Viaggiare - Diari di Viaggio

ESTATE 2007
FRANCIA E SPAGNA


Dal 4 al 26 agosto


(testo e foto di Mauro Gianneschi)

Componenti: Mauro (scrive), Patrizia(navigatoree cuoca)–Laika Kreos 3002 Iveco 35c17 del 2005
Domenico, Raffaella – Laika semintegrale 18 JTD del 2005


4 sab
Partenza via autostrada da Lucca alle ore 9,30; incontro con Domenico al distributore dell’Agip Versilia alle 10,30. Pranzo in autostrada, poi oltrepassiamo Torino, Claviere, Montgenevre. Proseguiamo per la N94 fino a SAVINES sul Lac Serre Poncon dove, deviando a sx alla fine del paese, troviamo l’area di sosta camper. Sono le 19,00, facciamo una passeggiata sulla sponda del lago prima di cena nella frescura del tramonto.
P a Savines sul lago Serre Poncon (F), in AA gratuita. Tanti camper, anche italiani. Tempo bello con temperatura serale piacevole. Km 500

5 dom
Partenza da Savines alle 9 riprendendo la N94. dopo pochi km il sottoscritto si accorge che ha perduto il sacchetto con 400 euro che si era fissato all’interno dei pantaloni con una spilla di sicurezza !. peccato, ma non torniamo indietro perché non sappiamo se è stato perso la sera prima o la mattina prima della partenza. Faremo risparmi per riequilibrare il budget. Attraversiamo Gap poi Veynes poi di seguito Serres sulla D994, poi la D94 fino a Nyons. Per la D941 oltrepassiamo Grignan fino a Chateaneuf. Attraversiamo il Rodano e quindi sosta pranzo sulla riva destra prendendo la strada alla fine del ponte.

C’è una comoda AA gratuita sul porticciolo fluviale, ombreggiata da grossi pioppi e con colonnine per l’elettricità, proprio sotto il paese di Viviers che si vede arroccato sul costone di roccia. Dopo pranzo prendiamo la D107 fino a Alba la Romans. Borgo medievale con palazzotto fortificato, stradine strette e case in pietra. Proseguiamo fino a Vogue sul fiume Ardeche (borgo censito da”les plus beaux villages de France” ). Attraversiamo Aubenas per prendere la N102 fino al Col du Pendu, a m.1266 slm. Al passo prendiamo la stradina D239 per 2 km fino all’ingresso del “Parque Nordic” dove troviamo un ottimo posto per la notte. C’è un altro camper francese parcheggiato e questo ci conforta della grande solitudine del bosco in cui siamo immersi.
P al Parque Nordic sul Col du Pendu (F), subito dentro il cancello di ingresso, sempre aperto, a lato della biglietteria, siamo in tre camper. Tempo bello tutto il giorno, temp. sui 34°; in serata scende a 20° e serve la felpa.

6 lun
Nottata molto tranquilla, alle 8,30 arrivano i forestali che aprono la biglietteria, ci salutano cordialmente. Alle 9,00 partiamo cominciando a scendere la montagna. Siamo nel’Aveyron. Oltrepassiamo Mende e ci immettiamo sulla D998 per andare a vedere S.te Eulalie d’Olt. Borgo sul fiume Lot, censito da ”les plus beaux villages de France”. Molte case a graticcio medievali e cinquecentesche, fiori alle finestre e una grande chiesa romanica del 909; in paese c’è anche un bel mulino con la grande ruota di legno che gira incessantemente con la forza dell’acqua.

Villaggio pulito e ben tenuto dispone di un comodo parcheggio utile anche per il pernottamento. Pranziamo proprio al parcheggio mentre una leggera pioggerella cade dal cielo; poi ci spostiamo di pochi km per andare a visitare St Come d’Olt, altro villaggio medievale sul fiume Lot censito dalla solita rivista. E’ meno affascinante e meno curato del precedente, ma comunque interessante per la presenza della imponente cattedrale di St Pierre de la Bruisse, in stile “gotico fiorito”.
Ripartiamo nel pomeriggio superando Espallion e poi Rodez incontrando poco traffico sulla strada. Superiamo anche Albi senza fermarci perché già visitata, proseguendo fino a Gaillac seguiti da una fastidiosa pioggerella mista a nebbia. Troviamo una buona sistemazione in paese in Rives St Thomas; parcheggio con pozzetto di scarico e rubinetto di acqua potabile. Sono ormai le 20 e siamo stanchi per cui ceniamo e andiamo a letto.
P a Gaillac (F) in AA gratuita in Rives St Thomas. Tempo variabile con pioggerella a tratti per tutto il giorno. Temperatura serale sui 20°.

