Viaggiare - Diari di Viaggio


PORTOGALLO 2010
Il paese che guarda l’oceano


(testo e foto di Marianna Igorb)


Sabato 29 maggio - Siena La Motte ( Francia ) km 570


Area di sosta a La Motte

Partiamo dal rimessaggio alle 8,30, tutto bene fino a Varazze, dove cominciano i problemi. Si formano code per incidenti e troppo traffico. Usciamo dall’autostrada e facciamo un tratto di statale ma anche qui la coda è interminabile. Rientriamo in autostrada a Finale Ligure ed usciamo in Francia a Frejus. Prendiamo la statale in direzione di Draguignan e ci fermiamo nell’area di sosta vicino a la Motte. Si tratta di una piccola area di circa 10 posti, con colonna per acqua e scarico a pagamento. La troviamo quasi piena di camper tedeschi, ma c’è ancora qualche posto. Ci sistemiamo e passiamo una notte tranquilla nel silenzio del bosco.

Domenica 30 maggio
La Motte, Aix en Provence, Salon, Arles, St.Gilles, Lunel, Montpellier, Pezenas, Beziers, Narbonne, Carcassonne, Mirepoix, Foix, Rimont, St. Girons,
St Martory Km 550

Ripartiamo verso le otto da La Motte per questa seconda lunga tappa di trasferimento. Sempre percorrendo le ottime statali francesi, sfiniti però dalle centinaia di rotonde, arriviamo verso le 19 a St. Martory, piccolo villaggio sulla Garonne. Superato il ponte, sulla sinistra nella piazza principale ci sono alcuni posti per camper, con carico e scarico e servizi igienici, gratis. Ci mettiamo vicino ad altri due camper già parcheggiati, ceniamo e passiamo la notte.


St. Martory Sosta sulla Garonne

Lunedi 31 maggio
St. Martory, Bayonne, San Sebastian, Vitoria, Burgos, Palencia km 620

Dopo le statali francesi, in Spagna da San Sebastian a Palencia troviamo quasi tutta superstrada a 4 corsie, ottima e gratuita. Ci fermiamo a Palencia, in una piccola area di sosta gratuita, con carico e scarico, segnalata, accanto al Parco dell’Isla de Aquas, in centro.


Palencia

Martedi 1 Giugno

Palencia, Benevente, Ourense, Valenca do Minho km 450

Da Palencia verso Benavente si percorre una bellissima autovia a quattro corsie, nuova, gratuita, che attraversa l’altopiano detto Tierra do Campos, bellissimi paesaggi di campi e pascoli sconfinati. Il traffico è quasi inesistente, percorriamo velocemente questa ultima tappa ed arriviamo finalmente in Portogallo nel primo pomeriggio. Incontriamo la cittadina di Valenca do Minho, il cui piccolo centro storico racchiuso nella doppia cinta muraria seicentesca merita subito una sosta. Parcheggiamo sotto le mura, passeggiamo sui grandi bastioni della fortezza e lungo le stradine del centro. Fuori della porta, lungo il viale c’è una fontana con acqua freschissima e riempiamo varie bottiglie. Ci dirigiamo poi verso la costa, a Viana do Castelo e ci fermiamo al Camping Orbitur che si trova sulla spiaggia di Cabedelo. Dopo questa lunga galoppata verso il Portogallo abbiamo bisogno di un po’ di riposo e questo ci sembra il posto giusto.

Valenca do Minho
Viana do Castelo Spiaggia di Cabedelo

Ci sistemiamo nella pineta, piazziamo le poltrone e trascorriamo un pomeriggio di completo relax.

Mercoledi 2 Giugno
VIANA DO CASTELO

Viana Camping Orbitur
Viana Praca da Republica

Ci alziamo troppo presto perché abbiamo dimenticato di spostare l’orologio sull’ora locale, un’ora indietro. Andiamo a passeggiare sulla spiaggia grandissima e ancora deserta, c’è solo un surfista solitario che già cavalca le onde lunghe dell’oceano. Più tardi, a 500 metri dal camping prendiamo il ferryboat per il centro di Viana, in 5 minuti ( € 1,50 a testa) arriviamo in città. Bella ed elegante la Praca della Repubblica, ampia e ben tenuta la zona pedonale del centro storico. Pranziamo al ristorante con il “Prato do dia” (€ 11: zuppa di verdura, filetti di merluzzo con riso e patate, insalata, vino acqua e caffè). Prendiamo poi la funicolare per salire sul colle dietro la città dove sorge la basilica neobizantina di S. Luzia, costruita nel 1900, che non ha particolari attrattive se non per lo splendido panorama sulla città, la foce del Lima e le spiagge di Cabedelo. Nel primo pomeriggio, con un clima caldo e umido, torniamo al camping: letture varie e preparazione dell’itinerario del giorno dopo. Dopo cena prendiamo il portatile e andiamo nella sala di soggiorno del camping dove c’è la connessione gratuita alla rete. Parliamo con i figli e diamo un’occhiata alle notizie italiane e senesi. Con una notevole escursione la temperatura, dai 33° del pomeriggio, è scesa a 23°. Comunque ora si sta meglio, anche se un allegro gruppo di giovani surfisti olandesi sta affumicando tutto il camping nel tentativo di preparare la brace per una ormai tarda cena!

Ferry per Viana
Viana Panorama da S.Luzia

Giovedi 3 giugno
Viana do Castelo Ponte da Lima Lindoso Braga km 137

Ponte da Lima

Dopo aver pagato i 15 euro richiesti (senza corrente), lasciato il camping verso le 8,30, attraversiamo il grande ponte Eiffel sul fiume Lima e dopo pochi km raggiungiamo Ponte da Lima. La cittadina si distende sulla riva sinistra del fiume, che qui è attraversato da un imponente ponte di origine romana ma ricostruito nel XIV sec. Parcheggiamo in un grandissimo posteggio in fondo al paese di fronte al quartiere fieristico Expo Lima. C’è molta gente in giro, il grande parcheggio si riempie velocemente di auto, c’è aria di festa, infatti oggi è la ricorrenza del Corpus Domini, festa molto sentita in Portogallo. Le strade del piccolo centro sono decorate da tappeti di fiori, le nostre “infiorate”, le chiese già alle 9 di mattina sono piene di fedeli che pregano e cantano. Passeggiando per le vie del centro notiamo stupiti che i lampioni hanno altoparlanti incorporati che diffondono allegre musiche caraibiche per tutta la città. La festa spazia senza problemi dal sacro al profano!!

Ponte de Lima Infiorate
Ponte de Lima Lampioni musicali

Lasciamo la cittadina in festa e dopo una ventina di km di superstrada prendiamo la statale 203 che seguendo la verde vallata del Lima entra nel Parque Nacional da Peneda Geres. Il fiume forma, tra imponenti massicci di granito, una serie di laghi circondati da verdi boschi di pino, quercia e betulla, mentre vigneti a tendone fiancheggiano la strada.
Affascinati da questi splendidi panorami facciamo varie soste per le foto.

Parque Nacional da Peneda Geres
Lindoso Resti del Castello Mediovale

Seguendo la segnalazione “Espigueiros”, scritta su cartelli dal fondo marrone, arriviamo al piccolo borgo di Lindoso. Intorno alla fortezza medievale posta in cima alla collina ci appare una straordinaria distesa di strani edifici in granito dall’aspetto di piccoli templi o addirittura tombe. Si tratta in realtà di antichi granai, i più antichi risalgono al‘400, costruiti per proteggere il raccolto dalle intemperie e dai roditori. Alcuni sono usati ancora oggi, infatti si intravedono dalle fessure le pannocchie di mais.

Lindoso Espigueiros

La nostra prossima meta è Braga , prima però decidiamo di fermarci al famoso Santuario di Bom Jesus do Monte che si trova a 4 km dalla città a 400 m. di altitudine nei boschi del monte Espinho. Si lascia il camper nel grande parcheggio alberato, fornito di WC e di fontanella di acqua fresca e salendo la scenografica scalinata a rampe incrociate ornata di fontane e statue (in alternativa c’è la funicolare), si giunge all’imponente edificio barocco dal cui ampio piazzale si gode il panorama sulla città.

Santuario Bom Jesus do Monte

A Braga ci fermiamo per la notte al Parque Municipal de Campismo, dove ci accoglie al bureau una simpatica e gentilissima signora che sfoggia con piacere qualche parola di italiano. Il campeggio è piuttosto modesto, del resto il costo è di € 8,60, ma vicino al centro, raggiungibile a piedi in 10 minuti.

Venerdi 4 Giugno
Braga Guimaires km 25

Braga Praca da Repubblica
Braga

Anche questa mattina il cielo è grigio, ma come gli altri giorni più tardi arriverà un bel sole, tanto che dovrò comprarmi un cappello! Percorrendo a piedi l’Avenida da Libertade arriviamo in Praca da Rebublica, cuore pulsante del centro storico della città , animata da antichi e rinomati caffè, alle cui spalle sorge la Torre de Menagem, unico resto delle antiche mura medieovali. Le vie pedonali sono ancora addobbate per la recente festa. Si notano molti negozi di articoli religiosi, la cui produzione un tempo era l’asse portante dell’economia cittadina. Forse questo spiega, oltre al gran numero di chiese esistenti, il famoso proverbio portoghese “Coimbra canta, Braga prega, Lisbona si pavoneggia e Porto lavora”.

Braga - Cattedrale
Braga - Uno dei tanti negozi di articoli religiosi

Dopo la visita alla Cattedrale che mostra un’insieme di testimonianze di architettura romanica, gotica e prevalentemente barocca, visitiamo il Palacio dos Biscainhos, un bel palazzo nobiliare settecentesco, in cui vediamo per la prima volta i famosi “azulejos” che saranno spesso i protagonisti delle nostre foto. Concludiamo la visita con una passeggiata nel tipico giardino, ricco di statue, fontane e terrazze disposte in sapienti prospettive, tra aiuole fiorite e giganteschi alberi.

