Al ritorno dal nostro primo viaggio nel west
degli Stati Uniti non facevamo che parlare del fatto che
sarebbe stato possibile fare un altro tour nella stessa
zona riuscendo a vedere tutte cose differenti e di quanti
posti non avevamo potuto vedere per mancanza di tempo. Così,
dopo che i nostri piani iniziali per le vacanze sono saltati,
abbiamo deciso di smettere di parlarne e di passare all’azione!!!
Partenza il 29 luglio,
destinazione una stupenda città: Chicago
è una città che prima di quest’anno
non avevamo mai preso in considerazione. Mi sono accorta
parlandone che tante persone non sanno neppure dove si trova
esattamente. Ed è un vero peccato perché si
è rivelata una città favolosa…interessante,
viva, particolare, affascinante, insomma una gran bella
scoperta!
Ecco la nostra Chicago: Gita in barca …imperdibile
secondo me. Abbiamo scelto il tour combinato fiume+lago
Michigan proposto da Wendella (scendere le scale vicino
al Wrigley Building). Prima si naviga sul fiume arrivando
fin sotto le Sears Tower e poi si torna indietro e si arriva
al lago. Della spiegazione in inglese abbiamo capito ben
poco ed è stato un peccato perché sembrava
molto interessante.
Abbiamo scelto di fare la crociera nel tardo pomeriggio
in modo da riuscire a vedere il tramonto e lo skyline di
Chicago illuminato, stupendo. Il Loop … abbiamo passeggiato
nel loop la domenica mattina e devo dire che è stata
una scelta forzata ma azzeccata. Le strade erano molto tranquille
e silenziose, così abbiamo potuto ammirare i palazzi
in un’atmosfera quasi irreale.
Sears Tower
Non so se è stato un caso, ma la domenica mattina
c’erano poche persone in fila alla biglietteria e
siamo riusciti a salire velocemente. E’ proprio la
parola giusta perché l’ascensore schizza in
cima alla torre in un attimo. Per fortuna il corpo non si
accorge di questa cosa e inspiegabilmente sembra di aver
fatto solo pochi piani. All’entrata sono controllati
gli zaini e si passa sotto il metal detector come in aeroporto.
Arrivati in cima alla torre il panorama è bellissimo,
si possono anche fare delle foto su un pavimento di vetro
creando l’effetto di essere sospesi nel vuoto.
John Hancock
Anche per salire qui pochissime persone, in ascensore eravamo
addirittura soli, nessun controllo. Siamo saliti intorno
alle 18.30 e abbiamo piantato le tende!! Abbiamo atteso
il tramonto e fatto tantissime foto in notturna. La vista
è migliore rispetto alle Sears perché si vede
benissimo anche il Pier ed è questo senza dubbio
il luogo dove ammirare al meglio i fuochi artificiali.
Michigan Avenue Bridge …. impossibile non attraversare
questo ponte, cuore del centro della città. Foto
bellissime sul lungo fiume e ai palazzi.
Lo zoo
Essendo l’ingresso gratuito e avendo del tempo a disposizione
abbiamo deciso di farci un giro, per vedere come poteva
essere uno zoo cittadino. Non so neppure io cosa credevo
di trovare andando. Mi è venuta subito una gran tristezza
nel vedere tutti quei poveri animali, costretti in spazi
troppo piccoli per loro, boccheggiare dal caldo. Erano stanchissimi
e cotti dalla calura, noi con loro. E’ una visita
che consiglio solo se si hanno dei bambini, per un adulto
è una cosa triste e basta.
Millennium Park
La prima cosa che salta all’occhio è
il fagiolo, il Cloud Gate, che per me resta il simbolo di
Chicago. Questa scultura riflettente è fantastica,
coreografica al massimo, con i palazzi che vi si riflettono
creando un effetto straordinario. Da non perdere di giorno
e neppure di sera con tutte le luci intorno accese. Bello
anche il Jay Pritzker Pavillion, un auditorium all’aperto
dove di mattina abbiamo assistito a una lezione collettiva
di aerobica e alla sera a un concerto gratuito (d’estate
ci sono spettacoli ogni sera) al termine del quale abbiamo
visto tutta la struttura illuminarsi con vari colori creando
un bellissimo effetto.
