Si narra di un viaggio in terra di Brocelandia, con i
prodi Ser Gabriele, Gian Giacomo, Renato e
l'autrice di tanta trama, in sella al ronzino Chiocciolo,
un ruggente profilato ARCA 4.3
24
agosto 2001
Tempo a disposizione ce n'è davvero poco… una settimana
e poi tocca tornare al lavoro: il viaggio però non dovrà
essere un 'mordi e fuggi ', vedremo forse poco, ma lo vedremo
bene: approfittiamo di partire da un passo dalla Francia
(abitiamo infatti ad un'ora dal Frejus).
Ore 11. Si parte da Villarbasse direzione Frejus lì acquistiamo
un biglietto per 5 traversate (5 andate e 5 ritorni): come
per costringerci a tornare - poi (senza storia), Lione -
St. Etienne - Clermont Ferrand - Vierzon.
Le autostrade francesi sono le solite, bellissime,trafficatissime
a qualunque ora e… carissime. Decidiamo per l'autostrada
per il ridotto tempo a disposizione, ma le Routes Nationales
sono egualmente buone, e ti permettono di attraversare paesini
e città.
Trascorriamo la notte in un parco, davanti al Castello di
St. Aignan sur Cher in riva appunto allo Cher. Non solo
il castello merita una visita, ,ma anche il borgo medievale
è un vero capolavoro di conservazione; non abbiamo però
tempo di visitarlo, ci ripromettiamo di ritornare.
25
agosto 2001
Tours - Angers - Nantes - Saint Nazaire - La Baule - Vannes
- Lorient - Pausa sulla Costa Sauvage per un bagno nell'Oceano.
A Plouharnet 'scopriamo' una Chiesa senza tetto dedicata
- forse - a Nôtre Dame de la Croix Molto bella. In stile
gotico. Il pavimento è diventato un prato, con gli immancabili
fiori di cui ormai tutti i paesi e le città di Francia fanno
grande profusione. Caratteristico anche il paesino. Dobbiamo
fare una fermata
La
Chiesa senza tetto di Plouharnet
26
agosto 2001
Notte a Concarneau in area con altri camper.
Visita al Castello ed alla Cittadella dove c'è un concerto
di musica celtica all'aperto. Concarneau è un grosso centro
di villeggiatura, si respira l'oceano. E noi mangiamo… una
torta bretone composta essenzialmente di burro, con qualche
misera molecola di farina, che si comporta come il sodio
della pubblicità. Non facciamo a tempo neppure di riscaldarla,
come consigliato dalla venditrice: sparisce in un attimo,
con somma gioia dei due Famelici.
Su una parete della cittadella, affacciata sul porto, appare
la scritta "Tempus fugit velut umbra", ma noi pensiamo al
dolce bretone, di cui abbiamo la - semplicissima - ricetta…
Concarneau accoglie volentieri i camper - del resto come
tantissime città francesi - in una grossa piazza a ridosso
della stazione ferroviaria, è un posto molto tranquillo,
con carico/scarico (a pagamento come del resto in tutte
le altre aree), non proprio panoramico, ma comodo per raggiungere,
a piedi, il centro.
Quimper - Visita alla bellissima cattedrale dalle
due guglie ed al centro della graziosissima cittadina medioevale.
Caratteristica la Place au Beurre.
Una
veduta di Quimper
I ragazzi
vogliono dormire in tenda e stare per conto loro, così,
a Saint Guénolé si prendono i sacchi e pelo e la tenda e
se ne vanno a vivere la loro esperienza.
Noi andiamo poco lontano, vicino al Faro dove ci sono almeno
una diecina di altri camper. Il posto si chiama St. Pierre
- Pointe de Penmarch.
Siamo di fronte all'Oceano e ci addormentiamo guardando
la luna che si specchia nel mare e si nota, in lontananza,
la luce di qualche barca di pescatori. Nella notte scende
la nebbia perché il Faro lampeggia ed emette il suono di
richiamo per le barche transitanti nella zona.
27
agosto 2001
Andiamo a Pointe de Penmarch ed assistiamo all'arrivo dei
pescatori mentre scaricano gli sgombri. Per mezzo di una
gru a cui è attaccato un grosso cesto estraggono il pesce,
che viene poi versato mediante l'apertura del fondo del
cesto stesso, in grandi casse ricoperte di ghiaccio, chiuse
e poste sui camion per le varie destinazioni. C'è movimento
di gente che va e viene, il cielo è nuvoloso ed i gabbiani
volano impazziti di fronte a tanto ben di Dio.
Il faro di Echmul sulla punta di St. Guignolè
I pescatori di Penmarch
Il
paesaggio, le case, l'atmosfera, il clima sono tipici del
nord, ci sentiamo bene. Comperiamo una bella orata che terremo
per cena, poi della zuppa di pesce già pronta con crostini
e delle crépes per pranzo.
Andiamo a recuperare i ragazzi che, con una colazione a
base di sole quattro brioches gradiscono molto il pranzo
che si trovano di fronte.
