EQUIPAGGI:
- Mauro (scrive) e Patrizia (navigatore)
su Rapidò semintegrale Ducato 130
- Pino e Paola su Rapidò semintegrale
Ducato 160
- Paolo e Barbara su Carthago motorhome
Ducato 160
- Carmine e Rossella su Elnagh Ducato 130
- Mauro e Michela su Hymer motorhome Ducato
2800 (fa la scopa)
Totale km .7994
Cambio 1€=11,7 Dirhan
Sa 28 lug
Partiamo da Lucca alle 9. Per ora siamo solo due equipaggi,
il n.1 e il n.5, siamo i fortunati le cui ferie cominciano
prima degli altri. Aspetteremo il resto del gruppo facendo
un po’ di vacanza in Provenza. Sull’Autostrada
dei Fiori troviamo colonne di auto prima di Genova. E’
una giornata da bollino rosso per le partenze.
Altre file ai frequenti caselli autostradali francesi fino
a Nizza, poi il traffico scorrevole ci porta velocemente
all’uscita per St. Tropez. Prima della cittadina deviamo
sulla destra e arriviamo all’AA di Bonneterrasse.
Tutto pieno. Ci spostiamo di pochi km fino a Pampelonne
all’AA sul mare. Ci sono solo due posti liberi, a
noi bastano.
Ci sistemiamo. Sono le 18,30. Facciamo una
passeggiata sulla grande spiaggia. In mare moltissimi yacht
superlusso sono all’ancora. I gommontaxi fanno la
spola dalle barche fino a terra depositando tanta bella
gente nei localini alla moda disseminati sulla spiaggia.
E’ caldo, ma la sera ventilata ci regala una temperatura
gradevole. Ceniamo fuori sotto il tendalino, qualche chiacchiera
e poi a nanna.
P a Pampelonne (F) in AA (9€ giorno e 9€ notte)
tempo bello tutto il giorno. N43°14’20,8”E6°39’41,2”
Km. 504
Do 29 lug
Alle 10 dopo una notte di riposo, siamo sulla spiaggia ben
ventilata a prendere un po’ del sole dei ricchi. Pranzo
alle 13 sul camper perché è più ventilato
e fresco, temperatura sui 37°. Relax fino alle 17 poi
partenza per le Gorges du Verdon. Bella strada tra le montagne,
fino a 970 metri di quota poi discesa fino a Castellane.
L’AA è stracolma, ma due posti liberi li troviamo
e quindi una volta sistemati ceniamo e poi una passeggiata
in centro. La temperatura è di 29°. Moltissimi
i ristoranti all’aperto pieni di gente, bella la piazza
centrale circondata dai platani e in mezzo la bella fontana
zampillante. In alto sulla rupe che sovrasta la cittadina
si erge la chiesa, ora illuminata, di Notre Dame de la Roc.
Assistiamo all’ultima partita di bocce in piazza e
poi a nanna.
P a Castellane (F) in AA (N43°50’45,8” E6°30’53”)(6€).
Km 112
Lu 30 lug
Nottata fresca, stamani il termometro segna 20°. Visita
di nuovo in paese. Moltissimi negozi e tanta gente in giro,
la cittadina gode di una bel clima di vacanza. Compriamo
baguette e croissant poi prendiamo la strada che scende
lungo le gole del fiume Verdon, lato destro orografico.
Sosta obbligata al Point Soublime, punto panoramico spettacolare.
Balcone a picco sulle Gorges. Il fiume, si vede in basso
di un bel colore verde, che scorre tra enormi massi e gole
profonde.
|
|
Point Sublime
|
Roussillon,
le ocre colorate |
Ci spostiamo per il pranzo pochi km più
avanti al passo del Col d’Aven a 1032 metri di quota.
Sole a picco, ma ventilato, cielo blù e aria tersa.
La lavanda in fiore profuma l’aria. Ripartiamo arrivando
alla fine delle spettacolari gole fino al Lac de St. Croix
per poi prendere la deviazione per Moustiers S.te Marie.
Parcheggio camper alla base del paese, ben segnalato e gratuito
di giorno (N43°50’35,7” E6°13’8,1”).
Il paese di origine medievale, fa parte del circuito nazionale
de “Les plus beaux villages de France”. Regala
anche scorci spettacolari perché arroccato nella
stretta valle tra due montagne con l’Abbaye di Notre
Dame de Bandour , La grande stella dorata, appesa al cavo
teso tra le due montagne, riflette il sole pomeridiano.
La cittadina è nota anche per i
laboratori di ceramica di alta classe, perché storicamente
nel XVII sec. un artigiano ceramista di Faenza rivelò
al villaggio i segreti della ceramica, e così esso
diventò la capitale della porcellana nobile, attualmente
in paese ci sono più di 20 laboratori di poterie.
Il piccolo ruscello, l’ Adou, che attraversa l’abitato
è gonfio d’acqua e il rumore delle sue cascatelle
accompagna lo scalpiccio dei numerosi turisti.
Molte le fontane che rinfrescano gli assetati bruciati dal
sole. Dopo le obbligatorie soste nei negozietti prendiamo
la mulattiera che si inerpica in alto verso l’Abbazia
da dove si ammira il paese nel suo splendore provenzale.
Ripartiamo alle 18 per raggiungere, dopo
120 km, la millenaria Abbaye de Senanque. Arriviamo alle
20,30, nel parcheggio solitario siamo solo noi con altre
due auto.
Il silenzio è assoluto. Il bosco, i campi di lavanda
appena falciata, l’abbazia li vicino, rendono il luogo
altamente suggestivo. Non c’è antropizzazione
e questo contribuisce notevolmente al suo fascino.
Il tramonto rende il cielo blu intenso e la luna è
già sorta sopra le montagne. Facciamo una prima visita
al monastero al chiarore argenteo del nostro pianeta. La
pietra nel colore caldo dell’arenaria rifletta parte
dell’ultima luce naturale e la fa risaltare nel buio
che nel frattempo ha preso il posto al tramonto. Ceniamo
nei camper con la sensazione di essere una nullità
nel firmamento stellato sopra di noi. Breve chiacchierata
filosofica e poi a nanna.
P Abbazia di Senanque (N43°55’51” E5°11’20”).
Siamo solo in due camper e due auto dei frati. Chiaro di
luna che fa ombra tanto è luminosa. Temperatura serale
28° ventilato. Bello tutto il giorno con il famoso cielo
blu della Provenza sopra di noi. Km.170 (Siamo a 786
da Lucca).
Ma 31 lug
Nottata fresca e silenziosa. Temperatura mattutina 22°.
Andiamo a fare di n uovo visita al complesso monastico cistercense.
Visitiamo la chiesa e i dintorni vicini. La calda arenaria
provenzale ora riflette il sole abbacinando la vista.
La lavanda che circonda l’abbazia è stata raccolta
da pochi giorni , ma il profumo nell’aria è
ancora persistente. Riprendiamo strada per visitare la vicina
cittadina di Gordes (anch’essa facente parte dei più
bei borghi francesi), ma stamani c’è il Mercatino
Provenzale ed è impossibile parcheggiare per cui
non ci rimane che fare alcune foto dal punto panoramico
fuori del paese e poi proseguire per Ruossillon, distante
solo 12 km.
Anche qui moltissimi turisti; un cartello
propone la sosta camper a tre km dal paese, isolato nella
campagna da dove è impossibile raggiungere il paese
a piedi. Andiamo a cercare il vasto parcheggio a pagamento
di St. Joseph, (N 43°53’47,6” E5°17’45,8”)
vicinissimo al paese, lato sud, dove abbiamo sempre parcheggiato
tranquillamente all’ombra dei grossi pini.
Il centro è a solo 400 metri. Facciamo il percorso
del “sentier des ocres” (ocre colorate) (2€/persona)
poi visitiamo il paese, sempre affascinante nel suo colore
prevalente giallo ocra. Sono le 12,30 quando andiamo ai
camper per pranzare all’ombra dei pini con i tavoli
fuori come fanno anche altri camperisti francesi.
Alle 15,30 dopo un breve relax partiamo
per raggiungere le Salins de Giraud, sul delta del Rodano
(ci sono circa 130 km), dove arrivano dall’Italia
altri due componenti del gruppo di viaggio, Pino e Carmine.