Originalissime le Crown Fountain, due
torri in vetro dove sono proiettati dei volti animati e
illuminate la sera da uno spettacolo di colori. Vanno viste,
è quasi impossibile spiegarle rendendo l’idea!!
A piedi abbiamo raggiunto le Buckingham Fountain in Grant
Park, (più tradizionali ma belle ugualmente), l’Adler
Planetarium (senza entrare ma per fare delle belle foto
panoramiche alla città) il Field Museum of natural
History (entrando nell’atrio si gode di una piacevolissima
e ristoratrice aria condizionata…) e il Soldier Field
dove purtroppo non siamo riusciti a entrare per vedere il
campo da gioco.
Navy Pier
Siamo andati di sabato pomeriggio quindi ce la siamo cercata
perché c’era una ressa incredibile…un
luogo turistico al massimo ma resta comunque un posto dove
secondo me vale la pena di fare una passeggiata, magari
in un momento della giornata più azzeccato.
Arrivando in fondo al pier si possono fare delle belle foto
al John Hancock. Da non perdere se siete dei golosoni come
noi: i popcorn di Garrett il negozio era vicino al nostro
hotel e il sabato pomeriggio abbiamo notato la fila di gente
che usciva dalla porta e continuava lungo la strada.
Comprando i popcorn caramellati abbiamo capito il perché
… divini. La confezione small è una nostra
large! La deep dish pizza, specialità di Chicago
che più che pizza è una torta salata…è
strana, non da impazzire ma è sicuramente da provare.
Noi l’abbiamo mangiata in uno dei tanti Giordano’s
in giro per la città (era vicino alle Sears tower,
mi pare in JACKSON BLVD) Una taglia piccola basta per sfamare
abbondantemente 2 persone. Consiglio: cercate se possibile
di non capitare a Chicago nel fine settimana perché
dal venerdì alla domenica i prezzi degli hotel sono
esageratamente alti. Come guida tascabile ho trovato utile
la Cartoville del Touring club, essenziale ma pratica e
leggera!!!
Dall’Illinois un volo Southwest ci porta
in California….
San Diego è una città a
misura d’uomo, ci ha ricordato un po’ LA ma
molto più vivibile e tranquilla. Purtroppo è
stata un po’ penalizzata dalla bellezza della Windy
city e, pur essendoci piaciuta, non ci è rimasta
nel cuore.
Coronado Abbiamo prima curiosato tra i vialetti del famoso
hotel restando a bocca aperta per certe dependance di lusso
con tavole imbandite e cuoco privato con tanto di cappello
che lavorava ai fornelli…poi abbiamo passeggiato lungo
la spiaggia che al calar del sole era talmente dorata da
accecare… ci siamo spostati per il tramonto al Bayview
park, su 1st street, dove abbiamo fatto delle bellissime
foto alla città illuminata.
Old town
Siamo arrivati la mattina verso le 9 e non abbiamo
avuto nessun problema di parcheggio. Ancora era tutto chiuso
e abbiamo fatto un giro tra i negozietti deserti. Inizialmente
non ci ha detto gran che. Poi invece siamo entrati a curiosare
alla Casa de Estudillo, edificio originale dove ci sono
delle stanze arredate come ai tempi che furono. In una grande
stanza una coppia di anzianissimi signori, marito e moglie,
pronti a conversare, a raccontare storie ci hanno anche
suonato una canzone, lei al piano lui con l’armonica.
Hanno detto che eravamo fortunati perché loro ci
sono solo il mercoledì!!! Prendere nota.
Point Loma
Il Cabrillo National Monument (accesso all’area
con il pass dei parchi) non dice molto…anche la vista
su San Diego mi ha un po’ deluso perché in
mezzo alla baia si vede la grande area militare che “indurisce”
il paesaggio. Molto belle invece le tidepools …la
strada da imboccare è ben segnalata appena si supera
la casetta del ranger. Si parcheggia l’auto e si inizia
una passeggiata. Si ammirano le scogliere, le onde potenti
e il volo dei pellicani. Bellissimo.