7 mar
Partenza alle 9 da Gaillac dopo aver effettuato le operazioni di scarico e carico acqua. Direzione Pirenei e poi Spagna. Sosta pranzo vicino a Lannemezzan al parcheggio del supermarket Giant. Passiamo la frontiera spagnola per il passo di Bielsa immersi in una fitta nebbia mista a pioggerella. Dopo, in territorio spagnolo, deviamo a destra per la Valle de Pineda, ma il cielo chiuso dalla nebbia e la pioggia intensa ci fanno desistere dal fermarci per una visita approfondita per cui riprendiamo strada scendendo verso Barbastro.
Il tempo migliora sensibilmente verso la pianura, ma ancora non fa caldo per cui indossiamo ancora la pile perché la temperatura non supera i 17°. Direzione Huesca, deviamo pochi km prima della città per trovare un posticino tranquillo per la notte. Il tempo si è messo al bello. Ci fermiamo a Ibieca, piccolissimo paese rurale in mezzo alla


Ibieca (Spagna)

campagna spagnola tra campi riarsi e uliveti sterminati. Terra rossa e branchi di pecore intorno. Il piccolo cimitero subito fuori del paese offre uno spiazzo tranquillo, le auto dei residenti che passano dalla strada sono pochissime e tutte rallentano per osservare i due intrusi. Anche un folto branco di pecore bianche passa sfiorando i camper con il pastore che le guida al ricovero.
Lo stesso pastore che poi tornando indietro con la sua vecchia auto si fermerà per fare quattro chiacchiere. Anche una coppia di anziani passeggiando verrà a controllare chi siamo, così come un gruppetto di ragazzini in bici faranno la ronda intorno ai camper.
Facciamo una passeggiata anche noi a vedere la piccola piazza del borgo e i suoi caseggiati dignitosi, ma aggrediti dal degrado del tempo e dell’incuria. Ceniamo con i tavoli fuori alla luce del tramonto infuocato poi a letto.
P a Ibieca (E), nello spiazzo della pesa pubblica davanti al piccolo cimitero fuori del paese. Siamo solo noi due camper. Temperatura serale tiepida sui 22°

8 mer
Partenza da Ibieca dopo una notte tranquillissima, alle 9. Tempo bello e fresco. Ritorniamo sull’autovia direzione Madrid. La temperatura sale a 33°. Superiamo la capitale immettendoci nel grande raccordo prendendo l’autovia per Cordoba, la N-IV, superiamo Aranjuez. Facciamo 40 km e deviamo per Consuegra per fare visita ai mulini a vento di Don Chisciotte che si vedono svettare in alto sulla collina.
Alle 18 sistemiamo i camper nella bella area di sosta alla base della collina e facciamo una passeggiata nel sole pomeridiano per vedere da vicino il castello e i mulini restaurati. Rientriamo ai camper dove nel frattempo si sono sistemati altri equipaggi (anche italiani), ceniamo e ritorniamo a piedi sulla collina ad ammirare i mulini illuminati dalle luci artificiali, poi a letto nel fresco della sera.


Consuegra i mulini a vento di Don Quiote

P a Consuegra in PS gratuito ai piedi della collina dei mulini a vento. Siamo in 5 camper. Tempo bello con temperatura serale piacevole.

9 gio
Partenza da consuegra alle 9. Autovia verso sud fino a Ubeda. Troviamo un parcheggio ombreggiato da platani e sistemiamo i mezzi con qualche difficoltà per le loro dimensioni; è una zona molto rumorosa per il via vai delle auto e per il pavè della strada. Poi visita alla cittadina. Dato il caldo e la stanchezza prendiamo il trenino gommato per la visita turistica (4 €/persona). Percorriamo le stradine strette del paese dove si affacciano palazzi imponenti e ricchi di decorazioni architettoniche tipiche dello stile “manuelino”. Il conducente ogni tanto si ferma, descrive i monumenti e le caratteristiche della cittadina.

Siamo vicini al Parque Naturale de Cazorla e i rilievi che si vedono intorno sono tutti a coltura di ulivo: dichiara ci sono più di 600 milioni di piante nei dintorni. I magrebini arrivano in massa quando comincia la raccolta. La cittadina è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per i suoi monumenti architettonici. Consumiamo il pranzo nel parcheggio e poi partiamo per visitare la cittadina di Baeza, distante pochi km. Abbiamo qualche difficoltà a trovare un parcheggio adatto ai nostri mezzi.
Il navigatore consiglia di passare in mezzo al paese, ma visto come è bassa la porta della città deviamo sulla circonvallazione per non incastrarci.

