10 luglio sabato
Ore 16 partenza da Lucca per Campitello. E’caldo afoso
per l’alta umidità dell’aria. Grande
traffico sull’autostrada. Alle 19 decidiamo di uscire
a Rovereto per Torbole sul lago di Garda, dove il portolano
segnala un’area di sosta a pagamento. Alle 20 siamo
nell’unica piazzola non prenotata e libera per nostra
fortuna. Il sito è discreto e tranquillo anche se
inserito tra le case; uno stradello privato conduce in breve
alla riva del lago, assai affollata di gente che passeggia.
Dopo cena facciamo quattro passi fino al porticciolo dove
le luci che si riflettono sull’acqua creano un quadro
suggestivo. Temperatura serale piacevole.
P a Torbole in area a pagamento (dalle
20 alle 8 della mattina successiva 17 euro). Superficie
erbosa; sottile pioggia nella nottata.
Km. 390
11 lug Domenica
Partenza dall’area di sosta alle 8. Prendiamo la strada
normale facendo un pò di turismo tranquillo. E’
ancora nuvoloso. A Trento troviamo facilmente l’area
con il pozzetto di scarico e ci liberiamo dei liquami che
non siamo riusciti a disfarcene nell’area a pagamento
per la difficoltà oggettiva dell’impianto non
adatto al wc nautico. Ci fermiamo per la sosta pranzo in
Val di Fiemme nell’ampio parcheggio in riva al fiume
Tesero, alla base di partenza della funivia per il Cermis.
C’è il sole ma la temperatura si è notevolmente
abbassata. Ripartiamo per la Val di Fassa e alle ore 16
siamo a Campitello di Fassa. La temperatura in paese (1450
mt di quota) è di 11°.
P a Campitello di Fassa
Km. 150
12 /13/14/lug
Restiamo Campitello, ospiti dei parenti facendo
passeggiate rilassanti nella natura. La temperatura oscilla
di giorno tra i 9° e i 13° massimo.
15 lug giovedì
Partenza da Campitello alle 10. Scendiamo fino a Egna per
prendere l’autostrada fino a Peschiera e quindi verso
Milano,Torino fino a Clavière e quindi passati in
Francia ci fermiamo a Montgenèvre. Sono le ore 20.
L’area sosta del portolano non tradisce le aspettative;
è piena di camper in sosta. Domani ci sarà
una gara internazionale di Mountain-bike e quindi c’è
gran fermento. Cena, passeggiata in paese e poi a nanna.
P a Montgenèvre, (Francia),
in area sosta gratuita. Fondo in ghiaia. No acqua, no pozzetto.
Tranquilla.
Temperatura: giornata calda e afosa ma la sera è
fresca e serena per l’alta quota.
Camper: molti, ma nessuno italiano.
Km. 540
16 lug venerdì
Partenza alle 8,45. Percorrendo la N 94 dopo pochi km una
deviazione a destra conduce lungo la verde Vallèe
de la Clarèe (D 994) in un ambiente bucolico di grande
scenografia (da tenere presente anche per eventuali pernottamenti
in plein-air visto che è molto frequentata dai camperisti
francesi). Proseguiamo fino a Briançon, dove ci fermiamo
nel comodo parcheggio sotto la fortezza per la visita alla
cittadella. Scendiamo per un sentiero a piedi sul fiume
per arrivare al ponte di Asfeld, sulla Durance e scattare
qualche foto alle fortificazioni seicentesche del Vauban
sull’altra sponda.
Partiamo seguendo la N 91 lungo la Valle de
la Guisane dove, passato il villaggio di Le-Monetier-les-Bains,
si aprono maestosi spazi. Sul fondo scorre il fiume Guisane
fruito da molti campeggiatori liberi, con molte aree di
sosta in perfetto plein-air. La strada conduce quindi al
passo del Col du Lautaret, dal quale si vivono paesaggi
stupendi sulla valle glaciale appena passata e sui Pics
de Combeynot che si stagliano nel cielo a oltre 3000 metri
di quota. Ci fermiamo per il pranzo in un parcheggio a lato
del torrente che esce dal Glacer de l’Homme a poca
distanza. Bel sole in un cielo blu ed ampi spazi d’intorno.
Nel pomeriggio, come al solito, rannuvola e quindi partiamo
in direzione de La Grave, che visitiamo con interesse essendo
uno dei villaggi censiti dalla “Carte Routière
et Touristique de Les Plus Beaux Villages de France”.
Comodo il parcheggio della funivia che porta al ghiacciaio
della Girose a quota 3200 Mt. Leggera pioggerella che rinfresca
un poco l’aria, ma non impedisce la visita alla cittadina.
Seguendo sempre la N91, nella valle de La
Combe de Malaval ci fermiamo a fotografare la grande Cascade
de la Pisse per proseguire quindi, nelle Gorges de l’Infernet.
Spettacolari !. La N91 prosegue lungo il fiume Romanche
e le sue Gorges. E’ ormai tardi e decidiamo di fermarci
a dormire, prima di attraversare Grenoble, nella cittadina
di Vizille, dove il portolano indica un’area adatta
al pernottamento nella piazza alberata.
P a Vizille, (Francia), una ventina
di km a sud di Grenoble, sulla D5, in una piazza alla fine
della cittadina direzione Grenoble. Asfaltata, illuminata
e gratuita. Tranquilla. Temperatura: è molto caldo
e l’alto tasso di umidità dell’aria la
rende particolarmente afosa . Camper: nella serata arrivano
altri due camper francesi a farci compagnia.
Km. 150
17 lug sabato
Sveglia alle 8 e partenza da Vizzille alle 9 dopo l’acquisto
di due croccanti baguette. Proseguiamo sulla D 5, secondaria,
direzione Grenoble. La strada si snoda a mezza costa in
una zona collinare piacevole, scarso il traffico e con scenari
agresti di assoluta serenità. Alle periferia della
città imbocchiamo la superstrada per attraversarla
rapidamente senza particolari problemi di traffico.
A Sassenage prendiamo la D531 verso sud fino a Villard-de-Lans.
Strada con numerose piazzole adatte alla sosta per il pranzo,
ombreggiate, ampie e tranquille. A Villard deviazione prima
di entrare in paese, verso le Gorges de la Bourne fino al
bivio con la D103 (al ponte sulla Bourne), da qui è
impossibile proseguire per la D531 nelle Goule Noire perché
la strada è interrotta per lavori.
Seguiamo quindi la D103 verso sud fino a Barraque-en-Vercors
per entrare nelle gole della Grands Goulets del fiume Vernason,
ma la strada è talmente stretta, con gallerie in
curva anguste e con rocce sporgenti, che anche le auto trovano
difficoltà a passare. Parcheggiamo il camper in una
piazzola a lato strada e andiamo a piedi a dare un’occhiata
ai primi tunnel che si presentano. Decidiamo che non è
proprio il caso di passare, il rischio è di rimanerci
incastrati. Il percorso a piedi però è spettacolare:
lungo il marciapiede largo appena 30 cm c’è
una folla di pedoni a vedere queste gole, dove anche la
luce del sole trova difficoltà a penetrare e dove
l’acqua del torrente è in tumulto perpetuo.
Proseguiamo quindi per la D518 fino a La
Chapelle-en-Vercors, poi la D199 fino al Col de la Machine
dove ci gustiamo un lauto pasto distensivo, dopo i brividi
delle Gole, nel parcheggio al limite del bosco dove sono
già due camper con i tavoli imbanditi all’ombra
dei faggi. Dopo, lungo la D 2, verso nord, attraversiamo
St. Laurent-en-Royans, St. Tomas, fermandoci brevemente
a Pont-en-Royans, sul fiume Isere. Molti battelli turistici.
Per la N 532 passiamo St. Roman-sur-Isere e quindi decisamente
verso sud seguendo la D 538, ampia e scorrevole dopo tante
gole, con i camion che ci pressano da dietro per mantenere
i 90 all’ora (e oltre!). Dopo un po’ di questa
folle velocità ci tiriamo da parte deviando dalla
viabilità principale (in fondo siamo in vacanza !)
per visitare il paese di fronte, arroccato sulla collina.
Il villaggio, Vaunaveys-la-Rochette, è
circondato in parte dalle antiche mura medievali in pietra
e da tante piccole casette, ristrutturate con accortezza,
poste ad anelli concentrici intorno alla parte centrale.
Ottimo anche il parcheggio prima dell’abitato, ampio
e pulito, in parte ombreggiato, adiacente alla Salle-de-la-Fete.
Proseguiamo fino alla cittadina di Crest. Attraversata dalla
Drome, dominata da una possente torre (Donjon) di forma
quadrata posta sull’altura sotto la quale si sviluppa
il piccolo centro storico interamente pedonale. Molto interessante
la visita.
P Crest. (Francia). Provenendo da nord
subito dopo il ponte sulla Drome a sinistra parcheggio pubblico
gratuito. Pozzetto di scarico e carico acqua gratuito. Fondo
sterrato, (polvere), illuminato, ombreggiato perimetralmente
da grossi platani; caserma dei pompieri in fondo. Tranquillo.
Temperatura serale piacevole.
Camper: numerosi (una ventina), il posto è molto
conosciuto dai francesi. Nessuno italiano.
Km. 210
18 lug Domenica
Partenza da Crest alle 9,30 dopo le operazioni di scarico
e carico acqua (c’è la fila al pozzetto). Sulla
D 26 pedemontana che scorre tra boschi e pascoli verso sud,
deviamo ben presto per visitare il villaggio di Autichamp;
borgo rurale fortificato da mura medievali, con torrione
campanario, bella villa padronale e vista sulla valle ordinatamente
coltivata.
Si sente solo il frinire delle cicale nel caldo sole mattutino.
Riprendiamo strada fino a Puy St Martin (buon parcheggio
anche per il pernottamento) immettendoci di nuovo sulla
principale, la D9 verso sud. Veniamo affiancati da un’auto
che ci indica qualcosa al camper. Ci fermiamo per vedere
cosa è successo. E’ volato via uno dei due
finestrini della mansarda!. Per fortuna non ha colpito nessuno
dietro di noi.
Passiamo tre ore alla ricerca del vetro,
in compagnia della signora dell’auto che ci ha fermato,
senza esito. I campi di grano tagliato non dovrebbero nasconderlo
più di tanto, ma forse il luogo dell’evento
non è poi quello indicato dai testimoni, pace!.
Non resta che riparare con nailon e nastro adesivo la finestra
per evitare l’eventuale pioggia. Proseguiamo con l’amaro
in bocca per l’inconveniente, andando a visitare poco
più a sud il villaggio di Le-Poet-Laval (villaggio
censito dalla Carte Routière…. francese). Borgo
medievale sul fiume Jabron. Rifacciamo indietro i 12 km
per immetterci di nuovo sulla D9 e proseguire per Grignan,
antico borgo medievale con castello arroccato. Per la D541
verso Ovest passiamo da la-Garde-Ademar (altro villaggio
censito) dotato di un bel nucleo di piccole case in alto
sulla collina.
A proseguire verso Nimes (dove c’è
notizia di un concessionario Laika per la sostituzione del
vetro), sulla N86, dopo Pont St.-Esprit, sull’Ardèche,
troviamo i piccoli villaggi di Gaujac, Pouzilhac e Valliguères,
protetti da importanti castelli, che visitiamo brevemente,
ma con grande interesse. Oltrepassiamo Nimes perché
il concessionario Laika si trova a Bernis, sulla N 113,
7 km a sud-ovest della città.
L’annuncio sul cancello indica l’apertura per
domani (lunedì) alle 14. Per il pernottamento decidiamo
di cercare un piccolo paese vicino, perché a Bernis
c’è una manifestazione ippica che intasa tutto
il villaggio. A 5 km sulla D 14 troviamo Langlade, paese
piccolo e tranquillo, dotato di un bel parcheggio ombreggiato
a lato dello stadio e della immancabile Salle-de-la-Fete.
P a Langlade (Francia), 10 km a ovest
di Nimes, nel parcheggio gratuito della Salle-de-la-Fete.
Temperatura : caldo afoso insopportabile di giorno, nella
serata i 29° si sopportano meglio per la presenza di
ventilazione.
Non ci sono camper in giro.
Km. 225
19 lug lunedì
Partenza con molta calma per Bernis dato che la Laika apre
solo alle 14. Nell’attesa facciamo spesa al centro
commerciale Intermarchè dotato di aria condizionata.
Sosta pranzo all’ombra di grossi platani in una stradina
isolata nella campagna. Il caldo è insopportabile.
A sorpresa vediamo un rubinetto d’acqua, alto un paio
di metri, dove si approvvigionano direttamente alcuni furgoni
carichi di grossi bidoni, (forse per annaffiare gli orti
?). Ne approfittiamo anche noi per rimpinguare i gavoni
e alle 14 siamo al cancello della Destinea (concessionaria
Laika). Sorpresa! Il cartello è cambiato e rimarranno
chiusi fino a tutto il pomeriggio!.
Tramite altre informazioni e dopo varie telefonate
in Italia, ci viene indicato un altro concessionario ad
una trentina di km verso Montpellier che raggiungiamo prontamente
non prima di aver visitato altri due rivenditori di accessori
per camper. Arriviamo a Cres (periferia est di Montpellier)
e brutta sorpresa, anche il concessionario Perez Camping
Car è chiuso per tutto il giorno.
Nell’attesa sul da farsi si apre il cancello ed esce
il titolare al quale esponiamo le nostre difficoltà.
