FRANCIA: LA COSTA ATLANTICA
testo e foto di Armando
Vaghi
Periodo: 3/21 agosto 2000. Mezzo: ELNAGH DORAL
114 Transit TD 2.5 gem. Km. percorsi: 3.294 Equipaggio:
io, mia moglie Sandra e i miei figli Michele e Stefano.
Sosta: campeggi municipali e privati con ottime attrezzature,
aree sosta.
Note
di carattere generale:
LE
STRADE: Salvo brevi tratti di autostrada, le statali
e le distrettuali sono state le nostre compagne di viaggio.
In Francia per i V.R. le tariffe autostradali sono esagerate,
e visto le stupende caratteristiche delle strade normali,
non vale la pena usare autostrade.
LE
SOSTE: Nel regno dell'abitar viaggiando non esistono
problemi grossi, salvo che si voglia fare i furbi, ma le
occasioni sono veramente poche.Punti sosta ovunque, campeggi
municipali anche nei piccoli borghi spersi lungo le vallate;
gentilezza cortesia, e tanta serenità della gente che sono
disarmanti confrontate alle nostre caratteristiche di "chiassoni".
I
CAMPEGGI: Non siamo in Italia e ce n'accorgiamo perché
ogni piccolo paese ha il suo campeggio municipale, semplice
pulito ed economico.Abbiamo voluto sostare anche in alcuni
campeggi della Costa Atlantica per dar modo ai nostri ragazzi
di passare belle giornate in piscina e a noi di rilassarci
completamente.
ITINERARIO:
Studiato a tavolino un itinerario di massima, che avrebbe
dovuto portarci in Bretagna, ci siamo documentati attraverso
le esperienze di vari amici camperisti navigatori di Internet.Grazie
alle notizie che abbiamo trovato abbiamo potuto modificare
tranquillamente, fino a rivoluzionarlo, il nostro itinerario.Un
grazie di vero cuore ad OSVALDO FERRETTI che con
il suo racconto sull'isola delle ostriche dal giornale del
Camp.Club LA GRANDA ci ha guidato verso un luogo
stupendo ed indimenticabile.
DOCUMENTAZIONE
AL SEGUITO: Oltre alle carte stradali TCI e Kompass
siamo partiti con un discreto numero di segnalazioni e itinerari
possibili trovati su Internet nel sito TURISMO ITINERANTE.COM.
A tutti coloro che hanno inviato notizie, segnalazioni e
curiosità su questo sito devo un ringraziamento perché mi
hanno consentito di arrivare in luoghi piacevoli, viaggiando
sicuri su strade stupende e comode.
CONSIDERAZIONI
PERSONALI: Essendo questo il terzo viaggio in Francia
da quando possiedo un V.R. tutto mio, mi sono reso conto
che in Italia stiamo proprio sbagliando tutto, turisticamente
parlando. Le nostre meraviglie artistiche sono valorizzate
solo se di gran richiamo, mentre in Francia é importante
anche un "semplice" palazzo o maniero sperduto nella campagna.
Le nostre spiagge sono super attrezzate, presidiate e ospitali,
ma dove sono le spiagge immense e libere da lettini ombrelloni
e quant'altro? Ultima considerazione: perché far pagare
cifre esagerate a chi usa le attrezzature minime dei nostri
campeggi, magari solo per una sosta notturna; o addirittura
rifiutare l'accesso solamente perché la sosta si limita
ad un giorno? Cara Italia ti stai facendo mettere sotto,
persino da chi economicamente dovrebbe stare peggio di te.
DIARIO
DI BORDO: 3 agosto 2000 - Trescore /Ginevra (Svizzera).
La giornata iniziale del nostro viaggio si presenta
con un cielo che promette solo tanta pioggia. Infatti, l'acqua
ci accompagna fino al traforo del Gran S.Bernardo.La nostra
destinazione odierna é Ginevra per una visita parenti che
ci consentirà di conoscere questa città d'importanza mondiale.Lasciate
le montagne alle spalle, scegliamo di costeggiare il lago
di Ginevra dal versante francese, per vedere le cittadine
di Evian e Thonon.Il tempo inizia a migliorare e questo
ci fa ben sperare per la sera.Arriviamo a Ginevra e scopriamo
di esservi giunti durante la settimana della musica.Il traffico
della città é caotico ma, seguendo le indicazioni di un
simpatico e gentile vigile in bicicletta, riusciamo a trovare
posto sotto gli alberi del lungolago dell'Acquaviva; eccezionalmente
per questo fine settimana é autorizzata la sosta notturna
in questo angolo panoramico di Ginevra.La serata trascorre
in compagnia di tanta musica e di balli sulla passeggiata
lungolago, dove centinaia di giovani e non assaporano i
profumi e i gusti di tanti paesi stranieri, ascoltando musica
tipica di ognuna di queste nazioni.Arriva mezzanotte e decidiamo
di tornare nel nostro Doral che ci attende fresco e accogliente
per una notte di riposo sulle rive del Lago Lemano.
