Viaggiare - Diari di Viaggio


GRECIA 2004

di Luca Galeotti


Viaggio in camper dal 5 al 17 settembre 2004
Equipaggio: Lucia e Lucia con la piccola Gaia di 16 mesi
Mezzo: Camper Exodus del 1982 su Ford Transit 130 2500 D iscritto al RIVARS (registro storico camper d’epoca)
Km percorsi : 2.563 (troppi per pochi così pochi giorni e soprattutto per le strade greche…)

Domenica 5 settembre – Da Ancona per Igoumenitsa
Arriviamo ad Ancona in mattinata ed al porto troviamo personale gentile che ci dice dove fare il check-in e dove posizionare il camper per l’imbarco. Abbiamo scelto la Minoan Lines ed alla fine saremo più che soddisfatti dei servizi di questa compagnia. Da sapere che bisogna presentarsi all’imbarco tre ore prima.

La nave salpa puntualissima alle 17 e l’arrivo è previsto alle 8 (ora greca e cioè un’ora avanti rispetto all’Italia).

La nave è bella è moderna e tra i servizi offerti per il camping on board l’elettricità e la possibilità di fare una bella doccia calda.

Il nostro viaggio era iniziato il giorno precedente. Partiti da Barga (Lucca) abbiamo raggiunto Assisi per una visita alla tomba di San Francesco ed il giorno dopo siamo arrivati ad Ancona via Fabriano. Già il primo giorno due piccole brutte sorprese: la pompa dell’acqua perde e ne vediamo i segni dentro il camper e, peggio ancora, perde anche il serbatoio delle acque grigie…. Obbligatorio fare attenzione per non creare problemi al prossimo e allagamenti vari…

Lunedì 6 settembre Igoumenitsa - Metsovo - Kalambaka Kastraki (220 km) 7 ore di viaggio compreso la sosta

Arrivo a Igoumenitsa attorno alle 8,30 (regolare l’orologio avanti di un’ora). Siamo in ritardo di mezz’ora, ma ci pare una cosa del tutto accettabile.

Dopo aver fatto il pieno di gasolio (0,79 euro al litro, ma abbiamo trovato anche a 72 centesimi come prezzo minimo ed a 81 come prezzo massimo) e di acqua per il camper (in tutti i distributori ve la concederanno tranquillamente, non come in Italia….!) affrontiamo il lungo viaggio per raggiungere la nostra prima meta su strade di montagna non certo facili e soprattutto caratterizzate dalla presenza di tantissimi mezzi pesanti che, soprattutto con un mezzo lento come il nostro, non agevolano molto il viaggio.

Il paesaggio non riserva grandissimi piaceri e la strada invece è molto impegnativa e non piace per niente alla nostra Gaia che in più di una occasione protesta piangendo e rende il tutto più complicato…

Il tempo si fa mano a mano più brutto e tira un vento fortissimo.

Decidiamo di fermarci per il pranzo a Metsovo a 1156 m. slm che si trova, pochi chilometri prima del passo di Katàras. Secondo la guida EDT offre molte attrattive ai visitatori: gente del posto che veste in costume, cucina regionale, prodotti di artigianato locale, case in pietra e aria buona. Vale sicuramente la pena una sosta, ma dobbiamo dire, complice anche un tempo orrendo ed un freddo pungente, che non ci ha entusiasmato più di tanto.

Dopo aver attraversato il passo di Kataras si arriva a Kalambaka-Kastraki verso le 16 del pomeriggio e da qui si sale alla nostra meta. Ancora accompagnati da una strada pessima e da un tempo brutto. Lo spettacolo delle Meteore è però unico. Vorremmo visitare il monastero della Trasfigurazione (o Grande Meteora, quella che si trova proprio in fondo alla strada (aperto tutti i giorni tranne il martedì dalle 9 alle 17), ma sono 17 e il santuario chiude e non ci fanno entrare; perciò decidiamo di attendere la mattina dopo (non ricordandoci che il martedì è chiuso….). Ci fermiamo così subito sotto il parcheggio (dove è vietato il campeggio libero).

C’è però uno spiazzo dove si può sostare e qui passiamo la notte in un silenzio irreale e con una vista mozzafiato sulle Meteore.