Facciamo una piccola deviazione per vedere (solo dal basso,
visto l’impossibilità di parcheggio) il villaggio
fortificato, ma ora deruto di Le Baux de Provence, arroccato
imponente sullo sperone roccioso. Riprendiamo strada. Vicino
ad Arles, sulla D17, passiamo davanti al grandioso complesso
medievale dell’Abbaye de Montmajor, in parte diroccato.
Ma non abbiamo tempo. Oltrepassiamo Arles
e prendiamo la D36 sulla destra orografica del Grand Rhone,
per arrivare alle Salins de Giraud dove nel viale alberato
del centro ci aspettano Pino e Carmine. I soliti convenevoli
sul viaggio. Sotto i grossi platani c’è una
pista di bocce dove giocano un gruppo di francesi, alcuni
parlano un po’ di italiano per cui si fa presto a
fare amicizia e tifare sonoramente per loro.
Dopo un po’ li salutiamo per andare verso il mare,
sullo spiaggione di Piemanson, dove sono già centinaia
di camper sistemati sulla sabbia compattata dalla marea.
Ci fermiamo un momento lungo la strada per salire sulla
collinetta artificiale dov’è il punto panoramico
delle saline per vedere gli stagni da dove si preleva il
famoso sale della Camargue.
Arrivati al mare vediamo che la spiaggia è enorme
e c’è ampio spazio per tutti. Tira un discreto
vento che impedisce di cenare fuori tutti insieme. Dopo
esserci assicurati sullo stato della marea serale andiamo
a letto con una temperatura freschina sui 29°.
P sulla Plage de Piemanson, fronte mare. Ventilato con
un chiaro di Luna eccezionale che tramonta presto lasciando
un cielo nero stellato all’inverosimile.(N43°21’1,1”
E4°47’1,7”) Km.172
Mer 1 ago
Temperatura notturna fresca e ventilata. Spiaggia di Piemanson
assolata e piena ancora di più di camper (dove scaricheranno?).
Mattinata in pieno relax al mare, buona temperatura perché
ventilata. Dopo pranzo, verso le 16 partenza per le operazioni
di carico e scarico nell’AA di Salins de Giraud (N43°24’44,5”
E4°43’51,6”), operazioni un po’ lunghe
perché c’è la fila (ci sono anche le
docce a gettone), alle 17 tutto pronto.
Partiamo per S.te Marie de la Mer passando per l’Etang
de Vaccares. Nel grande stagno d’acqua beccacce di
mare, aironi e fenicotteri rosa (Flamencos).
Entriamo nell’AA vicinissima al paese.
Pulita, ordinata e asfaltata. Sistemati i 4 camper andiamo
in paese per una prima visita. Sono le 19. Saliamo sul tetto
panoramico della chiesa per ammirare la cittadina dall’alto
e la pianura circostante. Bello spettacolo. Quando scendiamo
la chiesa è già chiusa per cui la visita la
rimandiamo a domani.
Giriamo per le stradine passando di negozio in negozio.
Tantissimi ristorantini dove il piatto principale sembra
essere la paella. Ceniamo fuori dai camper sotto il tendalino
tutti insieme, poi a vedere lo spettacolo del Grand Rodeo
nell’arena de toros.
Grande spettacolo di bravura nel cavalcare
tori selvaggi e cavalli bradi. Alle 24 tutto finisce e ritorniamo
ai camper felici e contenti per aver goduto di un bello
spettacolo di doma dei torelli con cavalli e cavalieri in
evoluzioni di destrezza con il lazo. Andiamo a letto all’una
di notte.
P a S.te Marie de la Mer (N43°27’19,3”
E4°25’39). buona temperatura serale sui 26°
; tempo bello tutto il giorno. Km.74
Gi 2 ago
Mattinata un po’ nebbiosa. Andiamo di nuovo in paese
a visitare la chiesa delle tre Sante Marie immergendoci
nel silenzio mistico della sua navata. Dopo poco spunta
il sole ed è già caldo.
L’arena di giorno non ha il fascino serale, ma è
comunque interessante.
Possiamo vedere da vicino dove preparano i tori e i cavalli
per il rodeo.
Adesso la sabbia dell’arena è
ben livellata, le gradinate sono prive del clamore del pubblico
e tutto è desolatamente silenzioso. Giriamo in lungo
e in largo alla ricerca di souvenir presso le botteghine
per turisti. Facciamo confronti tra i molti ristoranti che
offrono piatti catalani perché questa sera ceneremo
a base di paella, poi passeggiata sul porto ricco di fascino
marinaresco.
Pesce fresco in vendita presso il botteghino
dei pescatori ma il prezzo non è proprio economico!
Andiamo ai camper a pranzare sotto l’ombra del tendalino.
Breve relax pomeridiano all’ombra ventilata dei camper,
poi di nuovo in paese a passeggiare.
Alle 20 cena in un bel ristorantino all’aperto nella
via principale, a base di paella valenciana, poi ad ascoltare
musica catalana nella piazza della chiesa gremita di persone.
Bel complesso di spagnoli che suonano magistralmente la
chitarra classica e la batteria. I cantanti con la loro
voce acuta sulle note del flamenco coinvolgono il pubblico
in balli generali insieme alle ballerine con i costumi tradizionali.
Torniamo ai camper che sono passate le 24.
P a S.te Marie de la Mer in AA (9,50€/giorno)(N43°27’19,3”
E4°25’39). Serata fresca. Km. 000
Ve 3 ago
Temperatura mattutina 25°. Dopo le operezioni igieniche
partiamo alla volta di Aigues Mortes passando per la D38
lungo l’Etang de Vaccares dove ci fermiamo a osservare
flamencos che arano con il loro pecco a barchetta il fondo
melmoso dello stagno.
Arriviamo all’AA di Aigues Mortes dopo essere passati
dal supermarket per fare un po’ di scorte viveri ed
il pieno di gasolio. Ci sistemiamo per bene nell’area
attrezzata dopo aver avuto qualche problemino nel far alzare
la sbarra automatica di ingresso.
Andiamo a fare il primo giro nella bella
cittadina medievale circondata da alte mura in pietra. Molti
anni fa il mare arrivava fino alle sue porte (è stato
il porto di partenza di alcune crociate, la 7° e l’8°,
organizzate dal Re Santo Luis IX nel 1248 e nel 1270, adesso
il mare si trova a quattro km di distanza a causa dell’insabbiamento
del canale Sète-Rodano che passa a pochi metri dal
lato occidentale delle sue mura.
Pranzo ai camper all’ombra del tendalino; è
caldo ma è ben ventilato. Relax pomeridiano con le
sedie sotto una grande tamerice che ci regala la sua ombra
filtrata. Partenza per una nuova visita alla cittadina nell’ora
un po’ più fresca del tardo pomeriggio, poi
rientro ai camper per la cena tutti insieme.
P a Aigues Mortes in AA (8€/giorno)(43°33’58
E4°11’9,3”). Tempo bello tutto il giorno,
serata fresca. Km.33
Sa 4 ago
Nella nottata è arrivato quinto equipaggio del gruppo,
così siamo al completo. Visitiamo nuovamente Aigues
Mortes con Paolo, il nuovo arrivato, senza tralasciare nulla
da visitare, poi rientriamo ai camper per il pranzo tutti
insieme.
Relax pomeridiano, poi dopo le operazioni di rito partiamo
per la Spagna, destinazione la Junquera, subito dopo la
frontiera con la Francia. A Montpellier lo stop del primo
bouchon di alcuni km, poi subito dopo, il secondo bouchon
fin quasi alla frontiera, perdiamo quasi un’ora e
mezzo ad andatura pedonale. Arriviamo alla Junquera alle
20,30.
Parcheggio davanti al supermercato e poi
andiamo a cena al “Grand Buffet El Mirador”.
Grande abbuffata a prezzo fisso di 15€ a persona per
mangiare e bere quanto vuoi. Alle 23,30 a nanna senza sbagliare
la porta del proprio camper.
P alla Junquera in Spagna (N42°23’51”
E2°52’55”). Serata tiepida e ventilata.
Km 224
Dom 5 ago
Nottata ben ventilata però rumorosa perché
siamo vicini all’Autopista AP7. Alle 8 visita al supermarket
e a fare gasolio (molto conveniente rispetto all’Italia
1.403/litro), poi alle 8,30 partenza via autostrada.
Sosta caffè alle 11 e sosta pranzo alle 13,30, poi
di nuovo autostrada fino ad Altea, uscita prima di Benidorm.
Strada normale per qualche km fino a Alfaz del Pi, in collina.