4
agosto 2000 - Ginevra / Vierzon (Francia). Il sole
splende già nel cielo, e noi abbiamo voluto prendercela
comoda tant'è che si parte alle 9 e 45 da Ginevra! La nostra
giornata ci prospetta uno spostamento verso il centro della
Francia, passando per luoghi che abbiamo già visto l'anno
scorso, come La Clayette con il suo museo dell'auto e il
suo stupendo laghetto.Il nostro percorso prevede l'uso delle
autostrade solo in caso d'attraversamento di città grandi,
quindi molto caotiche; ecco perché i luoghi che incontriamo
lungo il tragitto non sono conosciuti da chi usa le autostrade.Attraversiamo
Paray le Monnial, Digoin, Moulins, St.Pierre le Moutier,
in direzione Bourges.In questa cittadina bisogna sostare,
anche se non si è esperti d'architettura e d'arte in genere
si rimane stupefatti di fronte alla Cattedrale e al borgo
antico che la circonda. Si pensa di sostare qui per la notte
ma il sole è ancora alto perciò decidiamo di proseguire
nel nostro trasferimento fino a trovare un campeggio municipale
a Vierzon, sulle rive dello Cher.
5 agosto 2000 - Vierzon / Chenonceau.
L'umidità della notte ha bagnato il prato della piazzola,
e penso anche i cappelli dei due poliziotti che durante
la notte hanno vigilato sulla tranquillità degli ospiti
del campeggio municipale; misura esagerata vista la calma
che ha regnato per tutta la notte. Questa mattina la sveglia
è stata regolare, e visto che ci troviamo nella terra dei
croissant la colazione è stata sontuosa. Iniziamo il nostro
cammino costeggiando lo Cher, (fiume maschio) affluente
della più conosciuta Loira (fiume femmina). Non sapevo che
anche i fiumi avessero un sesso! Tappa presso un grande
ipermercato per rifornimenti alimentari e non, dopodiché
eccoci arrivare alla meta odierna: il Castello di Chenonceau.
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L'intelligenza degli amministratori francesi
ha partorito un punto sosta per v.r. proprio vicino al parcheggio
dei bus e delle auto. Il tutto in un contesto tranquillo
ed ordinato che garantisce la sosta a tutti i turisti che
desiderino visitare questo luogo; per tutti i turisti intendo
proprio anche quelli come noi che in Italia siamo considerati
alla stessa stregua dei barbari! Chiuse le polemiche, pensiamo
alla visita del castello delle due dame. I giardini, l'architettura
del maniero e la sua collocazione a cavallo del fiume rendono
l'insieme piacevolmente spettacolare. Tutto il pomeriggio
è dedicato alla visita di questo luogo, del museo delle
cere, della sua fattoria e dei suoi orti. Parlando con altri
camperisti che sono nel parcheggio con noi, scopriamo che
sono tanti gli italiani che passano le loro vacanze estive
da queste parti; e tutti ci stupiamo di trovare posti accoglienti
e addirittura gratis, come questo, dove poter parcheggiare
i nostri mezzi per dormire.
