Viaggiare - Diari di Viaggio

Introduzione

Le tappe del viaggio

Itinerario giornaliero

 

Proposta di Viaggio a Santiago de Compostela

in occasione del Giubileo (5-28 luglio 2004)

testo e foto di Claudio Galliani

IL CAMMINO DELLE STELLE
 

ITINERARIO GIORNALIERO PARTICOLAREGGIATO

"PROLOGO"  Polvo, barro, sol y lluvia
Es el Camino de Santiago
Millares de peregrinos
Y más un millar de años

Peregrino ¿quien te llama?
¿que fuerza oculta te atrae?
Ni el Camino de las estrellas
Ni las grandes catedrales

No es la bravura Navarra
Ni el vino de los Riojanos
Ni los mariscos gallegos
Ni los campos castellanos

Peregrino ¿quien te llama?
¿que fuerza oculta te atrae?
Ni las gentes del Camino
Ni las costumbres rurales.

Ni es la historia y la cultura
Ni el gallo de la Calzada
Ni el palacio de Gaudì
Ni el castillo de Ponferrada.

Todo lo veo al pasar
Y es un gozo verlo todo
Mas la voz que a mi me llama
Lo siento mucho mas hondo

La fuerza que a mi me empuja
La fuerza que a mi me atrae
No es explicara ni yo
Sòlo el de arriba lo sabe

(da uno scritto presso Nàjera, sul muro di una vecchia fabbrica)

Al fine di rendere la ns. proposta di itinerario interessante storicamente e paesaggisticamente sin "da subito" abbiamo scelto come punto di partenza dall'Italia la località di Vinadio (CN) in alta Valle Stura, anche perché è un Comune "Amico del Camperista" che mette a disposizione per la sosta dei mezzi un  bellissimo e vasto piazzale vicino al centro storico. 

VINADIO
Vinadio (CN), arrivo sul piazzale antistante il "Rivellino" (superato il paese subito a Sx); si consiglia di visitare l'interessantissimo sistema fortificato costruito da Carlo Alberto (per una visita guidata rivolgersi all'apposito ufficio: entrate dall'ingresso originale al forte attraverso il rivellino; appena superata la "Porta di Savoia" si arriva in una piazzetta; l'ufficio delle guide si trova a Sx vicino al garage dell'ambulanza ed è ben indicato); e di gustare una cena di buon augurio presso il ristorante "La Grotta", vicino alla caserma dei Carabinieri all'altro capo del paese (prenotare!) dove la signora Carla Mo è nota per i suoi manicaretti. Pernottamento logico sul piazzale del forte. (acqua + camper service). 

VINADIO-SISTERON
Da Vinadio, partenza per la strada del Col de Larche D900 ed arrivo a La Condamine da dove parte a Sx prima del ponte che immette all'abitato la rotabile militare che porta all'opera corazzata CORF (Maginot) di Roche la Croix (carta Michelin 1:200.000 n.ro 147 riquadro E1 riportate senza nome sia l'opera alta sia la bassa a quota 1551 subito a Sud di Meyronnes) munita di torretta d'artiglieria a scomparsa ed oggi, dismessa dall'Armeé, restaurata e visitabile; si tenga presente che il complesso è ancora tutto armato (sono stati tolti unicamente gli otturatori ai pezzi ed asportato il munizionamento) e la torretta di artiglieria munita di un complesso binato da 75 mm e del peso di quasi 300 tonnellate è ancora perfettamente brandeggiabile ed è così ben bilanciata da consentirne il sollevamento a mano per la messa in batteria da parte di soli due serventi.  Inizio visita prevedibile lunedì e venerdì (le visite non sono quotidiane; rivolgersi a La Condamine all'Ufficio Turistico o ai n.ri telefonici 04.92.81.03.68 / 04.92.81.21.76 / 04.92.81.04.71 per informazioni e prenotare) ore 14, durata h 1.30. 
La strada di accesso lunga circa 7Km è sterrata ma perfettamente percorribile in autocaravan e non vi sono rami bassi che possano "mettere in crisi". Unica limitazione sono gli scarsi posti-parcheggio (non più di 10 ...e possono esserci anche altri visitatori), pertanto, se saremo più equipaggi, sarà indispensabile "concentrare" le persone nel minor numero possibile di mezzi scegliendo quelli più piccoli lasciando gli altri a La Condamine. 
Terminata la visita si prosegue per Barcelonnette, seguendo il corso dell'Ubaye; Subito dopo Lauzet-Ubaye, a Dx per D954, splendida vista sul Lago de la "Serre-Ponçon"; Savines le Lac a Sx per N94, Chorges, Gap ("Sosta Gasolio" ed eventuali acquisti presso uno dei tanti Ipermarché/Supermarché dove il carburante costa molto meno che altrove). Da Gap per N85 a Sisteron, sistemazione mezzi al campeggio (con piscina).
Camping Municipal Sisteron 
"Les Prés-Hauts" categoria **** 
Tel+Fax: 0492611969; 
prenotazioni: O.T.S.I. 
Tel: 0492613650 / Fax: 0492611957. Mairie: Place de la République 
F-04200 SISTERON 
Office de Tourisme Tel: 0492611203.
SISTERON-ORANGE
Mattinata a disposizione per la visita al borgo medioevale di Sisteron, del forte (che conserva strutture Vauban) e della gola della Durance con i suoi spettacolari strati di roccia in giacitura verticale. (Dal campeggio bus-navetta che porta in centro). Alle 12.30 partenza tassativa dal campeggio (in caso contrario Vi conteggiano una giornata in più) e per D53 poi a Dx per D946 al Col de la Pigière, poi per D546 ed a Sx per D542 al Col de Macuègne da dove a Sx si stacca la D63 che porta al Col de l'Homme Mort e poi diventa D1 che si segue fino a Sault in piena zona di coltivazione della lavanda. 
Andando in Luglio non è possibile vedere le distillerie di essenza di lavanda in funzione in quanto il raccolto inizia ai primi di Agosto; se interessa acquistare essenza pura di lavanda o "lavandin" (è un ibrido, ma altrettanto buono) direttamente in distilleria, prevedere al ritorno una sosta in località Rosans sulla D994 dove, presso la distilleria di essenza di lavanda della Societé Cooperative Agricole "Lavande des Alpes" Le Collet F-05150 Rosans., si può acquistare sul posto ad ottimo prezzo, 

GPS distilleria Rosans:
N 44°-22.49'-2" / E-5°-27.24'-0"
La distilleria è operativa dal 26/07 al 10/09 (date approssimate). 
Sempre sulla via del ritorno, se Vi piacciono le olive si consiglia di fermarsi sempre sulla D994 e prima di Rosans a Nyons (centro di produzione di ottime olive & olio di oliva "super" anche se decisamente molto caro se rapportato al prezzo di un buon "Extra Vergine" in Italia); spaccio dopo Nyons sulla Sx con ampio piazzale di sosta.

GPS spaccio:
N-44°-23.28'-2" / E-5°-12.14'-1"

Se lo spaccio è chiuso ci si può rivolgere per acquisti direttamente alla Cooperativa in Nyons.

Cooperative du Nyonsais;
Orario spaccio 9-12 / 14.30-18.30
Tel: Spaccio 04.75.27.72.22 / Sede:
04.75.26.03.44 / fax 04.75.26.23.16
Place Olivier de Serres
B.P. 9 - F-26111 NYONS Cédex

Da Sault per D164 alla vetta del Mont Ventoux (notissimo per il Tour de France e per il panorama da mozzafiato che ci si gode) con successiva discesa a ND. de Groseau con la sua risorgenza carsica e Malaucene (cittadina da dove il Petrarca partì per la sua storica salita al monte). Da Malaucene per D938 a Carpentras e poi per D950 ad Orange. Campeggio: Venendo da Nord per N-7, girare a Dx all'ultimo semaforo prima dell'arco romano poi seguire le indicazioni. Venendo da Sud (Avignon; Carpentras etc.) traversare tutta Orange, superare l'arco romano e girare a Sx al primo semaforo. 
Camping Orange "Le Jonquier", 
qualifica: **
Rue Alexis Carrel; Tel: 0490344948. 
CAMPING CONVENZIONATO
CON IL Caravan Club Gorizia. 

ORANGE
Sosta & giornata completa a Orange per visitare o compiere escursioni (a libera scelta di ciascuno secondo i propri interessi): Orange (la romana Arausium) con il teatro romano unico in Europa (un qualcosa di simile lo troviamo anche a Mérida in Spagna, ma non così ben conservato) per avere il fondale di scena originale e praticamente intatto con perfettamente in posto e visibili anche i supporti dove venivano infilati i pali che reggevano il "velarium".
Nel piccolo museo annesso (proprio di fronte all'ingresso del teatro) è conservato in originale (questo è l'unico conosciuto al mondo) il catasto romano su marmo con riportata la centuriazione della zona; Orange è anche famosa per altro in quanto è proprio da qui che ebbe origine l'omonima famiglia che tanta importanza assunse presso le case regnanti d'Europa ...tra gli altri ricordate dopo la dittatura di Oliver Cromwell quel Guglielmo d'Orange che salì al trono d'Inghilterra ed il suo "Bill of Rights" alla base della democrazia britannica e ...quella marcia che i protestanti britannici ogni anno compiono in Irlanda e che scatena ancora oggi reazioni estremistiche nella popolazione cattolica? Ad Orange poi  c'è, per chi fosse interessato anche a queste cose, il comando della "Legion"... insomma ad Orange ce n'è da vedere ed un tanto da giustificare una sosta presso il piccolo campeggio Jonquier dove il gestore Denis Joël, carissimo amico & collaboratore del Caravan Club Gorizia, offrirà la possibilità, per chi lo volesse, anche di fare dell'equitazione. In zona tantissime poi sono le attrattive quali ad esempio l'acquedotto romano di Nimes (Nemasium) conosciuto come "Pont du Gard" 

VISITE CONSIGLIATE
· La città di Orange, l'Arco di Trionfo, il Teatro Romano e l'interessantissimo piccolo museo annesso; si va a piedi o, meglio, in bicicletta (se non avete la bicicletta con Voi, presso il campeggio se ne possono noleggiare) 
· Visita agli scavi dell'interessante insediamento romano di Vaison la Romaine
· Visita alla Fontaine de Vaucluse & Avignon ed alla vicina abbazia cistercense di Senanque
· Visita al "Pont du Gard" & Avignon

ORANGE-LE PUY EN VELAY
La strada che verrà percorsa è stata studiata per privilegiare la panoramicità dei luoghi attraversati; se c'è buon tempo è letteralmente spettacolare. Da Orange per N7 fino a Bollène poi Sx per D994 fino Pont St Esprit; a Dx per N86 fino bivio Sx in località St.Just (rotatoria con al centro di essa come punto di riferimento un grosso pino marittimo molto evidente sperando che non lo taglino) per D290 e a St Martin d'Ardeche; poi sulla "Corniche de l'Ardeche" (punti panoramici e fotografici stupendi) fino a Vallon Pont d'Arc..
Da Vallon Pont d'Arc per D579 fino a Ruoms poi prendere a Sx D4 che si percorre sino ad incontrare D104 che si prende a Dx; dopo circa 1Km bivio a Sx per D5; seguire D5 (attraversando Largentiere) fino ad incontrare D24 che si prende a Sx; si attraversa Valgorge e si supera il "Col de Meyrand" (poco prima del passo, a Dx magnifico belvedere sulla vallata) fino a confluire su D19 che si prende a Sx fino a Le Bez; qui si va a Dx per D239 attraversando il "Col du Pendu" fino a N102 (al Col de la Chavade) che si prende a Sx, poi fino Pradelles poi per N88 a Le Puy. Sistemazione dei mezzi al campeggio municipale sottostante la Cappella di S. Michele. 
Camping de Bouthezard
F-43000Aiguilhe/Le Puy en Velay.
Tel: 0471095509. 