L’area attrezzata “Costa Blanca”si raggiunge
con qualche difficoltà perché un po’
nascosta tra strade strette e il navigatore non sa quale
scegliere.
Grazie a qualche cartello indicatore arriviamo
sul luogo. Il sito è molto accogliente, pulito e
ordinato. Non troppo grande e molto familiare. Ben ventilato.
Ceniamo fuori sotto i tendalini tutti insieme. Buona temperatura
dopo il caldo pomeridiano.
P a L’Alfaz del Pi in AA “Costa Blanca”
(N38°35’0,9 W0°4’53,7”). Bello
e caldo tutto il giorno, serata ventilata. Km.657
Lu 6 ago
Nottata assai calda, ma abbiamo acceso i due ventilatori
che hanno mantenuto la temperatura interna accettabile.
Operazioni carico e scarico, pagamento piazzole (10€/giorno
con elettricità) poi alle 9,30 partenza via autostrada
direzione ovest. Sosta caffè e pranzo in autostrada.
Arrivo a Palmones, vicino a Algeciras, alle 18,30. Andiamo
all’Agenzia Gutierrez a prenotare il traghetto per
Tangeri (230€ A/R biglietto con data aperta).
Cena sui camper nella piazza davanti al
Mc Donald. Dopo cena un funzionario dell’agenzia ci
usa la cortesia di accompagnarci con la sua auto al porto
(a 8 km) per mostrarci il cancello di imbarco, con i biglietti
già convalidati senza bisogno di ulteriori formalità
all’imbarco di domani mattina. Andiamo a letto alle
23,30.
P a Palmones a 8 km da Algeciras (N36°10’58,6”
W5°26’19,3”). Tempo bello e caldo tutto
il giorno. Serata assai fresca. Temperatura sui 25°
alle 23,30. Km.691
Ma 7 ago
Alle 8 partiamo per il porto di Algeciras dove ci aspetta
il traghetto per Tangeri alle 10,30. Partenza con mezz’ora
di ritardo. Mettiamo gli orologi indietro di due ore perché
così è in Marocco (un’ora per l’ora
legale europea e un’ora per il fuso orario africano)
e quindi arriviamo a Tangeri Med alle 9,50 (arriviamo prima
di essere partiti!).
Operazioni doganali abbastanza rapide. Cambiamo
subito 500€ per 5730 Dhiram. Rimettiamo in funzione
i baracchini che avevamo occultato per timore di sequestro,
ma i doganieri nemmeno guardano le antenne. Prendiamo l’ottima
autostrada che porta verso il sud del paese. Oltrepassiamo
Larache e arriviamo a Moulay Bousselam al Camping International
prospiciente la laguna
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|
Moulay Bousselam
la laguna |
il camping International |
Merja Zerga. Scegliamo dei posti ombreggiati
da palme e oleandri. Il camping è quasi deserto,
la posizione fronte mare è ottima per la brezza,
perché il caldo comincia proprio a farsi sentire.
Facciamo la prima passeggiata sulla spiaggia. Il mare è
in bassa marea e le barche dei pescatori sono tutte adagiate
in secca.
Sulla spiaggia i pescatori hanno portato a vendere il frutto
della loro giornata lavorativa: tanto bel pesce fresco,
saraghi, orate, tonnetti e tanto altro. Squamati e lavati
direttamente in mare sono pronti per la vendita. L’acqua
a dire il vero non è proprio limpida, ma i ragazzi
fanno il bagno allegramente insieme ai resti dei pesci,
e tanto è!.
Questo è il primo impatto vero con
il Marocco. Con canne rudimentali molti di questi giovani
pescano una quantità sorprendente di pescetti argentati.
Veniamo “pescati” anche noi da un giovane di
nome Khalil che si dichiara guida ufficiale del parco lagunare
e per il giorno dopo ci offre di andare con due barche (siamo
ormai in 10 persone) a vedere la fauna locale. Fissiamo
per 100 Dh a barca per le 10 di domani.
Andiamo quindi a fare un giro per il paese che è
a due passi in alto sul promontorio. Una grande terrazza
ci offre una vista spettacolare della laguna in bassa marea.
C’è anche un mercatino di strada dove acquistiamo
meloni, focacce farcite e un ottimo pane fatto a ciambella
tipo focaccia casalinga (che troveremo poi in tutto il Marocco).
Compriamo una scheda telefonica della Marocco-Telecom
per telefonare in Italia senza essere dissanguati dalle
nostre compagnie telefoniche (100Dh=10€ è durata
per tutto il tempo). Siamo in periodo di Ramadam e quindi
la gente locale non mangia e non beve fino alle 19,30 per
cui è buona norma non bere o mangiare sfacciatamente
in pubblico. Alle 19,30 in punto il Muhezin annuncia dal
minareto la fine della giornata di Ramadam e tutti impazziscono.
Prima però si recano al minareto
per la funzione, poi a mangiare e stramangiare fino alle
4 di mattina quando il Muhezin annuncia l’inizio del
nuovo giorno di Ramadam, questo tutti i giorni fino al 19
di agosto quando termina il mese di digiuno collettivo.
Ritorniamo ai camper sotto le palme e ceniamo sotto i tendalini
tutti insieme. Temperatura fresca che fa indossare la felpa
e poi il pile. Alle 22,30 siamo tutti a letto stanchi morti.
P a Moulay Bousselam, Camping International (Marocco)
(N34°52’33,5” W6°17’18,4”).
Campeggio ombreggiato in riva alla laguna, con moltissimi
posti liberi. La temperature serale è molto fresca
Km.180
Me 8 ago
La nottata è stata molto fresca e ci ha rigenerato
dalla calura pomeridiana di ieri. Mattinata di nebbia fitta
che si alza un po’ verso le 10. Arriva Khalil con
i due barchini dove ci sistemiamo opportunamente.
Partiamo alla volta della grande laguna per vedere la sua
fauna, compreso i grossi granchi che colonizzano le parti
di terra lasciate scoperte dalla marea.
Osserviamo i flamencos, le garzette, gli aironi rossi e
cinerini e tanti altri uccelli migratori che popolano questo
sito.
Il giro, molto interessante, dura due ore
invece di una come pattuito, e anche il prezzo raddoppia,
non solo, ma chiede anche una mancia per il motorista accompagnatore
della seconda barca. Bisogna contrattare. alla fine il tutto
ci costerà 450 Dh, ma ne valeva la pena.
La temperatura rimane fresca anche dopo pranzo e questo
ci induce, dopo il relax, a fare una partita di bocce appena
comprate in Francia.
Quindi andiamo di nuovo in paese a vedere
il piccolo souk brulicante di gente per fare un po’
di spese. Gli odori fortissimi del pesce sui banchi, delle
montagne di spezie, della frutta e della carne appena macellata
è molto forte e come primo impatto lascia storditi
e frastornati.
Vengono in mente bolge infernali e siamo contenti di aver
fatto tutte le vaccinazioni opportune prima di partire.
Scendiamo sulla grande spiaggia che fronteggia
l’Oceano aperto dove innumerevoli sono i bagnanti.
Molte le donne che fanno il bagno con le vesti rigorosamente
in nero, ci sono anche asinelli e dromedari bardati che
portano in giro per la spiaggia i turisti. Rientriamo ai
camper per la cena sotto il tendalino. Temperatura da felpa
pesante e molta umidità dal mare. A letto alle 22.
P a Moulay Bousselam, stesso campeggio. Km 000
Gi 9 ago
Operazioni di carico e scarico e partenza per il sud. A
Casablanca appena il tempo di parcheggiare davanti alla
Moschea di Assan II ci dicono che per il Ramadam non fanno
la visita delle 14,30 e nemmeno domani sarà aperto
perché essendo venerdì, giorno di preghiera,
la moschea sarà utilizzata per la funzione religiosa.
Riprendiamo quindi subito strada verso sud lasciando la
visita per la fine del viaggio quando ripasseremo da Casablanca
e il Ramadam sarà terminato. La litoranea costeggia
il mare e ci fermiamo dopo appena una decina di km per il
pranzo davanti a un’isoletta rocciosa dove si trova
il tempio (o marabutto) di Sidi Abderrahamane, dove solo
i musulmani possono entrare.
Siamo subito assaliti da parcheggiatori
abusivi che vogliono l’obolo per la sosta. Mangiamo
tranquillamente nonostante ogni tanto qualcuno bussi al
vetro per ottenere qualche dhiram. Ripartiamo per arrivare
fino al campeggio di El Jadida.