Ci avviamo a piedi nel centro storico in direzione della zona universitaria, ricca di palazzi importanti, ricchi di decorazioni architettoniche di impronta arabeggiante. Il palazzo universitario di Jabalquinto con facciata gotica incorniciata da due torri rotonde e da una galleria rinascimentale fa da cornice d’ingresso alla cattedrale gotico-rinascimentale che si affaccia sulla piazza ornata da una bella fontana da cui sgorgano grossi getti d’acqua fresca. Bella anche la Plaza del Populo con al centro la Fuentes de Los Leones di origine romana e sul fondo la Puerta de Jaen. Ripartiamo in direzione di Cordoba dove arriviamo sul fare della sera e non troviamo più il parcheggio alla piazza del Rastro sotto la torre della Calaorra a causa dei lavori di restauro al ponte romano.

Momento critico e data l’ora serale cerchiamo il camping “el Brillante”. Giriamo e giriamo senza venirne a capo perché ogni persona interpellata dà indicazioni diverse per raggiungerlo. Passiamo davanti al campeggio ben due volte prima di notare l’ingresso. Infine alle 20,30 siamo alla reception: sono libere le ultime due piazzole. Ci sistemiamo, facciamo una doccia liberatoria, poi cena e a letto.
P a Cordoba al camping cittadino “El Brillante”. Giornata caldissima, 40°, in serata il calore si attenua facendoci passare la notte piacevolmente rinfrescati da una leggera brezza.

10 ven
Prendiamo il bus delle 9,30 per andare a visitare la città. Cielo velato con temperatura accettabile intorno ai 30°. Entriamo subito nella Mezquita prima dell’assalto della folla visitandola per la seconda volta con tanto entusiasmo. A Cordoba ci siamo stati due ani fa, ma la rivediamo sempre con piacere.
In cielo risplende di nuovo il sole. Consumiamo il pranzo in un ristorantino vicino alla Mezquita e poi di nuovo alla Juderia, ai giardini dell’Alcazar, al Ponte Romano. Nel tardo pomeriggio riprendiamo il bus che ci porta al terminal della stazione ferroviaria e da qui l’altro bus che riporta al camping. Una doccia prolungata porta via tutta la stanchezza. Lauta cena, qualche chiacchiera e poi a nanna.

Cordoba
Cordoba la cinta muraria

P a Cordoba al camping “El Brillante”. Tempo bello tutto il giorno con temperatura accettabile, nella serata si alza di nuovo una brezza ristoratrice.

11 sab
Paghiamo il conto per due giorni di permanenza (€18,50/giorno, elettricità, due persone e il camper. Le docce sono gratuite). Alle 9,30 siamo di partenza dopo aver fatto tutti i rifornimenti. Direzione nord: Medina Azahara, sito archeologico molto interessante vicino a Cordoba.
Comodo parcheggio (€ 1,60 per tutto il giorno), buono anche per la notte perché nonostante sia isolato sulla collina degli scavi è sorvegliato costantemente 24 ore su 24 dal personale di guardia. L’ingresso è gratuito per i
residenti della Comunità Europea. La visita comincia dall’alto; si scende la collina passeggiando tra i vialetti e i resti dell’antico palazzo fatto costruire dal califfo


Medina Azahara

Abd-ar-Rahman III per la sua favorita Azahara nel 936. Colonne (dice che siano più di 4300) di marmo e granito, decorazioni con scritte del corano, archi arabeggianti resti di pavimenti marmorei. Il palazzo poteva ospitare più di 12000 persone. Partiamo in direzione Siviglia, ma pochi km prima deviamo per Santiponce per vedere il teatro e il villaggio romano di Italica. Parcheggio in pieno sole, la temperatura oggi sfiora i 40° all’ombra e di ombra ce n’è poca.
Pranziamo sul camper perché è l’unico posto ombreggiato e per fortuna c’è una leggera brezza che fa respirare. Gli scavi di Italica sono chiusi e il teatro romano è imprigionato tra le case costruite successivamente, quindi è una delusione. Si notano lavori per realizzare un grande parcheggio, ma adesso è solo una spianata polverosa.

Decidiamo di rifugiarsi nel vicino supermercato con aria condizionata per fare rifornimenti. Usciamo dal Carrefour per andare al parcheggio “il Torneo” di Siviglia. Sorpresa, questo parcheggio adesso è riservato solo ai residenti. Alternativa è parcheggiare il mezzo negli stalli sulla strada a fianco del parking senza controllo. Dopo aver chiesto informazioni sulle alternative possibili, ci viene in aiuto una pattuglia della polizia locale che ci indica un parcheggio controllato e a pagamento, per camion e bus. Non riusciamo a capire come si possa raggiungere. I due giovani poliziotti gentilmente ci indicano di seguire la loro auto e sfrecciano veloci sulla circonvallazione seguiti dai nostri mezzi.

