TURCHIA IN CAMPER
ESTATE 2007
testo e foto di Ferruccio e Patrizia
Volendo andare a Cipro in camper, abbiamo avuto il problema di
come andare e tornare. Quindi pur se velocemente siamo passati in
Turchia e al ritorno più precisamente ad Istanbul. Dopo 15
anni.
I primi problemi sono stati burocratici. I nostri documenti e quelli
del camper.
Volevamo fare l’andata via terra, Trieste, Slovenia, Croazia,
Serbia, Bulgaria, Istanbul, Tasucu, Cipro con visite. Colpevolmente
ci siamo accorti tardi di un passaporto scaduto e la Serbia chiede
il passaporto. Potevamo allungare per l’Ungheria e Romania,
ma diventava veramente troppo. Quindi Brindisi, Grecia, Cipro e
Turchia di ritorno. Ma anche questo stava saltando il mattino della
partenza, perché secondo il ns. Ministero degli Affari Esteri,
(http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?turchia) : “Documentazione
necessaria per l'ingresso nel paese": L'accesso è consentito
anche con la sola carta di identità valida per l'espatrio.
Per coloro che vi si recano per motivi diversi dal turismo è
necessario il passaporto. In particolare, tale documento è
necessario per coloro che viaggiano con mezzi propri (autovettura,
moto, camper etc.); i veicoli in questione vengono iscritti sul
passaporto al momento dell'ingresso in Turchia e tale iscrizione
viene ricontrollata al momento dell'uscita”. Quindi non potevamo
entrare con il ns. camper in Turchia, avendo un passaporto scaduto.
Telefonata al Consolato Turco di Milano che ci dice di stare tranquilli
perché al controllo della ns C.d’I. sul foglietto che
ci daranno in entrata e che riconsegneremo in uscita, scriveranno
i dati del mezzo. Alééé!!!.
Giovedì 12 luglio, siamo arrivati a Patrasso
e ci siamo diretti al Pireo. Nonostante quanto scritto un po’
dappertutto sull’esistenza di traghetti per Cipro dal Pireo,arrivati
lì dobbiamo cambiare tutto. Non ci sono traghetti per Cipro.
Dopo una giornata a cercarlo, demoralizzati, erano le 19.00, essendo
appena partito il traghetto per Rodi e da lì a Marmaris (sud
Turchia). Abbiamo deciso di prendere l’indomani un traghetto
per Kios a 280€ e li per Çesme (est Turchia) per la
modica cifra di 135€ per soli 10 km di distanza. Andiamo a
cercare una taverna greca classica. Missione semi-impossibile. Il
menù è ormai globalizzato con pochi piatti greci,
il moussaka non si trova più. Mangiamo classico greco in
un ristorantino familiare a 21€. La notte l’abbiamo passata
dentro l’area gate anche se non si poteva. Faceva caldo. Molto
caldo. Non certo quanto ne avremmo più avanti.
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Venerdì 13, alle 11 arriviamo a Kios alle
17,30. Tutto il paese è sul porto. Deve essere una bella
isola, ma non siamo in condizioni per girarla in una serata. Ci
piazziamo di fronte al cancelletto di imbarco per il traghettino,
20 m circa, che ci porterà a Çesme. Mangiamo in una
taverna, come quelle di 20-30 anni fa, di una gentilissima ed umana
signora. Intorno solo locali giovanilisti ed alla moda come a Rimini.
Musica a manetta e frastuono. Abbiamo mangiato bene a 18€.
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Il Sabato 14, si parte per Çesme alle 09,00.
Si arriva alle 10,00. Passaggio doganale svolto dalla compagnia
del traghetto, in 20 minuti. E’ sabato, entriamo finalmente
in Turchia per correre a Tasucù per l’imbarco per Girne
(Cipro). Il cambio Lira turca £ - Euro € è 1£=0,59€.