Il nostro navigatore ci porta precisi davanti all’ingresso.
Sistemati i mezzi (sono le 16,00) andiamo a piedi, con una
passeggiata di 20 minuti, a vedere la cité portuguese
e il souk nella medina.
La cittadella costruita dai portoghesi occupanti dal 1506
al 1769 si chiamava Marzagan, possedeva possenti mura bastionate
armate di grossi cannoni puntati verso l’Oceano. Nel
1800 venne ribattezzata El Jadida (La Nuova). Passeggiata
sui remparts tra cannoni e caditoie a picco sul mare.
|
|
El Jadida |
i
bastioni portoghesi |
Grande confusione nel souk della medina,
ma abbastanza ordinata e fruibile, dove la parte più
affascinante e terribile è quella dei macellai, che
tra l’altro non vogliono assolutamente essere fotografati,
pena minacce e male parole (in arabo!). Qualche acquisto
di frutta, pane, qualche CD di musica etnica e poi rientriamo
ai camper alle 19 per la cena. E’ troppo fresco per
cenare fuori all’aperto.
P a El Jadida, Camping International, 70 Dh/giorno (N33°14’23,9”
W8°29’17”) ordinato, ombreggiato, con un
giovane gestore che si prodiga per farci sentire in famiglia.
Nebbiolina serale con qualche goccia di pioggia. Temperatura
serale di 25°. Km.340
Ve 10 ago
Partenza dal camping ore 9,00. Direzione ancora verso sud.
Ci fermiamo al faro di Cap Beddouza, alla fine del paese,
in alto. In basso alla base dell’abitato c’è
una bella insenatura di sabbia dorata dove alcuni pescatori
selezionano alcuni molluschi, per noi sconosciuti, ma dicono
buonissimi da cucinare. C’è anche un campeggio
fronte mare, privo di tutto, deserto con una sola tenda
vuota svolazzante nella brezza nebbiosa mattutina.
E’ ancora abbastanza fresco, ci chiediamo
quando arriverà il caldo vero del Marocco. Ripartiamo
per la litoranea, belle spiagge e rocce alte selvagge dove
l’Oceano si infrange con violenza. Arriviamo a Safi
dove parcheggiamo sotto le mura della città (unico
parcheggio possibile N32°18’0,6” W9°14’25,3”)
e veniamo subito “catturati” dal parcheggiatore
che si offre come guida per visitare i laboratori di ceramica
per i quali la città è famosa.
Vasto giro all’interno di questi e
come previsto arriviamo alla sala esposizione dove immancabilmente
acquistiamo oggetti.
Molto belli i colori e la fattura di queste ceramiche ricercate
dagli intenditori. Gli antichi forni a legna oggi sono sostituiti
da quelli alimentati a gas. Rientriamo ai camper con gli
acquisti dei prodotti ceramici per 550 Dh (55€ circa).
Riprendiamo strada per Essaouira.
Strada costiera bella, ma pericolosissima perché
la parte asfaltata della sede stradale è molto stretta
e due mezzi che si incontrano non ci passano per cui ci
si deve spostare sulla parte sterrata con il pietrisco che
vola dovunque.
La velocità dei camion poi è
sempre eccessiva e quindi i sassi si sollevano in quantità
colpendo a casaccio. Alcuni di questi “proiettili”
colpiscono il parabrezza di due equipaggi, uno non provoca
danni apparenti, il secondo crea un buco grosso come una
mela che verrà nascosto alla vista con vetrofanie
per i prossimi giorni. Arriviamo a Essaouira ed entriamo
nel Camping Sidi Magdoul portati con precisione millimetrica
dal nostro Garmin.
P a Essaouira al Camping Sidi Magdoul, (31°29’29,4”
W9°45’48,4”) piccolo ma ombreggiato con
piante di eucalipto. Rimane vicino al faro a sud della città,
un po’ lontano per la visita della medina, ma ci sono
tanti taxi, più economici delle nostre navette. Serata
ancora fresca che non permette di cenare fuori tutti insieme.
Km.270
Sa 11 ago
Con i taxi arriviamo in città. Visita al porto, dove
i cantieri costruiscono ancora grossi pescherecci in legno
e le loro strutture sono come grandi scheletri che si innalzano
verso il cielo. Bravissimi maestri d’ascia che forse
da noi non esistono più. L’odore forte del
mercato del pesce che scaricato fresco fresco viene venduto
subito al pubblico è molto intenso.
La Porte della Marina introduce
alla medina, la parte antica della città circondata
da mura, che è il centro storico vero e proprio dove
si svolgono tutte le attività commerciali tipiche.
Saliamo sui bastioni dalla Skala de la Ville, dove si trova
il souk degli intagliatori di legno, fino al cilindrico
bastione nord per poi discendere tra l’intrico di
stradine interne dove si svolge la vita frenetica di tutti
i giorni.
Prendiamo un tè alla menta in un bar con le sedie
all’aperto ed anche qui troviamo, come ormai succede
spesso, un marocchino che parla anche italiano, o almeno
si fa capire. Gruppi numerosissimi di turisti, soprattutto
italiani si intrecciano nelle vie. Rientriamo ai camper
per mangiare e poi partenza in direzione est, verso Marrakech.
La temperatura che per adesso si è
mantenuta assai fresca, verso l’interno comincia a
farsi torrida. Dai 27° si passa rapidamente ai 48°in
appena 10 km di strada. Dobbiamo chiudere i finestrini per
non essere investiti da un’aria rovente che fa male
agli occhi. Usiamo per la prima volta in Marocco l’aria
climatizzata per abbattere la calura. E’ arrivato
il caldo, improvviso come una mazzata. Ci fermiamo alla
cooperativa femminile per la produzione dell’olio
di argan, famoso per le sue proprietà cosmetiche
e alimentari.
L’acquisto di alcune bottigliette
del prezioso liquido ci prosciuga il portafoglio. Arriviamo
dopo un lungo giro al campeggio di Marrakech. Sistemazione
dei mezzi e poi accordi con la reception per i taxi (60
Dh) di domani per la visita alla città e lo spettacolo
serale da Chez Alì (450Dh/persona con cena e spettacolo).
Il caldo è ancora molto elevato quando andiamo a
letto. Accendiamo i due ventilatori e spalanchiamo tutte
le aperture. Nella tarda nottata si respira un po’
di fresco.
P a Marrakech al Camping Le Relais de Marrakech (70Dh/persona+25
elettricità) (N31°42’23,4”W7°59’22,2”).
Caldissimo 38°/40°. Km.180
Do 12 ago
Partenza con i taxi per la visita alla città. Telefonato
alla guida ufficiale di cui avevamo il numero dall’Italia,
che aspetta nella piazza Djamaa el Fna e che ci accompagna
al quartiere ebraico ( Mellah), al palazzo Bahia, le tombe
Saadiane, alla moschea Ben Youssef nel suok con la sua Madrasa,
(scuola coranica).
Il souk è quasi deserto e molte botteghe
sono chiuse a causa del Ramadam. La principale piazza che
di solito brulica di gente, venditori, saltimbanchi e giocolieri
è anch’essa poco frequentata a quest’ora,
si ripopolerà dopo le 19 quando il Mullah darà
inizio all’interruzione del Ramadam per la serata,
fino alla mattina dopo. Davanti a questa piazza fa bella
mostra di se la moschea Koutoubia, con il suo minareto altissimo.
Pranzo in un bel riad, accogliente, rinfrescato con spruzzi
di acqua nebulizzata.
Tanti antipasti vegetali saporiti poi piatti a base di tajin
di pollo al limone e couscous di vegetali. Porzioni luculliane
che purtroppo nessuno riesce a finire. La nostra guida si
allontana discretamente perché non può mangiare
ne bere fino a questa sera. Dopo pranzo la visita continua
passando da un venditore di tappeti (convenzionato con la
guida), con l’immancabile rito del te alla menta,
al tessitore di stoffe, al vasaio di cocci, al venditore
di abbigliamento in pelle.
L’aria è sempre rovente e non scende sotto
i 48°. Testa bagnata sotto i cappelli di paglia, ma
non si suda, il sudore evapora prima di bagnare gli abiti.
Beviamo acqua a più non posso. Ci chiediamo come
fanno i marocchini osservanti a non bere per tutto il giorno.
