UN VIAGGIO IN FRANCIA
Informazioni utili, spigolature e curiosità
di Maria Cristina Scolta, Mauro Gorla e Tarcisio Pompili
LA FRANCIA E L'ARTE:
Le Cattedrali, simbolo di Francia
Il termine gotico, per la stragrande maggioranza degli storici
dell'arte, deriva dal nome del popolo dei Goti, che veniva
additato dalla cultura classica romana come un popolo dalla
civiltà assolutamente barbara e rozza. Per estensione
dunque il termine arte gotica starebbe ad indicare un arte
per l'appunto "barbara", selvaggia distruttrice
della tradizione classica, "una parola spregiativa
(come potremo dire "vandalo" o "unno")
con il quale il rinascimento intende contrapporre se stesso,
presunto restauratore della grandezza antica, al medioevo"
(P. Adorno).
Una
spiegazione molto diversa, non accettata da nessun storico
e che non ritroverete in molti libri di storia dell'arte,
ma altrettanto valida, ci è offerta da Fulcanelli,
uno sconosciuto scrittore degli inizi del nostro secolo,
nel suo affascinante volume I Mistero delle cattedrali.
In esso Fulcanelli stabilisce un parallelo, una connessione
molto forte tra gotico e goetico (ovvero magico). "L'art
gotique", egli dice, "altro non è che una
deformazione ortografica della parola argotique, la cui
omofonia è perfetta....La cattedrale, dunque, è
un capolavoro d'art goth o d'argot. I dizionari definiscono
la parola argot come "il linguaggio particolare di
tutti quegli individui che sono interessati a scambiarsi
le proprie opinioni senza essere capiti dagli altri che
stanno intorno".
Prendendo
per buona questa definizione, dunque, Fulcanelli ritiene
che le cattedrali gotiche siano, così come aveva
sostenuto anche Victor Hugo nel suo libro Notre-Dame de
Paris, dei veri e propri libri di pietra, attraverso i quali
potessero essere tramandate conoscenze ritenute talmente
straordinarie che solo poche persone iniziate a simboli
ed a codici particolari, avrebbero potuto apprendere.
In
effetti la magnificenza, l'imponenza e tutta una serie di
misteri non risolti legati alla loro nascita, hanno fatto
diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerosissime
leggende in cui si fondono figure ed oggetti leggendarie
della storia del Cristianesimo, dai Templari al Santo Graal.
Innanzitutto
il mistero riguarda la loro nascita del tutto improvvisa
in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio
nel periodo in cui i Templari erano ritornati in Francia
dalla Terrasanta, dove avevano stabilito il loro quartier
generale nel luogo in cui un tempo sorgeva il Tempio di
Salomone, l'edificio più esoterico del mondo. Altro
mistero è legato alla sorprendente maestria e tecnica
architettonica dimostrata dai costruttori delle cattedrali
che, da questo punto di vista, nulla hanno a che vedere
con le precedenti chiese romaniche, di cui evidentemente
non possono essere considerate una logica evoluzione. Riguardo
a questo una leggenda dice che l'architettura delle cattedrali
si poggia su regole armoniche e statiche talmente complesse
e sofisticate che sarebbe necessario togliere una sola pietra
da esse, la famosa pietra angolare di cui si parla anche
nella Bibbia, perché l'intera costruzione crolli
su se stessa.
Alcuni
studiosi hanno avanzato l'ipotesi, certamente un pò
azzardata e non dimostrata, che furono i Templari a far
costruire le cattedrali, dopo aver ritrovato nei sotterranei
del loro quartier generale, delle carte che contenevano
i progetti e i princìpi armonici che sottostavano
alla costruzione del Tempio di Salomone, opera costruita
dal leggendario architetto Hiram, di cui si dice che i costruttori
delle cattedrali gotiche (i Compagnons e i Macons) fossero
gli eredi spirituali.
CARATTERISTICHE
COMUNI DELLE CATTEDRALI
La maggior parte delle cattedrali venne costruita su luoghi
che in epoche passate era considerati sacri ed erano legati
in particolare al culto della Grande Madre, ritenuto il
culto unitario più vasto e diffuso prima del Cristianesimo,
molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi
di correnti terrestri, ovvero quei punti in cui l'energia
terrestre è molto forte e che secondo alcuni studiosi
sarebbero anche alla base dei grandi allineamenti di megaliti
come Carnac o i cosiddetti Leys.
La
pianta di quasi tutte le cattedrali gotiche ha la forma
di una croce latina. Questo è, secondo Fulcanelli,
un ulteriore motivo per considerare le cattedrali come edifici
esoterici, la croce infatti "é il geroglifico
alchemico del crogiuolo". Ed è nel crogiuolo
che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica
muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più
elevato (è quel processo di morte e rinascita iniziatiche
che stanno alla base dei riti di molte delle associazioni
massoniche tra le più famose).
Tutte
le cattedrali sono piene zeppe, nella loro architettura,
di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche
e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere
con la loro funzione di chiese cristiane.
Tutte
le cattedrali, inoltre hanno l'abside rivolta verso sud-est
e la facciata rivolta a nord-ovest, mentre i transetti del
braccio trasversale sono orientati lungo l'asse nord-est
sud-ovest. Questa particolare orientazione della chiesa
era, così come altro particolare delle cattedrali,
non casuale, ma deliberatamente voluta, poiché in
questo modo il fedele, entrando nell'edificio sacro, avrebbe
camminato avanzando verso l'Oriente, ovvero verso la Palestrina,
luogo di nascita del Cristianesimo. A causa di questa particolare
disposizione si verifica, ogni giorno, una curiosa successione
di luci ed ombre sui tre rosoni del transetto. Il rosone
settentrionale, infatti, quello cioè che si trova
sul transetto sinistro non è mai illuminato dalla
luce del sole, il rosone meridionale, transetto destro,
è illuminato a mezzogiorno, mentre il rosone principale,
quello che si trova sul portale principale della cattedrale
e riscaldato dai raggi del sole che tramonta. Secondo ancora
Fulcanelli "...In questo modo, sul frontone delle cattedrali
gotiche, si succedono i colori dell'Opera, secondo un processo
circolare che va dalle tenebre, rappresentate dall'assenza
e dal colore nero, alla perfezione del colore rosso, passando
per il colore bianco, considerato come una media tra il
nero ed il rosso....Nel medioevo, il rosone centrale dei
portici si chiamava Rota, la ruota. La ruota è il
geroglifico alchemico del tempo necessario alla cottura
della materia filosofale... "
IL
LABIRINTO INIZIATICO
In ciascuna delle cattedrali è possibile scorgere
sulle lastre che formano il pavimento o su qualche pareti
la raffigurazione di un labirinto, che di solito è
diverso da cattedrale a cattedrale, ma che comunque ha lo
stesso identico scopo in ognuna di esse. Tale labirinto,
chiamato di solito il Labirinto di Salomone, si pone come
il percorso iniziatico che chi vuole conoscere i segreti
delle cattedrali, il procedimento della Grande Opera (in
caso si interpreti le cattedrali come simboli alchemici),
o più in generale la verità, deve compiere.
Da molti è stato fatto notare come in realtà
i labirinti non siano però percorsi a senso unico,
per cui per arrivare al centro-conoscenza bisogna si evitare
i muri ciechi e i trabocchetti disseminati sul cammino,
ma è anche vero che una volta raggiunta la meta bisogna
ripercorrere il labirinto all'indietro, alla rovescia, per
uscirne.
Molti
dei labirinti più famosi sono stati distrutti e smantellati
da ladri (infatti molti labirinti erano creati con lastre
d'oro o d'argento), per cui oggi ce ne sono rimaste solo
le descrizioni. E' questo il caso del labirinto di Amiens,
rappresentato da una sbarra ed un semicerchio d'oro, che
rappresentava la levata del sole all'orizzonte, e di quello
di Chartres, una serie di cerchi concentrici che si ripiegano
l'uno sull'altro, formando un infinita varietà di
combinazioni, al centro della quale era rappresentato il
duello di Teseo con il Minotauro, argomento che rimandava
subito alla mente l'immagine di un altro labirinto leggendario,
quello di Creta.
LA
CRIPTA
Ciascuna cattedrale poi è dotata di una cripta. La
cripta (dal verbo greco cripto, che significa nascondo)
costituisce un ambiente sotterraneo in cui secondo alcune
leggende e tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri
molto importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte
di Chartres sia custodita nientedimeno che l'Arca dell'Alleanza,
e che quando questa cripta sarà scoperta la cattedrale
crollerà al suolo. Ma le cripte delle cattedrali
gotiche sono legate ad un altro elemento molto misterioso,
costituito dalle cosiddette Vergini Nere. Queste sono delle
statue, o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine
Maria, con la particolarità della carnagione scura.
Da molte parti è stata sottolineata la stretta relazione
tra le statue di Iside, la divinità egizia corrispondente
alla dea greca Gea ("la Terra"), che venivano
custodite nei sotterranei dei templi egizi, con le Vergini
Nere. Anche queste ultime sarebbero collegate al culto della
Terra, ed in particolare a quello di cui già ho accennato
della Grande Madre diffuso in tutta l'Europa. La stessa
Madonna sarebbe la cristianizzazione di questa figura che
nella Gallia dei primi secoli d.C. era troppo radicata nella
fede e nell'immaginario popolare, per riuscire ad estirparla
del tutto. In questo senso i costruttori delle cattedrali
gotiche, che anche in altri particolari (ad esempio quello
di erigere le cattedrali sui luoghi sacri al culto della
Grande Madre) si erano dimostrati legati al culto neolitico
della Grande Madre, avrebbero colorato in modo diverso il
volto della Vergine cattolica, affinché coloro che
"sapessero" avrebbero facilmente compreso di chi
si trattasse realmente
I CALVARI
Tipici della Bretagna,sono opere monumentali rappresentanti
la passione di Cristo con diversi personaggi e in genere
la croce centrale. Sono scolpite nella tipica pietra locale.
Generalmente fanno parte di tutto un complesso parrocchiale,
spesso con arco trionfale di entrata. I più importanti
sono intorno a Morlaix, ne citiamo alcuni: Guimiliau, San
Thegonnec, Landivisiu.
LA FRANCIA E LA STORIA:
I CELTI
Antica popolazione d'origine indoeuropea, stanziata nell'Europa
NO (Galli, Belgi, Britanni) e, in seguito a migrazioni,
in Spagna (Celtiberi) e in Asia Minore (Galati). Soggiornarono
anche nella penisola balcanica. Nei primi secoli dell'impero
subirono un così intenso processo di romanizzazione
da perdere i caratteri peculiari della loro civiltà.