Al pomeriggio visitiamo il più antico Calvaire della Bretagna,
Saint-Thégonnec.
Procediamo verso Pointe du Raz, che è la punta più occidentale
del Finistère meridionale. Il paesaggio è caratterizzato
da aspre scogliere a strapiombo sul mare, seguiamo un sentiero
ben tracciato che in cambio di un'ora di cammino ci offre
un panorama unico. Qua e là ci sono gruppi di piante di
erica che contrastano col verde dei bassi cespugli e dell'erba,
il vento è forte ma non freddo. C'è un grande faro in mezzo
al mare.
I ragazzi vanno a giocare in un bunker mentre noi, con la
finestra della cucina del nostro Chiocciolo affacciata sull'Oceano
prepariamo l'orata al forno con pommes de terre et eschalote
longue. Il tutto accompagnato da un vin de Chateau
de Noyers. Renato vorrebbe dormire qui ma i ragazzi
non sono d'accordo perché si sta sollevando un forte vento,
così si procede verso la penisola di Crozon.
Pointe
du Raz
L'area
di Camaret non è disponibile, per la festa del paese, quindi
ci…riduciamo a cercare un posto selvaggio, data anche l'ora
(mezzanotte…) In un posteggio ornato da grossi cartelli
'Defense de camping' passiamo la notte vicino a Camaret
sur mer, in riva ad una lunga spiaggia vicino ad un camper
dove ci sta una giovane coppia, probabilmente nelle nostre
stesse condizioni.
28
agosto 2001
Al risveglio ci troviamo di fronte una larghissima spiaggia,
che potrebbe competere con Rimini, se non fosse che l'alta
marea col suo lungo espandersi ha lasciato sulla sabbia
ancora umida ogni sorta di conchiglie.(e non si vede un
ombrellone, un pattino, e, men che meno, non si ode altro
rumore che quello del mare)
Spiaggia di Camaret
Facciamo
una lunghissima passeggiata e incontriamo un grosso granchio
che sta cercando di tornare in acqua ma la strada che dovrà
percorrere non è molto breve.
C'è una coppia che cammina nell'acqua, si denuda e poi comincia
a nuotare. Ci allontaniamo discretamente per lasciar loro
godere di questo particolare momento di piena libertà e
continuiamo la nostra camminata scrivendo sulla sabbia.
Proseguiamo verso Lannilis e andiamo al Camping Les Abers
- oltre Landeda - L'Aber Wrac'h. Il campeggio è veramente
molto accogliente come dice la guida, ed anche i gestori
sono molto cordiali.
Lasciamo due bei sacchi di roba da lavare che il mattino
successivo ci verrà riconsegnata pulita ed asciutta.
Siamo affacciati sull'Oceano ed è stupendo. A pochi km c'è
l'Ile Vierge col suo faro che, con cadenza precisa, emette
il suo suono.
29
agosto 2001
Andiamo a "Le Folgoet" che significa "pazzo del bosco".
Si racconta infatti che qui visse un pazzo che era molto
devoto della Madonna tanto che dopo la sua morte, sulla
sua tomba, nacque un giglio i cui petali simboleggiavano
le lettere "Ave Maria" così proprio in quel punto fu costruita
una chiesa.
Notte
nel bosco bretone di Folgöèt
Andiamo
al mercatino di Landeda, comperiamo ostriche, gamberi e
verdure. Al pomeriggio si va a visitare l'Oceanopolis di
Brest.
Sera: grigliata di gamberi dal gusto delicatissimo.
30
agosto 2001
Durante la notte si mette a piovere a dirotto, al mattino
però, in un battibaleno lo squarcio fra le nubi si fa sempre
più ampio così ci prepariamo per fare una passeggiata in
spiaggia e alle dune di S. Margherita.
Camminiamo molto fino alla fine degli scogli sul mare aperto.
Il profumo è intensissimo, oserei dire inebriante. La nostra
estasi viene interrotta dalle prime goccioline che man mano
diventano goccioloni senza rispetto e ben presto siamo fradici
come pulcini.
Chiocciolo ci accoglie col suo tepore, ci cambiamo gli abiti
e ci asciughiamo i capelli col phon.
Poi, così com'è arrivato, l'acquazzone lascia velocemente
il passo al vento, il quale in men che non si dica fa scappare
le nuvole e torna il sole caldo che, mentre noi pranziamo
ci asciuga i vestiti che ho appeso fuori.
Rifocillati, asciugati e puliti lasciamo questo bellissimo
posto per dirigerci verso i Monts d'Arrèe. Saliamo sul Roc
Tréverzel da cui si gode un bel panorama sulla rada di Brest.
Ceniamo in riva al Lago Guerlédan e poi procediamo per Paimpont.
Vi arriviamo verso le 23 e facciamo il solito giro per vedere
se troviamo altri camper con cui trascorrere la notte ma
troviamo solo le indicazioni per la Tomba di Merlino a 9
km.