Loro dicono che un mese all’anno fa bene all’organismo
e allo spirito nel nome di Allah. Concludiamo il giro con
la visita al quartiere berbero. Prendiamo i taxi per il
ritorno alle 16. Docce, relax e docce ancora. La temperatura
non scende!.
Alle 20,30 arrivano i taxi per andare da
Chez Alì. Accoglienza da Mille e Una Notte. I musicanti
accolgono gli ospiti con balli e canti vestiti con abiti
tradizionali. Luci suoni, colori frastornano la testa. I
tavoli e le sedie sono ricoperti da tessuti di raso, le
luci sapientemente dosate mettono in risalto i costumi dei
servitori. I piatti degli antipasti sono numerosi e appetitosi.
Il primo è una zuppa di cereali buonissima servita
nelle scodelle di coccio, i secondi sono adagiati in enormi
e pregiati tajin serviti caldissimi, a base di pollo, agnello,
vegetali e couscous. Bevande a base di vini, rossi e bianchi,
acqua minerale e birra.
Il tutto accompagnato da musiche etniche
e balli di figuranti tra i tavoli. Alle 22,30 comincia lo
spettacolo dei berberi a cavallo nell’arena, con evoluzioni
acrobatiche, cariche di cavalieri armati di fucile che sparano
a pochi metri dagli spettatori in una baraonda assordante.
Lo spettacolo si conclude con la sfilata dei figuranti in
costume tradizionale, tamburi e trompet in un turbinio di
luci e suoni coinvolgente. Torniamo ai camper con i taxi
che aspettano fuori al parcheggio. Sono le 24 passate e
adiamo a letto contenti.
P a Marrakech in campeggio. Questa sera la temperatura
è piacevole, 28° e ventilata, si dorme bene.
Km. 000
Lu 13 ago
La temperatura stamani alle 7 è di 25°, quasi
freddo. Partenza dal camping alle 9. Prima di prendere la
strada per Uarzazate ci fermiamo al supermercato Marjane
a fare un po’ di rifornimento alimentare, acqua minerale,
pane e altre cosette, poi partenza per la N9 direzione est.
Tutta strada normale.
Le pattuglie della Gendarmerie Royale sono frequenti, ma
non ci fermano mai, se non una volta ma solo per augurarci
una buona permanenza in questo paese. La strada che comincia
a salire sull’Atlas attraversa un paesaggio lunare
roccioso e quasi del tutto privo di vegetazione, dai colori
dominanti in tutte le sfumature del giallo e del rosso.
La strada si inerpica per numerosi tornanti,
ma è abbastanza larga e con tratti rettilinei che
permettono di sorpassare i lenti camion stracarichi di merci
e di bovini e asini stipati in vari piani. Si intravedono
i villaggi berberi che si confondono con il paesaggio perché
costruiti con lo stesso materiale e colore di esso, terra
e paglia.
Le soste sono frequenti per scattare foto ed i camion sorpassati
ci risorpassano nel loro lento andare in un gioco continuo
di alternanza. Raggiungiamo il passo Tizi-n-Tichka a quota
2260 metri e ci fermiamo in un largo spiazzo per la sosta
pranzo.
Dal nulla totale compare un giovane che
vende souvenir, non ci sono case o villaggi nel raggio di
km, da dove sarà saltato fuori? Mistero. Così,
per molte volte in questo viaggio, succede che dal deserto
assoluto all’improvviso compare qualche personaggio
che vende qualcosa. Compriamo due belle pietre con ammonite
barattandole con qualche maglietta e un cappellino. L’aria
non è più calda come a Marrakech, ma comunque
nemmeno fredda per la quota a cui siamo.
Oltrepassiamo il passo e prendiamo la P1506
per Telouet, ma ci rendiamo conto subito che la strada non
è adatta ai nostri mezzi a causa delle numerose buche
profonde e pericolose. Torniamo sulla nazionale rinunciando
alla visita della kasbah. Al bivio per Ait Benhaddou prendiamo
per il famoso villaggio berbero. Paesaggi stupendi si aprono
davanti a noi.
Deserto non più roccioso ma ondulato
di colline brulle, infinite, tagliate dalle ferite dei torrenti
asciutti in tortuosi meandri. Il nastro d’asfalto
sembra un sottile filo che le unisce in un unicum dai colori
ocra e giallo. Arriviamo ad Ait Benhaddou e troviamo subito
l’albergo Kasbah du Jardin dove si trova il nostro
campeggio.
Prendiamo accordi con la guida che domani ci accompagnerà
a visitare la famosa kasbah e l’agadir (granaio fortificato).
Intanto relax con le sedie in circolo fino alle 20, ora
di cena. L’aria è talmente fresca che ci impedisce
di apparecchiare fuori e quindi ceniamo sul camper, dove
la temperatura è di 32° asciutta e gradevole,
poi qualche chiacchiera fuori indossando le felpe.
P a Ait Benhaddou al Hotel La Kasbah du Jardin. Servizi
minimi. Tempo bello tutto il giorno e temperatura fresca
serale. (N31°2’51”W7°8’7,6”).
Km.210
Ma 14 ago
Visita alla kasbah con la guida Alì che arriva puntuale
alle 8,30 (400 Dh per 10 persone tutto compreso). Lo scenario
è ricchissimo di emozioni. Questo è l’antico
villaggio meglio conservato di tutto il Marocco. E’
stato il set di molti film come Lawrence d’Arabia,
Sodoma e Gomorra, Gesù di Nazareth, Alessandro Magno,
il te nel deserto, il Gladiatore e tanti altri.
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Deserto |
Ait
Benhaddou la kasbah |
Si entra nella kasbah guadando il fiume,
adesso in secca, che la separa dal nuovo nucleo urbano abitato.
Vi abitano solo sei famiglie mantenendo la tipologia abitativa
originale berbera. Ne visitiamo due, all’interno temperatura
fresca data dalla coibentazione dei muri in terra e paglia
che la isolano dal caldo esterno.
Finestre piccole e porte basse per non disperdere
il fresco interno. Alte torri, magnificamente decorate dall’argilla
e paglia proteggono l’ingresso al villaggio. Il colore
dominante al solito è quello del territorio circostante.
Il nucleo urbano fitto di case addossate alla collinetta
è ricche di prominenze verticali, torrette, terrazze,
pinnacoli, tutti in terra impastata con paglia, collegate
da stradine strette, dove al massimo passano due persone.
Si inerpicano fino all’agadir, il
vecchio granaio fortificato che custodiva le riserve alimentari
nella parte più inaccessibile della kasbah. Molti
turisti in giro. Dall’alto si nota ancora lo spiazzo
ellittico ricavato alla base di una collinetta dove furono
girate le scene di lotta nell’arena del film il Gladiatore.
Il sole a picco brucia i nostri occhi protetti dagli occhiali
ed il caldo comincia a essere insopportabile, su e giù
per questi vicoli il sudore non bagna nemmeno le magliette,
asciuga prima.
Ma lo spettacolo ripaga da questo disagio
e a malincuore la guida ci accompagna fuori dalla kasbah
perché la visita è finita. Alle 11,30 riprendiamo
strada nella valle in direzione di Telouet , ricchissima
di palme da dattero, mais e verzure. I villaggi si susseguono,
tutti affascinanti. Gli edifici, con torri e pinnacoli sono
decorati con intonaci di terra e paglia, senza spigoli vivi
e si distaccano dal paesaggio che li circonda solo dalla
ombre che il sole crea giocando tra le minuscole finestre,
gli angoli delle case e i tagli che i vicoli producono tra
di esse.
Il colore omogeneizza paesaggio e villaggi.
Arriviamo fino a Achahoud a circa 15 km da Ait Benhaddou
in direzione di Telouet , poi giriamo per tornare indietro,
la strada è impercorribile con i nostri camper. E’
destino che non riusciamo a raggiungere Telouet e la sua
bella kasbah. Ad ogni fermata per fare foto veniamo circondati
da ragazzini che spuntano dal nulla assoluto, per vendere
qualcosa o chiedere soldi.
Torniamo sulla principale N9 e dirigiamo per Ouarzazate,
fermandoci per il pranzo nel parcheggio della Atlas Corporetion
Film, che visitiamo prima a piedi nel piccolo museo-esposizione
di vecchie scenografie di famosi film, e poi veniamo indirizzati
con i camper a visitare liberamente i vari set sparsi nel
deserto circostante.
