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FRANCIA: LA COSTA ATLANTICA

testo e foto di Armando Vaghi

Periodo: 3/21 agosto 2000. Mezzo: ELNAGH DORAL 114 Transit TD 2.5 gem. Km. percorsi: 3.294 Equipaggio: io, mia moglie Sandra e i miei figli Michele e Stefano. Sosta: campeggi municipali e privati con ottime attrezzature, aree sosta.

Note di carattere generale:

LE STRADE: Salvo brevi tratti di autostrada, le statali e le distrettuali sono state le nostre compagne di viaggio. In Francia per i V.R. le tariffe autostradali sono esagerate, e visto le stupende caratteristiche delle strade normali, non vale la pena usare autostrade.

LE SOSTE: Nel regno dell'abitar viaggiando non esistono problemi grossi, salvo che si voglia fare i furbi, ma le occasioni sono veramente poche.Punti sosta ovunque, campeggi municipali anche nei piccoli borghi spersi lungo le vallate; gentilezza cortesia, e tanta serenità della gente che sono disarmanti confrontate alle nostre caratteristiche di "chiassoni".

I CAMPEGGI: Non siamo in Italia e ce n'accorgiamo perché ogni piccolo paese ha il suo campeggio municipale, semplice pulito ed economico.Abbiamo voluto sostare anche in alcuni campeggi della Costa Atlantica per dar modo ai nostri ragazzi di passare belle giornate in piscina e a noi di rilassarci completamente.

ITINERARIO: Studiato a tavolino un itinerario di massima, che avrebbe dovuto portarci in Bretagna, ci siamo documentati attraverso le esperienze di vari amici camperisti navigatori di Internet.Grazie alle notizie che abbiamo trovato abbiamo potuto modificare tranquillamente, fino a rivoluzionarlo, il nostro itinerario.Un grazie di vero cuore ad OSVALDO FERRETTI che con il suo racconto sull'isola delle ostriche dal giornale del Camp.Club LA GRANDA ci ha guidato verso un luogo stupendo ed indimenticabile.

DOCUMENTAZIONE AL SEGUITO: Oltre alle carte stradali TCI e Kompass siamo partiti con un discreto numero di segnalazioni e itinerari possibili trovati su Internet nel sito TURISMO ITINERANTE.COM. A tutti coloro che hanno inviato notizie, segnalazioni e curiosità su questo sito devo un ringraziamento perché mi hanno consentito di arrivare in luoghi piacevoli, viaggiando sicuri su strade stupende e comode.

CONSIDERAZIONI PERSONALI: Essendo questo il terzo viaggio in Francia da quando possiedo un V.R. tutto mio, mi sono reso conto che in Italia stiamo proprio sbagliando tutto, turisticamente parlando. Le nostre meraviglie artistiche sono valorizzate solo se di gran richiamo, mentre in Francia é importante anche un "semplice" palazzo o maniero sperduto nella campagna. Le nostre spiagge sono super attrezzate, presidiate e ospitali, ma dove sono le spiagge immense e libere da lettini ombrelloni e quant'altro? Ultima considerazione: perché far pagare cifre esagerate a chi usa le attrezzature minime dei nostri campeggi, magari solo per una sosta notturna; o addirittura rifiutare l'accesso solamente perché la sosta si limita ad un giorno? Cara Italia ti stai facendo mettere sotto, persino da chi economicamente dovrebbe stare peggio di te.

DIARIO DI BORDO: 3 agosto 2000 - Trescore /Ginevra (Svizzera). La giornata iniziale del nostro viaggio si presenta con un cielo che promette solo tanta pioggia. Infatti, l'acqua ci accompagna fino al traforo del Gran S.Bernardo.La nostra destinazione odierna é Ginevra per una visita parenti che ci consentirà di conoscere questa città d'importanza mondiale.Lasciate le montagne alle spalle, scegliamo di costeggiare il lago di Ginevra dal versante francese, per vedere le cittadine di Evian e Thonon.Il tempo inizia a migliorare e questo ci fa ben sperare per la sera.Arriviamo a Ginevra e scopriamo di esservi giunti durante la settimana della musica.Il traffico della città é caotico ma, seguendo le indicazioni di un simpatico e gentile vigile in bicicletta, riusciamo a trovare posto sotto gli alberi del lungolago dell'Acquaviva; eccezionalmente per questo fine settimana é autorizzata la sosta notturna in questo angolo panoramico di Ginevra.La serata trascorre in compagnia di tanta musica e di balli sulla passeggiata lungolago, dove centinaia di giovani e non assaporano i profumi e i gusti di tanti paesi stranieri, ascoltando musica tipica di ognuna di queste nazioni.Arriva mezzanotte e decidiamo di tornare nel nostro Doral che ci attende fresco e accogliente per una notte di riposo sulle rive del Lago Lemano.