In pochi minuti ci consegnano al guardiano del parcheggio con tutti i nostri ringraziamenti. L’ambiente non è bello per lo stazionamento di numerosi camion, bus e altri grossi mezzi che sembrano abbandonati, ma l’ambiente è sicuro e sorvegliato e l’addetto ci fa mettere vicino ad altri due camper che vedremo poi, sono li in rimessaggio. L’area è appena al di la del Guadalquivir sulla riva opposta al centro storico, che si raggiunge in dieci minuti a piedi. La temperatura del tramonto è accettabile e nonostante l’ambiente non proprio bucolico mettiamo i tavolini fuori e ceniamo sul piazzale all’aperto.
P a Siviglia in area a parcheggio camion e bus al Puente del Cachorro (o Puente de Isabella II), sulla riva opposta del vecchio parcheggio “il Torneo”. € 10 giornaliere, non c’è rifornimento di acqua ne scarico. Temperatura giornaliera sui 40°, serale 29°. Posizione dell’area 37°23’23,79” N – 6°0’57,06” O

12 dom
Scendiamo le bici dai camper e arriviamo in breve nel centro storico. Il Barrio de Santa Cruz, i Jardines del Alcazar, la cattedrale e l’Alcazar, fino a Plaza de Espagna, con la bicicletta si raggiungono tutti con estrema facilità e poca fatica. Breve giro sul lungofiume per raggiungere la Plaza de Toros de la Maestranza e li vicino la Torre de Oro. Percorriamo la Avenida Juan Antonio fino alla piazza dell’Ayuntamento e poi a continuare la parte pedonale della Calle de Tetuan ombreggiata dai teli bianchi tesi in alto all’altezza dei tetti dei palazzi, fino all’antica pastelleria sull’angolo con Calle de Alfonso XII per gustare un magnifico caffè freddo con i deliziosi pasticcini della casa. Per il pranzo ci rifocilliamo con panini e bibite nella frescura dei Jardines del Alcazar all’ombra delle palme e al suono cristallino dell’acqua delle numerose fontane.

Poi raggiungiamo Plaza de Espagna a rinfrescarci, come fanno tanti altri, agli zampilli della grande fontana centrale. Rimaniamo un po’ delusi dalla mancanza d’acqua nel canale che percorre il perimetro della piazza come si vede nelle cartoline turistiche che la ritraggono.
La luce del pomeriggio è meravigliosa e il cielo è blù intenso, è anche molto caldo, ma all’ombra degli alberi o degli edifici si sta bene. Le vie del Barrio de Santa Cruz sono ombreggiate e girare per i numerosi negozietti è piacevole. Alla Casa de la Memoria Andalusa prenotiamo i biglietti per lo spettacolo di flamenco di questa sera (€ 13/persona). Torniamo ai camper per la cena e poi con le bici raggiungiamo la sede dello spettacolo che inizia alle 22,30. Molto coinvolgente la musica del chitarrista e le voci dei solisti, nonché i passi di danza delle ballerine in costume andaluso.
All’uscita dello spettacolo amara sorpresa, hanno rubato le due ruote alla bici del sottoscritto (il telaio era incatenato allo stallo del portabici, ma le ruote no), per cui bici in spalla, guardato in modo strano da tanta gente fino al camper.

Siviglia Torre de Oro
Siviglia moderna

P a Siviglia nella solita area a parcheggio camion e bus al Puente del Cachorro. Temperatura calda ma clima secco, all’ombra si sta benissimo. Temperatura serale sui 26°, minima notturna 22°.

13 lun
Partenza da Siviglia dopo aver saldato il conto con il guardiano (€ 20 per due giorni) che ci augura buon viaggio. Prendiamo la 472 verso Huelva tralasciando la autovia E1 per viaggiare con meno frenesia. Ci fermiamo a visitare Niebla (25 km prima di Huelva) che si presenta con una bella cinta muraria medievale-arabeggiante, con 46 torri e quattro porte di accesso e le rovine dell’Alcazar addossato alle mura.
Interessante anche il nucleo urbano, ben tenuto e molto pulito, con una bella chiesa, Santa Maria de la Granada, edificata su un’antica moschea, di cui ne porta lo stile negli archi arabeggianti. Riprendiamo strada fino a Noguer. La cittadina offre poco e una volta pranzato all’ombra delle acacie nella zona della piscina comunale ripartiamo in direzione Palos de la Frontera.

La cittadina sull’estuario del Rio Tinto, diametralmente opposto alla città di Huelva, è il luogo da dove partì Cristoforo Colombo, il 3 agosto del 1492, verso le americhe. Adesso è una cittadina distante dal mare almeno 4 o 5 km ed il suo porto scomparso perché completamente insabbiato. Rimane a dimostrazione dell’evento colombiano l’antica “fontanilla” dove il navigatore, dice, fece scorta di acqua prima di imbarcarsi. Alla base del paese fervono lavori di sbancamento per realizzare un’area a verde e parcheggio. Li vicino, venendo da nord, c’è un ampio parcheggio, un po’ isolato, ma tranquillo buono anche per dormire, è fornito di tavoli con panche in legno e barbecue.