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Campeggio |
la
“Gerusalamme” degli Studios |
E’ di nuovo caldissimo, l’aria
è rovente. La stradina si snoda desolata e sassosa
tra le dune fino ai piedi della città di Gerusalemme
(tutto finto, ricostruite le sue mura e gli interni), sotto
le cui mura fatte di enormi pietre (in resina) facciamo
la foto storica dei nostri camper con la città alle
spalle. Poi dirigiamo sul set con la Mecca per un film marocchino
e infine entriamo in un magnifico villaggio con kasbah ricostruita
per un film sul terrorismo internazionale.
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Tiffoultoute |
Tiffoultoute |
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Tiffoultoute |
Tiffoultoute |
Davanti agli Studios c’è il
bivio per visitare una kasbah vera, quella di Tiffoultoute,
dove veniamo accolti nel magnifico riad fresco e areato,
tappeti ovunque, tavoli bassi e canapè dove ci servono
il te alla menta e poi l’invito a visitare la terrazza
panoramica per vedere dall’alto la storica kasbah,
dato che questa, essendo pericolante, non possiamo visitarla
all’interno.
Bella accoglienza, ma la kasbah la vediamo
solo dall’esterno. Arriviamo al camping di Ouarzazate
dove sistemiamo i camper (gli ospiti sono quasi tutti italiani).
Il gestore è anche titolare di una agenzia che organizza
gite nel deserto e per questo ci propone di prenotare già
da qui la visita alle dune di Merzouga, così quando
giovedì arriveremo è tutto pronto per l’accoglienza.
Un po’ perplessi siamo titubanti, ma poi, con qualche
dubbio, concludiamo il contratto, firmato dalle parti, con
la consegna della metà della cifra ora e l’altra
metà all’arrivo a Merzouga. Andiamo a letto
convinti di aver fatto ottima cosa.
P a Ouarzazate al Camping Municipale (N30°55’23,6”
W6°53’12,6”). Serata molto calda 38°
alle 22,00 ventilatori accesi e finestre aperte. Km.82
Me 15 ago
Notte calda, ma verso le 4 occorre tirare su il lenzuolino
perché fa fresco. Partenza per la valle del Dades
verso Skoura lungo la N10.
Oltrepassiamo la kasbah di Amerhil che si vede al di la
del fiume e proseguiamo fino a Boumalne Dades, dove deviamo
verso sinistra entrando nelle Gorges du Dades. Una serie
di bei villaggi in terra battuta con pinnacoli e torri che
si mimetizzano con il paesaggio inanellano questa strada.
La vegetazione lungo il Dades è verde
e rigogliosa, mais, orti, foraggio, fichi, palme, noci,
pioppi, creano come un confine netto tra la zona umida e
fertile e il deserto petroso senza un filo d’erba
poco più in la.
|
il
bar dei tornanti del Dades |
Arriviamo dopo una quindicina di km alle
gole vere e proprie.
La strada sale improvvisa vertiginosamente, con tornanti
ripidi e strettissimi. In un paio di km si lascia il fondovalle
e si sale di 700 metri. Pareti a strapiombo sul fiume in
basso.
Vertigini. Alla sommità tiriamo un sospiro di sollievo
e ci fermiamo nel bar del passo a prendere un te alla menta.
La terrazza dove lo servono sporge a sbalzo sulle gole.
Altre vertigini.
Le mani sudano non per l’aria, che è fresca,
ma per il senso di precarietà di questo luogo.
Si prosegue ancora per qualche km, sempre in quota ma pianeggiante,
poi si scende di nuovo in valle a sfiorare l’acqua
del fiume, gola strettissima chiusa da altissime pareti
verticali di roccia rossa.
Viene da pensare alla potenza di questo fiumiciattolo che
in epoche preistoriche ha scavato con forza queste rocce
che alla vista sembrano così solide.
Arriviamo fino a Ait Magrad e poi torniamo
indietro, discendendo con molta cautela i tornanti fatti
precedentemente. Arriviamo alla nazionale prendendo la N10
verso Tinerhir.
Qui prendiamo a sx addentrandoci nelle gole del Todra fino
al campeggio dove ci sistemiamo comodamente.
P a 5 km da Tinerhir nelle Gorge du Todra (85Dh) Camping
Le Soleil, (N31°32’51,4”W5°35’23,5”)
ombreggiato e con grandi piazzole. Alle 19 la temperatura
è di 32°, piacevole. Km 170
Gi 16 ago
Sono le 8,00. Visita alle Gorges du Todra. Dopo 6 km dal
campeggio entriamo nella stretta gola che il fiume ha scavato
nella roccia. Il rumore dell’acqua che scorre, accompagna
la strada. Molta gente, nei sacchi a pelo, dorme ancora
nell’alveo fresco del fiume con i piedi a contatto
dell’acqua. Affascinante.
Pareti rosse a picco sulla strada fanno anche da scuola
di roccia per scalatori. Il cielo è una striscia
azzurra lassù in alto. I rumori sono ampliati dalla
risonanza di queste pareti così vicine tra loro e
lo sciabordio del torrente sembra quello di un fiume in
piena. Alla fine delle gole un ristorante e una serie di
bancarelle di souvenir concludono lo scenario.
Proseguiamo per altri 10 km. Ma la parte
monumentale è già finita. Riprendiamo la nazionale
N10 percorrendo zone desertiche pianeggianti ricoperte di
sassolini neri e poi subito dopo deserto sabbioso, e poi
piccole tempeste di sabbia, e poi dune dalla sabbia arancione,
e poi ancora deserto nero fino a Erfoud.
Arriviamo infine a Merzouga dove ci attende Bandak (fratello
del gestore del camping di Ouarzazate) che ci accoglie a
casa sua per offrire l’ennesimo te alla menta e pasticcini
casalinghi, conosciamo i maschi della sua famiglia ma le
donne di casa non si vedono mai).
Sistemiamo subito i camper nella proprietà
di Bandak . Saldiamo l’altra metà del prezzo
concordato a Ouarzazate e organizziamo subito la cammellata
nel deserto per assistere al tramonto sulla grande duna.
Carovana di dromedari, noi travestiti da Tuaregh con turbante
blu, dove la parte difficile è quella di salire e
poi scendere da questi strani animali dal passo morbido
sulla sabbia.
C’è un po’ di foschia,
ma lo spettacolo è indimenticabile. Torniamo alla
casa di Bandak dove sono già pronte le jeep che ci
porteranno al bivacco nel deserto per passare la notte nelle
tende berbere. Carichiamo acqua e pochi bagagli personali
e partiamo.
|
|
Deserto
e bivacco berbero
|
È ormai buio e i fuoristrada sfilano
sulle dune con destrezza fino a raggiungere, dopo una mezz’ora,
il gruppo di tende nel nulla del deserto.
Queste sono disposte a quadrato e in mezzo a questo piccola
corte sono organizzati i tavoli e i canapè per la
cena berbera. Alle 20 vengono serviti gli antipasti e tajin
di carne e poi couscous di vegetali. Mangiamo tantissimo
fino a scoppiare.
Il fresco della notte invita alle chiacchiere
ed il cielo nero, pieno di stelle, alla filosofia. Entriamo
nelle tende per dormire sui giacigli preparati dagli addetti
(camerette separate per coppie, bagno comune fuori ai bordi
del campo). Per sicurezza, visto che qualche animaletto
gira intorno, mettiamo i lenzuoli monouso sui giacigli.
La vita dei berberi del deserto non è proprio questa
da turista, dove c’è anche un wc e lavandino
con acqua corrente di un deposito occultato sapientemente.
Comunque ci illudiamo di viverlo alla stregua dei Tuaregh
consapevoli però dei vantaggi del turista dove i
disagi sono ridotti al minimo.
Nella notte si affaccia anche una volpe del deserto, piccola
chiara con enormi orecchie a sventola che attraversa il
bivacco. Andiamo a letto stanchi.
P nel deserto di Merzouga in accampamento berbero. Tende
e sabbia, intorno nient’altro. Non è troppo
caldo. Dormiamo vestiti e a notte fonda è piuttosto
fresco. Km.411
Ve 17 ago
Venerdi 17 porta sfiga dicono, mah! Dormito tutta notte,
alle 7 colazione comune in accampamento, a base di latte,
te, succhi di frutta, marmellate, yogurt, pane, focaccine
e tanta altra roba buona (alla faccia dei berberi veri del
deserto), poi alle 7,30 prendiamo i fuoristrada per fare
un giro largo nel deserto e vedere alcune cose interessanti:
il villaggio (fantasma) abbandonato dove vive una sola famiglia
che campa di pastorizia, poi una miniera attiva di ematite,
minerale di colore nero, pesante, lucido e liscio al tatto,
quindi per una pista assai disagevole ma affascinante arriviamo
alle dune cangianti che cambiano colore a seconda della
luce del sole.