Adoravano, fra varie divinità, soprattutto Teutates
(dio delle arti e della guerra). Grande influenza esercitava
sull'organizzazione politico-sociale il corpo sacerdotale
dei druidi. Le lingue celtiche rappresentano il gruppo più
occidentale della famiglia indo-europea. Sopravvivono oggi
nei due gruppi: gaelico (irlandese, scozzese, mannese) e
britannico (gallese, cornico, bretone). La letteratura più
antica è legata all'attività dei bardi (poeti-musici),
dei druidi e dei vati (storici e indovini); si differenziò
poi nelle letterature dei vari gruppi linguistici.
CRONOLOGIA
1000-800 a.C. - Primi insediamenti protoceltici di Golasecca
(Como). Contemporaneamente si sviluppa in Austria la Cultura
di Hallstatt.
520
a. C.- Lo scoppio di lotte tribali nel tratto superiore
del Danubio porta alla devastazione degli insediamenti della
valle del Rodano. L'interruzione dei commerci e lo Stato
di Guerra permanente portano, verso il 450 avanti Cristo,
alla fine della cultura di Hallstatt.
400
a.C. - Inizia la seconda grande invasione celtica in Italia
settentrionale. Insubri, Boi, Senoni, invadono la pianura
Padana sovrapponendosi a popolazioni celtiche già
insediate da tempo e si scontrano con gli Etruschi.
388
a.C. - La nazione dei Senoni compie una spedizione contro
Chiusi. La città etrusca di Melpun viene distrutta.
386
a.C. - I Romani subiscono una pesante disfatta alla confluenza
del Tevere con l'Allia, Roma viene saccheggiata dai Galli.
385
a.C. - I Senoni si installano nel Piceno colonizzandolo
nel 322 avanti Cristo. Polibio ci riferisce di un trattato
di pace dei Senoni con Roma.
295
a.C. - Una coalizione di Senoni, Etruschi e Sanniti si ribella
a Roma e viene distrutta a Sentinum.
294
a.C. - Arretium (Arezzo) viene presa e distrutta dai Celti.
278
a.C. - Brenno ferito a Delfi, si suicida a Eraclea. Una
parte dei Celti, i Galati, proseguono le loro scorrerie
oltre i Dardanelli stanziandosi al fine nel territorio che
da loro prese il nome di Galizia. Il resto dell'orda celtica
di Brenno viene sconfitta da un'armata macedone.
277
a.C. - Una parte delle tribù celtiche dell'esercito
di Brenno in ritirata, i Bastarni, occupa una zona dell'attuale
Bulgaria formando il regno di Tylis.
278-270
a.C. - I Galati servono prima come mercenari presso Nicomede,
poi si danno ai saccheggi sino alla loro sconfitta finale
da parte del Selucide Antioco I°, imperatore di Siria,
che li sottomette confinandoli nel territorio che ancor
oggi porta il loro nome.
268
a.C. - Con la fondazione della colonia di Ariminum (Rimini),
inizia da parte romana l'esecuzione di un vasto piano di
conquista dei territori Celtici in Italia. I primi a pagarne
le conseguenze furono i Boi, stanziati da Bologna a Rimini.
268-267
a.C. - La fondazione di Sena Gallica segna la romanizzazione
dei Senoni che scompaiono come tribù celtica.
230
a.C. - Attalo, reggente di Pergamo, dopo aver debellato
totalmente un attacco dei Galati, fa realizzare una serie
di grandi gruppi marmorei per eternare la sua vittoria.
Oggi ne rimangono solo alcune copie romane tra cui il famoso
"Galata morente" esposto a Roma presso il Museo
Capitolino.
225
a.C. - Cinquantamila fanti e venti cinquemila cavalieri
Celti varcano le Alpi e vengono sconfitti e massacrati dalle
armate romane nella battaglia di Talamone (a nord di Orbetello)
descrittaci dettagliatamente settanta anni dopo da Polibio
(Storie, II-27)
222
a.C. - Gli Insubri vengono debellati a Clastidium sulla
riva del Po. La loro capitale, Mediolanum (Milano), diviene
colonia Romana. Stessa sorte seguono, nel 218 avanti Cristo,
Placentia (Piacenza), roccaforte dei Boi, e Cremona sempre
degli Insubri.
217
a.C. - Forti contingenti celtici aiutano l'armata di Annibale
a sterminare le legioni romane presso il lago Trasimeno
e nel 216 a Canne.
197
-196 a.C. - I Cenomani vengono sottomessi da Roma.
191
a.C. - Cadono le ultime resistenze sul campo dei Boi. Nel
189 la loro roccaforte di Bologna diviene colonia Romana.
Nel 189 lo diviene quella di Modena e nel 183 è la
volta di Parma, segnando così la fine del grande
ramo italico del popolo dei Boi.
136
a.C. - I Celtiberi respingono l'assedio di Pallantia e braccano
i Romani in fuga.
135
a.C. - Il console Tito Didio per rappresaglia massacra i
Capi Celtiberi e le loro famiglie che aveva convocato a
un banchetto con la scusa di firmare un trattato di pace
con Roma.
133
a.C. - Cade Numanzia capitale dei Celtiberi, i Celti di
Spagna che si erano alleati con Asdrubale fratello di Annibale
contro Roma. Publio Cornelio Scipione, nipote dell'Africano,
con 60.000 romani riuscì, dopo due mesi d'assedio,
a prendere per fame gli 8.000 celtiberi ribelli. La Spagna
era Romana.
123
a.C. - Il console Caio Sestio Calvino distrugge la capitale
dei Salluvi, l'oppidum di Entremont, e fonda nei pressi
la colonia Romana di Aquae Sestiae Salluviorum (Aix En Provence).
122
e 121 a.C. - Domizio Adenobardo e Quinto Fabio Massimo risalgono
la valle del Rodano. Dai territori conquistati nascerà
la Provincia Narbonnense.
113
a.C. - I Boi di Baviera e Boemia orientale respingono le
tribù germaniche in migrazione, che si riversano
sul Norico Romano.
107
a.C. - Gli Elvezi e alcune tribù Germaniche, al comando
di Divicus, sconfiggono presso Agen, in Gallia, un esercito
romano agli ordini del console Lucio Cassio Longino.
105
a.C. - Un'armata mista di germani e di Celti (tra cui compaiono
Elvezi e Ambroni) attacca di nuovo la Provincia Narbonnense
distruggendo, a Arausio (presso Orange), un esercito legionario
forte di 80.000 uomini.
103
a.C. - Riunitasi per la terza volta, questa orda mista di
Galli e di Germani, cerca di passare in Italia, ma viene
fermata e distrutta dal console Mario prima nel 102 a Aix
en Provence e poi definitivamente nel 101 nella pianura
di Vercelli.
60
a.C. - Cade l'oppidum principale dei Boi a Bratislava, dando
inizio alla cacciata dei popoli celtici dall'Europoa Orientale
ad opera di Daci e Traci.
57-54
a.C. - Cesare conquista la Gallia.
55
e 54 a.C. - Cesare sbarca due volte in Gran Bretagna, vince
tutte le battaglie contro i carri dei guerrieri celti, ma
non riesce a conquistare l'isola.
53
a.C. - Vercingetorige organizza la rivolta prima presso
la sua tribù, gli Arverni, poi, dopo aver sconfitto
Cesare a Gergovia, riesce a legare a sé anche la
potente confederazione degli Edui e con essi anche altre
tribù minori.
52
a.C. - La città di Avaricum (Bourges) si ribella,
nel suo oppidum si rifugiano più di 40.000 persone.
Cesare la espugna e le legioni passano a fil di spada tutti
i superstiti.
52
a.C. - Dopo essersi rifugiato ad Alesia (Alise Sainte Reine
- Côte D'or) con più di 80.000 uomini, Vercingetorige
viene assediato da Cesare e alla fine costretto alla resa.
16
a.C. - Un forte contingente di Marcomanni devasta gli oppida
celtici in Boemia.
43
d.C. - L'Imperatore Claudio riavvia la conquista dell'isola
di Britannia. Questa volta quattro Legioni al comando di
Aulo Plauzio riescono a creare una testa di ponte che porterà
alla colonizzazione dell'isola e alla sua creazione in Provincia
Romana.
47-52
d.C. - Ostorio Scapula, Legato di Britannia, annette al
dominio di Roma i territori sino al Galles.
60
d.C. - Svetonio Plautino combatte la battaglia di Mona Insula
(Isola Anglesey) distruggendo il sacro centro dei Druidi
di Britannia e massacrandone tutti i sacerdoti e le sacerdotesse
riuniti sull'isola.
71-78
d.C. - Frontino, su incarico di Vespasiano, sconfigge e
sottomette le ancor potenti tribù dei Briganti e
dei Siluri.
84
d.C. - Il Legato Agricola, terminata la conquista del Galles,
sconfigge definitivamente le selvagge tribù del Nord
della Scozia, guidate dal Rix dei Pitti Calgaco, nell'ultima
grande battaglia campale di Monte Graupius.
140
d.C. - L'Imperatore Antonino Pio, ripresa attivamente la
lotta contro i razziatori celti del Nord della Scozia, sposta
nuovamente il confine e fa costruire un secondo vallo (detto
appunto "Antonino") più a Nord.
166-167
d.C. - I Romani in Britannia abbandonano il vallo Antonino
e si ritirano definitivamente a Sud del vallo di Adriano.
208-211
d.C. - L'Imperatore Settimo Severo si reca in Britannia
per combattervi le tribù celtiche in rivolta. Muore
a Eburacum (York) nel 211.
212
d.C. - L'Imperatore Marco Aurelio Antonino, detto Caracalla,
ritira tutte le guarnigioni romane dal Vallo di Adriano,
sostituendole con truppe irregolari locali.
296
d.C. - Flavio Valerio Costanzio invade la Britannia per
riprendere il governo dell'isola ad Alletto succeduto a
Carausio.
dal
300 d.C. - Iniziano le incursioni di pirati Sassoni sulle
coste del Nord-Est dell'Inghilterra.
367
d.C. - Il generale romano Magno Massimo (che i gallesi chiamano
Maxen Wledig), a capo di una coalizione di tribù
celtiche, debella totalmente un attacco congiunto di Pitti,
Scoti e Sassoni, entrando nella leggenda celtica di Britannia.
410
d.C. - L'Imperatore Onorio ritira le ultime truppe romane
dall'isola, comunicando agli abitanti che per il futuro
dovranno provvedere da soli alla propria sicurezza.
417
d.C. - Secondo la leggenda, l'Imperatore Costanzio invia
una legione in Britannia a sconfiggere i Sassoni.
440
d.C. - Le ultime truppe romane vengono ritiratedalla Britannia
e prende il potere Ambrogio Aureliano, in alcune leggende
supposto padre di Merlino e zio di Re Artù.
IL
CALENDARIO CELTICO
Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico ci narra che i Celti
contavano il tempo segnando le notti passate da un dato
evento e non i giorni come facciamo noi. Essi, inoltre,
dividevano l'anno in due sole stagioni: la stagione dei
mesi neri (l'inverno) e quella dei mesi luminosi (l'estate).