4 agosto 2000 - Ginevra / Vierzon (Francia). Il sole splende già nel cielo, e noi abbiamo voluto prendercela comoda tant'è che si parte alle 9 e 45 da Ginevra! La nostra giornata ci prospetta uno spostamento verso il centro della Francia, passando per luoghi che abbiamo già visto l'anno scorso, come La Clayette con il suo museo dell'auto e il suo stupendo laghetto.Il nostro percorso prevede l'uso delle autostrade solo in caso d'attraversamento di città grandi, quindi molto caotiche; ecco perché i luoghi che incontriamo lungo il tragitto non sono conosciuti da chi usa le autostrade.Attraversiamo Paray le Monnial, Digoin, Moulins, St.Pierre le Moutier, in direzione Bourges.In questa cittadina bisogna sostare, anche se non si è esperti d'architettura e d'arte in genere si rimane stupefatti di fronte alla Cattedrale e al borgo antico che la circonda. Si pensa di sostare qui per la notte ma il sole è ancora alto perciò decidiamo di proseguire nel nostro trasferimento fino a trovare un campeggio municipale a Vierzon, sulle rive dello Cher.

5 agosto 2000 - Vierzon / Chenonceau. L'umidità della notte ha bagnato il prato della piazzola, e penso anche i cappelli dei due poliziotti che durante la notte hanno vigilato sulla tranquillità degli ospiti del campeggio municipale; misura esagerata vista la calma che ha regnato per tutta la notte. Questa mattina la sveglia è stata regolare, e visto che ci troviamo nella terra dei croissant la colazione è stata sontuosa. Iniziamo il nostro cammino costeggiando lo Cher, (fiume maschio) affluente della più conosciuta Loira (fiume femmina). Non sapevo che anche i fiumi avessero un sesso! Tappa presso un grande ipermercato per rifornimenti alimentari e non, dopodiché eccoci arrivare alla meta odierna: il Castello di Chenonceau.

L'intelligenza degli amministratori francesi ha partorito un punto sosta per v.r. proprio vicino al parcheggio dei bus e delle auto. Il tutto in un contesto tranquillo ed ordinato che garantisce la sosta a tutti i turisti che desiderino visitare questo luogo; per tutti i turisti intendo proprio anche quelli come noi che in Italia siamo considerati alla stessa stregua dei barbari! Chiuse le polemiche, pensiamo alla visita del castello delle due dame. I giardini, l'architettura del maniero e la sua collocazione a cavallo del fiume rendono l'insieme piacevolmente spettacolare. Tutto il pomeriggio è dedicato alla visita di questo luogo, del museo delle cere, della sua fattoria e dei suoi orti. Parlando con altri camperisti che sono nel parcheggio con noi, scopriamo che sono tanti gli italiani che passano le loro vacanze estive da queste parti; e tutti ci stupiamo di trovare posti accoglienti e addirittura gratis, come questo, dove poter parcheggiare i nostri mezzi per dormire.

