Viaggiare - Diari di Viaggio


MAROCCO, LA NOSTRA AFRICA

(Viaggio in Camper, 15 GIUGNO - 12 LUGLIO 1996)

testo e foto di Liliana e Giuseppe Faggian

PREMESSA

Siamo in quattro. Io e mia moglie con gli amici Ariella e Giancarlo. Per Giancarlo si tratta di un ritorno. Infatti, negli anni '60 ha lavorato per qualche tempo a Casablanca e vorrebbe ritrovare quei posti.
Come sempre abbiamo fatto incetta di depliant e materiale vario, a febbraio, alla Bit alla Fiera di Milano. Il Camper (Elnagh Trophy 5.35 a benzina) lo abbiamo da tre anni. Siamo già stati in Turchia, Grecia e Tunisia, quest'anno invece MAROCCO.

ITINERARIO


DIARIO DI BORDO

15/16/17 giugno 1996, sabato/domenica/lunedì, 1/2/3° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Parcheggio
2193
2193
Autostrada
Autostrada

Prima di partire credevo di aver controllato tutto, camper equipaggiamento e documenti. Dopo 200 metri si rompe il tubo di scarico della marmitta del camper. Il meccanico per fortuna rimedia abbastanza in fretta. Possiamo partire? Sì. Ma dopo cinque chilometri, in autostrada, mi accorgo di aver dimenticato i nostri passaporti. Bravo!! Per fortuna che saranno i soli momenti critici di tutto il viaggio.
I primi tre giorni sono stati abbastanza monotoni in quanto passati tutti in autostrada, sino ad Algesiras. Abbiamo acquistato i biglietti per il Marocco per strada, così non abbiamo fatto code al botteghino. Siamo sbarcati e abbiamo dormito a Ceuta che, essendo ancora in Spagna, rimanda all'indomani il passaggio di frontiera.

18 giugno 1996, martedì, 4° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
47
2240
Tetouan
Martil

Il passaggio di frontiera è stato abbastanza "veloce", 90 minuti circa (l'anno scorso, in Tunisia, oltre tre ore). Poi siamo andati in cerca di un campeggio, il primo dopo il lungo viaggio. In sostanza solo un largo spazio verde, pochissimi gli ospiti. In particolare i servizi sono proprio indecenti, ma dovevamo rimettere in ordine, pulire e riposare. E così abbiamo fatto. Controllato tra l'altro il tubo di scarico. Tutto ok. Il lavoro fatto dal meccanico prima di partire ed il particolare legaccio fatto da noi durante una sosta in autostrada l'hanno bloccato bene.

 

19 giugno 1996, mercoledì, 5° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Parcheggio
278
2518
Fès
Fès-piazza


Oggi abbiamo visitato Fès, la più antica città imperiale. Arrivati in un parcheggio siamo stati subito assaliti da "guide" di tutti i tipi. Naturalmente tutti parlano in italiano. Abbiamo scelto la guida che poi si è rivelata buona. Ci ha fatto visitare la medina che con le sue viuzze strette è piena di negozi d'ogni genere. Vi è anche un bar con la diretta di una partita dell'Europeo di calcio. Giancarlo ha voluto vedere un luogo dove vendono tappeti. Ci hanno srotolato decine di tappeti sperando in un nostro acquisto. Ha sì acquistato, ma una tovaglia di pizzo. La guida, su nostra richiesta ci ha portato alla Rue des Teinturiers. Grandi vasche piene dei vari colori ove vengono immerse le matasse per essere colorate. Odori molto forti e caratteristici. Poi con il camper abbiamo fatto il giro delle mure e, da un punto panoramico, abbiamo ammirato la città al tramonto. Da un manifesto leggiamo di un ristorante che offre, oltre alla cena, anche uno spettacolo danzante. L'abbiamo visionato prima, era un posto molto bello e tipicamente arabo, ma anche un po' caro. Comunque ci siamo fatti tentare e n'è valsa la pena, più per lo spettacolo che per il mangiare. Costo 263.000 in quattro. Questa notte abbiamo dormito in una piazza vicino alle mure.