Rientriamo alla casa di Bandak, salutiamo
tutti con calore poi prendiamo i camper, attraversiamo il
villaggio di Merzouga prendendo verso nord (questo è
il giro di boa, adesso la direzione sarà sempre verso
nord in direzione di Tangeri).
Percorsi una trentina di km, verso Rissani, Carmine per
radio annuncia che il pedale della frizione rimane adagiato
sul pavimento della cabina senza rialzarsi più. La
pompa della frizione è partita. Camper nuovo di 6
mesi, quindi in garanzia.
E’ venerdì, giorno di festa
del Ramadam, telefonata di aiuto a Bandak che nonostante
la festa fa arrivare un meccanico. Diagnosi :frizione partita,
mezzo in garanzia, c’è bisogno del carro-attrezzi.
Telefonata alla Fiat in Italia.
Carro attrezzi in arrivo per caricare il camper e portarlo
in officina autorizzata a Meknes (430km distante!). Sono
le 12. Siamo circondati da un branco di ragazzetti che rompono
le scatole chiedendo insistentemente soldi, soldi, soldi.
Offriamo delle merendine. Le gettano via.
Siamo esasperati da questo atteggiamento, la temperatura
ha raggiunto i 49° siamo in mezzo a una strada di paese.
In qualche modo mangiamo dentro i camper con l’aria
condizionata a palla. La temperatura non scende mai sotto
i 41°. Siamo in un forno, tappati dentro con il motore
acceso in attesa del carro attrezzi. Alle 15 arriva l’autocarro,
ma ironia della sorte, è troppo piccolo per caricare
il camper.
Dopo varie telefonate con l’officina, annunciano che
solo domani mattina alle 8 sarà disponibile un carro-attrezzi
più grosso.
Disperazione a pensare di passare la notte
qui. In qualche modo, spulciando il programma di viaggio,
individuiamo un campeggio a una quindicina di km vicino
a Erfoud. Carmine, con la 3a marcia ingranata riesce a partire
e quindi ci togliamo da questa situazione di emergenza raggiungendo
il camping Tifina.
Ci sistemiamo pronti per domani mattina. Cena tutti insieme
sotto una bella pergola al fresco della sera. Umore generale
assai mesto. Temperatura alle 21 è di 35°, sempre
clima secco.
P a Erfoud al Camping Tifina (N31°22’53”
W4°16’17,4”). Campeggio con standard europei
(il primo in Marocco), grandi piazzole circondate da siepi
ben tenute, elettricità e acqua alla piazzola, palme
e eucalipti, pulizia generale. I bagni e le docce calde
sono puliti e nuovi. C’è la piscina(pulita),
la lavanderia e la zona stenditoi. Insieme a noi c’è
solo un gruppo di tre camper di spagnoli, che durante la
serata fanno una cagnara del diavolo. Km.78
Sa 18 ago
Ribadisco che il venerdì 17 porta sfiga. La temperatura
alle 7 è di 29°. Alle 8,30 arriva il carro-attrezzi
che carica il camper di Carmine e Rossella e con i passeggeri
a bordo parte per Miknes, distante 430km. Saluti, qualche
lacrimuccia e molta tristezza li accompagna. Fra tre giorni,
dicono, ci rivedremo con il camper riparato. (sarà
una chimera perché il mezzo non sarà pronto
che per il 30 d’agosto).
Noi, rimasti in quattro equipaggi, partiamo
alla volta di Midelt con molta tristezza nel cuore. Per
la N13, passato Erfoud ci fermiamo ad ammirare una curiosità
naturale, un geyser freddo in pieno deserto. Il getto d’acqua
si innalza per una decina di metri con grande potenza e
rumore; a terra una miriade di piccole sorgenti di acqua
freschissima riversano rivoli in un solo torrentello che
si allontana nella valle.
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|
Il geyser
|
oasi delle
Source Blu de Mesky |
Il terreno intorno, di un bel colore rosso
acceso, indica la grande quantità di minerale ferroso
contenuto nell’acqua. Proseguiamo fermandoci dopo
pochi km alle Source Bleù de Mesky. Oasi verdeggiante
percorsa da un torrente di acqua freschissima che poi forma
una serie di vasche naturali nelle quali fare il bagno è
un toccasana per la calura esterna. C’è anche
un campeggio ombreggiato dal palmeto. La guida che ci “cattura”
appena parcheggiati i camper, ci accompagna per tutta l’oasi.
Pomodori, palme da dattero, mais e foraggio la fanno sembrare
un giardino. La temperatura è piacevolissima.
Immancabilmente andiamo a finire nel negozio
di souvenir del fratello. Trattative estenuanti per non
comprare nulla. Alla fine regaliamo qualche maglietta ed
un paio di scarpe usate al nostro accompagnatore facendolo
felice. Ripartiamo sostando in un’area di servizio
per pranzare. E’ caldissimo. Motore acceso e climatizzatore
a palla. La temperatura esterna è di 52°, quella
interna non scende mai sotto i 41°. Un forno!. L’aria
è rovente. Ma non si suda! Anzi trovando un riparo
dal sole non si sta poi tanto male. Siamo adesso nelle gole
dello Ziz. Zona montagnosa, completamente desertica.
Altopiano sempre oltre i 1500 metri dai
colori cangianti dal giallo al rosso al marrone bruciato.
I vari passi toccano quote oltre i 2000 metri. Attraversiamo
il Tunnel dei Legionari e scendiamo ai 1300 metri dell’altopiano
successivo, la temperatura scende rapidamente fino a 25°.
Oltrepassiamo Midelt proseguendo per altri 20 km fino al
campeggio per trascorrere la notte. Sistemazione e prenotazione
della cena al ristorante dell’hotel.
P a 20 km a nord di Midelt, sulla N13 al camping Timnay
con annesso hotel-ristorante. (N32°45’8”
W4°55’10,2”). Ottimo, ombreggiato da pini,
elettricità, docce calde (70Dh). La temperatura alle
20 è di 27°. Km 247
Do 19 ago
Verso Azrou. Sul passo del Col du Zad, a 2176m, la temperatura
è di 23°. Proseguiamo sempre sulla N13 fino al
bivio per la Route des Cedres dove poco dopo ci fermiamo
per osservare l’habit delle bertucce che la abitano.
Sono tutte in attesa dei turisti che offrono
biscotti pane e frutta in abbondanza, e loro ricambiano
con evoluzioni acrobatiche sui rami dei grossi cedri. Riprendiamo
la strada sterrata, sono ormai le 12,30 e la temperatura
è risalita a 34°, ma è ventilato.
Nuova sosta per vedere il Cedro Gouraut, il più alto
del Marocco, ma ormai è un rudere rinsecchito alla
base del quale ci sono decine di bancarelle che sfruttano
la sua notorietà.
Per la sosta pranzo ci fermiamo più avanti, siamo
sulla N8, al lago Dayet Aoua, all’ombra di grossi
pioppi sul lungolago.
Piccolo guaio al wc di bordo. Riparata la ghigliottina di
chiusura uscita di sede ripartiamo alla volta di Fes. Prima
di entrare in campeggio breve sosta al Marjane per fare
rifornimenti alimentari, poi entriamo nel Camping Diamant
Vert.
Sono le 19 e prepariamo cena dopo aver fatto abbondanti
docce a bordo, perché lo standard di pulizia lascia
molto a desiderare.
Ci accordiamo con il gestore per una guida domani mattina
per la visita alla città. Cena tutti insieme sotto
i tendalini, la temperatura è sui 34° ventilata,
ma c’è molta umidità. Nel cielo nuvoloso
qualche tuono, ma niente pioggia. Alle 19,30 finisce il
mese del Ramadam, tutti in festa. Alle 23 tutti a letto
con i ventilatori accesi.
P a Fes al Camping Diamant Vert (N33°58’8,9”W5°1’7,4”).