I
Celti, figli della notte, facevano iniziare l'anno nei mesi
neri, l'inverno, con la festa sacra di Samhain.
Samhain
(la notte che precede l'alba del 1° Novembre), indicata
anche come Trinox Samoni era la festa più importante
dell'anno celtico, la festa sacra per eccellenza che si
protraeva per tre notti. Tra l'altro era considerata la
notte in cui le porte dell'Altromondo si schiudono permettendo
il transito tra i due piani della realtà. A Samhain,
il tempo umano viene sospeso dall'intervento del Sacro,
e questo rende possibile l'intrusione del fantastico nel
reale.
Imbolc
(la notte che precede l'alba del 1° Febbraio) era la
festa delle greggi. Alle pecore monta il latte e il peggio
dell'inverno sta passando. Corrisponde ai Luprecales romani
festa della fertilità e di purificazione dalle "impurità"
dell'inverno. La Festa di Imbolc non scompare, ma viene
poi assorbita dalla festa cristiana della Candelora.
Beltane
(la notte che precede l'alba del il 1° Maggio) è
la festa dedicata al "Fuoco di Bel" come dice
il nome, che richiama il Belenus Gallico, dio della Luce,
segna la fine dell'Inverno e l'inizio dell'estate. Con l'annuncio
della buona stagione, Beltane, per un popolo guerriero come
i Celti, segnava anche l'inizio delle scorrerie e delle
glorie d'armi.
Lughnasadh
(la notte che precede l'alba del 1° Agosto) è
la festa dell'Estate detta anche "assemblea per Lug".
Durante i giochi e i banchetti in onore del Dio Lug avvenivano
scambi commerciali e promesse di matrimonio; Lughnasadh
era soprattutto il periodo delle assemblee plenarie del
popolo, momento in cui venivano dibattute le cause ed emessi
i verdetti.
Anche
a un'osservazione superficiale, appare subito evidente come
tutte le feste principali dei Celti cadessero una quarantina
di giorni prima delle date di inizio astronomico delle stagioni,
a conferma di un'evoluzione culturale dei Celti che da tempo
si era ormai disgiunta dalle più antiche tradizioni
dei primi agricoltori-cacciatori strettamente legati al
ciclo stagionale. Il concetto di "tempo" non aveva
infatti per i Celti lo stesso significato che ha per noi
oggi o per le civiltà Greca e Romana a loro contemporanee.
Per
i Celti, il tempo non era un assoluto, ma una variabile,
una continua commistione tra tempo umano e tempo mitico,
una variabile soggettiva dotata di una valenza filosofico-religiosa.
Tra i molteplici compiti del Druido, saggio della Tribù,
vi era dunque anche quello importantissimo di studiare gli
astri, calcolare il calendario, stabilire i tempi migliori
per la semina e per il raccolto, per mantenere la vita della
tuatha in armonia con i ritmi divini.
Gli
elementi della croce celtica bretone
Nella croce di origine bretone, diversa da quella di origine
scozzese o irlandese gli elementi sono semplicemente tre.
Si differenziano per la grandezza degli assi: quella scozzese
li ha uguali, quella bretone ne ha uno lungo e uno corto
(come la croce cristiana).
Dunque, l'asse maggiore è la terra...l'asse minore
il cielo e il cerchio è il sole che li abbraccia
forte forte.
Peccato che nel corso degli anni sia stato dato a questo
simbolo così bello un significato tanto terribile.
UN VIAGGIO TRA I MITI
In
Bretagna nacquero e si svilupparono miti e leggende che
sono ancora molto vivi tra la popolazione. In particolare
la foresta di Paimpont, nei pressi di Rennes, è l'antica
Brocelandia, ricca di luoghi e ricordi legati al
mito di Merlino e Viviana.
Un itinerario che parte dal Castello di Tintagel, in Cornovaglia,
per arrivare alla foresta di Brocelandia, presso Paimpont,
in Bretagna.
Seguiamolo:
Avalon era l'isola delle donne...avvolta nelle nebbie...nascosta
a tutti.
Feudo di Morgana, luogo dove fu portato Artù morente
e dove pare sia stata ritrovata una pietra funeraria con
una scritta che riporta proprio al mitico re. La località
attuale in cui è stata collocata Avalon è
Tintagel in Cornovaglia.
Una
leggenda opposta indica invece in Tintagel il castello dove
Artù sarebbe nato per volere di Merlino, e la stessa
leggenda Artù lo dà sepolto a Stonhenge, e
i megaliti sono arrivati qui dall'Irlanda per magia di Merlino.
Narra la leggenda che nel castello di Tintagel viveva il
duca di Cornovaglia Gorlois e sua moglie Ygraine. Il condottiero
Uther, che si era innamorato di lei, chiede aiuto a Merlino
e il mago fa in modo che, durante un'assenza del duca, Uther
possa incontrarsi con Ygraine. Nasce un bambino che viene
chiamato Artù e consegnato in gran segreto a Merlino
che lo porta nella grotta dove lui abitava. Questa si trova
alla base del promontorio di Tintagel (che è un castello
a picco sul mare) ed è visitabile soltanto durante
la bassa marea.
Il castello sta scomparendo piano piano a causa di tutte
le pietre che vengono portate via di nascosto dai turisti,
come ricordino.
Merlino...era
un buon vecchio...la leggenda lo vuole figlio di una vergine
alla quale apparì in sogno un demonio che la mise
incinta (!!!). La poveretta si recò il giorno dopo
dal prete del paese e si confessò. Il prete le impose
la croce e la benedì e così Merlino nacque
con una doppia personalità. Prese dal diavolo la
possibilità di leggere il passato e dal buon Dio
quella di leggere nel futuro.
Ma....comunque
era un uomo...con tutte le forze e le debolezze di un uomo
e in età molto tarda si innamorò di una giovane
donzella: Viviana. Lei...femmina...voleva solo carpire al
buon mago tutti i segreti di magia, anche quelli più
nascosti. Merlino glieli rivelò quasi tutti, tenendo
per se quello più potente di tutti: COME IMPRIGIONARE
UN UOMO PER L'ETERNITA'!
Ma si sa...la femmina è femmina...tanto fece e tanto
disse che circuì del tutto il vecchio e lui cedette!
Appena Viviana apprese la formula dell'incantesimo la mise
subito in pratica proprio con Merlino....
Chiunque
passeggi attraverso la foresta di Broceliande con la mente
sgombra e il cuore leggero....ancora oggi potrà ascoltare
il grido disperato di Merlino imprigionato in 9 cerchi d'aria.....
A Brocelandia c'è anche la fonte della giovinezza,
alle cui acque Merlino si bagnava prima di ogni incontro
con Viviana per ridiventare un giovanotto.
In realtà il nome di fonte della giovinezza proviene
dal fatto che gli antichi popoli vi bagnavano i bambini
appena nati e da quel giorno il piccolo entrava ufficialmente
a nuova vita nella comunità. Capitava però
che questo "bagno", per svariati motivi, venisse
ritardato anche di un anno, e quindi il nuovo membro della
comunità guadagnava un anno di vita, perché
entrava nella comunità "ex-novo" mentre
in realtà era già vecchio di un anno.
Vicino alla fonte c'è la presunta tomba di Merlino:
sono tre lastre di pietra scura ombreggiate da un albero
di agrifoglio. Dai rami di quest'ultimo pendono corone di
fiori secchi, nastrini, e tanti bigliettini con le richieste
più strane lasciati da gente di ogni parte del mondo
e di ogni estrazione sociale, a testimonianza di come la
leggenda sia ancora molto sentita dai visitatori.
Si narra che in origine la tomba del Maestro fosse un grandissimo
lastricato di pietre. La leggenda vuole che la tomba racchiudesse
un grande tesoro e così nel corso degli anni la gente
ha divelto le pietre alla ricerca di chissà cosa
non immaginando invece che il grande tesoro di Merlino consisteva
nella sua immensa saggezza.
E nella Val Sans Retour c'è invece la presunta tomba
di Viviana: era riuscita a farsi dire come imprigionare
un uomo per l'eternità ma avrebbe dovuto farsi dire
come vivere per l'eternità.
Nei pressi di Paimpont si trova il Castello di Comper,
che sembra sia il luogo dove nacque Viviana e dove questa
avrebbe allevato Lancillotto, cavaliere della Tavola Rotonda.
E' veramente un castello fiabesco, ma più che per
gli interni per l'esterno. C'è un bel parco da visitare
e interessante è passeggiare sulle rive dello stagno
Dentro ci sono sale arredate con mobili in stile medievale
e manichini con abiti del tempo per riportare il visitatore
indietro di secoli.
Teurentheuc...vi
si trova una piccolissima chiesa chiamata "la chiesetta
del Graal". Il sacerdote che la nominò era un
cattolico molto aperto alle altre religioni. Studiò
a lungo le affinità tra il cristianesimo e le altre
culture religiose e notò che tra la sua e la celtica
ve n'erano tantissime. Nella vetrata dell'altare principale
volle raffigurare Artù seduto alla tavola rotonda
con 12 dei suoi 24 mitici cavalieri. Per quanto riguarda
i cavalieri...è interessante sapere che erano 24.
Quello che sedeva alla destra di Artù era Bors e
alla sinistra Lancillotto. Su uno dei sepolcri poi...è
raffigurato il Cristo piegato sotto il peso della croce
e la dama che lo aiuta a rialzarsi è addirittura
Morgana!
Come si sa i cavalieri erano alla ricerca del Graal...ma
solo il più puro di loro potè toccarlo. Parsifal
lo vide e toccò solo in sogno. Solo Galahad (Gawein
in celtico...Galvano in italiano) ebbe l'altissimo onore
di tenere tra le mani la sacra coppa.
Rennes
le Chateau
Per continuare a gironzolare nella Francia dei misteri...della
magia...etc...etc...propongo a tutti la visita di un piccolissimo
villaggio del paese cataro: Rennes Le Chateau.
Si dice che qui sia passato Giuseppe d'Arimatea portando
con se il Graal...con lui c'era la Maddalena ormai anziana...e
che addirittura Gesù non morì sulla croce,
ma visse a lungo e procreò numerosi figli. Di questi
figli si dichiarano discendenti diretti moltissimi abitanti
del paese cataro..... storia o leggenda? Nessuno lo sa....
Francia,
1892. La piccola chiesa del paese di Rennes-le-Chateau necessitava
ormai da decenni di riparazioni, e il parroco, François
Berenger Saunière, era riuscito a raccogliere faticosamente
il denaro necessario. Per prima cosa il sacerdote si occupò
dell'altare: la lastra di marmo che ne costituiva il piano
venne staccata dal muro cui era cementata, e sollevata dalla
colonna che la sosteneva. E, in una cavità al suo
interno, Saunière ritrovò alcuni manoscritti
del XIII secolo, dando inizio a un affaire ormai centenario.
