PORTOGALLO 2010
Il paese che guarda l’oceano
(testo e foto di Marianna Igorb)
Sabato 29 maggio -
Siena La Motte ( Francia ) km 570
Area di sosta a La Motte
Partiamo dal rimessaggio alle 8,30, tutto
bene fino a Varazze, dove cominciano i problemi. Si formano
code per incidenti e troppo traffico. Usciamo dall’autostrada
e facciamo un tratto di statale ma anche qui la coda è
interminabile. Rientriamo in autostrada a Finale Ligure
ed usciamo in Francia a Frejus. Prendiamo la statale in
direzione di Draguignan e ci fermiamo nell’area di
sosta vicino a la Motte. Si tratta di una piccola area di
circa 10 posti, con colonna per acqua e scarico a pagamento.
La troviamo quasi piena di camper tedeschi, ma c’è
ancora qualche posto. Ci sistemiamo e passiamo una notte
tranquilla nel silenzio del bosco.
Domenica 30 maggio
La Motte, Aix en Provence, Salon, Arles, St.Gilles, Lunel,
Montpellier, Pezenas, Beziers, Narbonne, Carcassonne, Mirepoix,
Foix, Rimont, St. Girons,
St Martory Km 550
Ripartiamo verso le otto da La Motte per questa
seconda lunga tappa di trasferimento. Sempre percorrendo
le ottime statali francesi, sfiniti però dalle centinaia
di rotonde, arriviamo verso le 19 a St. Martory, piccolo
villaggio sulla Garonne. Superato il ponte, sulla sinistra
nella piazza principale ci sono alcuni posti per camper,
con carico e scarico e servizi igienici, gratis. Ci mettiamo
vicino ad altri due camper già parcheggiati, ceniamo
e passiamo la notte.
St. Martory Sosta sulla Garonne
Lunedi 31 maggio
St. Martory, Bayonne, San Sebastian, Vitoria, Burgos, Palencia
km 620
Dopo le statali francesi, in Spagna da San
Sebastian a Palencia troviamo quasi tutta superstrada a
4 corsie, ottima e gratuita. Ci fermiamo a Palencia, in
una piccola area di sosta gratuita, con carico e scarico,
segnalata, accanto al Parco dell’Isla de Aquas, in
centro.
Palencia
Martedi 1 Giugno
Palencia, Benevente, Ourense, Valenca do Minho
km 450
Da Palencia verso Benavente si percorre una
bellissima autovia a quattro corsie, nuova, gratuita, che
attraversa l’altopiano detto Tierra do Campos, bellissimi
paesaggi di campi e pascoli sconfinati. Il traffico è
quasi inesistente, percorriamo velocemente questa ultima
tappa ed arriviamo finalmente in Portogallo nel primo pomeriggio.
Incontriamo la cittadina di Valenca do Minho, il cui piccolo
centro storico racchiuso nella doppia cinta muraria seicentesca
merita subito una sosta. Parcheggiamo sotto le mura, passeggiamo
sui grandi bastioni della fortezza e lungo le stradine del
centro. Fuori della porta, lungo il viale c’è
una fontana con acqua freschissima e riempiamo varie bottiglie.
Ci dirigiamo poi verso la costa, a Viana do Castelo e ci
fermiamo al Camping Orbitur che si trova sulla spiaggia
di Cabedelo. Dopo questa lunga galoppata verso il Portogallo
abbiamo bisogno di un po’ di riposo e questo ci sembra
il posto giusto.
|
|
Valenca do Minho |
Viana do Castelo Spiaggia
di Cabedelo |
Ci sistemiamo nella pineta, piazziamo le poltrone
e trascorriamo un pomeriggio di completo relax.
Mercoledi 2 Giugno
VIANA DO CASTELO
|
|
Viana Camping Orbitur |
Viana Praca da Republica |
Ci alziamo troppo presto perché abbiamo
dimenticato di spostare l’orologio sull’ora
locale, un’ora indietro. Andiamo a passeggiare sulla
spiaggia grandissima e ancora deserta, c’è
solo un surfista solitario che già cavalca le onde
lunghe dell’oceano. Più tardi, a 500 metri
dal camping prendiamo il ferryboat per il centro di Viana,
in 5 minuti ( € 1,50 a testa) arriviamo in città.
Bella ed elegante la Praca della Repubblica, ampia e ben
tenuta la zona pedonale del centro storico. Pranziamo al
ristorante con il “Prato do dia” (€ 11:
zuppa di verdura, filetti di merluzzo con riso e patate,
insalata, vino acqua e caffè). Prendiamo poi la funicolare
per salire sul colle dietro la città dove sorge la
basilica neobizantina di S. Luzia, costruita nel 1900, che
non ha particolari attrattive se non per lo splendido panorama
sulla città, la foce del Lima e le spiagge di Cabedelo.
Nel primo pomeriggio, con un clima caldo e umido, torniamo
al camping: letture varie e preparazione dell’itinerario
del giorno dopo. Dopo cena prendiamo il portatile e andiamo
nella sala di soggiorno del camping dove c’è
la connessione gratuita alla rete. Parliamo con i figli
e diamo un’occhiata alle notizie italiane e senesi.
Con una notevole escursione la temperatura, dai 33°
del pomeriggio, è scesa a 23°. Comunque ora si
sta meglio, anche se un allegro gruppo di giovani surfisti
olandesi sta affumicando tutto il camping nel tentativo
di preparare la brace per una ormai tarda cena!
|
|
Ferry per
Viana |
Viana Panorama da S.Luzia |
Giovedi 3 giugno
Viana do Castelo Ponte da Lima Lindoso Braga
km 137
Dopo aver pagato i 15 euro richiesti (senza
corrente), lasciato il camping verso le 8,30, attraversiamo
il grande ponte Eiffel sul fiume Lima e dopo pochi km raggiungiamo
Ponte da Lima. La cittadina si distende sulla riva sinistra
del fiume, che qui è attraversato da un imponente
ponte di origine romana ma ricostruito nel XIV sec. Parcheggiamo
in un grandissimo posteggio in fondo al paese di fronte
al quartiere fieristico Expo Lima. C’è molta
gente in giro, il grande parcheggio si riempie velocemente
di auto, c’è aria di festa, infatti oggi è
la ricorrenza del Corpus Domini, festa molto sentita in
Portogallo. Le strade del piccolo centro sono decorate da
tappeti di fiori, le nostre “infiorate”, le
chiese già alle 9 di mattina sono piene di fedeli
che pregano e cantano. Passeggiando per le vie del centro
notiamo stupiti che i lampioni hanno altoparlanti incorporati
che diffondono allegre musiche caraibiche per tutta la città.
La festa spazia senza problemi dal sacro al profano!!
|
|
Ponte de Lima Infiorate |
Ponte de Lima
Lampioni musicali |
Lasciamo la cittadina in festa e dopo una
ventina di km di superstrada prendiamo la statale 203 che
seguendo la verde vallata del Lima entra nel Parque Nacional
da Peneda Geres. Il fiume forma, tra imponenti massicci
di granito, una serie di laghi circondati da verdi boschi
di pino, quercia e betulla, mentre vigneti a tendone fiancheggiano
la strada.
Affascinati da questi splendidi panorami facciamo varie
soste per le foto.
|
|
Parque Nacional
da Peneda Geres
|
Lindoso Resti
del Castello Mediovale |
Seguendo la segnalazione “Espigueiros”,
scritta su cartelli dal fondo marrone, arriviamo al piccolo
borgo di Lindoso. Intorno alla fortezza medievale posta
in cima alla collina ci appare una straordinaria distesa
di strani edifici in granito dall’aspetto di piccoli
templi o addirittura tombe. Si tratta in realtà di
antichi granai, i più antichi risalgono al‘400,
costruiti per proteggere il raccolto dalle intemperie e
dai roditori. Alcuni sono usati ancora oggi, infatti si
intravedono dalle fessure le pannocchie di mais.
La nostra prossima meta è Braga , prima
però decidiamo di fermarci al famoso Santuario di
Bom Jesus do Monte che si trova a 4 km dalla città
a 400 m. di altitudine nei boschi del monte Espinho. Si
lascia il camper nel grande parcheggio alberato, fornito
di WC e di fontanella di acqua fresca e salendo la scenografica
scalinata a rampe incrociate ornata di fontane e statue
(in alternativa c’è la funicolare), si giunge
all’imponente edificio barocco dal cui ampio piazzale
si gode il panorama sulla città.
|
|
Santuario
Bom Jesus do Monte
|
A Braga ci fermiamo per la notte al Parque
Municipal de Campismo, dove ci accoglie al bureau una simpatica
e gentilissima signora che sfoggia con piacere qualche parola
di italiano. Il campeggio è piuttosto modesto, del
resto il costo è di € 8,60, ma vicino al centro,
raggiungibile a piedi in 10 minuti.
Venerdi 4 Giugno
Braga Guimaires km 25
|
|
Braga Praca
da Repubblica |
Braga |
Anche questa mattina il cielo è grigio,
ma come gli altri giorni più tardi arriverà
un bel sole, tanto che dovrò comprarmi un cappello!
Percorrendo a piedi l’Avenida da Libertade arriviamo
in Praca da Rebublica, cuore pulsante del centro storico
della città , animata da antichi e rinomati caffè,
alle cui spalle sorge la Torre de Menagem, unico resto delle
antiche mura medieovali. Le vie pedonali sono ancora addobbate
per la recente festa. Si notano molti negozi di articoli
religiosi, la cui produzione un tempo era l’asse portante
dell’economia cittadina. Forse questo spiega, oltre
al gran numero di chiese esistenti, il famoso proverbio
portoghese “Coimbra canta, Braga prega, Lisbona si
pavoneggia e Porto lavora”.
|
|
Braga - Cattedrale
|
Braga - Uno
dei tanti negozi di articoli religiosi |
Dopo la visita alla Cattedrale che mostra
un’insieme di testimonianze di architettura romanica,
gotica e prevalentemente barocca, visitiamo il Palacio dos
Biscainhos, un bel palazzo nobiliare settecentesco, in cui
vediamo per la prima volta i famosi “azulejos”
che saranno spesso i protagonisti delle nostre foto. Concludiamo
la visita con una passeggiata nel tipico giardino, ricco
di statue, fontane e terrazze disposte in sapienti prospettive,
tra aiuole fiorite e giganteschi alberi.
|
|
Braga
-Palacio dos Biscainhos
|
Pranziamo in un piccolo ristorante frequentato
da locali in pausa pranzo, siamo infatti gli unici turisti.
Prendiamo al solito il convenientissimo “prato do
dia” (zuppa di verdura, sarde con patate e peperoni,
acqua, vino, caffè, per € 5,50 a testa).