Braga -Palacio dos Biscainhos

Pranziamo in un piccolo ristorante frequentato da locali in pausa pranzo, siamo infatti gli unici turisti. Prendiamo al solito il convenientissimo “prato do dia” (zuppa di verdura, sarde con patate e peperoni, acqua, vino, caffè, per € 5,50 a testa).
Verso le 14 siamo al campeggio, ci riposiamo un’oretta, poi ripartiamo per Guimaraes.
Arriviamo al Camping Municipale che si trova sul monte da Penha, a 6 km dalla città. Siamo piuttosto stravolti perchè il navigatore ci ha fatto fare una strada stretta e molto ripida che ci ha procurato qualche apprensione, scopriremo poi che esiste un’altra molto migliore. Il campeggio si trova in un bel bosco di eucalipti, il costo è di € 8,80; ci sono la piscina e internet gratis. Per andare in centro c’è una teleferica oppure l’autobus. Dopo cena facciamo la solita chiacchierata con i figli e navighiamo un po’.

Guimaeres Camping Municipal Penha

Sabato 5 Giugno

Guimaraes Porto Km 58

Poiché la prima teleferica parte alle 10, decidiamo di scendere in città con il camper, parcheggiamo nel grandissimo spiazzo dietro al Castello, dove ci sono quattro camper francesi che vi hanno pernottato. Questa è dunque una buona alternativa al campeggio.

Guimaraes Parcheggio dietro il Castello
Guimaraes Largo da Oliveira

A differenza di Braga, dove trionfa il barocco, Guimaraes ha un’impronta prettamente medioevale, ed è considerata la culla della nazionalità portoghese, qui infatti nacque il primo re del Portogallo, Alfonso Henriques I. Ecco dunque il castello dalle potenti mura merlate, la Chiesa Nossa Senora da Oliveira e l’antico Palazzo del Consiglio attraverso le cui arcate si passa nella Praca de Sao Tiago dalle caratteristiche case medioevali.

Guimaraes Praca Sao Tiago
Guimaraes Rua de Santa Maria

Passeggiando per il centro ci imbattiamo in un affollato mercatino di abiti usati sistemato addirittura nel cortile e nel loggiato del primo piano del bel Municipio. Ciò forse potrebbe essere, oltre che una tradizione, un segnale della situazione economica piuttosto difficile che il paese sta attraversando. Tornando verso il castello, sulla Colina Sagrada troviamo l’altro imponente monumento della storia cittadina, il Palazzo dei Duchi di Braganca, maestosa casa signorile caratterizzata da una selva di altissimi camini cilindrici che denotano l’influenza dell’architettura gotica del nord Europa.

Guimaraes Mercatino
Guimaraes Cortile del Palazzo dei Duchi di Braganca

Dopo una mattinata grigia e nebbiosa, finalmente arriva uno squarcio di sole e decidiamo di pranzare in Praca Sao Tiago che nel frattempo si è riempita di tavoli dei vari ristoranti.
Consigliati dal giovane cameriere, parlante un ottimo italiano, ordiniamo una delle ricette più famose della cucina portoghese, il Bacalhau a Bras , che non è alla brace, come il nome potrebbe far credere. Gustoso e saporito, si tratta di baccalà ammollato, sfilacciato, rosolato in padella con aglio e cipolla, mescolato con patate fritte, uova sbattute, prezzemolo, olive e servito con insalata mista. Qui i prezzi sono un po’ più alti rispetto a quelli trovati fino ad ora, del resto siamo nella piazza più famosa di Guimaraes, un piatto unico, con acqua, vino e caffè, €12 a testa.

Bacalhau a Bras
Guimaraes

Nel primo pomeriggio partiamo verso Porto, seguendo le indicazioni di un servizio di PleinAir, del 2007, sul Portogallo, cerchiamo il Camping Parque da Prelada, che però nel frattempo è stato chiuso, quindi ci dirigiamo verso la Madalene, le spiagge a sud della città dove ci sono vari campeggi. Ci fermiamo al Camping Marisol, €15 ( compresa elettricità).Ci troviamo due equipaggi italiani, che stanno facendo il percorso inverso al nostro, venendo cioè dal sud del Portogallo. Facciamo volentieri due chiacchere con loro, sono infatti i primi italiani che troviamo da quando siamo entrati nel paese. Dopo esserci sistemati, andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia che si trova proprio davanti al campeggio.

Porto spiaggia de la Madalene

Ci sono lunghi camminamenti in legno su palafitte che attraversano le dune, accanto a sistemi di palizzate per trattenere la sabbia spazzata via dal vento che anche oggi soffia impetuoso. Notiamo che c’è anche una bella pista ciclabile che sembra vada in direzione della città.


Domenica 6 giugno

Porto

Porto Placa da Libertade
Porto Igreja e Torre dos Clerigos

Alle nove siamo alla fermata dell’autobus a pochi metri dal campeggio. Il viaggio dura circa 40 minuti, perché l’autobus fa un lungo giro, con innumerevoli fermate, passando per stradine strettissime, rasentando muri e auto, con la naturale scioltezza di una lunga abitudine (ci viene in mente l’autobus in costiera amalfitana !). Scendiamo dunque al capolinea di Placa da Trinidade, percorriamo la bella ed elegante Placa da Libertade, saliamo fino alla Igreja e Torre dos Clerigos per poi scendere verso la stazione ferroviaria di Sao Bento dai maestosi interni rivestiti da grandi azulejos con le scene delle conquiste
coloniali portoghesi.

Porto Estacio Sao Bento
Porto Cattedrale

Da qui saliamo verso la Cattedrale che sorge sulla spianata della Pena Ventosa, lo sperone roccioso sede dell’antico insediamento romano e medievale. Ci affacciamo alla terrazza che ci offre il panorama della città, da una sponda all’altra del fiume Douro, poi visitiamo la chiesa che ha un interno prevalentemente barocco. Qui incontriamo gli italiani che sono nel nostro campeggio con i quali proseguiamo la visita della città.
Purtroppo il chiostro, famoso per le decorazioni con azuleios, oggi è chiuso, rimandiamo la visita a domani e decidiamo di scendere verso la Ribeira, la famosa banchina lungo il fiume dove pensiamo di pranzare. Percorriamo la Rua das Flores, bella strada pedonale, fiancheggiata da case borghesi ottocentesche dalle facciate alte e strette, con decorazioni di azulejos e balconi in ferro battuto. Purtroppo, essendo domenica i negozi sono chiusi, notiamo però che molti sembrano chiusi definitivamente e da tempo, ci sembra un’ulteriore spia della crisi economica del paese.

Porto

Arrivati in Praca do Infante D. Henrique, accanto al Palacio da Bolsa, entriamo a visitare la chiesa di Sao Francisco. L’interno, completamente rivestito con motivi vegetali e figure in legno dorato e intagliato, rappresenta un’interessante esempio delle “chiese d’oro” tipiche del barocco portoghese. La decorazione, per la quale si dice siano stati usati oltre duecento chili d’oro, è la voluta dimostrazione dell’opulenza della società portoghese della metà del settecento, nel momento della massima espansione del suo impero coloniale.

Porto Sao Francisco
Porto La Ribeira

Arriviamo dunque alla Ribeira, il caratteristico quartiere affacciato sulla riva del fiume che ci appare in una moltitudine di colori: le case, gli ombrelloni dei ristoranti, i rabelos, caratteristiche imbarcazioni simili a gondole che in passato trasportavano le botti di vino ed oggi i turisti.

Porto La Ribeira
Porto Rabelos

Pranziamo con il “prato do dia” in una piazzetta del quartiere (€ 7,50: tre costolette di maiale alla griglia, contorno, acqua e caffè) e ci concediamo un po’ di riposo seduti al tavolo del ristorante sotto gli ombrelloni, in questa bella giornata di sole. Dall’altra parte del fiume Douro, Vila Nova de Gaia ci appare invitante e animata, lasciamo dunque la Ribeira e attraverso il passaggio pedonale del grandioso ponte in ferro ad unica arcata Luis I, arriviamo nel famoso quartiere delle cantine del celebre vino di Porto.

Porto Vila Nova de Gaia Vila
Nova de Gaia Balli popolari

Anche questo lungofiume, alberato, attrezzato con panchine e giardini, è pieno di gente che trascorre il pomeriggio domenicale mescolata a tanti turisti, un gruppo folk di danze popolari ci regala musica e balli. A questo punto non ci resta che fare la famosa “Crociera dei sei ponti” a € 10, come è scritto nei vari cartelli all’imbarcadero. Saliamo sulla barca insieme ad una quindicina di altri turisti e navighiamo sul Douro passando sotto i sei ponti di stili ed epoche diverse, due moderni e quattro ottocenteschi, tra cui quello disegnato da Eiffel, fino ad arrivare in vista della foce dove le acque si gettano nell’oceano.

Porto In crociera
Porto Siamo alla foce

La nostra barca è sponsorizzata dalle cantine CROFT, di conseguenza quando scendiamo ci offrono i biglietti per la visita con degustazione a queste cantine. Ci inoltriamo nelle strade interne di Vila Nova de Gaia, alle spalle della banchina del lungofiume, dove in un dedalo di strade si susseguono cantine e stabilimenti vinicoli di tutte le marche, dalle più famose alle, almeno a noi, meno note. Durante la visita, per fortuna la guida parla inglese in modo lento e comprensibile, apprendiamo molte notizie sulla produzione del Porto, sull’invecchiamento nelle botti, sui vari tipi prodotti e sugli abbinamenti culinari. La qualità e il pregio del vino, oltre all’annata, sono legati al periodo d’invecchiamento.

Esistono poi il “vintage port”, prodotto da un unico vigneto e con il vino di una sola annata, il “tawny”, più invecchiato e dal colore scuro, il “ruby” più comune e giovane; infine un “port branco”, di cui ignoravamo l’esistenza, che si può bere freddo come aperitivo. La Cantina Croft, fondata nel 1678 dall’ omonima famiglia inglese, è una delle più antiche case esportatrici di porto, un Croft ha scritto nel XVII secolo un trattato sui vini del Portogallo che rimane una delle più importanti fonti storiche di informazione sulla nascita di questo vino. Alla fine della visita, dopo la degustazione offerta dalla cantina, facciamo vari acquisti di bottiglie di porto con lo sconto del 20%. Riusciamo a prendere l’autobus delle 18,30 per il campeggio, concludendo la nostra prima giornata a Porto, domani torneremo in città per completarne la visita.