Non ci sono problemi, entro 48 ore, tramite internet, il
vetro è in officina pronto per essere montato. Appuntamento
alla mattina successiva per formalizzare la cosa perché
oggi è comunque chiuso.
E’ ormai pomeriggio inoltrato e la
grande città non ci rassicura per il pernottamento.
Decidiamo di arrivare fino a Sommières (a nord sulla
N 110) dove abbiamo notizia dal portolano che c’è
un’area sosta per camper. Facciamo i 20 km che ci
separano dalla cittadina e troviamo qualche cambiamento
sulle notizie dell’area sosta; ci sono le sbarre a
due metri! Dopo qualche giro troviamo il nuovo parcheggio
per auto a fianco del supermarket Champion (in abbandono),
gratuito, con alberelli giovani, pulito e grande fontana
illuminata. Il tutto ci sembra molto tranquillo e abbastanza
silenzioso perché poco frequentato di sera.
Facciamo una bella passeggiata in paese che
raggiungiamo attraversando il ponte sulla Vidourie. Molto
caratteristico il centro storico, con case tipiche, castello,
bei giardini ombrosi così come la passeggiata lungofiume
e l’immancabile arena per la corrida (siamo in Camargue
?). Il locale campeggio è a ridosso dell’arena
e addirittura la piazza alberata antistante il campeggio
è un ottimo posto per il pernottamento senza problemi.
Arrivati al camper notiamo che un altro camper francese
si è posizionato vicino a noi cenando tranquillamente.
P a Sommières (Francia), 20
km a Nord-est di Montpellier sulla N 110. Parcheggio sulla
riva destra della Vidourie, prima del ponte d’accesso
al paese venendo da Montpellier. Gratuito, nuovo con alberelli,
a fianco del supermercato dismesso della Champion. Non c’è
acqua ne scarico. Affollato di giorno ma tranquillo di sera.
Temperatura giornaliera intorno ai 30°, ma ventilata.
La serata è fresca.
Camper: due
Km. 100
20 lug martedì
Alle 9,30 siamo al concessionario Laika, Linguadoc Caravanes
del sig. Perez. Tutta la mattina per rintracciare una finestra
del modello adatto. Niente da fare, anche la Laika di Firenze
ne è sprovvista ! Forse arriverà a Firenze
un camion di accessori dalla Germania entro la fine della
settimana e quindi fino a martedì o mercoledì
prossimo non sarà a Montpellier ! Molto scoraggiati
dalla notizia telefoniamo personalmente alla Laika di Firenze
prospettando la situazione. Rischiamo di finire le vacanze
aspettando una finestra che non arriva.
Con un giro di telefonate ci informano che
hanno trovato una finestra per il nostro mezzo, a Nions
e che hanno avvertito Perez del fatto. Gentile il sig. Perez
consiglia di fare un lavoro provvisorio per continuare le
vacanze mettendo un plexiglas sagomato ancorato saldamente
al telaio della finestra. Quando arriverà la finestra
tra un paio di giorni presumibilmente, faremo il montaggio,
nel frattempo ci consiglia di fare un giro sull’altopiano
del Causse. Alle 17 prendiamo la N 109 verso ovest, a Gignac
deviamo per andare a visitare il villaggio di St. Guilhelm-le-Desert
(censito dalla Carte Routière) sulla D4.
Punto sosta ombreggiato di St.Afrique
Arriviamo al Pont du Diable, sulle Gorges
de l’Herault pochi km prima di St. Guilhelm, ammirando
il grande arco del ponte sotto il quale fanno il bagno decine
di ragazzi. Raggiungiamo le Grotte de Clamouse, dove il
portolano indica un punto sosta al parcheggio delle grotte,
ma è molto isolato e deserto e non c’è
nessun camper in vista. Decidiamo di raggiungere St. Guilhelm
che è a quattro km, ma il villaggio, molto turistico
è pieno di gente e auto, non ha parcheggi adatti,
inoltre è vietata la sosta specifica ai camper, per
cui ripartiamo senza esserci potuti nemmeno fermare un momento
per visitarlo.
Attraversiamo vigneti e pascoli e dopo pochi chilometri
troviamo il punto sosta adatto a Montpeyroux, sulla D 9
a nord di Gignac. Prima di cena breve giro in paese, che
vive sui prodotti della vigna, con la gente che prende il
fresco sulle sedie davanti alla porta di casa, sulla strada
come una volta!.
P a Montpeyroux (Francia) sulla D9
a nord-est di Clermont Hérault, in una piccola piazza
alberata, con fontanella, di fronte alla cave-de-vin all’ingresso
del paese provenendo da ovest per la D 141. Camper service
a gettone. Temperatura serale 35,5° è caldo!
Camper: siamo soli.
Km. 92
21 lug mercoledì
Partenza da Montpeyroux, dopo aver acquistato croccanti
baguette alla boulangerie del paese, immettendoci sulla
superstrada in costruzione A75 verso Lodève a nord,
che oltrepassiamo velocemente; uscita Le Caylard (ottima
area di servizio, ampia dotata di tutti i servizi ricreativi
compreso camper service e acqua gratuiti e puliti), per
la D 55 fino a La Couvertoirade. Bellissimo borgo circondato
da mura medievali in pietra, con bel portale d’ingresso
protetto da due grossi torrioni cilindrici.
Il borgo è tutto pedonale e molto turistico,
alla “francese” con molti negozietti tipici
e case restaurate molto intelligentemente, fa parte del
circuito “LE REMPARTS DU LARZAC” (Villaggi Catari
fortificati della regione del Larzac). Fanno parte di questo
circuito anche i villaggi di La Cavaliere, St. Eulalie-du-Cernon
, Viala-du-Pas-de-Jaux, St. Jean-d’Alcas e Brousse-le-Chateau.
Dopo la visita a La Couvertoirade (buon parcheggio, a pagamento
2 euro tutto il giorno, anche per il pernottamento), consumiamo
il pasto in una magnifica spianata carsica sul Gran Causse
poco lontano dal villaggio appena visitato. In assoluto
silenzio con temperatura molto gradevole perché ventilato
ed asciutto. Proseguito per la D 55 fino a Nant, bel paesino
con piscina pubblica molto frequentata e tanti comodi parcheggi.
La D 999 sale ad un magnifico altopiano carsico,
siamo sugli 800 metri, gran secco e temperatura piacevole
sui 28°. La strada rettilinea percorre un vasta pianura
in quota che costeggia un’area militare protetta,
fino a La Cavaliere, dove sostiamo per visitare il paese
del “Circuito” anzidetto. Circondato da mura
e da tante testimonianze architettoniche lasciate dai Templari.
Per la D277 arriviamo a St. Eulalie-du-Cernon; borgo piccolissimo
circondato da mura integre, con una porta di accesso protetta
da due torrioni ed all’interno una piccola cattedrale,
una piazza ombrosa di tigli con fontana e grande terrazza
sul fiume Cernons, (ricorda il nostro Monteriggioni). Bel
parcheggio sotto le mura, ampio con wc pubblico, buono anche
per il pernottamento.
A continuare per la D 77 verso ovest, strada
secondaria, stretta ma con ottimo fondo asfaltato e pochissimo
traffico costeggia la riva destra del Cernons fino all’innesto
con la D 999. Proseguendo verso sud dopo 4 km, deviazione
per Roquefort-sur-Soulzon, patria del famoso formaggio simile
al nostro Gorgonzola. A meno di un chilometro dal paese,
presso gli impianti sportivi si trova l’ottimo parcheggio
con colonnina per l’acqua e il pozzetto di scarico.
Anche al bordo del campo da gioco è possibile la
sosta camper corredata da un’altra fontanella d’acqua.
Sono le 18,30 quindi c’è tempo per una scappata
al centro storico con degustazione del famoso formaggio.
Nelle ore mattutine sono previste anche visite
guidate nelle grotte, gratuite e con degustazione dei formaggi
che vengono qui tenuti a stagionare. Questi cunicoli hanno
uno sviluppo pari al doppio della lunghezza del paese e
si svolgono su piani sovrapposti (dai quattro agli undici
piani) con temperatura di 8° costantemente umida. La
passeggiata mette appetito e per l’ora di cena prepariamo
un buon antipasto a base di “Roquefort” acquistato
poco prima presso il produttore “Gabriel Coulet”.
P a Roquefort (Francia), sulla D23
a circa 20 km a sud di Millau. Area sosta mista auto e camper,
ma dotata di pozzetto di scarico e colonnina d’acqua
gratuiti. Fondo asfaltato con bel panorama sulla valle.
Illuminato e tranquillo. Temperatura sui 28° ventilato
e secco. Bel tempo tutto il giorno. Camper: ci sono ben
11 camper, ma di italiani solo noi.
Km. 130
22 lug giovedì
Prendiamo la D 23 che da Roquefort si inerpica verso l’altopiano
fino a Viala-du-Pas-de-Jaux facente parte del “Circuite
Des Remparts”. Piccolo paesino pastorale di poche
case molto ben tenute, con un grosso “Donjon”
ed altri annessi fortificati, con chiare tabelle esplicative
e minuscolo Ufficio Turistico. Comodo parcheggio erboso
vicino alle case, ampio e ombreggiato. Pochi chilometri
prima del paese abbiamo fatto una breve passeggiata per
raggiungere un sito ben segnalato, con una grande croce
bianca sistemata sulla falesia a strapiombo vertiginoso
sulla valle.
Senza alcuna protezione, da brivido. Torniamo
un poco indietro e per la D 559 raggiungiamo un altro piccolo
villaggio del “Circuito” , St. Jean-d’Alcas.
E’ un gioiellino, uno scrigno incredibile, di forma
perfettamente rettangolare con il lato più lungo
che non supera i 150 m., completamente circondato da alte
mura medievali, con un’unica porta d’accesso
ed una sortita perfettamente nascosta. Ad ogni vertice un
grosso torrione cilindrico ed all’interno lo spazio
è suddiviso in tre parti da due stradelle parallele
dove sono organizzati gli edifici, la piccola chiesa, la
sala di giustizia ed altri locali civili. Per concludere
c’è anche un parcheggio comodo con camper-service
e acqua potabile. Pranzo in campagna all’ombra di
alcuni alberi. Poi verso la principale D999 fino a St. Afrique
per fare rifornimento di generi alimentari e gasolio.
Oltrepassata la cittadina, dopo 4 km deviazione sulla D25
verso St. Izaire con il suo castello dei Templari in pietra
rossa. Da questo paesino una stradina stretta ma con buon
fondo, passando attraverso selve di castagni ed abeti raggiunge
il borgo medievale di Brousse-le-Chateau. Il borgo fortificato
dal castello, sorge su uno sperone roccioso a picco sul
fiume Tarn a protezione anche della viabilità di
valle. Visita al castello in pietra scura arroccato nel
punto più alto, giro dei remparts e dei locali interni.
Attraversato il ponte moderno sul Tarn riprendiamo la strada
di valle, la D902, che corre sul greto del torrente Gers,
affluente del Tarn, fino all’innesto con la D999.
Direzione nord per 12 km e chiudiamo l’anello
a Vabres-l’Abbaye, dove troviamo il posto camper segnalato
dal portolano, sotto i grandi tigli a lato dell’abbazia.
C’è il pozzetto di scarico e la colonnina dell’acqua,
il tutto nella più completa gratuità. Prepariamo
la cena mettendo il tavolo all’ombra scura dei tigli
(alle 20 c’è il sole ancora alto), rendendo
felice anche il gatto che scorrazza tranquillamente. Dopo
cena visita al centro storico ben conservato e poi a nanna.
P a Vabres-l’Abbay (Francia),
sulla D999 a 4 km da St. Afrique, nel “Parc Naturel
Régional Des Grands Causse”. Posto camper sotto
gli alberi, con vista sulla cattedrale. Camper-service gratuito.
Fondo in ghiaia. Illuminato e tranquillo. Temperatura serale
32°, ma secco e ventilato piacevolmente.
Camper: 10 di cui 1 belga, 1 tedesco, il resto francesi
di vari dipartimenti.
Km. 150
23 lug venerdì
Partenza da Vabres dopo aver concluso le operazioni igieniche
al camper-service. Stamani la temperatura è già
alta e soprattutto è l’umidità che infastidisce.
Oltrepassiamo St. Afrique e per la D7 verso est raggiungiamo
Latour. Visita (gratuita) al castello templare del “Circuito”
poi proseguiamo per la D7 fino a Cornus dove in un’area
da pic-nic pranziamo. Ci immettiamo poi sulla A75 uscendo
di nuovo all’area di servizio di La Caylar per le
operazioni di carico e scarico delle acque.
Riprendiamo la A75 verso sud; usciamo a Clermont
Hérault dirigendo verso il Lac de Salagou sperando
di trovare un posto più fresco perché la temperatura
oggi è stata torrida, 39° con un grado di umidità
altissimo e poca ventilazione. Aggiriamo tutto il lago cercando
un punto sosta, ma dovunque è interdetto il pernottamento,
ci sono anche i gendarmi a farlo rispettare. È’
tardi, sono le 20,30. Ritorniamo a Clermont, ma non troviamo
l’area segnalata dal portolano, o almeno quella trovata
è piena di auto in sosta.