Fino al 1892, infatti, il parroco aveva dovuto arrabattarsi
per far quadrare i conti della parrocchia; dopo il ritrovamento
delle pergamene, qualcosa cambiò d'improvviso. Saunière
le mostrò al vescovo di Carcassonne, poi chiese e
ottenne il permesso e il denaro per recarsi a Parigi e fare
esaminare i manoscritti da uno specialista. Nella capitale
rimase per tre settimane, dove trascorse gran parte del
tempo al Louvre e acquistò le riproduzioni di vari
quadri, tra cui un dipinto di Nicholas Poussin intitolato
Pastori d'Arcadia . Quest'ultima tela, realizzata intorno
al 1640, rappresentava un sarcofago con l'iscrizione "Et
in Arcadia Ego"; il sarcofago esisteva veramente a
poca distanza da Rennes-le-Chateau, e sebbene, in teoria,
Poussin non si fosse mai recato da quelle parti, anche il
paesaggio dello sfondo del quadro sembrava coincidere con
quello reale. Intanto i lavori alla parrocchia proseguivano;
sotto l'impiantito fu rinvenuta una lapide di pietra; essa
venne rimossa, ma solo Saunière ebbe modo di vedere
cosa celava. Da quel momento il parroco cominciò
a compiere lunghe esplorazioni nei luoghi circostanti, finchè
, qualche tempo dopo, i lavori di restauro ripresero. Ma,
questa volta, con grande spiegamento di mezzi: d'improvviso
il denaro cominciò a scorrere a fiumi: il sacerdote
sembrava ora possederne in quantità illimitata. Saunière
acquistò molti terreni circostanti, costruì
una passeggiata a semicerchio, e fece edificare una torre
che chiamò Tour Magdala in onore di Maria Maddalena.
Saunière pagò tutti i lavori di tasca sua,
e continuò a disporre di grandi quantità di
denaro fino alla sua morte (1917). Da dove veniva quell'improvvisa
ricchezza? E perchè il sacerdote aveva voluto che
sul portale della sua chiesa comparisse la dicitura "Terribilis
est locus iste" , ovvero "Questo è un luogo
terrificante"?
Per quasi settant'anni l'enigma dell'improvvisa ricchezza
del parroco rimase relegato tra i misteri locali; poi, nel
1968, Gerard De Sede, esoterista e scrittore specializzato
in saggi sui tesori nascosti, raccontò la storia
di Saunière nell'intrigante volume Le Tresor Maudit
(Il tesoro maledetto ). Secondo De Sede, il sacerdote aveva
risolto un complicato codice che coinvolgeva, oltre alle
pergamene, il quadro di Poussin, giungendo così al
nascondiglio di un tesoro maledetto (le ragioni del sinistro
attributo non sono perfettamente chiare, ma giustificano
la frase "Terribilis est locus iste") forse proveniente
dal Tempio di Gerusalemme.
Ma
c'è ancora tanto da sapere su questo piccolo villaggio...nascosto
agli occhi del turismo di massa...e rivelato solo a chi
sa osservare!
Oltre
ai segreti rivelati dai tanti volumi scritti sul mistero
di Rennes Le Chateau, i documenti ritrovati lì ne
avrebbero nascosto un altro ancora più inquietante,
che neppure il parroco Saunière aveva scoperto. Partendo
dalle pergamene e da un certo quadro di Poussin, decrittando
codici segreti dapprima elementari e poi sempre più
complessi, Lincoln (studioso) avrebbe scoperto, tutto intorno
a Rennes-le-Chateau, le coordinate di una vasta serie di
luoghi sacri collegati tra loro da lunghi "leys".
Con la logica rigorosa (e, per i non addetti, assai poco
coinvolgente) con cui si porta avanti un teorema di analisi
matematica, Lincoln riesce a dimostrare come questi primi
luoghi siano allineati ad altri, e questi ad altri ancora,
fino a formare un pentacolo perfetto , un immensa stella
a dieci punte perfettamente regolari con al centro il sito
di Coustlaussa. Questo vasto territorio costituirebbe un
immenso luogo sacro, un incredibile tempio alla Grande Madre
elevato dagli stessi misteriosi costruttori del Neolitico
che - in scala di gran lunga minore - avevano edificato
Stonehenge, Avebury e altri siti megalitici d'Europa.
Vero o falso? Dal punto di vista logico, la dimostrazione
di Lincoln non fa una grinza; ci sarebbe solo da verificare
se essa non potrebbe essere applicata a qualunque altro
luogo della Terra (l'autore asserisce di no)
UNO SGUARDO ALLE LOCALITA':
Ile-de-France
Nel cuore della Francia, l'Ile-de-France racchiude tesori
di natura e di storia. Come le 7 splendide città
reali, una corona di castelli, abbazie, palazzi, tutt'intorno
a Parigi. Un patrimonio intatto, perfetto per itinerari
su misura.
ll
nostro itinerario inizia da Fontainebleau. A un sessantina
di km da Parigi, nel dipartimento Seine-et-Marne. Fontainebleau
è la "città reale" per definizione.
Dal Medioevo, 34 sovrani si sono succeduti nella Reggia
- da Francesco I a Enrico II, da Enrico IV a Luigi XIV,
il Re Sole, Luigi XV, Luigi XVI, e poi Napoleone, Luigi
Filippo, Napoleone III
- intessuta come la trama di
una lunga storia. E oggi palazzo e parco sono Patrimonio
dell'Umanità dell'Unesco. Nella reggia, si visitano
gli splendidi appartamenti dal ricco arredo: la sala da
ballo stile Rinascimento, la grande biblioteca, la galleria
di Francesco I, la sala del trono sono autentici capolavori
dell'arte francese. Di grande suggestione anche il teatro
Napoleone III, i piccoli appartamenti, la sala delle colonne
Vaux-le-Vicomte. Attorno, il cortile e i giardini, e più
in là si estende la grandiosa foresta di Fontainebleau,
25000 ettari, 1100 km di viali nel verde perfetti da percorrere
a piedi, in bicicletta, a cavallo. Da non perdere anche
il Museo Napoleonico, il Museo Nazionale delle Prigioni,
e nei dintorni Barbizon, il villaggio dei pittori paesaggisti,
Moret-sur-Loing, la città degli Impressionisti e
la casa-museo di Mallarmé a Vulaines-sur-Seine.
Quindi,
Marly-le-Roy, 24 km da Parigi. Il villaggio esisteva
dal VII secolo, ma fu Luigi XIV, alla fine del Seicento
a decidere di costruire qui una sua residenza secondaria,
più intima di Versailles: lo splendido Domaine Royal,
su progetto di Mansart, che divenne scenario di feste e
svaghi di corte. Una sala è consacrata alla famosa
Macchina di Marly, ingegnoso sistema idraulico che rendeva
possibili le magiche animazioni del bacino del parco. Ideale
per passeggiate nel verde il parco reale di Marly, scandito
da laghetti, fontane e statue. Molto piacevole anche girare
il vecchio villaggio rurale di Marly, una manciata di case
colorate e stradine pittoresche attorno alla chiesa reale.
Da non perdere il Castello di Monte Cristo, dimora di Alexandre
Dumas a Le Port Marly: un castello rinascimentale dallo
stile fantasioso, con il piccolo castello di If, padiglione
in stile gotico che fungeva da gabinetto di lavoro dello
scrittore. E sulle rive della Senna, il Cammino degli Impressionisti,
itinerario di scoperta con 30 opere di pittori riprodotte
su targhe smaltate.
Reale
e insieme repubblicana, Rambouillet, nel cuore di
una foresta domaniale, a 55 km da Parigi: ha conosciuto
infatti la sua età dell'oro sotto il regno di Luigi
XVI, ma dal 1896 il castello e il parco di 250 ettari sono
residenza presidenziale. Il castello, costruito nel XIV
secolo, fu rimaneggiato nel Settecento dal conte di Tolosa,
figlio di Luigi XIV e di Madame de Montespan. Da vedere
nel parco la Latteria della Regina, dove Maria Antonietta
veniva a "giocare alla contadina", l'insolita
Chaumière aux coquillages, raffinata costruzione
dalle pareti ricoperte di madreperla e conchiglie, e la
Bergerie nationale, creata da Luigi XVI che vi importò
pecore merinos dalla Spagna: oggi è la più
grande fattoria didattica dell'Ile-de-France. Da scoprire
nella foresta (che annovera 51 km di piste ciclabili e 63
km di sentieri) l'Espace Rambouillet: cervi, daini, cinghiali
in libertà e volo libero di rapaci. E qualche museo
curioso, come il Museo Rambolitrain, 4000 modellini di collezione
a ricostruire la storia dei treni, e il Museo del Gioco
dell'Oca, circa 100 giochi dell'oca, dal 600 a oggi.
Per
saperne di più:
Office de Tourisme du Pays de Fontainebleau, 4 rue Royale,
77300 Fontainebleau, tel. 0033/1 60749999 -fax 0033/1 60748022
Office de Tourisme de Marly-le-Roi, 2 av. des Combattants,
78160 Marly-le-Roy tel. 0033/1 30616135 -fax 0033/1 39161601
-www.mairie-marlyleroi.fr
Office de Tourisme de Rambouillet, Hôtel de Ville,
78514 Rambouillet, tel. 0033/1 34832121 -fax 0033/1 34832131
-www.ot-rambouillet.fr
Disneyland
Paris
Il tragitto più breve per arrivare a Disneyland Paris
da Milano è quello di passare dalla Valle d'Aosta
per il traforo del Monte Bianco (riaperto da poco), si prosegue
poi sull'autostrada A40 per Ginevra, poi sulla A6 in direzione
Digione e si continua sulla A5 per Paris, km totali 875
circa.
Una alternativa alla Valle d'Aosta è la Svizzera
(con il pagamento del bollino autostradale) passando da
Como si prende la A2 per Basilea si passa poi dalla Germania
sulla A3 e si entra in Francia sulla A4 per Paris, km totali
935 circa.
L'altra alternativa è Torino-Bardonecchia, tunnel
del Frejus e, poco dopo Modane, si prende la A43 per Chambery,
circonvallazione di Lione e poi sulla A6 in direzione Digione
e si continua sulla A5 per Paris, km totali 925 circa.
Sosta camper a pagamento consentita anche di notte all'interno
del parco.
