13:30 ci
fermammo in una cittadina, Sigtuna, a pochi chilometri da
Stoccolma, dove le nostre mammine ci cucinarono un pranzo
caldo, in quanto la giornata era abbastanza umida.
Il paese era molto carino anche se il tempo era invernale
ed il mare sul quale si affacciava sembrava un lago. C'erano
molte paperelle alle quali demmo da mangiare il pane avanzato.
La sosta in questa cittadina, immersa in un bellissimo parco,
è da ritenersi obbligatoria. Dopo un riposino pomeridiano,
che non mancava mai nelle mie giornate, lasciammo la città
alle ore 18:00 alla volta di Stoccolma.
Prima di arrivare nel posto dove avremmo parcheggiato, facemmo
un giro per la città che si estende su 13 isole sul
mare. Giunti nel parcheggio, suggeritoci da una guida, che
si trova su un isolotto di fronte al palazzo reale, nei
pressi del Museo, dovemmo attendere alcune ore perché,
sfortunatamente per noi, in quel giorno sull'isolotto si
tenne un concerto jazz e quindi tutti i posti erano occupati.
Così aspettammo la fine del concerto sul molo e una
volta calata la notte, si poteva ammirare uno spettacolo
fantastico: a sinistra delle giostre tutte illuminate che
funzionavano fino a tarda ora, a destra la parte storica
della città dove si ergeva il Palazzo Reale e la
Cattedrale, di fronte un altro isolotto, collegato con un
ponticello pedonale, sul quale era situato un castello.
Tutta la città si erge in un'atmosfera surreale,
che non avevo mai visto prima.
Io e mia mamma facemmo un giro a piedi sull'isolotto e anche
dell'isoletta limitrofa, quella con il castello e per la
maggior parte abitata da privati. Verso le 11:30 di notte
si liberarono 2 posti vicini, sistemammo i camper e andammo
a dormire.
Km: 885
18/07/2001
Stoccolma
La sveglia ci destò alle ore 9:00: ci vestimmo, sistemammo
il biglietto orario di 25 corone, dalle ore 7 alle 22 ed
alle 11:00 precise partì il nostro giro per la città.
Partimmo a piedi e visitammo il Palazzo Reale, la Cattedrale
e una serie di vicoli facilmente raggiungibili a piedi.
Il tempo era piovoso e faceva freddo. La Svezia è
molto meno cara della Norvegia.
Per il pranzo ritornammo nel camper alle ore 13:15 e alle
15:00 ritornammo nel centro storico della città;
prendemmo un pullman che ci portò dall'altra parte
della città dove facemmo un giro per una strada molto
trafficata, ma molto particolare! Per la cena decidemmo
di comprare qualcosa strada facendo: così assaporammo
un cono gelato enorme contenente più di mezzo kg
di gelato da gustare con numerosi biscottini. Fu una vera
"abbuffata"!
Dopo aver camminato su e giù per i vicoletti ritornammo
nel camper alle ore 20:30 e dopo un'ultima veduta del panorama,
me ne andai a dormire.
19/07/2001
Stoccolma - Danimarca
Partimmo alle ore 7:00 mentre facemmo colazione alle ore
9:30. Passammo tutta la mattina e anche il pomeriggio in
viaggio nella più totale noia. Pranzammo alle ore
13:30 e cenammo alle ore 19:30.
Prendemmo il traghetto tra Helsingborg, in Svezia, e Helsingør,
in Danimarca. Nella stessa città ci immettemmo sull'E47.
Il tempo fu abbastanza pioggerello, finchè per la
serata spuntò un bel sole e mi lavai i capelli in
un paesino con tante giostrine di fronte ad una scuola elementare.
Km: 511 (compreso giorno precedente)
20/07/2001
Copenaghen
La mattinata l'abbiamo trascorsa in viaggio per arrivare
a Copenaghen. Partimmo alle ore 11:00 e per le 13:00 arrivammo
in un campeggio, chiamato Absalos, a 25 minuti di autobus
dal centro della città (Tivoli). Per la prima volta
pranzammo all'aperto e dopo il riposino pomeridiano, scendemmo
alle ore 18:00 per una visita di notte della città.
Prendemmo il numero 550 S per raggiungere il centro ed una
volta scesi lì, ci trovammo di fronte a Rådhus
Pladsen, una piazza gremita di gente dalle culture più
diverse. Da questa grande agorà (piazza), si accede
alla strada pedonale più trafficata Berg-gade, Nygade
Skaftet e Amargertorv Øster-gade. Questa lunga strada
sfocia direttamente a Kongens Nytorv, una piazza, dalla
quale ci siamo spostati verso Nyhavn, un molo che si incunea
nella città, il quale era meta di ubriaconi, ma molto
caratteristico. Seguendo Kvaesthusg e Havnepromenade, e
dopo un lunghissimo tratto a piedi, abbiamo direttamente
raggiunto la Sirenetta. E' un po' ridicola, perché
si trova su un lato del molo, è molto piccola e nascosta,
ma comunque è suggestiva.