Ci spostiamo a Mourèze, a una decina
di km a est di Clermont dove in una tranquilla area di sosta
dell’Office de Tourisme, per la modica cifra di 6
euro sostiamo in tutta tranquillità cenando con il
tavolo all’ombra di una grande acacia. Dopo cena passeggiata
nel centro storico ben conservato e vista sul “Caos”,
formazione rocciosa costituita da disordinati ammassi di
rocce con tracce di abitazioni del periodo neolitico (il
percorso è a pagamento).
P a Mourèze (Francia), nel parcheggio
dell’O.T. del percorso per la visita al sito naturale
del “Caos de Mourèze”, con acqua e wc,
al costo di 6 euro a camper. Fondo in ghiaia. Temperatura
37° con sole velato da uno strato denso di umidità.
Camper: Un camper francese ed uno tedesco.
Km. 120
24 lug sabato
Sveglia presto e partenza per Montpellier per risolvere
il problema della finestra. Non è ancora arrivata
da Nions per disguidi di corriere. Decidiamo di proseguire
le vacanze in Spagna con il vetro provvisorio e finire il
lavoro quando ripassiamo da Montpellier il 24 agosto sulla
via di ritorno. La tenuta del vetro è stata collaudata
con una sistola di acqua a pressione, speriamo che tenga
!
Stabiliamo di andare più a ovest, in collina per
uscire dalla calura infernale della pianura (36° ma
più secco di ieri) prendendo la D5 secondaria verso
sud-ovest . Pranzo nel parcheggio alberato dell’Abbaye
de Valmagne frastornati dalle cicale. Arrivati a Pézenas
per la D5 prendiamo la D13, verso ovest; bella strada circondata
da migliaia di ettari di vigneti tenuti come giardini.
Ci immettiamo sulla D908, ancora verso ovest
fino a Olargues (censito dalla Carte Routière) che
delude un poco le aspettative avendo poche emergenze architettoniche
e in stato di manutenzione non proprio alla “francese”.
Parcheggio ampio con rubinetto dell’acqua. Da segnalare
la grossa torre in pietra del XII sec e il Pont du Diable
del XIII sec sul fiume Jaur. Il caldo tra queste montagne
è più sopportabile. Proseguiamo per la D14
salendo la montagna in un paesaggio di castagni, abeti e
faggi con temperature sempre più piacevoli. Facciamo
il passo del Col de Fontfroide a quota 970 m e respiriamo
aria di montagna a pieni polmoni. Scendendo attraversiamo
il villaggio di Fraisse-sur-Agout notando un bel parcheggio
in riva al torrente, buono per un eventuale pernottamento,
ma la nostra meta è il lago di Salvetat.
Attraversiamo il paese di Salvetat-sur-Agout
(censito dalla Carte Routière arroccato in alto sul
colle) senza poterci fermare perché presenta difficoltà
di parcheggio (è sabato). Proseguiamo per il lago
più in basso, seguendo le indicazioni per la “Base
Touristique” e quindi per “le Port” dove
troviamo una situazione plein-air da manuale. Parcheggio
in riva al lago, su piano erboso, ombreggiato, docce calde
gratuite (della base nautica) wc e tanta tranquillità.
Ci sono altri camper che stazionano con noi. C’è
anche un italo-francese che ci racconta la sua storia italiana
e quella del suo paese natale, Monopoli di Foggia.. Bella
spiaggia con bagnanti, prato e piscina comunale. Ci mettiamo
in libertà per la cena mentre il gatto è indaffarato
nella caccia ai topolini di campo (ne catturerà uno
ogni dieci minuti !).
P Lac de la Ravière a Le Salvetat-sur-Agout
(Francia). Sul lago con tanti altri camper alla
base nautica. Gratuita. Fondo erboso. Temperatura: sole
e caldo nella giornata. In serata 24,5° ventilata (ci
vuole la felpa indosso per cenare fuori). Camper: una decina
tra quelli che vanno e quelli che arrivano. Nessuno con
targa italiana.
Km. 250
25 lug Domenica
Decidiamo di passare un’intera giornata in pieno relax
sul lago. Temperatura mattutina alle 9 siamo sui 15°.
Abbiamo dormito con il sacco a pelo !.Giornata passata sul
lago con varie passeggiate. La temperatura non supera mai
i 24°. Tanta gente sulla spiaggia a fare bagno e vela.
Giornata densa anche per il gatto che è sempre impegnato
con la cattura dei topolini, suscitando l’ammirazione
dei vicini.
P sul Lac de la Raviere a Le Salvetat-sur-Agout,
con tanti camper. Tempo sempre soleggiato, con temperatura
mai superiore a 24°.
Km. 000
26 lug lunedì
Nottata con il sacco a pelo e bella dormita tranquilla.
Questa mattina parte Sandro da Lucca per raggiungerci in
Francia. Luogo dell’appuntamento è Trèbes,
borgo piccolo sul Canal-du-Midì a est di Carcassonne.
C’è un posto camper proprio sul canale. Abbiamo
quindi tutta la mattina a disposizione per un’altra
passeggiata sul lago e un buon pranzo al fresco. Verso le
16 decidiamo di metterci in moto per raggiungere il luogo
dell’appuntamento. Ce la prendiamo con calma scendendo
per la D 907 fino a St. Pons e poi per la N112 fino a Mazamet,
quindi scendendo dalla montagna decisamente a sud per la
D118 fino a Carcassonne che appare con tutto il fascino
medievale della cittadella fortificata.
La attraversiamo ammirando la Cité
dal basso conoscendone bene la sua bellezza per essere la
quarta volta che siamo nei dintorni. Arriviamo a Trebes
facilmente con la superstrada, percorrendo i 10 km che la
separano dalla città, in pochi minuti. Troviamo facilmente
anche il posto camper notando subito i numerosi equipaggi
posizionati lungo il canale. Così facciamo anche
noi e alle 20,00 ceniamo al bordo dell’acqua. Alle
20,30 arriva la telefonata di Sandro che è a poche
centinaia di metri da noi, e il gruppo si riunisce! Chiacchierata
fino alle 23 poi a nanna.
P a Trebes (Francia), 10 km
a est di Carcassonne sul bordo del Canal-du-Midì,
con carico e scarico gratuito. Fondo asfaltato trattandosi
di una strada a sfondo chiuso, ombreggiato da grossi platani.
Temperatura giornaliera 28° soleggiata, ma ventilata.
Serata fresca. Camper: una decina.
Km. 135
27 lug martedì
Partenza da Trebes alle 9. Attraversamento facile di Carcassonne
con un tratto di autostrada gratuita fino all’innesto
con la D118 verso sud fino a Limoux . Deviazione sulla D620
a destra per andare a visitare il villaggio di Camon, censito
dalla “Carte Routière de France”. Bel
paese rurale di origine medievale con mura di cinta in pietra,
case a graticcio e cattedrale. Facciamo visita ad un edificio
storico unito alla cattedrale, con ambienti interni molto
affascinanti, guidati da una gentile signorina che ci accompagna
a fare il giro del palazzo, augurandoci una buona permanenza,
se vogliamo, nel palazzo stesso, visto che offre ospitalità
come Chambre d’Hot al prezzo di 95 euro a notte, compreso
la colazione, in camere storiche con arredamenti originali
e letti a baldacchino. Siamo molto indecisi se accettare
o meno, poi il senso razionale prende il sopravvento e concludiamo
la visita con un gentile ringraziamento.
Ripartiamo ed arriviamo fino al lago di Montbel
poco distante dove all’ombra dei quercioli mettiamo
i tavoli fuori e pranziamo. Siamo circondati da personaggi
strani, alternativi, rasta e mezzi clochard con una grande
quantità di cani che fanno impazzire il nostro gatto.
Sono accampati sotto gli alberi, sono molto tranquilli e
socievoli facendo i fatti loro senza curiosità nei
nostri confronti.
Fumano qualcosa da un tubo cavo di canna, mah… chissà
cosa sarà!. Comunque tutto è molto tranquillo
e a carattere familiare, ci sono infatti molte famiglie
“normali” con bambini che fanno pic-nic sotto
gli alberi. Dopo il pranzo un poco di riposo all’ombra
ci rimette in forze. Questa sera abbiamo appuntamento con
Massimiliano e Monica a Tarascon perché arrivano
dalle vacanze trascorse nelle Asturie e adesso hanno voglia
di un po’ di caldo mediterraneo. Ne troveranno in
abbondanza!
Prendiamo la direzione dei Pirenei passando
da Lavelanet sulla D 117 quindi immettendoci sulla superstrada
N 20 che viene da Foix prendiamo la direzione sud fino ad
arrivare a Tarascon-sur-Ariège. Alle 18 siamo al
parcheggio della cittadina attraversata dall’Ariège.
Passeggiata per la visita al suo bel centro storico, fino
a raggiungere l’antico Donjon cilindrico, in alto
sulla roccia a dominare il borgo. Alle 20,30 ci raggiunge
Maxi e Monica e ceniamo tutti insieme con i tavolini fuori
(come fanno altri camperisti francesi) raccontandoci le
avventure di viaggio reciproche. Quando decidiamo di andare
a dormire sono passate le 24.
P a Tarascon-sur-Ariège
(Francia), parcheggio auto, ma tranquillo e silenzioso.
Gratuito. WC pubblico nella piazza. Fondo asfaltato. Illuminato.
Temperatura serale 27°. Camper: una decina.
Km. 150
28 lug mercoledì
Partenza da Tarascon alle 9, direzione Andorra per la N20.
Attraversiamo rapidamente Ax-les-Thermes per affrontare
dopo una ventina di km i tornanti pirenaici fino al Pas
de la Casa, a quota 2013 m, evitando il tunnel a pagamento
che non fa gustare il brivido dei tornanti spettacolari
della strada. La fila interminabile è causata dai
numerosi autotreni che salgono con le marce ridotte a meno
di 20 Km/l’ora.
Al passo c’è anche il confine con la Francia
e lo si nota bene perché le numerose pattuglie della
Gendarmerie controllano le auto che escono dalla zona franca
di Andorra per verificare le importazioni extradoganali.
Facciamo il pieno di gasolio a 0,64 euro/litro al di la
della frontiera.
Saliamo ancora con tornanti spettacolari fino
al Port d’Envalira raggiungendo la quota massima di
2408 m prima di cominciare l’ardita discesa che mette
a dura prova i freni. Paesaggi di una bellezza unica, imponenti
bastioni rocciosi e valli “morbide” fanno da
sfondo ad un cielo blù cobalto senza nubi. Scendiamo
per l’unica strada che conduce inesorabilmente nella
città di Andorra la Vella. Nel centro urbano è
proibita la sosta ai camper, per cui ci troviamo incolonnati
in un traffico pauroso dove sembra che nessuno si fermi,
ma che tutti procedano con l’unico scopo di uscire
dall’abitato il prima possibile.
In questo marasma perdiamo il contatto radio con Sandro.
Lo ritroveremo dopo un’ora oltre il confine spagnolo.
Anche le formalità alla frontiera con la Spagna non
sono troppo generiche, i poliziotti verificano abbastanza
minuziosamente il camper per controllare se importiamo sigarette
e liquori. Scendiamo ancora per la N145 spagnola e pranziamo
poco dopo in una piazzola da pic-nic mettendo fuori i tavoli
per avere un minimo di ventilazione refrigerante. Alle 15,30
Massimiliano e Monica ci salutano per rientrare in Francia
dalla costa per fare un poco di mare.
Con Sandro decidiamo di cercare refrigerio
sui Pirenei, quindi a Seu d’Urgell deviamo sulla N260
che ricomincia subito a salire con arditezza le pendici
montane. Saliamo al passo Collada del Cantò, a quota
1725 m , respirando aria fresca. Discesa fino a Sort, deviazione
sulla C147 proseguendo verso nord lungo il fiume La Noguera
Pallaresa in lieve salita fino a Esterrì d’Aneu
dove la salita si fa veramente impegnativa, con tornanti
a 360° fino al passo di Port de la Bonagua, a quota
2072 m. Bisogna indossare la felpa perché l’aria
è frizzante. Cielo limpido di un bell’azzurro
senza nubi. La spettacolarità del paesaggio mette
soggezione. Il passo è completamente deserto, l’unico
edificio, un albergo, è chiuso per restauri.
Ci mettiamo un poco defilati dalla strada,
nel parcheggio degli impianti di risalita e ceniamo fuori,
a base di carne alla brace e contorni vari, immersi nel
silenzio di questo spettacolo. Decidiamo di passare la notte
in questa solitudine fiabesca. Alle 22 la temperatura è
di 18°. Il traffico diminuisce rapidamente con il far
della sera (sono le 23 e non è ancora buio) e noi
con lo sguardo al cielo contiamo le stelle che brillano
nella volta celeste. Per aspettare il buio completo andiamo
a letto tardi. Non ci sono luci artificiali quindi il cielo
è nero e splendente di puntini luminosi. La notte,
intorno alle 4 , non sarà così.
I lampi silenziosi che rischiarano la notte sono uno di
seguito all’altro senza soluzione di continuità.
Non ci sono tuoni, ma l’annuncio del temporale non
si fa attendere tanto. Le nuvole cominciano ad avvolgere
il passo in una nebbia mista a pioggia, tuoni e lampi che
sembrano annunciare il diluvio. Alle 6 decidiamo di raggiungere
il paese poco più a valle per terminare la nottata
in tranquillità. Nel grande parcheggio di Baqueira,
semideserto, c’è un camper ed un elicottero
del soccorso civile che ci fanno compagnia.