Queste Meteore sono degli imponenti pinnacoli di roccia liscia piena di buchi, alla cui sommità sono stati costruiti dei monasteri. Costruiti dal XIV secolo, questi monasteri ortodossi erano isolati e protetti dagli strapiombi, che fino a pochi decenni fa erano superabili sono con vertiginose scale a pioli o con argani e reti da carico, che ancora oggi sono usati per i materiali. I monasteri visitabili sono 5 e pur vedendoli da fuori, danno un’emozione grandissima.

Martedì 7 settembre Meteore – Delphi (233 km) Circa 4 ore e 30.

Presentandoci alle 9 all’ingresso della Grande Meteora ci rendiamo conto che il martedì è giorno di chiusura. Optiamo quindi per il monastero sottostante, Moni Varlaam

Il costo del biglietto è di 3 euro a persona e la visita non richiede molto tempo. Gli edifici sono abbastanza nuovi, ma la visita alla chiesa è davvero suggestiva.

Verso le 10,30 lasciamo questo luogo incantato con destinazione Delfi che dice sia spettacolare al tramonto e che dista circa 220 km (il primo tratto di strada è in pianura ed abbastanza agevole, il secondo di nuovo in montagna, tutto saliscendi, curve e tornanti…). Prima di arrivare a Delfi si incontra Lamia, un grosso centro agricolo famoso per il suo agnello allo spiedo.

Delfi, adagiata a mezza costa in posizione splendida sulle pendici del monte Parnaso.

Il luogo è incantato ed è circondato dda un’area piena zeppa di ulivi, chiamata appunto "Il mare degli Ulivi", che arriva fino alla costa.

Fa freddino e tira un vento davvero fastidioso, ma almeno oggi c’è il sole. Non ce l’aspettavamo proprio una Grecia con un tempo così pessimo… e questo non aiuta il nostro morale che per il momento non è dei migliori

La posizione del sito è veramente spettacolare e nonostante i tanti turisti Delfi conserva un fascino tutto particolare. Da vedere ovviamente tutta l’antica Delfi con i suoi monumenti, costruita sulle pendici del Monte Parnaso ed affacciata sul Golfo di Corinto. Le maestose rovine sono Patrimonio dell’Umanità.

Meglio una visita la mattina presto per evitare l’arrivo delle gite organizzate.

Nei pressi del sito archeologico, lungo la strada, parchegghiamo il camper e ci accingiamo alla visita (costo 6 euro a persona). C’è anche un grande museo, ma il prezzo raddoppierebbe.

Il sito è aperto in questo periodo dalle 9 alle 20. Il museo fino alle 18.

La visita di questo luogo è davvero interessante e si conclude con una sosta al magnifico tempio di Apollo, che si trova più in basso rispetto alla vecchia Delfi e che sicuramente è uno dei luoghi più fotografati della Grecia.

Dopo questa esperienza ripartiamo con l’intento di macinare più chilometri che possiamo. Vogliamo lasciare il nord della Grecia e raggiungere il Peloponneso e con esso, speriamo, il bel tempo.

Ci fermiamo nell’anonima Thiva (Tebe) per la cena dove gustiamo maiale e agnello allo spiedo, feta alla griglia ed insalata greca (ottimi) e poi riprendiamo il viaggio (mentre Gaia dorme) su una orrenda strada dove sembra si siano dati appuntamento tutti i camionisti della Grecia. Verso l’una del mattino raggiungiamo l’autostrada Atene – Corinto ed alla prima area di servizio ci fermiamo, stremati, per la notte. Il morale è sempre più in basso. Nonostante i luoghi visitati, il viaggio ci è parso così faticoso da non ripagare i luoghi visti; noioso, senza altre grandi attrattive, con il passaggio da paesi anonimi. Il tutto condito di freddo, vento e nuvole. Insomma, siamo un po’ delusi da questa Grecia…

Mercoledì 8 settembre Corinto – Micene – Tirinto - Nafplio

Ripartiamo ed usciamo dall’autostrada a Corinto per fotografare il famoso canale di Corinto realizzato da Nerone. Costui intraprese un vero e proprio scavo nel 67d.C; essendo l’imperatore diede personalmente il via ai lavori usando un piccone d’oro e lasciò poi il compito di continuare l’ardua impresa a 6.000 prigionieri ebrei.Il progetto fu ben presto interrotto dall’invasione dei Galli e soltanto nel XIX secolo un’impresa di costruzione francese riuscì a portarlo a compimento. Il canale è lungo 6 km largo 23 m.e profondo 90 m..

