NORMANDIA E GRETAGNA 2001
Testo e foto di Maurizio
Turco (Dimensione Avventura)
Scoprire
la Normandia e la Bretagna vuol dire intraprendere un viaggio
nel tempo, sulla terra dove sbarcarono i Vichinghi nel X secolo,
venendo a contatto con le loro fiere tradizioni, le loro immense
campagne verdi a perdita d'occhio e le loro fitte foreste.
Normandia, inoltre, è anche sinonimo di "Sbarco"
legato a quel tragico e storico D-Day della II Guerra Mondiale,
ossia all'invasione via mare delle truppe Alleate che prese
il via proprio su queste nordiche spiagge. La Bretagna, invece,
è il paese del mare e dei boschi, immersa in scenari
idilliaci dove, incastonati come gioielli, si possono visitare
moltissimi siti archeologici millenari.
Il
nostro viaggio prende il via nella meravigliosa ed incantevole
cittadina di Chamonix, subito dopo aver superato il
traforo del Monte Bianco, uno dei maggiori centri alpini della
Francia e luogo ideale per trascorrere delle tranquille e
rilassanti vacanze lontane dal vorticoso mondo delle nostre
città. Ci immergiamo nel suo verde dirompente, passeggiando
nei boschi del fondo valle e pedalando in Mountain bike sugli
impervi sentieri che si snodano fra gole e ruscelli. Riguardo
i luoghi naturalistici da visitare, c'è veramente l'imbarazzo
della scelta. Non ci facciamo sfuggire la traversata del monte
Bianco in funivia, la più lunga del mondo. Il primo
tratto ci conduce fino a 2310 metri per poi arrivare fino
all'Aiguille du Midi m 3842 dove possiamo godere di un panorama
stupendo a 360° che spazia dal Mont-Blanc du Tacul (4228
mt) al Mont Maudit (4465 mt) ed alla cime del Monte Bianco
(4807 mt). Successivamente, presi dalla maestosità
del luogo, facciamo un'escursione ai piedi del Mar de Glaces,
un ghiacciaio lungo 14 km, usufruendo di un curioso trenino
a cremagliera che ci permette anche di visitare un caratteristico
Museo Alpino, situato a 1840 mt. Passiamo il resto del soggiorno
a Chamonix, visitando il suo incantevole centro dall'aria
tirolese, la cui piazzetta principale presenta una bellissima
chiesa settecentesca ed il monumento a Balmat che nel 1786
compi per primo, insieme a Paccard, l'ascensione al Monte
Bianco.
A
malincuore ci distacchiamo da questo luogo paradisiaco ma
il nostro itinerario prosegue oltre, in direzione della lontana
Parigi prevedendo come sosta, invece che la capitale francese,
la mitica Versailles. Qui facciamo una approfondita
visita alla famosa Reggia, mossi dalla curiosità verso
quella grandiosità e maestosità architettale
conosciuta solamente sui banchi di scuola e tanto decantata.
Il cancello d'onore, il Salone di Diana, il Salone dell'Abbondanza
dove venivano accolti gli artisti, la Camera della Regina,
sono tutte meraviglie che fanno parte di questo meraviglioso
Castello e strettamente legate alla storia francese dei suoi
Re e Regine.
Riprendiamo
il nostro cammino in direzione di Rouen, luogo famoso
per il rogo di Giovanna d'Arco e per essere la città
del famoso Flaubert, lo scrittore francese del romanzo "Madame
Bovary". Viaggiando sempre su stradine secondare e lontani
dal traffico caotico dei grandi centri urbani, attraversiamo
verdissime praterie che sembrano dipinte su enormi tele, punteggiate
da bellissime Abbazie secolari ed affiancate dal corso lento
e sornione della Senna che, tra l'altro, attraversiamo molte
volte usufruendo di caratteristici ponti ricchi di storia.
Non ci lasciamo sfuggire la visita all'Abbazia di St. Georges,
con il suo imponente torrione di difesa e le sue torri gotiche,
incastonate nel verde dei giardini sottostanti. Approfittiamo
dell'enorme piazzale a disposizione per passare la notte all'interno
della nostra caravan, immersi in canti di uccelli e sotto
il fresco offerto da alberi secolari.
Il
giorno dopo facciamo tappa presso l'incantevole porticciolo
di Honfleur, tipico villaggio fiabesco. Il suo centro
è un dedalo di viuzze racchiuse fra case strette le
une alle altre, costruite in ardesia, dove è dolce
passeggiare osservando gli esercizi architettonici degli edifici.