P a Port de Bonagua (Spagna) fino alle
4 di mattina, poi a Baqueira, 14 km più a valle,
in un grande parcheggio asfaltato e illuminato dove c’è
anche un altro camper francese.
Temperatura: serale 15°
Km. 250
29 lug giovedì
Il temporale che sembrava annunciare pioggia a non finire
è terminato alle prime luci dell’alba facendo
apparire subito un bel sole caldo. La sveglia ce la da l’elicottero
che alle 7,30 mette in funzione il motore e si libra in
volo per tornare dopo pochi minuti.
La cosa si ripeterà dopo mezz’ora. Il rumore
assordante ha svegliato tutti per cui la partenza questa
mattina è anticipata. Scendiamo ancora fino a Vielha
per risalire di nuovo con la N230 verso nord fino a Bossost
dove prendiamo la D618 , che si arrampica velocemente, sempre
più stretta, fino al Col du Portillon a quota 1320
m per rientrare in Francia con un’altra discesa ardita
e stretta fino a Bagneres-de-Luchon.
Bella cittadina termale con importanti viali
alberati e edifici alla Bella Epoc. Attraversiamo la cittadina
per la D618 che comincia a risalire, fermandoci per il pranzo
in un’area erbosa amena e tranquilla adatta ai pic-nic.
Subito tavoli fuori , gatto libero e grande pranzo all’ombra
del tendalino. Il quadretto pastorale è completato
da una bella chiesina romanica poco distante corredata dal
suo allegro cimiterino ricco di fiori dove sembra che tutti
gli ospiti abbiano lo stesso cognome. Ripartiamo con comodo
per assaporare appieno l’ambiente ed arriviamo al
passo del Col de Peyresourde, a quota 1569, dove facciamo
una breve sosta in compagnia di numerose caprette che raccolgono
cibo dai turisti.
Si discende con la strada che si è
di nuovo fatta strettissima fino ad Arreau, per continuare
sulla D918 che si inerpica arditamente di nuovo, strettissima
da far paura fino al Col d’Aspin (1489 m) per rituffarsi
giù lungo il torrente Adour de Paiolle fino a St.
Marie de Campan , confluenza con il fiume Adour de Gripp,
da dove la D918 comincia a risalire costeggiando questo
fiumiciattolo fino alle ardite pendenze del Col du Tourmalet,
mito del Tour de France e di tutti i ciclisti in genere.
Lungo la salita e poi la discesa ne incontriamo tanti, e
ad ognuno un “bravò” di ricompensa lo
gridiamo volentieri. Alla sommità (quota 2115 m)
c’è anche il monumento al ciclista ed al promotore
dei Tour de France. La nebbia che ci ha accolti all’arrivo
si è diradata rapidamente facendoci scorgere in basso
i difficili e stretti tornanti che dovremo affrontare nella
discesa.
A Luz-St. Sauveur prendiamo la D921 che scorre
lungo le Gorge de St. Sauveur verso Gèdre e quindi
la salita a Gavarnie dove arriviamo alle 18 e parcheggiamo
a ridosso del paese. Parcheggio a pagamento. Facciamo una
visita al paesino lambito dal torrente Gavarnie che nel
tratto urbano scende abbastanza impetuosamente. Molti negozi
di prodotti gastronomici locali e ristorantini caratteristici.
La luce dorata del tramonto illumina la parete rocciosa
altissima posta ad anfiteatro naturale a sbarrare la valle.
Per il pernottamento veniamo invitati gentilmente dal posteggiatore
a spostarci un poco più a monte, (1km) perché
lo scarico e l’approvvigionamento dell’acqua
sono nell’area attrezzata apposita. Finiamo di cenare
tranquillamente e poi raggiungiamo il sito. Bel parcheggio
riservato esclusivamente ai camper, recintato e con molti
mezzi già posizionati. Tanto spazio a disposizione
ed un cielo stellato a farci compagnia.
P a Gavarnie (Francia), in area attrezzata
con pozzetto ed acqua. A pagamento 4 euro per 24 ore.
Tempo variabile e fresco con temperatura di 20°.
Camper: tanti.
Km. 180
30 lug venerdì
Questa mattina alle 7 la temperatura non supera i 9°.
La giornata è soleggiata ed alle 9,30 quando partiamo
per la passeggiata al Cirque de Gavarnie la temperatura
si è già portata sui 16°. Con il camper
raggiungiamo il precedente parcheggio vicino al paese da
dove iniziano i sentieri.
Tra le varie alternative scegliamo quello
facile che in un’ora di passeggiata molto tranquilla,
tra abetaie e pascoli, con il torrente sempre a portata
di mano raggiunge la base del Cirque. La natura ha creato
qualcosa di veramente imponente. Da uno dei ghiacciai in
alto scende impetuosa l’acqua di una cascata che rimbalza
sulle rocce varie volte prima di incanalarsi nel torrente
che la porta a valle.
Rimaniamo ad osservare questa potenza della
natura con un misto di timore e di rispetto che in un solo
balzo passa dai 1500 metri della terrazza panoramica dove
siamo ai 3150 della sommità con una parete verticale
impressionante.
Rientriamo ai camper alle ore 13, riportandoci nell’area
attrezzata per aprire i tendalini e pranzare all’ombra.
Alle 15,30 partenza in direzione di Barcellona dove domani
pomeriggio incontreremo Paolo che arriva con la nave da
Genova. Raggiungiamo quindi Lourdes, Tarbes poi verso est
in successione e per strada normale (D938) Lannemezan, poi
con la N117 attraversiamo St. Gaudens, St. Girons, fino
a Foix, quindi a proseguire sulla N117 dopo 20 km ci fermiamo
a Lavelanet dove il portolano indica un buon parcheggio
nella zona degli impianti sportivi. Tutta strada ampia e
veloce con pochissimo traffico.
Troviamo facilmente il sito seguendo le indicazioni locali
ed alle ore 20 abbiamo i tavoli fuori pronti per la cena
all’ombra dei tigli.
P a Lavelanet (Francia), 20 km a est
di Foix sulla N117. Parcheggio lungo il torrente agli impianti
sportivi poco prima del Camping Municipal. Fondo ghiaioso,
alberato ed illuminato. Tranquillo.
Temperatura serale 25°, bel tempo tutto il giorno. Nessun
camper oltre noi due.
Km. 330
31 lug sabato
Partenza alle 9. Per la N117 fino a Perpignan poi autostrada.
Ci fermiamo a pranzo in un’area di servizio prima
di oltrepassare la frontiera con la Spagna. La temperatura
esterna è di 39.5°, quella interna al camper
di 37°. Decidiamo di pranzare a bordo !. Ai tavoli da
pic-nic sotto gli alberi ci sono gruppi familiari di magrebini
che mangiano indossando felpe e maglie di lana ! Riprendiamo
l’autostrada dopo pranzo, arrivando a El Masnou vicino
a Barcellona alle 16,00. Il campeggio della cittadina è
al completo! Momento di sconforto perché è
proprio a questo campeggio che arriverà il nostro
amico Paolo tra poco.
Ci informano che il “Playa Sol”
di Matarò abbia posti disponibili. E’ più
lontano da Barcellona, ma ci sono i mezzi pubblici per raggiungerla.
Ci spostiamo e alle 16,30 dopo aver avvertito Paolo del
cambiamento ci sistemiamo nelle piazzole ombreggiate da
piccole acacie. Alle 17 arriva Paolo ed il gruppo si allarga.
Docce, piscina, un poco di spesa allo spaccio, informazioni
su come raggiungere Barcellona l’indomani e quindi
cena al fresco della brezza che spira dal mare al di la
della strada.
P al camping “Playa Sol” di Matarò
( Spagna)(Catalogna), 30 km a nord-est di Barcellona, sul
mare.
Temperatura serale gradevole, 27°. Tempo sereno.
Km. 360
01 ago Domenica
Partenza alle 9 dal campeggio con il bus convenzionato che
porta fino in Plaza Catalunya a
Barcellona e ritorna indietro alle 19,30 dallo stesso posto.
In 45 minuti siamo in città. Facciamo a piedi tutta
la Rambla fino alla colonna di Colombo sul mare, poi il
Barri Gotic e la Cattedrale.
Pranzo: i ragazzi al Mac Donald sulla Rambla
e noi con i panini sulle panchine. Abbiamo portato gli zaini
pieni di cibarie e bevande pensando di non trovare nulla
da mangiare !!!. Giornata ventilata con temperatura accettabile.
Pomeriggio visita alla Casa Milà e poi alla Casa
Batlò di Gaudi. Con i piedi gonfi riprendiamo il
bus che ci aspetta in Plaza Catalunya alle 19,30. Guardando
gli altri occupanti vediamo la stessa espressione distrutta
sui volti. Alle 20,15 siamo al campeggio sotto una doccia
rigenerante.
P al camping “Playa Sol” di Matarò
(Spagna)(Catalogna).
Temperatura 33° nella giornata e 27° alla sera.
Tempo sereno.
Km. 000
02 ago Lunedì
Partenza alle 9 con lo stesso bus e seconda giornata di
visita a Barcellona. Sagrada Familia, visita con tutta calma
memori della sfacchinata di ieri. I ragazzi pranzano al
Mac Donald, noi entriamo in una piccola trattoria dove servono
piatti tipici (stavolta nello zaino c’è solo
una bottiglia d’acqua). Ci ritroviamo sulla strada
tutti insieme dopo il pranzo. Con il bus urbano andiamo
al Parc Guell; è caldo, oggi è meno ventilato
e la temperatura è di 36° con sole pieno. Facciamo
un bel giro con tutta calma nell’ombra del parco e
poi raggiungiamo Plaza de Catalunya dove il bus ci aspetta
per riportarci al campeggio.
P al camping “Playa Sol” di Matarò
(Spagna)(Catalogna).
Km. 000
03 ago martedì
Partenza dal camping alle 10 dopo aver espletato tutte le
funzioni, amministrative ed igieniche, (lunga fila al pozzetto
di scarico). Tutta autostrada (autopista a pagamento) per
oltrepassare Barcellona, poi autovia, gratuita , la N II
, direzione ovest, Lerida.
Oltrepassiamo la città e dopo 30 km, a Fraga, deviamo
sulla N 211 verso sud. Immensi paesaggi aridi dove l’orizzonte
si fonde con il cielo dello stesso colore del sole. Unica
striscia verde la vegetazione riparia del Rio Cinca che
la strada costeggia fino a Mezquinenza di Montnegre , dove
l’alveo si allarga a formare un lago di sbarramento
prima di buttarsi nell’Ebro.
Una pineta prima del paese invita alla sosta
e visto l’ora, approfittando dell’ombra, mettiamo
fuori i tavoli e pranziamo al frinire delle cicale. E’
caldo, ma riprendiamo strada rinfrescandoci con i finestrini
aperti. Fondo stradale perfetto e strada scorrevole priva
di traffico (velocità medie notevoli, 80-90/ora).
Oltrepassiamo Caspe ed Alcaniz sulla N211, proseguendo verso
ovest fino a Montalbàn dove deviamo sulla N420 verso
sud attraversando gli stupendi paesaggi della Sierra de
San Just. Il passo (Puerto de San Just) a 1400 m regala
un’aria fresca e frizzante che ci ritempra. Scendiamo
su un altopiano che si mantiene sulla quota dei 1300/1400
m mantenendo una temperatura gradevole.
Attraversiamo paesi rurali di struggente
malinconia, spersi nelle stoppie gialle che si perdono all’infinito,
Mezquita de Jarque, Alfambra, Cuevas Labradas. Oltrepassiamo
la città di Teruel con una bella tangenziale, per
innestarci sulla N330 che corre parallela al Rio Turia e
poco dopo Torre Alta deviamo sulla N420 che ci porta a Cuenca,
una delle mete importanti di questo tour. Seguendo le indicazioni
del portolano arriviamo al parcheggio del Barrio Castillo.
Giro lungo interminabile (9 km) intorno alla cittadina per
arrivare al castello che domina il vecchio borgo medioevale.
Posto sulla falesia più alta domina il paesaggio
sottostante solcato profondamente dal Rio Huecar e dal Rio
Jùcar (ricorda Matera sia nei colori che nella morfologia).
Importante città della Castiglia-La
Mancia ha mantenuto intatto il centro storico segnato da
stradine strette tortuose, palazzi importanti e la bella
Placa Major dove si trova anche il Municipio sopra l’arco
settecentesco che dà accesso alla piazza. Visita
serale per gustare il fascino dell’illuminazione artificiale
che mette in risalto le emergenze architettoniche più
importanti.
P a Cuenca (Spagna)(Castiglia- La Mancia)
al parcheggio del “Barrio Castillo” . Acqua
alla fontanella pubblica. Fondo sterrato defilato rispetto
a quello delle auto, in posizione panoramica. Gratuito e
tranquillo (la Guardia Civil ci rassicura e augura la buona
notte). Illuminato.
Temperatura serale fresca: ci vuole la felpa per la visita
serale al centro storico.
Camper: solo noi tre.
Km. 640
4 ago mercoledì
Visita alla città vecchia. Bello anche di giorno
il centro storico. Case caratteristiche a sbalzo nel vuoto
della gravina (Casas Calgadas). Ponte pedonale (Puente de
San Pablo) sul rio Huecar, in
ferro, esile su grande arcata, collega la Ciudad Antigua
con il Monasterio de los Paùles al di la del rio.
