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In marcia verso Istanbul

di Andrea Pecoraro

EQUIPAGGI: 2 (totale 4 adulti e 4 Bambini, dai 3 ai 12 anni)
CAMPER: Elnag Marlin 64 – Roller Team Granduca 64
KM Percorsi: circa 4.200 (gasolio in media € 1,30)
ITINERARIO: Roma – Istambul
GIORNI: 25 (dal 2 agosto al 26 agosto 2008)

2 Agosto – Fatte le ultime verifiche al carico e ai camper si parte: direzione porto di BARI.
Il viaggio scorre tranquillo. Arrivo al porto: caldo e afa da vendere e imbarco rimandato dalla Super Fast alle 17,30!! Siamo sotto il sole sorseggiando: caffè, birra, coca cola e acqua; ma il caldo ha la meglio. Sudati come orsi polari all’equatore, saliamo in nave, parcheggiamo i camper (quasi dentro il garage anche se dovremmo essere in Open Deck) e assaltiamo i saloni del traghetto: belli, puliti e freddissimi.
Chiacchere, foto di rito, corse dietro ai bambini che si perdono di continuo. Così facciamo trascorrere il tempo fino all’ora di cena che, dopo una salutare doccia, viene consumata nelle dinette dei nostri camper.
Notte: CALDO sopportabile


3 Agosto – In Grecia! Arrivo a Patrasso ore 12,30 prendiamo la statale verso Atene con meta Loutrakia (km 150) dove giungiamo alle 16. Parcheggiamo vicino alla spiaggia, o meglio la spiaggia parcheggia vicino a noi. Infatti un vento teso riempie i nostri mezzi di sabbia e polvere mentre ci facciamo il primo bagno nelle acque greche (Bandiera blu della FEE).
Si riparte alla volta di Capo Ireon (a circa 15 minuti da Loutrakia), dove vicino ad una taverna si può fare campeggio libero ai bordi del lago. Il posto è molto bello e si può accedere alla spiaggia vicino agli scavi archeologici a titolo gratuito. Appuntamento ore 7 direzione Chalkida (isola di Eubea).


4 Agosto – (tappa di circa 240 km) Partenza puntuale, sfioriamo Atene con il suo traffico e lo smog procedendo sull’autostrada, a pagamento con un casello dopo l’altro (ogni 20-30 km) per tutto il percorso a € 4,30 a passaggio. Procediamo verso Chalkida traversando il ponte che collega l’isola alla terra ferma e ci incamminiamo attraverso uno splendido e continuo bosco che varia dalla macchia mediterranea, alla pineta, al faggeto.
Raggiungiamo la costa ovest dove l’unico campeggio è nella località Rovies “Camping Rovies”. Dopo le verifiche della spiaggia, dei servizi e della disponibilità di una piazzola decidiamo di fermarci almeno tre notti prima di dare il via alla marcia di avvicinamento ad Istanbul.
Il posto è incantevole e le piazzole, molto ombreggiate, sono dotate di elettricità e acqua potabile. La scelta cade su due spazi contigui che hanno solo un piccolo difetto: alberi con rami bassi.
Tentiamo il parcheggio salendo sui tetti dei mezzi per spostare i rami sotto gli occhi atterriti delle signore e infatti, ecco la prima vittima: il camper di Maurizio che viene ferito sulla spalla anteriore destra con prognosi minima di una settimana (pannello di fibra bucato da un ramo nascosto tra il fogliame).
Estratti ombrelloni, tavolini, sedie, mute, gonfiabili … tutti al mare. Il posto è splendido l’acqua pulitissima e calda. Anche il campeggio offre servizi buoni (il market è però minimalista). Ci fermiamo tre notti.

7 Agosto – (tappa prevista 148 km, reali 260 km) Ci apprestiamo e questa volta, durante la manovra viene colpito l’oblò posteriore del camper di Andrea che se la cava con una leggera distorsione ed una piccola frattura ad un perno riparabile in loco. Partiamo e decidiamo di prendere il traghetto per Glika per poi proseguire per Volos e Kalà Nerà.