In caso di maltempo si consiglia di modificare l'itinerario Orange-Le Puy 
nel seguente modo:
da Orange prendere N7 direzione Nord fino a Pierrelatte, poi a Sx per N93 poi N86 fino Le Teil; di qui a Sx per N102 passando per Aubenas fino alla periferia di Pradelles; poi N88 fino Le Puy.

LE PUY EN VELAY
Le Puy en Velay, graziosa cittadina del Massif Central dalla storia ultramillenaria, già sito conosciuto in epoca preromana per i culti druidici e partenza ufficiale della "Via Podiensis" merita una visita approfondita; cito solo alcune delle principali attrattive: 
1. la Cattedrale è unica nel suo genere perché non vi si entra dalla facciata ma "da sotto", per citare i suoi descrittori medioevali "vi si entra dall'ombelico e si esce per le orecchie"; scherzi a parte, la grandiosa cattedrale romanica, costruita a sbalzo sul fianco di una collina nel sito di un antico santuario druidico (all'interno è conservata ancora una delle pietre, "la pierre des fievres" che la tradizione considera miracolose, del "dolmen" originale), ha l'ingresso principale che sbocca, dopo una lunga scalinata, proprio al centro della navata centrale (l'ombelico) ed altre due porte si vano all'altezza dei transetti (le orecchie). Al suo interno è conservata la "Vergine Nera", statua del XVII secolo (l'originale portato da re Luigi IX "il Santo" tro al ritorno dalla 7^Crociata fu bruciato l' 8 Giugno 1794 durante la rivoluzione francese) che fu rifatta in base ad un disegno del 1777 e fu consacrata su delega di Papa Pio IX l' 8 Giugno 1856 nell'anniversario della distruzione, è ritenuta miracolosa e viene portata in processione attraverso tutta la città con una grandissima festa di fede e di popolo ogni 15 Agosto. 
Non è comunque la prima statua della Vergine conservata nella Cattedrale in quanto ben prima del regno di Luigi IX la presenza di una statua miracolosa di Maria è segnalata già da cronache del X° secolo e si ritiene sia servita da modello per tutte le "Vergini in Maestà" dell'Auvergne.
Prima di lanciarci nella ns. avventura, presso la Sacristia troveremo il "livre d'or" (chiederlo alla donnetta che vende i "gadgets", lo ha lei in consegna e pure il timbro "tampon" di convalida per la "Compostela"), dove tutti i pellegrini, prima di partire per Santiago, hanno praticamente da sempre confidato per iscritto i loro pensieri; non saremo noi a rompere una simpatica tradizione ormai consolidata da tempo immemorabile.

Timbro in chiesa.

2. La Cappella di S. Michele, costruita da Gotescalco nel 961 al ritorno dal pellegrinaggio a Santiago ed in seguito divenuta sede di eremitaggio (oggi  scomparso) è costruita in cima ad un ripidissimo "neck" vulcanico che, come un dito puntato al cielo, sorregge la piccola chiesa/santuario testimonianza di fede ed anche di una determinazione unica nel volerla edificare in quel luogo; i più di 200 gradini della ripida scala che vi giunge possono provocare a chi non è abituato all'esposizione al vuoto anche una sensazione di vertigine. 
3. Nôtre Dame de France: il giorno 8 Settembre (giorno della natività di Maria) 1855 il generale Pélissier espugnò la piazzaforte di Sebastopoli (vedasi Guerra di Crimea, quella cui parteciparono anche reparti italiani alla battaglia della Cérnaja) ed in segno di gratitudine al suo ritorno consigliò al vescovo di Le Puy di chiedere in dono a Napoleone III i cannoni catturati al nemico per costruire la gigantesca statua della Vergine. 
La richiesta fu approvata, così la statua, pesante 835 tonnellate, è stata realizzata interamente in acciaio utilizzando per la costruzione 213 cannoni russi catturati con la presa di Sebastopoli (alcuni pezzi di artiglieria "avanzati" dalla fusione sono conservati e visibili ai piedi della statua con ben evidente ancora oggi l'emblema dello Zar). Tutto l'interno (cavo) della statua è visitabile ed è anche possibile con una scaletta uscire da una botola posta proprio sulla testa con la corona di stelle che fa da balaustra. 
Il Giubileo di Le Puy
Anche Le Puy gode l'attribuzione di un suo proprio Giubileo derivato dalla "Grande Paura dell'anno 1000": nel 992, Bernhard, monaco tedesco, aveva profetizzato la fine del mondo per il Venerdì Santo di quell'anno (che cadeva al 25 di Marzo, giorno dell'Annunciazione); la fine del mondo non ci fu, ma il grandissimo numero di pellegrini concentratisi a Le Puy in tale occasione fece sì che il Vaticano istituisse per la città un Giubileo ogni volta che il Venerdì Santo cade al 25 Marzo; il primo fu nel 1065, l'ultimo nel 1932 ed i prossimi saranno nel 2005 (il 30°) e poi nel 2016. 
L'importanza di Le Puy 
in periodo medioevaleNel 778 CarloMagno assediò il forte di Lourdes. Il comandante arabo Mirat ricevette quale ambasciatore il vescovo di Le Puy per trattare la resa; l'arabo rifiutò decisamente di arrendersi a CarloMagno, ma si sottomise a Notre-Dame du Puy della quale riconobbe la sovranità, fu così battezzato con il nome di Lorus e CarloMagno tolse l'assedio in quanto, vista la conversione, ne erano cadute le motivazioni. 
Altre curiosità
Tradizione di Le Puy sono i merletti artigianali al tombolo (a fusello): è facile assistere alla lavorazione di questi piccoli capolavori nelle viuzze della città vecchia e non mancano negozi specializzati per chi ne volesse acquistare. 

"VIA PODIENSIS"

Sabato 10/07
LE PUY EN VELAY - ESPALION 
Rispettata la tradizione dell'iscrizione dei ns. equipaggi presso il Libro d'Oro ci lanciamo sul percorso.

ATTENZIONE MOLTO IMPORTANTE
Da qui in avanti, ove è possibile, farsi mettere sempre il timbro ("tampon" in francese; "sello" in spagnolo) della struttura religiosa/parrocchia o quant'altro visitata: serviranno a Santiago per comprovare l'avvenuto compimento del percorso ed ottenere la "Compostela" (vedi) o il certificato.
Da Le Puy, e più precisamente dalla "Place du Plot" parte "Via Podiensis", l'itinerario di Gotescalco; come dice il cartello ben visibile: "Ici, prend naissance la <Via Podiensis> grande route du Pèlerinage de St. Jacques de Compostelle"; lì i pellegrini medioevali si radunavano prima di lanciarsi o verso Santiago di Compostella o verso il Santuario di St. Gilles du-Gard ("Voie Régordane, les chemins de la Tolérance", che sarà probabilmente oggetto di un'altra futura proposta del Caravan Club Gorizia per quanto riguarda le mete tradizionali). Le  strade dei pellegrinaggi a Santiago e St. Gilles convergono alla "Place du Plot" e ne perpetuano oggi il ricordo.
Come i pellegrini di un tempo iniziamo il viaggio con una tratta a piedi da Le Puy a Montbonnet dove c'é la Chapelle di St. Roch: costituisce il primo punto di riferimento (20 Km da 6 a 7 ore per sentiero e strada asfaltata con difficoltà praticamente nulle) 
Lasciata Le Puy per D589 al mattino presto (6, max 7) per evitare la calura, si giunge (per le 12 circa) a Montbonnet, dove, con una piccola deviazione a Sx dall'interno del paese, troviamo la "Chapelle St.-Roch" (primo punto di riferimento riconosciuto per i "Jacquets") semplicissima e sormontata dal suo campanile a vela con posto per tre campane (due oggi purtroppo scomparse). Rimontati i ns. camminatori sui mezzi, dopo 22 Km arriviamo a St. Privat d'Allier dove, prima di entrare nel centro abitato, presso la fattoria "Piquemeule" c'è una bella croce del XIV secolo con da una parte l'effigie del Cristo e dall'altra l'Agnello Mistico. Da St. Privat d'Allier, dominata dal castello di "Rochegude" (non bisogna essere specialisti della strategia militare per capire l'importanza di tale posizione: dominando la valle dell'Allier controllava la frontiera tra il Velay e il Gèvaudan; i potenti signori della famiglia Mercoeur ne fecero nel XII e XIII secolo una piazzaforte imprendibile di cui purtroppo oggi rimangono solo poche rovine sparse attorno ai ruderi del mastio; interessante una piccola cappella dedicata a S.Giacomo d.C. addossata ad una roccia). Sempre per la D589 si arriva a Monistrol d'Allier (dal latino "monasterium"). Luogo di passaggio sin dalla notte dei tempi, Monistrol lo fu anche per i "Jacquets"; un ponte in ferro ormai ha preso il posto degli innumerevoli ponti cosiddetti "romani" (attenzione qui la dicitura romano=fatto dai romani si confonde spesso con la dicitura romeo=pellegrino in molti contesti molto più credibile) che si sono succeduti nell'attraversamento del fiume impetuoso; interessante, nel cuore del vecchio villaggio, la visita della chiesa parrocchiale del XII/XIII secolo, antico priorato affiliato all'Abbazia di "La Chase-Dieu". Presso la chiesa una croce del XVI secolo con il fusto (staticulum) ornato di una conchiglia e di un "bordone"(bastone da pellegrino) tipici simboli "Jacquets". Proseguendo per la D589, nel villaggio di Escluzels, interessante la "Chapelle de la Madeleine" in pietra lavica addossata alla parete vulcanica, poi si giunge a Saugues, capitale del "Gèvaudan" dove, al cuore del vecchio villaggio, si drizza la "Tour des Anglais" testimone di storie movimentate: piazzaforte dell'alto Gèvaudan alla frontiera dell'Alvernia, Saugues prosperò durante il medio-evo al riparo d'un castello edificato dai Signori de Mercoeur, la torre attuale è ciò che rimane del vecchio castello distrutto da un incendio (come tutto il vecchio centro) nella notte tra il 4 e il 5 settembre 1788. 
Ogni anno il Giovedì Santo ha luogo un avvenimento molto importante per Saugues e la sua regione: la processione dei "Penitenti Bianchi" che si snoda attraverso le vie della città. Questa cerimonia ricorda l'esistenza di una confraternita molto antica, quella dei "Penitenti di Saugues" fondata nel 1652. 