Ritorniamo ai camper per il pranzo, dopo essere passati
dagli immancabili negozietti di souvenir. Usciamo dalla
città prendendo la N400 verso ovest passando da Tarascon,
Ocana, Aranjuez, fino a Toledo, dove troviamo posto al parcheggio
dei bus del Puente de Alcantara, con il permesso della Guardia
Civil promettendo di visitare la città e poi partire
senza pernottare li. E’ un pomeriggio molto caldo,
ma la frescura delle stradine lo mitiga un poco. Visitiamo
la Cattedrale e le stradine adiacenti ricche di artigianato
locale. Fino all’Alcazar (residenza del Cid e successivamente
di Carlo V ) da dove si vede l’ansa del Tago che circonda
la collina dove sorge la città. Discendiamo percorrendo
stradine secondarie per raggiungere i mezzi e visitiamo
la chiesa Cristo de la Luz, moschea araba trasformata in
chiesa Mudejar nel sec. XII passando infine sotto la famosa
Puerta del Sol , trecentesca, in stile Mudejar con i due
archi a ferro di cavallo.
Cuenca “Casas Calgadas”
Per uscire dalla città prendiamo la
N403 verso Torrijos, che oltrepassiamo con la tangenziale
per immetterci dopo 12 km sull’autovia N V verso ovest,
oltrepassando Talavera, fino a Navalmoral de la Mata, dove
il portolano indica genericamente una piazza all’inizio
del paese, ma non troviamo nulla di adatto alla sosta notturna
per cui riprendiamo strada, la EX108 direzione Plasenzia.
Sono le 20,30 ed ancora non abbiamo trovato un sito adatto
per la notte. Dopo 20 km deviamo sulla sinistra per Toril
che sulla carta vediamo abbastanza piccolo e quindi presumibilmente
tranquillo. Tre chilometri di strada tra sughere e stoppie
gialle fiammeggianti nel tramonto della sera. Il paese è
minuscolo, una decina di case, un piccolo bar con la gente
seduta a prendere il fresco ed una bella chiesina antica
semidiroccata, circondata da un prato verdissimo che valorizza
il monumento.
Nidi di cicogne sulla sommità. Un bel
parcheggio, nuovo, lastricato di fresco, vuoto, alberato
e illuminato .. è un miraggio !. Posto perfetto per
passare la notte. Sembra uno scampolo di Danimarca, massimo
ordine, pulizia maniacale, prato rasato a regola d’arte
di un bel verde brillante. Brevi contatti diplomatici con
le persone del bar per sapere se ci sono problemi a pernottare.
Nessun problema, quindi cena (sono le 22) e poi a nanna.
P a Toril (Spagna), sulla EX108, 20
km a ovest di Navalmoral de la Mata. Parcheggio del paese
con fondo asfaltato, illuminato, gratuito e tranquillo.
Tempo soleggiato per tutto il giorno.
Temperatura del giorno 35° , con basso grado di umidità.
Sera temperatura 26° ventilata.
Camper: noi tre.
Km. 420
5 ago giovedì
Due cani hanno abbaiato per buona parte della notte. Sveglia
alle 7, partenza alle 8, i ragazzi dormono ancora quando
mettiamo in moto. Ritorniamo sulla EX108 dirigendo verso
ovest fino al Rio Tiétar dove deviamo a sinistra
prima di oltrepassarlo, seguendo le indicazioni per il Parque
Natural De Monfrague. Prendiamo la CC911, verso sud, strettissima
e con fondo pessimo dove il traffico è quasi inesistente
per fortuna; corre parallela al fiume attraversando ampi
latifondi le cui proprietà sono segnalate dai nomi
sui cancelli che si aprono nella campagna deserta.
Pascoli e boschi di sughere appena scortecciate si perdono
all’infinito. Il colore giallo domina su tutto. Gli
avvertimenti di pericolo incendio sono frequenti e imperativi.
L’incontro con un branco di cervi a lato della strada
occupa la nostra attenzione fino a che non scompaiono nel
sottobosco. La strada sale dolcemente la collina facendoci
ammirare le anse del Tiétar in tutta la loro selvaggia
bellezza.
Il profumo del sottobosco nell’aria
pura arriva alle narici in modo quasi violento. Sull’acqua
volano placidi aironi bianchi e cinerini. Arriviamo a Villareal
de San Carlos parcheggiando tra le poche
case del borgo. Il paese è sede del piccolo museo
e dell’ufficio del Parco presso il quale riceviamo
tutte le informazioni necessarie. Un elicottero con le insegne
del Parco è fermo sulla sommità della collinetta.
Per vedere le aquile e i grifoni però dobbiamo spostarci
pochi km più avanti dove il fiume Tajo forma una
strozzatura dovuta ad una formazione rocciosa che ne restringe
l’alveo. In alto tra le rocce ci sono i nidi dei rapaci
e questi le anse del Tajo volteggiano mostrando tutta la
loro imponenza alare.
“Parque Natural de Monfrague”
Più avanti ancora con una breve passeggiata
si raggiunge il Castillo di Monfrague, antica torre fortificata
a guardia del fiume, intorno alla quale volteggiano imponenti
grifoni che quando si posano sugli speroni rocciosi dei
nidi, sfiorano le teste dei visitatori facendo vibrare l’aria
con le ali. E’ una sensazione di disagio ed ammirazione
nello stesso tempo perché sentire il soffio d’aria
e vedere da vicino i rostri delle zampe piumate esposti
prima dell’atterraggio è la dimostrazione palese
della loro potenza assoluta. Alle 14 ritorniamo a Villareal
perché abbiamo prenotato il pranzo alla taverna del
borgo.
le querce da sughero del Parque
Ottimo pranzo in ambiente caratteristico
con piatti tipici e poca spesa. Dopo il pranzo riprendiamo
la EX108 fino a Trujillo dove con qualche difficoltà
troviamo da sostare lungo la strada, ma vicini alla piazza
principale. Visita al paese con il quartiere storico molto
interessante.
Nella Placa Mayor l’imponente ed arrogante statua
equestre di Francisco Pizarro il Conquistador del Perù
che qui ebbe i natali (insieme ad altri pionieri e conquistadores,
vedi Francesco de Orellana, e Diego Garcia de Paredes).
Molti i palazzi nobiliari seicenteschi ( frutto delle ricchezze
del Nuovo Mondo) che con i portici affacciati sulla piazza
ne alleggeriscono l’imponente architettura. Dalla
piazza si nota anche uno strano campanile Mudejar, la Torre
del Alfiler, con la sua punta rivestita di maiolica, che
ospita numerosi nidi di cicogne.
Arriviamo fino al Castillo ben visibile,in
alto sulla collina, in roccia granitica con cinta merlata
e numerose torri quadrate di rinforzo. Da queste cortine
si domina tutto il borgo sottostante. Torniamo ai camper
avviandoci in direzione Caceres percorrendo i 50 km di distanza
seguendo la N521. La temperatura oggi è al massimo,
il termometro esterno segna 40° alle 17. Grossi problemi
di traffico, l’ora critica, il gran caldo ci fanno
desistere dal cercare parcheggio in centro.
Ci buttiamo in un grande centro commerciale
per rinfrescarci e fare un po’ di spesa. Usciamo alle
20,30 quando la calura si è un poco stemperata, dirigendo
verso sud per la N630. Dopo qualche deviazione avanti e
indietro, (mancanza di cartelli indicatori) individuiamo
l’Embalse de Salor dove il portolano indica un’area
per la sosta notturna e ci disponiamo a “corte”,
essendoci tanto spazio e nessuno in giro. Siamo al bordo
del lago, sotto gli eucalipti, tra grandi rocce granitiche,
in perfetta solitudine. Durante la cena notturna, con i
tavoli fuori, abbiamo anche la visita di una volpe che per
nulla impaurita gira intorno in attesa forse di qualche
avanzo.
P al lago Embalse de Salor (Spagna),
al bordo del lago, sotto gli eucalipti, fondo sterrato,
buio completo. Gratuito. Tempo soleggiato tutto il giorno.
Temperatura massima del giorno 40°. Temperatura serale
accettabile.
Camper: noi tre e qualche pescatore che dorme nell’auto.
Km, 205
6 ago venerdì
Sveglia alle 8, partenza alle 10. Riprendiamo la principale,
N630 per arrivare a Merida. L’ingresso al centro urbano
per chi proviene da nord è annunciato dall’imponente
acquedotto romano su alte arcate di mattoni.
Poi per mancanza di indicazioni chiare imbocchiamo una stradina
del centro, con la carreggiata larga quanto il camper, con
auto parcheggiate, tende di negozi, traffico pazzesco. Senso
unico, (per fortuna!) incolonnati riusciamo a uscirne senza
divellere nessuno specchietto di auto!.
Vediamo scorrere alla nostra sinistra l’Alcazaba
e il lungo ponte romano sul Rio Guadiana, senza aver la
possibilità di fermarci nemmeno un minuto. Con l’aiuto
di un poliziotto che ci impedisce di sbagliare di nuovo,
arriviamo al parcheggio della zona archeologica. Visita
all’anfiteatro (14.000 posti a sedere) e al Teatro
(6.000 posti) costruito da Agrippa, genero di Augusto, (5,5
euro). Muro di scena quasi integro, con ricche trabeazioni
e raffinate colonne di marmo. Merida (Emerita Augusta) dimostra
l’importanza che aveva sul territorio attraverso i
resti di queste testimonianze storiche. Grande caldo anche
oggi. Per pranzare è indispensabile trovare una zona
ombrosa per non arrostire. Prendiamo la EX209 che corre
a tratti parallela al Canal de Montijo verso ovest, per
avere qualche speranza, ma la vegetazione è tutta
bassa e molto rada.
L’unica oasi con qualche albero la troviamo
nel parco pubblico di un paesino attraversato dalla nazionale.
Sistemiamo all’ombra i mezzi e i tavoli per pranzare
mitigando il disagio della calura pomeridiana con un poco
di ventilazione naturale e continue abluzioni alla fontanella
lì vicina ; 39° segna il termometro. Riprendiamo
strada solo dopo le 18 per Badajoz e da qui decidiamo di
risalire verso nord con la EX110 per visitare Alburquerque
ed entrare in Portogallo da Marvao che si trova a 850 m
di quota, quindi ventilata e fresca per la sera.
Per la strada di avvicinamento Alburquerque
compare, già da lontano, alta sulla collina, dominante
la campagna con il suo possente castello. Purtroppo a quest’ora
il maniero è chiuso e quindi non ci resta che visitarlo
dall’esterno. La temperatura nel frattempo ha raggiunto
42°. Alle 21 arriviamo a Marvao; fresco finalmente,
i 27° di temperatura impongono la felpa per cenare ai
tavoli fuori. Cielo stellato con il fenomeno delle stelle
cadenti.
P a Marvao ( Portogallo), al primo
parcheggio, sotto gli alberi, adiacente la chiesa. Fondo
sterrato, panoramico, Gratuito, illuminato. Tranquillo.
Temperatura: nella giornata 39° fino a 42° massimo.
In serata a Marvao 27°.
Camper: noi tre più un italiano ed un francese.
Km. 290
7 ago sabato
Sveglia alle 8 (ma sono le 7 perché il Portogallo
ha un’ora avanti). Visita al paese che mantiene intatte
le mura di cinta con una bella porta d’ingresso. All’interno
risalta il biancore delle case colorate a calce. Molti edifici
manifestano la loro origine seicentesca dai portali e dalle
decorazioni degli stipiti delle finestre. Il contrasto con
i fiori viola di bougainvillée è da cartolina.
Stradine strette che salgono e scendono ingentilite dai
fiori alle finestre ne fanno un insieme omogeneo estremamente
curato nell’immagine.
Nella parte alta del paese domina il fortilizio
che mantiene intatte le mura con i camminamenti di ronda
ed il possente mastio. L’ingresso è gratuito
e la visita regala subito una sorpresa quando si scende
nella cisterna di raccolta dell’acqua: un’eco
molto prolungata ripete le parole che si pronunciano con
impressionante chiarezza. Dalla sommità del mastio
si ha una visione spettacolare a 360° di tutto il paesaggio.
Questo borgo dominava tutta la valle di ingresso al Portogallo.
Scendiamo dalla collina per riprendere la
N118 verso ovest. Bella strada con fondo perfetto, abbastanza
grande e con poco traffico, da mantenere una buona velocità
media. Passiamo Abrantes e dopo pranzo raggiungiamo Fatima
con la nuova autovia gratuita. Sono le 16, è caldo
ma la ventilazione naturale lo mitiga notevolmente nelle
posizioni in ombra. Il parcheggio è enorme e pieno
di auto, bus e camper, ma c’è posto per i nostri
tre mezzi. Visitiamo il santuario partecipando alla messa
ed alle 18,30 rientriamo sulla N356 raggiungendo Batalha.
Il celebre monastero domenicano è sempre
lo stesso, ma rispetto al ’94 (periodo della prima
visita) l’intorno è irriconoscibile; le nuove
costruzioni arrivano a sommergere la chiesa gotica soffocandone
la sua grandiosità. Possiamo ammirarla solo dall’esterno
perché adesso è chiusa, sono le 20. La luce
del tramonto rende giustizia alla bellezza della facciata
inondandola di colore. Con qualche difficoltà dovuta
alle scarse indicazioni, prendiamo la nuovissima autopista
A8 a pagamento verso sud uscendo a Obidos.
Ci sistemiamo nel grande parcheggio alla base della cittadina.