I ragazzi sono eccitati e curiosi così a mezzanotte ci troviamo
nel bel mezzo della Foresta di Broceliande, c'é un nonsoché
di misterioso ed affascinante, i ragazzi dando spazio alle
loro fantasie intrecciano storielle di fate, maghi e fantasmi.
Grr...
Abbandonata la speranza di trovare qualche compagno per
la notte decidiamo, verso l'una, di andare al Camping Municipale
di Paimpont.
Paimpont
31
agosto 2001
Al risveglio ci accoglie un bel venticello che ha reso l'atmosfera
limpidissima, il sole è caldo e si sta bene.
Passeggiamo per Paimpont e, incuriositi da un negozietto
particolare che espone in vetrina bandierine celtiche, giochi
di scacchi con i cavalieri della tavola rotonda ed altri
curiosi ammennicoli decidiamo di entrare.
Il proprietario parla italiano con un vago accento Gucciniano,
scopriamo infatti che proviene da Modena. Indossa un lungo
camicione tipo indiano, ha i capelli lunghi legati dietro,
ed ha le mani piene di anelli. Chiacchieriamo un pò e poi
comperiamo un CD di musica celtica ed un libro di leggende.
Torniamo nella Foresta ma non ritroviamo più la stessa atmosfera
della notte in compenso c'è la famiglia di Roma che prima
era con noi nel negozio di Tiziano, il modenese. Andiamo
tutti insieme fino alla Tomba di Merlino e poi alla Fontana
della Giovinezza.
Al pomeriggio andiamo a visitare l'Abbazia di Paimpont che
merita davvero una visita perchè l'accoglienza con la musica
di sottofondo è davvero suggestiva.
Un'altra bella lunga camminata verso la Valle senza ritorno
e poi finalmente l'albero d'oro. Intorno allo stagno vi
sono Mago Merlino che tiene in mano una lampada accesa,
poi c'è Viviana, i folletti, tutti rigorosamente vestiti
col costume ed improvvisano delle scenette.
Ci dirigiamo verso il Castello di Trécesson che non
è molto distante, ma che, secondo le guide merita una visita.
Infatti è proprio vero, è molto ben tenuto ed è quasi completamente
circondato dall'acqua eccetto per quanto concerne la zona
che consente l'ingresso ai visitatori ed alle persone che
lo abitano.
Nel piccolo parcheggio c'è un camper di olandesi a cui chiediamo
se hanno intenzione di fermarsi per la notte e, siccome
la risposta è positiva decidiamo di farlo anche noi.
Il castello si specchia nell'acqua e la luna, facendo ogni
tanto capolino fra le nuvole disegna sulla torre delle strane
ombre così per un gioco di riflessi sembra che la finestra
più alta della torre sia accesa.
I ragazzi intrecciano storielle misteriose sulla dama bianca,
giocano con le pile ed emettono strani suoni gutturali.
Se li ascolto ancora un po' mi lascio suggestionare davvero..........
Il posto è davvero solitario, c'è una fattoria vicino al
Castello e poi null'altro. Le caprette che brucavano nel
prato vicino ai camper si sono ritirate, il silenzio è pressoché
totale.
Esempio
di capretta bretone.
Di qui si evince l'assoluta identità con le analoghe caprette
nostrane…
(Al
castello di Trècesson)
2
Settembre 2001
E' ora di lasciarci dietro le leggende bretoni e di riprendere
coscienza della realtà: si deve fare il piano per il ritorno.
G.Giacomo mi tenta facendomi veder sulla cartina che Mont
S. Michel non é poi così lontano e... Quasi quasi una capatina
fin là... Io sono lì lì per accettare la "mela " ma poi
torno savia pensando a tutta la strada che c'è da fare per
tornare a casa e, poi... Sulla strada del ritorno ci sono
poi sempre i Castelli della Loira...
Comperiamo un po' di cose per non fermarci più durante il
viaggio di ritorno: paté de foi gras, coquilles St. Jacques,
golosi formaggi caprini, vino, birra.
Facciamo un pezzo di strada dei Castelli della Loira e trascorriamo
la notte vicino al Castello di Chenonceaux. C'è un grande
parcheggio per camper.
Il paesino è grazioso, facciamo una breve visita e poi stavolta
davvero.... Direttissimo per casa. Autostrade francesi,
trafficatissime, bellissime, carissime… Traforo del Fréjus,
Italia.
Nel corso del racconto, abbiamo fatto spesso allusione al
cibo. Per una vacanza piena, dovunque ci si trovi, crediamo
che sia un componente molto importante: non siamo certo
dei crapuloni, ma i luoghi visitati (o ri-visitati come
in questo caso), assumono una dimensione più completa quando
si… assaggia anche ciò che si vede.
Abbiamo fatto 3.400 km di cui sicuramente 2.600 - 2.700
tutti guidati da G.G.
E' stato bello essere nuovamente tutti insieme e la compagnia
dei nostri due rampolli è stato un grande regalo durante
questo viaggio.
Ogni viaggio per me è una conquista, un arricchimento, è
una nuova porta che si apre verso l'infinito.