LA "BESTIA DEL GÈVAUDAN"
Un museo nel 1998 è stato dedicato alla famosa "Bestia del Gèvaudan", predatore "mostro" di specie non chiara il cui ricordo è ben radicato ancora nella memoria degli abitanti della regione; i suoi exploits sono stati celebrati da numerosi libri di storie e leggende: ricordiamo di seguito il suo "Menù di pranzo": tra il 1764 e il 1767 centinaia di persone, specialmente donne e bambini, furono massacrate finché il 19 giugno 1767 non venne abbattuta nel luogo conosciuto come "La Sogne d'Auvers" da Jean Castel un cacciatore locale che entrerà anch'egli nella leggenda perché verrà ricevuto a Versailles da re Luigi XIV assieme ai resti della "bestia" che si dice sia stata poi sepolta sul posto. Un simulacro (abbastanza fantasioso) della "bestia" si trova anche ad Aumont-Aubrac.
Di qui il ns. itinerario si discosta leggermente da "Via Podiensis" (corrispondente alle odierne D585, D587, D987) per continuare per la D589 poi D989 alla volta di Paulhac en Margeride quindi subito dopo a Dx per la D123, poi D4 fino a Ruynes en Margeride; da qui per la 833 fino alla N9/E11 che si prende a Sx direzione Sud (non prendere l'Autoroute!) verso St.Chely / Aumont Aubrac. Il motivo di questa deviazione è il la vista sul Viaduct de Garabit: uno dei più arditi e alti ponti ferroviari d'Europa costruito alla fine del XIX secolo in travature di ferro da Eiffel (lo stesso che costruì poi l'omonima torre in Parigi). Dopo il Viaduct continuare per D909 verso St.Chely per un tratto, poi rientrare su N-9. Ad Aumont Aubrac (Lozère), prima di riprendere "Via Podiensis", una breve sosta per una visita (piazzale sufficiente a 10 autocaravan presso il "monumento" alla "Bestia")
· alla chiesa di St. Etienne, in stile romanico del XII secolo e che richiama l'esistenza in passato di un priorato dedicato per l'appunto a St. Etienne
· alla "Croce di Ostalet" (in una rientranza sul fianco della chiesa, appunto "ostalet" in occitano / provenzale) che illustra il passaggio dei pellegrini con la rappresentazione di un "Jacquet" con i suoi attributi: abito, conchiglia, bordone, bisaccia.
· Infine all'Ufficio Turistico che è situato nell'edificio del vecchio priorato di Aumont: acquistato nel 1989 dal Comune per sottrarlo alla rovina è stato restaurato a regola d'arte, all'interno due sale d'esposizione dedicate alla potente famiglia de Peyre che ha marcato con la sua impronta la storia della regione durante il medio evo. 
Da Aumont-Aubrac per D987 verso Nasbinals poi Aubrac dominata dalla mole della "Dòmerie d'Aubrac". L'insieme degli edifici si vede già da lontano e l'impressione di forza che ne deriva richiama l'originale vocazione di luogo di accoglienza e protezione per i pellegrini piuttosto pericolosi durante il medio evo. Curiosa è la storia di questo insediamento: nel 1120, Adalardo, Visconte di Fiandra, andava a Compostella seguendo "Via Podiensis" e su queste alture fu attaccato da una banda di predoni dai quali riuscì a sfuggire a stento; sulla strada del ritorno, nel medesimo posto, si imbatté in una terribile tempesta di neve; vedendo in ciò un segno divino, Adalardo decise di edificare una struttura destinata alla protezione dei "Jacquets" di passaggio: l'"Ospizio di Ns. Signora dei Poveri". Adalardo fece quindi costruire un insieme monastico finalizzato all'accoglienza. Sul frontone di una delle facciate si poteva leggere la scritta "in loco orroris et vastæ solitudinis". Dell'ospizio e del convento oggi poco rimane, ma la chiesa e la torre testimoniano ancora della storia della "Dòmerie d'Aubrac"; la chiesa attuale, terminata nel 1220, marca la transizione tra gli stili romanico e gotico ed è famosa per "Maria", la "campana dei dispersi" che porta un'iscrizione che spiega tutto: <<Deo Jubila / Clero Canta / Dæmones fuga / Errantes revoca>>. In effetti, ancora oggi in caso di maltempo, di neve o di nebbia "Maria" è fatta suonare in continuazione per dare agli eventuali pellegrini la giusta direzione della "Dòmerie". Il campanile con "Maria" è visitabile gratuitamente basta rivolgersi al personale di custodia presente in chiesa. Esiste poi un amplissimo piazzale di parcheggio piano ed idoneo ad un pernottamento subito a Sx (all'inizio di D533) della "Dòmerie". 

NB: da qui in avanti si ricordi che gli orari dei monumenti storici e dei negozi "slittano" come orario d'apertura posticipandolo: normalmente al mattino non si apre prima delle 09.00 / 09.30; è di conseguenza illogico se non per particolari casi (tratti da compiere a piedi) pensare di muoversi prima di questo orario.  Riprendendo la strada, lasciata Aubrac, lungo il percorso che segue, deviazione a Dx per Laguiole, località famosa per i formaggi e per la fabbricazione artigianale di lame e coltelli (si consiglia agli appassionati & collezionisti una visita presso le varie "botteghe"; in ogni caso i coltelli "Laguiole" originali si trovano da acquistare a prezzi abbordabili anche a Espalion che è un posto-tappa consigliato). Continuando per la D987 si giunge a St.Côme d'Olt dove interessante è la Cappella dei "Pénitents Blancs", prima chiesa del villaggio edificata tra il X e l' XI secolo e dedicata inizialmente a St.Pierre de la Bouysse: accoglie oggi delle esposizioni dedicate alla storia del "Pays d'Olt". Presso la cappella esisteva durante il medio evo un ospizio (dedicato a St.Côme patrono dei medici) per l'accoglienza dei "Jacquets" la cui presenza è attestata da atti del XII & XIII secolo. Il centro di St. Côme è inoltre ricco di abitazioni del XV e XVI secolo. Per la valle del Lot ("Olt" in occitano) e D987 si arriva a Espalion. 
A Espalion esiste un grande parcheggio idoneo ad un pernottamento e vicinissimo al centro cittadino 
ingresso poco segnalato a Dx 
prima di passare il ponte sul Lot/Olt
GPS 44°-31.30-4 N / 2°-45.53-1 E. 
Noi propendiamo però per il campeggio poiché si può …scaricare e caricare acqua e perché, con il caldo patito, la camminata fatta e la guida del mezzo, una bella doccia non guasta mai. 

Camping du Roc de l'Arche
(a 300 mt. dal centro con docce calde & piscina) si prende la direzione de l'Eglise de Perse poi subito a Sx verso gli impianti sportivi (ben segnalato); Tel: 05-65440679 / 0680686916. (Bello, ombreggiato ed accogliente; qualificato: **). 
Tel. Mairie: 05-65511030. 
Annesse al Camping 
le Piscine Comunali Poco avanti le prime case del villaggio (entrare in città, passare il ponte, poi a Sx, segnalata) si trova l'"Eglise de Perse" che oggi funge da cappella funeraria per il cimitero di Espalion (posto per sostare con una decina di camper nel piazzaletto antistante) vero capolavoro del romanico; i suoi muri di pietra rosata portano una storia molto lunga, in effetti la tradizione racconta che l'edificio fu costruito tra il 725 e il 730 sul luogo dove St.Hilarian fu decapitato dai Saraceni. La chiesa attuale risale all' XI/XII secolo ed ha la facciata Sud piuttosto interessante con il timpano ornato da scene dell'Apocalisse e del Giudizio di Dio; i muri sono inoltre ricchi di sculture delle quali una rappresentante Carlo Martello. All'interno i capitelli sono tutti decorati da scene di caccia, combattimenti, animali mitici etc. finalizzati all'istruzione religiosa dei pellegrini (non è da dimenticare il ruolo educativo avuto in passato da statue, sculture, vetrate o capitelli in un periodo di diffuso analfabetismo). Nel 1060 Hugues de Calmont fece dono del monastero ivi esistente all'Abbazia di Conques che lo trasformò in struttura di accoglienza per i pellegrini. Di fronte alla chiesa si ergono le rovine del castello di Calmont d'Olt del IX secolo, vero nido d'aquila situato in un'eccezionale posizione difensiva dove ogni anno dal 1 Maggio al 30 Settembre è possibile rivivere l'ambiente delle guerre medioevali con ricostruzione dei sistemi d'assedio e dimostrazione pratica (le azionate Voi con l'assistenza del personale di custodia!!!) di tiro delle macchine da guerra ricostruite identiche a quelle dell'epoca. Parcheggio del castello: piccolo, ma piano e sufficiente a 10 camper. 

ESPALION-ROCAMADOUR
Lasciata Espalion, per la D556 si arriva alla chiesa di St.Pierre de Bessuéjouls: se non sapete esattamente dov'è non la trovate:
(GPS-44°31.33-2-N / 2°-43.41-1-E). 
Nel parcheggio all'inizio del paesino posto per 10 camper poi si va a piedi (300 mt.). E' un edificio gotico in pietra rosa risalente al XV secolo ma con il campanile ben più antico (XI secolo) che nasconde un vero tesoro  architettonico: una cappella situata al primo piano per raggiungere la quale è necessario imboccare una scala strettissima e consumata dai secoli e… dai pellegrini: mentre l'altare è un capolavoro del romanico, archi trilobi riflettono lo stile "Mozarabico" o "Mozàrabe" (come si ritroverà a Conques, stranamente perché i "Mozàrabe" erano iconoclasti); ammirevoli sculture rappresentano da un lato S.Michele uccisore del dragone e l'Arcangelo Gabriele; i capitelli, ispirati a quelli di Conques, hanno su di loro un impagabile vantaggio: è possibile ammirarli ad altezza d'uomo. Si continua per D556 e poi D100 si giunge a Estaing attraversando un ponte del 1520 dove si può notare una bella croce in ferro forgiato, largamente riprodotta nella bigiotteria locale; interessante la chiesa di St. Fleuret, gotica, risalente al XV secolo e costruita sulle vestigia di un priorato romanico dell' XI secolo. Da Estaing per D920 si percorrono i "Gorges du Lot" in un ambiente medioevale che ha del favoloso fino al bivio a Sx con la D135 direzione Golinhac poi a Dx per D42 verso Espeyrac

NB: Qui le indicazioni stradali sono molto nebulose; se da Golinhac non avete preso la D42 siete sulla D519, proseguite dritti, dopo alcuni Km la strada confluisce in D904 che riconfluisce in D42; prendete a Dx e proseguite fino a D201 che imboccate a Sx (NB: segnalazione e numero non visibili dal senso di marcia, fare quindi molta attenzione a tutte le strade che vanno a Sx e ...girarsi a leggere il numero sulla segnaletica!) 