Seguendo la costa verso nord arriviamo dopo km 30 a Loutrà Aidipsoù: centro turistico con un piccolo porto cui attraccano i traghetti per la terra ferma. Andrea ne scorge uno che sta imbarcando le auto, ci precipitiamo al botteghino per i biglietti, saliamo di corsa con i camper, ci sistemiamo nel saloncino con aria condizionata; ma… da una scritta lampeggiante ci accorgiamo che il traghetto ci porta a Arkitsa. Sono circa 70 km in più da percorrere.
Beh! Questa è la vacanza in camper! Traversata di circa un’ora e mezza e decidiamo di fermarci a Lamia per ritrovare un ristorantino già sperimentato lo sorso anno. Arriviamo a Lamia circa alle ore 14,30 e ritroviamo il posto delle libagioni sulla strada che dalla periferia conduce al centro vicino ad una grande ferramenta.
Menu: “Pita giros” colmi di tutto (cipolla, pomodoro, insalata, salse, ecc), souvlaki, patatine fritte, acqua, birra e coca cola.

Caldo e pesantezza di stomaco rischiano di minare la riuscita della tappa di trasferimento ma, al costo di un euro pro capite, troviamo un bar che ci fa un buon espresso (Lavazza). Decidiamo di cambiare destinazione e si riparte lungo l’autostrada che da Lamia porta a Larissa (pedaggio i soliti € 4,30 ogni 20/30 Km). Usciamo in direzione Agiokampos, la zona balneare di Larissa in cui viene segnalato dalle guide un arenile di 12 km. Ci arriviamo dopo essere passati tra frutteti e campi coltivati. La spiaggia è veramente grande anche se non c’è un vero e proprio arenile ma una granella di piccoli ciottoli.
Cerchiamo un campeggio! L’unico vicino al mare è pieno come un uovo e ci viene data l’indicazione per un altro impianto recettivo. Il campeggio sito a 400 metri dalla spiaggia sembra vissuto solo presso l’ingresso, mentre all’interno è in stato di semi abbandono. Decidiamo di fermarci solo per una notte al prezzo di € 18 posizionandoci con un mezzo in una piazzola e l’altro sulla stradina di transito (non passa certo nessuno nella landa abbandonata!).
Dopo una cena rapida smontiamo le biciclette per una passeggiata serale lungo la costa dove c’è una pista ciclabile.

8 Agosto – (tappa prevista km 160 effettivi km 60) Risveglio ore 8 lasciamo la piazzola e il camping e ci parcheggiamo lungo la spiaggia, siamo soli nel raggio di 1 km.
Giornata di riposo con bagno fra le onde e “Skim board” impossibile per la presenza di sassi. Ripartiamo nel primo pomeriggio dopo una doccia sulla spiaggia, alla volta di Salonicco. Percorriamo la strada litoranea passando per Stomio fino ad arrivare all’autostrada. Il paesaggio è splendido e ci sono molte spiagge accessibili con possibilità di fare campeggio libero.
Arriviamo a Ampelakia e ci fermiamo, dopo circa 30 km, vicino Tembi per visitare un tratto del fiume Pineios in parte a piedi e in parte con un battello fluviale, con il “capitano Nicholas”. Abbiamo così la possibilità di vedere un monastero Greco-ortodosso durante un battesimo di un bambino e il fianco del monte Olimpo con la roccia somigliante al dio Apollo. La passeggiata in barca lungo il fiume dura circa mezz’ora e al costo di € 6 per gli adulti e € 4 per i maggiori di 7 anni si possono ammirare le sponde, le lavanderie (vi si lavano ancora oggi stoffe e tappeti) e una roccia del monte Olimpo la cui forma ricorda il dio Apollo.
Percorriamo altri 30 km quando stanchi e col buio che avanzava decidiamo di fermarci e pernottare. Scegliamo la zona di Platamonas. Chiediamo informazioni ad una coppia di camperisti francesi che ci indicano, per la notte, il campeggio “Platamonas”. Nella piazzola assegnata la polvere regna sovrana e anche la spiaggia; ma, per una sola notte, l’importante e avere i servizi igienici puliti e la possibilità di caricare acqua potabile.
Notte: Sonno interrotto solo dal movimento veicolare sulla strada che fiancheggia il camping e dal camion della nettezza urbana che alle 6 del mattino effettua il ritiro della nettezza urbana.