Verso le 14 siamo al campeggio, ci riposiamo un’oretta,
poi ripartiamo per Guimaraes.
Arriviamo al Camping Municipale che si trova sul monte da
Penha, a 6 km dalla città. Siamo piuttosto stravolti
perchè il navigatore ci ha fatto fare una strada
stretta e molto ripida che ci ha procurato qualche apprensione,
scopriremo poi che esiste un’altra molto migliore.
Il campeggio si trova in un bel bosco di eucalipti, il costo
è di € 8,80; ci sono la piscina e internet gratis.
Per andare in centro c’è una teleferica oppure
l’autobus. Dopo cena facciamo la solita chiacchierata
con i figli e navighiamo un po’.
|
|
Guimaeres Camping Municipal Penha
|
Sabato 5 Giugno
Guimaraes Porto Km 58
Poiché la prima teleferica parte alle
10, decidiamo di scendere in città con il camper,
parcheggiamo nel grandissimo spiazzo dietro al Castello,
dove ci sono quattro camper francesi che vi hanno pernottato.
Questa è dunque una buona alternativa al campeggio.
|
|
Guimaraes
Parcheggio dietro il Castello |
Guimaraes
Largo da Oliveira |
A differenza di Braga, dove trionfa il barocco,
Guimaraes ha un’impronta prettamente medioevale, ed
è considerata la culla della nazionalità portoghese,
qui infatti nacque il primo re del Portogallo, Alfonso Henriques
I. Ecco dunque il castello dalle potenti mura merlate, la
Chiesa Nossa Senora da Oliveira e l’antico Palazzo
del Consiglio attraverso le cui arcate si passa nella Praca
de Sao Tiago dalle caratteristiche case medioevali.
|
|
Guimaraes
Praca Sao Tiago |
Guimaraes
Rua de Santa Maria |
Passeggiando per il centro ci imbattiamo in
un affollato mercatino di abiti usati sistemato addirittura
nel cortile e nel loggiato del primo piano del bel Municipio.
Ciò forse potrebbe essere, oltre che una tradizione,
un segnale della situazione economica piuttosto difficile
che il paese sta attraversando. Tornando verso il castello,
sulla Colina Sagrada troviamo l’altro imponente monumento
della storia cittadina, il Palazzo dei Duchi di Braganca,
maestosa casa signorile caratterizzata da una selva di altissimi
camini cilindrici che denotano l’influenza dell’architettura
gotica del nord Europa.
|
|
Guimaraes
Mercatino |
Guimaraes
Cortile del Palazzo dei Duchi di Braganca |
Dopo una mattinata grigia e nebbiosa, finalmente
arriva uno squarcio di sole e decidiamo di pranzare in Praca
Sao Tiago che nel frattempo si è riempita di tavoli
dei vari ristoranti.
Consigliati dal giovane cameriere, parlante un ottimo italiano,
ordiniamo una delle ricette più famose della cucina
portoghese, il Bacalhau a Bras , che non è alla brace,
come il nome potrebbe far credere. Gustoso e saporito, si
tratta di baccalà ammollato, sfilacciato, rosolato
in padella con aglio e cipolla, mescolato con patate fritte,
uova sbattute, prezzemolo, olive e servito con insalata
mista. Qui i prezzi sono un po’ più alti rispetto
a quelli trovati fino ad ora, del resto siamo nella piazza
più famosa di Guimaraes, un piatto unico, con acqua,
vino e caffè, €12 a testa.
|
|
Bacalhau
a Bras |
Guimaraes |
Nel primo pomeriggio partiamo verso Porto,
seguendo le indicazioni di un servizio di PleinAir, del
2007, sul Portogallo, cerchiamo il Camping Parque da Prelada,
che però nel frattempo è stato chiuso, quindi
ci dirigiamo verso la Madalene, le spiagge a sud della città
dove ci sono vari campeggi. Ci fermiamo al Camping Marisol,
€15 ( compresa elettricità).Ci troviamo due
equipaggi italiani, che stanno facendo il percorso inverso
al nostro, venendo cioè dal sud del Portogallo. Facciamo
volentieri due chiacchere con loro, sono infatti i primi
italiani che troviamo da quando siamo entrati nel paese.
Dopo esserci sistemati, andiamo a fare una passeggiata sulla
spiaggia che si trova proprio davanti al campeggio.
|
|
Porto
spiaggia de la Madalene
|
Ci sono lunghi camminamenti in legno su palafitte
che attraversano le dune, accanto a sistemi di palizzate
per trattenere la sabbia spazzata via dal vento che anche
oggi soffia impetuoso. Notiamo che c’è anche
una bella pista ciclabile che sembra vada in direzione della
città.
Domenica 6 giugno
Porto
|
|
Porto Placa
da Libertade |
Porto Igreja
e Torre dos Clerigos |
Alle nove siamo alla fermata dell’autobus
a pochi metri dal campeggio. Il viaggio dura circa 40 minuti,
perché l’autobus fa un lungo giro, con innumerevoli
fermate, passando per stradine strettissime, rasentando
muri e auto, con la naturale scioltezza di una lunga abitudine
(ci viene in mente l’autobus in costiera amalfitana
!). Scendiamo dunque al capolinea di Placa da Trinidade,
percorriamo la bella ed elegante Placa da Libertade, saliamo
fino alla Igreja e Torre dos Clerigos per poi scendere verso
la stazione ferroviaria di Sao Bento dai maestosi interni
rivestiti da grandi azulejos con le scene delle conquiste
coloniali portoghesi.
|
|
Porto Estacio
Sao Bento |
Porto Cattedrale |
Da qui saliamo verso la Cattedrale che sorge
sulla spianata della Pena Ventosa, lo sperone roccioso sede
dell’antico insediamento romano e medievale. Ci affacciamo
alla terrazza che ci offre il panorama della città,
da una sponda all’altra del fiume Douro, poi visitiamo
la chiesa che ha un interno prevalentemente barocco. Qui
incontriamo gli italiani che sono nel nostro campeggio con
i quali proseguiamo la visita della città.
Purtroppo il chiostro, famoso per le decorazioni con azuleios,
oggi è chiuso, rimandiamo la visita a domani e decidiamo
di scendere verso la Ribeira, la famosa banchina lungo il
fiume dove pensiamo di pranzare. Percorriamo la Rua das
Flores, bella strada pedonale, fiancheggiata da case borghesi
ottocentesche dalle facciate alte e strette, con decorazioni
di azulejos e balconi in ferro battuto. Purtroppo, essendo
domenica i negozi sono chiusi, notiamo però che molti
sembrano chiusi definitivamente e da tempo, ci sembra un’ulteriore
spia della crisi economica del paese.
Arrivati in Praca do Infante D. Henrique,
accanto al Palacio da Bolsa, entriamo a visitare la chiesa
di Sao Francisco. L’interno, completamente rivestito
con motivi vegetali e figure in legno dorato e intagliato,
rappresenta un’interessante esempio delle “chiese
d’oro” tipiche del barocco portoghese. La decorazione,
per la quale si dice siano stati usati oltre duecento chili
d’oro, è la voluta dimostrazione dell’opulenza
della società portoghese della metà del settecento,
nel momento della massima espansione del suo impero coloniale.
|
|
Porto Sao
Francisco |
Porto La Ribeira |
Arriviamo dunque alla Ribeira, il caratteristico
quartiere affacciato sulla riva del fiume che ci appare
in una moltitudine di colori: le case, gli ombrelloni dei
ristoranti, i rabelos, caratteristiche imbarcazioni simili
a gondole che in passato trasportavano le botti di vino
ed oggi i turisti.
|
|
Porto La
Ribeira |
Porto Rabelos |
Pranziamo con il “prato do dia”
in una piazzetta del quartiere (€ 7,50: tre costolette
di maiale alla griglia, contorno, acqua e caffè)
e ci concediamo un po’ di riposo seduti al tavolo
del ristorante sotto gli ombrelloni, in questa bella giornata
di sole. Dall’altra parte del fiume Douro, Vila Nova
de Gaia ci appare invitante e animata, lasciamo dunque la
Ribeira e attraverso il passaggio pedonale del grandioso
ponte in ferro ad unica arcata Luis I, arriviamo nel famoso
quartiere delle cantine del celebre vino di Porto.
|
|
Porto Vila
Nova de Gaia Vila |
Nova de Gaia
Balli popolari |
Anche questo lungofiume, alberato, attrezzato
con panchine e giardini, è pieno di gente che trascorre
il pomeriggio domenicale mescolata a tanti turisti, un gruppo
folk di danze popolari ci regala musica e balli. A questo
punto non ci resta che fare la famosa “Crociera dei
sei ponti” a € 10, come è scritto nei
vari cartelli all’imbarcadero. Saliamo sulla barca
insieme ad una quindicina di altri turisti e navighiamo
sul Douro passando sotto i sei ponti di stili ed epoche
diverse, due moderni e quattro ottocenteschi, tra cui quello
disegnato da Eiffel, fino ad arrivare in vista della foce
dove le acque si gettano nell’oceano.
|
|
Porto In
crociera |
Porto Siamo
alla foce |
La nostra barca è sponsorizzata dalle
cantine CROFT, di conseguenza quando scendiamo ci offrono
i biglietti per la visita con degustazione a queste cantine.
Ci inoltriamo nelle strade interne di Vila Nova de Gaia,
alle spalle della banchina del lungofiume, dove in un dedalo
di strade si susseguono cantine e stabilimenti vinicoli
di tutte le marche, dalle più famose alle, almeno
a noi, meno note. Durante la visita, per fortuna la guida
parla inglese in modo lento e comprensibile, apprendiamo
molte notizie sulla produzione del Porto, sull’invecchiamento
nelle botti, sui vari tipi prodotti e sugli abbinamenti
culinari. La qualità e il pregio del vino, oltre
all’annata, sono legati al periodo d’invecchiamento.
Esistono poi il “vintage port”,
prodotto da un unico vigneto e con il vino di una sola annata,
il “tawny”, più invecchiato e dal colore
scuro, il “ruby” più comune e giovane;
infine un “port branco”, di cui ignoravamo l’esistenza,
che si può bere freddo come aperitivo. La Cantina
Croft, fondata nel 1678 dall’ omonima famiglia inglese,
è una delle più antiche case esportatrici
di porto, un Croft ha scritto nel XVII secolo un trattato
sui vini del Portogallo che rimane una delle più
importanti fonti storiche di informazione sulla nascita
di questo vino. Alla fine della visita, dopo la degustazione
offerta dalla cantina, facciamo vari acquisti di bottiglie
di porto con lo sconto del 20%. Riusciamo a prendere l’autobus
delle 18,30 per il campeggio, concludendo la nostra prima
giornata a Porto, domani torneremo in città per completarne
la visita.