Ripartiamo per andare a vedere il vicino monastero francescano de la Ràbida, sopra la collinetta che domina l’estuario, dove Colombo nel 1486 trovò ospitalità e aiuto per la sua impresa. Bel sito con ampi parcheggi all’ombra dei pini. Il monastero è chiuso il lunedì, quindi visitiamo l’esterno e poi ci sistemiamo nella pineta mentre arrivano altri due camper di francesi. Mettiamo i tavoli fuori per cenare al fresco della sera indossando anche la pile perché la brezza marina è assai fresca.
P al Monasterio de la Rabida. Gratuito. Nella pineta. Pomeriggio ventilato con ottima temperatura; alle 19 siamo sui 24°. Nella nottata è scesa a 22°. Notte tranquilla.

14 mar
Alle 8 la temperatura è di 17°. Visitiamo il monastero anche all’interno dove sono raccolti i cimeli e memorie dei grandi viaggi di Cristoforo Colombo e dei fratelli Pinzon che lo accompagnarono nelle scoperte. Sono esposti documenti autografi ed oggetti personali del navigatore.
Molto interessante anche la piccola cappella conventuale. Ci spostiamo poi alla base della collina per visitare il museo delle caravelle, ricostruite in grandezza naturale, inserite nel microambiente di un porto dell’epoca con capanne e personaggi indigeni, banchine di legno e bancarelle che vendono oggetti per turisti. All’interno della struttura architettonica museale viene proiettato il video della ricostruzione storica della “Grande Scoperta”.

Riprendiamo strada, dopo aver acquistato un ottimo pane ad una delle bancarelle, per raggiungere il villaggio di El Rocho. Visitiamo di nuovo il paese, dopo tre anni. Parcheggiamo i mezzi all’inizio del paese senza entrare perché le strade sono prive di asfalto, il fondo è incoerente e il pericolo di insabbiamento è sempre presente Il sole del pomeriggio è caldo, ma basta trovare un po’ di ombra per stare benissimo perché l’aria è molto secca e basta la leggera brezza della marismas per provare refrigerio.
La polvere sollevata dalle persone, dai cavalli e dai fuoristrada aleggia sempre e ovunque nell’aria, anzi, con rammarico notiamo che adesso ci sono molte più auto di allora e molto più caos di turisti: il paese si sta rovinando! Ceniamo nel camper e poi di nuovo in giro tra la sabbia e la polvere.

Il villaggio mantiene ancora il suo fascino specialmente per chi lo vede la prima volta e specie di sera quando l’illuminazione appropriata esalta le ombre degli angoli remoti e mette in luce i luoghi dove i cavalieri e le amazzoni si ritrovano per sorseggiare l’aperitivo restando in sella appoggiando i bicchieri sulle speciali mensole ad altezza giusta che i bar mettono all’esterno. Spostiamo i mezzi al bordo del paese nonostante ci venga detto che la polizia non permette la sosta notturna. Il parcheggio sulla strada è un po’ rumoroso, ma considerando che domani mattina partiamo presto rinunciamo ai servizi del camping fuori del paese. Dopo poco si affiancano altri due camper. Nessuno viene a disturbarci.


el Rocho

P a El Rocho. Parcheggio a lato della strada nazionale. Sterrato con sabbia, gratuito. Tempo bello tutto il giorno. Temperatura serale 22°.

15 mer
Cadiz
La temperatura alle 8 è di 16°, abbiamo tirato su il sacco a pelo. Partenza alle 9. la strada riporta obbligatoriamente verso Siviglia che sfioriamo per dirigere verso sud. Arriviamo a Cadiz alle 12,30, con il navigatore troviamo facilmente il grande parcheggio “Santa Barbara” sulla spianata di fronte all’Oceano. Pranzo con la brezza fresca che attraversa il camper, poi visita alla città. Ricche di fascino le strette vie che conducono alle piazzette fino alla cattedrale di fronte al mare. Lunga salita sulla torre campanaria per dare uno sguardo all’intera città.