Ci fermiamo per una banca e mangiamo qualcosa a Turgutlu, una cittadina
agricola moderna dell’interno sulla strada per Konia, ma dove
il velo delle donne predomina. Si sente fortissima l’aria
di elezioni che arrivano. Mangiamo delle ottime Kofte e salsine
e bibita in un locale a sole 12£ . Compriamo delle ciambelle
con sesamo ad 1£ l’una, e ripartiamo. Tutto il percorso
per l’imbarco è lungo, con un paesaggio bellissimo
di queste distese dell’altopiano Anatolico perfettamente coltivato
e con strade sempre decenti e a quattro corsie. Dimenticavo, diversamente
da quanto ricordavamo, dopo la pazzesca inflazione degli ultimi
anni, un chay (the) a 1.500.000£ turche, il carburante costa
più che in Italia, a luglio, gasolio, motorin, a 2,30£
turche al litro, circa 1,256€. Per quanto è grande la
Turchia diventa una voce non insignificante per un turismo itinerante.
Gli stessi turchi all’interno, con il proprio mezzo, viaggiano
molto meno di 15 anni fa. Alle 22,00 arriviamo alle porte di Konia
e la superiamo cercando un distributore aperto nella notte dove
dormire. Ci fermiamo alle 00,30.
Alla domenica 15 luglio. Alle 05,00 ci svegliamo
e ripartiamo. Sono gli ultimi 250km con un pezzo di montagna tortuoso
e con camion in difficoltà perché molto ripido, ma
strada larga e buona. Poi giù verso Silifke e poi Tasucu.
Prima della cittadina vorremmo fare gasolio, visto il costo turco
pensiamo che a Cipro Nord costerà ancora di più data
la sua completa dipendenza dalla Turchia. Ma la pigrizia vince su
un paio di € di risparmio. Arriviamo alle 09,00. C’è
mercato, con tanta frutta e verdura e vestiario vario. Tasucu è
una cittadina sul mare che vive del turismo turco e del passaggio
con traghetto per Cipro nord, Girne/Kyrenia. Prendiamo un chay e
ce lo fanno pagare caro 1£, mentre nell’attesa dell’imbarco,
fino a sera, lo pagheremo 0,50£. Poi partiamo per Cipro.
Questa parte del diario la troverete alla voce >>“Cipro
in camper luglio 2007”.
Dopo due settimane rientriamo in Turchia, sbarcando di nuovo a Tusucu.
Lunedì 30 luglio. Ci mettiamo un’ora
e mezza prima di uscire dall’area doganale di Tusucu. Alle
22 ci fermiamo subito a mangiare una pide ed una insalata mista.
Deliziose. Ripartiamo verso Konia. Fa molto caldo e vogliamo fresco.
Vogliamo arrivare in montagna. Facciamo una foto notturna al cartello
che indica il luogo dove è morto l’imperatore Federico
detto il Barbarossa di ritorno dalle crociate.Traffico pochissimo.
Lungo la strada ci sono tanti slarghi pieni di bancarelle con tutto
il possibile di frutta fresca e secca, spezie e souvenir. Subito
dopo Mut vi è un paesino proprio sulla strada dove si sta
concludendo una grande festa paesana. Fa quasi freddo. Bellissimo.
Sono le 00.30. in due secondi chiudiamo tutto e a nanna. Peccato
che ripartiremo alle 5.

Martedì 31 luglio. Sveglia e senza colazione
ripartiamo subito. Dopo Karaman iniziamo a vedere qualche macchina.
Sono stanco e Patrizia mi sostituisce alla guida. So che non è
facile per lei. Non guida molto. Debbo avere una espressione da
paura se si vince. Dopo tanta strada larga e senza nessuno, lei
si becca i lavori per il raddoppio della carreggiata ed un po’
di attraversamenti cittadini. Dopo più di un’ora mi
sveglio. Prendiamo le ottime ciambelle con sesamo e facciamo colazione.
È molto tesa. Che stress per lei. Ripartiamo verso Karahamzali.
È ormai una superstrada. Comoda e troppo piena di pattuglie
di polizia con autovelox. Noi non siamo un problema, andiamo a max
110 in discesa. Da Golbasi, periferia sud di Ankara imbocchiamo
una bellissima autostrada fino ad Istanbul. Lunga, molto lunga.
Lunghissima. È impressionante intorno ad Ankara la quantità
enorme di villette a schiera nuovissime o in costruzione. Senza
soluzione di continuità.