Sono le 21,30 quando ci mettiamo a cenare, poi visita al
centro storico affollato di turisti. Degustiamo un buon
bicchiere di Porto e uno di Gijina (una specie di sherry
con la ciliegina), mentre sentiamo le note del Fado cantato
all’interno della Rocca. Visitiamo l’interno
di una casa guidati dal proprietario felice di farcela vedere:
patio interno, fiori, pergola frondosa, bei mobili ed ambiente
caratteristicamente spagnolo. Quando torniamo ai camper
sono le 24,30 ed andiamo prestamente a nanna.
P a Obidos (Portogallo) nel grande
parcheggio a fianco dell’antico acquedotto. Fondo
inghiaiato, illuminato, gratuito. Niente fontanelle in giro.
Temperatura : giornata tutto sole. Serale 25° ottima.
Camper: almeno una ventina di cui alcuni italiani.
Km. 300
8 ago Domenica
Sveglia alle 8 (nostre), partenza alle 9 per Peniche con
la N114. Il cielo è variabile con alcune nubi che
crescono man mano che ci si avvicina al mare. Arriviamo
al grande parcheggio sotto le mura della cittadina mentre
tira un forte vento che non preannuncia nulla di buono.
Spiaggia e dune di Sao Andrè
Il parcheggio è molto frequentato
da camperisti, ma sembra assai sporco, per cui decidiamo
di andare subito alla spiaggia sul lato ovest della penisola
per prendere un po’ di sole sull’Atlantico.
Parcheggiamo dietro le dune insieme a tanti surfisti, felici
(loro !) del vento di oggi . Il sole però dopo un’ora
decide di oscurarsi e rapidamente le nubi prendono il sopravvento
cominciando a rilasciare una pioggerella sottile che fa
rientrare tutti alle auto, anche quegli intrepidi che con
ombrellone e frigo portatile si sono avventurati coraggiosamente
sulla spiaggia. Sandro e Caterina, andati a fare una passeggiata
lungo la spiaggia, rientrano bagnati fradici.
Decidiamo quindi di andare a visitare Peniche.
A causa della pioggia il centro è deserto ed un poco
triste per cui decidiamo di fare il giro del promontorio
con lo scopo di vedere le falesie ed il faro di Cabo Carvoeiro.
Molto suggestiva anche con la pioggerella mista a nebbiolina
la strada che percorre il promontorio alto sul mare. Le
onde in basso si infrangono sulla scogliera con mille spruzzi.
Molti camper si vedono in giro oggi. Con la N247 procediamo
verso sud fermandoci ogni tanto a vedere alcune belle spiagge,
come quelle di Areja Branca (molto turistica),
Praia do Guincho
Porto Novo, molto suggestiva, Praia Sta Cruz
e quella di San Lourenco, ma la nebbia e la pioggerella
non ci abbandonano un momento. Ci fermiamo a Ericeira nel
grande parcheggio in posizione panoramica alto sul mare.
Bella spiaggia dorata in basso che si raggiunge scendendo
numerosi scalini. Ci sono numerosi camper parcheggiati perché
il posto è noto ai camperisti portoghesi. Sono le
19,30 ed il tempo si è rimesso al sereno regalandoci
un tramonto sul mare da cartolina. Ceniamo e poi facciamo
una visita al centro storico che si rivela un vero gioiellino
architettonico, con belle stradine, case tipiche ed un porticciolo
minuscolo in basso raggiungibile con un lungo scivolo che
porta anche alla spiaggetta incastonata tra le rocce.
Grande animazione in giro con le viuzze piene
di gente, negozietti tipici aperti fino a tardi e bancarelle
che vendono dolcetti tipici e frittelle zuccherate dalla
strana forma a spirale, molto buone.
P a Ericeira (Portogallo) in parcheggio
per auto alto sul mare in posizione molto panoramica all’inizio
del paese provenendo da nord. Fondo sterrato, illuminato
e gratuito. Acqua alla fontanella vicino ai wc pubblici
in fondo al parcheggio.
Temperatura serale 23° esterna. Pioggerella fino alle
19,30 poi sereno.
Camper: tanti, ma nessuno italiano a parte noi tre.
Km. 110
9 ago lunedì
Sveglia alle 8 partenza alle 9,30. Con la N247 verso sud
arriviamo a Sintra. Parcheggio e visita al Palazzo Reale,
residenza estiva dei reali portoghesi (Palacio Nacional
de Sintra). Il palazzo si nota fin da lontano per gli enormi
camini conici delle cucine, che caratterizzano la città
stessa. Visita a pagamento per vedere gli interni. Interessantissima
anche per gli arredi originali e le decorazioni parietali
che raggruppano stili che vanno dal gotico-moresco, a quello
mudejar e cinquecentesco.
Tornando ai camper non possiamo fare a meno
di dare un’occhiata anche alla Fonte Moresca, bell’esempio
di fonte pubblica addossata alla montagna e compresa entro
tre archi moreschi a ferro di cavallo. Pranzo al parcheggio
che nel frattempo si è riempito di camper italiani.
Poi verso Cabo da Rocha poco distante. Bel promontorio con
un alto faro. Una targa ricorda ai visitatori che ci troviamo
nel punto più a ovest d’Europa. Vedute mozzafiato
sulla scogliera in basso ed ampi orizzonti sull’oceano.
Seguendo la litoranea arriviamo alla stupenda Praia do Guincho,
lunga e dorata, piena di bagnanti e surfisti e infine a
Cabo Raso (perché basso sul mare) dove si trova un
altro importante faro. Raggiungiamo Cascais passando dalla
litoranea sfiorando la “Boca do Inferno”, grande
voragine a imbuto sulla scogliera che quando arriva l’onda
spruzza in alto l’acqua a forte pressione, immettendoci
nel traffico cittadino.
La velocità a passo d’uomo però
ci permette di osservare abbastanza bene la cittadina, con
il suo porticciolo e la pittoresca passeggiata sul mare.
Sembra una cittadina ligure, con la piazzetta a mare, le
reti stese e tanta gente che passeggia. La grande strada
costiera di Estoril ci conduce direttamente alla Torre Belem
a Lisbona. Parcheggio fortunoso e rapida visita serale nella
luce dorata del tramonto. Torneremo a rivederla con più
calma domani dopo che ci saremo sistemati al campeggio.
Imboccata l’autostrada urbana troviamo subito le indicazioni
del Camping Monsanto. Dopo l’assegnazione delle piazzole
in zona alberata, organizziamo cena e poi a letto.
P al Camping Monsanto di Lisbona (Portogallo).
Piazzole alberate, ma su terreno in pendenza. Con qualche
cuneo ovviamo all’inconveniente. Tempo soleggiato
tutto il giorno.
Temperatura serale 25° piacevolmente ventilata.
Km. 95
10 ago martedì
Visita alla città di Lisbona facendo la “one
day card”. Con il bus 14 arriviamo in Placa do Commercio
dominata dall’arco di trionfo settecentesco, Rua Augusta,
Placa Figueira, fino a salire
|
|
Torre Belem |
Monasterio Sao Jeronimo |
sull’Elevador Santa Justa , famoso ascensore
pubblico del 1902 in ferro e legno che collega la Baixa
con il Chiado (due antichi quartieri ella città)
. Al bar dove facciamo colazione ci rifilano 10 euro falsi;
quando ce ne accorgiamo denunciamo il fatto alla polizia
di stato che per stendere il verbale, sopralluogo ed altre
formalità ci tengono in ufficio dalle 13,30 alle
16,30. Ne usciamo con il verbale redatto in portoghese !.
Pranzo in una trattoria a base di pesce e contorno, quindi
altra breve visita alla città, con bevuta di Ginjina
nell’antica bottega dove è stata inventata
e poi, alle 20, con il bus 14 rientriamo al campeggio per
una meritata doccia.
P al Camping Monsanto di Lisbona (Portogallo).
Tempo soleggiato tutto il giorno.
Temperatura serale 25° ventilato.
Km. 000
11 ago mercoledì
Visita alla città. Con la solita “card”
giornaliera prendiamo “l”Eletrico”n.28
di legno molto caratteristico, famoso per essere il tram
dei “turisti” perché passa vicino a tutte
le emergenze monumentali più importanti; arriviamo
al Mirador de Santa Luz dal quale si gode della vista panoramica
sul Tejo e sul quartiere dell’Alfama.
Saliamo a piedi fino al Castelo de Sao Jorge dal quale si
vede lo spettacolo di tutta la città in basso. Un
acquazzone improvviso ci sorprende al Castello, ma non dura
più di mezz’ora, poi torna a risplendere il
sole. Scendiamo a vedere la Sé Patriarcal, (la Cattedrale),
edificio romanico del 1150 con torri gemelle e grande rosone,
poi facciamo un giro nell’Alfama, antico quartiere
popolare, percorrendo le viuzze piene di gente e botteghe.
Compriamo delle belle orate fresche per gustarcele a pranzo.
Alle 14 siamo al campeggio con il barbecue acceso e il pesce
sulla griglia. Alle 17 arriva Federico e Lucia dall’Italia.
Dopo la loro sistemazione riprendiamo il bus
14 per tornare a vedere con calma la Torre Belem sul Tejo.
Vicino c’è anche il monumento alle scoperte
geografiche del Portogallo, imponente in marmo, a forma
di prua protesa in direzione del mare. Il Monasteiro do
Sao Jeronimos è lì vicino, basta attraversare
la strada per entrare nel monumento forse più importante
di Lisbona. All’interno ci sono le monumentali sepolture
di Vasco de Gama e Camoes; ma è tutto l’insieme
che meraviglia, la chiesa di impianto gotico con decorazioni
cinquecentesche nello stile sfarzoso plateresco, il chiostro
adiacente, dello stesso periodo, è sicuramente il
più bello di tutto il Portogallo. Quando usciamo
non ci rimane che gustare i famosi pasticcini, i “nata”
alla cannella, nell’antica pasticceria d’origine,
la Pasteleria de Belem. Alle 21 siamo di nuovo al campeggio
per cenare tutti insieme con il “gruppo” riunito.
P al Camping Monsanto di Lisbona (Portogallo).
Tempo soleggiato.
Temperatura serale 25°.
Km. 000
12 ago mercoledì
Sveglia alle 8 partenza alle 9,30 con il bus 14 per la visita
alla città con tutto il gruppo. Ripercorriamo il
centro salendo di nuovo sull’Elevador” de Santa
Justa per vedere la città intera. Il quartiere della
Baixa e del Rossio, salendo sulla funicolare “da Gloria”
che da Placa Restauradores arriva in alto alla Rua Sao Pedro
de Alcantara , da dove, attraverso una rigogliosa siepe
di buganvillea si osserva il fiume Tejo e la cattedrale
con le sue torri gemelle sulla collina opposta. Facciamo
un giro completo con l”Eletrico” 28 da capolinea
a capolinea pieno all’inverosimile, arrivando poi
all’Alfama dove ci fermiamo per il pranzo in una trattoria
tipica. Saliamo di nuovo alla Cattedrale e quindi al Castello,
poi stanchi e con i piedi gonfi prendiamo il 14 dalla Placa
Figueira per il campeggio. Alle 19,30 siamo sotto una bella
doccia rinfrescante.
P al Camping Monsanto di Lisbona (Portogallo).
Tempo soleggiato tutto il giorno.
Temperatura serale 27°.
Km. 000
13 ago giovedì
Lunghe le operazioni di scarico e carico acqua per la coda
al pozzetto. Riusciamo a partire dal campeggio solo alle
11,30, per sostare subito dopo al supermarket “Geant”
per rifornimento viveri.
Alle 12,30 siamo sull’autovia A2 in direzione sud.
Alle 14 ci fermiamo in un’area di sosta dell’autostrada
insieme a camion e auto, al caldo del meriggio, per consumare
un pranzo veloce e recuperare un poco del tempo perso stamani.
E’ la nuova superstrada a corsie separate fino all’estremo
sud del paese. Usciamo a Grandola per immetterci sulla secondaria
IC33 e poi N120 e N261 fino a Praia de Sao Andrè.
Attraversato tutto il villaggio ci troviamo dietro le dune
di una spiaggia lunghissima, con un lago separato dal mare
da una stretta lingua di sabbia.
Praia do Sao Andrè
Ci disponiamo a quadrato con i quattro camper
perché di spazio ce n’è in abbondanza
ed altri camper hanno fatto uguale. Sono le 17 ed il pomeriggio
è ventilato piacevolmente, ma i grandi cavalloni
del mare non incoraggiano a fare il bagno; quindi chi prende
il sole, chi fa una passeggiata, chi si riposa al camper.
Alle 20 grande cena e poi tutti sulla duna a fotografare
il sole che si tuffa in mare fino a sparire all’orizzonte.
La serata è fresca solcata dalle stelle cadenti e
dai veloci satelliti artificiali.
P a Praia di Sao Andrè (Portogallo)
pochi km a nord di Sines. Tempo bello tutto il giorno. Temperatura
serale fresca con uso di felpa e pile.
Camper: una decina sparsi tra le dune.
Km. 175
14 ago sabato
Notte disturbata dalla musica forte di alcuni bar della
spiaggia e da latrati di cani fino alla mattina. Sveglia
alle 8 partenza alle 9. Scendiamo verso sud con la N120,
N390, N393, belle strade scorrevoli e veloci. Molto bella
la spiaggia di Vila Nova de Milfontes. Oltrepassiamo Aljezul
deviamo verso l’Oceano fino alla Praia di Monte Clerigo,
sono le 12 e non c’è un posto per parcheggiare.