Sulla piattaforma superiore ci sono pannelli esplicativi direzionali dove vengono riportati i nomi dei luoghi più significativi che si vedono da lassù. Poi una birra fresca alla cervezeria e a vedere il castello di San Sebastian collegato alla terraferma da un lungo camminamento cementato che porta al ponte levatoio della piccola fortezza sul mare. Rientro al camper verso le 18,30. Prendiamo l’ultimo sole di fronte al mare godendo di un tramonto da cartolina.
P a Cadiz al parcheggio “Santa Barbara”. Ci sono altri camper di italiani. Temperatura serale 20° ventilata. A pagamento 10€ al giorno

16 gio
Partenza dal parcheggio di Cadiz alle 9. Prima tappa è Conil de la Frontera. Arrivando da nord per la superstrada uscire a Conil Sud e seguire le indicazioni per la Playa. Stupendo arenile con sabbia dorata di una dimensione sterminata. Ottimo parcheggio proprio sulla spiaggia dove sostano vari camper anche per la notte. Mare calmo e pochissima gente. Ci bagniamo i piedi e poi riprendiamo la strada verso sud fermandoci pochi km dopo a Cabo Trafalgar dove incontriamo grossi problemi di parcheggio data l’esiguità della strada che raggiunge il faro.

Proseguiamo per 1 km fermandoci nel primo slargo utile occupato da altri camper e roulotte. Pranzo e poi passeggiata sulla spiaggia in vista dell’imponente faro poco lontano. Riprendiamo strada oltrepassando Barbate in un grande traffico di tipo cittadino, quindi arriviamo alle dune di Azahara di los Atunes dove si trovano già moltissimi camper in sosta sulla spiaggia.
Dalle dune si vede per la prima volta la catena dell’Atlante in Africa. Dato il caos tiriamo dritto per raggiungere Gibilterra ad un’ora decente. A Tariffa la strada sale sulla collina e poco dopo fermiamo i mezzi sul piazzale che fronteggia il continente africano: spettacolo grandioso, la visibilità è eccezionale. A Gibilterra incontriamo di nuovo grossi problemi di sosta perché i molti parcheggi esistenti sono interrati e coperti, quindi solo per le auto.

Un camperista francese consiglia di entrare in Gibilterra e parcheggiare sul lato sinistro della rocca, proprio sul mare. Così facciamo e dopo l’attraversamento della pista di atterraggio dell’aeroporto deviamo sulla sinistra costeggiando lo sperone roccioso fino al primo borgo di case dove si trova il parcheggio sterrato proprio sopra la spiaggetta dell’abitato. Alle 20,30 siamo con i piedi a terra pronti per la cena. C’è un notevole giro di vento che solleva a tratti un grande polverone. Ci sono altri camper di italiani parcheggiati vicino a noi.


Gibilterra

P a Gibilterra sulla strada lato est sotto la rocca. Ci sono due italiani ed un olandese. Temperatura serale 21°. Illuminato e gratuito.

17 ven
Temperatura alle 8 intorno ai 21°. Prendiamo il bus inglese n.4 che passa dal parcheggio (€ 1,5 A/R) che porta in 10 minuti alla stazione della funicolare per salire su alla Rocca (€ 13,50/persona A/R). Contatto con le scimmie che volteggiano tranquille sul passamano della ringhiera sospesa sul baratro fino al mare. Spettacolo grandioso con vista sull’Atlante marocchino fino a Ceuta e proprio sotto di noi la città attraversata dall’aeroporto.
Un aereo atterrando sulla pista blocca le auto in attesa di attraversarla appena libera. Alle 13 si alza un grande nebbione per cui non si vede più nulla. Scendiamo per andare a mangiare sul camper. Ripartiamo poco dopo in direzione di Malaga. Ci fermiamo prima della città, a Mjas.

Caratteristica cittadina alla francese con tanti fiori, strade pedonali e una miriade di negozietti di artigianato frequentati da moltissima gente. Ottimo il parcheggio gratuito dei bus per la sosta dei mezzi, buono anche per dormire. La caratteristica del paese è quella di avere come taxi degli asinelli, bardati con stoffe, nappe colorate e sella per il passeggero.
Quelli per più persone sono costituiti da piccoli calessi, tirati da altri asinelli ugualmente vestiti di mille colori. Riprendiamo la autovia, superiamo Malaga senza visitarla e rientriamo sulla vecchia litoranea per trovare un posto adatto per dormire. Ci fermiamo a Chilches in un parcheggio sterrato in riva al mare dove sono in sosta una quindicina di camper. Cena con i tavoli fuori in riva al mare, l’area non è tanto pulita, ma il mare è bello.
P a Chilches sul mare, una decina di km a est di Malaga sulla 340. temperatura sui 29°. Tempo bello tutto il giorno. Situazione tranquilla, ma Raffaella ha la febbre a 38 e sta male.