Il suo porticciolo è un trionfo di barche da diporto
e piccoli pescherecci, che ogni giorno rientrano al calar
del sole. C'è un formidabile gioco di colori che rende
il paese molto caratteristico ed unico nel suo genere. Forse
proprio a causa di questa sua unicità che è
stata, da sempre, considerata il luogo di ritrovo per gli
artisti, specialmente nei secoli passati.
Passata
Honfleur si entra ufficialmente in Normandia, viaggiando sempre
fra verdi vallate divise fra loro con lunghi filari d'alberi
o fitte siepi, metodo tipico del luogo per delimitare le proprietà.
Passiamo a D'ues sur Mer per secoli considerato porto
sicuro ma ormai completamente insabbiato e subito dopo incontriamo
Cabourg, antica stazione balneare della "Belle
Epoque" ma ancora oggi molto apprezzata dai vacanzieri
francesi. Questo tratto di costa, è anche famosa per
lo sbarco avvenuto nella II Guerra Mondiale da parte dei soldati
alleati e da dove è partita la lenta liberazione dell'Europa
dal dominio nazista. Per questo motivo s'incontrano molti
musei, grandi e piccoli, intitolati alla Grande Guerra, ma
vale la pena visitare quello che si ritiene il principale
e situato direttamente sulle spiagge interessate all'azione:
Arromanches. Arriviamo presso questo piccolo villaggio
dall'alto della sua scogliera, da dove possiamo ammirare chiaramente
quello che resta dell'imponente porto artificiale edificato
dagli Alleati, per permettere ed attuare lo sbarco di migliaia
di mezzi pesanti e di soldati. Questo porto era formato da
centinaia di enormi piattaforme galleggianti, ancorate ed
unite fra loro, per formare una vera e propria via di sbarco
veloce. Si apprende appieno l'enorme sforzo ingegnieristico
ed umano dell'opera, visitando il Museo dello Sbarco che mostra
grandi plastici unitamente a fotografie e filmati d'epoca
inerenti la grande azione militare. Passeggiamo lungo l'enorme
spiaggia, resa ancor più' grande dalla complicità
del mare che si ritira per diversi chilometri seguendo orari
ben precisi e dettati dal flusso delle maree, visitando i
resti dell'enormi e vecchie piattaforme belliche staccatesi
dall'ancoraggio sul fondo ed ormai arenate, godendo di un
magnifico tramonto da cartolina.
Il
giorno dopo riprendiamo l'itinerario passando per la spettacolare
Roche D'otre, uno scorcio di paradiso in terra, una
voragine profonda più di 120 mt che accudisce, sul
suo fondo, un ruscello coperto da una vegetazione fittissima,
ed attraversando la città castello di Domfront
costruita sul granito e ricca di palazzi settecenteschi, per
arrivare a fine tappa presso il mitico Le Mont St.Michel.
Passiamo la notte sostando sul piazzale adiacente all'entrata
e dedichiamo tutta la mattinata del giorno dopo alla sua visita
di rito. Entriamo da una grande porta lignea, a livello del
mare , e notiamo subito che il primo tratto del percorso interno
è affollato da una miriade di negozi di souvenir, bar
e bazar. Lo choc è forte ed assimilabile allo scenario
che si presenta al visitatore che entra a S.Marino, ma superati
i primi 100 mt si inizia a godere della magnificenza del luogo
e della sua architettura di pietra antica. Arrivati quasi
in cima al percorso, si entra nella parte alta del complesso
attraverso una porticina tagliata a misura d'uomo, come ultima
difesa da antichi invasori, oltre la quale inizia la visita
al complesso del Monastero. Indubbiamente il luogo più
spettacolare risulta l'alto chiostro, considerato dagli antichi
monaci come loro punto di meditazione e preghiera. Da questa
posizione si gode di un panorama sconcertante sul mare che
circonda il Monastero, arricchito dall'affascinante fenomeno
delle frequenti alte e basse maree.