Continuando per D42 si giunge a Conques, (il transito all'interno del paese è vietato; per la visita è obbligatorio parcheggiare all'esterno dove esistono parcheggi tutti a pagamento e ben segnalati), paesino molto pittoresco iscritto nel "Patrimonio dell'UNESCO" che ha mantenuto integre le  caratteristiche di borgo medioevale e dove, nell'abbaziale "S.te-Foy-de-Conques" è visitabile uno dei più grandiosi "tesori" religiosi sia per la preziosità che per l'antichità di quanto ivi conservato; solo questa visita varrebbe il viaggio! 
Il "tesoro" di S.te-Foy è considerato uno dei più ricchi d'Europa e la sua presentazione attuale fu definita nel 1955, nell'anno in cui gli scienziati hanno esaminato il suo bene più prezioso: la "Majesté de Sainte Foy", statua-reliquiario che è oggetto di venerazione da più di mille anni. La statua, in legno ed il suo primo rivestimento in oro sono stati realizzati tra l' 850 e il 985; nel corso dei secoli seguenti si è arricchita di pietre preziose (dono dei pellegrini) che ne hanno fatta un'opera unica di inestimabile valore. E' praticamente impossibile pretendere di descrivere in poche righe il materiale presente a Conques, si tenga solo presente che la maggioranza dei "pezzi" ha un'età che va dal IX all' XI secolo e che tra essi vi sono oggetti che sono appartenuti ai Re di Francia e dagli stessi donati all'abbazia. 
Sainte Foy: martirizzata ad Agen con decapitazione nell'anno 303, acquisì nei secoli seguenti un'enorme reputazione e le sue reliquie erano conservate gelosamente dai monaci locali. Nel IX secolo un monaco di Conques, Avarisius, le teneva in tale venerazione che decise di appropriarsene; dopo essere riuscito a farsi ammettere nella comunità monastica di Agen, dimostrò tanta fede e zelo che gli fu affidata la sorveglianza delle reliquie; verso il 866 Avarisius s'impadronì delle reliquie e le trasportò a Conques; la santa, dice la leggenda, non s'adirò per il "forzato trasloco", anzi, si dice che i miracoli e le grazie si moltiplicarono nel nuovo santuario. Ogni 6 ottobre l'abbaziale di Conques è teatro della festa di Sainte Foy ed è in questa occasione che il reliquiario "Maestà di S.te Foy" esce dal suo rifugio ed è portato in processione attorno alla chiesa per poi essere esposto alla venerazione dei fedeli …il tutto con imponentimisure di sicurezza vista la preziosità di questo oggetto millenario.
Dopo la visita all'abbaziale, per D901, si arriva alla D42 che si prende svoltando a Sx; a Port d'Agres a Sx per D963 direzione Decazeville; da qui N140 direzione Capdenac-Gare/Figeac. A Figeac è abbastanza difficile sostare; l'unico posto dove si può sperare di trovar parcheggio per 10 camper è il piazzale dell'Abbaziale di S.Salvatore (vedi). 
Sorta nel IX secolo per volontà del re di Aquitania "Pépin I°" l'abbazia di Figeac, sorella e rivale di quella di Conques, è all'origine di questa cittadina fiorente in epoca medioevale. Qui i pellegrini provenienti da Le Puy (come noi) incontravano quelli che discendevano dal Santuario di Rocamadour (dove stiamo andando). L'abbaziale del S. Salvatore, consacrata nel 1092, è stata espressamente progettata per l'accoglienza e la circolazione dei pellegrini; la chiesa di "Notre Dame du Puy" al centro della cittadina si chiamava in origine "Notre Dame la Fleurie", edificata nel XII secolo è stata profondamente rimaneggiata tra il XII ed il XIV secolo. Restaurate ormai da alcuni anni, le "case gotiche" del centro storico di Figeac costituiscono un insieme unico ed interessantissimo e sono caratterizzate dal "Soulelho" (granaio coperto e ventilato situato all'ultimo piano dell'edificio) che era riservato all'essicazione di frutta, verdura e drappi di lana (oggi molti "soulelho" sono stati riconvertiti in appartamenti, ma basta guardare in alto per riconoscerne la primitiva struttura e destinazione); le facciate decorate delle case sono semplicemente favolose, realizzate tra il XII ed il XIII secolo vi si possono ammirare animali mitici e personaggi: il Medio Evo letto sulle pietre. Essendo poi la città il luogo di nascita dell'egittologo Champollion, vi esiste un interessante Museo Egizio e sul pavimento di una piazzetta interna vi è ricostruita ingrandita la "Stele di Rosetta". Qui inseriamo, per modo di dire poichè molti pellegrini come abbiamo visto vi passavano o addirittura vi provenivano, un'altra deviazione a "Via Podiensis" per visitare la città medioevale di Rocamadour ed il suoSantuario contenente la statua della "Vergine Nera". (Si tratta del 4° dei 4 "Luoghi Santi" / "Peregrinationes Majores" riconosciuti dalla Cristianità medioevale assieme a Gerusalemme, Roma & Santiago de Compostela; i Re di Francia, per tradizione plurisecolare, erano obbligati al pellegrinaggio e salivano le scale del santuario in ginocchio)

NB: Un altro polo di grandissimo interesse (questo seguendo fedelmente "Via Podiensis") è il sito archeologico della Grotta "Pech-Merle" con dipinti e graffiti del "Cro-Magnon", a pochi Km da Cahors, visitabile, ma ad "accesso contingentato" e l'ingresso viene prenotato anche con molto anticipo; …se comunque qualcuno volesse tentare di entrare, seguendo D13 poi a Sx per D41 poi a Dx D662 e Sx D653 per raggiungere Cahors dove ci si congiunge all'itinerario programmato 

Seguendo N140, si supera Gramat poi, dopo alcuni Km, a Sx per D36 a Rocamadour, meravigliosa cittadina, che ha mantenuti intatti struttura e aspetto medioevale, costruita sulla rientranza di una parete di roccia a strapiombo sulla valle. Sosta ai piedi della città dove esiste un ampio spiazzo libero e visita esclusivamente a piedi alla città medioevale e al Santuario. 

ROCAMADOUR-CONDOM
Da Rocamadour per D32 panoramica in salita che si imbocca al lato opposto della valle, poi a Sx per N20/E09 fino Cahors. L'antica capitale del "Quercy" era, come Figeac una città fortificata e di grande reputazione nel medio evo; del suo passato splendore non rimane oggi che il "Pont Valentré" celebre e stupendo ponte fortificato che veniva attraversato dai "Jacquets" prima di raggiungere l' "Ospedale di St.Jacques" (XI secolo). Appena usciti dall'abitato di Cahors per N20/E09, bivio a Dx per D653(si passa sotto la linea ferroviaria)  direzione Montcuq e si prosegue sempre per D653 poi per D953 verso Lauzerte; da qui per D2 fino a Durfort La-Capelette e poi a Dx per D16 poi D957 fino alla D927 e Moissac (punto riferimento: prima di entrare in Moissac si passa sotto la linea ferroviaria). Prima di intraprendere il pericoloso attraversamento del fiume Tarn, i pellegrini sostavano in questa città, tappa essenziale del percorso. Nel 1047, St.Odilon, abate di Cluny, di passaggio per la regione, unì l'abbazia di Moissac a quella di Cluny e da tale unione scaturì un'immensa prosperità che originò priorati finanche in Catalogna. In città vi sono due capolavori dell'arte romanica (seguire le grandi frecce color ocra sul piano stradale: si arriva in un grande parcheggio praticamente a pochi metri da:
· il timpano del portale sud della chiesa di St. Pierre, (inaugurata il 5 Novembre 1063 da re Clodoveo) costruito tra il 1100 ed il 1130: illustra il tema dell'Apocalisse così come descritta da Giovanni : "vidi una porta aprirsi nel cielo e fui impossessato dallo Spirito. Un trono si drizzò nel cielo e sul trono c'era qualcuno. Una luce di gloria color smeraldo illuminava il trono. Tutt'attorno ventiquattro troni sui quali sedevano ventiquattro anziani vestiti di bianco che portavano sul capo una corona d'oro..." 
· il chiostro della medesima chiesa edificato alla fine del XI secolo (vi è ancora visibile la "placca" di consacrazione dell'anno 1100) è considerato dagli specialisti come "uno dei più belli esempi di chiostri di Francia": il chiostro è stato progettato come un vero e proprio cammino spirituale che è possibile seguire sui capitelli: trenta capitelli ornati con motivi floreali ed i rimanenti trentasei con vite di santi, scene dell'Apocalisse, episodi della vita di Cristo etc: una Bibbia scolpita! Dopo quindici anni di ricerche si è potuto attribuire l'opera a Pierre Sirgant, sacerdote di Moissac: un lavoro formidabile! 
Timbro presso la biglietteria del chiostroDa Moissac 5Km direzione Agen per N113 poi a Sx per D15 attraversare il Tarn (una volta qui c'era un battello) ed entriamo in Guascogna direzione St Nicolas de la Grave; superatala e attraversata l'autostrada su un cavalcavia si prende la prima a Dx per D12; Auvillar poi a Sx per D953; da Miradoux a Dx per D23 fino a Sx per N21 a Lectoure, poi per D7 a Condom (Camping Municipal bello ed accogliente facilissimo a trovarsi all'uscita dal paese sulla strada per Eauze a Sx, zona impianti sportivi). 

Martedì 13/07
CONDOM St.JEAN PIED DE PORT 
Presso Condom la celebre Abbazia cistercense di Flaran nasconde una
(vasto piazzale di sosta per la visita 
GPS 43°-53.18-2-N / 0°-22.23-1-E) 
chiesa romanica unica nel suo genere. Da Condom per D930 (strada per Auch), fino al bivio a Dx per D142 "Abbazia di Flaran", poi continuare 
Timbro all'Abbazia
per D142 fino al bivio con D208 che si prende a Sx raggiungendo D931 che si prende a Sx; poco prima dell'abitato di Gondrin bivio a Dx per D113 direzione Montréal che si raggiunge e di lì si arriva alla Villa Gallo-Romana di Séviac (lussuosa dimora del 4°/5° secolo A.D. dai mosaici pavimentali veramente stupendi). 