Lunedi 7 Giugno
Porto
Verso le 10 scendiamo dall’autobus in
Praca da Libertade, oggi la nostra meta è la zona
dietro la Igreja dos Clerigos. In rua do Carmo incontriamo
la omonima chiesa caratterizzata dal grandissimo pannello
di azulejos che ne copre interamente un fianco. Eccoci infine
in Rua das Carmelitas 144, dove finalmente troviamo il piccolo
gioiello che stavamo cercando, nel bianco ed elegante edificio
neogotico, la bellissima libreria liberty “Lello e
Irmao”.
|
|
Porto Igreja
do Carmo |
Porto Libreria
Lello e Irmao |
Un recente restauro l’ha riportata
agli antichi splendori: le eleganti scaffalature, la scala
ornamentale che porta alla galleria, il bellissimo lucernario
dipinto, insieme alla informatizzazione delle opere, al
piccolo caffè interno, alla galleria d’arte,
ne fanno un luogo
piacevole e interessante, da non perdere.
|
|
Porto
Libreria internazionale LELLO e IRMAO
|
Tornando verso la cattedrale per visitare
il chiostro che ieri mattina era chiuso, ci rendiamo conto
che oggi la città, in un giorno feriale, con i negozi
aperti, ha un aspetto diverso, più vivace e movimentato.
Il complesso architettonico gotico del chiostro della cattedrale
è veramente stupendo. Nella parte bassa i pannelli
di azulejos mostrano figure del Cantico dei Cantici, mentre
nella parte superiore, cui si accede con una elegante scala
settecentesca, si ispirano alle Metamorfosi di Ovidio.
|
|
Porto
Chiostro della cattedrale
|
Torniamo verso il centro perché vogliamo
andare al Mercado du Bolhao, si tratta di un grande mercato
alimentare coperto vicino a Rua Santa Caterina, bella strada
pedonale che ieri era deserta e che oggi troviamo invece
piena di gente, vivace e colorata. Ci fermiamo ad ammirare
la Capela das Almas, poi arriviamo al mercato di Bolhao.
|
|
Porto Rua
Santa Caterina |
Porto Capela
das Almas |
Troviamo la struttura del mercato in condizioni
piuttosto degradate, molti banchi sono chiusi e abbandonati,
ci sono in vendita animali vivi in gabbie, galline e conigli,
banchi di fiori, frutta e verdura, carne e salumi. Compriamo
pomodori e ciliegie, un pezzo di lombo di maiale “fumado”
e della “linguica”una salsiccia sottile.
Visto che si è fatto ora di pranzo
decidiamo di fermarci a mangiare dentro il mercato dove
ci sono due piccole e modeste osterie frequentate da locali
e qualche sporadico turista. Prendiamo un piatto delle immancabili
sardine alla griglia con insalata mista e patate e uno di
trippa con fagioli e riso bollito, vino, acqua, due porzioni
di “latte alla portoghese”, spendendo in tutto
€ 12,50!! Il caffè andiamo a prenderlo nel bellissimo
Cafè Majestic, famoso locale storico in Rua Santa
Caterina. Ci sediamo ad uno dei piccoli tavolini in marmo,
tra specchi e lampadari liberty, con i camerieri che sfrecciano
veloci e gentilissimi e ci gustiamo un ottimo caffè
alla crema.
|
|
Porto Osteria
al mercato |
Porto Cafè
Majestic |
Dopo questa ulteriore piacevolissima sosta,
riprendiamo la discesa verso il Douro, percorriamo di nuovo
la bella Ribeira e riprendiamo l’autobus 906 che,
dopo il solito lungo giro, ci riporta al campeggio a metà
pomeriggio. Più tardi tiriamo fuori dal garage le
bici e andiamo alla spiaggia dove c’è la bella
pista ciclabile che avevamo visto il giorno del nostro arrivo.
La pista sembra nuova di zecca, corre lungo la costa arrivando
fino alla foce del Douro, in vista dell’ultimo dei
sei ponti, proprio dove ieri siamo arrivati con il battello.
|
|
Porto Pista ciclabile lungo
la costa |
A questo punto ci rendiamo conto che si potrebbe
andare in centro in bicicletta impiegando metà del
tempo rispetto all’autobus!
Domani lasceremo la città , risalendo il corso del
Douro andremo nell’interno, nella famosa zona di produzione
del Porto.
Martedi 8 Giugno
Porto Entre os Rios Peso da Regua Pinhao Vilanova
Foz Coa Km 190
Lasciamo il campeggio sotto un cielo grigio
e gonfio di pioggia in direzione Entre os Rios, seguendo
la strada statale 222 che costeggia il fiume Douro. Dopo
pochi chilometri ecco apparire le colline coperte dalle
vigne, nella prima parte le pendenze sono piuttosto dolci,
in seguito le anse del fiume si insinuano in enormi canyon
coltivati a vigna fino alla sommità. Mentre siamo
fermi per il pranzo, davanti ad una chiusa del fiume, assistiamo
alle manovre di passaggio della motonave da crociera Princess
de Douro. Intorno a noi ovunque spettacolari panorami di
vigneti e “Quintas”(fattorie) sparse sulle pendici
delle colline, purtroppo il tempo grigio e la caligine non
rendono giustizia alla bellezza dei luoghi.
Lasciato il corso del Douro, verso Vila Nova
de Foz Coa, i vigneti vengono gradualmente
sostituiti da distese di mandorli, disegnando ancora panorami
stupendi.
|
|
Dintorni
di Vila Nova de Foz Coa |
Castelo
Melhor |
Dopo una sosta a Castelo Melhor, dove saliamo
sulla collina a vedere i resti di una cinta muraria e del
castello medievale, arriviamo nella cittadina di Vila Nova
nel tardo pomeriggio e parcheggiamo in una strada del centro.
Cerchiamo il Museo dove dovrebbe essere il centro visite
del sito archeologico della Vale do Coa, una galleria d’arte
paleolitica a cielo aperto formata da migliaia di incisioni
rupestri che è parte del patrimonio Unesco. Il centro
è chiuso e riapre la mattina seguente alle 9, quindi
ci sistemiamo per la notte in una tranquilla stradina residenziale.
Ceniamo con formaggio piccante di pecora acquistato in loco
e un ottimo Porto Branco Croft, mentre fuori piove a dirotto.
Mercoledi 9 Giugno
Vila Nova de Foz Coa Viseu Aveiro Coimbra
Km 329
Anche stamattina piove, ci accorgiamo di aver parcheggiato
vicino ad un forno, infatti c’è un via vai
di furgoni che ritirano il pane. Approfittiamo anche noi
per acquistare pane fresco e dolcetti vari. Al Museo ci
dicono che le visite ai siti paleolitici sono ad orari fissi,
con guida, su fuoristrada, la prima della giornata è
alle 16 del pomeriggio. Visto che continua a piovere non
ci sembra il caso di aspettare, quindi rinunciamo, prendiamo
i depliant dei graffiti per darci un’occhiata stasera
e ripartiamo con destinazione Aveiro.
Quando arriviamo ad Aveiro il tempo è migliorato,
non piove e c’è qualche sprazzo di sole. Parcheggiamo
lungo il canale, in un apposito parcheggio per camper gratuito,
con stalli lunghi e fontanella d’acqua, dove ci sono
già altri camper. La cittadina si trova sulla riva
di una grande laguna; il centro storico è attraversato
da due canali sui quali si affacciano eleganti palazzetti
del primo novecento e le semplici case dai colori vivaci
dei pescatori. Facciamo un po’ di spesa, pranziamo
e ripartiamo dirigendoci verso la costa a Figueira da Foz.
Figueira da Foz è una città
portuale alla foce del fiume Mondego, famosa per le grandissime
spiagge ideali per il surf. Prima di arrivare al mare attraversiamo
quartieri con palazzi e grattaceli che indicano purtroppo
una urbanizzazione intensa e alquanto caotica. Finalmente
riusciamo a trovare la spiaggia e ci fermiamo per una passeggiata.
Riprendiamo la superstrada fino a Coimbra,
arriviamo con facilità il Camping Municipale (€14
due persone e camper). Il campeggio è piuttosto affollato,
ci sono moltissimi tedeschi, comunque troviamo posto. La
ragazza del bureau ci dice che quella sera al ristorante
interno ci sarà un cantante di Fado, quindi decidiamo
di cenare lì con un piatto di maiale arrosto e patate
, vino e caffè per € 11 a testa. Il Fado, dal
nome latino fatum ( destino) è una forma musicale
tipica della tradizione portoghese che canta amori, passioni,
antiche grandezze, tutte perdute. C’è una parola
che definisce la mentalità e il carattere dei portoghesi:
la “saudade”, difficilmente traducibile, esprime
un insieme di sentimenti di malinconia per le glorie perdute
di un passato ormai lontano, la tristezza per un presente
difficile e la rassegnazione al destino avverso. Tutti questi
sentimenti sono espressi nella musica e nel canto del Fado.
Quello di Coimbra è un Fado coltivato nell’ambito
dell’ antica tradizione universitaria della città,
infatti è cantato solo da uomini che indossano il
caratteristico mantello nero degli studenti. Il cantante
è accompagnato dal chitarrista di “guitarra
portuguesa”, una via di mezzo tra un mandolino e una
chitarra classica. Ascoltiamo un po’ di ballate, ma
forse anche per il fatto che non comprendiamo la lingua,
dopo un po’ ci sembrano tutte uguali e piuttosto monotone.
Torniamo dunque al camper dove ci aspetta un bel piatto
di ciliegie che abbiamo comprato lungo la strada da una
contadina per € 2 al kg.
|
|
Coimbra
Camping Municipal |
Coimbra
Fado |
Giovedi 10 giugno
Coimbra Bathala Fatima km 107
Ancora brutto tempo, piove di nuovo, al bureau
scopriamo che anche oggi è festa nazionale, (ma quante
feste nazionali fanno questi portoghesi?) di conseguenza
il primo autobus per il centro passa alle 10. Fortunatamente
quando arriviamo in centro il tempo sembra migliorato, la
città si presenta quasi deserta, i negozi sono ancora
tutti chiusi, anche quelli per i turisti. Solo verso mezzogiorno
le strade cominciano ad animarsi ed alcuni negozi aprono
i battenti, con molta calma. La città si trova sulla
riva destra del fiume Mondego, il centro storico è
nella parte alta della collina. Entriamo attraverso l’Arco
de Almedina, antico ingresso del quartiere arabo, in un
dedalo di stradine in salita e scalinate che ci portano
alla Sé Velha, l’antica Cattedrale, severa
ed imponente come una fortezza.
|
|
Coimbra
Cattedrale |
Coimbra
Universidade |
Molto interessante è la visita all’antica
università, ancora oggi la più importante
del paese,
con le splendide sale e la settecentesca Biblioteca Joanina.