6
agosto 2000 Chenonceau / La Baule (Costa Atlantica)
Riposati e rilassati ci svegliamo di buon mattino immersi
nel silenzio. Il tempo è ancora stupendo, perciò due passi
al fresco della mattina si possono fare; anche perché bisogna
acquistare le "baguettes" per il pranzo! Oggi affronteremo
quella che io definisco tappa di trasferimento; in pratica
ignoriamo luoghi conosciuti lungo la strada che si percorre,
con l'intento di arrivare in un luogo in orario per organizzare
la sosta notturna.Meta della giornata è la Costa Atlantica,
precisamente La Baule, rinomata stazione balneare che abbiamo
sentito descrivere nelle storie prese da Internet. Il tragitto
scelto costeggia la Loira fino a Nantes, passando per luoghi
conosciuti come Tours e Angers, e luoghi meno noti come
St.George s/Loire, Varades. Percorso interamente effettuato
su strada statale, e talvolta attraversando piccoli borghi
caratteristici. L'impressione è che qui il tempo trascorra
più lentamente che in Italia; esistono case e borghi interi
che si presentano semplici com'erano i nostri paesini qualche
anno fa'. La gente si dimostra gentile e tranquilla, sempre
pronta al sorriso e al saluto. Un particolare che stavo
dimenticando: attraversare la Francia di questi tempi e
come ammirare un quadro di qualche pittore famoso; i colori
della campagna si mescolano in modo sublime, e spesso si
possono ammirare paesaggi che sembrano creati dalle mani
di qualche artista amante della natura. Il tutto completato
dalla presenza maestosa e simpatica di mandrie di vacche
che pascolano nei prati immensi, libere e oziose nel loro
"dolcefarniente". Verso il tardo pomeriggio arriviamo a
destinazione, La Baule, dopo essere passati attorno a Nantes,
tramite autostrada, ammirando da lontano il ponte di St.Nazaire,
che percorreremo fra qualche giorno.Un rapido giro per la
città che si dimostra molto simile alle nostre città di
mare come Viareggio, o meglio come Rimini, vista l'architettura
degli edifici tutti moderni. La spiaggia è di sabbia finissima,
super attrezzata, sembra proprio di essere in Romagna! Questa
è una delle spiagge preferite dai francesi, e questo credo
sia l'esito di qualche sondaggio molto consumistico. Il
luogo è caotico, data l'ora e la giornata festiva, per cui
decidiamo di cercare un campeggio più isolato, con i confort
che i nostri ragazzi ci hanno chiesto: piscina e scivoli
acquatici. Lo troviamo subito ed è di ottima qualità; la
notte e la giornata di domani saranno di solo relax in questo
campeggio.
7
agosto 2000 Camping La Roseraie. La Baule Cote d'amour
Mentre i ragazzi si sfogano in piscina e sui "tobogan",
i genitori riorganizzano l'ordine e la pulizia del camper,
provato da alcuni giorni di viaggio. Il sottoscritto ha
il compito di scrivere questo diario per cui carta e penna,
oltre alle immancabili cartine. Per tutti però il momento
del relax sotto il sole ai bordi della piscina è sacro.
Si fanno conoscenze, e si scopre che la zona non è molto
frequentata dagli italiani, ma gli inglesi e gli olandesi
abbondano.Il bello di queste vacanze è che i nostri ragazzi
possono conoscere loro coetanei con cui parlare anche in
inglese, cosa che affascina noi genitori figli delle scuole
senza lingue straniere.
8 agosto 2000 La Baule / Ile de Noirmoutier.
Partendo dal campeggio ci dirigiamo verso Sud, attraversiamo
la foce della Loira sul ponte di Saint Nazaire, piccola
sosta per rifornimenti vari e, piccolo imprevisto: la mia
carta d'identità è rimasta presso il camping! Maledetto
vizio di tenere in ostaggio i documenti, anche in Francia
lo fanno, e poi ci si scorda di riprenderseli al momento
del pagamento.Ripercorriamo la strada appena fatta a ritroso,
riprendiamo il nostro documento, e ritorniamo verso Sud.
Dalla spiaggia di La Baule, il nostro obiettivo è l'Isola
di Noirmoutier anch'essa conosciuta grazie a camperisti
navigatori di Internet. Attraverso la Strada D213 arriviamo
a Pornic per una sosta e per il pranzo. Paesino in riva
all'oceano dove i v.r. guardacaso sono benaccetti, esiste
punto sosta ampio e attrezzato di attacco acqua potabile.
Il porticciolo di Pornic è carino ed è molto frequentato
dai turisti. Facciamo qualche piccolo acquisto, tra i quali
due musicassette che diventeranno la colonna sonora del
nostro viaggio. Lasciamo l'angolo di Pornic per proseguire
lungo la costa per Bourgneuf en Retz e quindi per il ponte
che unisce la terraferma all'isola di Noirmoutier. Questo
ponte lungo 583 metri e alto 34 metri garantisce l'accesso
all'isola dal 1971. Esiste da sempre però, un'altra via
meno praticabile ma più intrigante: una strada sul mare,
praticabile solo con bassa marea, "le passage de gois".