GPS: N 45°-56'.40-0"/E 0°-10'.57-2"

A Montréal anche piccolo campeggio "a la Ferme" molto simpatico e dove si può acquistare direttamente dal produttore il "Floc" e l'"Armagnac" di Guascogna (da utilizzarsi in alternativa al campeggio di Condom). Da Montréal per D29 fino Eauze; riprendere a Dx D931 fino ad incontrare N124 che si prende svoltando a Dx; Menciet, poi Nogaro & Aire sur l'Adour. (Grande parcheggio a Dx appena superato il ponte sull'Adour). ...Ormai i pellegrini medioevali si stavano avvicinando al "Pays Basque" ed i Pirenei già si disegnano all'orizzonte. La tratta fino alla periferia di Orthez non è chiara e nel tempo si è persa, seguiremo il percorso che più logicamente riteniamo sia stato percorso dai pellegrini.
Prendiamo la N134 per circa 17Km 

dopo Aire sur l'Adour esiste un ottimo punto sosta con servizi (a Sx della direzione di viaggio) 
GPS: 43°-40.20-8-N / 0°-16.32-5-W

direzione Pau poi a Dx per D946

NB: ad Arzacq indicazioni scarse e contraddittorie; seguire sempre la segnaletica per Morlanne fino all'uscita dal paese.

fino all'incrocio con la D31 (circa 35 Km) poi a Sx per D31 superando l'autostrada fino a N117 che si prende a Sx per circa 2Km poi a Lacq Dx per D33 fino Mourenx poi D281/D111 per Navarrenx poi a Sx per D947 (1,5Km) incrocio con la D936 (non si imbocca) dove si prende D2 per Mauléon Licharre di qui per D918 strada del Col d'Osquich fino a Larceveau dove si incontra la D933. A Dx si va ad Ostabat, una delle tappe più importanti per i "Jacquets" dove si incontrano "ufficialmente" la Via Podiensis, quella Turonensis e la Lemoviciana ed in piazza, a fianco della Mairie sorge per l'appunto un monumento simbolico dedicato a questo fatto 
TIMBRO presso la Mairie
ed a Sx a St.Jean Pied de Port. Base di partenza per l'attraversamento dei Pirenei. Giunti a St.Jean Pied de Port si pernotta nella zona Stadio. 
(a Sx prima di entrare in paese 
GPS-43°-09.55-1-N / 1°-13.54-3-W)

Mercoledì 14/07
GIORNATA JOLLY
"CAMINO REAL FRANCÉS"
"Herru Santiago
Grot Santiagu
E ultreja e sus eja 
Deus adjuva nos"
(antico inno jacobeo) 

L'attraversamento delle montagne
Giovedì 15/07
St.JEAN PIED DE PORT 
RONCESVALLES 
Km 34 per la statale, circa20 per il percorso a piedi completo
Siamo alla base dei Pirenei e la strada attuale D933/Frontiera Franco-Spagnola/C135 non percorre affatto la viabilità della "Chanson de Roland" o descritta nel "Codex Calixtinus", quindi è giocoforza per un rispetto tradizionale e formale, seppur per pochi metri, del tragitto di un tempo, compierne un tratto significativo a piedi (tempo atmosferico permettendo) …esonerandone esclusivamente i piloti dei mezzi ...considerato che è oltremodo opportuno che attendano i "camminatori" dall'altra parte. 
Vi sono due possibilità a scelta: 
1. Compiere la traversata completa per la quale tra salita e discesa a Roncisvalle vanno circa da 7 a 8 ore di cammino molto facile (salita tutta su strada asfaltata D428 e discesa per sentiero ex strada romana ben segnalato). Partenza dal parcheggio alle ore 6.30/7 del mattino per salire con il fresco e traversare con buona visibilità. 
2. Farsi portare in quota finchè si può dai mezzi e poi proseguire a piedi (da 2.30 a 3 ore). Partenza ore 10 da St Jean P.d.P.) 
Le differenze tra gli orari di partenza sono dovute al desiderio di sincronizzare i due eventuali gruppi e di poter giungere a Roncisvalle tutti assieme (il congiungimento teorico tra i due gruppi dovrebbe avvenire presso la croce, così l'ultimo tratto sarà percorso assieme)
Partendo da St.Jean Pied de Port si prende l'antica strada seguita dai "Jacquets" D428 detta anche "Route Napoleon" ricostruita da Napoleone utilizzando antichi passaggi; pare sia la medesima via seguita anche da Carlo Magno nel IX secolo ...ma  come sempre è tutto da dimostrare ed ogni località ama poter sfruttare un "testimonial" famoso; è comunque cosa certa che il transito per tale valico fosse in uso da tempi molto antichi prima della costruzione dell'attuale rotabile. Entrati in paese con a Sx le mura cittadine si prosegue sino ad un evidente bivio con di fronte le mura cittadine; si prende a Sx in salita attraversando le mura, poi a Sx ancora lungo le mura, poi Dx direzione St Michel; in cima alla salita a Sx poi Dx per D428

ATTENZIONE!
Salita molto ripida e stretta, ma tutta asfaltata; e si prosegue sino ad un bivio con la statua della Vergine visibile a Sx della strada (loc. Biakorre); prendere la strada di Dx e continuare in salita; ad un certo punto bivio a Dx in discesa con indicazione D128 "Arneguy": ignorarlo; circa all'altezza del vecchio forte della "Redoute Chateau Pignon" (poco visibile e ben individuabile solo dall'aereo) costruita da re Ferdinando il Cattolico, si trova a Dx della strada una grande croce in pietra (è l'unica in quel posto!) ben evidente e circondata da un recinto quadrato; 
da qui i mezzi, scaricati gli occupanti, ridiscendono a St.Jean Pied de Port o ripercorrendo a ritroso la strada percorsa o continuando per l'asfalto (è un anello perfetto e sbaglia strada solo chi vuole farlo); 
….qui è anche possibile passare direttamente in Spagna, tanto con l'UE non sussistono più i problemi di "espatrio clandestino": proseguendo oltre il punto in cui si sono scaricate le persone fino ad un cartello indicante a Sx per St.Jean Pied de Port, si prosegue invece diritti fino ad incontrare la prima strada a Dx a fondo naturale che si prende (percorso assolutamente non difficile né pericoloso ma che impone un'assoluta padronanza di guida del mezzo (piloti domenicali astenersi!) la strada arriva a Orbaitzeta e da lì si può raggiungere Roncisvalle con un breve giro.
· del tutto sconsigliabile invece scendere per D128 (citata prima) anche se molto più breve, perché in alcuni punti di D428 e con alcuni tornanti realmente molto stretti e ripidi. Quindi per D933 / Frontiera Franco-Spagnola / C135 a N.S. de Roncesvalles / Roncevaux. 
I ns. "Jacquets" (3 ore al massimo di facile marcia dalla croce a Roncisvalle) invece proseguiranno a piedi a Dx per il sentiero molto ben segnalato (segnavia gialli) della GR-65 per il Col de Bentarte / Collado de Bentartea, poi, seguendo l'antico tracciato della via romana (calzada romana) che attraversava i Pirenei, il "Puerto de Ibañeta" / "Valcarlos" quindi Roncesvalles e il suo Convento / Ospizio dove ritroveranno i mezzi in attesa. 

NB: durante il tratto a piedi, peraltro agevole ed alla portata di chiunque, dalla croce a Roncisvalle non vi è alcuna possibilità di intervento da parte dei conduttori dei mezzi per "raccattare" eventuali "rinunciatari di metà percorso".

NOTE DI PERCORSO 
PER IL GRUPPO A PIEDI

Quote & dislivelli: 
St. Jacques P.d.P. 163; 
Croce 1.332; un po' di salita, 
Quota massima 1.480; poi
tutta discesa sino a Roncesvalles 930.
Dalla croce si prosegue per percorso ben segnato a bolli gialli a Dx della strada salita con i mezzi; proseguire dritti verso la cresta rocciosa di Leizar-Atheka visibile a circa 150 mt. alla propria Dx. Il "Camino" l'attraversa per un varco praticato nell'ultimo tratto; si prosegue per un facile sentiero; a Dx la palina confinaria n°198: si è ormai in terra di Spagna. Il tragitto continua facile con grandi valloni alla destra; il passo di Bentartea (vedi) il primo valico che si incontra in Spagna ed il sentiero si dirige alla Dx sopra la cima degli alberi che popolano il vallone. Poco distanti a Sx le rovine di una vecchia casermetta di "Carabiñeros". Elizarra (punto di riferimento a Sx le rovine di una cappelletta già di competenza di Roncesvalles; sempre a Sx l'antenna del  ripetitore radio di Orzanzurieta quota 1.570). Si arriva al valico di Lepoeder (dove, dice Aymeric, il cielo par toccar la terra) quota 1.480. Da qui inizia la discesa. A scelta vi sono due itinerari, entrambi validi: 
· proseguendo diritti si scende direttamente a Roncesvalles per l'antico tracciato della strada romana
· seguendo a Dx per l'asfalto si arriva a "Puerto/Alto de Ibañeta" dove ci si congiunge alla statale all'altezza del Km49 (Port de Cize); si prosegue lungo la statale per circa 1,5Km fino a Roncesvalles. In caso di dubbi e/o incertezze seguire le segnalazioni francesi GR-65 che portano comunque a Roncesvalles.
Percorso totale a piedi: una decina di Km. forse meno ...e rimane il tempo anche di visitare N.S. de Roncesvalles con l'annesso insediamento monastico e gli scavi. 
ATTENZIONE
La "Messa del Pellegrino" 
(molto suggestiva) ha luogo nella Collegiata di Roncisvalle con inizio verso le 19 circa; per i credenti 
si auspica la partecipazione.
All'altezza del Km47 a Sx della strada troviamo la "Cruz de Peregrinos" in granito dove è tradizione depositare, dopo l'attraversamento a piedi dei Pirenei, una piccola croce autocostruita con i bracci di rametti d'albero legati con fili d'erba.
RONCEVAUX-RONCESVALLES
CarloMagno, il grande Ospizio, l'apparizione della Vergine hanno dato lustro a questo piccolo borgo di montagna.
· L'Ospizio: fondato dal vescovo di Pamplona Sancho Larrosa in collaborazione con Alfonso I° "il combattente" ed i suoi nobili tra il 1127 e il 1132 fu preso quasi subito sotto la protezione ufficiale del Vaticano. Dall'epoca della sua fondazione fino all'anno 1984 l'Ospizio fu retto in maniera autonoma da un consiglio di Canonici Regolari di St. Augustin che rendevano conto del loro operato direttamente ed esclusivamente a Roma; dopo il 1984 questo storico consiglio fu, con bolla pontificia di Papa Giovanni Paolo II, messo alle dirette dipendenze dell'Arcivescovo di Pamplona. Vennero fissati nuovi statuti ed il numero dei Canonici fissato in 11; ancora oggi al Priore è riconosciuto il titolo medioevale di "Grande Abate di Colonia" e ad ogni Canonico è riconosciuto il titolo di "ospitaliero" infatti l'Ospizio è sempre stato, oltre ad un rifugio per i pellegrini, anche un luogo di cura. Dell'importanza nel medioevo di questa struttura ne fa fede il grande numero di commende e di dipendenze dell'epoca diffuse in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Inghilterra & Scozia. 
Da relazioni del secolo XVII si sa che ai pellegrini venivano di media serviti 25.000 pasti all'anno a carico dell'Ospizio.
· Cappella di Santo Spirito o di Carlomagno: è la costruzione più antica (XII secolo)
· Cappella di Santiago: (XIII secolo)
· Collegiata: opera di Sancho "il forte" consacrata nel 1219 (Gotico francese); tra i tesori della Collegiata troviamo la scultura della Vergine (N.S. de Roncesvalles) rivestita di argento e oro. 
· Pantheon reale: antica Sala Capitolare, vi è sepolto Sancho "il forte" con la moglie Donna Clemencia de Toulouse (XIII secolo)
· BURGUETE: è l'antico borgo situato 3Km a valle della struttura monastica.
La storia di Orlando, Roland, Roldàn, Paladino di Francia ha qui i suoi lati più oscuri: secondo la "Chanson" egli fu un eroe puro, senza macchia, che, a causa del tradimento di Gano di Maganza sacrificò la vita per la salvezza dell'esercito di CarloMagno; ...i Baschi non la raccontano proprio così: nella loro tradizione, Orlando era uomo violento e sanguinario, autore di efferati massacri tra la popolazione basca; i Baschi, volendo vendicarsi di lui, con la mediazione di Gano, garantirono a CarloMagno la salvezza e l'immunità di transito dell'esercito al ritorno in Francia dopo la presa di Pamplona (anno 778) ...purchè Orlando fosse lasciato più strettadi retroguardia: ci avrebbero poi pensato loro a "saldare il conto" ...e così avvenne. Comunque sia andata il fatto fa meditare: la Storia, da che Mondo è Mondo è sempre stata "rimaneggiata" a favore dell'una o dell'altra parte; nulla va dato quindi per scontato e molte situazioni vanno "prese con le pinze". 
Pernottamento a Roncisvalle
o, se non c'è posto, poco sopra dove c'è il monumento a Roldàn, una cappella moderna ed un vasto piazzale.