20 giugno 1996, giovedì, 6° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
266
2784
Salé
La Plage

Itinerario verso Meknès. Sosta a Volubilis per vedere il più importante sito archeologico del Marocco, le rovine di una città romana di 2000 anni fa. Oltre agli archi, case, statue, ci hanno colpito particolarmente gli stupendi mosaici che ancora si possono ammirare. In questo luogo abbiamo trovato un pullman di italiani in tour per il Marocco. A Meknès, siamo nel primo pomeriggio ed il caldo si fa sentire, troviamo anche qui una "guida" (ieri era migliore) e visitiamo la medina. Causa l'orario non vi era molta gente per le stradine. Molto bella la porta più importante delle mura: Bab el-Mansour. La serata e la notte l'abbiamo trascorsa in campeggio (abbastanza buono) a Salè.

21 giugno 1996, venerdì, 7° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
75
2859
Skirat Plage
Skirat Plage

Salè e Rabat, la capitale del Marocco, sono divise solo da un fiume, pertanto oggi abbiamo percorso pochissimi chilometri quasi tutti per andare a vedere i giardini esotici nella vicina città di Sidi Bouknadel. Abbiamo passato la mattinata in mezzo al verde ben tenuto e ordinato con piante provenienti da tutto il mondo. Poi, ritornati a Rabat, abbiamo visitato il grande piazzale con la Torre Hassan ed il Mausoleo di Mohammed V. Un mausoleo bellissimo, tipicamente arabo, fatto con i migliori materiali esistenti (marmo italiano). Il sarcofago che vi è all'interno è custodito da un imam che recita preghiere 24 ore su 24. Pomeriggio dedicato al resto di Rabat, con i grandi viali, le mura di un caldo color ocra e soprattutto il palazzo Reale. Ci si può avvicinare solo a piedi; le macchine (ed il camper) non può né transitare né essere visibile nell'immenso stradone, noi l'abbiamo nascosto dietro una palazzina. Ci siamo avvicinati vicino all'ingresso e basta…più di così non si può vedere, peccato. Poi siamo andati a cercare il mare (oceano), lungo l'autostrada verso Casablanca. Acquisti di prodotti alimentari in un buon supermercato. Sosta in campeggio.

22 giugno 1996, sabato, 8° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Parcheggio
114
2973
Casablanca
Piazzale Lungomare

Al mattino giro in bicicletta sulle rocce che costeggiano questo tratto di mare. Splendido, calmo, abbastanza caldo da farci il bagno. Nella mattinata siamo arrivati a Casablanca, la città ove Giancarlo vi ha lavorato trent'anni fa. Lui è molto emozionato, noi siamo tesi intuendo quello che può provare. Abbiamo cercato e trovato la zona nella quale viveva. Solo dopo abbiamo cominciato a visitare Casablanca. Una bella città, moderna senza dimenticare che siamo in Africa. Quello che ci ha colpito di più per la bellezza è stato la moschea Hassan II°. Inaugurata due anni fa, i piazzali che la circondano, già molto belli con fontane a gogò, sono ancora in completamento. L'interno della moschea, visitabile in determinati giorni ad orari e solo con guide autorizzate, è splendida, incredibilmente bella. La guida (piuttosto cara ma ne valeva la pena), in italiano, ci ha spiegato veramente molto bene sia il luogo ove eravamo sia il significato di ciò che vedevamo. Nella serata passeggiata sul lungomare pieno di ristoranti e punti di ritrovo. Cena e notte in un piazzale vicino al mare.

23 giugno 1996, domenica, 9° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
257
3230
Safi
Safi


Giornata di trasferimento verso sud con soste laddove il mare era facilmente raggiungibile. La costa è quasi tutta frastagliata e rocciosa. Quando troviamo il punto adatto io faccio il bagno, gli altri lo trovano freddo…A mezzogiorno siamo arrivati a El Jadida ove al porto vi è, oltre al mercato del pesce, le bancarelle funzionanti come ristoranti. Ne abbiamo subito approfittato per una bella mangiate di pesce fresco. Nella serata arriviamo in un campeggio che sembrava "fuori stagione", ma era buono e ben alberato.