Mont
Saint-Michel
L'incanto di Mont Saint-Michel è qualche cosa di
assolutamente unico: l'abbazia isolata nella baia, "assediata"
dalle maree che salgono al ritmo di un cavallo al galoppo
è un'immagine che emoziona. In estate le più
grandi maree, con coefficiente superiore a 100, si verificano
dal 10 al 12 agosto e dal 7 al 9 settembre. E per assaporare
maggiormente il fascino di luoghi e atmosfere, niente di
meglio di una traversata a piedi della baia, come i pellegrini
del Medioevo. Due le proposte:
-La "Grande Traversata" tradizionale, 14 km di
cammino attraverso le sabbie e i piccoli corsi d'acqua della
baia. Indispensabili indumenti caldi, calzature comode,
zainetto per le soste. Durata del percorso, circa 4 ore
e 30.
-Il "Cammino del Marchese", circuito di 7 km con
sosta a Tombelaine, isolotto a metà strada fra il
Mont-Saint-Michel e la costa, un tempo rifugio di un eremita
chiamato appunto "il marchese di Tombelaine".
Traversata da effettuare a piedi nudi con il bel tempo,
o con cerata e stivali. Durata: 3 ore e 3 circa
Rocamadour
Se vi trovate dalle parti di Lourdes e Carcassone un consiglio
è quello di andare a vedere Rocamadour.
Questa cittadina che si erge sulla sommità di una
collina è stata un'importante centro di pellegrinaggio
fin dal XII secolo, quando la presenza della tomba di Saint
Amadour, un martire cristiano, la rendeva una tappa fondamentale
per i pellegrini diretti a Santiago de Compostela. Le principali
cappelle e gli altri edifici religiosi si trovano su diversi
livelli della ripida collina e sono accessibili attraverso
una grande scala che i pellegrini salivano in ginocchio,
ora c'è anche un comodo ascensore. Dal castello che
si erge sulla sommità si può godere uno stupendo
panorama della cittadina e della valle circostante. Nella
cappella di Notre Dame de Rocamadour si trova una bella
statua della Vergine nera mentre la cappella di St. Michel
contiene pregevoli affreschi del XII secolo. Qualcosa lo
potete vedere all'indirizzo: http://www.rocamadour.com
Alvernia
Tornando verso l'Italia, un altra località di notevole
interesse è Le Puy en Velay.
Questa città è situata nel cratere di un vulcano
spento nella parte meridionale dell'Alvernia, nell'Haute
Loire in uno scenario davvero stupendo. Impressionante è
anche la Cattedrale di Notre Dame du Puy, una pittoresca
chiesa romanica posta in cima a una lunga scalinata di pietra.
Pregevoli rilievi e mosaici circondano il portale, mentre
all'interno si possono ammirare superbi affreschi dorati.
Nella parte vecchia della città i fabbricanti di
pizzi producono tovaglie, scialli e centrini. Intorno a
Place du Breuil, cuore di Le Puy, si aprono numerosi caffè
e bar.
Informazioni e foto sono al lungo indirizzo:
http://www.crt-auvergne.fr/datas/pageshtm/pageFR/Aloupe/htl.htm#Le%20Puy%20en%20Velay
Il
triangolo del Bleu
C'è un triangolo di terra in Francia chiamato il
"triangolo del Bleu". Comprende Albì, Toulose
e Carcassonne. Nel bel mezzo si trova un piccolo paese:
LECTURE. Vi è una casa molto vecchia nei pressi della
strazione, che un belga e un'americana hanno trasformato
in laboratorio. Nelle vicinanze cresce spontanea una pianta
(non ricordo il nome latino) che ha foglie verdissime e
fiori gialli. Da queste piante si estrae il BLEU...ci si
colorano tessuti, ci si fanno matite e gessetti, mattonelle,
vernici per le pareti e....udite udite...PRALINE!!!!
Sono di un buono incredibile e sono BLU!!!!!!!
Per non parlare poi delle bellezze delle località
circostanti...terra di Guascogna, ricca di storia, di ottimi
sapori...di colori intensi e profumi delicati, come il profumo
degli ottimi meloni che con pochi spiccioli si acquistano
sui banchetti ai cigli delle statali.
Terra
di Bretagna
Un piccolo villaggio, a malapena segnato sulle carte, ma
importante quasi come Stonehenge per i siti megalitici:
Carnac.
Carnac in lingua bretone significa Petraia, e l'aspetto
più sensazionale sono gli allineamenti. Vi sono anche
tumuli, menhir, dolmen e tombe. In totale si contano ben
2934 menhir, divisi in tre gruppi su file parallele che
variano da 10 a 13 e che si estendono per una distanza di
4 km. Si parla di Carnac come di un Osservatorio Astronomico
per via dei riferimenti precisi della disposizione delle
file dei menhir. Non mancano poi i motivi religiosi che
erano legati allo studio delle stelle, gli allineamenti
sono orientati in giorni molto significativi: equinozi e
solstizi.
Se lo cercate sulla cartina lo troverete nella bassa Bretagna,
vicino al mare dopo la città di Vannes.
Vannes, centro del Morbihan e, fino al XVI secolo, sede
dei re bretoni, Vannes è una delle più belle
città della Bretagna. Le mura racchiudono il delizioso
quartiere vecchio con le stradine in ciottoli, le piazze
dei mercati e le case con le travi in legno. La solenne
Cathédrale di St Pierre (XIII secolo) ha subito radicali
restauri. Il Museo di Belle Arti, nel vecchio mercato coperto
della Cohue (la ressa), espone una piccola collezione di
opere d'arte mentre il Museo archeologico conserva reperti
preistorici dei siti megalitici di Carnac. Vannes rappresenta
una base ideale per raggiungere le isole del Golfo di Morbihan
con una gita organizzata o in traghetto.
Andando più a nord passando da Quimper nella regione
Finistere c'è un posto conosciuto come la località
più a ovest della Francia è veramente spettacolare
e da non perdere: Pointe du Raz.
Point du Raz
Immaginate di stare seduti su uno spuntone di scoglio a
strapiombo sull'oceano....cielo plumbeo...nuvole basse.
Intorno a voi solo gabbiani che volano bassi, il canto dell'oceano
che infrange vigorosamente le sue onde sugli scogli e il
profumo della natura. Luogo ideale per sognare...per raccogliersi
coi propri pensieri. Inoltre da segnalare il Far...dolce
alle prugne tipico bretone.
Un
altro piccolo centro da ricordare è Locronan (nome
celtico LOKORN) davvero caratteristico...ma ancor più
caratteristico del villaggio è uno strano tipo che
guida un calesse trainato da due cavalli...giro turistico
ovviamente, ma il personaggio è davvero folkloristico!!!!!
Profumi...sapori...colori
di Bretagna.
I colori predominanti sono il blu dell'oceano, il verde
dei vastissimi prati e il viola delle ortensie.
Lot
Lungo il Lot si succedono città e paesi di grande
fascino, come la bastide di Villeneuve-sur-Lot, i villaggi
medievali di Pujols e Penne d'Agenais, costellati di botteghe
artigianali e di negozi antiquari.
Una valle perfetta da scoprire a bordo di una house boat.
Sul corso inferiore del Lot, 49 km di vie d'acqua navigabili
sono state sistemate e aperte al pubblico nel corso dell'estate
scorsa. Da Villeneuve-sur-Lot si può così
navigare fino a Nicole, alla confluenza con la Garonna,
magari facendo una pausa fino a Temple-sur-Lot, dove c'è
da scoprire un giardino di ninfee gialle. Quindi le chiuse
di Castelmoron per superare un dislivello di ben 12 metri.
Tappa a Port Lalande, per scoprire le casette a graticcio
di questa splendida bastide del XIII secolo ( e per chi
vuole fermarsi di più, un comodo residence di turismo
"Grand Bleu", fatto di bungalows. Per passare
dal Lot alla Garonna, la vostra house-boat deve imboccare
un canale ed essere assistita dal rimorchiatore Confluence.
Dopo di che potrete scegliere di continuare sul "Canale
dei due mari", o raggiungere le acque della Baïse
e penetrare nel cuore del Paese dell'Armagnac. E' un liquore
particolare, che acquista valore sempre più in base
all'invecchiamento. Si può acquistare a Auch, città
del moschettiere D'Artagnan.
L'apertura
alla navigazione del corso inferiore del Lot ha consentito
l'installazione di nuove società di noleggio che
vanno ad aggiungersi a quelle già attive:
-Connoisseur Cruises (nuovo) - Port Lalande - Route de Fongrave
- 47260 Castelmoron sur Lot - tel. 0033/5/53795817 - fax
0033/5/53795620
-Nautic Aquitaine - Bassin du canal (nuovo) - 47160 Damazan
-tel. 0033/5/53795939 - fax 0033/5/53793449
-Babou Marine - Port Sainte Mary - 46000 Cahors - tel. 0033/5/65300899
- fax 0033/5/65239259
- Locaboat Plaisance- Route de Caix - 46140 Luzech - tel.
0033/5/65307111 - fax 0033/5/65305317
-Nicols Lot Navigation - 46330 Bouzies - tel. 0033/5/65243220
- fax 0033/5/65317225
In
ogni caso potete rivolgervi a: Renseignements et réservations
pour la résidence Grand-Bleu
Tel: 04 68376565
Per
informazioni: CRT Aquitaine, Tel: 05 56017000 - Fax: 05
56017007
Valle della Loira
Nella Valle della Loira, la regione dei castelli, al Castello
di Chaumont si tiene ogni anno il Festival Internazionale
dei Giardini, per ammirare splendidi giardini creati dai
più grandi paesaggisti del mondo. Per l'edizione
2002 che si terrà dal 1° giugno al 20 ottobre,
è stato scelto un tema davvero intrigante, l' "Erotismo
in giardino". Fin dall'antichità l'architettura
dei giardini evoca l'erotismo: tempietti dell' Amore, di
Pan, di Diana, labirinti sensuali...
A Chaumont è stato creato un itinerario verde alla
scoperta di romantici laghetti circondati di dalie, e su
cui galleggiano piante acquatiche, un mare di rose, orti
dove crescono piante afrodisiache... Atmosfere misteriose
e sensuali, accanto ai consueti giardini permanenti: il
Vallone delle Nebbie, il Giardino Sperimentale, la Serra...
Un piacere da guardare, da odorare, da "assaporare"
con tutti i sensi. E da portare anche a casa: alla boutique
del festival sono in vendita piante afrodisiache, mentre
al ristorante si possono degustare filtri d'amore...
Chaumont si trova fra Tours e Blois, ed è raggiungibile
con l'autostrada A10 (uscita Blois). Orari dalle 9.30 al
calar della notte, ingresso 8€.
Provenza
Tra Aix-en-Provence e Avignone (vicinissimo ad Avignone
per la verità), c'è un caratteristico paesino
Provenzale dove nasce un fiume, "la Sourge" il
quale sgorga dalla base di una grande roccia, in una grotta,
con un laghetto profondo alcune decine di metri, la portata
di acqua del fiume è impressionante e il colore della
pozza (la larghezza del laghetto sarà si e no 20
metri ) è di un turchese stranissimo dovuto alla
luce che entra sotto l'acqua da un'altra grotta.