La vista del canale è interessante, ma non di certo il paesaggio che lo circonda, abbastanza anonimo.

Prima di arrivare a Nafplio che è la meta della nostra giornata, decidiamo di passare dalle rovine di Micene. Gli scavi sono ben visibili anche dall’esterno e sinceramente non ci incoraggiano a pagare gli 8 euro a testa di biglietto. Così ripartiamo per Nafplio, passando accanto alle rovine di Tirinto per vedere le notissime mura, che forse sono anche più imponenti di quelle di Micene. E' possibile parcheggiare il camper in prossimità dell'ingresso degli scavi ed il costodel biglietto è di 3 euro.

Si prosegue per Nafplio dove ci si può fermare nel parcheggio del porto, con vista della caratteristica fortezza del Bourtzi, che sorge su un’isoletta a circa 600 m. dal porto.

Per quanto riguarda Nafplio si può parcheggiare e pernottare lungo il porto. La visita della città è piacevole sia per il centro che al lungomare. La città è davvero caratteristica, piena di colori, angoli graziosi e tanti ristorantini, molti dei quali, alla sera, con musica. Nafplio o Nauplia è una delle più belle città della Grecia. Le strette viuzze del centro storico sono fiancheggiate da eleganti palazzi veneziani e graziosi edifici neoclassici su cui si staglia la possente mole della fortezza di Palamidi.

Dopo un mattino nuvoloso il tempo per oggi è migliorato e possiamo così goderci per la prima volta un po’ di sole e di mare della Grecia.

Decidiamo di pranzare nella città vecchia presso la Taverna O Vassili dove non mancano tutti i piatti tipici della Grecia. Si mangia bene lungo la stretta viuzza e finalmente possiamo gustare anche la Retzina, il vino bianco greco arricchito con la resina.

Il pomeriggio lo trascorriamo presso la spiaggia di Aravanìtia, una piccola spiaggia di ciottoli a soli 10 minuti di cammino dalla città in direzione sud, proprio sotto la Fortezza delle Palamiti, uno dei luoghi di attrazione della città. Un bel sentiero lastricato permette di girare tutto il promontorio e di raggiungere la spiaggia.

A Nafplio, da vedere la fortezza di Palamidi e la Fortezza di Akronafplia prendendo l’ascensore che parte da Pllateia Nosokomiou.. Da vedere anche la fortezza del Bourtzi che sorge su un’isoletta a circa 600 metri dal porto. Il viaggio andata e ritorno costa 3 euro.

Il Kastro di Philamidi è raggiungibile sia in camper che a piedi (in questo caso c’è da salire 899 gradini!). Vicino a Nafplio c’è la lunga spiaggia di Karathona. Si raggiunge camminando per mezz’ora seguendo un sentiero che si dirige a est lungo la costa. Si trova sulla punta estrema della Fortezza di Palamidi. Noi non l’abbiamo vista e dice che d’estate sia invivibile.

La sera decidiamo di pernottare presso il parcheggio del porto, ma se avete il sonno leggero ve lo sconsigliamo. Il lungo porto è disseminato di localini frequentati dai giovani locali ed il traffico ed il rumore sono assicurati fino a notte tarda.

Giovedì 9 settembre Nafplio – Monemvasia – Elafonisos Island

Si parte all’alba e con un cielo finalmente completamente sereno. Ammiriamo sul golfo di Nafplio una bellissima alba, prima di affrontare gli oltre 200 km di strate di montagna, curve e controcurve che ci porteranno a Monenvasia, la Gibilterra della Grecia

Tra i luoghi più popolati che attraverserete la scialba città di Sparta che davvero non conserva molto della sua epica storia. L’itinerario consigliato prevede di toccare Tripoli, Skala.

In estate il paese è invaso dai turisti, ma il fascino straordinario del borgo medievale e le delizie che la visita riserva sono ben superiori a questo fastidio. Noi poi lo visitiamo in settembre e la visita si svolge in tutta tranquillità. Dopo aver attraversato la strada rialzata al vecchio borgo si giunge attraverso un tunnel che rappresenta la porta d’ingresso Si tratta di un borgo medievale veramente caratteristico, pieno di negozi e taverne.