Gli studenti portano ancora oggi il mantello nero e nonostante
il giorno festivo ne abbiamo trovato uno che gentilmente
si è fatto fotografare, anche se gli abbiamo interrotto
la colazione!
|
|
Coimbra
Biblioteca Joanina |
Studente
di Coimbra |
Continuando la visita della città,
riscendiamo verso il fiume, incontriamo la bella Igreja
da Misericordia, percorriamo l’elegante strada pedonale
Rua de Sobre Ripas, cercando a questo punto un posto dove
mangiare.
|
|
Coimbra
Igreja da Misericordia |
Coimbra
Palazzi in Rua de Sobre Ripas |
Molti ristoranti sono chiusi, non c’è
molta scelta, vorremmo provare un’altra ricetta di
baccalà, dopo vari giri mangiamo in un piccolo ristorantino
il “Bacalhau assado no forno”(Baccalà
arrosto al forno) con patate e fagioli. Questa ricetta prevede
di sbollentare per pochi minuti i filetti di pesce dissalati,
poi cuocerli in forno con olio, alloro e patate. Gustoso
e saporito, spendiamo € 23 in due.
|
|
Bacalhau
assado no forno |
Coimbra
Largo Portagem |
Verso le 15 siamo di nuovo al campeggio e
dopo le varie operazioni di carico e scarico, ripartiamo
verso il Monastero Santa Maria da Vitoria di Batalha. Il
nome significa battaglia e si riferisce alla battaglia di
Aljubarrota tra il re di Castiglia e il portoghese Joao
I d’Avis e ricorda che il monastero fu costruito alla
fine del ‘300 come ringraziamento per la vittoria
portoghese sui castigliani, fermati a pochi km da qui mentre
marciavano verso Lisbona. Appena arrivati nel piccolo paese
si scorge subito l’enorme mole dell’edificio;
l’impatto visivo è impressionante, il caldo
colore giallo ocra della pietra e la maestosità dell’insieme
lasciano stupefatti. Si parcheggia facilmente nell’area
di sosta camper accanto al monastero, provvista anche di
camper service.
All’interno la penombra della chiesa
è illuminata dalle luce che filtra dalle vetrate
colorate,
tre altissime navate attirano lo sguardo su in alto. In
una delle eleganti cappelle riposa il fondatore Joao con
la moglie Felipa, sul sarcofago i due sovrani si tengono
per mano. Alle pareti intorno ci sono le tombe dei loro
figli, tra i quali il famoso Henrique il Navigatore, il
fondatore della famosa scuola di navigatori portoghesi.
Stupendo il Claustro Real con le larghe arcate chiuse da
delicati trafori che mostrano elaborati arabeschi con motivi
floreali.
|
|
Batalha Capela do Fundador
|
Batalha
Chiostro |
Riprendiamo la N356 e dopo una ventina di
km siamo a Fatima. Presso il santuario ci sono grandi parcheggi,
una parte dei quali riservati ai camper. Troviamo moltissimi
camper parcheggiati, ma anche tende e accampamenti più
o meno improvvisati. Dopo cena nell’immensa piazza
davanti alla basilica assistiamo ad una processione di centinaia
di fedeli di diverse nazionalità, testimonianza della
grande devozione alla Madonna.
|
|
Fatima Chiesa |
Fatima
Processione |
Venerdi 11 Giugno
Fatima Tomar Alcobaca Obidos km 160
|
|
Fatima |
Fatima
Candele in forma di ex voto |
Al mattino troviamo di nuovo una pioggerellina
insistente, torniamo comunque nell’enorme spianata
del santuario che, senza dubbio costruita per l’esigenza
di accogliere i pellegrini, visto che sono ben 4 milioni
l’anno, sembra piuttosto sproporzionata dal punto
di vista architettonico nei confronti della chiesa e del
relativo porticato. Visitiamo poi l’immensa costruzione
dell’Auditorium di recente architettura moderna come
la struttura in vetro e cemento che copre la cappella costruita
sul luogo dell’apparizione.
|
|
Fatima Interno dell’Auditorium |
Fatima
Luogo dell’apparizione |
Nel museo della storia di Fatima ci sono piccoli
oggetti, ricordi, appartenuti ai pastorelli Fransisco e
Jacinta morti bambini durante l’epidemia di spagnola
del 1919, un cappello, un vestitino modesto, un rosario.
Lucia, la sorella che si fece suora non è mai nominata
e non ci sono sue foto, non abbiamo capito perché.
Ci sono foto dei genitori, oggetti di uso quotidiano, testimonianze
di vita, un piccolo mondo che ci è sembrato così
lontano da tutto quello che c’è oggi qui. Ci
rimettiamo in marcia verso Tomar, una cittadina che si trova
sul fiume Nabao, da qui una strada di circa 1 km sale fino
al parcheggio alla base dell’edificio detto Convento
do Cristo. Ci sistemiamo nel piazzale, dove ci sono altri
due camper ed entriamo per la visita al Convento Fortezza
dei Templari.
|
|
Tomar
Convento do Cristo |
Tomar
Chiesa dei Templari |
Il complesso organismo architettonico sviluppatosi
dal XII fino al XVII secolo testimonia nella sovrapposizione
di stili diversi, le varie fasi della vicenda storica dei
Templari e del loro importante ruolo nella storia nazionale
portoghese. Si va dal gotico fiammeggiante, alla ricchezza
decorativa dello stile “manuelino”, fino al
classicismo palladiano. A proposito dello stile “manuelino”
molto diffuso nel patrimonio artistico portoghese, infatti
lo abbiamo trovato spesso, si tratta di uno stile tardo
gotico sviluppatosi sotto il regno di Manuel I, da cui il
nome, nel periodo tra la fine del’400 e gli inizi
del ‘500. E’caratterizzato da decorazioni sontuose,
influenzato dalle conquiste delle nuove terre e dai simboli
religiosi dell’arte islamica ed indiana. Dei molti
chiostri visitati, tutti molto belli, ricordiamo in particolare
l’eleganza e la raffinatezza del Claustro do Cemiterio,
con gli splendidi azulejos.
|
|
Tomar
Claustro do Cemiteiro |
Tomar
Interno in stile “manuelino” |
Lasciamo Tomar e concludiamo il nostro giro
delle abbazie e santuari con il grande monastero cistercense
di Alcobaca. Si può sostare gratuitamente nel grande
piazzale asfaltato vicino al monastero e raggiungere in
cinque minuti l’ingresso.
|
|
Alcobaca |
Alcobaca
Interno della chiesa |
Alla confluenza dei fiumi Alcoa e Baca si
trova la cittadina famosa per questo straordinario Mosteiro
de Santa Maria. L’interno della chiesa, in pietra
chiara e di dimensioni eccezionali, affascina per la poderosa
struttura slanciata dei dodici pilastri della navata centrale.
Ai lati del transetto troviamo i due bellissimi sepolcri
in marmo bianco di Don Pedro e Dona Ines, sfortunati amanti
protagonisti di una contrastata storia d’amore alla
corte reale portoghese del ‘300 e diventati personaggi
di un mito romantico e tragico in cui si mescolano realtà
e leggenda.
|
|
Alcobaca
Sepolcro di Dona Ines |
Alcobaca
Interno |
Particolarmente interessante è la
visita all’interno del monastero che ha una lunghissima
storia di costruzioni e rifacimenti che va dal 1200 al 1700,
quando ospitava trecento monaci. Ecco l’austero ed
elegante Claustro do Silencio, il Refettorio, il Dormitorio
una grande cucina con le pareti coperte da bellissime maioliche
e un enorme camino, dove addirittura un canale artificiale
portava l’acqua e il pesce direttamente dal fiume
Alcoa.
|
|
Alcobaca
Claustro do Silencio |
Alcobaca
Refettorio |
|
|
Alcobaca
Dormitorio |
Alcobaca
Cucina |
La nostra ultima tappa è stasera la
cittadina di Obidos, dove accanto all’antico acquedotto
c’è una piccola area di sosta, con acqua e
scarico (€ 6 a notte) Dopo esserci sistemati ceniamo
e più tardi andiamo in centro per una passeggiata.
Percorriamo le stradine acciottolate, quasi deserte, ammirando
angoli nascosti e scorci inaspettati, in una atmosfera magica
e…quasi incantata!
|
|
Obidos
Area di sosta |
Obidos
Castello |
Sabato 12 giugno
Obidos Peniche Lourinha Torres Vedras Ericeira Colares Cabo
da Roca km 144
|
|
Obidos
Cammino di ronda sulle mura |
Obidos
Preparativi festa medievale |
Anche questa mattina il cielo è grigio
e pioviggina, ma ormai sappiamo che in tarda mattinata migliorerà,
come succede ormai da alcuni giorni. Alle nove siamo in
città, stamattina c’è un po’ più
di animazione. Dopo aver fatto il completo giro di ronda
sulle mura merlate alte ben 13 metri, arriviamo al castello
oggi trasformato in Pousada (albergo). Dietro il castello
fervono i preparativi per una festa; sembra che stiano costruendo
un accampamento medievale. Dall’alto delle mura si
notano purtroppo molte case, poste in posizione meno centrale,
in stato di notevole degrado, chiuse e abbandonate. Comunque
il centro appare ben restaurato, casette bianche decorate
di giallo e azzurro e balconi fioriti. In questo momento
c’è addirittura una mostra di arte moderna
con istallazioni sparse per vie e piazzette. Lasciamo la
piccola cittadella mentre frotte di turisti stanno entrando,
è sabato e forse abbiamo trovato in momento migliore
per visitarla. Tornati al camper, facciamo vedere al ragazzo
che gestisce la piccola area di sosta la citazione che lo
riguarda trovata sulla guida Vivicamper “il simpatico
gestore vi darà il benvenuto…” E’
piacevolmente sorpreso e molto contento e ci chiede di fotografare
la guida, parla qualche parola di italiano e a questo punto
ci saluta… calorosamente.
|
|
Obidos
Rua Direita |
Obidos Caratteristiche colorazione
delle case |
Attraversiamo la vasta Lagoa de Obidos, una
pianura un tempo golfo marino, quando le acque lambivano
i bastioni della città fortificata; ci dirigiamo
verso Peniche, località balneare e porto di pesca.
Il tempo, come previsto è decisamente migliorato,
si intravede il sole quando ci fermiamo lungo le spiagge
prima di Cabo Corvoeiro.
Il giro della piccola penisola di Cabo Corvoeiro,
circa 3 km, ci offre paesaggi stupendi,
costa frastagliata con alte falesie e piccole insenature
sabbiose.