Il nome del paese è Fontaine-de-Vauclose.
A parte i negozietti di souvenir tipici provenzali coloratissimi,
l'altra particolarità del posto è che vi si
trova un po' a valle della sorgente un antico mulino che
è asservito a un'antica fabbrica di carta .. con
annesso relativo negozio per la vendita sul posto.
La carta (che poi spediscono in tutto il mondo, è
quella tipo pergamena con in vista petali di fiori e fili
di erba) viene fatta macerando, sotto dei grandi magli mossi
dal mulino, stracci vecchi di lino che loro raccolgono da
tutta la Francia .....poi la poltiglia ottenuta viene stesa
e pressata con presse antiche ..... fino ad ottenere dei
fogli che sembrano pergamene
.
Qui ha soggiornato il nostro Petrarca ed un museo lo ricorda
nei pressi della casa che lo ospitò.
Un altro museo, quello della giustizia e delle punizioni,
ospita tra i suoi reperti una vera ghigliottina. Esiste
anche una cristalleria con tanto di atelier dove assistere
alla lavorazione, museo del cristallo, e naturalmente negozio
per gli acquisti.
E per chi ci va, tenere a mente che lo spettacolo di son
et lumières si tiene dal 15 giugno al 15 settembre,
e le ultime due settimane di luglio c'è il festival
de la Sorgue.
Per chi non ama la sosta libera, il paese è fornito
di campeggio comunale.
Sempre
in zona non perdetevi St Paul de Vence, una bomboniera
racchiusa tra le sue mura medievali: vicoli, archi, pavimentati
a mosaici di ciottoli che affacciano su prati a terrazze.
Situata su una rocca che scende rapidamente a mare, vista
mozzafiato sulla costa dal suo belvedere sulle mura perimetrali.
Situata tra Cannes e il Principato di Monaco uscita Cagnes
sur Mer.
Anche se la sua regione è Alpes Maritimes sembra
di essere in Provence: negozi di tutti i tipi con i colori
tipici provenzali, la lavanda, fa da padrona... tantissimi
studi d'arte di pittori e scultori. Forse un pò troppo
turistica per la vicinanza alla Costa Azzurra ma veramente
gradevole per una passeggiata.
La Camargue, i gitani e Saintes Maries de la mer
Nel sud della Francia, alle grandi foci del Rodano, in una
zona chiamata la Camargue, caratterizzata da deserti di
sabbia e stagni salmastri, sempre battuta dal vento, prediletta
dagli uccelli di passo, si trova Saintes Maries de la mer:
40 anni fa era un piccolo villaggio di poche case attorno
alla chiesa, oggi è un centro turistico molto caratteristico
e attrezzato.
La tradizione vuole che qui, nel 1448 siano state rinvenute
le reliquie delle sante Marie Iacobè e Maria Salomè
che per sfuggire a una persecuzione in Palestina, all'epoca
di Gesù, erano arrivate dal mare su una barca senza
remi, con la serva nera Sara, oggi protettrice dei gitani.
Ogni
anno dal 22 al 25 di maggio, i Rom, i Manouches, i "Boumians",
come li chiamano la gente di provenza, arrivano a Saintes
Maries de la mer da tutta Europa trainando migliaia e migliaia
di roulotte (le Tabert sono le preferite) e invadono le
spiagge, le piazze, gli argini dei canali, ogni via.
Qui
ogni anno si celebra l'orgoglio e la fratellanza gitana,
le famiglie si ritrovano e tutti si baciano tre volte alternativamente
sulle guance.
I
gitani nel mondo sono più di sei milioni, a maggioranza
cattolici, provengono dai balcani, mentre le origini si
perdono nell'India del nord. Ci sono forti comunità
anche nel Nordafrica, in America latina e in Canada.
Invadono
le varie aree aggregandosi per nazionalità; fra gli
italiani molti sono i mezzi targati Cuneo che tornano qui
ogni anno anche se a casa hanno una abitazione vera.
Ovunque
ci sono tendoni, tavoli, sedie, catini, barbecue, ghitarre,
ci sono gli ultimi organetti a manovella, qualche carrozza
di legno col camino, alcuni hanno capre e galline legate
a una corda, vendono oggetti di artigianato. Ci sono bambini
che corrono e giocano dappertutto, le donne grasse con le
lunghe sottane che dagli ampi seni estraggono di tutto,
gli uomini dai capelli corvini, la carnagione scura cotta
dal sole e dall'aria, con tatuaggi dal disegno grezzo sulla
pelle, con le "panze" straripanti sopra la cintura.
In
questo raduno sono molti anche i "nuovi zingari"
quelli col camper, anche loro provengono da tutta Europa,
si mescolano, ma comunicano poco e fa specie vedere una
signora di Lucca ferma a conversare sulla porta di una roulotte.
Alla
sera coi vestiti più belli, le ragazze alte sui loro
zatteroni, tutti convergono verso la chiesa-fortezza che
si staglia sul paesaggio di case basse, mentre gli aironi
rossi in formazione tagliano il cielo e tornano agli stagni.
In
ogni angolo si formano gruppi che al suono di fisarmoniche,
cantano, ballano, battono le mani, qualcuno allatta il figlio,
altri in disparte leggono la mano, fanno segni della croce
sulla fronte e sulle spalle, predicono il futuro.
L'atmosfera
è allegra e amichevole, le danze diventano gara di
resistenza.
All'interno
della chiesa, con preghiere tradotte nelle varie lingue,
si susseguono le funzioni; anche la devozione gitana è
diversa, ricca di fervore: il padre cammina davanti, seguito
da tutta la famiglia e la madre chiude il corteo con l'ultimo
genito in braccio, ognuno con un cero in mano.
Durante
l'anno le reliquie delle sante sono conservate in alto sopra
l'altare maggiore e all'inizio della festa vengono calate
con un sistema di carrucole e verricelli, tra le acclamazioni
dei fedeli.
La
statua di santa Sara invece si trova in una cripta sotto
l'altare, illuminata da migliaia di candele che non reggendo
il calore si incurvano come serpenti.
Il
culmine della festa sono le due processioni che dalla chiesa,
dopo la messa solenne celebrata dall'arcivescovo di Aix
en provence, vanno al mare.
Il
25 si festeggia santa Sara e i mandriani a cavallo si fanno
strada in una calca indescrivibile, seguiti da croci di
vimini intrecciato, riproduzioni di vecchi carrozzoni gitani
trainati da cavalli, stendardi e soprattutto la statua della
santa addobbata con tanti vestiti colorati che tutti vogliono
toccare.
Il
25 anche la statua di legno scolpito con le due sante Marie
sulla barca viene portata in processione, ci sono le donne
di Arles con i loro ricchi costumi e, giunti al mare, cavalli,
gitani e musicanti entrano in acqua tra spruzzi, suoni di
violini e canti.
Alla
sera le reliquie delle sante vengono risollevate nella cripta
sopra l'altare maggiore in una cerimonia piena di nostalgia;
la kermesse è finita e alla spicciolata, come sono
venuti, i gitani si irradiano per tutta l'Europa
I MUSEI CURIOSI
Lione
A Saint-Georges, un quartiere della Lione vecchia è
presente sin dal 1946 un laboratorio artigianale specializzato
nella fabbricazione di automi. Trasformato in Museo Reinassance
des Automates, nelle sue 7 sale sono conservati 250
automi. La guida spiega le varie tappe della nascita di
un automa. In un ambiente da favola completamente fuori
dal tempo, uno spettacolo magico adatto a tutte le età.
Le visite commentate ci sono tutti i giorni dalle 14,30
alle 18,00 oppure per gruppi su appuntamento.
Il museo si trova al n. 100 di Rue Saint-Georges - 69005
Lyon. Tel. 0033(0)472777528
Grenoble
A Grenoble invece si possono ammirare carillon, organetti,
pianole, ocarine, marionette provenienti da tutto il mondo
e ombre cinesi.
Una creazione originale che da forma a sogni e fantasia.
La durata della visita è di circa 1 ora. Il museo
è aperto tutti i giorni dalle 14,00 alle 18,00 e
si trova al 12 di Rue des Arts - 38000 Grenoble. Tel. 0033(0)476433333
Souillac
Souillac, a soli 16 chilometri da Rocamadour, ospita il
Museo des Automates. Questo pare che sia il piú
grande d'europa con sala video, scene animate e tantissimi
robots e manichini. Veramente una visita interessante.
Tolosa
Citè de l'espace e aziende aeronavali. Una visita
interessante per grandi e piccoli e le numerose aziende
aeronavali offrono tour informativi insoliti. Con pochi
Euro si visita un Hangar e si assiste al montaggio di parti
di aereo.
Clermont-Ferrand
A 15 km da Clermont-Ferrand il Parco Europeo del Vulcanismo
ha aperto le porte il 20 febbraio 2002 ed offre un fantastico
viaggio al centro della Terra. Navette regolari collegano
la città al parco.
E' un parco di esplorazione scientifica unico al mondo,
in cui il visitatore è insieme attore e spettatore.
Un'esperienza speciale che consente di vivere da vicino
le dinamiche planetarie che hanno plasmato e plasmano la
superficie terrestre, e le molteplici forme del vulcanismo
e dei fenomeni che lo accompagnano. Un vero viaggio nel
tempo, che porta a sorvolare altri pianeti e a conoscere
da vicino il lavoro dei vulcanologi sul terreno come in
laboratorio.
Grazie alle più moderne e spettacolari tecnologie,
a Vulcania si può camminare sulla lava di una colata
in fusione, scendere al centro della Terra, rivivere le
grandi eruzioni che hanno creato il mondo, provare l'emozione
in diretta di una eruzione vulcanica
Macon
A 2 km da Macon, sulla strada per Parigi, c'è da
scoprire un "museo" davvero curioso, che dei musei
tradizionali ha poco o nulla: Vigneroscope. Nato dalla creatività
di un appassionato della vigna, della sua storia, e di tutti
gli strumenti che con la vigna hanno a che fare: Philippe
Bérard, ex ingegnere e oggi viticoltore, con 7 ettari
di vigne da curare. In 20 anni di ricerche, Bérard
ha messo insieme un'eccezionale collezione di strumenti,
materiali, documenti, e soprattutto di esperienze e conoscenze.
E nel corso degli anni, grazie alla sua abilità manuale
e alla sua creatività, ha realizzato un museo-spettacolo
che fa davvero "vivere" centinaia di strumenti.
Ognuno spiegato e "raccontato" dalla sua esperienza
di viticoltore, mentre le famose marionette Guignol e Gnafron
esprimono commenti pieni di umorismo e fantasia. Vi sorprenderete
così di rimanere ammirati a osservare una gerla,
o di provare un vivo interesse per una semplice roncola.