La strada è praticabile normalmente se la marea è bassa,
quindi attenzione agli orari delle maree; nel mezzo del
percorso c'è una torre rifugio per chi si fa sorprendere
dalla marea. Arrivati sull'isola si presenta un paesaggio
stupendo: paesini di case bianche con i tetti rossi, foreste
e spiagge immense. I colori cambiano a seconda dell'ora:
al mattino il cielo terso e azzurro inonda tutto di una
luce azzurra molto chiara, nel pomeriggio guardando i muri
bianchi delle case si vede il blu del mare, e la sera lo
spettacolo è fantastico. Il tramonto tinge tutto di rosa/rosso,
e il contrasto del mare blu scuro rende la visione spettacolare.
Stupefacente vedere questi tramonti alle 21 e 45 della sera.
La nostra sistemazione è ancora una sistemazione di lusso,
campeggio in riva al mare, al di qua delle dune di sabbia,
con vista sull'oceano.
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9 agosto 2000 Camping "les Oncheres" -Barbatre
- Ile de Noirmoutier. Passeggiare di mattina presto
lungo la spiaggia che non mostra l'inizio e che nasconde
la fine.( 8 km)... cosa sperare di più per noi che siamo
amanti delle passeggiate chilometriche in riva al mare?
Ma naturalmente che non ci siano lettini e ombrelloni lungo
il percorso! Tutto questo è quello che abbiamo trovato a
Barbatre, sulla costa dei tramonti da sogno, come l'ho battezzata
io. I francesi sono campeggiatori nati, noi italiani siamo
più amanti della comodità anche sotto una tenda; le loro
caravan, le loro camping-house, persino le loro tende danno
l'idea del comfort minimo, della semplicità ma soprattutto
del contatto con la natura. Nei loro campeggi, anche se
affollatissimi, anche se predisposti a ricevere centinaia
di persone esiste una tranquillità che garantisce il relax
a tutti. Noi italiani dobbiamo imparare molto dai francesi
su come si vive in campeggio, insieme agli altri, senza
prevaricare gli altri! Altro fenomeno naturale che merita
la menzione è quello delle saline, che sull'isola sono disseminate
un po' ovunque.
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10 agosto 2000 Ile de Noirmoutier / Les
Sabbles d'Olonne. Lasciata l'isola dei tramonti, ci
spingiamo ancora verso sud, in parte all'interno, in parte
lungo la costa della Vandea.I borghi marini di St.Hilaire
de Rietz, St. Gilles Crois de Ville, Bretignolles sur mer
offrono lo spettacolo tipico delle coste marine, eppure
scopriamo che qui la natura è diversa rispetto alle coste
che abbiamo lasciato sull'isola di Noirmoutier. Lungo il
tragitto facciamo tappa per i rifornimenti alimentari in
una "boulangerie" che c'impressiona per la semplicità dei
suoi arredi, contrapposta alla bontà dei suoi prodotti,
un paradiso per amanti del dolce e della "baguette". La
sosta per il pranzo è lungo il mare a ridosso della "Corniche
Vendenne" dove alcune persone raccolgono molluschi che assomigliano
alle nostre arselle (penso si chiamino così); con questi
molluschi , staccati dagli scogli , ci cucinano piatti di
tutti i tipi, soprattutto sughetti appetitosi e insalate.
Ci avviciniamo a Ferragosto e questi luoghi cominciano ad
affollarsi, così anche i campeggi che sono tutti di ottima
qualità, senza strutture esagerate, quindi con costi contenuti.
Grazie alla gentilezza dell'addetto all'Ufficio turistico
troviamo posto a Les Sabbles d'Olonne presso il camping
"les Dunes de sables". Il cartello con tutto esaurito all'entrata
ci spaventa, ma la ragazza della reception ci assicura che
il posto c'è poiché riservato dall'Ufficio del Turismo (eppure
io non avevo chiesto la prenotazione!). Ci sistemiamo in
una piazzola molto ampia ed accogliente a fianco di una
famiglia francese in tenda, abbiamo l'attacco dell'energia
elettrica, la presa dell'acqua e i servizi con le docce
sono a dieci metri da noi, molto puliti e decorosi. Il campeggio
si trova a ridosso della spiaggia di ghiaietta rossa, che
ricorda un po' le calette della nostra Sardegna. Il resto
della costa è una magnifica scogliera sul mare e un'altra
spiaggia ben più grande alla destra del campeggio. La brezza
della sera rinfresca il cielo terso e porta un po' di nuvole
che ci filtrano il tramonto quotidiano mostrandolo ancora
più sublime e pittoresco. Ancora una volta le 21 e 30 sono
l'orario dello spettacolo a bocca aperta, la suggestione
delle onde che s'infrangono sugli scogli, il rosso/blu cupo
che rende la scogliera ancora più artistica: se venite in
questi posti non dimenticate macchine fotografiche e telecamere
a casa, sareste molto pentiti!