Porto Cantine CROFT

Lunedi 7 Giugno

Porto

Verso le 10 scendiamo dall’autobus in Praca da Libertade, oggi la nostra meta è la zona dietro la Igreja dos Clerigos. In rua do Carmo incontriamo la omonima chiesa caratterizzata dal grandissimo pannello di azulejos che ne copre interamente un fianco. Eccoci infine in Rua das Carmelitas 144, dove finalmente troviamo il piccolo gioiello che stavamo cercando, nel bianco ed elegante edificio neogotico, la bellissima libreria liberty “Lello e Irmao”.

Porto Igreja do Carmo
Porto Libreria Lello e Irmao

Un recente restauro l’ha riportata agli antichi splendori: le eleganti scaffalature, la scala ornamentale che porta alla galleria, il bellissimo lucernario dipinto, insieme alla informatizzazione delle opere, al piccolo caffè interno, alla galleria d’arte, ne fanno un luogo
piacevole e interessante, da non perdere.

Porto Libreria internazionale LELLO e IRMAO

Tornando verso la cattedrale per visitare il chiostro che ieri mattina era chiuso, ci rendiamo conto che oggi la città, in un giorno feriale, con i negozi aperti, ha un aspetto diverso, più vivace e movimentato. Il complesso architettonico gotico del chiostro della cattedrale è veramente stupendo. Nella parte bassa i pannelli di azulejos mostrano figure del Cantico dei Cantici, mentre nella parte superiore, cui si accede con una elegante scala settecentesca, si ispirano alle Metamorfosi di Ovidio.

Porto Chiostro della cattedrale

Torniamo verso il centro perché vogliamo andare al Mercado du Bolhao, si tratta di un grande mercato alimentare coperto vicino a Rua Santa Caterina, bella strada pedonale che ieri era deserta e che oggi troviamo invece piena di gente, vivace e colorata. Ci fermiamo ad ammirare la Capela das Almas, poi arriviamo al mercato di Bolhao.

Porto Rua Santa Caterina
Porto Capela das Almas

Troviamo la struttura del mercato in condizioni piuttosto degradate, molti banchi sono chiusi e abbandonati, ci sono in vendita animali vivi in gabbie, galline e conigli, banchi di fiori, frutta e verdura, carne e salumi. Compriamo pomodori e ciliegie, un pezzo di lombo di maiale “fumado” e della “linguica”una salsiccia sottile.

Porto Mercado du Balhao

Visto che si è fatto ora di pranzo decidiamo di fermarci a mangiare dentro il mercato dove ci sono due piccole e modeste osterie frequentate da locali e qualche sporadico turista. Prendiamo un piatto delle immancabili sardine alla griglia con insalata mista e patate e uno di trippa con fagioli e riso bollito, vino, acqua, due porzioni di “latte alla portoghese”, spendendo in tutto € 12,50!! Il caffè andiamo a prenderlo nel bellissimo Cafè Majestic, famoso locale storico in Rua Santa Caterina. Ci sediamo ad uno dei piccoli tavolini in marmo, tra specchi e lampadari liberty, con i camerieri che sfrecciano veloci e gentilissimi e ci gustiamo un ottimo caffè alla crema.

Porto Osteria al mercato
Porto Cafè Majestic

Dopo questa ulteriore piacevolissima sosta, riprendiamo la discesa verso il Douro, percorriamo di nuovo la bella Ribeira e riprendiamo l’autobus 906 che, dopo il solito lungo giro, ci riporta al campeggio a metà pomeriggio. Più tardi tiriamo fuori dal garage le bici e andiamo alla spiaggia dove c’è la bella pista ciclabile che avevamo visto il giorno del nostro arrivo. La pista sembra nuova di zecca, corre lungo la costa arrivando fino alla foce del Douro, in vista dell’ultimo dei sei ponti, proprio dove ieri siamo arrivati con il battello.

Porto Pista ciclabile lungo la costa

A questo punto ci rendiamo conto che si potrebbe andare in centro in bicicletta impiegando metà del tempo rispetto all’autobus!
Domani lasceremo la città , risalendo il corso del Douro andremo nell’interno, nella famosa zona di produzione del Porto.


Martedi 8 Giugno

Porto Entre os Rios Peso da Regua Pinhao Vilanova Foz Coa Km 190

Valle del Douro

Lasciamo il campeggio sotto un cielo grigio e gonfio di pioggia in direzione Entre os Rios, seguendo la strada statale 222 che costeggia il fiume Douro. Dopo pochi chilometri ecco apparire le colline coperte dalle vigne, nella prima parte le pendenze sono piuttosto dolci, in seguito le anse del fiume si insinuano in enormi canyon coltivati a vigna fino alla sommità. Mentre siamo fermi per il pranzo, davanti ad una chiusa del fiume, assistiamo alle manovre di passaggio della motonave da crociera Princess de Douro. Intorno a noi ovunque spettacolari panorami di vigneti e “Quintas”(fattorie) sparse sulle pendici delle colline, purtroppo il tempo grigio e la caligine non rendono giustizia alla bellezza dei luoghi.

Valle del Douro
Valle del Douro

Lasciato il corso del Douro, verso Vila Nova de Foz Coa, i vigneti vengono gradualmente
sostituiti da distese di mandorli, disegnando ancora panorami stupendi.

Dintorni di Vila Nova de Foz Coa
Castelo Melhor

Dopo una sosta a Castelo Melhor, dove saliamo sulla collina a vedere i resti di una cinta muraria e del castello medievale, arriviamo nella cittadina di Vila Nova nel tardo pomeriggio e parcheggiamo in una strada del centro. Cerchiamo il Museo dove dovrebbe essere il centro visite del sito archeologico della Vale do Coa, una galleria d’arte paleolitica a cielo aperto formata da migliaia di incisioni rupestri che è parte del patrimonio Unesco. Il centro è chiuso e riapre la mattina seguente alle 9, quindi ci sistemiamo per la notte in una tranquilla stradina residenziale. Ceniamo con formaggio piccante di pecora acquistato in loco e un ottimo Porto Branco Croft, mentre fuori piove a dirotto.


Mercoledi 9 Giugno

Vila Nova de Foz Coa Viseu Aveiro Coimbra Km 329


Anche stamattina piove, ci accorgiamo di aver parcheggiato vicino ad un forno, infatti c’è un via vai di furgoni che ritirano il pane. Approfittiamo anche noi per acquistare pane fresco e dolcetti vari. Al Museo ci dicono che le visite ai siti paleolitici sono ad orari fissi, con guida, su fuoristrada, la prima della giornata è alle 16 del pomeriggio. Visto che continua a piovere non ci sembra il caso di aspettare, quindi rinunciamo, prendiamo i depliant dei graffiti per darci un’occhiata stasera e ripartiamo con destinazione Aveiro.
Quando arriviamo ad Aveiro il tempo è migliorato, non piove e c’è qualche sprazzo di sole. Parcheggiamo lungo il canale, in un apposito parcheggio per camper gratuito, con stalli lunghi e fontanella d’acqua, dove ci sono già altri camper. La cittadina si trova sulla riva di una grande laguna; il centro storico è attraversato da due canali sui quali si affacciano eleganti palazzetti del primo novecento e le semplici case dai colori vivaci dei pescatori. Facciamo un po’ di spesa, pranziamo e ripartiamo dirigendoci verso la costa a Figueira da Foz.

Aveiro

Figueira da Foz è una città portuale alla foce del fiume Mondego, famosa per le grandissime spiagge ideali per il surf. Prima di arrivare al mare attraversiamo quartieri con palazzi e grattaceli che indicano purtroppo una urbanizzazione intensa e alquanto caotica. Finalmente riusciamo a trovare la spiaggia e ci fermiamo per una passeggiata.

Figueira da Foz

Riprendiamo la superstrada fino a Coimbra, arriviamo con facilità il Camping Municipale (€14 due persone e camper). Il campeggio è piuttosto affollato, ci sono moltissimi tedeschi, comunque troviamo posto. La ragazza del bureau ci dice che quella sera al ristorante interno ci sarà un cantante di Fado, quindi decidiamo di cenare lì con un piatto di maiale arrosto e patate , vino e caffè per € 11 a testa. Il Fado, dal nome latino fatum ( destino) è una forma musicale tipica della tradizione portoghese che canta amori, passioni, antiche grandezze, tutte perdute. C’è una parola che definisce la mentalità e il carattere dei portoghesi: la “saudade”, difficilmente traducibile, esprime un insieme di sentimenti di malinconia per le glorie perdute di un passato ormai lontano, la tristezza per un presente difficile e la rassegnazione al destino avverso. Tutti questi sentimenti sono espressi nella musica e nel canto del Fado. Quello di Coimbra è un Fado coltivato nell’ambito dell’ antica tradizione universitaria della città, infatti è cantato solo da uomini che indossano il caratteristico mantello nero degli studenti. Il cantante è accompagnato dal chitarrista di “guitarra portuguesa”, una via di mezzo tra un mandolino e una chitarra classica. Ascoltiamo un po’ di ballate, ma forse anche per il fatto che non comprendiamo la lingua, dopo un po’ ci sembrano tutte uguali e piuttosto monotone. Torniamo dunque al camper dove ci aspetta un bel piatto di ciliegie che abbiamo comprato lungo la strada da una contadina per € 2 al kg.

Coimbra Camping Municipal
Coimbra Fado

Giovedi 10 giugno

Coimbra Bathala Fatima km 107

Ancora brutto tempo, piove di nuovo, al bureau scopriamo che anche oggi è festa nazionale, (ma quante feste nazionali fanno questi portoghesi?) di conseguenza il primo autobus per il centro passa alle 10. Fortunatamente quando arriviamo in centro il tempo sembra migliorato, la città si presenta quasi deserta, i negozi sono ancora tutti chiusi, anche quelli per i turisti. Solo verso mezzogiorno le strade cominciano ad animarsi ed alcuni negozi aprono i battenti, con molta calma. La città si trova sulla riva destra del fiume Mondego, il centro storico è nella parte alta della collina. Entriamo attraverso l’Arco de Almedina, antico ingresso del quartiere arabo, in un dedalo di stradine in salita e scalinate che ci portano alla Sé Velha, l’antica Cattedrale, severa ed imponente come una fortezza.