USS Midway museum
La visita alla portaerei ci è piaciuta
un sacco. Faticosa perché abbiamo gironzolato per
la nave tutta la mattina, ma davvero molto interessante.
Il top è il ponte superiore dove ci sono gli aerei.
Ammirevoli i militari in pensione che lavorano come volontari
facendo da guida ai turisti…come al solito abbiamo
capito la metà di quello che spiegavano, ma è
bastato per vedere in loro l’orgoglio del militare
e la voglia di trasmettere le loro conoscenze agli altri,
ma per il piacere di farlo…e non per una mancia.
Altri posti visitati… Little Italy
per una pizza italo-americana. Balboa Park solo per vedere
com’era e, se non si è interessati ai numerosi
musei, non è un luogo imperdibile. La Jolla che non
ci ha colpito molto perché quando siamo andati c’erano
dei gran nuvoloni scuri e hanno rattristato tutto, siamo
anche arrivati in cima al monte Soledad ma non si vedeva
nulla, tutto coperto dalle nuvole. Tra le spiagge ci è
piaciuta Pacific Beach, con il Crystal Pier…dove tra
l’altro ho potuto ammirare un esempio di maschio californiano
di rara bellezza!!!! ..purtroppo ragazze niente foto!!!
Il Seaport Village un po’ deludente perché
è molto turistico, solo negozietti di souvenir e
ristoranti.
On the road …San Diego – Tucson
Tucson ci ha lasciato letteralmente senza fiato….un’afa
allucinante … ma abbiamo tenuto duro e, a colpi di
Polase, abbiamo portato a termine tutte le visite previste.
Mission San Xavier del Bac
Si trova a pochi Km da Tucson, in riserva indiana.
Merita di sicuro una visita, è molto bella e scenografica..non
ti aspetti di trovare un edificio simile in mezzo al deserto.
La visita è veloce e l’ingresso è gratuito.
Fuori dalla missione c’erano delle banchette fatiscenti
dove gli indiani preparavano il fry bread, una specie di
piadina fritta con varie farciture. Dal punto di vista igienico
non promettevano nulla di buono e quindi …lo abbiamo
subito assaggiato con la farcitura al formaggio…buonissimo!!!!
Saguaro NP
Delle due sezioni abbiamo visitato quella Est
percorrendo tutta la Cactus Forest Scenic Loop Drive, la
strada panoramica che è asfaltata, quindi molto tranquilla
da percorrere. La zona è bellissima, le distese di
cactus sono davvero impressionanti. Ce ne sono tantissimi,
di ogni forma e dimensione. Ogni minuto ti devi fermare
per una foto perché la natura ha davvero creato delle
“composizioni” straordinarie. Davvero un bel
parco.
Pima Air and Space Museum
In questo museo è possibile ammirare oltre 250 velivoli
che hanno fatto la storia dell’aviazione Americana.
Ce n’è per tutti i gusti, dai caccia, ai bombardieri
agli aerei presidenziali. E’ una visita per appassionati..infatti
io mi sono annoiata un pochino…Dal sito si possono
stampare dei buoni sconto.
Titan Missile Museum
Altro luogo per appassionati…Si visita (accompagnati)
la rampa di lancio dell’ultimo razzo Titan esistente
nella zona. I soliti ex militari in pensione ci hanno accompagnato
con una divertente ed interessante spiegazione di quello
che succedeva ai tempi della guerra fredda nella base.
Tucson – Tombstone – White Sands NM
– Alamogordo
Tombstone
Siamo arrivati, in quella che fu una cittadina mineraria,
piuttosto presto e in giro c’erano pochissimi turisti
ma tanti presunti cowboys che ti invitavano alla sparatoria
che ci sarebbe stata qualche ora dopo. Noi non avevamo tempo
e neppure interesse ad assistere, quindi ce ne siamo andati
dopo una visita un po’ veloce. Prima di arrivare in
città ci siamo fermati al Boothill Graveyard il vecchio
cimitero. L’ingresso sarebbe libero ma ad accogliere
i visitatori c’era una vecchiettina che ci ha dato
una piccola guida dietro offerta di 2 dollari ed una spiegazione
su cosa c’era da vedere che è durata di più
della visita stessa. Il cimitero è piccolo, le tombe
non dicono nulla di che …mentre strane e curiose sono
le cause di morte di chi vi è sepolto!!!