"CAMINO REAL FRANCÉS"
nella sua prima parte detto anche
"EL CAMINO NAVARRO"
per distinguerlo dal
"CAMINO ARAGONES"
che valica il "Col de Somport"

Con buona pace di chi al mattino ama alzarsi presto desideriamo ricordare che gli orari, oltreché dei monumenti, anche dei negozi in Spagna sono ben diversi da quelli italiani e/o francesi: non si apre mai prima delle 09.30 / 10.00, si chiude alle 13.00 / 13.30 e non si riapre prima delle 16.30 / 17.00; in funzione di ciò è sconsigliabile partire dal punto-sosta prima delle 9-9.30 (uniche eccezioni di orario anticipato di partenza quando sono previste delle tratte a piedi, che ovviamente è meglio percorrere con il fresco del primo mattino).

Di qui in avanti la ns. guida per il riconoscimento dei siti sarà Aymeric Picaud, chierico francese di Partenay-le-Vieux che compì il tragitto nel 1123 e lo descrisse nel "Liber Sancti Jacobi" libro V° del "Codex Calixtinus" da lui redatto per ordine di Papa Callisto II° (1139).
L'itinerario è supportato da ns. sopralluoghi effettuati per il riconoscimento dei siti citati da Aymeric. Di grandissimo aiuto in questo lavoro preparatorio a "Via Podiensis" ci è stata l'opera e le cartografie di Don Elìas Valiña (studioso Jacobeo del Sacro Convento di Roncesvalles) e della sua équipe cui  vanno i ns. migliori e più sentiti ringraziamenti. 

RONCESVALLES-
PAMPLONA/IRUÑA
Partiti da Roncisvalle si segue la Strada 135 fino all'ingresso di Pamplona (non entrare in città) poi si prende a Dx per la Strada N-121A; in località Eusa-Oricain il bel campeggio Ezcaba che si vede a Sx in alto su una vicina collina in una posizione fresca e ventilata.
GPS Ezcaba: 
N 42°-51'.28-8" / W 1°-37'.23-6" 
con piscina e docce calde gratuite, l'ideale per riposarsi dalla camminata del giorno prima, dove si sosta (Tel: 948-330315 + Fax). Nel pomeriggio (con Bus o Taxi) si scende a Pamplona e la si visita. (pernottamento al Campeggio).

PAMPLONA: Oficina de Turismo P.za S.Francesco Tel: 948-206540
PAMPLONA: di origine romana; nacque infatti sul luogo di un accampamento che Pompeo Magno nel 75A.C. aveva installato approfittando di un meandro del Rio Arga. Molti altri popoli seguirono e, data la sua posizione strategica, Visigoti, Mori, Francesi o Castigliani molte volte la distrussero ed altrettante la riedificarono. Ricordiamo ad esempio come ricordo di tali fatti, il poema Catalano/Occitano "La Prise de Pampelune".
· La cittadella, voluta da Filippo II (figlio di Carlo V), non ha bisogno che venga narrata la sua storia talmente è evidente alla vista: è un capolavoro di ingegneria militare e nell'entrarvi (interessantissima anche se è un po' abbandonata e ...sporchetta) si incontra un labirinto di fossati, fortificazioni, pareti verticali, bastioni con cannoniere, che proteggevano l'unico lato rimasto "scoperto" dalla difesa naturale fornita dal meandro dell'Arga. 
Tre diversi nuclei di popolazione compongono oggi questa città: il "Barrio de la Navarrerìa" abitato dagli "indigeni locali", il Borgo di "S.Cernin" e quello di "St.Nicolàs"  abitati da immigrati di origine francese. I pellegrini in Pamplona, capitale del Regno di Navarra, hanno sempre goduto di una particolare protezione poichè il Comune vegliava gelosamente sulla sicurezza delle persone e dei beni: 
· l'Ospizio di San Miguel, annesso alla Cattedrale e con 50 camere da sempre ha offerto al pellegrino pane, vino, un piatto di verdura o legumi.
Vi sono anche altri luoghi di ricovero
· Nel secolo XVI fu eretto l'Ospizio Generale, oggi Museo di Navarra.
Altri monumenti:
· La Cattedrale: romanica all'inizio è stata poi rimpiazzata da una struttura gotica del XIV/XVI secolo. 
· Il Chiostro della Cattedrale è opera gotica e considerato tra i più belli d'Europa.
· La chiesa di St. Cernin o S.Saturnino da Tolosa, evangelizzatore della città è del XIV secolo.
· S.Firmino, primo vescovo di Pamplona ha una cappella a lui dedicata della chiesa di S. Lorenzo; durante la sua festa, al 7 di Luglio, si svolge la famosa e tradizionale "Corrida de Toros" per le strade della città.

PAMPLONA-BERCEO
Usciti da Pamplona per la N-111 si giunge dopo 13Km circa all' "Alto del Perdon" dove a Sx verso una cabina di trasformazione elettrica c'è la "Fuente de Reniega" (Fonte del Rinnego); il nome, decisamente un po' strano deriva da una leggenda: un pellegrino era arrivato in cima alla salita distrutto dalla sete e il Demonio, travestito da passante, si offrì di indicargli una fonte a patto che rinnegasse Dio, la Vergine e Santiago; il pellegrino mantenne però la sua fede e Santiago stesso in premio intervenne mostrandogli la fonte nascosta e dandogli da bere. 
A 25Km da Pamplona si giunge al "Passaggio Chiave" di ogni pellegrinaggio a Santiago: 
PUENTE DE LA REINA dove per dirla con gli spagnoli "El Camino se hace uno", cioè tutte le diverse strade di pellegrinaggio convergono, in special modo quella tradizionale di Roncisvalle seguita da noi con quella non meno famosa della "Via  Tolosana" e "Camino Aragones" proveniente dal "Col de Somport" (Summus Portus).
E' nell' XI secolo che si inizia a sentir parlare del "Puente de Arga" o "Puente Regina" dal fatto che una regina ha dato il nome al luogo: è Donna Mayor moglie di Sancho "el Mayor" che ordina la costruzione di un ponte sull'Arga per favorire il transito dei pellegrini (XI secolo). Nel 1090 è documentata l'installazione in questa località di una colonia francese ed i re Alfonso I° "il combattente" e Garcia VI° furono gli artefici dello sviluppo di questo insediamento. Garcia VI° nel 1142 affidò il borgo all'Ordine dei Templari con l'ordine di accogliere gratuitamente qualsiasi pellegrino "propter amorem Dei". Estintisi i Templari, i beni e l'incarico di assistenza ai pellegrini passarono all'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme e nel 1497 il Priore Juan de Beaumont iniziò i lavori per il nuovo Ospizio. Molti sono gli edifici risalenti al XII/XVI secolo, ma indubbiamente il più significativo è il Ponte dei Pellegrini (XI secolo) con 6 arcate e difeso da una torre. Al Km34 (riferimento alle pietre miliari della strada), ponte del "Rio Salado" si nota a Dx un piccolo ponte a due archi dell'antica strada; del Rio Salado parla Aymeric Picaud quando dice testualmente: "guardatevi dal bere tu ed il tuo cavallo, l'acqua è velenosa ed i Navarri con coltelli affilati attendono soltanto l'occasione..." ...come pubblicità e promozione turistica "ante litteram" della zona non è male! Km35 Lorca semplice chiesa con navata gotica ed abside romanico; di fronte alla chiesa l'Ospizio dei Pellegrini fondato nel 1209 e proprietà di Roncisvalle. Km37/40 Villatuerta con ponte di carattere medioevale e Ospizio che nel 1175 fu donato da Don Gascon de Murel all'Ordine di S.Giovanni. La strada antica (romana) passava poi da Zarapuz, ma già nel 1090, con i ripopolamento di Estella con coloni francesi ad opera di Sancho V° di Navarra, il "Camino" si fissò definitivamente in questa località che anticamente si chiamava Lizarra e certamente fino al XIV secolo e anche in tempi successivi qui si parlava comunemente il Provenzale. Aymeric Picaud (per il quale tutta la Navarra era "abominevole", oggi lo si definirebbe "razzista") dice di Estella: "la zona é fertile, c'è buon pane, ottimo vino, carne e pesci ed è prodiga di ogni sorta di felicità"; dell'acqua del Rio Ega dice poi: "è dolce, sana e molto buona" ...cosa che detta da lui è una vera garanzia. Lo spirito giacobeo che tanto caratterizzò il passato di Estella si è mantenuto vivo sino ai ns. giorni: l'istituzione "Amigos del Camino de Santiago" con le "Settimane Jacobeo-Medioevali" da impulso al pellegrinaggio. 

Parcheggio: piazzaletto a Sx prima della galleria; posto per 6/7 camper. 

A Estella da vedere:
· Chiesa de S.Pedro de la Rua: romanica (orari di apertura impossibili) e con un interessante chiostro (sempre aperto) 
· Palazzo dei re di Navarra: peculiare esempio di architettura romanica del XII secolo. (al suo interno il Museo di Navarra contiene documenti molto interessanti)
· Chiesa del Santo Sepolcro: romanico-gotica (interessante la facciata; il resto è semidistrutto)
· Convento di S.Domenico: fondato da Teobaldo II° nel 1259.
· Chiesa di S.Michele: XII secolo, gotica con portale romanico (bella & interessante)
Per eventuali maggiori informazioni, l'ufficio turistico (Oficina de Turismo) è situato nella porta accanto all'ingresso al Palazzo dei Re di Navarra.
Proseguendo, al Km46 si arriva al Monasterio de Irache (oggi non più abitato dai religiosi ma diventato un Museo di Stato) dedicato a "Nuestra Señora la Real": uno dei più antichi monasteri di Navarra le cui origini si perdono nell'epoca visigotica.  Garcia de Nàjera fondò qui un Ospizio per i pellegrini tra il 1051 e il 1054. La chiesa di questa abbazia benedettina è del XII secolo. 