Bellissima la spiaggia ed il villaggio nella piccola insenatura,
ma è impossibile anche fermarci, per cui proseguiamo
sulla litoranea fino alla Praia de Arrifana, dove in posizione
amena, alta a picco sul mare un’area di sosta deserta,
ventilata e panoramica (buona anche per la sosta notturna)
ci accoglie per il pranzo.
Dopo riprendendo la principale la N120 ci
immettiamo sulla superstrada alla periferia di Lagos, che
vediamo scorrere distante con i suoi alti grattaceli moderni.
Percorriamo tutta la IP 1 verso est; oltrepassiamo il Rio
Guadiana, che fa da confine con la Spagna, sul ponte sospeso,
fino a Huelva, immettendoci sulla N494, ormai in territorio
spagnolo, raggiungendo Matalascanas, porta di accesso al
Parco di Coto Dognana. Visitiamo le dune costiere del parco.
La cittadina, moderna, è assai deprimente con spiaggia
affollatissima e considerato che sono ormai le 20,00 decidiamo
di andare a pernottare a El Rocho, poco distante.
|
|
El Rocho di giorno
e di notte |
Con la A483 arriviamo al paese. Bel villaggio,
molto pittoresco con case tipiche particolari: tutto è
in funzione del cavallo, dalle case con la stanga alla porta
per legare l’animale, ai patii interni al fondo delle
strade, di sabbia. La gente passeggia a cavallo, in calesse,
con i carri, a piedi, in auto, con motorette a quattro ruote,
in un misto di sabbia e polvere da villaggio western moderno.
Attraversiamo la piazza principale sabbiosa, guidati da
un “indigeno” che ci sprona a non rallentare,
per non rimanere insabbiati, fino ad una stradina dietro
la cattedrale, al bordo dello stagno, dove con 4 euro possiamo
parcheggiare tranquillamente per la notte e se vogliamo
anche per il giorno successivo.
Ci sistemiamo e prima che tramonti il sole
facciamo una visita alla chiesa de Nuestra Senora del Rocho
nella piazza principale piena di cavalli e calessi stracarichi
di persone. Molti sono in costume Andaluso. Cena al bordo
dello stagno a lume di candela per non turbare il paesaggio,
poi di nuovo in visita al paese ed alle sue strade sabbiose
illuminate con discrezione, attenti a non essere travolti
dai cavalleggeri che passano al galoppo nella serata calda.
Andiamo a dormire tardissimo.
P a El Rocho (Spagna) dietro la chiesa
principale, al bordo dello stagno in compagnia di numerosi
fenicotteri rosa, aironi, anatre, usignoli e tanti altri
uccelli. Fondo sabbioso, a pagamento 4 euro, illuminato
e tranquillo. Tempo bello tutto il giorno.
Temperatura serale tiepida.
Camper: noi quattro soli.
Km. 450
15 ago Domenica
Partenza rapida da El Rocho per non rimanere intrappolati
dalla festa che si svolgerà oggi in paese. Cominciano
ad arrivare bus che ostruiscono le poche strade transitabili
carichi di gente in costume tradizionale. Arriviamo a Siviglia
trovando subito il parcheggio segnalato dal portolano in
“Calle Torneo”, in riva al Guadalquivir, a pagamento
orario, recintato e controllato dall’operatore. La
temperatura è già sui 30° alle 10 di mattina.
Visita alla città incamminandoci tranquillamente
a piedi. Ammiriamo tutti i monumenti che ogni guida descrive,
incominciando dalla più famosa ed antica pasticceria
della città, facendo una ricca colazione con le sue
specialità.
El Rocho la piazza
Poi la Cattedrale con la Giralda, l’Alcazar
con i meravigliosi giardini interni e gli azulejos. Arriviamo
fino alla Plaza de Toros per vedere dove il famoso Manolete
toreava e il piccolo museo annesso dove c’è
la testa imbalsamata del toro che lo uccise durante la corrida.
Pranzo a base di “tapas” e “bocadillos”
in un locale tipico vicino alla cattedrale. Arriviamo a
piedi fino a Piazza di Spagna passando dall’antico
Barrio de S.ta Cruz. Peccato che l’edificio semicircolare,
del 1929 costruito in occasione dell’Esposizione Ispano-Americana,
sia in restauro e quindi anche il canale che segue il contorno
dell’edificio è asciutto (con l’acqua
è possibile fare il giro in barca!).
Lungo l’edificio una serie di panchine
di azulejos rappresentano le province spagnole. Per tornare
al parcheggio prendiamo il bus perché le nostre gambe
si rifiutano di procedere oltre. Anche la temperatura esterna
alle ore 18 si attesta su 37°. Con la superstrada N
IV dirigiamo verso sud. La temperatura arriva a 42°
ma l’aria e molto secca per cui il disagio è
attenuato. Usciamo dalla principale entrando nel paese di
Bornos, in riva al lago Embalse de Bornos per cercare l’area
di sosta (segnalata dal nostro portolano) per il pernottamento.
La strada che attraversa il paese verso l’imbarcadero
è strettissima ed il ricordo di qualche giorno prima
a Merida, torna alla mente. Comunque in riva al lago c’è
un bello spiazzo erboso, deserto, dove ci sistemiamo per
la cena tutti insieme.
P a Bornos (Spagna) pochi km a est
di Arcos de la Frontiera. Fondo erboso, non troppo pulito,
in riva al lago, gratuito, ma non illuminato. Non ci sono
rubinetti in giro.
Temperatura massima del giorno 42°, quella serale 27°
ventilata e fresca.
Camper: solo noi quattro.
Km. 200
16 ago lunedì
Sveglia alle 8, partenza alle 9. Arriviamo ad Arcos de la
Frontiera (villaggio del circuito i “Pueblos Blancos”
de Andalucia) che ci appare arroccato sullo sperono roccioso,
alto sopra il Rio Guadalete. Qualche problema di parcheggio,
presto risolto e visita a piedi per le stradine in salita
del paese. Case tutte bianche con un’infinità
di fiori alle finestre, pulito e pittoresco con grandi chiese
in stile plateresco. Un balcone naturale nella piazza dell’Ajuntamento
fa ammirare il paesaggio in basso dove il fiume forma le
anse seguito dalla strada che lo costeggia.
Per la A372 verso est la strada comincia a
salire verso la Sierra Margarita e passato El Bosque la
salita si fa più accentuata ed il fresco dell’aria
di conseguenza. Poco prima del Passo di Pinar, a quota 1103
m ci fermiamo in una bell’area da pic-nic all’ombra
di alcuni grossi lecci per mettere i tavolini fuori e pranzare
al fresco. Oltrepassato il colle, dal quale si vede l’immensità
della valle percorsa e in alto le rocce nude della montagna,
deviamo sulla CA531 percorrendo una strada bellissima, molto
panoramica, che sale fino al Passo de Las Palma a 1157 m.
Stretta da far paura, ma con poco traffico e comunque sempre
percepibile da lontano per la mancanza totale di vegetazione.
La discesa verso l’Embalse de Zahara pone il lago
in basso in una posizione da cartolina con l’azzurro
dell’acqua ed il giallo delle stoppie intorno. Il
villaggio di Zahara de la Sierra è arroccato in alto
sul lago, protetto da una torre rotonda di epoca moresca.
Il tentativo di entrare in paese viene subito
abbandonato facendo una avventurosa marcia indietro in una
stradina larga quanto il camper, con terrazzi sporgenti
(ne rimarrà traccia sopra un cantonale del mezzo).
La visita al “villaggio blancos” la facciamo
a piedi rendendoci conto subito dell’imbuto nel quale
ci saremmo incastrati con i camper !. Tutti gli edifici
sono bianchi a calce nella luce pomeridiana accecante. Fervono
i preparativi per una festa serale alla quale avremmo tanto
desiderato esserci, ma il tempo comincia a mancare. Riprendiamo
la strada principale A376 ed arriviamo a Ronda.
Grande difficoltà di parcheggio per mancanza di spazi
liberi. Incolonnati attraversiamo per due volte il ponte
settecentesco sul Guadalevin prima di trovare all’inizio
del paese un poco di spazio. Ronda (“Pueblos Blancos”)
si sviluppa sulle due sponde alte del Rio Guadelevin collegate
dal ponte ad arcate sovrapposte che scavalcano il profondo
canyon.
La “Ciudad” , la parte antica
è circondata da una cinta muraria in parte percorribile
con il giro di guardia. Il “Mercadillo”, cioè
la parte più ”moderna” opposta al ponte,
ospita la Plaza de Toros ed è la patria di Francisco
Romero,(1695-1793) il torero che per primo fissò
le regole della moderna tauromachia, suo figlio Juan e soprattutto
il nipote Pedro fondarono la famosa ”Scuola di Ronda”
per toreri.
Alle ore 20 partiamo dalla cittadina e con la A367 ci fermiamo
al primo paesino che incontriamo, Cuevas del Becerro.
Sono ormai le 21 quando finalmente, dopo vari tentativi
a vuoto, troviamo un’area per la sosta notturna al
limitare dell’abitato, in un grande slargo di una
strada rurale, dove facciamo “quadrato” con
i tavolini fuori per cenare e festeggiare il compleanno
di Giulia per i suoi primi 16 anni. Grande torta e infiniti
auguri di cuore!.
P a Cuevas del Becero (Spagna), 20
km a nord-est di Ronda sulla A367, in uno slargo della strada
secondaria MA414. Fondo sterrato, non illuminato, gratuito.
Temperatura massima giornaliera 35°. Serale 25°
ventilata.
Camper: solo noi quattro.
Km. 190
17 ago martedì
Sveglia alle 8 partenza alle 9. Seguiamo la A367, poi la
A357 fino al bivio con la A382 a Campillos e proseguiamo
fino a Cordoba, dove alle 12, troviamo rapidamente il parcheggio
sotto la Torre Calahorra, sul fiume Guadalquivir, con operatore
sicuramente abusivo, che per 5 euro cadauno controlla i
camper per 24 ore. Pranzo veloce sul camper e poi visita
alla città. L’Alcazaba, stupenda; la Sinagoga,
la Juderia, il Podro dove si trova, in un cortile tipicamente
andaluso, la Pousada del Podro (puledro) descritta dal Cervantes
nel Don Quiote.
Prenotiamo anche lo spettacolo di flamenco.
Al camper per una cena rapida e poi alle 21,30 ritorniamo
a vedere la città illuminata. Alle 22,30 siamo nel
patio dove in un ambiente veramente suggestivo si svolge
lo spettacolo di flamenco; coinvolgente, carica di pathos
l’esibizione trascina il pubblico prevalentemente
spagnolo, in due ore di intensa partecipazione. All’una
e mezzo siamo a letto.
P a Cordoba (Spagna) nel parcheggio
dietro la Torre della Calahorra, sul Guadalquivir vicinissimi
al centro. Sorvegliato (il posteggiatore dorme in un furgone
con un grosso cane), illuminato a pagamento 5 euro al giorno,
fondo inghiaiato. Tranquillo, anche se una pattuglia della
Guardia Civil quando rientriamo all’una e mezzo di
notte ci avverte di stare attenti ai furti!.
Temperatura pomeridiana 35°, serale 27°.
Camper: noi quattro, due italiani e uno spagnolo.
Km. 190
18 ago mercoledì
Alle 8,30 salutiamo Paolo che rientra in Italia per fine
ferie. Noi prendiamo la N432 verso Granada percorrendo la
“Strada del Califfato”. Paesaggio completamente
privo di vegetazione alta. La temperatura dell’aria
è già abbastanza elevata e questo preoccupa
per la ricerca di un posto ombreggiato adatto alla sosta
di mezzogiorno. Il pranzo lo consumiamo all’ombra
di un grosso mandorlo, (unico nel raggio di chilometri)
vicini al cimitero del villaggio di Luque, a metà
strada tra Cordoba e Granada. Riprendiamo la N432 verso
Granada attraversando paesaggi stupendi di colline gialle
arse dal sole, ricoperte da miliardi di ulivi disposti in
file regolari.
Ci fermiamo a visitare la cittadina di Alcalà la
Real con il suo castello imponente sulla collina a 900 m
di quota.
Il Castillo, chiamato “della Mota”,
di origini arabe, del XIII sec, è circondato da possenti
mura perimetrali, con porta d’accesso protetta da
due torrioni quadrati. Ricco di storia, di assedi conquiste
e riconquiste ha sulla spianata interna una bellissima chiesa
rinascimentale, il restauro ha riportato alla luce le sue
vestigia medievali. Gli scavi archeologici stanno riportando
alla luce l’organizzazione urbana del villaggio interno
fortificato.
Nella parte meridionale c’è il Palazzo Abbaziale
del XVI sec. con l’alta torre dalla quale si domina
tutta la pianura. Pomeriggio caldo ma ventilato e secco.
Riprendiamo strada ed alle 20 siamo al parcheggio dell’Alhambra
a Granada. Apriamo i tendalini e mettiamo i tavolini fuori
per la cena, come fanno tutti gli altri.
P a Granada (Spagna), al parcheggio
n. 4 riservato ai bus ed ai camper (con tariffe diverse,
camper 13,50euro/24 ore). Fondo inghiaiato, illuminato a
pagamento. Tranquillo, ma senza acqua ne scarico.
Temperatura serale alle ore 20 di 31°. Alle 22 di 27°
ventilata e piacevole.
Camper: una quindicina (tanti italiani).