6 agosto 2000 Chenonceau / La Baule (Costa Atlantica) Riposati e rilassati ci svegliamo di buon mattino immersi nel silenzio. Il tempo è ancora stupendo, perciò due passi al fresco della mattina si possono fare; anche perché bisogna acquistare le "baguettes" per il pranzo! Oggi affronteremo quella che io definisco tappa di trasferimento; in pratica ignoriamo luoghi conosciuti lungo la strada che si percorre, con l'intento di arrivare in un luogo in orario per organizzare la sosta notturna.Meta della giornata è la Costa Atlantica, precisamente La Baule, rinomata stazione balneare che abbiamo sentito descrivere nelle storie prese da Internet. Il tragitto scelto costeggia la Loira fino a Nantes, passando per luoghi conosciuti come Tours e Angers, e luoghi meno noti come St.George s/Loire, Varades. Percorso interamente effettuato su strada statale, e talvolta attraversando piccoli borghi caratteristici. L'impressione è che qui il tempo trascorra più lentamente che in Italia; esistono case e borghi interi che si presentano semplici com'erano i nostri paesini qualche anno fa'. La gente si dimostra gentile e tranquilla, sempre pronta al sorriso e al saluto. Un particolare che stavo dimenticando: attraversare la Francia di questi tempi e come ammirare un quadro di qualche pittore famoso; i colori della campagna si mescolano in modo sublime, e spesso si possono ammirare paesaggi che sembrano creati dalle mani di qualche artista amante della natura. Il tutto completato dalla presenza maestosa e simpatica di mandrie di vacche che pascolano nei prati immensi, libere e oziose nel loro "dolcefarniente". Verso il tardo pomeriggio arriviamo a destinazione, La Baule, dopo essere passati attorno a Nantes, tramite autostrada, ammirando da lontano il ponte di St.Nazaire, che percorreremo fra qualche giorno.Un rapido giro per la città che si dimostra molto simile alle nostre città di mare come Viareggio, o meglio come Rimini, vista l'architettura degli edifici tutti moderni. La spiaggia è di sabbia finissima, super attrezzata, sembra proprio di essere in Romagna! Questa è una delle spiagge preferite dai francesi, e questo credo sia l'esito di qualche sondaggio molto consumistico. Il luogo è caotico, data l'ora e la giornata festiva, per cui decidiamo di cercare un campeggio più isolato, con i confort che i nostri ragazzi ci hanno chiesto: piscina e scivoli acquatici. Lo troviamo subito ed è di ottima qualità; la notte e la giornata di domani saranno di solo relax in questo campeggio.

7 agosto 2000 Camping La Roseraie. La Baule Cote d'amour Mentre i ragazzi si sfogano in piscina e sui "tobogan", i genitori riorganizzano l'ordine e la pulizia del camper, provato da alcuni giorni di viaggio. Il sottoscritto ha il compito di scrivere questo diario per cui carta e penna, oltre alle immancabili cartine. Per tutti però il momento del relax sotto il sole ai bordi della piscina è sacro. Si fanno conoscenze, e si scopre che la zona non è molto frequentata dagli italiani, ma gli inglesi e gli olandesi abbondano.Il bello di queste vacanze è che i nostri ragazzi possono conoscere loro coetanei con cui parlare anche in inglese, cosa che affascina noi genitori figli delle scuole senza lingue straniere.

8 agosto 2000 La Baule / Ile de Noirmoutier. Partendo dal campeggio ci dirigiamo verso Sud, attraversiamo la foce della Loira sul ponte di Saint Nazaire, piccola sosta per rifornimenti vari e, piccolo imprevisto: la mia carta d'identità è rimasta presso il camping! Maledetto vizio di tenere in ostaggio i documenti, anche in Francia lo fanno, e poi ci si scorda di riprenderseli al momento del pagamento.Ripercorriamo la strada appena fatta a ritroso, riprendiamo il nostro documento, e ritorniamo verso Sud. Dalla spiaggia di La Baule, il nostro obiettivo è l'Isola di Noirmoutier anch'essa conosciuta grazie a camperisti navigatori di Internet. Attraverso la Strada D213 arriviamo a Pornic per una sosta e per il pranzo. Paesino in riva all'oceano dove i v.r. guardacaso sono benaccetti, esiste punto sosta ampio e attrezzato di attacco acqua potabile. Il porticciolo di Pornic è carino ed è molto frequentato dai turisti. Facciamo qualche piccolo acquisto, tra i quali due musicassette che diventeranno la colonna sonora del nostro viaggio. Lasciamo l'angolo di Pornic per proseguire lungo la costa per Bourgneuf en Retz e quindi per il ponte che unisce la terraferma all'isola di Noirmoutier. Questo ponte lungo 583 metri e alto 34 metri garantisce l'accesso all'isola dal 1971. Esiste da sempre però, un'altra via meno praticabile ma più intrigante: una strada sul mare, praticabile solo con bassa marea, "le passage de gois". La strada è praticabile normalmente se la marea è bassa, quindi attenzione agli orari delle maree; nel mezzo del percorso c'è una torre rifugio per chi si fa sorprendere dalla marea. Arrivati sull'isola si presenta un paesaggio stupendo: paesini di case bianche con i tetti rossi, foreste e spiagge immense. I colori cambiano a seconda dell'ora: al mattino il cielo terso e azzurro inonda tutto di una luce azzurra molto chiara, nel pomeriggio guardando i muri bianchi delle case si vede il blu del mare, e la sera lo spettacolo è fantastico. Il tramonto tinge tutto di rosa/rosso, e il contrasto del mare blu scuro rende la visione spettacolare. Stupefacente vedere questi tramonti alle 21 e 45 della sera. La nostra sistemazione è ancora una sistemazione di lusso, campeggio in riva al mare, al di qua delle dune di sabbia, con vista sull'oceano.