Orari di visita: 
Martedì 9.30-13.30
Mercoledì, Giovedì, Venerdì
9.30 / 13.30 & 17 / 19
Sabato & Domenica 
8.30 / 13.30 & 16 / 19
Lunedì chiuso

Accanto all'abbazia una sorpresa: la "Fuente del Vino", una fonte dalla quale, oltre all'acqua, sgorga anche vino (gratis) per il ristoro dei pellegrini e l'iscrizione che vi si trova spiega tutto: 
"Ruta milenaria donde caminaban los Peregrinos hacia Santiago de Compostela, pasando por el Monasterio de Irache donde recibìan hospitalidad y toda clase de atenciones para seguir su andatura. Por ello, Bodegas Irache ha querido obsequiar a los Peregrinos con un trago de vino en la fuente creada par ello, queriendo continuar con la generosidad del lugar después de tantisimos años" e ancora "Peregrino si quieres llegar a Santiago con fuerza y vitalidad de este gran vino echa un trago y brinda por la felicidad". 
Il vino offerto, ottimo prodotto locale, si può anche acquistare a prezzi interessanti presso le "Bodegas de Irache" proprio là vicino. 
! ATTENZIONE !
La stessa Guardia Civil sconsiglia vivamente ed apertamente la permanenza e/o il pernottamento nel piazzale presso l'abbazia de Irache. 
Quindi ...occhi sempre aperti sul camper per non aver "sorprese"! 
Un Km dopo Irache, a Dx c'è la "fonte medioevale" perfettamente visibile dalla strada praticamente ai piedi (prima) della Collina di Monjardin (minima deviazione a Dx) in una bassa costruzione a due archi; ancora oggi come allora la sua acqua è pulita e a disposizione di chiunque. 
Al Km53 Urbìola (dal latino "piccola città") dominata a Dx dalla Collina di Monjardin con le rovine del Castello di St.Esteban di origine omana; fu conquistato agli Arabi da Sancho Garcés I (905/925) che venne sepolto nella chiesa romanica; su un  rcapitello scolpita la scena dell'uccisione di Farragut da parte di Orlando (Roland/Roldàn). Km69/70 Torres del Rio interessante la chiesa ottagonale romanica con influenze bizantine e "Mudèjar" del XII secolo eretta nello stile del St. Sepolcro in Gerusalemme. Km 79/81 Viana, al confine della Navarra, secolare sentinella contro le invasioni dei castigliani; fu eretta in cima ad una collina da Sancho "el fuerte" nel 1219; importante città fortificata ricevette numerosi privilegi da Carlos III "il Nobile" (candidato al matrimonio con la potente Isabella di Castiglia …quella di Cristoforo Colombo, ma che morì prima di riuscirci, si sospetta avvelenato dalla matrigna) che la fece divenire "Principato di Viana" (titolo dell'erede al trono di Navarra). Nel XVI secolo vi sorgevano ben tre Ospizi per i pellegrini. La Chiesa di Sta Maria de la Asuncion, vera e propria Cattedrale del XV/XVI secolo ha un portale in stile "plateresco"; all'esterno, di fronte alla porta sud la lapide con la tomba di Cesare Borgia già vescovo di Pamplona e Cardinale di Santa Romana Chiesa (in passato situata all'interno nell'atrio della porta): "César Borgia, generalisimo de los ejércitos de Navarra y Pontificio, muerto en campo de Viana, el XI de marzo MDVII" 
(se la chiesa fosse chiusa rivolgersi al parroco, prima porta a Sx dopo l'ingresso alla chiesa con la tomba del Borgia).


TIMBRI 

presso l'Ospizio dei Pellegrini 
e presso il Parroco

Cesare Borgia - Notizie storiche
Figlio di Papa Alessandro VI, nacque nel 1475 e non ancora ventenne fu nominato vescovo di Pamplona, poi di Valencia ed in seguito assurse alla dignità cardinalizia; dopo la morte del fratello Giovanni rinunciò agli ordini religiosi ed ottenne la contea di Valentinois (da cui il soprannome di "Valentino") e sposò la sorella del re di Navarra. Dopo la morte di Alessandro VI, da Pio III gli venne riconosciuta la signoria sulle Romagne, ma il suo vero nemico fu Giulio II della Rovere per cui Cesare Borgia fu costretto a fuggire riparando presso il re di Navarra (che era suo cognato); in Navarra, nel 1507, morì in battaglia durante l'assedio della fortezza di Viana. 
Subito dopo Viana, tra i Km 84 & 85 si abbandona la Navarra e si entra nella "Rioja" (piccolo ponte che un tempo marcava il confine tra i regni di Navarra e Castiglia) e si giunge, dopo attraversato l'Ebro su un ponte in pietra di 7 archi costruito nel 1884 in sostituzione del precedente medioevale eretto nel 1080 con 12 archi, a Logroño (110.000 abitanti), città che si è sviluppata proprio in funzione del "Camino de Santiago". 
Nei pressi di Logroño incontriamo un altro luogo molto legato alla storia / leggenda di Giacomo il Maggiore: Nel 844, il re delle Asturie Ramiro 1° affrontò in battaglia le truppe arabo-musulmane a Clavijo. La battaglia pareva perduta per il re cristiano quando apparve su un cavallo bianco l'Apostolo che si lanciò contro le schiere arabe sconfiggendole (da qui ha origine l'appellativo di "Mata Moros" attribuito al Santo) 
Si prosegue per N120 e dopo 11 Km si entra in Navarrete; interessante il portale romanico (secolo XIII) dell'antico Ospizio (rovine) spostato nel 1875 e divenuto ...la porta del cimitero; sulla parte alta del portale (sotto la croce) scultura che rappresenta un combattimento tra cavalieri, probabilmente tra Farragut e Orlando/Roland/Roldàn (ricorrente tradizione Jacobea). Usciti da Navarrete, al Km21 a circa 500 mt. in linea d'aria Poyo de Roldàn (Poggio di Orlando);

La Leggenda: 
Nel castello di Nàjera viveva Farragut, un gigante discendente da Golia, ma ben più forte di lui; Farragut aveva sfidato e vinto i migliori guerrieri di CarloMagno, ma un giorno di lì passò Orlando che venne a sapere di questo gigante. Orlando salì al "Poggio" e di lì vide Farragut seduto sulla porta del suo castello; Orlando, come un nuovo David, prese una pietra molto pesante e con la forza del suo braccio mirò e colpì Farragut in piena fronte; caduto Farragut tutti i cavalieri che erano suoi prigionieri furono liberati ed è così che questo monterozzo da allora si chiama "Poyo de Roldàn" 
Anche qui come si vede le versioni sono contraddittorie: c'è infatti anche la tradizione che l'uccisione di Farragut da parte di Orlando sia avvenuta in uno "scontro d'arme" tra cavalieri.
proseguendo si arriva a Nàjera
Superato il ponte sul Rio Najerilla si entra in Nàjera, tappa d'obbligo dei pellegrini dove esistevano numerosi Ospizi; interessante la visita a Santa Maria la Reàl, monastero fondato da Garcia I° de Nàjera (1035-1054) ed incorporato da Alfonso VI nel 1079 alla Regola di Cluny; tutto fu fatto per promuovere i pellegrinaggi, ma la cosa non piacque al vescovo di Najera, tanto che trasportò la sua sede a Calahorra. All'interno la tomba di Donna Bianca e il Pantheon dei re; il coro è capolavoro isabellino (1492) mentre il chiostro è plateresco.  Lasciando Nàjera si prende la strada per i Monasteri di St. Millàn de la Cogolla (segnalazioni stradali ben evidenti sul posto) e dopo 20Km Monasteri di St. Millàn de la Cogolla "Alto" eretto in epoca visigotica, "Basso" di epoca rinascimentale; il monastero "Alto" è attualmente in restauro, praticamente inagibile e ritengo lo rimarrà per molto in quanto è in progetto un suo completo "smontaggio" e rimontaggio dopo il consolidamento del terreno; merita senz'altro una visita il monastero basso o "de Yuso" (parcheggio scarso & visita guidata obbligatoria durata 1 ora e mezza) dove si trovano:
· la prima testimonianza della lingua spagnola scritta ad opera di Gonzalo de Berceo, trovatore del XIII secolo 
· una biblioteca contenente codici rarissimi, che vengono conservati con una tecnica molto antica, del tutto particolare ed interessantissima
· la tomba di S.Millàn (473-574) Patrono e Protettore di Castiglia.
Tornati a Berceo, sosta e pernottamento nel campeggio con piscina (Tel: 941-373227).

GIORNATA JOLLY

BERCEO-SAHAGUN
Da Berceo si arriva direttamente a S.to Domingo de la Calzada. Città voluta da S. Domenico (1019-1109) che impegnò in questo progetto tutta la sua esistenza edificando il ponte sul Rio Oja, la Cattedrale (dove è sepolto) e l'Ospizio (oggi Parador Nacional). Ricordiamo qui uno dei miracoli attribuiti a Santiago: "Santo Domingo de la Calzada donde cantò la gallina después de asada": Nel secolo XIV, va pellegrino a Compostela Hugonell, giovane di 18 anni, assieme a suo padre; per colpa di una ragazza dell'osteria che cercava di insidiarlo e venne rifiutata dal giovane, fu ingiustamente accusato di furto, condotto dal giudice, condannato a morte e impiccato. Il padre, al suo ritorno si aspettava di trovare il cadavere del figlio appeso alla forca (all'epoca quale monito i condannati a morte erano lasciati sul  patibolo finchè non ne cadevano da soli per il disfacimento del corpo) ma lo trovò invece ben vivo. Il figlio gli chiese di toglierlo da quella situazione decisamente scomoda spiegando che la sua miracolosa sopravvivenza era dovuta all'opera del Santo che lo aveva sostenuto per tutto quel tempo impedendogli di soffocare. Il padre, staccato il figlio dalla forca, corse a comunicare il fatto al giudice il quale gli rispose che il figlio era vivo esattamente come il gallo e la gallina arrostite che stava iniziando a mangiare per pranzo ...Prodigio! In quel preciso momento i volatili saltarono dal piatto e incominciarono a razzolare e cantare sulla tavola del giudice. Come ricordo del doppio miracolo, nella Cattedrale si conservano uno di fronte all'altro nel transetto di Dx con la tomba del Santo del mezzo un pezzo del legno della forca e in un'apposita stia pensile sopraelevata un gallo ed una gallina vivi e ben pasciuti ...che tutti i pellegrini vorrebbero sentir cantare. 