White Sands NM
Il motivo per cui siamo arrivati fino in Nuovo Messico!!
Questo parco è straordinario e particolarissimo.
Lisce e desolate dune di gesso candido. Siamo arrivati al
parco molto tardi, verso le 18 circa, il caldo era ancora
infernale…in cima a dune che sembravano fatte di neve
!! ci siamo fermati ai primi punti panoramici (Playa trail
e Interdune Broadwalk) ma è stata una perdita di
tempo. Per arrivare al cuore del parco bisogna percorrere
tutta la dunes drive fino all’anfiteatro da dove parte
l’ Alkali Flat trail che è molto lungo e a
mio avviso il percorso non è neppure ben segnalato
almeno nel primo tratto. Perciò, vista anche la temperatura,
ci siamo limitati a salire sulle prime dune…già
sufficiente per restare a bocca aperta…Al tramonto
la luce è cambiata diventando stranissima, le dune
erano quasi viola, ancora più magiche. Per la notte
ci siamo fermati ad Alamogordo, base perfetta per la visita
delle White Sands.
Alamogordo – Cortez La tappa allucinante…
Per inserire a tutti i costi il parco delle White Sands
abbiamo dovuto affrontare questo mega tappone devastante
per arrivare in Colorado. Tutto il giorno in auto, abbiamo
affrontato le caotiche autostrade di Albuquerque e siamo
arrivati in hotel stravolti. Per arricchire la tappa di
qualche km abbiamo fatto una deviazione per arrivare al
National Radio Astronomy Observatory - The Very Large Array,
un raggruppamento di radiotelescopi . Ci sono 27 antenne
paraboliche del diametro di 26 metri , disposte lungo 3
bracci, ognuno lungo 21 km, che vanno a formare una gigantesca
Y. Notevoli! La visita è libera e molto veloce. C’è
un piccolo centro visitatori con un museo e all’esterno,
seguendo un breve percorso segnalato, si arriva fin sotto
ad una delle parabole per vederla da vicino.
Cortez
Mesa Verde
Questo parco è diviso in due sezioni Wetherill Mesa
e Chapin Mesa. La strada per arrivare al Wetherill chiude
alle 16, quindi se si vuole visitare bisogna prendere bene
i tempi, noi non lo sapevamo e siamo rimasti fregati. Questo
parco è interessante, ci sono dei pueblos ben conservati
e belli da vedere. Appena arrivati siamo andati al centro
informazioni per acquistare i biglietti (3$ a testa) per
la visita guidata a Cliff Palace, fatta alle 2 del pomeriggio
sotto un sole devastante.
La visita è semplice, ci si deve solo arrampicare
su qualche scaletta di legno…ma è il caldo
che ti stende. Consiglio acqua, cappello e pancia piena.
E’ facile anche il sentiero che porta alla Spruce
Tree House, molto coreografica e con visita libera. Per
aver preso male i tempi siamo riusciti solo a vedere queste
2 e a fare il giro panoramico del Mesa top Loop.
Consiglio di rispettare tassativamente i limiti di velocità
dentro al parco.
Noi siamo sempre stati attenti ma qui, per una serie di
fattori, ci siamo distratti un attimo e siamo stati inseguiti
con tanto partenza in sgommata da un ranger/poliziotto che
ci ha lasciato un bel ricordino del parco: 95 dollari di
multa. Per la cronaca dai 30 km/h che avremmo dovuto fare
stavamo andando ai 40, non è che eravamo lanciati
a 200 all’ora….Da quel momento i cartelli di
limite velocità sono diventati la nostra ossessione,
siamo stati attentissimi a non sgarrare e ci siamo resi
conto che erano ben pochi a farlo…..ma per noi una
multa è bastata e avanzata !