In pratica sorge su un isolotto che è collegato alla terraferma, e cioè al paese di Géfyra o Nea Monenvasia da un ponte.

Vista da Géfyra, Monenvasia non è altro che un imponente sperone di roccia sormontato da una fortezza, con alcune casupole sparse sulla riva del mare. Ma percorsa la strada che fiancheggia la montagna ed oltrepassata la porta- tunnel riemergerete in un luogo davvero magico e pieno di fascino

Si può parcheggiare il camper in un ampio piazzale sulla sinistra dopo il ponte ed a piedi raggiungere l'isolotto su cui è arroccato il paese.

E’ possibile sostare per la notte al porto.

Prima del ponte noi ci fermiamo proprio in riva al mare, percorrendo alcuni metri di una strada sterrata, e ci regaliamo un bel bagno in acque limpidissime, ma abbastanza fredde. Peraltro il vento c’è e si sente…

Volendo qui c’è il Camping Paradise. Si trova sulla costa a 3,5 km a sud di Gefyra. Sorge proprio accanto ad una spiaggia.

Nel tardo pomeriggio riprendiamo il nostro cammino per raggiungere Vinglafia che si trova sulla costa occidentale e dove ci si imbarca per la piccolissima isola di Elafonisos-

Per raggiungere Vinglafia noi proseguiamo la strada che corre in direzione sud e che poi si inerpica sulle montagne divenendo una stradina stretta e tortuosa (circa 35 km). Se non ve la sentite, potrete tornare indietro da Gefyra e poi prendere una strada più lunga, ma più agevole che vi porterà sulla costa occidentale.

A Vinglafia si arriva direttamente all’imbarco su piccoli traghetti (tel. 2734 61138) che in circa un quarto d’ora (al costo di 16,50 euro per camper e due passeggeri adulti) vi porteranno a destinazione. Prima di salpare abbiamo notato diversi camper semi nascosti lungo la spiaggia. Anche qui, come ci risulta essere nell’isola, il mare è cristallino e dal colore azzurro intenso…

Per chi non vuole attraversare l’alternativa è sicuramente valida.

Dopo un brevissimo tragitto (ricordatevi che su questo traghetto è meglio salire a marcia indietro) arriviamo infine al paese di Elafonisos. Il porto sorge accanto al minuscolo, ma piacevole paesino che è il capoluogo dell’isola e dove si può fare scorta di provviste.

Elafonisos è una piccola isola che sorge di fronte alla più grande isola di Kythira.

Se si arriva fin qui lo si fa per la famosa spiaggia di Simos con mare cristallino e limpidissimo.. dove si trova anche l’unico campeggio dell’isola (€ 15 senza elettricità a notte) che è veramente ben organizzato e pulitissimo.Sconsigliata la sosta nell’area di sosta vicino alla spiaggia (10 € per tutto il giorno, con acqua e docce a disposizione), perché il terreno in pendenza e con possibilità di insabbiamento. Peraltro quando ci siamo stati era piena zeppa di auto.

Prima di imbarcarsi, munirsi di soldi in contante, perché al campeggio non è possibile pagare con la carta di credito e sull'isola non ci sono banche.

Concludiamo la giornata (l’unica che fino ad ora è stata caratterizzata da un bel sole e da cielo terso, sistemandoci al campeggio e godendoci una prima visita alla bella spiaggia alla quale si accede direttamente dal campeggio, dopo aver oltrepassato delle alte dune

Venerdì 10 settembre: Elafonisos

Questo, come i giorni prossimi dovevano essere dedicati al relax ed al mare e invece ci svegliamo con un cielo pieno di nuvoloni e con un forte e freddo melteni che continuerà per l’intera giornata. Niente mare, quindi, e allora scarichiamo le nostre MTB e ne approfittiamo per un giro dell’isola in bici doveva essere. Siamo davvero delusi ed il morale è basso, ma il giro in bici, a parte le forte raffiche che ci creano qualche problema di equilibrio, ci rilassa un po’. Raggiunto il paese di Elafonisos proseguiamo lungo la costa e raggiungiamo un’altra bella spiaggia, secondo noi più bella di quella di Simos e forse meno frequentata, anche perché qui non ci sono campeggi. Si tratta della spiaggia di Panaria; che se avessimo visto prima del campeggio sarebbe stata scelta anche per la sosta notturna. Anche se sull’isola (come in tutta la Grecia) il capeggio libero è vietato, qui non c’è proprio nessuno e specialmente in più di un camper si starebbe davvero bene, proprio di fronte al mare.