9 Agosto – (tappa km 270) Sveglia ore 6 e partenza ora 8 destinazione Tessaloniki (Salonicco) dove arriviamo in mattinata. Parcheggiamo vicino al museo archeologico (senza saperlo), ci facciamo regalare una cartina della città da un autonoleggio e iniziamo la visita a piedi. La città è caldissima ma riusciamo a vedere i siti turistici più importanti e facciamo tappa, su richiesta dei bambini, da Mc Donald anche se noi grandi avremmo preferito un “pita giros” volante.
Si avvicina la sera decidiamo di fare una tappa e sostare a Kavala dov’è segnalato un campeggio. Lo troviamo è il “Batis Multiplex” un centro vacanze molto bello, attrezzato ma lontano dal centro. Per una notte cerchiamo una sistemazione alternativa (non costosa) e poi vorremmo mangiare un po’ di pesce. Torniamo verso il centro dove Maurizio vede un parcheggio nella piazza principale. Ci fermiamo, contrattiamo con il custode per € 8 per la notte e andiamo sul lungomare per cercare un posto dove mangiare. Lo troviamo, siamo turisti, i tempi del servizio sono esasperanti, mangiamo tardi, male e spendiamo troppo.
In camper una notte calda, calda, caldissima e piena di zanzare.

10 Agosto – Sveglia ore 6, solo per gli autisti! Ci attendono circa 460 km per arrivare a Istanbul. Imbocchiamo l’autostrada direzione Alexandroùpoli In frontiera c’è fila grazie anche alle procedura doganali lente e poco chiare in cui il personale di frontiera parla né l’inglese né il francese; ci fermiamo al duty free per cambiare un pò di euro in lire turche (cambio €1 / Lyt 1,80). Il viaggio prosegue su una strada statale, piuttosto comoda, che traversa molti centri balneari in cui campeggi improvvisati fanno da cornice a casette residenziali. Troveremo una sistemazione adeguata? Il pensiero ci segue fino all’indicazione dell’autostrada per Istanbul. Ci immettiamo e ci godiamo gli ultimi 80 km di strada ottima.
Arriviamo in città e dopo aver chiesto alla “polizia stradale” un’area di parcheggio procediamo verso l’aeroporto e una località, Barkyköy, in cui dovrebbe esserci un campeggio. Strada sbagliata, torniamo indietro, infatti il campeggio dovrebbe essere verso il centro, prima del quartiere Topkapi.
Ci arriviamo davanti: NON c’è più! L’unico camping di Istanbul è stato chiuso tre anni fa. Ma siamo fortunati e chiediamo informazioni e dopo varie peripezie e cambi strada raggiungiamo il “famoso” CAMPING LONDRA nella zona Güngören (la via è: Eski Londra Asfalti).
Beh! Camping è una parola grossa: parliamo di un parcheggio dietro il centro culturale turco di fianco ad un kartodromo e in prossimità di alcuni campi di calcetto, al quale si accede passando dal benzinaio della “Shell” sulla via principale.
Incontriamo Alì un tuttofare del luogo che in inglese comprensibile ci dice che non esistono altri camping/parcheggi (falso! Ne troviamo uno il giorno della partenza sul lungomare dopo l’ingresso del quartiere Topkapi – in strada e pieno di camion!) e che i servizi sono disponibili dietro al kartodromo; purtroppo risalgono al periodo bizantino. Scoviamo un allaccio di corrente su una ciabatta appesa ad una struttura metallica delle tensostrutture dei campi di calcetto e vediamo il ristorante del “camping” (1/18 di stella nella migliore delle ipotesi).
Alì ci propone anche un servizio di shuttle fino al centro storico al prezzo di 100 lire turche andata e ritorno (sono circa 40 km), trattiamo e chiudiamo a 90.

11 Agosto – Visita ad Istanbul. Ali ci aspetta puntualissimo alle ore 8,30 con la sua Renault 12 “semi diroccata d’antiquariato se non si smonta” e con un taxi dotato di tutti i confort. Arriviamo in centro e visitiamo la Moschea Blu, le Cisterne, il Topkapi ma Santa Sofia è chiusa. Facciamo uno stop & go con un kebab volante e andiamo al Gran Bazar.
Impressioni: posto incantevole ma manca l’aria e i prezzi sono alti.
Ceniamo nei camper e di corsa usciamo per il giro “by Nigth” che abbiamo pianificato con Ali al costo 100 lire turche. La città illuminata è affascinante traversiamo il Bosforo e siamo in ASIA!