Cortez – Canyon de Chelly- Petrified Forest
– Hollbrook
Canyon de Chelly
Credevo fosse arduo superare lo squallore di Kayenta, ma
sbagliavo…c’è di peggio: Chinle, porta
di accesso per il Canyon. Consiglio vivamente di non tenere
in considerazione questo paese per dormire, visitate il
canyon e andate oltre. Il Canyon ha l’ingresso gratuito
ed è diviso in due rim: il north rim (Canyon del
Muerto) e il South rim che è il Canyon de Chelly
vero e proprio. E’ stata una piacevole sorpresa e
ci è piaciuto molto. Fermandosi ai vari view point
(dove troverete sempre i navajo a vendere monili) si possono
ammirare dei panorami straordinari, fantastico lo Spider
rock Overlook.
Petrified Forest
Altro parco molto bello. Come prima cosa abbiamo percorso
la strada panoramica del Painted Desert fermandoci ai view
point, bei panorami ma purtroppo una pessima luce ci ha
impedito di ammirarne al meglio le sfumature di colore.
Ci siamo poi diretti alla sezione del parco dove si trovano
in maggiore quantità i tronchi pietrificati. Il parco
chiude alle 19 e arrivando tardi abbiamo fatto tutto un
po’ di corsa, abbiamo percorso solo la parte iniziale
del trail Blu Mesa che merita assolutamente. E’ un
po’ faticoso perché ci sono dei tratti in salita
ma è davvero un percorso bello e particolare, in
mezzo a badlands multicolori e tronchi pietrificati. I tronchi
più belli però sono nella Rainbow forest,
sono grandi, trasformati dal tempo in quarzo (almeno così
dice la guida…) e le loro sezioni hanno dei colori
fantastici. Sembrano davvero delle pietre preziose. In entrata
al parco ti chiedono se hai in auto delle pietre, nella
brochure si raccomandano di non toccare nulla e di segnalare
infrazioni alle regole da parte di altri visitatori. Poi
appena fuori dal parco ci sono dei giganteschi negozi di
souvenir con immense distese di tronchi in vendita. Mah?!
Holbrook – Sedona passando per….
Winslow veloce passaggio per fare la foto allo stemma della
Route 66 dipinto sulla strada
Meteor Crater
Come avrete già capito mio marito è appassionato
di tutto ciò che riguarda lo spazio & co. …
L’accesso a questo sito è piuttosto caro, 15$
a testa. Si tratta di un enorme cratere creatosi 50.000
anni fa in seguito alla caduta di un grandissimo meteorite.
Lo si può ammirare da scalinate panoramiche senza
fare troppa fatica per cui la visita è piuttosto
veloce. C’è un museo con foto e animazioni.
Walnut Canyon Non ci è piaciuto per niente. Abbiamo
percorso il Rim Trail da cui si possono vedere da lontano
le rovine indiane e ce ne siamo andati.
Montezuma Well
Percorrendo un piccolo trail tutto in pieno sole si arriva
ad un piccolo lago naturale creatosi in un cratere vulcanico.
Lo si guarda e basta, non è neanche tanto bello..anche
se la visita è gratuita non ne vale la pena.
Montezuma Castle Dopo Mesa Verde e Canyon de Chelly questo
luogo è stata una piccola delusione…le rovine
viste in precedenza erano molto più grandi e spettacolari.
Per fortuna non è faticoso arrivarci, il sentiero
è tutto pianeggiante e pavimentato benissimo. Alzi
lo sguardo e vedi il “castello”.
Sedona
Dopo tante baraccopoli indiane ci è sembrato di arrivare
a Beverly Hills…Sedona è molto carina, elegantissima,
case fantastiche perfettamente in armonia con il paesaggio.
E’ circondata da montagne rosse e vegetazione verde
e rigogliosa. Abbiamo fatto il giro dei view point: Bell
Rock, Cathedral Rock,Chapel of Holy Cross, Airport Mesa.