11/12
agosto 2000 Camping "Les Dunes de Sables". Sandra questa
mattina si è svegliata presto e ha deciso di andare in riva
al mare alle 7 e 15 armata di telecamera e di voglia di
conchiglie. Torna al camper con un ottimo filmato, qualche
bella conchiglia e un desiderio: tornare con me sulla spiaggia
e camminare fra la ghiaetta che massaggia i piedi, l'acqua
fresca del mare e il sole che è sorto più splendente che
mai. Affare fatto, o meglio, dopo colazione, la famiglia
si divide: chi va in piscina con qualche amica... e chi
invece si arma di videocamera e di macchina fotografica
e va in direzione spiaggia. Inutile descrivere la sensazione
che si prova camminando in riva al mare, con il mare che
rumoreggia e sbatte contro gli scogli, l'aria frizzante
e fresca, e il sole che illumina lo scenario. La giornata
trascorre tranquilla e per la cena lo spettacolo del tramonto
è ancora di scena, e noi ancora lì in prima fila.
13
agosto 2000 Les Sabbles d'Olonne / Ile de l'Orelon.
La destinazione di questa tappa c'è stata ispirata leggendo
un articolo su Internet di Osvaldo Ferretti, pubblicata
dalla rivista del Camper Club LA GRANDA. L'Ile de L'Orelon
o semplicemente "isola delle ostriche" è un altro di quei
luoghi che in Francia hanno successo perché sono ben pubblicizzati,
ben tenuti ma non hanno niente di sbalorditivo, eppure la
loro fama ci raggiunge! Andiamo con ordine. Partiamo dal
nostro camping, con il cielo che sembra guastarsi, oggi
è domenica. Lungo la strada che stiamo percorrendo troviamo
un lavaggio di quelli self service; decidiamo così di lavare
il nostro Doral togliendogli quei moscerini kamikaze dal
vetro della mansarda!La strada da fare non è molta , ma
abituati a certi spettacoli ci sembra noiosa. Per altro
oggi si corre un gran premio di Formula 1 e noi non lo possiamo
vedere!Lo ascoltiamo e la nostra Ferrari non ottiene molto,
ce ne rammarichiamo, ma nel frattempo siamo quasi giunti
al ponte
che collega la terra ferma all'Ile de l'Orelon. Superiamo
il ponte e davanti a noi si stende bassa l'isola con il
primo dei suoi borghi, Boyardville. Ci fermiamo presso il
punto sosta attrezzato, ma solo per una breve escursione
in paese. Gli acquisti che facciamo qui sono dell'ottimo
vino locale che riserveremo per le occasioni giuste, e alcuni
souvenir. Una piccola annotazione: chi è astemio e ha deciso
di regalare del vino o del liquore a qualcuno, si prepari
a fare assaggi vari in ogni cantina, perché non si può acquistare
senza essere convinti della bontà del prodotto, come dicono
qui! Riprendiamo la strada e ci dirigiamo verso l'estrema
punta dell'isola, il faro di Chassiron. Nell'articolo di
Osvaldo Ferretti che parlava di questi luoghi, l'autore
scriveva: " sole in surplace sulla linea dell'orizzonte,
gli ultimi bagliori della giornata disegnano striature rossastre
sulle acque inquiete dell'oceano fino ad incendiare con
gli ultimi raggi le alte falesie della scogliera e il grande
faro". Leggendolo, avevo pensato ad un poeta ispirato, vedendo
lo spettacolo dal vivo mi sono sentito poeta e tanto di
cappello a Chi ha creato questo spettacolo. La zona intorno
al faro è deliziosa, da percorrere in lungo e in largo con
la bici ma anche due buone gambe possono bastare. Per la
sosta ci sono alcuni punti sosta che diventano camere con
vista che qualsiasi albergo farebbe pagare fior di quattrini.