12 Agosto – (tappa km 450) Fuggiamo dal Camping Londra prendendo l’autostrada. Sbagliamo uscita e invece di dirigerci per Tekirdag facciamo rotta per Sofia (Bulgaria). Ci accorgiamo dell’errore e facciamo dietro front alla prima uscita disponibile. PROBLEMA: pedaggio LYT 2,30 ma al casello non accettano né carte di credito né moneta straniera e NOI NON ABBIAMO PIÚ VALUTA LOCALE. Dopo aver cercato di comunicare col casellante in tutte le lingue da noi conosciute, svuotiamo le tasche degli € spicci residui e mosso a pietà alza la sbarra e ci lascia uscire.
Rientriamo in Grecia: autostrada e uscita Chrysoupoli verso Keramoti per imbarcarci con destinazione l’isola di Thàsos. Riusciamo a salire sul traghetto quasi al volo, o meglio, dopo aver misurato con la fettuccia i camper insieme all’agente incaricato della biglietteria e pagato i 30 € richiesti.
Arriviamo all’ora di pranzo e seguendo le indicazioni di un camperista conosciuto in nave puntiamo su Potos dove ci ha magnificato la presenza di un campeggio vicino ad un borgo con una spiaggia meravigliosa (VERO!). Ma il campeggio è pieno! Con molta cortesia le receptionist ci trovano un posto a Skalia Prinos presso il campeggio municipale (20 km verso Thasos). L’alternativa è uno squallido camping presso Skalia Killirakis o fare più di 50 km verso Chrysì Ammoudià per raggiungere il campeggio “Gold Beach”.
Arriviamo, quindi, a Prinos, (N.d.r. c’è il porto con traghetti verso la terra ferma) e costeggiando il mare arriviamo al Campig Municipale: bello, in piano, ombreggiato con buoni servizi e un prezzo di € 18 per equipaggio. Unico neo: stradine strette, alberi bassi e cespugli.
I generi di sussistenza sono acquistati sia presso il market del campeggio, abbastanza fornito, sia presso il vicino centro di Prinos (A/R 6 km in bicicletta). Ferragosto si avvicina!
Ci fermiamo 4 notti.

16 Agosto – (tappa km 120) Il traghetto per Kavala parte alle ore 16,30. Cosa fare? Si parte verso il sud dell’isola alla ricerca di spiagge dove trascorrere qualche ora. Ne troviamo due incantevoli (a circa 20 km) e facilmente accessibili. Nella prima, una caletta in prevalenza rocciosa dotata di un sentiero per raggiungerla, troviamo dei greci che fanno campeggio libero in tenda. Nella seconda molto sabbiosa, scarichiamo le “attrezzature marine” e via tutti in acqua!
Giunge l’ora di lasciare Thassos e rimesse a posto le attrezzature torniamo a Prinos. C’è fila per imbarcarsi, ma ancora un paio di posti per i nostri mezzi ci sono: sborsiamo i 50 € richiesti e affrontiamo l’ora e mezza che ci separa dalla terra ferma.
Arrivo a Kavala e via verso il monte Athos. Passata Asprovalta puntiamo su Stavros dove arriviamo in tempo per far fare ai bambini un bagno rinfrescante. Ci posizioniamo, su consiglio di un camperista greco nel grande parcheggio vicino alla spiaggia. Ma il posto è rumoroso e decidiamo di andarcene. In moto e in marcia verso Olympiada (a circa 20 km). La raggiungiamo verso le 21 e dopo aver traversato il paese per la notte ci fermiamo nel parcheggio del porto di fianco alla chiesa.
Il paese, frequentato solo da greci, è piccolo e si allunga su una piccola insenatura. Mettiamo a letto i ragazzi e facciamo una passeggiata fra i numerosi ristorantini e taverne. Il posto è turistico, pieno di vita e di ragazzi sul “muretto”; inoltre ha una spiaggia molto carina e acqua pulitissima.

17 Agosto – (Tappa km 140) partiamo presto da Olympiada verso Stratoni/Polygyros/Agio Nichòlaos per arrivare a Vourvourou (Sithonia), strada bella ma lunga la percorrenza per le molte curve. Arrivo nel pomeriggio al campeggio “Campsite REA”. É un bel campeggio ed è frequentato sia da greci sia da numerosi italiani con camper e barche al seguito. É molto ombreggiato ogni piazzola è dotata di acqua corrente e i servizi sono di buon livello. Il costo è di circa 26 euro al giorno.
La spiaggia è meravigliosa: è raccolta in una grande insenatura con una isola che la protegge dal mare aperto. Ha sabbia fina e si può passeggiare lungo una laguna procedendo su una striscia di sabbia che la circonda. Grazie ad una interruzione della lingua sabbiosa è possibile veder modificare la profondità della laguna col movimento di marea.
Decidiamo di fermarci almeno tre giorni. Il market è poco fornito; infatti a parte la frutta buona e a prezzi onesti, non si può comprare altro. Quindi ci rivolgiamo alla direzione che a cadenza quotidiana offre il servizio di macelleria (acquisto su ordinazione), per poter accendere brace e cucinare all’aperto.