24 giugno 1996, lunedì, 10° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
313
3543
Agadir
Agadir


Prima di partire verso Agadir, abbiamo visitato un po' Safi, ed in particolare i tanti negozi di ceramiche di cui questa città ne va fiera. Abbiamo fatto acquisti. Poi via verso Agadir ove arriviamo nella serata. Ne approfitto per affermare che le strade sono tutte buone o ottime e con poco traffico; ne deriva che i trasferimenti si possono fare in completa tranquillità. Il campeggio è molto grande, centrale alla città, e non lontano dal mare. Buono. Pochi posti liberi. Servizi così così.

25 giugno 1996, martedì, 11°giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
28
3571
Agadir
Taghazout


Giornata passata in giro per Agadir e dintorni. La città non ha offerto nulla di eccezionale. La costiera, tutta piena di alberghi frequentatissimi, copre quasi completamente l'accesso al mare, pertanto possiamo dire di averlo visto poco. Passeggiando ci ha avvicinato un italiano, grosso produttore di olio in Italia, che ci ha spiegato parecchio della città e della sua vita. Anni fa ha deciso di trasferirsi ad Agadir soprattutto per il buon clima che qui dura tutto l'anno. Nel pomeriggio abbiamo cambiato campeggio. Volevamo il mare. Siamo sì vicino al mare, ma purtroppo con servizi pessimi. Inoltre i rubinetti dell'acqua, mancando le pompe all'impianto, erano a trenta centimetri da terra, con grosse difficoltà per fare il pieno al camper.

26 giugno 1996, mercoledì, 12° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Parcheggio
129
3700
Agadir
Spiazzo sopra la città

Dal Libro Verde Touring avevo letto di una zona un po' all'interno con delle cascate. Ci siamo andati. La zona si trova a Imouzer Des Ida Outaname (regione abitata dalla tribù berbera degli Outaname), 60 chilometri in leggera salita. Strada asfaltata ma molto stretta. Un altro mondo rispetto a quanto visto sinora. Al termine della strada, la cittadina è contornata di montagne e da una fittissima vegetazione. Camminando un po' siamo arrivati alle cascate. Molto belle e alte. Con tanti turisti. I giovani del posto, in cambio di una mancia, si tuffavano in un vortice formato dalle acque. Una giornata passata in modo particolare. Nella serata siamo tornati ad Agadir. Cena in ristorante. Rispetto a Fès abbiamo pagato la metà, 140.000 in quattro. Però questa volta solo ristorante, buono, ma senza lo spettacolo. La notte invece l'abbiamo passata su uno spiazzo roccioso sopra la città, spiazzo che nei mesi di marzo/aprile viene occupato dai camper. Mi è stato raccontato che, in quel periodo, di camper in Marocco ed in particolare ad Agadir ve ne sono moltissimi.

27 giugno 1996, giovedì, 13° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
222
3922
Tiznit
Tiznit


Dopo Agadir abbiamo proseguito ancora verso sud, in cerca del deserto che si spinge verso il mare. Un po' l'abbiamo trovato, ma ci volevano più giorni di ferie per arrivare sino a Tan Tan Plage, cioè al confine sud del Marocco (ed a noi ci manca ancora Marrakech, la valle delle rose, Merzouga, ecc.). Ho fato il bagno combattendo contro le forti onde dell'oceano a Mirhleft, 29° parallelo sud, davanti alle isole Canarie. Zona ottima per i surfisti. Pomeriggio di assoluto riposo davanti al mare. Nella serata siamo arrivati a Tiznit. Una città tutta circondata dalle mure e conosciuta in Marocco perché ha un famoso souk di gioiellieri. Naturalmente in serata è stato motivo di una nostra visita, compreso il mercato alimentari anche in questo caso ben rifornito. Buono il campeggio tenuto molto bene con buoni servizi e soprattutto pulito.