Coimbra Cattedrale
Coimbra Universidade

Molto interessante è la visita all’antica università, ancora oggi la più importante del paese,
con le splendide sale e la settecentesca Biblioteca Joanina. Gli studenti portano ancora oggi il mantello nero e nonostante il giorno festivo ne abbiamo trovato uno che gentilmente si è fatto fotografare, anche se gli abbiamo interrotto la colazione!

Coimbra Biblioteca Joanina
Studente di Coimbra

Continuando la visita della città, riscendiamo verso il fiume, incontriamo la bella Igreja da Misericordia, percorriamo l’elegante strada pedonale Rua de Sobre Ripas, cercando a questo punto un posto dove mangiare.

Coimbra Igreja da Misericordia
Coimbra Palazzi in Rua de Sobre Ripas

Molti ristoranti sono chiusi, non c’è molta scelta, vorremmo provare un’altra ricetta di baccalà, dopo vari giri mangiamo in un piccolo ristorantino il “Bacalhau assado no forno”(Baccalà arrosto al forno) con patate e fagioli. Questa ricetta prevede di sbollentare per pochi minuti i filetti di pesce dissalati, poi cuocerli in forno con olio, alloro e patate. Gustoso e saporito, spendiamo € 23 in due.

Bacalhau assado no forno
Coimbra Largo Portagem

Verso le 15 siamo di nuovo al campeggio e dopo le varie operazioni di carico e scarico, ripartiamo verso il Monastero Santa Maria da Vitoria di Batalha. Il nome significa battaglia e si riferisce alla battaglia di Aljubarrota tra il re di Castiglia e il portoghese Joao I d’Avis e ricorda che il monastero fu costruito alla fine del ‘300 come ringraziamento per la vittoria portoghese sui castigliani, fermati a pochi km da qui mentre marciavano verso Lisbona. Appena arrivati nel piccolo paese si scorge subito l’enorme mole dell’edificio; l’impatto visivo è impressionante, il caldo colore giallo ocra della pietra e la maestosità dell’insieme lasciano stupefatti. Si parcheggia facilmente nell’area di sosta camper accanto al monastero, provvista anche di camper service.

Batalha
Batalha

All’interno la penombra della chiesa è illuminata dalle luce che filtra dalle vetrate colorate,
tre altissime navate attirano lo sguardo su in alto. In una delle eleganti cappelle riposa il fondatore Joao con la moglie Felipa, sul sarcofago i due sovrani si tengono per mano. Alle pareti intorno ci sono le tombe dei loro figli, tra i quali il famoso Henrique il Navigatore, il
fondatore della famosa scuola di navigatori portoghesi. Stupendo il Claustro Real con le larghe arcate chiuse da delicati trafori che mostrano elaborati arabeschi con motivi floreali.


Batalha Capela do Fundador
Batalha Chiostro

Riprendiamo la N356 e dopo una ventina di km siamo a Fatima. Presso il santuario ci sono grandi parcheggi, una parte dei quali riservati ai camper. Troviamo moltissimi camper parcheggiati, ma anche tende e accampamenti più o meno improvvisati. Dopo cena nell’immensa piazza davanti alla basilica assistiamo ad una processione di centinaia di fedeli di diverse nazionalità, testimonianza della grande devozione alla Madonna.

Fatima Chiesa
Fatima Processione

Venerdi 11 Giugno

Fatima Tomar Alcobaca Obidos km 160

Fatima
Fatima Candele in forma di ex voto

Al mattino troviamo di nuovo una pioggerellina insistente, torniamo comunque nell’enorme spianata del santuario che, senza dubbio costruita per l’esigenza di accogliere i pellegrini, visto che sono ben 4 milioni l’anno, sembra piuttosto sproporzionata dal punto di vista architettonico nei confronti della chiesa e del relativo porticato. Visitiamo poi l’immensa costruzione dell’Auditorium di recente architettura moderna come la struttura in vetro e cemento che copre la cappella costruita sul luogo dell’apparizione.

Fatima Interno dell’Auditorium
Fatima Luogo dell’apparizione

Nel museo della storia di Fatima ci sono piccoli oggetti, ricordi, appartenuti ai pastorelli Fransisco e Jacinta morti bambini durante l’epidemia di spagnola del 1919, un cappello, un vestitino modesto, un rosario. Lucia, la sorella che si fece suora non è mai nominata e non ci sono sue foto, non abbiamo capito perché. Ci sono foto dei genitori, oggetti di uso quotidiano, testimonianze di vita, un piccolo mondo che ci è sembrato così lontano da tutto quello che c’è oggi qui. Ci rimettiamo in marcia verso Tomar, una cittadina che si trova sul fiume Nabao, da qui una strada di circa 1 km sale fino al parcheggio alla base dell’edificio detto Convento do Cristo. Ci sistemiamo nel piazzale, dove ci sono altri due camper ed entriamo per la visita al Convento Fortezza dei Templari.

Tomar Convento do Cristo
Tomar Chiesa dei Templari

Il complesso organismo architettonico sviluppatosi dal XII fino al XVII secolo testimonia nella sovrapposizione di stili diversi, le varie fasi della vicenda storica dei Templari e del loro importante ruolo nella storia nazionale portoghese. Si va dal gotico fiammeggiante, alla ricchezza decorativa dello stile “manuelino”, fino al classicismo palladiano. A proposito dello stile “manuelino” molto diffuso nel patrimonio artistico portoghese, infatti lo abbiamo trovato spesso, si tratta di uno stile tardo gotico sviluppatosi sotto il regno di Manuel I, da cui il nome, nel periodo tra la fine del’400 e gli inizi del ‘500. E’caratterizzato da decorazioni sontuose, influenzato dalle conquiste delle nuove terre e dai simboli religiosi dell’arte islamica ed indiana. Dei molti chiostri visitati, tutti molto belli, ricordiamo in particolare l’eleganza e la raffinatezza del Claustro do Cemiterio, con gli splendidi azulejos.

Tomar Claustro do Cemiteiro
Tomar Interno in stile “manuelino”

Lasciamo Tomar e concludiamo il nostro giro delle abbazie e santuari con il grande monastero cistercense di Alcobaca. Si può sostare gratuitamente nel grande piazzale asfaltato vicino al monastero e raggiungere in cinque minuti l’ingresso.

Alcobaca
Alcobaca Interno della chiesa

Alla confluenza dei fiumi Alcoa e Baca si trova la cittadina famosa per questo straordinario Mosteiro de Santa Maria. L’interno della chiesa, in pietra chiara e di dimensioni eccezionali, affascina per la poderosa struttura slanciata dei dodici pilastri della navata centrale. Ai lati del transetto troviamo i due bellissimi sepolcri in marmo bianco di Don Pedro e Dona Ines, sfortunati amanti protagonisti di una contrastata storia d’amore alla corte reale portoghese del ‘300 e diventati personaggi di un mito romantico e tragico in cui si mescolano realtà e leggenda.

Alcobaca Sepolcro di Dona Ines
Alcobaca Interno

Particolarmente interessante è la visita all’interno del monastero che ha una lunghissima storia di costruzioni e rifacimenti che va dal 1200 al 1700, quando ospitava trecento monaci. Ecco l’austero ed elegante Claustro do Silencio, il Refettorio, il Dormitorio una grande cucina con le pareti coperte da bellissime maioliche e un enorme camino, dove addirittura un canale artificiale portava l’acqua e il pesce direttamente dal fiume Alcoa.

Alcobaca Claustro do Silencio
Alcobaca Refettorio
Alcobaca Dormitorio
Alcobaca Cucina

La nostra ultima tappa è stasera la cittadina di Obidos, dove accanto all’antico acquedotto c’è una piccola area di sosta, con acqua e scarico (€ 6 a notte) Dopo esserci sistemati ceniamo e più tardi andiamo in centro per una passeggiata. Percorriamo le stradine acciottolate, quasi deserte, ammirando angoli nascosti e scorci inaspettati, in una atmosfera magica e…quasi incantata!

Obidos Area di sosta
Obidos Castello

Sabato 12 giugno

Obidos Peniche Lourinha Torres Vedras Ericeira Colares Cabo da Roca km 144

Obidos Cammino di ronda sulle mura
Obidos Preparativi festa medievale

Anche questa mattina il cielo è grigio e pioviggina, ma ormai sappiamo che in tarda mattinata migliorerà, come succede ormai da alcuni giorni. Alle nove siamo in città, stamattina c’è un po’ più di animazione. Dopo aver fatto il completo giro di ronda sulle mura merlate alte ben 13 metri, arriviamo al castello oggi trasformato in Pousada (albergo). Dietro il castello fervono i preparativi per una festa; sembra che stiano costruendo un accampamento medievale. Dall’alto delle mura si notano purtroppo molte case, poste in posizione meno centrale, in stato di notevole degrado, chiuse e abbandonate. Comunque il centro appare ben restaurato, casette bianche decorate di giallo e azzurro e balconi fioriti. In questo momento c’è addirittura una mostra di arte moderna con istallazioni sparse per vie e piazzette. Lasciamo la piccola cittadella mentre frotte di turisti stanno entrando, è sabato e forse abbiamo trovato in momento migliore per visitarla. Tornati al camper, facciamo vedere al ragazzo che gestisce la piccola area di sosta la citazione che lo riguarda trovata sulla guida Vivicamper “il simpatico gestore vi darà il benvenuto…” E’ piacevolmente sorpreso e molto contento e ci chiede di fotografare la guida, parla qualche parola di italiano e a questo punto ci saluta… calorosamente.

Obidos Rua Direita
Obidos Caratteristiche colorazione delle case

Attraversiamo la vasta Lagoa de Obidos, una pianura un tempo golfo marino, quando le acque lambivano i bastioni della città fortificata; ci dirigiamo verso Peniche, località balneare e porto di pesca. Il tempo, come previsto è decisamente migliorato, si intravede il sole quando ci fermiamo lungo le spiagge prima di Cabo Corvoeiro.

Intorno a Peniche

Il giro della piccola penisola di Cabo Corvoeiro, circa 3 km, ci offre paesaggi stupendi,
costa frastagliata con alte falesie e piccole insenature sabbiose.

Cabo Corvoeiro

Ci fermiamo con il camper in uno spiazzo su di uno sperone roccioso. Alla nostra sinistra vediamo il faro di Cabo Corvoeiro, davanti a noi l’oceano, che grazie all’arrivo del sole, sta passando dal grigio ad un bell’azzurro. Pranziamo davanti a questo bellissimo panorama.