18 sab
Prima di partire facciamo spesa al supermercato Mercadona che si trova al di la della strada. Oggi tutto viaggio lungo la costa per raggiungere Cabo de Gata. Lunghe code di auto nei pressi di Almeria e Solobrena dove l’autovia si interrompe per tornare sulla viabilità ordinaria (ma fervono grandi lavori per terminarla). Oltrepassiamo Motril sommersa dal cemento delle case, così come altre cittadine dove raramente si vede la spiaggia nascosta com’è dagli alti condomini. La spiaggia comunque è grigia, polverosa e l’acqua del mare non è granché. Merita una sosta il borgo di Carchona dove ci fermiamo per il pranzo.

Parcheggio con rubinetto di acqua potabile e fresca proprio sul mare, piccole villette, basse e senza pretese, ampia spiaggia poco frequentata, un ciuffo di palme(nane però) e piccole barche tirate in secco. Poco lontano il promontorio di Cabo Sacratif sovrasta il villaggio. Riprendiamo strada e dopo circa 200 km arriviamo a Cabo de Gata. Sono le 17,30. facciamo una visita al promontorio del faro prendendo la strada che da grande si fa man mano sempre più stretta fino a lasciar passare un solo mezzo per volta. Riusciamo a creare l’ingorgo perché in due non si passa assolutamente. Manovre spericolate sul bordo del dirupo con i capelli ritti e con la paura di graffiare il camper sulle rocce appuntite.

Passiamo ma con un cuoricino piccolo piccolo pensando di dover rifare la strada al ritorno. La bellezza del sito ripaga ampiamente la paura. Roccia viva di colore bruno intenso di origine vulcanica, che si butta in mare aggredita dalle onde incessanti che rumoreggiano: non c’è un filo d’erba nell’intorno, il vento la fa da padrone e i gabbiani ridono in cielo a prendere in giro la gente. Il faro domina il promontorio di Cabo de Gata. Il rientro dalla stessa strada è ugualmente al cardiopalma. Raggiungiamo la lunga spiaggia di Almadraba de Monteleva con le saline alle spalle e sistemiamo i camper a ridosso della spiaggia in fila come tanti altri. Apriamo il tendalino e mettiamo fuori il tavolo con i piedi proprio sulla spiaggia. Bellissimo sito. Cena e poi quattro chiacchiere con i vicini. Uno dei camperisti è di Lucca come noi, ed uno di Pistoia. Ci sentiamo a casa.

Almadraba de Monteleva
faro di Cabo de Gata

P sulla spiaggia di Almadraba de Monteleva, vicino al faro di Cabo de Gata. Gratuito e tranquillo, ma Raffaella continua ad avere la febbre a 38,5.

19 dom
Tutto il giorno al mare sperando che a Raffella diminuisca la febbre. In serata invece la febbre sale fino a 39°. Consulto telefonico con il medico di famiglia. Consiglia di prendere un antipiretico. Temperatura esterna giornaliera 30° . Temperatura esterna serale 25°.
P sulla spiaggia di Almadraba de Monteleva, vicino al faro di Cabo de Gata

20 lun
Tutto viaggio fino a Valencia, 460 km. tempo fresco e velato. Ricerca del camping a nord della città. in questa zona dopo le regate di American’s Cup è tutto costruito, quindi niente campeggi. Ci spostiamo a sud attraversando facilmente la città. passiamo davanti agli edifici di Calatrava col proposito di visitarli domani. Raggiungiamo il paese di Pinedo a pochi km dalla città dove troviamo il Camping Coll Vert e ci sistemiamo in due grandissime piazzole adiacenti. Servizi nuovi e puliti con docce calde a volontà. Cena con i tavoli fuori, a base di paella valenciana presa allo spaccio del camping. Tanti italiani vicino a noi.
P al Camping “Coll Vert”, di Pinedo (Valencia) € 22,50 due persone e il camper. Ombreggiato e pulito. Temperatura esterna serale 25°. Raffaella ha ancora la febbre alta.

21 mar
Visita alla città di Valencia prendendo il bus che passa davanti al campeggio ai 20 e ai 50 di ogni ora. Partiamo senza Raffaella e Domenico che rimangono al campeggio perché la febbre non è ancora passata. La temperatura del giorno è sui 29°, è fresco però perché ventilato. La visita alla “Ciutat de les Ciencè” con le opere dei più importanti architetti moderni, tra i quali spiccano le opere di Santiago Calatrava, è un appuntamento imperdibile. Pranzo in una trattoria tipica del centro storico a base di paella e vino rosso. Il centro antico è ugualmente notevole e girare per le ampie strade circondati da architettura importante è sentirsi partecipe della città, perché l’ambiente è tranquillo e coinvolgente. Rientriamo alle 20 al campeggio. Brutte notizie, Raffaella ha ancora la febbre alta e dopo un consulto con il medico di famiglia, decidiamo di rientrare rapidamente in Italia.