Alle 18 riusciremo ad arrivare alla periferia di Istanbul. Giriamo
tutto intorno alla città per arrivare nella parte europea
ed andare in un campeggio di quelli che vi sono nella zona di Barirkoy,
periferia ovest nei dintorni dell’aeroporto Ataturk. Il mitico
London e dintorni. Arriviamo ed il distributore è sempre
lo stesso, molto rinnovato. Sulla parete vediamo la scritta Camping
London. Assaporiamo già doccia, pulizia e 2-3gg. di vagabondaggio
per la città. Macché. Dietro, il campeggio non c’è
più. C’è solo la ricezione, chiusa e nient’altro.
Al suo posto un grosso kartodromo, dei campi da calcetto a 5 o 7,
ed in fondo un grosso parcheggio. Fuori vi sono parcheggiati 2 camper
italiani.
Eppure i nostri dati sono di poco prima di partire: ACSI campeggi,
Ente Turismo Turco, ecc. ecc.. Sarà così per tutti
gli altri campeggi che conoscevamo e che sono segnalati sulle guide.
Pazzesco!!! Una città come Istanbul! Dopo 2 ore di peregrinazioni,
un tassista ci propone di andare in un otoparking (parcheggio auto),
custodito giorno e notte. E vada. Ci rassegniamo all’OTO Parking
Florya, a 100m dalla stazione ferroviaria di Florya, in Florya Caddesì
nella periferia ovest di Istanbul. Arriviamo e diamo 10£ turche
al tassista che si raccomanda con i ragazzi del parcheggio. Pagheremo
10£ per notte per il solo parcheggio. Se vogliamo fare acqua
non problema, ma non ci sono servizi e corrente. Va bene. Sono simpatici.
Ci facciamo la doccia, in camper e ci prepariamo ad uscire.
Si vede che stiamo più a nord, fa caldo ma quello giusto,
normale, senza afa con un po’ di vento. Sembra quasi fresco
rispetto a Cipro. Andiamo verso la stazione per prendere il treno
leggero che porterà a Eminonu, scendendo però ad Avrupa
Banliyo Kumkapi, da dove risalendo a piedi, perpendicolare alla
ferrovia, per circa 10 mn. si arriva davanti al Gran Bazar. Ma la
stanchezza è tanta e sono le 20 passate, quindi davanti alla
stazione c’è il deposito taxi Florya e lo prendiamo.
Fa tutto il lungomare e poi risale verso il centro in 20mn. siamo
davanti al Gran Bazar per 22£. Che bello. Qui ci sono capolinea
di autobus verso ovest. Ci passa anche una sorta di metropolitana
leggera di superficie che da Eminonu, passando davanti alle Moschee,
Blu e Santa Sofia, attraversando il centro va verso ovest. Passeggiata
serale alle moschee. Non le vedevamo da 15 anni. Sempre bellissime.
Sembra che non facciano più lo spettacolo di luci e descrizione
storica di fronte alla Moschea Blu.
Sarà che Istanbul è oggi governata dal partito religioso?
È ancora aperta, si può visitare, per la prima volta
di sera ci riusciamo. È bellissima. Ci fanno togliere le
scarpe, mettere un pareo ed il velo sulla testa a Patrizia. Che
atmosfera! Usciamo dopo un po’ molto colpiti e contenti. Facciamo
foto a tutte e due le Moschee. Ormai alle 23,30 decidiamo di andare
a dormire. Prendiamo un taxi che approfittando del poco traffico
corre a velocità folle, 110-130, sempre sul lungomare, con
mille semafori ed anche persone che attraversano. Notiamo che proprio
dove saremmo scesi con il treno leggero sul lato del mare, vi sono
alcuni parcheggi, Otoparking, a pagamento. Decidiamo che l’indomani
torniamo in camper e parcheggeremo lì e vedremo se passarci
la notte. Arriviamo al parcheggio Florya in 15mn. Ci chiede 39£.
Ci rifiutiamo e gli diciamo che era partito già con quasi
10£, mentre all’andata l’altro era partito da
2.50. La differenza non è la notturna. Quindi non gli daremo
più di 25£. Scendiamo e ce ne andiamo. Non ha discusso.
Entriamo nel parcheggio, salutiamo gli addetti, che sono curdi,
ed entriamo in camper. Non si dormirà male. Si sta bene.