Ci fermiamo con il camper in uno spiazzo su
di uno sperone roccioso. Alla nostra sinistra vediamo il
faro di Cabo Corvoeiro, davanti a noi l’oceano, che
grazie all’arrivo del sole, sta passando dal grigio
ad un bell’azzurro. Pranziamo davanti a questo bellissimo
panorama.
|
|
Faro di Cabo Corvoeiro |
Sosta
pranzo a Cabo Corvoeiro |
Dopo Lourinha lasciamo la costa per l’interno,
a Torre Vedras torniamo verso il mare fino alle grandissime
spiagge di Ericeira, regno dei surfisti.
Finalmente, con uno splendido sole, arriviamo
al Promontorium Magnum dei romani, Cabo da Roca, estremo
punto occidentale dell’Europa. Sul monumento spicca
la famosa frase del poeta Camoes “ Aqui…onde
a terra se acaba e o mar comeca”(Qui..dove la terra
finisce e comincia il mare). Ovunque intorno a noi panorami
mozzafiato.
|
|
Cabo
da Roca |
Cabo
da Roca |
|
|
Cabo
da Roca Il faro |
Tramonto
Cabo da Roca |
Più tardi arrivano due equipaggi padovani
che avevamo già incontrato sia a Fatima che ad Obidos
e che stanno facendo più o meno il nostro itinerario.
Facciamo quattro chiacchiere in attesa del tramonto, siamo
in tutto 6 camper parcheggiati sotto il faro presidiato
dalla Marina Militare, decidiamo dunque di fermarci per
la notte. Abbiamo chiesto anche ad un vigilantes che ci
ha confermato che è possibile sostare in piena sicurezza.
Appena si fa buio il faro si accende e vediamo il fascio
di luce passare nel cielo sopra di noi, da dentro il camper
sentiamo il sibilo del vento che soffia forte sul promontorio
proteso nell’oceano.
Domenica 13 Giugno
Cabo da Roca Guincho Camping Orbitur Km 12
Verso le nove, salutiamo i padovani che, appassionati
ciclisti, si stanno preparando a partire in bici, lasciando
i camper ancora qui per un giorno. Ci rivedremo a Lisbona
!
Noi invece abbiamo deciso di trascorrere una giornata di
relax in un campeggio da queste parti, dopo pochi km, sulla
strada per Cascais, troviamo il Camping Orbitur Guincho
e ci fermiamo. Si tratta di un grande campeggio in pineta,
con tutti i servizi, piscina, WIFI gratis, € 18 a notte
per due persone. Ci sistemiamo sotto i pini, c’è
da fare un po’ di bucato, poi tiriamo fuori le poltrone,
letture e relax. Più tardi andiamo con il portatile
nella sala WIFI del campeggio, cerchiamo in rete notizie
dall’Italia ed usando Skipe parliamo con i figli.
|
|
Camping
Orbitur Piscine |
Camping
Orbitur In pineta |
Nel pomeriggio scendiamo verso le spiagge
di Guincho per una passeggiata. Davanti a noi appare la
Praia Grande do Guincho in uno scenario di grande bellezza,
dove le dune di sabbia dorata, in parte coperte di rigogliosa
vegetazione, si stagliano sullo sfondo della Serra Sintra,
accanto all’oceano punteggiato dalle vele dei surfisti.
Durante l’estate, la tramontana che qui soffia continuamente
rende perfetto il posto per questo sport, infatti nel mese
di agosto vi si svolgono le prove del Campionato Mondiale
di questa specialità. Le raffiche di vento sono fortissime,
alzano la sabbia che invade i bordi della strada, ti punge
la faccia e ti fa chiudere gli occhi; almeno per oggi, solo
nei profondi avvallamenti delle dune, al riparo dal vento,
è possibile passeggiare o prendere il sole.
|
|
Guincho
Praia Grande e le dune
|
|
|
Guincho
Le dune Variazione di colori pomeriggio e mattina
|
Lunedi 14 Giugno
Guincho Cascais Sintra Lisbona km. 43
|
|
Verso
Cascais Faro di Cabo Raso
|
Lasciamo il campeggio verso le nove, percorrendo
la bella strada litoranea in direzione di Cascais. Superiamo
il faro di Cabo Raso, promontorio roccioso battuto dal vento
e dalle onde, estrema punta sud occidentale della regione
dell’Estremadura e arriviamo alla elegante cittadina
balneare di Cascais. Lasciamo qui la costa e ci dirigiamo
verso Sintra, famosa residenza estiva dei sovrani portoghesi,
che è la nostra prossima destinazione. Secondo le
informazioni ricevute dalla reception del Camping Orbitur
Guincho, a Sintra bisogna evitare di arrivare in centro
con il camper, le strade sono strette e i parcheggi non
adatti ai nostri mezzi. Abbiamo quindi parcheggiato davanti
alla stazione periferica Portela, in piazza Vasco de Gama.
Seguendo il consiglio di un gentile signore portoghese,
nel parchimetro abbiamo messo il tempo massimo, 4 ore, per
€ 2,60 e facendo circa 600 metri a piedi siamo andati
in centro a prendere l’autobus turistico n. 434 (
€ 4,50 giornaliero a testa) che raggiunge tutti i monumenti
della città permettendo salita e discesa. In questo
modo abbiamo potuto visitare comodamente e con i nostri
tempi tutti e tre i gioielli di Sintra: il Castelo dos Muros,
il Paco Real e il Palacio da Pena ( con un biglietto comulativo
).
Il castello, immerso in una folta vegetazione,
si raggiunge percorrendo una strada che sale tra le rocce
della Serra. Costruito dagli Arabi nel secolo VIII, fu conquistato
definitivamente dal primo re del Portogallo D. Henriques
nel primi anni del mille. Percorriamo per lunghi tratti
le mura merlate disposte lungo la collina, che offrono bellissimi
panorami. Riprendiamo l’autobus n. 434 e in pochi
minuti saliamo più in alto, nella collina accanto,
dove sorge lo spettacolare e fantasmagorico Palacio da Pena.
Costruito verso la metà dell’ottocento
dal Re Ferdinando, su progetto di un architetto tedesco,
con una incredibile mescolanza di stili (arabo, gotico,
manuelino, rinascimentale e barocco), costituisce il massimo
esempio di architettura romantica portoghese. Seppure molto
diverso, sia per lo spirito romantico ottocentesco che per
il periodo storico ci ricorda un pò il castello di
Ludwig a Fussen. Torniamo in centro dove si trova il Palacio
Nacional de Sintra o Paco Real. Il palazzo, di origine araba,
divenne poi residenza reale portoghese ed è caratterizzato
da due monumentali camini di forma conica che spuntano in
mezzo ad un insieme di eleganti costruzioni in stile gotico
moresco.
|
|
Sintra Paco Real
|
Paco
Real Particolare rivestimento di azulejos |
Gli interni di questa residenza sono veramente
splendidi; troviamo ambienti in stile moresco con eleganti
azulejos dalle forme geometriche, altri con ceramiche seicentesche,
in particolare la Sala del Gran Consiglio, completamente
rivestita da stupende scene di caccia e di guerra.
Tornati al parcheggio riprendiamo il camper
e arriviamo dopo circa 20 km al Camping Monsanto che sarà
la nostra base per la visita a Lisbona.
Il campeggio si trova immerso in un parco
di pini ed eucalipti. Le piazzole, disposte ai lati di viali
asfaltati, sono ben delimitate e distanziate tra loro, con
acqua, scarico, elettricità ed anche un tavolo in
legno con due panche. In questo periodo spendiamo €
23 al giorno. Ceniamo al ristorante del campeggio con zuppa
di verdura, secondo con contorno, acqua, (€ 7 a testa)
e un bicchiere di vino offertoci dal gentile gestore in
quanto italiani, perché stasera c’è
la partita dei mondiali Italia – Paraguay. Rimaniamo
a vedere la partita davanti al grande schermo del bar, ma
purtroppo il pareggio come risultato finale sarà
la prima di molte ulteriori delusioni di questo mondiale.
Martedi 15 Giugno
Lisbona
Lisbona ci accoglie con un tempo splendido,
piacevolmente ventilato, con sole e temperatura sui 25°.
Con l’autobus 714 arriviamo in Praca do Commercio
ed iniziamo la visita della Baixa, la parte della città
ricostruita dopo il terremoto del 1755. Qui le strade si
incrociano ad angolo retto formando una grande scacchiera.
Passando sotto l’Arco Trionfale entriamo nella Rua
Augusta, elegante via pedonale con una bellissima pavimentazione,
arriviamo fino al Rossio, la grande piazza rettangolare
ad “onde”.
|
|
Lisbona
Praca do Commercio
|
Lisbona
Rua Augusta |
|
|
Lisbona
Il Rossio
|
Lisbona
Convento do Carmo |
Saliamo sull’ Elevator de Santa Justa
e arriviamo al margine del Barrio Alto, il più antico
quartiere di Lisbona. La terrazza dell’Elevator ci
offre il primo dei tanti panorami sulla città che
avremo modo di apprezzare. Ammirate le suggestive rovine
gotiche del Convento del Carmo, una sorta di S. Galgano
urbano, entriamo nel Barrio Alto, un intrico di strette
strade dove si alternano antichi palazzi nobiliari e case
popolari, ristoranti e locali di fado, librerie, antiquari
e caffè letterari. Passando dalla bella Chiesa di
Sao Roque, capolavoro barocco di marmi ed azulejos, arriviamo
al Miradouro de Sao Pedro de Alcantara: dalla terrazza panoramica
lo sguardo abbraccia tutta Lisbona, sotto di noi la Baixa,
davanti il Castello Sao Jorge, in fondo il fiume Tago.
|
|
Lisbona
Barrio Alto |
Lisbona
Miradouro Sao Pedro |
Rientriamo nel Barrio e arriviamo in Rua Garrett,
nel quartiere Chiado, che prende il nome dal poeta Ribeira
detto ”o Chiado”, la cui statua si trova all’inizio
della strada. La Rua Garret, oggi pedonalizzata, famosa
per i negozi eleganti, le pasticcerie e i caffè è
stata completamente ricostruita mantenendo inalterato lo
stile, dopo lo spaventoso incendio del 1988 che distrusse
tutto il quartiere ottocentesco. Anche i Grandi Magazzini
Grandela, dai quali ebbe origine l’incendio, sono
stati ricostruiti e trasformati in un Grande Centro Commerciale
dove ci fermiamo per pranzare: c’è un intero
piano con numerosi locali e un’offerta gastronomica
varia ed a buon prezzo. Dopo pranzo, immancabile sosta per
il caffè al famoso Brasileira, accanto alla statua
in bronzo di Pessoa, anche lui seduto ad un tavolino del
bar.
|
|
Lisbona
Il Chiado |
Lisbona
Pessoa al Caffè Brasileira |
Dopo questa sosta ristoratrice torniamo al
Rossio, attraversiamo Praca de Restauradores e percorriamo
il bellissimo grande viale alberato Avenida da Libertade,
arrivando fino alla Praca De Pombal dove troneggia il monumento
al Marchese autore della ricostruzione della città
dopo il terremoto. Passeggiando sui grandi marciapiedi pavimentati
a mosaici bianchi e neri arriviamo in vista del grande Parco
Eduardo VII.
|
|
Lisbona
Avenida da Libertade |
Lisbona
Parco Eduardo VII |
Tornati nella Baixa decidiamo di concludere
questa prima giornata a Lisbona con un giro sul famoso tram
28. Sono piccole, coloratissime vetture in legno,“elettricos”dei
primi del ‘900, restaurate di recente, che si arrampicano
da un capo all’altro dei colli della città.