Valencia, Ciudad de les Cience – Santiago Calatrava

P al Camping “Coll Vert”, di Pinedo (Valencia)

22 mer
Sveglia alle 7, rapidi preparativi per la partenza. Dopo altro consulto medico decidiamo di dirigere verso Calatayud dove si trova un ospedale grande. Alle 14 siamo al pronto soccorso dell’ospedale per gli accertamenti del caso. Ricovero immediato per Raffaella.
P nel parcheggio dell’ospedale provinciale di Calatayud, asfaltato, in piano, illuminato e tranquillo. Temperatura esterna fresca, quella notturna scende fino a 14°,leggera pioggerella, c’è bisogno del sacco a pelo. Domenico fa la notte in ospedale accanto a Raffaella.

23 gio
Mattino temperatura esterna 16°. Siamo in attesa del responso delle analisi di Raffaella che saranno note solo nel pomeriggio. Nell’attesa facciamo spesa al supermercato della città e dopo pranzo facciamo un giro fino al Monasterio de Pedra a pochi km. grande complesso cistercense con annesso parco per gite a piedi, piccoli ristorantini ed un grande hotel a 5 stelle nel refettorio. Rientro al parcheggio dell’ospedale alle 16,30. Infiammazione renale per Raffaella che va migliorando sensibilmente.
P nel parcheggio dell’ospedale di Calatayud. Temperatura giornaliera fresca sui 27° con qualche nuvola. Sera 20°.

24 sab
Temperatura esterna mattutina 16°. Fatto spesa e gasolio al supermercato. Al rientro al parcheggio la buona notizia che Raffaella viene dimessa, con tutte le cautele del caso, e possiamo tornare in Italia. Partiamo subito in direzione di Saragozza e poi a seguire passiamo Huesca per l’autovia A23 poi deviazione per la A1604, scorciatoia, strada stretta e tutta curve, ma bellissimo paesaggio, sono 52 km fino a Baltagua, poi ci immettiamo sulla A138 per il tunnel di Biella verso la Francia.
Ogni tanto dobbiamo fermarci per far riposare Raffaella. Facciamo l’ultimo rifornimento di gasolio prima della frontiera a 096,5/litro. Ci fermiamo a Arreau subito al di la del confine francese. Parcheggiamo nell’AA e facciamo un breve giro in paese con Raffaella che finalmente ricomincia a camminare. Bel paesino ricco di fiori e attraversato da un ruscello rumoreggiante.
P a Arreau in Francia. Area Attrezzata dove sono parcheggiati altri camper. Fondo asfaltato, illuminato e gratuito. Temperatura giorno sui 25°, serale 21°. Seguire il cartello che indica il castello, poi a vista girare a sinistra.

25 dom
Temperatura mattiniera 14°. Partenza alle 8,30 dopo le operazioni di pulizia. Percorriamo la strada nazionale fino a St.Girons poi visto la lentezza data dal traffico, decidiamo il percorso in autostrada. Tutto bene fino a Montepellier dove cominciamo trovare traffico intenso, code e rallentamenti (St.Girons-Tolosa €1,20, Tolosa-Montpellier €28,40, Montpellier-Aigues Mortes €2,10) arriviamo a Aigues Mortes in area attrezzata sul canale alle 19. ci sistemiamo negli unici due posti rimasti liberi.
P in AA a Aigues Mortes, gratuita dalle 20 alle 8 di mattina. Tranquilla con la cittadina illuminata davanti. Tempo bello tutto il giorno. Temperatura serale sui 27°.


26 lun
Partenza dall’AA alle 7,30. Domenico rientra in Italia, noi andiamo in Val d’Aosta a prendere Guglielmo, nostro figlio, che si trova ospite da amici presso Gabi, vicino a Gressoney. A Mentone usciamo dall’autostrada per immetterci sulla provinciale per il Col di Tenda. Strada stretta con un’infinità di curve e paesaggio che non entusiasma, strada lunga e noiosa. Scendiamo nella pianura piemontese e ci immettiamo sull’autostrada per Torino fino in Val d’Aosta. Entriamo nella valle laterale di Gressoney e quindi ci fermiamo nell’AA di Gabi, poco prima del paese, dove ci incontriamo con Guglielmo, Antonio e Grazia (cognato e sorella di Patrizia). Sono le 19,30. Ceniamo tutti insieme nel ristorantino del piccolo borgo di Niel poco sopra Gabi.
P in AA di Gabi. C’è un altro camper insieme a noi. Fondo asfaltato, illuminato a pagamento €6 al giorno. Serata abbastanza calda. Tutto tranquillo.

27 lun
Partenza alle 8,30 con Guglielmo. Tutta autostrada fino a Lucca. 350 km. arrivo a casa alle 13.

Partenza km 37074
Arrivo km 43282

Totale km 6208

 


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