Lasciamo
St.Michel per proseguire alla volta di St.Malo, antica
città corsara che, con le sue splendide mura di cinta,
ci offre l'entrata ufficiale in Bretagna, con le vaste campagne
verso Est e l'immensità del mare verso Ovest. St.Malo
divenne, in antichità ,la roccaforte del Re di Francia
mentre nel 1944 fu presa di mira dai bombardamenti bellici,
fortunatamente non intaccando il suo meraviglioso centro storico,
che offre ancora tutta una serie di edifici settecenteschi
e la Cattedrale di St. Vincent. Ci allontaniamo dal paese
passando per il porticciolo ed attraversando il grande ponte
che s'inarca sull'estuario del fiume Rance, proseguendo sulla
costa fino ad incontrare un curioso cartello che indica una
deviazione per "Les Pierres Sonnantes". Lo seguiamo
arrivando in breve tempo all'interno di un micro-porto, da
dove si distacca un sentierino a ridosso delle sponde del
fiume, che ci conduce, dopo un centinaio di metri, in uno
slargo con dei grandi messi neri. Sono queste le cosiddette
"Pietre Sonanti", tipo di roccia classificata fra
la più dura al mondo, denominate così perché
se colpite con delle schegge della stessa pietra, producono
un suono metallico, chiaro e forte. Fenomeno naturale molto
strano che, personalmente, ritrovai, di eguale entità,
battendo fra loro pietre raccolte sulla collina di Timbain,
piccola altura immersa nel grande mare di dune del Grand Erg
Orientale, del versante tunisino.
Concludiamo
la tappa giornaliera sostando presso Cap Frehel, promontorio
a picco sul mare, dove il vento fa da padrone e da dove si
può godere di un panorama fantastico scorgendo, lontane,
le isole di Brehat e di Jersey, la più' grande della
Manica. Il giorno dopo ne approfittiamo per effettuare una
bella escursione a piedi, costeggiando la scogliera ricca
di fiori e considerata oasi naturale. Il nostro itinerario
prosegue toccando varie località bretoni e raggiungendo
la più settentrionali di esse: Treguier. Questo
caratteristico borgo nasce a seguito della fondazione del
monastero di Val Trecor, nel VI secolo. Visitiamo la Cattedrale
di St. Tugdual, con la sua architettura gotica e la casa dello
scrittore J.E. Renau, ricca di reperti e manoscritti. Ci addentriamo
nella penisola di Crozon, con la sua alta costa rocciosa
che racchiude la baia di Brest e di Douarnenez. Da Brest
un traghetto porta i visitatori a Le Conquiet da dove, con
dei piccoli battelli, si può arrivare a Ile di Molane,
nel bel mezzo di un piccolissimo arcipelago. Da quì,
con un po' di fortuna, si può usufruire del passaggio
di un peschereccio che si dirige verso l'Ile D'ouessant.
Questo tratto di mare è molto insidioso per via delle
forti correnti e del vento costante,, ma vale indubbiamente
la pena di vivere questa piccola avventura per visitare la
minuscola isola lunga circa 8 km e larga poco più di
4 km, posta all'interno del parco naturale d'Armorique. Gli
abitanti dell'isola vivono una vita a parte, dedita all'allevamento
degli ovini ed alla pesca, alternata alla coltivazione del
grano. Un piccolo angolo di paradiso completamente isolato
dalla nostra vita frenetica di tutti i giorni. Riguadagnata
la terra ferma, si prosegue attraversando Pointe de Penhir
adagiata su di un tavolato alto 70 mt a strapiombo sull'Oceano,
da dove si gode do una vista mozzafiato e di una scogliera
sempre battuta da un vento struggente. Avvertiamo emozioni
forti immersi in una natura altrettanto selvaggia ed imponente.
Passiamo
la notte presso il grazioso campeggio di Douarnenez,
piccolo villaggio della costa, con un animato porticciolo
pieno di piccoli pescherecci dediti alla pesca delle sardine
ed aragoste. Svegliandosi presto la mattina, possiamo visitare
l'affollato mercato del pesce dove si acquistano delle enormi
aragoste e del pesce freschissimo ed invitante. Il giorno
dopo ripartiamo alla volta di Pointe Duraz, ossia la
punta della Cornovaglia che si tende nell'Oceano, e non ci
facciamo sfuggire l'esperienza di toccare il punto più
occidentale d'Europa, proprio dove arrivano i violenti spruzzi
di un mare in continuo ribollio. L'immancabile faro scruta
l'immenso orizzonte e la piccola isola di Sein, mentre un
complice sole rosso fuoco, ci regala un tramonto indimenticabile.
Tappa d'obbligo a Quimper, capitale della Cornovaglia,
dove ci lasciano perdere nelle viuzze del centro storico che
ci accoglie con le sue casette perfettamente conservate ed
i suoi negozi che offrono meravigliosi lavori in ceramica.