Per lasciare l’auto nei parcheggi di questi punti
panoramici si deve fare un ticket di 5$ ma è valido
anche l’annual pass dei parchi. Nelle macchinette
c’è scritto solo che è valido ma non
dice altro perciò noi lo abbiamo lasciato in vista
in auto. Voglio segnalare il Days Inn Sedona 2991 West 89°
Hwy 89 (sconto ABN) Essendo in un paese molto curato anche
questo motel ha una marcia in più. Ottimo rapporto
qualità-prezzo, buonissima scelta.
Sedona – Page
Per arrivare da Sedona a Flagstaff abbiamo percorso la 89A,
bellissima strada panoramica che attraversa l’ Oak
Creek Canyon.
Sunset Crater Volcano
Questo piccolo parco vicino a Flagstaff ci è piaciuto
molto! Abbiamo percorso il Lava Flow Trail, semplicissimo
circa 1 miglio, camminando vicino alle colate laviche. Questo
parco è collegato con una bella strada panoramica
al Wupatki NM, antico territorio degli anasazi. Il paesaggio
cambia drasticamente, dalla roccia nera ed alla vegetazione
ricca si ripiomba nel deserto!!! Ci siamo fermati in 2 siti:
il Wukoki pueblo, una fortezza rossa costruita su una roccia
in mezzo al deserto, e al Wupatki pueblo un antico villaggio
ben conservato. Molto bello.
Page … dove il tempo non basta mai...
Antelope Canyon LOWER
Arrivando al parcheggio alle 9 di mattina c’era già
un po’ di fila alla cassa ma si è smaltita
in fretta. Si entra nel canyon in gruppi da circa 10 persone
accompagnati dalla guida navajo oppure allo stesso costo
si può avere il pass fotografico e si entra da soli.
Accettano solo contanti. L’ingresso nel canyon è
d’effetto perché ti cali all’interno
passando attraverso delle piccole spaccature nella roccia.
Superati questi punti un po’ stretti però la
situazione si normalizza, non ci sono passaggi difficoltosi
e il canyon in alto è più aperto del fratellino
upper.
La visita è a senso unico, quindi entri da una parte
ed esci alla fine del canyon senza incrociare altri gruppi
nel senso opposto. La cosa più dura da fare è
stata per me alla fine della visita. Si salgono delle scale
e si cammina poi in salita sotto il sole per ritornare al
parcheggio.
Gita sul lago Powell mezza giornata con
escursione al Rainbow Bridge
I biglietti si comprano al Lake Powell resort, ci si mette
in fila con gli ospiti che devono fare il check in. Costosissima
242,50 $ in due, comprende limonata, acqua, uno snack ai
cereali e una mela (che sapeva di muffa) al ritorno dal
trail. Non è necessario prenotare dall’Italia,
noi abbiamo comprato i biglietti sul posto e il giorno dopo
la prenotazione abbiamo anche chiesto un cambio di orario
senza avere problemi.
In navigazione si può ascoltare l’audio guida
dove c’è anche quella remota e sconosciuta
lingua che è l’italiano. Il battello si ferma
nei punti particolari e si ascolta la descrizione. Nella
guida e nel foglio informativo del resort c’è
scritto che il trail è lungo 1 miglio e ¼
mentre in realtà il percorso da fare è molto
più breve e tutto pianeggiante. Il Rainbow Bridge
è davvero spettacolare ed enorme, ad attenderci c’era
un ranger simpaticissimo che ci ha intrattenuto con una
divertente spiegazione sulla scoperta e sul significato
importantissimo che l’arco ha per gli indiani.
The Wave Da quando abbiamo scoperto l’esistenza
di questo posto abbiamo desiderato andarci. Conquistarlo
è davvero difficile perché possono accedervi
solo 20 persone al giorno (10 vincono la lotteria su internet
e 10 vengono sorteggiati alla Paria station il giorno prima).
Come abbiamo fatto non lo so, ma abbiamo vinto la lotteria
sul web. Per arrivare al parcheggio da dove parte il trail
si deve percorrere una strada sterrata per circa 15 km.
Ci sono diversi punti critici che si affrontano meglio con
una vettura un po’ alta. Se piove questa strada non
è praticabile. Devo essere sincera…il trail
(circa 1 h e 45 min a tratta) per una persona non allenata
come me è davvero massacrante.