Qui sono gratuite, naturali e tranquillissime.
14
agosto 2000 Ile de l'Orelon. Il mattino dopo lo spettacolo
il sole fatica a farsi vedere, ne approfittiamo per uno
spostamento rapido in un altro angolo dell'isola più grande
della Francia dopo la Corsica. Giungiamo a La Cotiniere,
dove, parcheggiato il nostro Doral nel parcheggio immenso
e a pagamento, ci attende una breve passeggiata tra le bancarelle
del mercato e una visita al porticciolo che si anima la
sera con la vendita del pesce pescato. Per oggi gli spostamenti
saranno brevissimi giusto per raggiungere un altro campeggio
trovato tramite il racconto del buon Ferretti, a Le Chateau
de l'Orelon. Arriviamo a mezzogiorno al Camping "La Brande",
uno sguardo alla sistemazione e la decisione è presa: ferragosto
si passerà in questo campeggio. Per i ragazzi è una pacchia,
per noi va bene anche come base per un'escursione pomeridiana
con le bici. Sandra ed Io pedaliamo dopo pranzo per una
visita alla cittadina di Chateau, cittadella fortificata
che ha nella sua fortezza un punto di visita notevole. Anche
qui assaporiamo la cordialità dei commercianti, dei cittadini
che incontriamo lungo la strada e nelle vie della città.
Tornati al camping lasciamo le bici e ci dirigiamo verso
la spiaggia, passando davanti a due piccole costruzioni
che sono sede di altrettante piccole ditte di coltivazione
e lavorazione delle ostriche. In quest'isola le ostriche
sono rinomate e vengono vendute anche lungo le strade costiere
in piccoli capanni. Il motto dal produttore al consumatore
in questo caso è sacrosanto.
15/16
agosto 2000 Camping "La Brande". Festeggiamo il Ferragosto
nella quiete di questo campeggio, circondati da tanti francesi,
qualche tedesco, e alcuni inglesi; gli unici italiani siamo
noi, ma non si vede. Anche qui c'è parecchia gente ma la
tranquillità è fantastica, inoltre gli spazi sono enormi
perciò si ha la sensazione di essere in bassa stagione.
La sera del 16 agosto, poco dopo aver parlato col direttore
del camping dell'assenza di italiani in quelle zone, vediamo
arrivare un camper italiano con targa romana. Noi abbiamo
già salutato, ora restano loro come unici italiani.
17
agosto 2000 Ile de l'Orelon / Aubusson. Inizia la trasferta
di ritorno verso l'Italia. Ci attende una tappona da 340
Km circa. La strada scelta per iniziare il ritorno a casa
ci porta sulle colline intorno a Cognac, ovvio quindi sostare
presso una delle innumerevoli cantine che producono e vendono
direttamente il loro liquore. Lo spettacolo intorno è il
solito di queste valli con le strade che salgono e scendono
in modo repentino quasi fosse un ottovolante. La natura
che nei giorni scorsi ci ha mostrato i tramonti, le spiagge,
le scogliere e le foreste di pini marittimi, oggi si presenta
con le dolci colline dai vigneti bassi già carichi di uva,
le solite vacche che sono il simbolo della salute e della
maestosità. La sosta pranzo la facciamo a Jarnac sulle rive
della Charènte. Lungo i fiumi della Francia è frequente
trovare in navigazione le House-boat, parenti fluviali dei
nostri v.r.. Quando durante il pranzo ne incrociamo qualcuna
ci sporgiamo dalla finestra e salutiamo, ricambiati. La
trasferta prosegue senza problemi passando da Limoges, sempre
salendo e scendendo lungo queste strade tanto rilassanti
e sicure.Nel tardo pomeriggio arriviamo ad Aubusson, dove
decidiamo di fermarci presso il camping municipale accogliente
e tranquillo. La sera ci concediamo una pizza presso una
pizzeria del centro storico, che mostra un cartello invitante:
vera pizza all'italiana! L'abbiamo messo alla prova e il
pizzaiolo ha superato l'esame a pieni voti. Domani andremo
ancora sul Lago di Ginevra per completare la visita parenti
dell'andata, dopodiché ci sarà solo la strada per il ritorno
a Trescore, in quel di Bergamo.