Dopo un giro enorme per ritrovare la strada dove si fermava
il nostro pullman e dopo aver imboccato tante strade sbagliate,
abbiamo raggiunto finalmente la fermata in Skt. Annae Plads
dove fa stazionamento. In un primo momento il tempo atmosferico
sembrava a noi sfavorevole, ma in seguito si rivelò
ideale per la visita di questa metropoli.
Si consiglia di trovarsi nella città di sabato o
di domenica perché si può godere gratuitamente
dei parcheggi cittadini nei pressi del porto. Il campeggio
non è consigliabile, perché è troppo
lontano dal centro e di buono aveva solo le docce; inoltre
gli scarichi sono solo per le acque grigie.
21/07/2001
Copenaghen
Il giorno seguente decidemmo di lasciare il campeggio, per
dirigerci verso la città dove avremmo parcheggiato
i nostri mezzi, in quanto Copenaghen è munita di
numerosi parcheggi cittadini. Arrivammo nel centro alle
ore 11:00. Ripercorremmo più o meno lo stesso itinerario
del pomeriggio precedente, aggirandoci, però, tra
le stradine meno trafficate.
Ritornammo nel camper intorno alle 15:30, con un sole caldissimo
che incendiava la nostra mente. Dopo una breve pausa ci
rimettemmo nuovamente in viaggio. Alle ore 20:00 cenammo
prima di imbarcarci.
km: 167
22/07/2001
Copenaghen - Nord Germania
La partenza fu fissata per le 11:00, un po' più tardi
rispetto agli altri giorni in quanto non v'era necessità
di fare molti chilometri in un solo giorno. Prendemmo un
traghetto dalle ore 11:20 per circa un'ora. Alle 13:30 pranzammo;
ripartimmo alle ore 15:00. Fu in quest'occasione che ho
guidato per la prima volta il camper.
Tutto il pomeriggio fu all'insegna del viaggio e per la
notte ci fermammo alle ore 20:00 circa in una piccola città
della Germania: la zona non era molto affidabile così
decidemmo di andare subito a dormire. Il tempo atmosferico
andava sempre migliorando e c'era un caldo quasi estivo.
km: 337
23/07/2001 Nord Germania - Europa Park
La partenza fu decisa per le 10:00 e con molta tranquillità
ci rimettemmo in viaggio, certi che nella serata avremmo
raggiunto l'ambito Europa Park, un parco-giochi tanto celebrato
ma poco sponsorizzato. Esso si trova presso Friburgo, nella
zona a confine con la Francia e la Svizzera. Interrompemmo
il viaggio per il pranzo alle 14:30 circa.
Tutto il pomeriggio scivolò velocemente immaginando
attrazioni al di là d'ogni fantasia: il paradiso
terrestre dei giovani, nel quale esprimere i propri istinti
più nascosti. Appena giungemmo a Friburgo, nel bellissimo
parcheggio di Europa-park, iniziò a piovere, così
cenammo subito.
Nella serata ci procurammo i biglietti con la planimetria
del parco e le attrazioni. Noi ragazzi, seduti intorno ad
un tavolo, trascorremmo il resto della serata a scegliere
le attrazioni da farsi prima delle altre.
km: 618
24/07/2001 Europa Park
Mai come questa mattina tutti si preparano nel più
veloce tempo possibile, tanto che alle 8:40 attendevamo
l'apertura del Parco-giochi, fissata per le 9:00. Le idee
che mi passarono per la testa, nell'attesa dell'apertura,
erano svariate ed alquanto strambe. Avevo dimenticato lo
schema delle priorità che la sera precedente avevamo
prefissato. Quando si aprirono le porte, avrei voluto sperimentare
tutte le attrazioni contemporaneamente, non sapendo da quale
cominciare.
Il parco è suddiviso in zone che rispecchiano i vari
paesi dell'Europa, ognuno con le tradizioni conosciute in
tutto il mondo. E' inutile che vi elenchi tutte le giostre
che ho potuto testare; a testimonianza delle altre, basta
citare Poseidon, la novità del 2001, consistente
in un tronco che scivola in acqua da altezze micidiali:
io ne uscii completamente bagnata.
La giornata nel complesso fu abbastanza ricca e stancante
e non mi andava di abbandonare il parco prima dell'orario
di chiusura, così il nostro gruppo si ritirò
alle 22:00, facemmo una doccia rilassante e andammo a dormire.
Buona notte!
25/07/2001 Europa Park - Schaffussen (Svizzera)
Dopo una lunga notte di riposo, ci svegliammo più
tardi rispetto agli altri giorni: in tal senso partimmo
alle ore 10:30 nel ricordo dei divertimenti della giornata
precedente. Dopo un'intera mattina trascorsa in viaggio,
pranzammo dalle ore 14:00 alle 15:00 e non perdemmo l'occasione
per scaricare.