Notiamo che all’ingresso della spiaggia c’è anche un parcheggio aperto ai camper, ma attualmente, pur se aperto, è abbandonato e malmesso. Forse apre solo in luglio ed agosto…

Tornando indietro in paese facciamo qualche provvista e troviamo l’unica pescheria del paese che ci permette di comprare un po’ di buonissime sarde per la cena.

Se volete raggiungere la spiaggia di Panaria sbarcati al porto prendete a sinistra; per Simos, a destra.

Nel pomeriggio le nuvole lasciano il posto al sole, anche se il vento continua a imperversare ed è fortissimo. In qualche modo, riparandoci dietro le dune, riusciamo a stare qualche ora in spiaggia, combattendo contro la sabbia che portata dal vento diventa fastidiosa e pungente…

L’acqua è limpida, di un colore turchese, sembra una spiaggia delle Maldive o dei mari del sud e se non ci fosse questo vento sembrerebbe di essere in un luogo paradisiaco. Peccato, speriamo in meglio domani…

Sabato 11 settembre: addio Elafonisos!!!

Purtroppo il tempo proprio non ci assiste. Ci svegliamo con un melteni che scuote il nostro vecchio Exodus ed è ancora più forte di ieri. Proviamo a spostarci a Panaria per vedere se è sottovento, ma qui è anche peggio. Non ci resta che lasciare mestamente l’isola. Sconsolati e amareggiati di dover rinunciare a quelli che dovevano essere giorni di completo riposo dopo tanto viaggiare. Da dedicare interamente alla nostra Gaia.

Dopo lo sbarco optiamo per raggiungere di nuovo Sparta e da qui, addentrandoci lungo una tortuosa, ma molto bella strada di montagna che si inerpica ripidamente attraverso le montagne del Taygentos, dopo aver attraversato il passo di Langada scendiamo nuovamente verso il mare ed oltrepassiamo quella che ci è parsa la brutta città di mare di Kalamata. A sud si estenderebbe la zona del Mani Messenico, ma noi vogliamo avvicinarci a Patra, un po’ anche con il pensiero di anticipare il nostro ritorno visto l’esperienza fino ad ora deludente.

Proseguiamo e concludiamo il nostro trasferimento a Pylos, un bel paesino di mare che si affaccia sullo Ionio. Arriviamo attorno alle 16,00 e stiamo sfiniti.

Il tempo è variabile ed il vento è cessato e così decidiamo di prendere la strada che va verso nord e raggiungere la baia di Voidokilia di cui abbiamo sentito parlare molto bene.

La prima indicazione che trovate, quella che prima vi porta a fiancheggiare una lunga spiaggia chiamata Golden Beach, non vi porta però all’interno della baia, ma solo al sentiero a piedi che vi fa salire alle rovine del castello di Navarino come un tempo si chiamava la città di Pylos.

Dovrete proseguire ancora e troverete dopo qualche chilometro un nuovo incrocio con le indicazioni per Voidokilia o ßoidokilia. Prendete subito la strada più a sinistra. Dopo un po’ troverete un nuovo incrocio e dovrete di nuovo prendere a sinistra seguendo la strada di un sito archeologico.

Proseguendo la strada comincia a scendere fino ad arrivare alla vista di uno stagno: la strada è molto stretta e in alcuni punti ci passiamo solo noi; passato un ponticello si gira sulla destra e si arriva ad uno spiazzo adiacente alte dune.

Lo scenario che si presenta è davvero bello: una ampia laguna, la laguna di Gialova, fa da cornice interna ad una striscia di dune con macchia mediterranea a forma di C, al suo interno la baia con acqua caldissima e limpida, in alto a sinistra su uno sperone di roccia le mura di un castello mostrano in alcuni punti le merlettature ancora intatte, sulla destra la C delle dune si interrompe per dare spazio ad un ruscello e di nuovo un altro sperone di roccia che si erge sul lato destro della baia.