Ci sono alcuni punti in salita (il tratto finale prima
di arrivare al canyon in particolare…) e si cammina
spesso sulla sabbia, il che rende tutto molto più
duro, e la quantità enorme di acqua da portare nello
zaino si sente tutta (e l’acqua serve…). Ci
vuole anche parecchia attenzione per seguire i punti di
riferimento della mappa che viene spedita assieme ai permessi.
Abbiamo iniziato il trail alle 5 di mattina quindi la temperatura
era accettabile, fatica, ma alla fine lo spettacolo è
stato meraviglioso.
The Wave è un luogo magico, talmente
originale e spettacolare da sembrare finto...invece è
tutta opera della natura. Siamo rimasti ad ammirare, fotografare
ed esplorare fino alle 13,30 circa. La partenza sulla via
del ritorno è stata anche un po’ obbligata
perché stavano arrivando dei pesanti nuvoloni neri,
bisognava levare le tende e ritornare al parcheggio prima
possibile per evitare la pioggia e tutto quello che poteva
derivarne….Rifare la camminata sotto al sole cocente,
con zero ombra è stata la prova fisica più
dura fatta fin ora in vita mia. Al rientro in hotel solo
la forza per una doccia e poi doppio capottamento (perché
non ero stanca solo io eh!!!) sul letto fino a sera
Da Page verso Kanab
Grand Canyon North Rim
Mi incuriosiva parecchio vedere questo lato del canyon.
Per arrivarci si percorre una lunghissima strada in mezzo
ad una vallata circondata da boschi. Questo lato è
meno frequentato, è tutto più ridotto rispetto
al South Rim. Per ragioni di tempo non siamo riusciti a
vedere tutti i view point. Ci siamo fermati a Point Imperial
e poi abbiamo percorso il breve trail che parte dal visitor
center e porta a Bright Angel Point. La vista sul canyon
è meno ampia rispetto all’altro rim ma comunque
è uno spettacolo incredibile. Per una prima visita
è sicuramente meglio il South anche se ad essere
onesta non saprei dire quale dei due ho preferito…
del North ho apprezzato molto la quiete che ha reso la visita
rilassante.
Coral Pink Sand dunes State Park
Dopo aver visto delle foto meravigliose, ci aspettavamo
molto da questo parco che invece si è rivelato una
delle poche delusioni del viaggio. Si paga il ticket di
6 dollari per l’ingresso e poi si percorre una breve
strada che porta prima ad un belvedere sulle dune (si parcheggia
e si accede ad una piccola gradinata tipo stadio) e poi
si arriva ad un’area di parcheggio per campeggiatori.
C’è un sentiero che si addentra in mezzo alle
dune ma a piedi, senza attrezzatura e con un caldo esagerato
è stato possibile fare solo qualche passo, giusto
per vedere com’era salire in cima ad una duna. E’
il paradiso dei quad (si vedevano le sgommate nella sabbia)…con
quelli si che l’esplorazione sarebbe stata divertente!!!
Kanab è un piccolo paesino molto
carino e tranquillo. Troppo forte l’idea del manichino
dentro la macchina della polizia parcheggiata a lato della
strada principale…ci siamo cascati in pieno!!!! Segnalo
il nostro motel Aikens Lodge. Molto carino, pulito, buon
prezzo, una scelta davvero ottima.
Dalla tranquilla Kanab a …Las Vegas
Valley of Fire State Park
All’ingresso del parco abbiamo pagato la
tassa di 10 dollari col metodo della busta. Imbusti i soldi,
che devono essere contati perché non c’è
nessuno che da resto, e infili il tutto dentro ad un tubo,
dopo aver staccato il lembo della busta che, compilato,
va esposto in auto. Sinceramente non capisco come possano
effettuare dei controlli su chi paga e chi furbeggia prendendosi
solo il lembo della busta per l’auto….Questo
parco ci è piaciuto molto, nonostante le temperature
infernali. Devo dire che il nome è azzeccatissimo.
Abbiamo percorso la strada panoramica fermandoci ai view
point senza fare nessun trail. Panorami bellissimi, rocce
imponenti in mille sfumature di colore. Molto particolare.