20 Agosto – (tappa km 70) Si parte per cercare altre spiagge e visitare la penisola di Sithonia. Lungo la costa viene la voglia di fermarsi ad ogni chilometro, ma facciamo una sosta solo per un bagno in prossimità del campeggio “Artemenistis” (www.Artemenistis.com.gr), poco prima di Sarti, per poi proseguire alla volta di Toroni. Superiamo la cittadina e ci dirigiamo verso una spiaggia seguendo l’indicazione “ethnic beach” presente sulla statale. Arriviamo in una piccola spiaggia con un bar arroccato su un costone di roccia costruito in legno, colorato con le tinte della Giamaica e sponsorizzato dalla birra Heineken: stop per bagno e merenda!
Torniamo verso Toroni dove sono accampati diversi camperisti italiani. Raggiungiamo il posto sulla spiaggia in tempo per assistere al tramonto, ma prima di prepararci per raggiungere la taverna più vicina…. il camper di Andrea è sepolto nella sabbia.
Durante una manovra le ruote hanno scavato un fossato solo grazie all’intervento di un gentilissimo proprietario di una Range Rover Sport (200 cv a benzina) siamo SALVI!!

21 Agosto – Ci rendiamo conto che dobbiamo pensare ad avvicinarci ad Igoumenitsa per tornare in Italia. Non paghi di quanto abbiamo visto decidiamo di non scendere lungo la Calcidika penisola di Cassandra, ma di andare a visitare le grotte in cui si sono insediate civiltà preistoriche. Arriviamo, quindi, a Petralona (a circa km 90) che conserva la grotta ove nel 1960 fu scoperto il più antico scheletro umano mai rinvenuto in Europa (ARCHANTHROPUS) e le tracce delle antiche civiltà dell’osso e della pietra.
Ripartiamo in direzione Salonicco cercando un posto dove fermarci per una o due notti prima di traversare la Grecia centrale. Decidiamo di dirigerci verso le spiagge sotto il Monte Olimpo e dopo 130 km arriviamo a Korinos nel pomeriggio. Unico campeggio, ma con grande spiaggia attrezzata con ombrelloni (al costo di una consumazione per tutto il giorno), bar e docce. Il campeggio (25 €/gg circa) è buono anche se le docce calde, al nostro arrivo, si guastano! Spesa in bicicletta con market a 6 km.
Stop per tre notti con scarico di tutte le attrezzature.

24 Agosto – Tristezza!! L’ora X del ritorno si avvicina e partiamo alla volta del porto d’imbarco. Traversiamo tutta la Grecia da est ad ovest. Raggiungiamo verso le 18 l’ultima meta: le sorgenti del fiume Acheronte presso Glyki. Il posto appare subito fantastico: parcheggio ampio con molti camper in sosta libera. Ci posizioniamo vicino al torrente in prossimità di una taverna.

25 Agosto – La sveglia viene dai ragazzi alle ore 7,30! Si dormiva benissimo e al fresco, ma ci siamo dimenticati di aver promesso loro che saremmo andati a fare rafting lungo il fiume. Ci prepariamo e alle ore 9, al costo di € 6 ci lanciamo lungo le “lente” del fiumiciattolo.
Dopo essere tornati alla base iniziamo la risalita a piedi delle sorgenti: ACQUA a 10-12°. Dopo un’ora decidiamo di tornare indietro perché la nostra meta, un ponte romano, è ancora molto lontana. Di nuovo i guadi e soste al sole lungo le piccole spiagge di ghiaia fino a che ci fermiamo in una taverna lungo il corso d’acqua.
Partiamo verso Igoumenitsa. Arriviamo verso le 18: check in e ricerca di un parcheggio per fare un pò di shopping prima della cena e dell’imbarco previsto per le 23.30. Saliti in nave, per primi e felici del nostro posto in “Open Deck”, ci troviamo invece parcheggiati nel garage tra i TIR, appena vicini ad un finestrone con l’afa che ci attanaglia la gola. Sarà una serata rovente? Dopo una doccia proviamo a fare un giro nella nave dove c’è l’aria condizionata con visita alla discoteca dove si balla il sirtaki. Sconfortati proviamo ad andare a dormire.
Allontanandoci con la nave dalla Grecia l’effetto afa si fa evanescente ed un fresco venticello ci consente di riposare senza problemi.

26 Agosto – Arrivo ore 9.30 a Bari e triste arrivo a Roma alle 15,30, malgrado l’appuntamento per una uscita verso la Cascata delle Marmore per una nuova esperienza di rafting su un percorso più serio, ma questo è un altro racconto.


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