28 giugno 1996, venerdì, 14° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
122
4044
Tafraoute
Tafroute

Dopo un ultimo giro per la città, partenza per l'oasi di montagna di Tafraoute. Più di cento chilometri su e giù per le montagne, strade strette e tortuose con pochissimo traffico. Altitudine massima 1100 msm. Abbiamo fatto diverse soste per ammirare il panorama, sempre diverso ma sempre bellissimo. Vegetazione bassissima, quasi solo cespugli e piante basse. Cielo azzurro ed una luce mai vista prima d'ora. Un vero spettacolo. Tafraoute, proprio come un'oasi, a 1000 metri, è piena di palme e all'ora del tramonto (abbiamo cercato la posizione migliore) il tutto è stato avvolto di una luce particolare. Abbiamo scelto bene a voler arrivare sino a qua. Campeggio mediocre. Alla sera abbiamo mangiato in un ristorante sotto una tenda. Il pranzo è stato una "tajina" (il nome deriva dalla ciotola nel quale è servito), un piatto veramente delizioso. Peccato che eravamo gli unici ospiti del ristorante. Qui alla sera a 1000 metri di altezza fa abbastanza freddo.

29 giugno 1996, sabato, 15° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
389
4433
Marrakech
Municipal

Tappa lunga oggi. Scesi da Tafraoute ad Agadir, abbiamo subito preso la strada verso Marrakech attraverso il passo Tizi Maachou a quota 1700 metri. Nonostante la lunghezza un viaggio tranquillo. La prima parte in mezzo alle montagne, diversi i laghetti trovati. Si è visto ancora la battitura del grano fatta con i bastoni come anche da noi una volta. La seconda parte in pianura, assolata e calda. Poi Marrakech. Il camper in campeggio e, visto l'orario, abbiamo preso in affitto una carrozzella con la quale abbiamo fatto il giro delle mure al tramonto. Ne valeva veramente la pena. Il colore ocra delle mure e dei palazzi aveva un sapore fiabesco. In città abbiamo visto per la prima volta le cicogne. Il giro in città è stato abbastanza lungo e solo a sera inoltrata il calesse ci ha riportato in campeggio. Una buona cena ed un meritato riposo.

30 giugno 1996, domenica, 16°giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
000
4433
Marrakech
Municipal

Oggi sono di cattivo umore. Per colpa mia, nella mattinata, siamo rimasti in campeggio. Nel primo pomeriggio, a piedi, siamo andati in centro. Nel "centro" più celebre del Marocco, piazza Jemaa el Fna. Avevo letto e sentito incredibili cose di questa piazza e sono proprio tutte vere! Uno spiazzo enorme che pian piano si riempie di gente di tutti i tipi. Saltimbanchi, incantatori di serpenti, giocolieri, dentisti, acrobati, venditori d'acqua, cantastorie. Poi una fila di bancarelle che vendono di tutto, ma soprattutto da mangiare. Naturalmente per qualsiasi spettacolo vogliono "bakshis", la mancia e sono anche insistenti, soprattutto per farsi fotografare. E' meglio acconsentire. Abbiamo visitato il souk che è suddiviso per tipo di mercanzia. Poi abbiamo visto dall'esterno la moschea ed il minareto della Koutoubia (lavori in corso). Visitato la medersa (scuola coranica) Ben Youssef e le Tombe Sadiane (all'interno tra l'altro un bellissimo giardino). Passato davanti al celeberrimo Hotel La Mamounia. Verso sera siamo ripassati dalla piazza Jemaa el Fna sempre più movimentata e piena di gente. Anche dopo cena vi siamo ritornati. Si faceva fatica a camminare in particolare nei pressi dei ristoranti all'aperto. Siamo saliti sulla terrazza di un bar a berci una birra ed a goderci lo spettacolo sotto di noi.

1 luglio 1996, lunedì, 17° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
232
4665
Ouarzazate
Municipal