A Las Vegas come al solito il navigatore ha dato i numeri
facendoci perdere un po’ di tempo …il Treasure
Island si è rivelato una buona scelta, la stanza
con la vista sulla strip è stata una fantastica idea,
ci è piaciuta moltissimo. Il vulcano del Mirage si
vedeva benissimo….Abbiamo visitato gli interni degli
hotel che la scorsa volta non eravamo riusciti a vedere…il
Mirage e il bellissimo Bellagio. E, naturalmente, le fontane
che adoro!!!!
In escursione da Las Vegas.
Hoover Dam
Abbiamo visto in tv come è stata costruita,
non potevamo non andare!! La visita è molto veloce
se non si sceglie di fare un tour guidato. C’è
un parcheggio comodo ma costoso (7 dollari) oppure ci sono
dei parcheggi gratuiti più distanti dalla diga che
necessitano di una bella camminata. Ci siamo spinti fino
a Kingman perché avevamo letto che era carina…a
dire il vero non ci ha colpito moltissimo. Abbiamo fatto
qualche foto alla locomotiva, mangiato un buon hamburger
in un simpatico dinner Mr. D'z Route 66 Diner Sarebbe forse
stato carino un giretto al museo della Route 66, avendo
altre cose da vedere temevamo di non avere abbastanza tempo.
Choloride Living ghost town … perché
in effetti ci abitano. Non ci è piaciuta moltissimo
perché più che ghost town è un insieme
di case un po’ “sgarrupate”, alcune bizzarre,
altre abbandonate a loro stesse, ma nulla di che.
Nelson Si prende una deviazione dalla strada principale,
percorrendo una lunghissima strada dritta in mezzo al nulla.
Si arriva ad un gruppo di case, anche queste strane e comunque,
in parte, abitate. In alcuni giardini delle sculture molto
originali…come devono esserlo delle persone che vivono
in un posto così.
Fatto un giretto in mezzo a queste case (dove hai una sensazione
molto strana…cioè quella di non vedere nessuno
ma di sentire che qualcuno osserva te!!) abbiamo continuato
a percorrere la lunga strada fino ad arrivare al vero cuore
di Nelson. Vecchi edifici, un vecchio saloon, la pompa di
benzina, i resti della miniera, vecchi aerei abbandonati…non
si capisce bene cosa sia originale e cosa sia stato messo
apposta, ma l’insieme funziona!! È molto carino
e sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo. Se
si è in zona merita una visita senza dubbio.
Las Vegas – Pasadena
Red Rock Canyon
Prima di lasciare la zona di Las Vegas abbiamo
visitato anche questo parco, ma si è rivelato un
po’ deludente. Abbiamo percorso la scenic drive ma,
anche se il panorama è bello, alla fine del viaggio
lo abbiamo paragonato ad altri paesaggi e non ci ha colpito
in modo particolare. Accettano il pass annuale dei parchi.
Pasadena ero curiosa di visitarla e abbiamo scelto di fermarci
qui invece che a Los Angeles perché la grande città
l’avevamo già vista. Old Pasadena è
carina, la sera si può passeggiare tranquilli (anche
se i barboni non mancano mai…) ci sono molti locali
per cenare, davvero per tutti i gusti e anche tanti negozietti
carini per sfogare la voglia di shopping.
Griffith Observatory
Ci è piaciuto moltissimo. Peccato per il panorama,
di giorno non si vedeva nulla perché Los Angeles
era avvolta dalla foschia. Però si vedeva la scritta
Hollywood!! Molto interessante e gratuita la mostra sullo
spazio, si spiegano le galassie, le fasi lunari, eclissi,
maree e al piano inferiore una mostra su meteoriti e pianeti.
Ci siamo tornati anche di sera per ammirare LA al tramonto
e di notte, meraviglioso.
Il nostro viaggio si è concluso al LAX dopo 3 settimane
di bellissimi panorami e grandi città. Ci è
piaciuto molto, abbiamo percorso tanta strada ma ne è
valsa la pena. Il vecchio west ancora una volta non ci ha
deluso e ci ha regalato ricordi indelebili.