E la storia degli strumenti della vigna, da Giulio Cesare
ai giorni nostri, non avrà più segreti per
voi. Suoni, immagini, effetti speciali, animazioni, oltre
200 proiettori coordinati da un computer per un'esperienza
davvero unica.
La visita dura 40 minuti e comprende la degustazione di
vini bianchi della proprietà: Pouilly Loché
e Macon Loché.
Aperto da maggio a fine settembre tutti i giorni dalle 9.30
alle 18
Tariffe: Individuali 5 Euro, Gruppi 4 Euro
Gratis per i bambini fino a 10 anni
Informazioni:
Mr. Bérard, Domaine de Saint Philibert, Loche
71000 Macon
Tel: 03 85 35 61 76
berard.loche@wanadoo.fr
SAPORI DI FRANCIA
I
vini
Sulla strada dei vini Saint-Joseph, Condrieu e Côte-Rotie.
Difficile credere che nella Loira si faccia del Saint-Joseph.
Eppure la fama di questo vino risale al XVI° secolo.
In effetti, era apprezzato dai più grandi re di Francia.
Ma è soltanto nel XVII° secolo che i Gesuiti
di Tournon gli diedero il nome di Saint-Joseph.
Il Saint-Joseph rosso è elaborato a partire dal vitigno
Syrah, si tratta di un vino corposo e generoso che, dopo
qualche anno d'invecchiamento, accompagna meravigliosamente
pollami, piccola selvaggina, filetti d'anatra e formaggi.
Il Côte-Rôtie, anch'esso un vino da invecchiare,
la denominazione si ritrova su due comuni della Loira: Malleval
et Saint-Pierre-de-Buf. Quanto al Condrieu, "
un vino bianco dai riflessi dorati ", le sue vigne
si estendono su 5 comuni del dipartimento. Il Château-Grillet,
" un vino bianco confidenziale ", è, sembra,
la più piccola zona vinicola classificata A.O.C.
di Francia, 3,8 ettari situati a Vérin. Un vino raro
classificato tra i migliori vini bianchi di Francia.
Il
Sidro
Un'altra specialità francese...bretone in particolare,
è il Sidro di mele. Se vi capita, acquistatelo nei
camping a la Fermè (simili ai nostri agriturismi).
Lì vendono un ottimo Sidro (bevetelo freddissimo!)
...un latte che riporta ad antichi sapori....biscotti fatti
in casa, ma soprattutto un dolce di prugne davvero favoloso
che si chiama FAR.
Le
mele
A Pélussin la mela è regina. 53 arboricoltori
si sono riuniti in seno ad una cooperativa per commercializzare
sotto il marchio " les balcons du Pilat " le diverse
mele di loro produzione.
Il
cioccolato
A due passi dalla cittadella di Saint Martin nell"Ile
de Ré, splendida isola di fronte a La Rochelle collegata
alla terraferma grazie ad un ponte a pagamento, esiste una
fabbrica di cioccolato molto particolare: dimostrazioni,
salone da te, prodotti regionali...tutto ciò a disposizione
per trascorrere un piacevole momento!
E' possibile visitarla dal primo marzo al 30 settembre.
Per i gruppi è necessario prenotare. Gli orari di
apertura variano in base alla stagione. La visita è
gratuita.
E' una piacevole occasione per parlare con i maestri cioccolatieri,
per comprendere tutte gli stadi della fabbricazione del
cioccolato.
Per informazioni:
"Ile de Ré Chocolats"
15, av. Philippsburg
17410 St Martin de Ré
tel. 05 46 09 22 09
ACQUISTI A PREZZI SCONTATI
Portare
a casa da una vacanza qualche prodotto che fa la reputazione
della Francia nel mondo è spesso un elemento essenziale
in un viaggio. E per definizione, più una marca è
prestigiosa, e più costa. Ma sapete che esistono
dei "magasins d'usine", i magazzini di fabbrica,
dove i produttori vendono direttamente, senza intermediari?
I prezzi sono spesso dal 30 al 60% inferiori a quelli dei
negozi e dei grandi magazzini.
Qui
sotto troverete qualche indirizzo per uno shopping di lusso
al miglior prezzo: un invito a scoprire il nostro paese,
andando ad acquistare i prodotti direttamente dove si fabbricano:
le porcellane a Limoges, il cristallo in Lorena, le scarpe
a Romans, la maiolica a Gien o a Quimper...
Un elenco che potrebbe essere lunghissimo, perché
ogni regione di Francia esprime esperienza e professionalità
nei più diversi settori.
La
porcellana a Limoges (Haute Vienne/Limosino)
Il cristallo (Lorena)
Le scarpe (Drôme/Rodano-Alpi)
L'abbigliamento a Troyes (Aube/Champagne-Ardenne)
La seta a Lione (Rodano-Alpi)
La maiolica
I tessuti
La
porcellana a Limoges
Da oltre due secoli, la porcellana di Limoges è sinonimo
di qualità ed è famosa in tutto il mondo.
Essa rappresenta più della metà della produzione
francese. La capitale del Limosino conta 6 magazzini di
fabbrica. I più interessanti sono:
Magasin
d'usine Bernardaud
30, rue Albert-Thomas - 87000 Limoges.
Tel 33 (0) 5 55 77 39 66
Aperto dal lunedì al sabato dall' 1/4 al 30/9 dalle
9.30 alle 12 e dalle 13 alle 18.30, dall'1/10 al 31/3 dalle
10 alle 12 e dalle 13 alle 18 - in genere 50% di sconto
su piatti, vasi... venduti a metà prezzo per via
di difetti invisibili a occhio nudo.
Ancienne
manufacture royale de Limoges
7, place des Horteils - 87700 Aixe-sur-Vienne.
Tel 33 (0) 5 55 70 44 82
Aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle
12.30 e dalle 13.30 alle 18, il sabato dalle 9 alle 12 e
dalle 14 alle 18- minimo 50% di sconto su pezzi di seconda
scelta e fine serie.
Le
pavillon de la porcelaine - Musée Haviland
Z.I. de Magré - route de Toulouse - 87000 Limoges.
Tel 33 (0) 5 55 30 21 86
Dal lunedì al venerdì da Pasqua all'11 novembre
- 8.30-19.30; da novembre a Pasqua - 9.30-19 - molto più
conosciuto dai turisti dei precedenti indirizzi. Vasta scelta
di diverse marche a prezzi meno interessanti.
Altri
indirizzi:
Raynaud - 26, avenue Montjovis
Chris Dan - 6, cours Burgeaud
Nouvelle Vague - Z.I. Nord - 42, avenue Auguste-Comte.
Per
ogni altra informazione:
Comité National d'expansion de la porcelaine de Limoges,
7 bis, rue du Général Cérez 87000 Limoges.
Tel 33 (0) 5 55 77 29 18.
Il
cristallo in Lorena
Culla del cristallo in Francia, la Lorena è la regione
delle grandi marche di cristalli, quelle famose in tutto
il mondo. St-Louis che esiste da 400 anni, Baccarat da oltre
200, Daum, leader nella produzione nella pasta di vetro
e la Compagnie Française du Cristal che produce il
cristallo di Sèvres. Tutti questi nomi prestigiosi
dispongono di magazzini di fabbrica.
Magasin
d'usine Daum.
17, rue des Cristalleries - 54000 Nancy.
Tel 33 (0) 3 83 32 14 55,
Dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle
14.30 alle 17. Una piccola bolla d'aria fa scendere il prezzo
di un cristallo Daum del 40%!
Compagnie
française du cristal.
54112 Vannes-le-Châtel.
Tel. 33 (0) 3 83 25 41 01
lunedì-sabato 9-12 / 14-17.30 domenica e festivi
14.30-17.30 -chiuso il lunedì in luglio e agosto
- Cristalli di Sèvres di prima e seconda scelta e
pezzi Daum di seconda scelta. Fino al 40% di sconto.
Cristallerie
de Hartzwiller
avenue de la Vallée - 57870 Hartzwiller.
Tel 33 (0) 3 87 2510 55
dal lunedì alla domenica 13.30 - 17.30 - arti della
tavola.
St-Louis
rue Goetlosquel
57620 Saint-Louis-les-Bitche.
Tel 33 (0) 3 87 06 40 04
dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle
17 - domenica 14-17- ampia scelta con il 40% di sconto.
Altre
cristallerie, musei del cristallo, magazzini di vendita...
sono riportati nel dépliant "La strada del cristallo
in Lorena".
Informazioni: CRT Lorena, tel. 33 (0) 3 87 30 10 87 - fax
33 (0) 3 87 32 89 33
Le
scarpe a Romans (Drôme - Rhone-Alpes)
Romans è la capitale della calzatura di lusso in
Francia e conta ancora oggi una decina di fabbriche di grandi
marche, di cui alcune di fama internazionale che, naturalmente,
propongono i loro magazzini di fabbrica.
Magasin
d'usine Charles Jourdan
Galerie Fan'Halles - Côte des Cordeliers
26100 Romans.
Tel 33 (0) 4 75 02 32 36
Espace
Charles Mossant
26300 Bourg-de-Péage.
Tel 33 (0) 4 75 02 32 08
lunedì 10-12 / 14-18.45 - martedì-venerdì
9-12/ 14-18.45 - sabato 9-19
Circa 300 modelli per numero oltre ad accessori. Prezzi
scontati del 30 - 50%
Magasin
d'Usine Robert Clergerie.
Rue Pierre-Curie. 26100 Romans. Tel 33 (0) 4 75 05 59 65
lunedì 14-19 - martedì-sabato 9.30-12.30 e
14-19
Magasin
d'usine Stéphane Kélian.
11, place Charles-de-Gaulle. 26100 Romans. Tel 33 (0) 4
75 05 23 26
lunedì-venerdì 10-12.30/14-19 - sabato 9.30-19-
in media 40% di sconto.
L'Ufficio
del Turismo di Romans assicura in modo molto efficace la
promozione dei molti negozi di vendita a prezzi ridotti
che sono sorti attorno alle fabbriche locali: la "guida
agli acquisti" pubblicata ogni anno segnala i magazzini
di fabbrica locali, i magazzini di vendita di scarpe, pelletteria,
moda pronta. La guida è disponibile a richiesta.
Informazioni: Ufficio del Turismo, 17 place Jean Jaurès,
B.P. 13, 26100 Romans, tel. 33(0)4 75 02 28 72 - fax 33
(0)4 75 05 91 62.
L'abbigliamento
a Troyes (Aube)
Il tessile, settore tradizionale dell'industria dell'Aube,
ha determinato nella regione di Troyes una eccezionale concentrazione
di magazzini di fabbrica che è diventata un vero
fenomeno economico e attira circa 1.250.000 visitatori all'anno.
Troyes è davvero in Francia la capitale dell'abbigliamento.