Alle sette del mattino giro delle mura in bicicletta, tanto per svegliarsi. Da oggi coroniamo un altro degli obiettivi di inizio viaggio: andare al sud nel deserto. Andiamo a Ouarzazate. Fuori Marrakech si sale verso il passo Tizi-n-Tichka a 2260 metri sul mare. Siamo nell'alto atlante e, sulla vetta delle montagne, si intravvede ancora la neve. Durante l'inverno queste strade vengono bloccate proprio per la neve. Un paesaggio spoglio punteggiato da Kasbe e piccoli villaggi. Cielo azzurrissimo e senza nuvole. Due "venditori" di minerali ci offrono una pietra tagliata in due sicuramente di natura minerale anche se molto colorata. Un po' tropo colorata, ma molto bella e l'abbiamo acquistata. Ho saltato un rifornimento e la benzina sta finendo (200 chilometri senza stazione di servizio). In discesa ho "risparmiato" la benzina e ci è andata bene. Sempre in discesa siamo stati fermati da una persona ferma che si è dichiarato in panne con la macchina. Ci dà un indirizzo per avvertire la sua famiglia. Come temevamo era un trucco perché, arrivati alla famiglia, la stessa ci ha accolto con il classico thè ma soprattutto per venderci i tappeti. Cose marocchine. La temperatura è salita di molto qui a Ouarzazate: 40° gradi anche se molto ventilati. Visitato la città con la sua Kasba ed i soliti negozi. Sosta doccia e cena in campeggio.

2 luglio 1996, martedì, 18° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Albergo/Campeggio
391
5056
Erfoud
Kasbah Tizini

Giornata fantastica, ma la nostra tabella di marcia e la voglia di arrivare al deserto di Merzouga ci ha fatto fare troppi chilometri. Fuori da Ouarzazate inizia la valle del Dades, la valle delle rose. A maggio deve essere una zona incredibile di colori; moltissimi i negozi che vendono essenze e profumi di tutti i tipi. Seguono poi le Gole del Dades, con montagne incredibilmente scolpite. La valle e le Gole del Todra. Tutto il panorama è assorbito dal colore ocra del deserto roccioso, tagliato dal verde intenso del fondovalle percorso dal fiume Todra. Oasi di Tinegrir, visto dall'alto sembra una tavolozza con una pennellata di verde. E poi c'è il blu del cielo!!! In cima alla valle si lascia il camper e si guada il fiume per andare a bere una birra o un thè in un albergo-ristorante sul fiume stesso nel silenzio più assoluto. Dopo si scende verso Erfoud, che è la nostra meta, anche se ancora lontana. Da notare che verso sud il sole cala prima e alle otto era praticamente notte. Finalmente arriviamo a Erfoud e, dopo qualche indecisione, ci fermiamo ad un albergo che fa anche da campeggio. Ma soprattutto aveva la piscina!!! Eravamo gli unici ospiti e, dopo un bagno ristoratore, ci hanno servito la cena a bordo piscina. Tutto ottimo. E' stata una giornata lunga ma fantastica; dai panorami mozzafiato, dai colori mai visti. Con la ciliegina della cena a bordo piscina. E domani Merzouga. A proposito, tramite i camerieri, abbiamo già trovato la guida per domani. Buonanotte.

3 luglio 1996, mercoledì, 19° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Sosta
114
5170
Merzouga
Deserto

L'appuntamento con la guida è per il primo pomeriggio. In mattinata abbiamo visitato Erfoud e Rissani. Mercatini e panorami mozzafiato. Siamo proprio ai margini del deserto. Nel pomeriggio si parte. La guida parla francese e anche un po' d'italiano, ci capiamo senza problemi. Fondo della pista duro e ricoperto di sabbia. Ci aspettano circa 50 chilometri di pista. Per me è la prima volta, ma il viaggio si preannuncia senza problemi. Sosta in pieno deserto per acquisto di minerali che qui si trovano facilmente. Qualche foto. In lontananza si cominciano a vedere le dune. Dopo un paio d'ore vi arriviamo. La sosta è presso un, si fa per dire, alberghetto (ma tanto siamo in camper) che di "buono" ci offre la doccia. La temperatura del pomeriggio è di 42°, mica male. Naturalmente veniamo contattati per un giro in cammello sulle dune. Che accettiamo. Le dune, alte circa duecento metri, sono di sabbia finissima e rossa. Il nostro giro prosegue sino al tramonto. Non dimenticheremo mai questi meravigliosi colori e questo assoluto silenzio. Grazie anche al cammelliere abbiamo fatto delle ottime foto. La cena al "ristorante" è stata movimentata dalla presenza di uno scorpione che è passato a mezzo metro dei nostri piedi… Prima di addormentarci abbiamo visto la volta stellata. Notte senza luce e perciò buio completo. Sopra di noi miliardi di stelle, anche in questo caso, come per il deserto, non lo dimenticheremo mai. Non è nemmeno paragonabile a quelle che si possono vedere in alta montagna. A mezzanotte a nanna. Fa freddo, 10°.