Faro di Cabo Corvoeiro
Sosta pranzo a Cabo Corvoeiro

Dopo Lourinha lasciamo la costa per l’interno, a Torre Vedras torniamo verso il mare fino alle grandissime spiagge di Ericeira, regno dei surfisti.

Ericeira
Ericeira

Finalmente, con uno splendido sole, arriviamo al Promontorium Magnum dei romani, Cabo da Roca, estremo punto occidentale dell’Europa. Sul monumento spicca la famosa frase del poeta Camoes “ Aqui…onde a terra se acaba e o mar comeca”(Qui..dove la terra finisce e comincia il mare). Ovunque intorno a noi panorami mozzafiato.

Cabo da Roca
Cabo da Roca
Cabo da Roca Il faro
Tramonto Cabo da Roca

Più tardi arrivano due equipaggi padovani che avevamo già incontrato sia a Fatima che ad Obidos e che stanno facendo più o meno il nostro itinerario. Facciamo quattro chiacchiere in attesa del tramonto, siamo in tutto 6 camper parcheggiati sotto il faro presidiato dalla Marina Militare, decidiamo dunque di fermarci per la notte. Abbiamo chiesto anche ad un vigilantes che ci ha confermato che è possibile sostare in piena sicurezza. Appena si fa buio il faro si accende e vediamo il fascio di luce passare nel cielo sopra di noi, da dentro il camper sentiamo il sibilo del vento che soffia forte sul promontorio proteso nell’oceano.


Domenica 13 Giugno
Cabo da Roca Guincho Camping Orbitur Km 12

Verso le nove, salutiamo i padovani che, appassionati ciclisti, si stanno preparando a partire in bici, lasciando i camper ancora qui per un giorno. Ci rivedremo a Lisbona !
Noi invece abbiamo deciso di trascorrere una giornata di relax in un campeggio da queste parti, dopo pochi km, sulla strada per Cascais, troviamo il Camping Orbitur Guincho e ci fermiamo. Si tratta di un grande campeggio in pineta, con tutti i servizi, piscina, WIFI gratis, € 18 a notte per due persone. Ci sistemiamo sotto i pini, c’è da fare un po’ di bucato, poi tiriamo fuori le poltrone, letture e relax. Più tardi andiamo con il portatile nella sala WIFI del campeggio, cerchiamo in rete notizie dall’Italia ed usando Skipe parliamo con i figli.

Camping Orbitur Piscine
Camping Orbitur In pineta

Nel pomeriggio scendiamo verso le spiagge di Guincho per una passeggiata. Davanti a noi appare la Praia Grande do Guincho in uno scenario di grande bellezza, dove le dune di sabbia dorata, in parte coperte di rigogliosa vegetazione, si stagliano sullo sfondo della Serra Sintra, accanto all’oceano punteggiato dalle vele dei surfisti. Durante l’estate, la tramontana che qui soffia continuamente rende perfetto il posto per questo sport, infatti nel mese di agosto vi si svolgono le prove del Campionato Mondiale di questa specialità. Le raffiche di vento sono fortissime, alzano la sabbia che invade i bordi della strada, ti punge la faccia e ti fa chiudere gli occhi; almeno per oggi, solo nei profondi avvallamenti delle dune, al riparo dal vento, è possibile passeggiare o prendere il sole.

Guincho Praia Grande e le dune
Guincho Le dune Variazione di colori pomeriggio e mattina

Lunedi 14 Giugno

Guincho Cascais Sintra Lisbona km. 43

Verso Cascais Faro di Cabo Raso

Lasciamo il campeggio verso le nove, percorrendo la bella strada litoranea in direzione di Cascais. Superiamo il faro di Cabo Raso, promontorio roccioso battuto dal vento e dalle onde, estrema punta sud occidentale della regione dell’Estremadura e arriviamo alla elegante cittadina balneare di Cascais. Lasciamo qui la costa e ci dirigiamo verso Sintra, famosa residenza estiva dei sovrani portoghesi, che è la nostra prossima destinazione. Secondo le informazioni ricevute dalla reception del Camping Orbitur Guincho, a Sintra bisogna evitare di arrivare in centro con il camper, le strade sono strette e i parcheggi non adatti ai nostri mezzi. Abbiamo quindi parcheggiato davanti alla stazione periferica Portela, in piazza Vasco de Gama. Seguendo il consiglio di un gentile signore portoghese, nel parchimetro abbiamo messo il tempo massimo, 4 ore, per € 2,60 e facendo circa 600 metri a piedi siamo andati in centro a prendere l’autobus turistico n. 434 ( € 4,50 giornaliero a testa) che raggiunge tutti i monumenti della città permettendo salita e discesa. In questo modo abbiamo potuto visitare comodamente e con i nostri tempi tutti e tre i gioielli di Sintra: il Castelo dos Muros, il Paco Real e il Palacio da Pena ( con un biglietto comulativo ).

Sintra Castelo dos Muros

Il castello, immerso in una folta vegetazione, si raggiunge percorrendo una strada che sale tra le rocce della Serra. Costruito dagli Arabi nel secolo VIII, fu conquistato definitivamente dal primo re del Portogallo D. Henriques nel primi anni del mille. Percorriamo per lunghi tratti le mura merlate disposte lungo la collina, che offrono bellissimi panorami. Riprendiamo l’autobus n. 434 e in pochi minuti saliamo più in alto, nella collina accanto, dove sorge lo spettacolare e fantasmagorico Palacio da Pena.

Sintra Palacio da Pena

Costruito verso la metà dell’ottocento dal Re Ferdinando, su progetto di un architetto tedesco, con una incredibile mescolanza di stili (arabo, gotico, manuelino, rinascimentale e barocco), costituisce il massimo esempio di architettura romantica portoghese. Seppure molto diverso, sia per lo spirito romantico ottocentesco che per il periodo storico ci ricorda un pò il castello di Ludwig a Fussen. Torniamo in centro dove si trova il Palacio Nacional de Sintra o Paco Real. Il palazzo, di origine araba, divenne poi residenza reale portoghese ed è caratterizzato da due monumentali camini di forma conica che spuntano in mezzo ad un insieme di eleganti costruzioni in stile gotico moresco.

Sintra Paco Real
Paco Real Particolare rivestimento di azulejos

Gli interni di questa residenza sono veramente splendidi; troviamo ambienti in stile moresco con eleganti azulejos dalle forme geometriche, altri con ceramiche seicentesche, in particolare la Sala del Gran Consiglio, completamente rivestita da stupende scene di caccia e di guerra.

Sintra Paco Real Interni

Tornati al parcheggio riprendiamo il camper e arriviamo dopo circa 20 km al Camping Monsanto che sarà la nostra base per la visita a Lisbona.

Lisbona Camping Monsanto

Il campeggio si trova immerso in un parco di pini ed eucalipti. Le piazzole, disposte ai lati di viali asfaltati, sono ben delimitate e distanziate tra loro, con acqua, scarico, elettricità ed anche un tavolo in legno con due panche. In questo periodo spendiamo € 23 al giorno. Ceniamo al ristorante del campeggio con zuppa di verdura, secondo con contorno, acqua, (€ 7 a testa) e un bicchiere di vino offertoci dal gentile gestore in quanto italiani, perché stasera c’è la partita dei mondiali Italia – Paraguay. Rimaniamo a vedere la partita davanti al grande schermo del bar, ma purtroppo il pareggio come risultato finale sarà la prima di molte ulteriori delusioni di questo mondiale.


Martedi 15 Giugno

Lisbona

Lisbona ci accoglie con un tempo splendido, piacevolmente ventilato, con sole e temperatura sui 25°. Con l’autobus 714 arriviamo in Praca do Commercio ed iniziamo la visita della Baixa, la parte della città ricostruita dopo il terremoto del 1755. Qui le strade si incrociano ad angolo retto formando una grande scacchiera. Passando sotto l’Arco Trionfale entriamo nella Rua Augusta, elegante via pedonale con una bellissima pavimentazione, arriviamo fino al Rossio, la grande piazza rettangolare ad “onde”.

Lisbona Praca do Commercio
Lisbona Rua Augusta
Lisbona Il Rossio
Lisbona Convento do Carmo

Saliamo sull’ Elevator de Santa Justa e arriviamo al margine del Barrio Alto, il più antico quartiere di Lisbona. La terrazza dell’Elevator ci offre il primo dei tanti panorami sulla città che avremo modo di apprezzare. Ammirate le suggestive rovine gotiche del Convento del Carmo, una sorta di S. Galgano urbano, entriamo nel Barrio Alto, un intrico di strette strade dove si alternano antichi palazzi nobiliari e case popolari, ristoranti e locali di fado, librerie, antiquari e caffè letterari. Passando dalla bella Chiesa di Sao Roque, capolavoro barocco di marmi ed azulejos, arriviamo al Miradouro de Sao Pedro de Alcantara: dalla terrazza panoramica lo sguardo abbraccia tutta Lisbona, sotto di noi la Baixa, davanti il Castello Sao Jorge, in fondo il fiume Tago.

Lisbona Barrio Alto
Lisbona Miradouro Sao Pedro

Rientriamo nel Barrio e arriviamo in Rua Garrett, nel quartiere Chiado, che prende il nome dal poeta Ribeira detto ”o Chiado”, la cui statua si trova all’inizio della strada. La Rua Garret, oggi pedonalizzata, famosa per i negozi eleganti, le pasticcerie e i caffè è stata completamente ricostruita mantenendo inalterato lo stile, dopo lo spaventoso incendio del 1988 che distrusse tutto il quartiere ottocentesco. Anche i Grandi Magazzini Grandela, dai quali ebbe origine l’incendio, sono stati ricostruiti e trasformati in un Grande Centro Commerciale dove ci fermiamo per pranzare: c’è un intero piano con numerosi locali e un’offerta gastronomica varia ed a buon prezzo. Dopo pranzo, immancabile sosta per il caffè al famoso Brasileira, accanto alla statua in bronzo di Pessoa, anche lui seduto ad un tavolino del bar.