9 agosto 2000 Camping "les Oncheres" -Barbatre - Ile de Noirmoutier. Passeggiare di mattina presto lungo la spiaggia che non mostra l'inizio e che nasconde la fine.( 8 km)... cosa sperare di più per noi che siamo amanti delle passeggiate chilometriche in riva al mare? Ma naturalmente che non ci siano lettini e ombrelloni lungo il percorso! Tutto questo è quello che abbiamo trovato a Barbatre, sulla costa dei tramonti da sogno, come l'ho battezzata io. I francesi sono campeggiatori nati, noi italiani siamo più amanti della comodità anche sotto una tenda; le loro caravan, le loro camping-house, persino le loro tende danno l'idea del comfort minimo, della semplicità ma soprattutto del contatto con la natura. Nei loro campeggi, anche se affollatissimi, anche se predisposti a ricevere centinaia di persone esiste una tranquillità che garantisce il relax a tutti. Noi italiani dobbiamo imparare molto dai francesi su come si vive in campeggio, insieme agli altri, senza prevaricare gli altri! Altro fenomeno naturale che merita la menzione è quello delle saline, che sull'isola sono disseminate un po' ovunque.

10 agosto 2000 Ile de Noirmoutier / Les Sabbles d'Olonne. Lasciata l'isola dei tramonti, ci spingiamo ancora verso sud, in parte all'interno, in parte lungo la costa della Vandea.I borghi marini di St.Hilaire de Rietz, St. Gilles Crois de Ville, Bretignolles sur mer offrono lo spettacolo tipico delle coste marine, eppure scopriamo che qui la natura è diversa rispetto alle coste che abbiamo lasciato sull'isola di Noirmoutier. Lungo il tragitto facciamo tappa per i rifornimenti alimentari in una "boulangerie" che c'impressiona per la semplicità dei suoi arredi, contrapposta alla bontà dei suoi prodotti, un paradiso per amanti del dolce e della "baguette". La sosta per il pranzo è lungo il mare a ridosso della "Corniche Vendenne" dove alcune persone raccolgono molluschi che assomigliano alle nostre arselle (penso si chiamino così); con questi molluschi , staccati dagli scogli , ci cucinano piatti di tutti i tipi, soprattutto sughetti appetitosi e insalate. Ci avviciniamo a Ferragosto e questi luoghi cominciano ad affollarsi, così anche i campeggi che sono tutti di ottima qualità, senza strutture esagerate, quindi con costi contenuti. Grazie alla gentilezza dell'addetto all'Ufficio turistico troviamo posto a Les Sabbles d'Olonne presso il camping "les Dunes de sables". Il cartello con tutto esaurito all'entrata ci spaventa, ma la ragazza della reception ci assicura che il posto c'è poiché riservato dall'Ufficio del Turismo (eppure io non avevo chiesto la prenotazione!). Ci sistemiamo in una piazzola molto ampia ed accogliente a fianco di una famiglia francese in tenda, abbiamo l'attacco dell'energia elettrica, la presa dell'acqua e i servizi con le docce sono a dieci metri da noi, molto puliti e decorosi. Il campeggio si trova a ridosso della spiaggia di ghiaietta rossa, che ricorda un po' le calette della nostra Sardegna. Il resto della costa è una magnifica scogliera sul mare e un'altra spiaggia ben più grande alla destra del campeggio. La brezza della sera rinfresca il cielo terso e porta un po' di nuvole che ci filtrano il tramonto quotidiano mostrandolo ancora più sublime e pittoresco. Ancora una volta le 21 e 30 sono l'orario dello spettacolo a bocca aperta, la suggestione delle onde che s'infrangono sugli scogli, il rosso/blu cupo che rende la scogliera ancora più artistica: se venite in questi posti non dimenticate macchine fotografiche e telecamere a casa, sareste molto pentiti!