4 luglio 1996, giovedì, 20° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
400
5570
Ifrane
International

Per me sveglia molto presto. Per fotografare l'alba. Non vi sono state le stesse emozioni del tramonto e della notte stellata. Ma i colori pastello dell'alba faranno parte anche loro dei nostri ricordi. La nostra guida ci ha portato a visitare anche l'oasi di Merzouga. Quanti bambini!!! L'acqua portata attraverso dei canaletti ed il caldo permette la coltivazione di svariati prodotti. Ritornati ad Erfoud, siamo stati ospiti a bere un thè a casa della nostra guida (Hamed il suo nome) nel "centro" della città. Due locali, una doccia, nessun mobile a parte il televisore, molti tappeti. Per fornello avevano quello da terra ad una fiamma come si usa in campeggio in tenda. E pensare che ci aveva raccontato di essere di famiglia artigiana (mobili), pertanto di stare bene. Partenza verso nord sempre in zona desertica. Caldo sino a 45°. Sosta a Er Rachidia prima per farci una doccia altamente ferrosa da un forte getto trovato per strada, poi in un oasi denominata "Sorgente Blu" con piscina e campeggio incorporato. Il tutto incassato rispetto al piano stradale e naturalmente molto fresco. Dopo qualche centinaio di chilometri di montagna ma su strada buona (il passo a 2178 metri di Col du Zed) siamo arrivati alla foresta di cedri di Ifrane a 1650 metri. Dopo il deserto essere al "fresco", non ci sembrava vero.

5 luglio 1996, venerdì, 21° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
331
5901
Al Hoceima
Plage El-Jamil

La nostra meta di oggi è il mar mediterraneo. E precisamente Al Hoceima. Dopo aver attraversato Fès, che avevamo visitato all'inizio, puntiamo decisamente verso nord. Il percorso è su una strada di seconda categoria in continui saliscendi collinari in mezzo al verde. Sembra tutta lavanda. Ad un certo punto veniamo seguiti e spesso superati da macchine. Gli occupanti ci facevano dei segni che non capivamo. Ci siamo un po' preoccupati, ma siamo sempre andati avanti senza fermarci. All'incrocio con la strada statale ci ferma la polizia (cosa abbastanza normale) alla quale spiegano quanto da noi rilevato. Con nostra massima sorpresa ci hanno detto che volevano venderci la marijuana. ?!?! Ecco cos'era, marijuana e non lavanda. Andiamo al mare…

6/7 luglio 1996, sabato/domenica, 22/23° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a
Campeggio
000
5901
Al Hoceima
Plage El-Jamil


Due giorni al mare. Un buon campeggio, una bella spiaggia, il mare incastonato tra le rocce. Anche la cittadina, su un cocuzzolo, è molto bella, piena di negozi e mercati. Con la bicicletta mi sono divertito. Ormai questa vacanza marocchina è quasi finita.

8/12 luglio 1996, lunedì/venerdì, 24-28° giorno

Km.gg.
Km. tot.
Notte a...
Parcheggio
2119
8020
Casa
Casa

Viaggio di ritorno parzialmente diverso rispetto all'andata. Il traghetto l'abbiamo preso a Melilla dopo averci passato la dogana (è un'enclave spagnola come Ceuta). Arriviamo ad Almeria dove pernottiamo lungo la costa. In partenza, prima del traghetto, c'è stato anche il controllo dei cani antidroga… Sosta a Barcellona con passeggio sulle Ramblas con paella incorporata. Ottima. Notte al porto. Terza giornata conclusa sulla lunghissima spiaggia di Séte. Qui prendiamo l'ultimo sole anche la mattinata successiva; solo nel pomeriggio si riparte. Quarta serata col magnifico tramonto alle Calanches de l'Esterel non lontano da Cannes. Quinta notte a casa. Fine del viaggio. (La foto del tramonto è diventata l'icona di questo nostro viaggio in Marocco.)

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