Km. 195
19 ago giovedi
Alle 7,45 siamo al botteghino per i biglietti dell’Alhambra.
Fila interminabile a serpentone. Quando arriviamo noi allo
sportello, (sono le 11,30) i 550 biglietti per la visita
mattutina sono finiti. Siamo i primi per quella pomeridiana
che comincia alle 14,30. Pranzo al parcheggio all’ombra
dei tendalini con temperatura elevata ma piacevolmente ventilata.
Alle 14,30 entriamo per la visita. Bellissima.
E’ la seconda volta che la vediamo; la prima volta
non eravamo riusciti a vedere il Palazzo di Carlo V perché
in restauro. Finita la visita salutiamo Sandro che parte
per andare al mare a fare un pò di spiaggia; usciamo
dal parcheggio alle 17,30 pagando il biglietto del parcheggio.
Prendiamo la A92 verso est, prima di Guadix
notiamo le case troglodite con i camini che spuntano dall’erba
della collina e le facciate bianche che vengono fuori dal
pendio terroso. Oltrepassiamo Guadix ed usciamo dall’autovia
al villaggio minerario di La Calahorra , minuscolo, bianco
sulla collina dominata dal Castello-Palazzo cinquecentesco
con torri cilindriche ad ogni vertice del quadrato.
E’ un capolavoro del rinascimento italiano in Spagna.
Dopo vari tentativi per trovare un sito per la notte, ci
fermiamo al cimitero del villaggio, poche centinaia di metri
fuori del paese, in posizione tranquilla e con la fontanella
dell’acqua a portata di mano. Cena con i tavoli fuori
in compagnia di alcune signore che ci narrano varie storie
di paese.
P a La Calahorra (Spagna) sulla A337,
deviazione dalla A92 a 16 km a sud-est di Guadix. Tranquillo,
non illuminato, gratuito. Con rubinetto dell’acqua
vicino.
Temperatura: del giorno 30°; serale piacevole, ai piedi
della Sierra Nevada (In alto sulla montagna ci sono ancora
chiazze di neve).
Camper: noi due soli.
Km. 100
20 ago venerdi
Sveglia alle 8 partenza alle 9,30. Prendiamo la N340A passando
da Tabernas osservando il paesaggio Western in cui sono
stati girati moltissimi films di cow-boy. Molto affollati
di turisti i vari villaggi di pionieri ricostruiti per le
scene. Per l’autovia N340 cominciamo la risalita verso
nord oltrepassando Murcia.
Deviazione sulla N301, sempre autovia, fino ad Albacete.
La temperatura nella campagna oggi si aggira sui 40°.
A continuare fino a Roda, poi fino a Mota del Cuervo, localizzata
fin da lontano per i suoi mulini a vento decantati da Cervantes.
Siamo sulla “Ruta di Don Quiote”. Sostiamo e
ceniamo nel parcheggio sopra il paese dove sono schierati
i sette mulini a vento famosi. Lo spettacolo del tramonto
è come quello delle cartoline che vendono all’Ufficio
Turistico. Siamo soli nel grande spiazzo, quindi possiamo
mettere fuori i tavoli e cenare alla luce del sole che tramonta.
P a Mota del Cuervo (Spagna) nel parcheggio
dei mulini a vento sulla collina sopra il paese. Fondo sterrato,
illuminato, gratuito. Tranquillo.
Temperatura del giorno 40°; serale 20°. Notturna
14°
Camper: noi due soli.
Km. 570
21 ago sabato
Sveglia alle 8 partenza alle 9,30. Arriviamo fino a Campo
de Criptana, sempre seguendo la “Ruta di Don Quiote”,
(la N420) per visitare l’altra sequenza di mulini
a vento storici. Infine Consuegra, la più famosa,
con il suo allineamento di mulini ed il poderoso fortilizio
a dominare il paese.
|
|
Mota del Cuervo mulini a
vento |
Consuegra mulini e castello |
Nel parcheggio vicino al castello facciamo
anche la sosta pranzo con un panorama magnifico sotto di
noi. Rientriamo sulla N IV direzione nord verso Madrid,
che oltrepassiamo rapidamente con la nuova viabilità
a scorrimento veloce. Seguendo la N II transitiamo per Calatayud
osservando il possente castello arabo del XIII sec. Alto
sul colle con il magnifico paese in basso. Oltrepassiamo
Saragozza con la superstrada A2, deviando sulla N II quando
questa diventa a pedaggio a Villafranca de Ebro. Dopo vari
giri nel paesino in cerca di un posto adatto al pernottamento,
ci fermiamo nel parcheggio del cimitero a poca distanza
dal centro. Mettiamo i tavoli fuori e ceniamo in tutta tranquillità.
P a Villafranca de Ebro (Spagna), borgo
rurale 15 km a est di Saragozza sulla N II. Parcheggio del
cimitero, asfaltato, con cipressi, illuminato e tranquillo.
Un leggero odore di stalla pervade l’aria intorno.
Temperatura serale ottima e fresca.
Camper: solo noi due.
Km. 550
22 ago Domenica
Sveglia alle 7 partenza alle 8,30 mentre i ragazzi dormono
ancora. Direzione est verso Barcellona seguendo la N II
gratuita fino a Fraga poi l’autovia gratuita che tange
Lerida, uscendo a Montserrat. Seguendo la N II/a arriviamo
al celebre monastero della “Moreneta” (Madonna
Nera). Parcheggio a pagamento (4 euro) e visita al complesso
monastico. Grandi panorami e atmosfera mistica.
Pranzo lungo la strada che discende da Montserrat
verso Manresa. Proseguiamo con la C 25 per Vic, poi C17
per Ripoll, Ribes e Passo Collada da Tosses a 1800 m di
quota. Strada lunga e tortuosa con pochi scorci paesaggistici.
Arriviamo a Puicgerdà e a 1 km Bourg Madame siamo
in Francia. Cerchiamo il parcheggio comunale a fianco del
supermarket Champion dove troviamo posto facilmente. Tiriamo
fuori i tavoli e ceniamo fuori al fresco della sera.
P a Bourg Madame (Francia), in parcheggio
comunale alberato a fianco del supermarket Champion. Asfaltato,
gratuito illuminato e tranquillo con wc pubblico.
Temperatura serale fresca, occorre la felpa.
Camper: solo noi due.
Km. 450
23 ago lunedì
Sveglia alle 8 partenza alle 10 dopo aver fatto un po’
di spesa al supermercato. Percorriamo la strada di valle
lungo il fiume Têt. Sosta pranzo al parcheggio dell’abbazia
di St. Michel de Cuxa. Riprendiamo strada verso Perpignan,
quindi per la N9 verso nord. Grande traffico per attraversare
Narbonne e Béziers. Alle 19 siamo all’area
attrezzata di Aigues Mortes in Camargue. Visita alla cittadina
prima della cena. Cena al parcheggio e poi di nuovo in città
per la visita notturna, affascinante e romantica.
P Aigues Mortes (Francia), in Camargue
all’area di sosta sul canale, a pagamento, (7 euro),
dalle 19 alle 9 di mattina; dalle 9 alle 19 è gratuito.
Illuminato, fondo in ghiaia. Pozzetto di scarico e colonnina
dell’acqua,
Temperatura fresca con tempo bello.
Camper: tanti (molti italiani).
Km. 350
24 ago martedì
Sveglia alle 7 per essere a Montpellier alle 8,30 da Perez-Camping-Car
per la sostituzione del vetro della mansarda perso il 18
luglio scorso. La Laika di Firenze ha spedito la finestra
sbagliata, quindi tanti saluti e riprendiamo strada con
il vetro posticcio. Passiamo Aix en Provence e poi St. Maximin
Brignoles fino a Vidauban (20 km a ovest di Fréjus).
Qualche difficoltà a trovare il parcheggio indicato
dal portolano perché un po’ nascosto dalla
ferrovia, ma il sito è buono e quindi tirato fuori
i tavoli ceniamo sul prato sotto i pini.
P a Vidauban (Francia), 20 km a ovest
di Frejus al parcheggio del campo da gioco in periferia,
oltrepassando la ferrovia del TGV in zona residenziale,
su terreno erboso, sotto i pini, illuminato e tranquillo.
Temperatura, mattino pioggerella fino alle 11 poi sole e
caldo, in serata fresco ottimo.
Camper: solo noi due.
Km. 380
25 ago mercoledì
Sveglia alle 8 partenza alle 8,45 mentre i ragazzi dormono.
Ingresso in autostrada a Frejus con la prima barriera a
pedaggio dopo appena 3 km, poi la barriera di Nizza sud
e poi subito dopo Nizza nord per un totale di 11,80 euro
per fare meno di 100 km. Sosta pranzo nella squallida area
di servizio di S. Ilario a sud di Genova verso Livorno:
caldo, rumore, odore di gasolio, confusione di auto e camion,
pranzo veloce e via con innesto in corsia pericolosissimo!
Arriviamo a Lucca alle 17,30 sani e salvi.
Km. 480
PERNOTTAMENTI e altre informazioni
2004 (FRANCIA, SPAGNA E PORTOGALLO)
DATA |
LOCALITA’ |
Km |
Numero
presenze |
Temper. |
Pernot.
G (gratis) |
10.07.04 |
Torbole (Lago di Garda)
(I) |
390 |
Area attr. |
Caldo afa |
17 € |
11.07.04 |
Campitello di Fassa (I) |
0 |
- |
11° |
G |
12.07.04 |
Campitello di Fassa (I) |
0 |
- |
9° |
G |
13.07.04 |
Campitello di Fassa (I) |
0 |
- |
11° |
G |
14.07.04 |
Campitello di Fassa (I) |
0 |
- |
13° |
G |
15.07.04 |
Montgenèvre (F) |
540 |
Area attr. |
fresco |
G |
16.07.04 |
Vizille (F) |
150 |
3 |
Caldo afa |
G |
17.07.04 |
Crest (F) |
210 |
20 |
fresco |
G |
18.07.04 |
Langlade (F) |
225 |
1 |
29° |
G |
19.07.04 |
Sommières (F) |
100 |
3 |
30° |
G |
20.07.04 |
Montpeyroux (F) |
92 |
1 |
35.5° |
G |
21.07.04 |
Roquefort (F) |
130 |
12 |
28° |
G |
22.07.04 |
Vabres l’Abbaye
(F) |
150 |
11 |
32° |
G |
23.07.04 |
Mourèze (F) |
120 |
3 |
37° |
6 € |
24.07.04 |
Lac de la Ravière
(F) |
250 |
11 |
24,5° |
G |
25.07.04 |
Lac de la Ravière
(F) |
0 |
12 |
24° |
G |
26.07.04 |
Trebes (F) |
135 |
11 |
28° |
G |
27.07.04 |
Tarascon S/L’Ariège
(F) |
150 |
12 |
27° |
G |
28.07.04 |
Port de Bonagua (E) |
250 |
2 |
15° |
G |
29.07.04 |
Gavarnie (F) |
180 |
Area attr. |
20° |
4 € |
30.07.04 |
Lavelanet (F) |
330 |
2 |
25° |
G |
31.08.04 |
Matarò (E) |
360 |
Camping |
27° |
35 € |
01.08.04 |
Matarò (E) |
0 |
Camping |
27° |
35 € |
02.08.04 |
Matarò (E) |
0 |
Camping |
30° |
35 € |
03.08.04 |
Cuenca (E) |
640 |
3 |
fresco |
G |
04.08.04 |
Toril (E) |
420 |
3 |
35°/sera26° |
G |
05.08.04 |
Embalse de Salor (E) |
205 |
3 |
40°/sera30° |
G |
06.08.04 |
Marvao (P) |
290 |
4 |
42°/sera27° |
G |
07.08.04 |
Obidos m(P) |
300 |
22 |
25° |
G |
08.08.04 |
Ericeira (P) |
110 |
18 |
23° |
G |
09.08.04 |
Lisbona (P) |
95 |
Camping |
25° |
27 € |
10.08.04 |
Lisbona (P) |
0 |
Camping |
25° |
27 € |
11.08.04 |
Lisbona (P) |
0 |
Camping |
27° |
27 € |
12.08.04 |
Lisbona (P) |
0 |
Camping |
27° |
27 € |
13.08.04 |
Praia de Sao Andrè
(P) |
175 |
13 |
fresco |
G |
14.08.04 |
El Rocho (E) |
450 |
4 |
fresco |
5 € |
15.08.04 |
Bornos (E) |
200 |
4 |
42°/sera27° |
G |
16.08.04 |
Cuevas del Becerro (E) |
190 |
4 |
35°/sera25° |
G |
17.08.04 |
Cordoba (E) |
190 |
6 |
35°/sera27° |
5 € |
18.08.04 |
Granada (E) |
195 |
15 |
31°/sera27° |
13,50 € |
19.08.04 |
La Calahorra (E) |
100 |
2 |
30°/sera25° |
G |
20.08.04 |
Mota del Cuervo (E) |
570 |
2 |
40°/sera14° |
G |
21.08.04 |
Villafranca de Ebro (E) |
550 |
2 |
fresco |
G |
22.08.04 |
Bourg Madame (F) |
450 |
2 |
fresco |
G |
23.08.04 |
Aigues Mortes (F) |
350 |
Area attr. |
fresco |
G |
24.08.04 |
Vidauban (F) |
380 |
2 |
fresco |
G |
25.08.04 |
Lucca |
480 |
- |
caldo |
- |
Totale Km.10.102