Dalla Baixa saliamo verso la zona che visiteremo domani,
l’Alfama, sfioriamo la Cattedrale fino alla Graca,
il quartiere più alto a nord del Castello. Passiamo
in strade strettissime, superando incredibili pendenze e
curve a gomito, ad ogni angolo ci appaiono scorsi suggestivi
di questa città varia e piena di vita, nonostante
tutti i problemi economici. Tornati in basso, il piccolo
tram sembra riprendere fiato per poi risalire di nuovo sferragliando
verso il Chiado e il Barrio Alto.
|
|
Lisbona
Il mitico tram 28
|
Sono ormai le 18 del pomeriggio quando torniamo
in Praca da Figueira per prendere l’autobus per il
campeggio. La piazza è strapiena di gente che ha
appena finito di assistere ad una partita dei mondiali davanti
ad un megaschermo. Arriviamo al campeggio, stanchi ma soddisfatti
di questa bella giornata: doccia, cena e riposo, domani
di nuovo alla scoperta di questa bella città!
Mercoledi 16 Giugno
LISBONA
Da Praca do Commercio saliamo alla severa
e massiccia cattedrale Sé Patriarcal.
Poi prendiamo il “mitico” 28 rifacendo molto
volentieri il percorso di ieri attraverso le animate stradine
dell’Alfama. Scendiamo alla Graca e arriviamo fino
al Miradouro da Graca, di fronte all’omonima chiesa,
dove ci affacciamo alla terrazza panoramica. Poco più
a nord della Graca, salendo per una ripidissima via che
si inerpica sulla collina, arriviamo al Miradouro Senhora
do Monte. C’è un giardino ombreggiato da grandi
pini, con al centro una piccola cappella, dal quale si vede
uno dei più ampi panorami della città.
|
|
Lisbona
Cattedrale
|
Lisbona
Miradouro Senhora do Monte |
Scendiamo ora verso il castello Sao Jorge,
passiamo davanti alla bianca facciata a torri della chiesa
di Sao Vicente de Fora e arriviamo nelle vie intorno al
castello dove ci sono ancora gli addobbi messi la scorsa
settimana per la Festas de Lisboa, in onore di S. Antonio
patrono della città. Dopo il Castello, una sosta
al bellissimo Miradouro S. Luzia, che troviamo però
piuttosto degradato, scendiamo ancora e arriviamo vicino
alla riva del Tago, in Rua dos Bacalhoeiros. E’ una
via piena di ristoranti e visto che si è fatta ora
di pranzo, ci fermiamo, prendiamo il solito “Prato
do dia” a € 8,50 (due piatti con vino e acqua).
Più tardi ci lasciamo scarrozzare di nuovo dal 28
e torniamo al Chiado, al Caffè Brasileira, per la
sosta caffè…Pessoa è ancora lì
!!
|
|
Lisbona
Dopo la Festas de Lisboa |
Lisbona
Miradouro Santa Luzia |
Prendiamo di nuovo l’autobus 714 diretto
al nostro campeggio, ma scendiamo prima, nella zona di Belem
. Da qui le navi portoghesi partirono verso l’oceano
dando vita all’epica stagione delle esplorazioni e
qui si trovano tre simboli di quelle conquiste. Proprio
di fronte a noi verso il fiume si staglia la sagoma del
grandioso Padrao dos Descobrimentos, (Monumento alle Scoperte)
eretto nel 1960 in occasione del 500° anniversario della
morte di Enrico il Navigatore. Vicino ecco la torre di Belem,
capolavoro dell’arte manuelina, altro simbolo di quell’epoca
gloriosa e il Mosteiro dos Jeronimos, forse il monumento
più importante di Lisbona, costruito nella prima
metà del ‘500 per celebrare Vasco de Gama.
|
|
Lisbona
Padrao des Descobrimentos |
Lisbona
Torre di Belem |
Interessante la visita all’interno
della Torre di Belem, si sale fino alla terrazza superiore
cinta da torricelle e merlature arabeggianti. Al monastero
è necessario dedicare un po’ più di
tempo per gustarne appieno lo splendore e la ricchezza architettonica.
Si entra nella chiesa attraverso un grande portale riccamente
decorato, all’interno, sotto le volte gotiche sostenute
da alte colonne rivestite di bellissimi bassorilievi, si
trovano oltre alle tombe reali, quelle di Vasco de Gama
e del poeta Camoes. Il chiostro, forse uno dei più
belli che abbiamo visto, presenta due ordini di bifore in
pietra dorata di Alcantara, con eleganti decorazioni che
ricordano i merletti. In una nicchia c’è la
semplice tomba di Fernando Pessoa; su la stele alcune sue
frasi delle quali questa in particolare mi ha colpito: “Non
basta aprire la finestra per vedere i campi e il fiume.
Non è sufficiente non essere ciechi per vedere gli
alberi e i fiori.” Un pensiero che ci ricorda che
“vedere” non è sufficiente per “conoscere”,
una riflessione che il turista, o meglio il viaggiatore
deve tenere sempre presente.
|
|
Lisbona
Mosteiro dos Jeronimus |
Lisbona Il chiostro |
|
|
Lisbona
Il chiostro |
Particolare
del refettorio |
Dopo la visita al monastero, ci fermiamo a
dare un’occhiata al Centro Cultural di Belem, un grande
edificio moderno progettato e costruito dall’architetto
italiano Vittorio Gregotti alla fine degli anni ottanta.
Il complesso, con scelta indubbiamente coraggiosa, si trova
quasi davanti al monastero, sull’altro lato della
piazza e ospita un museo d’arte moderna, una sala
concerti, spazi espositivi e un ristorante.
|
|
Lisbona
Centro Cultural di Belem
|
Siamo alla fine di questa seconda giornata
a Lisbona, riprendiamo il 714 verso il campeggio, domani
andremo al Parco delle Nazioni, l’avveniristico quartiere
costruito per l’Expo del ’98 sulla riva del
Tago alla periferia della città. In un’area
che interessa 5 km di sponda del fiume Tago, i grandi padiglioni
dell’Expo sono stati riconvertiti in un grande parco
giochi culturale con attrazioni varie. Vi si trovano infatti,
oltre a molti uffici governativi e zone residenziali, il
famosissimo Oceanario, il Museo della realtà Virtuale,
quello Interattivo di Scienza e Tecnologia, il Teatro Camoes
e l’Orchestra Sinfonica Portoghese.
Giovedi 17 Giugno
Lisbona Evora km 150
Questa mattina cambiamo autobus, prendiamo il 75, che in
un’ora circa ci porta verso la periferia est di Lisbona,
al centro del Parco della Nazioni, cioè alla Estacao
do Oriente, la spettacolare stazione ferroviaria opera del
famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava, stupenda
struttura in vetro e acciaio dalle linee morbide e fluttuanti
che da sola vale la visita.
Attraversato poi il gigantesco Centro Commerciale
Vasco de Gama (la guida ci dice che ci sono 164 negozi,
30 ristoranti e 10 sale cinematografiche) arriviamo sul
lungo fiume in vista dell’ Oceanario, che sembra galleggiare
sull’acqua.
|
|
Parco delle nazioni Lungofiume
|
Oceanario |
L’Oceanario nasce per esprimere in
forma innovatrice l’idea di un unico oceano globale
formato da tutti i mari e gli oceani del pianeta. Per le
sue dimensioni è il più grande d’Europa,
secondo al mondo, dopo quello di Osaka. Ha una vasca centrale
di 5 milioni di litri d’acqua salata che rappresenta
il mare aperto e quattro acquari minori che riproducono
la costa rocciosa del Nord Atlantico, l’Antartico,
il Pacifico temperato e le scogliere coralline dell’Oceano
Indiano tropicale. Ci sono inoltre 25 vasche tematiche che
illustrano le caratteristiche particolari di ogni habitat,
per un totale di 8000 animali e 500 tipi di piante. Sembra
veramente di essere sul fondo del mare, circondati da animali
e piante, immersi in un mondo sottomarino con una colonna
sonora registrata dal vivo in diverse parti del mondo che
riproduce i suoni del vento, delle onde, degli uccelli e
dei mammiferi marini. Un’esperienza veramente bella
e interessante, di cui però le foto, per le particolari
condizioni di luce dell’interno non rendono giustizia;
quando usciamo ci rendiamo conto che sono passate quasi
due ore!!
Per concludere la visita a questo avveniristico
quartiere con una visione d’insieme veramente imperdibile,
abbiamo preso la cabinovia che sorvola tutta l’area
fino al ponte Vasco de Gama la cui sagoma si snoda con un
andamento ondulato e curvilineo da una riva all’altra
del Tago.
Per tornare in centro prendiamo l’autobus
759, scendiamo alla Baixa per un ultimo saluto a questa
bella città dove abbiamo passato tre giorni intensi
e interessanti, poi riprendiamo il 714 che ci riporta al
camping Monsanto. Nel pomeriggio lasciamo Lisbona, passando
proprio sul bellissimo Ponte Vasco de Gama , in direzione
di Evora, antica capitale dell’Alentejo. Ci sistemiamo
nel camping Orbitur di Evora (14 € a notte) che si
trova in un boschetto di eucalipti a circa 2 km dalla Porta
do Raimundo dalla quale si entra nel centro storico. Approfittiamo
dell’WIFI libero nella sala di soggiorno del piccolo
campeggio per navigare un po’ in internet e per parlare
con i figli, domattina andremo a visitare il centro.
Venerdi 18 giugno
Evora Megaliti di Almandres Valverde Redondo
Monsaraz km 110
L’autobus per il centro passa davanti
al campeggio, ma siccome c’è da aspettare 15
minuti, ci avviamo a piedi e verso la Porta Raimundo, arrivando
prima dell’autobus. La città, capitale dell’Alentejo
è cinta dalle mura di epoca manuelina. Percorriamo
le caratteristiche stradine fiancheggiate da case bianche
con decorazioni gialle, alcune delle quali in stile arabeggiante.