Ombreggiato con piscina e pratini verdi, ma i servizi sono
inservibili. Km.190
Lu 20 ago
Alle 10 arriva il taxi che porta in città dove ci
attende la guida ufficiale Mohammed. Vediamo il souk con
la sua moschea e la Madrasa, la biblioteca, il quartiere
dei conciatori e la tannerie con visita al negozio di pellame
e rito del te alla menta, ma non compriamo nulla. A fine
mattinata la temperatura è sui 39°.
Pranzo in un bel riad fresco e accogliente
pieno di tappeti sul pavimento, dove ci portano antipasti
e tajin di pollo al limone veramente ottimo e couscous di
verdure. Con il taxi della giuda arriviamo fino al forte
di Borj Sud in alto sulla collina per vedere il panorama
della città. Il solito taxi ci accompagna alla fabbrica
di ceramiche dove vediamo la nascita dei famosi piatti smaltati
e delle fontane da giardino in mosaico: dai forni alla sala
esposizione dove immancabilmente viene offerto il te alla
menta. Rientriamo ai camper verso le 16 accompagnati dal
taxi.
|
|
Fes porta della
medina
|
quartiere dei
conciatori |
Dentro ci sono 42°, l’aria è
caldissima e umida. Cominciamo a stare discretamente verso
le 20 quando mettiamo fuori i tavoli per cenare.
P a Fes Camping Diamant Vert (115 Dh). Km 000
Ma 21 ago
La notte è stata temperata. Stamani alle 7 ci sono
26°. Partenza verso la costa, direzione Casablanca per
andare a visitare la Moschea Hassan II che non abbiamo potuto
vedere all’inizio perché in Ramadam. Lungo
strada facciamo una deviazione per visitare Volubils, antico
centro di origine romana fondata da Augusto e ora importante
zona archeologica con resti di notevole interesse.
|
|
Volubils
|
Casablanca moschea
Assan II |
Ci accompagna una guida che soffre il caldo
più di noi, abbreviando per quanto può la
visita, ma noi insistenti chiediamo spiegazioni. Il caldo
adesso è proprio opprimente e sotto i cappelli di
paglia il sole cuoce la cervice.
Ci sono 45° all’ombra, ma di ombra c’è
solo quella delle colonne ioniche. Beviamo litri di acqua
per mantenere un’idratazione sufficiente, il sudore
non bagna le magliette perché asciuga prima. Pranzo
al camper con il climatizzatore acceso. Arriviamo a Meknes
per prendere l’autostrada veloce A2 poi la A3 per
Casablanca.
Prima della città ci fermiamo al
camping Mimosa di Mohammedia. Sul mare la temperatura è
scesa rapidamente a 34° e questo ci permette di fare
un bel giro sulla spiaggia della cittadina e sulla sua alta
scogliera. C’è molta gente che fa il bagno,
ma noi ci limitiamo a osservare le grandi onde oceaniche,
all’ora di cena mettiamo i tavoli fuori per mangiare
tutti insieme al fresco.
P a Mohammedia al Campimg Mimosa (N33°43’39,2”
W7°20’3”). Ombreggiato ma pieno di tende
di stanziali trasformate in villette cittadine con giardino
e auto fuori la piazzola. Servizi non utilizzabili. Km.336
Me22 ago
Temperatura mattutina 26°. Dormito bene. Partenza per
Casablanca alle 8 per evitare il grande traffico. Alle 10,30
entriamo nel gruppo di visita alla moschea di HassanII.
Molto bella e imponente sulla spianata in riva al mare,
capace di contenere 25.000 fedeli all’interno e 75.000
sulla spianata. Il minareto svetta come un lapis enorme
sulla città. Foto di rito sulla spianata fronte mare
e poi partenza, direzione nord, autostrada A3.
Pranzo in area di sosta autostradale, la
temperatura è gradevole. Usciamo a Rabat per vedere
la capitale al volo. Traffico caotico, passiamo davanti
alle mura della storica medina e oltrepassiamo la foce del
fiume per prendere l’autostrada A1 a Kenitra. Arriviamo
al campeggio di Moulay Bousselam alle 18,30. Ci sistemiamo
fronte mare e ceniamo sotto i tendalini riparati dalla brezza
marina carica di umidità. Andiamo a nanna alle 23
stanchi morti.
P a Moulay Bousselam al Camping International (N34°52’33,5”
W6°17’18,4”), stesso campeggio di inizio
tour. Temperatura sui 25°. Km 264
Gi 23 ago
Nottata fresca, temperatura 23°. Tutto riposo fino alle
11, poi andiamo in paese a fare un giro. Prenotiamo al ristorante
con terrazza sul mare e alle 13 siamo seduti davanti ad
un bel piatto di pesce fritto freschissimo con patatine,
acqua e te alla menta per finire. Il tutto per meno di 90Dh
a testa. Rientro ai camper verso le 15. Riposo completo
fino all’ora di cena. Protetti dalla brezza marina,
sotto i tendalini chiusi con dei teli, passiamo una bella
serata. Temperatura 25°.
P a Moulay Bousselam, stesso campeggio. Km.000
Ve 24 ago
Sveglia mattutina. Con tutta calma facciamo le operazioni
di carico e scarico e poi partiamo che sono ormai le 11.
Direzione nord Tangeri, autostrada A1, imbarco serale. Sosta
alla periferia di Tangeri per spendere gli ultimi dirham
al Marjane. Al rientro ai camper la sorpresa,….. nel
nostro garage di bordo scopriamo due giovani intenti a derubarci.
Gran confusione riusciamo a fermarne uno. Al mio grido di
Police…!Police…! si raduna una piccola folla
di marocchini che vogliono picchiare il malcapitato, breve
colluttazione, ma poi visto che non ha avuto il tempo di
rubare nulla, dietro nostra insistenza lo lasciano andare
facendoci le scuse a nome di tutto il Marocco per l’increscioso
incidente che discredita i marocchini onesti.
Partiamo un po’ scossi dell’accaduto,
ma comunque così è la vita. Riprendiamo l’autostrada
A1 fino a Tangeri Med. Operazioni doganali assai rapide.
Con sorpresa c’è una nave che parte alle 20.
Non èra in programma, ma ci mettiamo in fila.
Paolo entra a bordo, ma noi tre rimaniamo in banchina perché,
dicono, troppo alto il camper. Aspettiamo quello successivo,
più grande che partirà alle 11,30. Sbarchiamo
a Algeciras che per effetto dell’orario in avanti
di due ore sono ormai le 2,30 di mattina. Ci spostiamo subito
a Palmones nel parcheggio vicino al Mc Donald dove Paolo
è arrivato tre ore fa e finalmente alle 3 tutti a
nanna.
P a Palmones (N36°10’58,6” W5°26’19,3”)
vicino a Algeciras, in una piazza grandissima, la solita
dell’inizio del tour. Km.192
Sa 25 ago
Partenza alle 9,45. Tutta autostrada. Sosta caffè
dopo 2 ore, sosta pranzo in area di servizio. Arriviamo
a El Campello usciamo dall’Autovia per raggiungere
il campeggio già conosciuto a l’Alfas del Pi.
19,30 sistemazione dei camper, doccia calda e cena sotto
i tendalini. 29° alle 20,30.
P a L’Alfas del Pi al camping Costa Blanca (N38°35’0,9
W0°4’53,7”), vicino a Benidorm. Km.671
Do 26 ago
Partenza dal campeggio alle 9,30. Tutta autostrada fino
a La Junquera dove arriviamo alle 19. Sosta nel parcheggio
del supermarket e grande abbuffata al El Mirador. Quando
rientriamo ai camper vediamo che sono in sosta altri equipaggi.
In tutto siamo in dieci camper.
P a La Juquera (Spagna) (N42°23’51”
E2°52’55”) parcheggio sterrato del supermarket.
Illuminato ma senza servizi. Serata tiepida. Km.657
Lu 27 ago
Partenza alle 9 per Le S.te Marie de la Mer, dove arriviamo
alle 12. Pranzo ai camper. Ottima temperatura ventilata.
Giro in paese dopo un po’ di relax. Prenotiamo il
ristorante per la cena a base di paella. Alle 20,30 siamo
con le gambe sotto il tavolino davanti ad una bella Paella
Royal. Breve giro dopo cena e poi a letto.
P a S.te Marie de la Mer, in AA (N43°27’19,3”
E4°25’39), temperatura 26°. Km.255
Ma 28 ago
La temperatura alle 7,30 è di 25°. Alle 8,30
partiamo per raggiungere Lucca, dove arriviamo nel primo
pomeriggio. Km.654