Lisbona Il Chiado
Lisbona Pessoa al Caffè Brasileira

Dopo questa sosta ristoratrice torniamo al Rossio, attraversiamo Praca de Restauradores e percorriamo il bellissimo grande viale alberato Avenida da Libertade, arrivando fino alla Praca De Pombal dove troneggia il monumento al Marchese autore della ricostruzione della città dopo il terremoto. Passeggiando sui grandi marciapiedi pavimentati a mosaici bianchi e neri arriviamo in vista del grande Parco Eduardo VII.

Lisbona Avenida da Libertade
Lisbona Parco Eduardo VII

Tornati nella Baixa decidiamo di concludere questa prima giornata a Lisbona con un giro sul famoso tram 28. Sono piccole, coloratissime vetture in legno,“elettricos”dei primi del ‘900, restaurate di recente, che si arrampicano da un capo all’altro dei colli della città. Dalla Baixa saliamo verso la zona che visiteremo domani, l’Alfama, sfioriamo la Cattedrale fino alla Graca, il quartiere più alto a nord del Castello. Passiamo in strade strettissime, superando incredibili pendenze e curve a gomito, ad ogni angolo ci appaiono scorsi suggestivi di questa città varia e piena di vita, nonostante tutti i problemi economici. Tornati in basso, il piccolo tram sembra riprendere fiato per poi risalire di nuovo sferragliando verso il Chiado e il Barrio Alto.

Lisbona Il mitico tram 28

Sono ormai le 18 del pomeriggio quando torniamo in Praca da Figueira per prendere l’autobus per il campeggio. La piazza è strapiena di gente che ha appena finito di assistere ad una partita dei mondiali davanti ad un megaschermo. Arriviamo al campeggio, stanchi ma soddisfatti di questa bella giornata: doccia, cena e riposo, domani di nuovo alla scoperta di questa bella città!

Mercoledi 16 Giugno

LISBONA

Da Praca do Commercio saliamo alla severa e massiccia cattedrale Sé Patriarcal.
Poi prendiamo il “mitico” 28 rifacendo molto volentieri il percorso di ieri attraverso le animate stradine dell’Alfama. Scendiamo alla Graca e arriviamo fino al Miradouro da Graca, di fronte all’omonima chiesa, dove ci affacciamo alla terrazza panoramica. Poco più a nord della Graca, salendo per una ripidissima via che si inerpica sulla collina, arriviamo al Miradouro Senhora do Monte. C’è un giardino ombreggiato da grandi pini, con al centro una piccola cappella, dal quale si vede uno dei più ampi panorami della città.

Lisbona Cattedrale
Lisbona Miradouro Senhora do Monte

Scendiamo ora verso il castello Sao Jorge, passiamo davanti alla bianca facciata a torri della chiesa di Sao Vicente de Fora e arriviamo nelle vie intorno al castello dove ci sono ancora gli addobbi messi la scorsa settimana per la Festas de Lisboa, in onore di S. Antonio patrono della città. Dopo il Castello, una sosta al bellissimo Miradouro S. Luzia, che troviamo però piuttosto degradato, scendiamo ancora e arriviamo vicino alla riva del Tago, in Rua dos Bacalhoeiros. E’ una via piena di ristoranti e visto che si è fatta ora di pranzo, ci fermiamo, prendiamo il solito “Prato do dia” a € 8,50 (due piatti con vino e acqua). Più tardi ci lasciamo scarrozzare di nuovo dal 28 e torniamo al Chiado, al Caffè Brasileira, per la sosta caffè…Pessoa è ancora lì !!

Lisbona Dopo la Festas de Lisboa
Lisbona Miradouro Santa Luzia

Prendiamo di nuovo l’autobus 714 diretto al nostro campeggio, ma scendiamo prima, nella zona di Belem . Da qui le navi portoghesi partirono verso l’oceano dando vita all’epica stagione delle esplorazioni e qui si trovano tre simboli di quelle conquiste. Proprio di fronte a noi verso il fiume si staglia la sagoma del grandioso Padrao dos Descobrimentos, (Monumento alle Scoperte) eretto nel 1960 in occasione del 500° anniversario della morte di Enrico il Navigatore. Vicino ecco la torre di Belem, capolavoro dell’arte manuelina, altro simbolo di quell’epoca gloriosa e il Mosteiro dos Jeronimos, forse il monumento più importante di Lisbona, costruito nella prima metà del ‘500 per celebrare Vasco de Gama.

Lisbona Padrao des Descobrimentos
Lisbona Torre di Belem

Interessante la visita all’interno della Torre di Belem, si sale fino alla terrazza superiore cinta da torricelle e merlature arabeggianti. Al monastero è necessario dedicare un po’ più di tempo per gustarne appieno lo splendore e la ricchezza architettonica. Si entra nella chiesa attraverso un grande portale riccamente decorato, all’interno, sotto le volte gotiche sostenute da alte colonne rivestite di bellissimi bassorilievi, si trovano oltre alle tombe reali, quelle di Vasco de Gama e del poeta Camoes. Il chiostro, forse uno dei più belli che abbiamo visto, presenta due ordini di bifore in pietra dorata di Alcantara, con eleganti decorazioni che ricordano i merletti. In una nicchia c’è la semplice tomba di Fernando Pessoa; su la stele alcune sue frasi delle quali questa in particolare mi ha colpito: “Non basta aprire la finestra per vedere i campi e il fiume. Non è sufficiente non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori.” Un pensiero che ci ricorda che “vedere” non è sufficiente per “conoscere”, una riflessione che il turista, o meglio il viaggiatore deve tenere sempre presente.

Lisbona Mosteiro dos Jeronimus
Lisbona Il chiostro
Lisbona Il chiostro
Particolare del refettorio

Dopo la visita al monastero, ci fermiamo a dare un’occhiata al Centro Cultural di Belem, un grande edificio moderno progettato e costruito dall’architetto italiano Vittorio Gregotti alla fine degli anni ottanta. Il complesso, con scelta indubbiamente coraggiosa, si trova quasi davanti al monastero, sull’altro lato della piazza e ospita un museo d’arte moderna, una sala concerti, spazi espositivi e un ristorante.

Lisbona Centro Cultural di Belem

Siamo alla fine di questa seconda giornata a Lisbona, riprendiamo il 714 verso il campeggio, domani andremo al Parco delle Nazioni, l’avveniristico quartiere costruito per l’Expo del ’98 sulla riva del Tago alla periferia della città. In un’area che interessa 5 km di sponda del fiume Tago, i grandi padiglioni dell’Expo sono stati riconvertiti in un grande parco giochi culturale con attrazioni varie. Vi si trovano infatti, oltre a molti uffici governativi e zone residenziali, il famosissimo Oceanario, il Museo della realtà Virtuale, quello Interattivo di Scienza e Tecnologia, il Teatro Camoes e l’Orchestra Sinfonica Portoghese.

Giovedi 17 Giugno

Lisbona Evora km 150

Questa mattina cambiamo autobus, prendiamo il 75, che in un’ora circa ci porta verso la periferia est di Lisbona, al centro del Parco della Nazioni, cioè alla Estacao do Oriente, la spettacolare stazione ferroviaria opera del famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava, stupenda struttura in vetro e acciaio dalle linee morbide e fluttuanti che da sola vale la visita.

Lisbona Stazione Oriente

Attraversato poi il gigantesco Centro Commerciale Vasco de Gama (la guida ci dice che ci sono 164 negozi, 30 ristoranti e 10 sale cinematografiche) arriviamo sul lungo fiume in vista dell’ Oceanario, che sembra galleggiare sull’acqua.

Parco delle nazioni Lungofiume
Oceanario

L’Oceanario nasce per esprimere in forma innovatrice l’idea di un unico oceano globale formato da tutti i mari e gli oceani del pianeta. Per le sue dimensioni è il più grande d’Europa, secondo al mondo, dopo quello di Osaka. Ha una vasca centrale di 5 milioni di litri d’acqua salata che rappresenta il mare aperto e quattro acquari minori che riproducono la costa rocciosa del Nord Atlantico, l’Antartico, il Pacifico temperato e le scogliere coralline dell’Oceano Indiano tropicale. Ci sono inoltre 25 vasche tematiche che illustrano le caratteristiche particolari di ogni habitat, per un totale di 8000 animali e 500 tipi di piante. Sembra veramente di essere sul fondo del mare, circondati da animali e piante, immersi in un mondo sottomarino con una colonna sonora registrata dal vivo in diverse parti del mondo che riproduce i suoni del vento, delle onde, degli uccelli e dei mammiferi marini. Un’esperienza veramente bella e interessante, di cui però le foto, per le particolari condizioni di luce dell’interno non rendono giustizia; quando usciamo ci rendiamo conto che sono passate quasi due ore!!

OCEANARIO

Per concludere la visita a questo avveniristico quartiere con una visione d’insieme veramente imperdibile, abbiamo preso la cabinovia che sorvola tutta l’area fino al ponte Vasco de Gama la cui sagoma si snoda con un andamento ondulato e curvilineo da una riva all’altra del Tago.

Panorami dalla cabinovia

Per tornare in centro prendiamo l’autobus 759, scendiamo alla Baixa per un ultimo saluto a questa bella città dove abbiamo passato tre giorni intensi e interessanti, poi riprendiamo il 714 che ci riporta al camping Monsanto. Nel pomeriggio lasciamo Lisbona, passando proprio sul bellissimo Ponte Vasco de Gama , in direzione di Evora, antica capitale dell’Alentejo. Ci sistemiamo nel camping Orbitur di Evora (14 € a notte) che si trova in un boschetto di eucalipti a circa 2 km dalla Porta do Raimundo dalla quale si entra nel centro storico. Approfittiamo dell’WIFI libero nella sala di soggiorno del piccolo campeggio per navigare un po’ in internet e per parlare con i figli, domattina andremo a visitare il centro.

Ponte Vasco de Gama

Venerdi 18 giugno

Evora Megaliti di Almandres Valverde Redondo Monsaraz km 110

L’autobus per il centro passa davanti al campeggio, ma siccome c’è da aspettare 15 minuti, ci avviamo a piedi e verso la Porta Raimundo, arrivando prima dell’autobus. La città, capitale dell’Alentejo è cinta dalle mura di epoca manuelina. Percorriamo le caratteristiche stradine fiancheggiate da case bianche con decorazioni gialle, alcune delle quali in stile arabeggiante. Dopo Praca Giraldo, con i portici e la bella fontana rinascimentale, arriviamo alla Cattedrale, imponente chiesa fortezza di epoca medievale. Accanto, nella grande piazza do Conde de Flor, troneggia il tempio romano, conosciuto come Passeio de Diana.