Dopo Praca Giraldo, con i portici e la bella fontana rinascimentale,
arriviamo alla Cattedrale, imponente chiesa fortezza di
epoca medievale. Accanto, nella grande piazza do Conde de
Flor, troneggia il tempio romano, conosciuto come Passeio
de Diana.
Testimonianza della dominazione romana, il
tempio, con 14 colonne corinzie, è in buone condizioni
perché nel medioevo fu murato e trasformato in edificio
pubblico.
|
|
Evora
Tempio romano
|
Evora
Interno della Igreja Joao Evangelista |
Entriamo a visitare la quattrocentesca Igreia
Joao Evangelista che fa parte del complesso monumentale
del Convento dos Loios, oggi trasformato in albergo e ristorante.
Gli interni sono completamente rivestiti da splendidi azulejos
del primo settecento. Continuando la nostra passeggiata
per le vie del centro storico, arriviamo all’antico
acquedotto cinquecentesco che entra direttamente nel tessuto
urbano e sotto le cui arcate sono incastonate piccole case
dipinte di bianco.
|
|
Evora Igreja Sao Evangelista
|
Evora Case sotto l’acquedotto |
Rientriamo al campeggio per il pranzo e nel
primo pomeriggio partiamo alla ricerca dei megaliti. Infatti
nella zona a ovest di Evora si trovano importanti monumenti
megalitici (menhir e dolmen) risalenti al Neolitico, cioè
4-2 mila anni prima di Cristo.
All’Ufficio Turistico di Evora ci hanno dato una piantina
con le indicazioni per raggiungerli. Il primo sito è
il Cromelec di Almendres, un recinto megalitico più
antico di 2000 anni di quello inglese di Stonenge. Da Evora
si prende la N 114 fino al villaggio Guadalupe, poi si seguono
le indicazioni per Cromelec dos Almendres. Dopo 4 km di
strada sterrata a passo d’uomo per il fondo pessimo,
ci appare una grande radura in un bosco di sughere e olivi
secolari con 95 monoliti in granito, alcuni dei quali hanno
incisi simboli e segni disposti in un grande ovale sul pendio
della collina. Il posto è bellissimo, ne valeva veramente
la pena: nessun rumore umano, solo il vento tra le chiome
degli alberi e le grandi pietre che, incredibilmente, creano
ancora oggi un’atmosfera magica.
Tornando indietro ci fermiamo lungo la strada,
dove c’è un parcheggio e l’indicazione
del sentiero pedonale che porta in pochi minuti ad un menhir
isolato nel bosco, alto ben 4 metri, dove si distinguono
ancora tracce di incisioni. Tornati verso Evora prendiamo
la N 380 in direzione di Alcacovas, seguendo le segnalazioni
arriviamo a Valverde, dove un’altra pessima sterrata
ci porta ad una radura dove lasciamo il camper e proseguiamo
a piedi lungo un bel sentiero fino al dolmen Anta do Zambujero,
uno dei più grandi della penisola iberica.
|
|
Menhir de Almendres |
Anta
do Zambujeiro |
Sotto una tettoia arrugginita, in una situazione
però piuttosto degradata, troviamo quella che era
una camera funeraria costituita da sette enormi lastre di
pietra alte circa 6 metri, appoggiate l’una all’altra
mentre quella che costituiva la copertura si trova in terra
sul retro. L’insieme è preceduto da un lungo
corridoio di accesso, oggi in parte crollato. Tornati al
camper riprendiamo la N 380, superiamo di nuovo Evora e,
prendendo la N 254 arriviamo a Redondo, piccola cittadina
nella zona di produzione dei vini dell’Alentejo. Facciamo
una passeggiata tra le bianche case con decori gialli e
azzurri fino al piccolo centro storico racchiuso da antiche
mura sopra la collina: sembra tutto fermo nel tempo, poche
auto, vecchiette sedute sulla soglia di casa, profumi di
cucina che escono dalle finestre.
Lasciato Redondo, attraversiamo per molti
chilometri bellissime piantagioni di sughero e, dopo il
tramonto, arriviamo al borgo fortificato di Monsaraz. Seguendo
le indicazioni della sosta camper, saliamo sulla doppia
cinta muraria fino ad un grande piazzale dove ci sono già
sette camper. Nessun suono proviene dai camper, anche se
abitati ( si vede la luce), né dal villaggio. Le
massicce mura sono illuminate, solo la luna alta nel cielo
guarda questo paesaggio incantato.
|
|
Piante di sughero |
Monsaraz |
Sabato 19 Giugno
Monsaraz Portel Cuba Ferreira do Alentejo Porto Covo Km
175
Al mattino alcuni camper se ne vanno, noi
verso le nove entriamo nel borgo murato che troviamo deserto
e silenzioso con solo qualche sporadico passante. E’
ancora tutto chiuso, compreso l’ufficio del turismo
dove vogliamo chiedere la piantina dei siti megalitici che
sappiamo si trovano intorno a Monsaraz. In pochi minuti
attraversiamo tutto il paese, pulitissimo e ben tenuto,
con le case bianche e le vie acciottolate, soffermandoci
spesso ad ammirare scorci panoramici sulla pianura sottostante
costellata di laghi. Arriviamo alla piccola arena, dove
si tengono spettacoli con i tori. Siamo vicinissimi al confine
con la Spagna, dunque la tradizione della corrida ((taurada
in portoghese) arriva anche qui. A differenza di quella
spagnola, nella corrida portoghese non è prevista
la morte del toro nell’arena, ma anche qui ci sono
molte polemiche per le sofferenze che in ogni caso vengono
inflitte all’animale, che lontano dagli occhi del
pubblico, viene comunque ucciso.
Verso le 11 si decidono ad aprire i pochi
negozietti di artigianato e souvenir, infatti è appena
arrivato un pulman di turisti francesi e nelle stradine
risuona qualche voce. La gentilissima ragazza del negozio,
scusandosi per l’ufficio turistico ancora chiuso,
si mette all’affannosa ricerca di una mappa della
zona, sulla quale sono segnati i siti megalitici, la trova
e ce la consegna scusandosi ancora. Torniamo al camper,
nel frattempo è apparso il sole e i panorami sono
ancora più belli.
|
|
Monsaraz Parcheggio camper |
Monsaraz
Panorama dal parcheggio |
Grazie alla mappa troviamo tutti i monumenti
neolitici che ci interessava vedere, si trovano infatti
nel raggio di pochi chilometri intorno al villaggio di Monsaraz,
tutti comunque abbastanza ben segnalati.
|
|
Cromeleque do Xerez |
Menir
da Belhoa |
Tutti di dimensioni notevoli, alti da 4 a
6 metri, probabilmente simboli fallici, testimonianza di
antichi riti celebrativi della fertilità della terra.
|
|
Menir do Outeiro |
Antas
do Olival da Pega |
Ripassando da Reguengos de Monsaraz ci fermiamo
alla Cantina Cooperativa e compriamo alcune bottiglie di
vino Alentejo a buon prezzo. Dopo una sosta pranzo nel piccolo
paese di Portel, sovrastato dal un bel castello turrito,
iniziamo la lunga traversata di circa 130 km verso la costa,
la nostra meta è Porto Covo, dopo Sines, dove arriviamo
nel tardo pomeriggio.
|
|
Menir do Outeiro |
Porto
Covo |
Le coordinate della Guida “ViviCamper”
ci portano ad un grande spiazzo sull’alta scogliera
dove troviamo una decina di camper, accanto ai quali ci
sistemiamo. Sotto di noi ci sono grandi insenature con spiagge
dalla sabbia dorata. Il posto è splendido e più
tardi ceniamo davanti ad uno spettacolare tramonto sull’oceano.
Trascorre una notte tranquilla cullati dal soffio del vento.
Domenica 20 Giugno
Porto Covo Vila Nova de Milfontes Cabo Sardao Zambujeira
do Mar Cabo Sao Vicente Sagres Km 140
Al mattino ripartiamo lungo la costa alentejana,
prima sosta a Vila Nova Milfontes, piccolo cittadina alla
foce del Rio Mira, con grandi spiagge e possibilità
di sosta camper sulla scogliera. Circa trenta chilometri
prima di Zambujeira do Mar, una deviazione ci porta in uno
dei luoghi più affascinanti di tutto il viaggio,
Cabo Sardao.
|
|
Faro di Cabo Sardao |
Cabo
Sardao |
Parcheggiamo tra il faro e un campetto di
calcio con una delle porte praticamente sulla scogliera.
Il luogo è deserto, si sente solo il vento, il rumore
delle onde sugli scogli e il grido dei gabbiani. Avvicinandoci
al limite della scogliera ci accorgiamo che sulle rocce
ci sono anche decine di nidi di falchetti.
Siamo in una zona meno nota di altre, Cabo
Sardao infatti non è celebre come altri capi che
segnano confini terrestri importanti in varie parti d’Europa.
Ci troviamo in mezzo ad uno scenario naturale che sembra
incontaminato, ci sediamo e cerchiamo di registrare dentro
di noi queste sensazioni: l’intenso profumo di salsedine,
la risacca e il vento, le evoluzioni dei gabbiani, la mancanza
di suoni umani, il fascino dell’oceano, sono emozioni
che la macchina fotografica non è in grado di riportare.
Quando stiamo per tornare al camper, arriva
un’auto, due uomini, con una macchina fotografica
professionale, passeggiano e scattano foto. Incredibilmente
sono due fratelli italiani, lombardi, uno pittore e grafico,
l’altro scrittore che, innamorati di questa parte
del Portogallo vivono qui alcuni mesi dell’anno. Dopo
una lunga chiacchierata ci invitano ad andare a trovarli
a casa loro a Sagres. Continuiamo il nostro itinerario lungo
la costa, la prossima tappa è Zambujeira do Mar.
Si tratta di un piccolo villaggio di pescatori
e ora nota località turistica dalle grandi spiagge
riparate da alte pareti di scogliera. In agosto vi si svolge
un importante festival musicale che richiama giovani da
tutto il Portogallo. Ora nella piazzetta che si affaccia
sul mare ci sono i tavolini di ristoranti e caffè
con i turisti che si godono il bel sole. Arriviamo al belvedere
che si affaccia sulla grande spiaggia davanti alla piccola
chiesa bianca e blu che guarda l’oceano, dove le panchine
invitano alla sosta. Più tardi riprendiamo il viaggio
e scendendo ancora a sud arriviamo a Sagres. Poiché
è ancora presto, prima di cercare il campeggio decidiamo
di arrivare fino a Cabo de Sao Vicente, lo sperone roccioso
con il faro, uno dei punti che per secoli è stato
considerato “ fine del mondo”.