Mercoledì 1 agosto. Ci alziamo alle 7.30
e decidiamo di uscire subito col camper per andare dove avevamo
visto la sera prima. Vi arriviamo alle 8.30. e per la giornata paghiamo
5£. L’entrata è nel contro viale, subito dopo
l’ingresso per i traghetti. Comodissimo. Scendiamo e passando
sotto la ferrovia, risaliamo verso il centro. Lungo la strada ci
sono tantissimi negozietti non turistici e quindi deliziosi. Arriviamo
nel piazzale d’ingresso al Gran Bazar. Decidiamo di fare colazione
alla turca. Chay e cibi salati. Stupendo. Iniziamo il giro. Entrare
nel bazar è sempre un'emozione fortissima. Prendiamo dei
ricordi e regali. Mai accettare ciò che vi chiedono senza
trattare. Ma trattare con rispetto della loro dignità perché
non vogliono truffarvi. La trattativa per loro è un’arte
e un piacere. Se voi accettate senza trattare, loro prendono i vostri
soldi, ma non c’è soddisfazione. Non facciamo i soliti
occidentali o peggio americani, arroganti e spocchiosi.
Dopo 2h usciamo e sempre nella piazza antistante, facciamo uno
spuntino. Nel tavolino di fianco ci sono un anziano ed una bimba
che ci ascoltano. Si presentano. Lui di Istanbul emigrato da un
po’ d’anni a Lugano (CH) e la nipote nata lì.
Ci spiega quanto è cambiata la città e la Turchia.
Arriva la figlia. Chiacchieriamo un po’, ci salutiamo. Decidiamo
di tornare al camper con tutti i nostri pacchetti per la strada
che abbiamo fatto all’andata, questa volta in discesa. Restiamo
un po’ in camper e decidiamo che vogliamo tornare a casa.
Cipro, la Turchia ed Istanbul sono belle, ma in questa vacanza che
volevamo tranquilla e certi di non avere molte sorprese, abbiamo
avuto troppe contrarietà. Siamo un po’ sfibrati. Ne
parleremo a conclusione quando tireremo le somme. Ora a malincuore,
vogliamo ripartire.
Mentre usciamo dal parcheggio, passiamo di fianco ad un pullman
siriano da cui stanno scendendo molti giovani. Uno ha la maglietta
della Roma. Gli diciamo forza Roma!!! Lui felice ci dice che sono
una squadra siriana ma lui è tifoso juventino. Grandi sorrisi
e saluti. Riprendiamo la Kennedy Caddesi, il lungomare, verso ovest
e poi entriamo in autostrada verso Edirne. A metà strada
giriamo verso Canakkale e poi Alessandropoli in Yunanistan, come
chiamano in lingua turca la Grecia. Lungo la strada ci sono delle
spiagge con gitanti, ma il mar di Marmara non ci attira molto. Tiriamo
dritto. Quasi al confine incontriamo un paio di camper, sono italiani.
All’ultimo distributore mettiamo le ultime 7£ di gasolio.
Arriveremo agli sgoccioli al primo distributore in Grecia. Al confine
turco sono molto efficienti. In 10 minuti siamo fuori. Attraversiamo
il confine sul ponte del fiume Meric in turco ed Èvros in
greco. Militari turchi prima, molto rilassati e militari greci dopo,
un pò arcigni, un pò nascosti e con mitra esibiti.
Confine greco molto più complicato. Ma questa è un’altra
storia.
Conclusioni
Istanbul
Sempre stupenda e spettacolare. Forse un po’ dimessa, dato
il loro momento politico. I campeggi non ci sono, ma nessuna difficoltà
può far mancare questo appuntamento. Certo sarebbe un problema
con le tende.
Turchia
Grande, sempre bella e turchi sempre ospitali. Per il giro fatto,
il paese è grande, i km. tanti e quindi il costo del carburante
incide sull’economia del viaggio.
Costi
Per questo pezzo di viaggio sui 2.500€ partendo da Milano
fino a Tusucu a/r, compreso i regalini del Gran Bazar di Istanbul,
più il prezzo descritto nel pezzo >>“Cipro
in camper luglio 2007”
In conclusione, ci sarebbero tante cose da dire, ma siamo già
in un mondo in cui si vive per interposta persona, tv e con paura,
bisogna andare e vivere le proprie esperienze proprio perché
sono frutto delle proprie emozioni.
Buon viaggio.
Ferruccio e Patrizia
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