Evora
Evora Cattedrale

Testimonianza della dominazione romana, il tempio, con 14 colonne corinzie, è in buone condizioni perché nel medioevo fu murato e trasformato in edificio pubblico.

Evora Tempio romano
Evora Interno della Igreja Joao Evangelista

Entriamo a visitare la quattrocentesca Igreia Joao Evangelista che fa parte del complesso monumentale del Convento dos Loios, oggi trasformato in albergo e ristorante. Gli interni sono completamente rivestiti da splendidi azulejos del primo settecento. Continuando la nostra passeggiata per le vie del centro storico, arriviamo all’antico acquedotto cinquecentesco che entra direttamente nel tessuto urbano e sotto le cui arcate sono incastonate piccole case dipinte di bianco.

Evora Igreja Sao Evangelista
Evora Case sotto l’acquedotto

Rientriamo al campeggio per il pranzo e nel primo pomeriggio partiamo alla ricerca dei megaliti. Infatti nella zona a ovest di Evora si trovano importanti monumenti megalitici (menhir e dolmen) risalenti al Neolitico, cioè 4-2 mila anni prima di Cristo.
All’Ufficio Turistico di Evora ci hanno dato una piantina con le indicazioni per raggiungerli. Il primo sito è il Cromelec di Almendres, un recinto megalitico più antico di 2000 anni di quello inglese di Stonenge. Da Evora si prende la N 114 fino al villaggio Guadalupe, poi si seguono le indicazioni per Cromelec dos Almendres. Dopo 4 km di strada sterrata a passo d’uomo per il fondo pessimo, ci appare una grande radura in un bosco di sughere e olivi secolari con 95 monoliti in granito, alcuni dei quali hanno incisi simboli e segni disposti in un grande ovale sul pendio della collina. Il posto è bellissimo, ne valeva veramente la pena: nessun rumore umano, solo il vento tra le chiome degli alberi e le grandi pietre che, incredibilmente, creano ancora oggi un’atmosfera magica.

Cromlech di Almendres

Tornando indietro ci fermiamo lungo la strada, dove c’è un parcheggio e l’indicazione del sentiero pedonale che porta in pochi minuti ad un menhir isolato nel bosco, alto ben 4 metri, dove si distinguono ancora tracce di incisioni. Tornati verso Evora prendiamo la N 380 in direzione di Alcacovas, seguendo le segnalazioni arriviamo a Valverde, dove un’altra pessima sterrata ci porta ad una radura dove lasciamo il camper e proseguiamo a piedi lungo un bel sentiero fino al dolmen Anta do Zambujero, uno dei più grandi della penisola iberica.

Menhir de Almendres
Anta do Zambujeiro

Sotto una tettoia arrugginita, in una situazione però piuttosto degradata, troviamo quella che era una camera funeraria costituita da sette enormi lastre di pietra alte circa 6 metri, appoggiate l’una all’altra mentre quella che costituiva la copertura si trova in terra sul retro. L’insieme è preceduto da un lungo corridoio di accesso, oggi in parte crollato. Tornati al camper riprendiamo la N 380, superiamo di nuovo Evora e, prendendo la N 254 arriviamo a Redondo, piccola cittadina nella zona di produzione dei vini dell’Alentejo. Facciamo una passeggiata tra le bianche case con decori gialli e azzurri fino al piccolo centro storico racchiuso da antiche mura sopra la collina: sembra tutto fermo nel tempo, poche auto, vecchiette sedute sulla soglia di casa, profumi di cucina che escono dalle finestre.

Redondo
Redondo

Lasciato Redondo, attraversiamo per molti chilometri bellissime piantagioni di sughero e, dopo il tramonto, arriviamo al borgo fortificato di Monsaraz. Seguendo le indicazioni della sosta camper, saliamo sulla doppia cinta muraria fino ad un grande piazzale dove ci sono già sette camper. Nessun suono proviene dai camper, anche se abitati ( si vede la luce), né dal villaggio. Le massicce mura sono illuminate, solo la luna alta nel cielo guarda questo paesaggio incantato.

Piante di sughero
Monsaraz

Sabato 19 Giugno
Monsaraz Portel Cuba Ferreira do Alentejo Porto Covo Km 175

Monsaraz
Monsaraz

Al mattino alcuni camper se ne vanno, noi verso le nove entriamo nel borgo murato che troviamo deserto e silenzioso con solo qualche sporadico passante. E’ ancora tutto chiuso, compreso l’ufficio del turismo dove vogliamo chiedere la piantina dei siti megalitici che sappiamo si trovano intorno a Monsaraz. In pochi minuti attraversiamo tutto il paese, pulitissimo e ben tenuto, con le case bianche e le vie acciottolate, soffermandoci spesso ad ammirare scorci panoramici sulla pianura sottostante costellata di laghi. Arriviamo alla piccola arena, dove si tengono spettacoli con i tori. Siamo vicinissimi al confine con la Spagna, dunque la tradizione della corrida ((taurada in portoghese) arriva anche qui. A differenza di quella spagnola, nella corrida portoghese non è prevista la morte del toro nell’arena, ma anche qui ci sono molte polemiche per le sofferenze che in ogni caso vengono inflitte all’animale, che lontano dagli occhi del pubblico, viene comunque ucciso.

Monsaraz
Monsaraz

Verso le 11 si decidono ad aprire i pochi negozietti di artigianato e souvenir, infatti è appena arrivato un pulman di turisti francesi e nelle stradine risuona qualche voce. La gentilissima ragazza del negozio, scusandosi per l’ufficio turistico ancora chiuso, si mette all’affannosa ricerca di una mappa della zona, sulla quale sono segnati i siti megalitici, la trova e ce la consegna scusandosi ancora. Torniamo al camper, nel frattempo è apparso il sole e i panorami sono ancora più belli.

Monsaraz Parcheggio camper
Monsaraz Panorama dal parcheggio

Grazie alla mappa troviamo tutti i monumenti neolitici che ci interessava vedere, si trovano infatti nel raggio di pochi chilometri intorno al villaggio di Monsaraz, tutti comunque abbastanza ben segnalati.

Cromeleque do Xerez
Menir da Belhoa

Tutti di dimensioni notevoli, alti da 4 a 6 metri, probabilmente simboli fallici, testimonianza di antichi riti celebrativi della fertilità della terra.

Menir do Outeiro
Antas do Olival da Pega

Ripassando da Reguengos de Monsaraz ci fermiamo alla Cantina Cooperativa e compriamo alcune bottiglie di vino Alentejo a buon prezzo. Dopo una sosta pranzo nel piccolo paese di Portel, sovrastato dal un bel castello turrito, iniziamo la lunga traversata di circa 130 km verso la costa, la nostra meta è Porto Covo, dopo Sines, dove arriviamo nel tardo pomeriggio.

Menir do Outeiro
Porto Covo

Le coordinate della Guida “ViviCamper” ci portano ad un grande spiazzo sull’alta scogliera dove troviamo una decina di camper, accanto ai quali ci sistemiamo. Sotto di noi ci sono grandi insenature con spiagge dalla sabbia dorata. Il posto è splendido e più tardi ceniamo davanti ad uno spettacolare tramonto sull’oceano. Trascorre una notte tranquilla cullati dal soffio del vento.

Porto Covo
Porto Covo

Domenica 20 Giugno
Porto Covo Vila Nova de Milfontes Cabo Sardao Zambujeira do Mar Cabo Sao Vicente Sagres Km 140

Al mattino ripartiamo lungo la costa alentejana, prima sosta a Vila Nova Milfontes, piccolo cittadina alla foce del Rio Mira, con grandi spiagge e possibilità di sosta camper sulla scogliera. Circa trenta chilometri prima di Zambujeira do Mar, una deviazione ci porta in uno dei luoghi più affascinanti di tutto il viaggio, Cabo Sardao.

Faro di Cabo Sardao
Cabo Sardao

Parcheggiamo tra il faro e un campetto di calcio con una delle porte praticamente sulla scogliera. Il luogo è deserto, si sente solo il vento, il rumore delle onde sugli scogli e il grido dei gabbiani. Avvicinandoci al limite della scogliera ci accorgiamo che sulle rocce ci sono anche decine di nidi di falchetti.

Siamo in una zona meno nota di altre, Cabo Sardao infatti non è celebre come altri capi che segnano confini terrestri importanti in varie parti d’Europa. Ci troviamo in mezzo ad uno scenario naturale che sembra incontaminato, ci sediamo e cerchiamo di registrare dentro di noi queste sensazioni: l’intenso profumo di salsedine, la risacca e il vento, le evoluzioni dei gabbiani, la mancanza di suoni umani, il fascino dell’oceano, sono emozioni che la macchina fotografica non è in grado di riportare.

Cabo Sardao
Cabo Sardao

Quando stiamo per tornare al camper, arriva un’auto, due uomini, con una macchina fotografica professionale, passeggiano e scattano foto. Incredibilmente sono due fratelli italiani, lombardi, uno pittore e grafico, l’altro scrittore che, innamorati di questa parte del Portogallo vivono qui alcuni mesi dell’anno. Dopo una lunga chiacchierata ci invitano ad andare a trovarli a casa loro a Sagres. Continuiamo il nostro itinerario lungo la costa, la prossima tappa è Zambujeira do Mar.

Zambujeira do Mar

Si tratta di un piccolo villaggio di pescatori e ora nota località turistica dalle grandi spiagge riparate da alte pareti di scogliera. In agosto vi si svolge un importante festival musicale che richiama giovani da tutto il Portogallo. Ora nella piazzetta che si affaccia sul mare ci sono i tavolini di ristoranti e caffè con i turisti che si godono il bel sole. Arriviamo al belvedere che si affaccia sulla grande spiaggia davanti alla piccola chiesa bianca e blu che guarda l’oceano, dove le panchine invitano alla sosta. Più tardi riprendiamo il viaggio e scendendo ancora a sud arriviamo a Sagres. Poiché è ancora presto, prima di cercare il campeggio decidiamo di arrivare fino a Cabo de Sao Vicente, lo sperone roccioso con il faro, uno dei punti che per secoli è stato considerato “ fine del mondo”.