Ci sono oltre 200 magazzini di fabbrica oggi a Troyes che
offrono dal 20 al 40% di sconto. Le marche leader sono Lacoste,
New Man, Petit Bâteau, Reebock
Tre poli principali
si dividono decine di magazzini attorno a Troyes.
Pont
Sainte Marie a nord-est è la sede di Marques-City
costruito attorno alle proposte di Adidas (ma si trovano
anche capi Benetton, Olympia...)e Mac Arthur Glen, villaggio
di 40 negozi di aziende.
Saint-Julien-les-Vilas
e il boulevard de Dijon a sud ospitano il Club des Marques
e Marques Avenue, il più grande centro di magazzini
di fabbrica, appena ampliato.
Il
centro e l'est della città ospitano diversi magazzini
sparsi.
Numerosi opuscoli disponibili all'Ufficio del Turismo vi
aiutano a ritrovare tutti i numerosi punti vendita ( piantina,
elenco delle marche, condizioni di vendita, orari...).
Per informazioni: Ufficio del Turismo di Troyes, 16 bd Carnot,
BP 4082, 10000 Troyes, tel. 33 (0) 3 25 73 00 36 - fax 33
(0) 3 25 73 06 81
La
seta a Lione
Anche se la regione lionese ha smesso di produrre massicciamente
la seta nel XIX secolo, Lione rimane un punto di riferimento
essenziale nel settore e attira stilisti francesi e stranieri
per la qualità della lavorazione e l' originalità
dei tessuti stampati e dipinti.
Tissage
Baumann
4, rue Vaucanson - 69001 Lyon.
Tel 33 (0) 4 72 07 31 00
lunedì, martedì, mercoledì 13.30-17
- giovedì 12.30-17 - venerdì 13.30-16, chiuso
in agosto Tempio di uno dei più grandi setifici lionesi,
la tessitura Bianchini-Férier.
Tousoie
3, petite rue des Feuillants
69002 Lyon.
Tel 33 (0) 3 78 28 22 36
lunedì - venerdì 9-12.30 - 14-18.30, chiuso
le tre ultime settimane di agosto. Fine serie delle fabbriche
Catin e Sfate & Combier. Anche vendita per corrispondenza.
Prezzi molto interessanti.
Il
Comitato Regionale per il Turismo ha pubblicato un opuscolo
molto interessante "Il mondo della seta nel Rodano-Alpi"
che oltre a itinerari di scoperta turistica sul tema propone
una rubrica su dove acquistare la seta nella regione.
Informazioni: CRT tel. 33 (0)4 72 38 11 11 - fax 33(0)4
72 38 44 94.
La
maiolica
Diverse regioni francesi vantano una solida reputazione
in questo settore: ciascuna ha la propria specialità
esclusiva, da ricercare e acquistare direttamente alla fonte...
Faïenceries
de Quimper
HB Henriot magasin d'usine.
Place de Berardier - 29102 Quimper.
Tel 33 (0) 2 98 90 09 36 ou 33 (0) 2 98 52 22 52
Lunedì-sabato 9.30-12.30/ 13.30-18.
Maioliche decorate a mano da oltre 3 secoli, dal 15 al 30%
di sconto secondo i tipi di lavori.
Faïenceries
de Lunéville.
Manufacture de St-Clément
1, rue Keller et Guérin
54000 Lunéville. Tel 33 (0) 3 83 32 19 26
dal martedì al sabato 10-12/ 14-18.30.
Faïenceries
de Gien
78, place des Victoires
45500 Gien. Tel 33 (0) 2 38 67 00 05
dal lunedì al sabato 9-12/14-18. Tutti gli arredi
per la tavola al 50% di sconto.
Les
artistes faïenciers de Desvres.
39, rue Rodolphe-Minguet
62240 Desvres.
Tel 33 (0) 3 21 92 39 94
dal lunedì al venerdì, 10-12/14-18- domenica
14-18.
Fourmaintraux
et Dutertre. Faïencerie de Desvres.
La Poterie. 114, rue Jean-Jaurès
62240 Desvres.
Tel 33 (0) 3 21 91 65 55
dal lunedì al sabato 10-12/14-18; domenica 14/18
Riproduzione di antiche maioliche.
I
tessuti
Ecco i magazzini di fabbrica di alcune marche particolarmente
famose:
Les
Olivades (tissu provençal)
Société avignonnaise d'impression sur tissus.
Chemin des Indienneurs
13103 St-Etienne-du-Grès.
Tel (0)4 90 49 19 19
dal lunedì al venerdì 9-12/14-18.
20-50% sui modelli presentati in boutique.
Beauvillé
(linge de maison)
19, route de Sainte-Croix-aux-Mines
68150 Ribeauvillé
Tel 33 (0) 3 89 73 74 74
dal lunedì al venerdì 8-11.45/14-17.45.
lenzuola, asciugamani, tovaglie di alta qualità.
Magasin
d'usine Linvosges. Usine de la Jamagne.
Place des déportés
88400 Gérardmer.
Tel 33 (0) 3 29 60 11 00
dal lunedì alla domenica, da aprile a ottobre 8.30-12/14-18.30
- da maggio a settembre, 9-12/14-19 - sconti dal 30 al 60%.
La
regione di Cholet (Maine-et-Loire in Loira Occidentale)
è tradizionalmente famosa per i tessuti. Un po' come
Troyes, vede una notevole concentrazione di magazzini di
fabbrica.
Informazioni: Ufficio del Turismo, tel. 33 (0) 2 41 62 22
35 - fax 33 (0) 41 62 80 99
Sicurezza
Il sud della Francia è zona a rischio in particolare
per quanto riguarda la sosta a Nizza, Marsiglia e le aree
autostradali. Nei tranquilli paesini della Provenza e in
Camargue la situazione è abbastanza tranquilla.
Ovvio ricordare di tenere sempre a mente le precauzioni
che non dovremmo mai dimenticare in ogni luogo dove andiamo:
evitare luoghi bui e solitari, troppo lontani da un eventuale
bisogno di aiuto, ecc. ecc., e affidarsi al proprio fiuto
e buon senso, che di solito non sbagliano mai.
Informazioni
sui campeggi in Francia
http://www.geotour.com/camping/cartes/Ffrance.html?pays=it&scr=l
E SPERANDO CHE NON VI SERVA MAI.....
Consultare
un medico
Potete consultare un medico generico, uno specialista o
un dentista in ospedale, presso un centro medico o un dispensario.
Alcuni medici generici e i medici di guardia effettuano
visite a domicilio e possono venire a visitarvi in albergo.
In ogni città di Francia, tutti i giorni, e a tutte
le ore, ci sono medici e farmacie di turno per venire incontro
alle vostre necessità di cura. Per sapere dove si
trovano, chiamate il commissariato di polizia o telefonate
al n.17 o 18.
A
quali tariffe?
Ci sono medici "convenzionati" il cui onorario
è fissato in accordo con i tariffari mutualistici
(un generico vi richiederà in media 115F) e medici
con onorari liberi, le cui tariffe sono più elevate
(sono numerosi a Parigi). Informatevi prima di prendere
appuntamento. Attenzione: le visite a domicilio, gli interventi
notturni, la domenica o nei giorni festivi sono sempre a
tariffa maggiorata.
Prendere
medicine
I medici francesi prescrivono medicine solo su ricetta.
La ricetta vi sarà sempre richiesta in farmacia.
Verificate la durata del vostro trattamento di cura e il
quantitativo di medicinale che vi occorre. Alcuni medicinali
da banco sono forniti senza ricetta (e non sono rimborsabili)
e non richiedono quindi una visita medica preliminare: chiedete
consiglio al farmacista.
Numeri
d'emergenza
SAMU (urgenze mediche, incidenti): 15
Polizia Pronto Intervento: 17
Pompieri: 18
Numero emergenze europeo: 112
SOS Guardia Medica (Parigi): 33 (0) 1 47 07 77 77
SOS Farmacie (Parigi): 33 (0) 1 45 00 35 00
SOS Dentista (Parigi): 33 (0) 1 43 37 51 00
In
caso di guai, se non vi ricordate più i tanti numeri
urgenti da comporre chiedete a chiunque: li sanno tutti
a memoria! In effetti, un sondaggio rivela che l'85% dei
francesi conosce il numero dei pompieri, il 61% quello della
polizia , il 52% quello della SAMU, il 34% dell'ospedale
più vicino e il 12% l'SOS guardia medica.
Assistenza
Pubblica-Ospedali di Parigi
Sentirete sicuramente parlare dell'Assistenza Pubblica-Ospedali
di Parigi. Si tratta di una struttura sanitaria pubblica
che raggruppa una cinquantina di ospedali a Parigi e nella
regione parigina così come 4 ospedali in provincia.
Se siete alla ricerca di un amico o un parente ricoverato
d'urgenza, contattate l'Assistenza pubblica che effettuerà
una ricerca su tutti gli ospedali che coordina, tra i più
importanti della capitale.
Tel. 0033/1 40 27 30 00
Essere
rimborsati
Se siete un cittadino UE e avete portato con voi il modulo
E-111, visite e medicine vi saranno rimborsati al ritorno.
Ciononostante, come per chi proviene da paesi non UE, è
consigliabile sottoscrivere una assicurazione multirischi.
Così, in ogni caso, l'assicurazione si farà
carico di rimpatriarvi e sosterrà tutte le spese
mediche e di ospedalizzazione...
Difendetevi
dall'AIDS
Tutte le farmacie in Francia vendono profilattici. E sparsi
per le città - soprattutto all'esterno delle farmacie,
nelle toilettes delle discoteche, di bar e ristoranti, nelle
stazioni -ci sono numerosi distributori automatici di preservativi.
Per tutte le informazioni, contattate l'associazione AIDES
(a Parigi e nelle maggiori città) o chiamate SIDA
(Aids) Info Service al n. 01 44 93 16 16.
Le
farmacie notturne a Parigi
Aperte fino a mezzanotte
62 avenue des Champs-Elysées (8ème arr.) Tel.:
01 43 59 22 52
5 place Pigalle (9ème arr.) Tel.: 01 48 78 38 12
13 place de la nation (11ème arr.) Tel.: 01 43 73
24 03
61 avenue d'Italie (13ème arr.) Tel.: 01 44 24 19
72
106 bd du Montparnasse, (14ème arr.) Tel.: 01 43
35 44 88
Aperte
fino alle 2 del mattino
86 boulevard Soult (12ème arr.) Tel.: 01 43 43 13
68
Drugstore des Champs-Elysées (8eme arr.) Tel.: 01
47 20 39 25
Aperte
24 ore su 24
6 place Clichy (9ème arr.) Tel.: 01 48 74 65 18
84 avenue des Champs-Elysées (8ème arr.) Tel.:
01 45 62 02 41
Per
altre informazioni:
http://www.parigi-turismo.it/
Buon
Viaggio!