Subito dopo pranzo valicammo il confine svizzero, presso
il quale ci controllarono i documenti e pagammo il pedaggio
autostradale (circa L. 60.000). Finalmente mettemmo piede
nella Svizzera tedesca. Dopo pochi chilometri, decidemmo
di visitare un paesino con una cascata spettacolare.
La città si chiama Schaffussen ed è attraversata
dal Reno, che nei pressi forma una cascata stupenda. Decidemmo
di percorrere il tragitto che ci avrebbe condotti alle spalle
della cascata e sul castello che la domina: la strada era
piena di scalini, ma il panorama ammirabile ed incantevole;
non soddisfatti della lunga camminata, volevamo avviarci
verso il centro del paese non sapendo quanto fosse distante;
infatti, esso si trova a circa Km 20 dalla cascata.
Per farla in breve: percorremmo quasi 10 Km a piedi senza
aver mai raggiunto il centro della cittadina. Stanchi e
affamati arrivammo ai nostri camper alle 10 di sera. Le
nostre mamme si misero subito a cucinare, mentre il resto
della banda sedeva sulle sedie a parlare di motociclette.
km: 140
26/07/2001 Schaffussen - Italia
Una notte intera non bastò a far riposare i nostri
arti tramortiti. Il mattino seguente ci vestimmo con molta
tranquillità e andammo in centro, direttamente con
i nostri camper. Parcheggiammo e facemmo un giro per la
città molto sfiziosa e delicata.
Comprammo qualche panino sul posto e partimmo subito, decisi
a raggiungere l'Italia per la serata. La sera arrivammo
sul lago di Como, mangiammo una pizza e per la prima volta,
dopo tanti giorni, ascoltai una radio italiana.
Questa è stata l'ultima tappa del nostro itinerario;
dopo di ché tornammo a Napoli facendo sosta a Recanati,
vivendo nel ricordo di quella magica esperienza e nel desiderio
di voler raccontare questo viaggio ad altri, spesso increduli.
|
Con
fantasia
Serena Russo |
CONSIDERAZIONI
FINALI
(Enzo, conducente del Big Horse)
L'unico rammarico del viaggio è stato quello che,
per l'ansia di arrivare alla meta, abbiamo visitato con
una certa superficialità alcune località in
Norvegia, o addirittura altre, come il sud delle isole Lofoten,
le abbiamo tralasciate.
Infatti, una volta arrivati alla meta, abbiamo constatato
che il viaggio di ritorno, lungo la costa svedese, è,
al confronto di quello norvegese, una vera pacchia: "un
tavolo da bigliardo" come lo ha definito un anziano
camperista di Treviso incontrato nei pressi di Nordkapp.
Per l'utilità di chi legge, e che vuole intraprendere
questo viaggio, dico:
1. Il fondo stradale della E6, fino a Capo Nord,
è ottimo;
2. Solo in alcuni punti, e per un paio di chilometri
in tutto, la strada diventa stretta, con degli slarghi per
incrociare i veicoli provenienti in senso opposto;
3. Le gallerie sono pressoché prive d'illuminazione,
mediamente lunghe (6/7 Km) e molte in forte pendenza (9/10%,
anche 12%);
4. Bisogna fare molta attenzione ai camionisti, soprattutto
incrociandoli nelle gallerie, in quanto corrono come matti;
5. C'è un rispetto "ossessivo" della
segnaletica stradale da parte degli automobilisti indigeni
(anche nelle zone più isolate) soprattutto per i
limiti di velocità;
6. La lingua inglese non è molto diffusa, per
cui abbiamo avuto difficoltà di colloquio;
7. La Norvegia è molto cara (es. il gasolio costa
mediamente L. 2.600 al litro);
8. Le strutture per i camper sono più che sufficienti.
Nei campeggi non esistono le piazzole: essi sono costituiti
da un unico spiazzo erboso.
Io sono del parere che le impressioni di viaggio sono molto
soggettive. Infatti, al contrario di quanto letto e descritto
in altri diari di viaggio, solo oltre il Circolo
Polare Artico abbiamo avuto un tempo invernale (a Bergen,
definita la città più piovosa d'Europa, giravamo
in maglietta e pantaloncini, evitando il sole per il caldo).
Questo viaggio lo considero come la Mecca per gli arabi:
almeno una volta nella vita da camperista bisogna farlo.
Noi, quelli del Big Horse, abbiamo atteso dieci anni per
intraprenderlo, finché non abbiamo trovato degli
amici camperisti disposti a farlo: quelli del Casper.
Per effettuarlo bisogna avere non meno di un mese a disposizione,
altrimenti diventa davvero massacrante, per le distanze
da percorrere e per le difficoltà (soprattutto di
guida) che però non sono mai state gravose come si
temeva, così come ci avevano detto o avevamo letto,
anche in considerazione del fatto che i nostri camper "aspirati"
hanno oltre dieci anni di vita.
Personalmente, senz'altro ripeterei l'esperienza
..