Cabo de Sao Vicente

Lungo la strada troviamo un paio di sterrati sul mare dove ci sono alcuni camper, parcheggiamo vicino al faro in un grande piazzale dove troviamo auto e pulman. Nonostante i molti turisti il posto è di una bellezza selvaggia e affascinante, negli spazi immensi che ci circondano le persone sembrano piccole e insignificanti, mare, vento e rocce sono, nonostante tutto, i veri padroni di questo luogo. Tornando verso Sagres troviamo l’indicazione del Camping Orbitur e ci arriviamo in pochi minuti. Il camping si trova in una pineta che ha tutte le piante piegate dal vento che soffia incessante tutto l’anno, anche se un po’ meno nei mesi invernali. Offre tutti i servizi, compreso WIFI, ad €15 per due persone. Quindi anche stasera possiamo usare il computer e parlare con i figli.

Cabo de Sao Vicente
Sagres Camping Orbitur

Lunedì 21 Giugno

Sagres Ponta da Piedade Praia de Alvor km 60

Verso le nove lasciamo il campeggio e riprendendo la strada verso Cabo de Sao Vicente ci fermiamo al Forte de Beliche che ieri non avevamo avuto il tempo di vedere. Si trova sulle falesie della baia tra Cabo Sao Vicente e La Ponta de Sagres, si tratta di un gruppo di edifici restaurati e in parte ricostruiti sulle rovine di un antico forte del’500. La strada di accesso è particolarmente sconnessa, conviene lasciare il camper lungo la strada principale. Anche qui panorami spettacolari da non perdere.

Forte Beliche

Torniamo verso Sagres e appena arrivati parcheggiamo nei pressi della Fortaleza, dove ci sono anche parcheggi riservati ai camper. La città di Sagres è legata alla figura di Henrique il Navigatore che vi costruì una serie di fortificazioni, più volte ricostruite nel corso dei secoli, perché ripetutamente distrutte sia da nemici come Francis Drake, sia dal terremoto. Oggi si visita quello che resta delle antiche costruzioni, anche queste molto restaurate, che si trovano su un’enorme promontorio piatto disteso nell’oceano, simile ad una smisurata portaerei naturale. Particolarmente interessante la grande rosa dei venti, di 43 metri di diametro, ma soprattutto anche qui il fascino deriva da questi spazi immensi e dai colori smaglianti di una natura spettacolare.

Fortaleza di Sagres

Prima di lasciare Sagres decidiamo di accettare l’invito del pittore lombardo e andiamo a trovarlo. Ci accolgono con grande simpatia e gentilezza nella loro bella casa decorata da stupendi azulejos dove trascorriamo piacevolmente un’ora in giardino sorseggiando una birra. Quando ci salutiamo ci regala un piccolo quadro raffigurante il promontorio di Cabo de Sao Vicente e un volo di gabbiani nel blu.
Riprendiamo il viaggio in direzione di Lagos. Ad un certo punto, lungo la strada, ci imbattiamo in un “Eco Kart”, dove strani trabiccoli a vela, che sfruttando la forza del vento, che qui non manca mai, corrono in un apposito circuito.

Lagos Ecokart
Ponta da Piedade

Stiamo attraversando la costa dell’Algarve, famosa zona balneare e turistica dalle grandi spiagge, purtroppo eccessivamente urbanizzata e in modo piuttosto caotico. Incontriamo file di palazzoni e quartieri anonimi alla ricerca della deviazione che ci porterà a scoprire invece un luogo bellissimo e sorprendente: Ponta Piedade. Anche dal parcheggio la vista è splendida, ma scendendo la stretta scalinata lungo la scogliera si rimane veramente a bocca aperta! Enormi faraglioni spuntano dall’acqua turchese, davanti ad una costa frastagliatissima, disseminata di calette e insenature. Si possono fare bellissime escursioni in barca scoprendo rocce dalle forme particolari , grotte e angoli deliziosi.

Faraglioni di Ponta da Piedade

Percorrendo ancora la N 125, arriviamo a Praia de Alvor, dove, seguendo le indicazioni della Guida ViviCamper, cerchiamo il parcheggio. Vi troviamo due camper, ci mettiamo accanto ad un tedesco che ci conferma la tranquillità del posto per la sosta notturna.

Praia de Alvor

Continuando a seguire le indicazioni della guida andiamo a mangiare al ristorante Cinco Quinas che si trova davanti al parcheggio, sulla duna dietro la spiaggia. Seduti sulla veranda vista mare, mangiamo una eccellente Cataplana di pesce, tipica zuppa dell’Algarve servita nella pentola di rame (cataplana) e accompagnata da riso bollito. Con il vino, caffè e liquore spendiamo € 21 a testa, decisamente caro per la media portoghese, ma l’ottima qualità e la posizione del ristorante ci hanno pienamente soddisfatto.

Cataplana di pesce
Praia de Alvor Ristorante Cinco Quinas

Martedì 22 Giugno

Praia de Alvor Tavira Caceres Plasencia Km 560

Stiamo ormai arrivando al confine spagnolo, ma prima di riprendere la strada del rientro facciamo un’ultima sosta in terra portoghese nella cittadina di Tavira che sorge fiume Gilao, le cui sponde sono collegate da un ponte pedonale a sette arcate di origine romana. Si attraversa il ponte e si arriva alla centrale Praca da Repubblica, da qui si sale alla città vecchia dove troviamo il castello di origine moresca. Dall’alto delle mura del castello, guardando il panorama della città, si nota un particolare sistema architettonico detto “il tetto delle 4 acque” che caratterizza i tetti della città vecchia, fatto per far defluire più facilmente l’acqua piovana. Visitiamo la bella chiesa Santa Maria do Castelo con la sua torre dell’orologio e la Nossa Senhora da Grasa dagli eleganti pannelli di azulejos.

Tavira Ponte romano
I tetti di Tavira

Salutiamo Tavira ed anche il Portogallo. Entriamo in Spagna ed iniziamo il lungo viaggio di ritorno verso l’Italia. Mentre i chilometri scorrono ripensiamo a tutto quello che abbiamo visto e vissuto, un mare di ricordi e sensazioni… poi piano, piano comincia ad affiorare un’idea…quella del prossimo viaggio!!
Dopo Tavira seguiamo la N 431, poi la N 435 che attraversa la Sierra Morena fino a Zafra. Dopo troviamo un’autovia (autostrada gratuita) a quattro corsie, con pochissimo traffico, che attraversa le deserte e sconfinate pianure dell’Estremadura, dove non si scorgono insediamenti umani, ma soltanto sughere e olivi a perdita d’occhio. A Plasencia ci fermiamo per la notte al camping la Chopera (€ 16,50 con wifi)

Mercoledì 23 GIUGNO

Plasencia Salamanca Burgos Miranda de Ebro Pamplona Roncisvalle km 633

Verso le nove lasciamo il camping e fino a Salamanca percorriamo l’autovia Ruta de la Plata. Dopo Salamanca proseguiamo sull’ autovia De Castiglia, fino a Burgos. Dopo Burgos c’è un tratto ad una sola corsia fino a Miranda de Ebro, dove si riprende l’autovia de la Barranca fino a Pamplona. Arriviamo a Roncisvalle verso le 19 e parcheggiamo proprio dietro l’Abbazia dove ci sono già alcuni camper.

Roncisvalle

Andiamo a visitare questa piccola località della Navarra, immersa nel verde dei boschi e punto di partenza del Cammino di Santiago; entriamo nella bella Collegiata, in stile gotico francese, intorno alla quale sono raccolti tutti gli edifici nei quali si svolge l’assistenza ai pellegrini del Cammino.

Giovedì 24 Giugno

Roncisvalle Pau Tarbes St. Martory Foix Mirepoix Carcassonne Km 420

Roncisvalle Verso Santiago

Al mattino assistiamo alle partenze dei pellegrini, c’è ovunque una bella atmosfera di serena e gioiosa determinazione nell’affrontare il viaggio che conquista tutti, anche noi. Un giorno… forse, ora però la nostra direzione è dalla parte opposta. Saliamo fino al passo dove si trova il cippo che ricorda la battaglia di Roncisvalle e dove c’è anche un’altro parcheggio utilizzato dai camper in una bellissima posizione panoramica.

Roncisvalle

Dopo una nuova sosta in un bar di St. Martory per vedere qualche momento della partita Italia - Slovacchia (persa), verso le 19 arriviamo a Carcassonne. Il famoso parcheggio sotto le mura ora è riservato alle auto, quello per i camper è un po’ più lontano, ancora in costruzione, con solo lo scarico funzionante e per ora gratuito. Ci sono una decina di camper, ceniamo e andiamo a visitare la bella cittadina fortificata in versione notturna.

Carcassonne

Passeggiando per le stradine del centro, si percepisce che tutto l’aspetto medioevale della cittadina risente del pesante restauro ottocentesco e che quasi ogni strada e piazzetta siano praticamente un’enorme ristorante all’aria aperta. Tuttavia, nonostante questo, in qualche angolo meno affollato riusciamo a trovare un’atmosfera particolarmente affascinante.

Venerdì 25 Giugno

Carcassonne Ventimiglia km 560

Prima di ripartire dal parcheggio di Carcassonne facciamo quattro chiacchere con una coppia italiana che sta andando in Portogallo. Ci chiedono consigli e notizie fresche che siamo ben felici di dare. Ripercorriamo le note statali francesi: Montpellier, Arles, Salon e il solito inevitabile e caotico passaggio per il centro di Aix en Provence che, sia con il navigatore sia seguendo le indicazioni stradali, mai riusciamo a evitare. A Frejus facciamo la N 7 dell’Esterel, poi a Cannes prendiamo l’autostrada fino a Ventimiglia. Sostiamo per la notte nel parcheggio davanti al Camping Roma, lungo il fiume, dove ci sono già molti camper.

Sabato 26 Giugno

Ventimiglia Siena km 452


Domenica 27 Giugno

Siamo a casa. La finestra incornicia il “nostro”paesaggio: olivi, vigne, cipressi, torri e campanili, case di mattoni. Sulla parete bianca della stanza c’è ora un piccolo, grande, mare blu con il faro bianco e un volo di gabbiani. Nella nostra mente, bellissimi ricordi di grandi spazi, luce e colori netti, vento e oceano.
E’ stato un bellissimo viaggio.


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