Il posto è troppo bello per non meritare di rimanervi lì la notte e decidiamo di fermarci dato che insieme a noi si trova anche un pick-up Van austriaco che ci farà compagnia.

Tutta la zona è riserva naturale ed un vero paradiso per gli appassionati di birdwatching. Questo in realtà gioca a nostro sfavore perché anche qui vige il divieto di campeggio e c’è un cartello che avverte che i trasgressori possono essere puniti fino a tre mesi di carcere… Noi comunque abbiamo rischiato e ci è andata bene. Unico neo del posto i miliardi di zanzare!!!!!

Domenica 12, lunedì 13. martedì 14, mercoledì 15 settembre: alla scoperta della baia di Pylos

Il tempo oggi e nei prossimi giorni sarà buono ed anche se il vento non manca (per fortuna meno forte del solito), possiamo trascorrere finalmente qualche giorno di relax. Ne approfittiamo per visitare Pylos e, scendendo 12 km più a sud lungo la costa, anche il bel pesino di Methoni, graziosa località balneare con una bella spiaggia sabbiosa, ma poco curata ed una magnifica fortezza veneziana del XV secolo (ingresso libero, ci vuole quasi mezzo giornata per visitarla tutta…) che merita senza dubbio una visita. Qui peraltro abbiamo trascorso indisturbati, a due passi dal mare, una delle notti passate nella zona; dopo essere stati scacciati insieme ad altri camperisti dal parcheggio del porto principale di Pylos.

Per il mare, oltre alla bella Voidokilia, non è male anche la lunga Golden Beach che delimita la laguna di Gialova. Ci abbiamo passato un’intera giornata e sarebbe stato davvero belle trascorrervi la notte, proprio in riva al mare. Purtroppo non è possibile e una non ben identificata associazione ambientalista, con i suoi affiliati che pattugliano la zona, anche se gentilmente insisterà fino a che non avrete abbandonato l’area. Vi consigliano tutti, guarda caso, di utilizzare uno dei tanti campeggio che sorgono nella zona…

Oltretutto la zona è molto frequentata dai locali che invadono la spiaggia con le loro auto, vi bivaccano, fanno fuochi e fste. Loro però non danno noi agli ambientalisti…

Se avete la bici non perdetevi un bel giro all’interno della laguna dove avrete modo di osservare tantissime specie di uccelli ed un ambiente naturale unico. C’è una bella strada sterrata che la attraversa e che potrete prendere dalla Golden Beach oppure da Voidokilia.

Le ultime tre notti trascorse in loco siamo stati ospiti del Camping Erodios (tel. 2723 028240)che si trova a Gialova lungo la strada per la Laguna. Se avrete fortuna parcheggerete proprio accanto alla spiaggia privata del campeggio, ma comunque vada le piazzole sono vicine al mare e molto ampie. Alcune hanno anche una copertura in cannicciato che vi permetterà di avere un po’ di ombra.

Il campeggio è pulito e perfettamente attrezzato e c’è anche la possibilità di carico acque e di scarico di grigie e nere, anche per chi non ha la cassetta. Abbiamo speso, compresso l’allaccio alla corrente, 15 euro a notte.

Il proprietario, un signore dai capelli brizzolati è gentilissimo e servizievole, forse a volte anche troppo, ai limiti del caramelloso, ma sicuramente si fa in quattro per far star bene i suoi ospiti.

Tornassimo indietro, però, decideremmo di pernottare più a nord e cioè lungo la costa che si raggiunge dopo aver attraversato l’abitato di Romanos. (il bivio è il solito che si prende per Voidokilia). Raggiunto Romanos, proseguendo a diritto si arriva in un luogo con diverse spiagge, e diversi punti dove poter sostare e pernottare, godendosi un bellissimo panorama e dei tramonti davvero speciali (come è capitato a noi durante una delle nostre scorribande in bici). Per arrivarvici la strada diventa sterrata, si supera una piccola baia con barche di pescatori locali e che ha una scogliera che funge da porto naturale. Più in là si trovano altre due spiagge con possibilità di parcheggiare il camper su un promontorio che divide le due spiagge.