11/12 agosto 2000 Camping "Les Dunes de Sables". Sandra questa mattina si è svegliata presto e ha deciso di andare in riva al mare alle 7 e 15 armata di telecamera e di voglia di conchiglie. Torna al camper con un ottimo filmato, qualche bella conchiglia e un desiderio: tornare con me sulla spiaggia e camminare fra la ghiaetta che massaggia i piedi, l'acqua fresca del mare e il sole che è sorto più splendente che mai. Affare fatto, o meglio, dopo colazione, la famiglia si divide: chi va in piscina con qualche amica... e chi invece si arma di videocamera e di macchina fotografica e va in direzione spiaggia. Inutile descrivere la sensazione che si prova camminando in riva al mare, con il mare che rumoreggia e sbatte contro gli scogli, l'aria frizzante e fresca, e il sole che illumina lo scenario. La giornata trascorre tranquilla e per la cena lo spettacolo del tramonto è ancora di scena, e noi ancora lì in prima fila.

13 agosto 2000 Les Sabbles d'Olonne / Ile de l'Orelon. La destinazione di questa tappa c'è stata ispirata leggendo un articolo su Internet di Osvaldo Ferretti, pubblicata dalla rivista del Camper Club LA GRANDA. L'Ile de L'Orelon o semplicemente "isola delle ostriche" è un altro di quei luoghi che in Francia hanno successo perché sono ben pubblicizzati, ben tenuti ma non hanno niente di sbalorditivo, eppure la loro fama ci raggiunge! Andiamo con ordine. Partiamo dal nostro camping, con il cielo che sembra guastarsi, oggi è domenica. Lungo la strada che stiamo percorrendo troviamo un lavaggio di quelli self service; decidiamo così di lavare il nostro Doral togliendogli quei moscerini kamikaze dal vetro della mansarda!La strada da fare non è molta , ma abituati a certi spettacoli ci sembra noiosa. Per altro oggi si corre un gran premio di Formula 1 e noi non lo possiamo vedere!Lo ascoltiamo e la nostra Ferrari non ottiene molto, ce ne rammarichiamo, ma nel frattempo siamo quasi giunti al ponte che collega la terra ferma all'Ile de l'Orelon. Superiamo il ponte e davanti a noi si stende bassa l'isola con il primo dei suoi borghi, Boyardville. Ci fermiamo presso il punto sosta attrezzato, ma solo per una breve escursione in paese. Gli acquisti che facciamo qui sono dell'ottimo vino locale che riserveremo per le occasioni giuste, e alcuni souvenir. Una piccola annotazione: chi è astemio e ha deciso di regalare del vino o del liquore a qualcuno, si prepari a fare assaggi vari in ogni cantina, perché non si può acquistare senza essere convinti della bontà del prodotto, come dicono qui! Riprendiamo la strada e ci dirigiamo verso l'estrema punta dell'isola, il faro di Chassiron. Nell'articolo di Osvaldo Ferretti che parlava di questi luoghi, l'autore scriveva: " sole in surplace sulla linea dell'orizzonte, gli ultimi bagliori della giornata disegnano striature rossastre sulle acque inquiete dell'oceano fino ad incendiare con gli ultimi raggi le alte falesie della scogliera e il grande faro". Leggendolo, avevo pensato ad un poeta ispirato, vedendo lo spettacolo dal vivo mi sono sentito poeta e tanto di cappello a Chi ha creato questo spettacolo. La zona intorno al faro è deliziosa, da percorrere in lungo e in largo con la bici ma anche due buone gambe possono bastare. Per la sosta ci sono alcuni punti sosta che diventano camere con vista che qualsiasi albergo farebbe pagare fior di quattrini. Qui sono gratuite, naturali e tranquillissime.