Lungo la strada troviamo un paio di sterrati
sul mare dove ci sono alcuni camper, parcheggiamo vicino
al faro in un grande piazzale dove troviamo auto e pulman.
Nonostante i molti turisti il posto è di una bellezza
selvaggia e affascinante, negli spazi immensi che ci circondano
le persone sembrano piccole e insignificanti, mare, vento
e rocce sono, nonostante tutto, i veri padroni di questo
luogo. Tornando verso Sagres troviamo l’indicazione
del Camping Orbitur e ci arriviamo in pochi minuti. Il camping
si trova in una pineta che ha tutte le piante piegate dal
vento che soffia incessante tutto l’anno, anche se
un po’ meno nei mesi invernali. Offre tutti i servizi,
compreso WIFI, ad €15 per due persone. Quindi anche
stasera possiamo usare il computer e parlare con i figli.
|
|
Cabo de Sao Vicente |
Sagres
Camping Orbitur |
Lunedì 21 Giugno
Sagres Ponta da Piedade Praia de Alvor km
60
Verso le nove lasciamo il campeggio e riprendendo
la strada verso Cabo de Sao Vicente ci fermiamo al Forte
de Beliche che ieri non avevamo avuto il tempo di vedere.
Si trova sulle falesie della baia tra Cabo Sao Vicente e
La Ponta de Sagres, si tratta di un gruppo di edifici restaurati
e in parte ricostruiti sulle rovine di un antico forte del’500.
La strada di accesso è particolarmente sconnessa,
conviene lasciare il camper lungo la strada principale.
Anche qui panorami spettacolari da non perdere.
Torniamo verso Sagres e appena arrivati parcheggiamo
nei pressi della Fortaleza, dove ci sono anche parcheggi
riservati ai camper. La città di Sagres è
legata alla figura di Henrique il Navigatore che vi costruì
una serie di fortificazioni, più volte ricostruite
nel corso dei secoli, perché ripetutamente distrutte
sia da nemici come Francis Drake, sia dal terremoto. Oggi
si visita quello che resta delle antiche costruzioni, anche
queste molto restaurate, che si trovano su un’enorme
promontorio piatto disteso nell’oceano, simile ad
una smisurata portaerei naturale. Particolarmente interessante
la grande rosa dei venti, di 43 metri di diametro, ma soprattutto
anche qui il fascino deriva da questi spazi immensi e dai
colori smaglianti di una natura spettacolare.
Prima di lasciare Sagres decidiamo di accettare
l’invito del pittore lombardo e andiamo a trovarlo.
Ci accolgono con grande simpatia e gentilezza nella loro
bella casa decorata da stupendi azulejos dove trascorriamo
piacevolmente un’ora in giardino sorseggiando una
birra. Quando ci salutiamo ci regala un piccolo quadro raffigurante
il promontorio di Cabo de Sao Vicente e un volo di gabbiani
nel blu.
Riprendiamo il viaggio in direzione di Lagos. Ad un certo
punto, lungo la strada, ci imbattiamo in un “Eco Kart”,
dove strani trabiccoli a vela, che sfruttando la forza del
vento, che qui non manca mai, corrono in un apposito circuito.
|
|
Lagos Ecokart
|
Ponta
da Piedade |
Stiamo attraversando la costa dell’Algarve,
famosa zona balneare e turistica dalle grandi spiagge, purtroppo
eccessivamente urbanizzata e in modo piuttosto caotico.
Incontriamo file di palazzoni e quartieri anonimi alla ricerca
della deviazione che ci porterà a scoprire invece
un luogo bellissimo e sorprendente: Ponta Piedade. Anche
dal parcheggio la vista è splendida, ma scendendo
la stretta scalinata lungo la scogliera si rimane veramente
a bocca aperta! Enormi faraglioni spuntano dall’acqua
turchese, davanti ad una costa frastagliatissima, disseminata
di calette e insenature. Si possono fare bellissime escursioni
in barca scoprendo rocce dalle forme particolari , grotte
e angoli deliziosi.
|
|
Faraglioni di Ponta da Piedade
|
Percorrendo ancora la N 125, arriviamo a Praia
de Alvor, dove, seguendo le indicazioni della Guida ViviCamper,
cerchiamo il parcheggio. Vi troviamo due camper, ci mettiamo
accanto ad un tedesco che ci conferma la tranquillità
del posto per la sosta notturna.
Continuando a seguire le indicazioni della
guida andiamo a mangiare al ristorante Cinco Quinas che
si trova davanti al parcheggio, sulla duna dietro la spiaggia.
Seduti sulla veranda vista mare, mangiamo una eccellente
Cataplana di pesce, tipica zuppa dell’Algarve servita
nella pentola di rame (cataplana) e accompagnata da riso
bollito. Con il vino, caffè e liquore spendiamo €
21 a testa, decisamente caro per la media portoghese, ma
l’ottima qualità e la posizione del ristorante
ci hanno pienamente soddisfatto.
|
|
Cataplana di
pesce |
Praia de Alvor
Ristorante Cinco Quinas |
Martedì 22 Giugno
Praia de Alvor Tavira Caceres Plasencia Km
560
Stiamo ormai arrivando al confine spagnolo,
ma prima di riprendere la strada del rientro facciamo un’ultima
sosta in terra portoghese nella cittadina di Tavira che
sorge fiume Gilao, le cui sponde sono collegate da un ponte
pedonale a sette arcate di origine romana. Si attraversa
il ponte e si arriva alla centrale Praca da Repubblica,
da qui si sale alla città vecchia dove troviamo il
castello di origine moresca. Dall’alto delle mura
del castello, guardando il panorama della città,
si nota un particolare sistema architettonico detto “il
tetto delle 4 acque” che caratterizza i tetti della
città vecchia, fatto per far defluire più
facilmente l’acqua piovana. Visitiamo la bella chiesa
Santa Maria do Castelo con la sua torre dell’orologio
e la Nossa Senhora da Grasa dagli eleganti pannelli di azulejos.
|
|
Tavira Ponte
romano |
I tetti di Tavira |
Salutiamo Tavira ed anche il Portogallo. Entriamo
in Spagna ed iniziamo il lungo viaggio di ritorno verso
l’Italia. Mentre i chilometri scorrono ripensiamo
a tutto quello che abbiamo visto e vissuto, un mare di ricordi
e sensazioni… poi piano, piano comincia ad affiorare
un’idea…quella del prossimo viaggio!!
Dopo Tavira seguiamo la N 431, poi la N 435 che attraversa
la Sierra Morena fino a Zafra. Dopo troviamo un’autovia
(autostrada gratuita) a quattro corsie, con pochissimo traffico,
che attraversa le deserte e sconfinate pianure dell’Estremadura,
dove non si scorgono insediamenti umani, ma soltanto sughere
e olivi a perdita d’occhio. A Plasencia ci fermiamo
per la notte al camping la Chopera (€ 16,50 con wifi)
Mercoledì 23
GIUGNO
Plasencia Salamanca Burgos Miranda de Ebro
Pamplona Roncisvalle km 633
Verso le nove lasciamo il camping e fino a
Salamanca percorriamo l’autovia Ruta de la Plata.
Dopo Salamanca proseguiamo sull’ autovia De Castiglia,
fino a Burgos. Dopo Burgos c’è un tratto ad
una sola corsia fino a Miranda de Ebro, dove si riprende
l’autovia de la Barranca fino a Pamplona. Arriviamo
a Roncisvalle verso le 19 e parcheggiamo proprio dietro
l’Abbazia dove ci sono già alcuni camper.
Andiamo a visitare questa piccola località
della Navarra, immersa nel verde dei boschi e punto di partenza
del Cammino di Santiago; entriamo nella bella Collegiata,
in stile gotico francese, intorno alla quale sono raccolti
tutti gli edifici nei quali si svolge l’assistenza
ai pellegrini del Cammino.
Giovedì 24
Giugno
Roncisvalle Pau Tarbes St. Martory Foix Mirepoix
Carcassonne Km 420
|
|
Roncisvalle Verso Santiago
|
Al mattino assistiamo alle partenze dei pellegrini,
c’è ovunque una bella atmosfera di serena e
gioiosa determinazione nell’affrontare il viaggio
che conquista tutti, anche noi. Un giorno… forse,
ora però la nostra direzione è dalla parte
opposta. Saliamo fino al passo dove si trova il cippo che
ricorda la battaglia di Roncisvalle e dove c’è
anche un’altro parcheggio utilizzato dai camper in
una bellissima posizione panoramica.
Dopo una nuova sosta in un bar di St. Martory
per vedere qualche momento della partita Italia - Slovacchia
(persa), verso le 19 arriviamo a Carcassonne. Il famoso
parcheggio sotto le mura ora è riservato alle auto,
quello per i camper è un po’ più lontano,
ancora in costruzione, con solo lo scarico funzionante e
per ora gratuito. Ci sono una decina di camper, ceniamo
e andiamo a visitare la bella cittadina fortificata in versione
notturna.
Passeggiando per le stradine del centro,
si percepisce che tutto l’aspetto medioevale della
cittadina risente del pesante restauro ottocentesco e che
quasi ogni strada e piazzetta siano praticamente un’enorme
ristorante all’aria aperta. Tuttavia, nonostante questo,
in qualche angolo meno affollato riusciamo a trovare un’atmosfera
particolarmente affascinante.
Venerdì 25 Giugno
Carcassonne Ventimiglia km 560
Prima di ripartire dal parcheggio di Carcassonne
facciamo quattro chiacchere con una coppia italiana che
sta andando in Portogallo. Ci chiedono consigli e notizie
fresche che siamo ben felici di dare. Ripercorriamo le note
statali francesi: Montpellier, Arles, Salon e il solito
inevitabile e caotico passaggio per il centro di Aix en
Provence che, sia con il navigatore sia seguendo le indicazioni
stradali, mai riusciamo a evitare. A Frejus facciamo la
N 7 dell’Esterel, poi a Cannes prendiamo l’autostrada
fino a Ventimiglia. Sostiamo per la notte nel parcheggio
davanti al Camping Roma, lungo il fiume, dove ci sono già
molti camper.
Sabato 26 Giugno
Ventimiglia Siena km 452
Domenica 27 Giugno
Siamo a casa. La finestra incornicia il “nostro”paesaggio:
olivi, vigne, cipressi, torri e campanili, case di mattoni.
Sulla parete bianca della stanza c’è ora un
piccolo, grande, mare blu con il faro bianco e un volo di
gabbiani. Nella nostra mente, bellissimi ricordi di grandi
spazi, luce e colori netti, vento e oceano.
E’ stato un bellissimo viaggio.