Si respira un'aria rinascimentale ed ovunque si ode musica
celtica, creando tutt'intorno un'atmosfera da "Highlander".
L'ultima
tappa di questo meraviglioso viaggio la effettuiamo visitando
l'ampia zona archeologica di Carnac, favorendo dei
servizi offerti dall'apposito camping attrezzatissimo. Approfittiamo
della visita archeologica per effettuare a piedi gli spostamenti
da un sito ad un altro, distanti fra loro alcuni chilometri,
e visitiamo, per primo, il lungo allineamento di Menhir di
Kerzerho ed il grande monumento circolare Cromelech di Crucuno,
che presenta la caratteristica di avere una pesantissima copertura
sostenuta da 22 menhir, ricca di incisioni ed usata in antichità
come luogo sacro. In ogni caso, il luogo più spettacolare
della zona va identificato nei 1099 menhir disposti in 11
file che si trovano a Le Menec. Il mistero avvolge questa
disposizione ciclopica e molte sono state le ipotesi degli
studiosi che si sono succedute nel tempo, ma mai nessuna è
stata confermata ufficialmente, mentre si spazia dall'ipotesi
di luogo sacro e tempio a quello di enorme cimitero. Sulla
via che ormai volge al termine, non saltiamo la visita alla
cittadina di Vannes ricca di fascino e di edifici molto
raffinati, unitamente ad una passeggiata nel vicino porto
di Séné con le sue abitazioni bretoni
costituite da muri bianchi e porte blu.
Ma
il tempo è tiranno e dobbiamo, ormai, veramente dirigerci
sulla via del ritorno in Italia. Durante il lungo rientro,
ci culliamo sui ricordi di tutti quei meravigliosi luoghi
che abbiamo visitato e tutte le esperienze vissute immersi
in un mondo molto particolare che, ripensandoci bene, a volte
sembrava una perfetta trasposizione nella realtà, delle
famose pagine fumettistiche di Asterix ed Obelix. Potenza
della nostra fantasia o del particolare fascino del mondo
Bretone e Normanno?
INFORMAZIONI
In Italia
ci si può rivolgere all'ufficio dell'Ente del Turismo
Francese, a Milano in via Larga 7, Tel. 166116216 fx 02 58486221.
In Francia si possono reperire informazioni presso gli Uffici
del Turismo, dislocati anche nei centri più' piccoli.
Le carte stradali della Francia sono molte e di facile reperibilità
in qualsiasi libreria. Per i veicoli a motore, camper e caravan
nessun documento di temporanea importazione è richiesto
per l'entrata in Francia. Sono sufficienti i documenti italiani
di circolazione.
DOVE
DORMIRE
Chamonix
Hotel Alpina Av. Du Mont Blanc T. 50534777
Rouen
Hotel Viking Meublé 21 quai du havre t. 35703495
Honfleur
Hotel De la Tour Meublé 3 quai Tour t. 31892122
Camping LA Briquire km 3,5 a sud-ovest pr la strada do Pont-l'Eveque
t. 31890852
Le Mont St.Michel
Hotel Du monton blanc t. 33601408
Hotel Duesclin t. 33601410
St.Malo
Hotel Central Grand Rue t. 99408770
Hotel Albatros 1 Pl. Duguesclin t. 99404711
Camping Le Nicet a Paramé km 5 nord est t. 90402632
Treguier
Hotel Aigue Marine 5 Rue M.Berthelot T. 96924939
Douarnenez
Hotel Bretagne 23 Rue Duguay Trouin t. 98923044
Camping Trézulien a Treboul km 3 a ovest t. 98741230
Carnac
Hotel Armoric 53 Av. De la Poste t. 97521347
Camping La Grande Metaire km 2,5 a nord est in riva allo stagno
di Kerloquet t. 97522401
COSA
MANGIARE
Le regioni
francesi, con caratteristiche storiche e geografiche molto
differenti, offrono un panorama gastronomico molto articolato.
La Normandia ha ottimi formaggi come il Camembert, il Livarot
oltre ai pesci come l'aringa e lo sgombro. La Bretagna, invece,
offre crostacei ed ostriche con l'ottimo prosciutto e le celebri
gallette bretoni, biscotti secchi al burro e le "crepes
dentelles". Molte sono le salse che accompagnano i piatti.
Il pane è confezionato nei tipici lunghi bastoni denominati
"Flute" e "Baguette" e si fa molto uso
di burro che appare spesso sulla tavola in piccoli contenitori,
accanto al pepe ed al sale. |