Il posto ha un aspetto piacevolmente selvaggio. Peccato averlo scoperto il giorno prima della nostra partenza!!!!

La sera prima della partenza abbiamo cenato al Restaurant 1930. Abbiamo speco attorno ai 20 euro a testa, ma ne vale la pena.

Giovedì 16 settembre Gialova – Patra (216 km)

La vacanza è finita. Partiamo dal campeggio con il proprietario che quasi si stende a terra per esternare tutto il calore del suo commiato e con il ricordo di giorno piacevoli di mare e riposo. Il tempo in questi ultimi giorni è stato buono e così è anche oggi. Dopo una sosta tecnica per il pranzo nei pressi di un paesino di pescatori parecchio malmesso e sporco raggiungiamo l’incasinatissima città di Patra e riusciamo a raggiungere abbastanza facilmente anche il porto. Solite formalità per l’imbarco e dopo circa tre ore siamo di nuovo a bordo del traghetto della Minoan. Partiamo alle 18,00; arriveremo ad Ancona verso le 12,30 (ora Italiana) del giorno successivo. Poi il pallosissimo viaggio di ritorno in autostrada via Bologna e Firenze.

Le nostre vacanze estive sono finite anche quest’anno.

Alla prossima.

DA NON PERDERE

Tornassimo indietro tralasceremo il nord per dedicarci più ampiamente al Peloponneso.

Sicuramente da non perdere:

- Elafonisos con le spiaggie di Simos e Panagia e l’acqua trasparente simile ai Carabi.

- La spiaggia di Voidokilia

- Il paesino medievale di Monenvasia

- Nafplio

Se avete tempo e pazienza e se il nord lo volete fare a tutti i costi, allora da non perdere sono senz’altro:

- Le Meteore

- Delfi

NOTE

- In Grecia è ufficialmente proibita la sosta notturna dei camper. In realtà noi abbiamo passato solo quattro notti in campeggio e le altre in luoghi bellissimi, di solito molto vicino al mare.

- Abbiamo ottenuto facilmente l'acqua chiedendola sempre ai distributori.

- La copertura per i cellulari è molto buona.

- Le carte di credito sono accettate

- L'inglese è compreso abbastanza comunemente.

- Il costo del gasolio varia da 0,72 a 0,83 € per litro.

- I prezzi al supermercato e al ristorante sono ormai molto vicini se non uguali a quelli italiani.

- Mancano le aree di sosta e di scarico per camper

- Per lo scarico di acque nere e grigie non si può purtroppo che utilizzare le frequenti discariche a cielo aperto che troverete spesso nei tratti più isolati delle strade

- I campeggi sono di ottimo livello, un camper + 2 adulti e bam,bino sotto i due anni costa circa 15 € al giorno. In compenso le opportunità di campeggio libero sono veramente notevoli; seppur vietata, la sosta per una notte non crea alcun problema

- Le strade sono mediamente da discrete a buone, ma con molte curve e saliscendi, e perciò le medie sono sempre basse. In generale le strade sono ricche di piazzole per la sosta, spesso in punto di estremo interesse paesaggistico ed adatte alla sosta dei camper.

- Molto utile la bici al seguito.

- Le strade sono tutte facilmente transitabili ai camper eccetto alcune di quelle d’accesso al mare e in alcuni centri abitati della penisola "Mani". Non esistono autostrade come le conosciamo noi e nemmeno gallerie; se occorre attraversare un complesso montagnoso state sicuri che di tornanti, curve, salite e discese ne farete indigestione. Inoltre non esistono protezioni che impediscono al veicolo di precipitare nei burroni; indi per cui è bene guidare con prudenza, e nelle discese aiutarsi molto con il cambio per non affaticare troppo i freni.

- Da sapere in autostrada, che quella che per noi sarebbe la cosiddetta corsia d’emergenza, qui viene usata comunemente dai veicoli lenti (come il nostro Ford). Se non la userete sarete oggetto di frequenti strombazzamenti indignati e gesti più o meno osceni…

- Fortunatamente in Grecia non esiste la norma che obbliga tenere i fari accesi pure di giorno, un ulteriore risparmio di gasolio, inquinamento e lampadine.



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