14 agosto 2000 Ile de l'Orelon. Il mattino dopo lo spettacolo il sole fatica a farsi vedere, ne approfittiamo per uno spostamento rapido in un altro angolo dell'isola più grande della Francia dopo la Corsica. Giungiamo a La Cotiniere, dove, parcheggiato il nostro Doral nel parcheggio immenso e a pagamento, ci attende una breve passeggiata tra le bancarelle del mercato e una visita al porticciolo che si anima la sera con la vendita del pesce pescato. Per oggi gli spostamenti saranno brevissimi giusto per raggiungere un altro campeggio trovato tramite il racconto del buon Ferretti, a Le Chateau de l'Orelon. Arriviamo a mezzogiorno al Camping "La Brande", uno sguardo alla sistemazione e la decisione è presa: ferragosto si passerà in questo campeggio. Per i ragazzi è una pacchia, per noi va bene anche come base per un'escursione pomeridiana con le bici. Sandra ed Io pedaliamo dopo pranzo per una visita alla cittadina di Chateau, cittadella fortificata che ha nella sua fortezza un punto di visita notevole. Anche qui assaporiamo la cordialità dei commercianti, dei cittadini che incontriamo lungo la strada e nelle vie della città. Tornati al camping lasciamo le bici e ci dirigiamo verso la spiaggia, passando davanti a due piccole costruzioni che sono sede di altrettante piccole ditte di coltivazione e lavorazione delle ostriche. In quest'isola le ostriche sono rinomate e vengono vendute anche lungo le strade costiere in piccoli capanni. Il motto dal produttore al consumatore in questo caso è sacrosanto.

15/16 agosto 2000 Camping "La Brande". Festeggiamo il Ferragosto nella quiete di questo campeggio, circondati da tanti francesi, qualche tedesco, e alcuni inglesi; gli unici italiani siamo noi, ma non si vede. Anche qui c'è parecchia gente ma la tranquillità è fantastica, inoltre gli spazi sono enormi perciò si ha la sensazione di essere in bassa stagione. La sera del 16 agosto, poco dopo aver parlato col direttore del camping dell'assenza di italiani in quelle zone, vediamo arrivare un camper italiano con targa romana. Noi abbiamo già salutato, ora restano loro come unici italiani.

17 agosto 2000 Ile de l'Orelon / Aubusson. Inizia la trasferta di ritorno verso l'Italia. Ci attende una tappona da 340 Km circa. La strada scelta per iniziare il ritorno a casa ci porta sulle colline intorno a Cognac, ovvio quindi sostare presso una delle innumerevoli cantine che producono e vendono direttamente il loro liquore. Lo spettacolo intorno è il solito di queste valli con le strade che salgono e scendono in modo repentino quasi fosse un ottovolante. La natura che nei giorni scorsi ci ha mostrato i tramonti, le spiagge, le scogliere e le foreste di pini marittimi, oggi si presenta con le dolci colline dai vigneti bassi già carichi di uva, le solite vacche che sono il simbolo della salute e della maestosità. La sosta pranzo la facciamo a Jarnac sulle rive della Charènte. Lungo i fiumi della Francia è frequente trovare in navigazione le House-boat, parenti fluviali dei nostri v.r.. Quando durante il pranzo ne incrociamo qualcuna ci sporgiamo dalla finestra e salutiamo, ricambiati. La trasferta prosegue senza problemi passando da Limoges, sempre salendo e scendendo lungo queste strade tanto rilassanti e sicure.Nel tardo pomeriggio arriviamo ad Aubusson, dove decidiamo di fermarci presso il camping municipale accogliente e tranquillo. La sera ci concediamo una pizza presso una pizzeria del centro storico, che mostra un cartello invitante: vera pizza all'italiana! L'abbiamo messo alla prova e il pizzaiolo ha superato l'esame a pieni voti. Domani andremo ancora sul Lago di Ginevra per completare la visita parenti dell'andata, dopodiché ci sarà solo la strada per il ritorno a Trescore, in quel di Bergamo.


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