TIMBRO 
presso l'Ospizio dei Pellegrini
Superato il ponte sul Rio Oja, al Km 54 si lascia la Provincia di Rioja e si entra nella Provincia di Burgos. Prima località Redecilla del Camino "Radicella" del "Codex Calixtinus" che presenta ancora aspetti medioevali. Poi Belorado "Belfuratus" del "Codex Calixtinus" costruita sul fondo di un vallone al riparo dai venti. Km 77 ponte sul Rio Oca e Villafranca de Montes de Oca/"Auca", sede episcopale dai tempi paleocristiani fino al 1075 quando la sede fu portata a Burgos. I Monti di Oca "Nemus Oque" del Codex Calixtinus che narra anche di un miracolo avvenuto: una famiglia francese andava a Compostela con il figlio il quale muore su questo monte; per intervento dell'Apostolo, quando lo stanno seppellendo, il figlio ritorna in vita ed assieme proseguono per Compostela. Dalla cronaca di Aymeric, questi monti segnano il confine tra Navarra e Castiglia (egli scrive ai tempi di Alfonso I "il combattente") e per lui segnano anche la liberazione dagli "antipatici Navarri" pertanto riversa elogi sulla Castiglia: "passati i Monti di Oca c'è la Castiglia, terra piena di tesori, abbonda in oro e argento, fortissimi cavalli, è fertile, c'è pane, vino, carne, pesce, latte e miele". 
Ancora pochi Km poi Burgos, una delle più interessanti città di tutto l'itinerario Jacobeo.
BURGOS "Caput Stellae" sorge nel 884 e già dal 920 è qualificata come "città"; la fondazione del Regno di Castiglia (1035) la vede Capitale del Regno. Monumenti:
· Cattedrale: di gran lunga l'edificio più imponente della città contiene tesori d'arte notevolissimi ra i quali il chiostro, il "Cristo di Burgos" (XIIIsecolo) ...una curiosità: all'interno della Cattedrale (sacrestia) vi è un braciere sempre acceso dalla notte dei tempi per produrre le braci necessarie all'incensiere. Interessante anche il pupazzo chiamato "papamoscas" (si trova a Sx in alto dopo l'ingresso principale in cattedrale) perchè allo scoccare di ogni ora nel battere le ore apre anche la bocca ...e si dice mangi le mosche.
E' praticamente impossibile elencare tutti i monumenti di questa città che fu capitale di un potente regno, pertanto ne ricorderò soltanto alcuni:
· Il Castello/Alcazar nella parte alta
· L'Arco di Ns. Señora de Llana (Parco de la Isla). 
· La Porta di S.to Stefano (St. Esteban)
· La Chiesa di St. Nicolàs
Mi riallaccio quindi a ciò che già scrivono le guide turistiche standard non essendo scopo di questo lavoro la descrizione di particolari e dati che si possono trovare su una qualsiasi guida turistica seria.
Da qui, guardando sui tetti degli edifici si iniziano a vedere nidi di cicogna (abitati). L'antico tracciato delle due tappe successive in molte occasioni ben si discosta dalle strade di maggior traffico della viabilità odierna rispecchiando la viabilità medioevale ed in alcuni punti non è neppure agevole riconoscerlo di primo acchito; con i camper è possibile seguirlo quasi integralmente anche se corre talvolta in aperta campagna; durante il "Camino" del 1999 il tentativo di mantenerci quanto più possibile sulle indicazioni di Aymeric è andato a buon fine; occorre comunque molta attenzione, decisione, prontezza di manovra e precisione di guida.
Vista la complessità del tracciato antico daremo subito l'itinerario completo e dopo verranno richiamati i punti notevoli con gli eventuali poli di interesse. 
NB: i riferimenti "K" sono le pietre miliari numerate (cambiando svariate strade vi possono essere delle apparenti incongruenze con la numerazione,ma è da considerarsi valida dai sopralluoghi effettuati in passato; purtroppo la cartografia spagnola, a differenza della precisissima Michelin francese, è un po' "casual" nei dettagli e non sempre riporta la numerazione della viabilità ...quindi bisogna arrangiarsi sperando che le ns. indicazioni ed i ricordi dei sopralluoghi siano sufficientemente chiari.
Da Burgos uscire per N120, superare Tardajos (ponte Rio Arlanzon) proseguire fino a Olmillos de Sasamon; qui a Sx direzione Iglesias, dopo 10Km bivio (Croce Jacobea) a Dx per Castellanos de Castro, si arriva a Castrojeriz (il paese è a Dx dominato da collina con ruderi di castello) qui si prosegue praticamente diritti (NO Villasillos; NO Hinestrosa; NO Vallunquera); si prende la BU400 a Sx pioppi e poco dopo K15 ponte sul Rio Odrilla (a Sx si vede il ponte del XII secolo a 11 arcate, percorribile solo a piedi, del tracciato originale descritto da Aymeric); tra K13 & K12 a Castillo Matajudìos (testualmente "Ammazzaebrei", alla faccia del razzismo ...a quanto pare Hitler ha avuto in passato dei buoni maestri ) si prende BU403 a Sx per Itero del Castillo (ponte sul Rio Pisuerga e confine Provincia di Burgos con Provincia di Palencia); oltre il ponte Itero de la Vega (bivio con l'ingresso al paese a Dx in corrispondenza di K12. Noi proseguiamo diritti (P432) e in corrispondenza di K4 & K3 a Dx Boadilla del Camino. La ns strada confluisce in P431, la strada che porta a Fròmista in corrispondenza di K22; giriamo a Dx per Fròmista
Parcheggio (max 10 camper se è vuoto) presso la chiesa di S.Pedro (GPS: 42°-16.06-3-N/4°-24.17-9-W). 

Da Fròmista, per P980 Revenga de Campo, Villarmentero de Campo e Carrion de los Condes. Qui riprendiamo la N120 verso Ovest (Sx) Calzadilla de la Cueza, Terradillos de los Templarios, San Nicolàs del Real Camino, Sahagun 
Camping Municipal "Pedro Ponce" sulla N-120 al Km 2; 
Tel: 987-781112 (pernottamento). 

SAHAGUN-LEON
Da Sahagun per N120 a Calzada del Coto (pochi Km dopo Sahagun) inizio di un'ulteriore tratta a piedi (tutta in piano), una vera e propria "sciabolata" in mezzo alla "Meseta" che ci porterà dritti a Leon; il percorso del "Camino Real Francés" qui è stato riattato nel suo sviluppo originario in occasione del Jacobeo 1999 e consta di un sentiero per i pellegrini evidenziato da una fila d'alberi affiancato da una strada sterrata (assolutamente facile) ad uso dei "mezzi appoggio". Sulla N120 proveniendo da Sahagun si incontra lo svincolo autostradale con bivio per Calzada de Coto; il "Camino" inizia in corrispondenza dello svincolo autostradale segnalato da una grande croce in pietra di nuova costruzione; prestare molta attenzione perché l'imbocco della pista carreggiabile che fiancheggia il "Camino" è poco visibile. Si raccomanda, essendo la pista in sterrato, un'andatura dei mezzi tale da non sollevare polvere; Vi assicuro che è possibile anche sulle piste più riarse; il tutto per il doveroso rispetto di chi tale tratta l'affronta a piedi e non gradisce certamente di essere "incipriato". La traccia (perfettamente percorribile con qualsiasi camper) attraversa nell'ordine Bercianos del Real Camino, El Burgo Ranero, Villamarcos, Reliegos; all'imbocco di Reliegos a Sx piccola osteria con

Timbro

(a Reliegos la continuazione del "Camino" è poco visibile ed è piuttosto facile sbagliare, conviene chiedere sul posto. In caso di dubbio l'indicazione inequivocabile per l'imbocco e la continuazione del "Camino" è la fila d'alberi esattamente uguale a quella presente sulla tratta appena percorsa) 
NB: Struttura affiancata costante (si perde solo entrando nei vari paesini) di tutta la tratta del "Camino" da Calzada de Coto a Leon; da Sx andando:
· fila d'alberi, 
· sentiero pedonale bianco, cippi jacobei con la "concha", 
· rotabile sterrata rossa.
Mansilla de las Mulas, qui si risale sui camper e ci si dirige prima su N601 svoltando a Dx, poi, superato il bivio con la N625 (non si prende) ed il ponte sul Rio Esla, subito a Dx per il Monastero di S.Miguel de la Escalada (X secolo costruito in stile "Mozàrabe" a 15Km da Mansilla). Rientrati sui ns. passi si riprende N601 fino a Leon. Prima di entrare in città da N601 sulla Dx indicazione per Golpejar e campeggio dove si pernotta.
Camping Ciudad de Leon Ctra.Golpejar-Las Lomas Km2 
E-24228 VALDEFRESNO 
Tel: 987-680233; Fax 987-214798
GPS: 42°-35.27-6-N / 5°-31.50-2-W
I ns. camminatori troveranno qui il meritato sollievo di una doccia calda e Vi consigliamo la "Paella" cucinata espressa (preavviso inderogabile per la sua preparazione almeno 45 minuti) dal gestore, una signora disponibilissima e gentile. 

LOCALITÀ DI INTERESSE DELLE DUE TAPPE 
SOPRA DESCRITTE
· Tardajos: di origine romana con antico Ospizio del quale Lucio III° nel 1182 cede i diritti alla Chiesa di Burgos "...In villa quae dicitur Oterdaios ecclesiam S.Johannis cum hospitale..." · Hornillos del Camino: la difficile tratta da Hornillos a Castrojeriz fa sorgere numerose strutture di accoglienza per i pellegrini; Alfonso VII nel 1156 dona questa località ai Monaci di S. Dionisio di Parigi e più tardi qui sorgerà un piccolo monastero benedettino dipendente da Rocamadour. Questa fondazione ricevette privilegi da Alfonso VIII, Fernando III, Fernando IV, Alfonso IX (1318).
· Convento de St Anton a Hontanas (rovine a Dx della strada) fondato da Alfonso VII nel 1146 fu affidato all'Ordine francese degli Antoniani che portavano una tunica nera con il segno del "Tau" e la loro tradizione era iniziatica ed ispirata nel culto a cosmogonie orientali; l'ordine fu soppresso nel 1791 da Carlo III. Il fabbricato attuale è del XIV secolo. Si dice che questi frati fossero specializzati nella cura del "Fuoco di St. Antonio / Herpes Zoster" apparso in Europa nel X secolo: si impartiva agli infermi la benedizione con la "Tau" implorando la benedizione di Sant'Antonio ...oggettivamente non saprei se questo genere di terapia si rivelasse efficace; personalmente avrei qualche riserva in proposito. Ora la strada asfaltata passa attraverso le poche ma imponenti rovine di quello che fu un grandioso convento / ospedale.
· Castrojeriz: città fortezza che vide molti scontri tra cristiani e mori; il castello (Castrum Sigerici) è del 970 fondato da don Sigerico, fratello di don Rodrigo Conte di Castiglia. Chiesa di Santa Maria del Manzano:

 

Timbro presso la chiesa
monumento nazionale e originaria del IX secolo, la chiesa attuale fu costruita nel 1214 in stile romanico-ogivale da Donna Berenguela "la Grande". Interessante anche il Ponte del XII secolo sul Rio Odrilla (già citato) "Pons Fiteria" del Codex Calixtinus nell'immediata periferia e raggiungibile con una breve passeggiata.
· Fròmista del Camino: L'antica Fròmesta (da Frumento, data l'abbondanza di produzione) già sorta in epoca romana prende importanza in epoca visigotica; i monumenti della cittadina testimoniano del suo prestigio in epoca medioevale: 
Iglesia de San Martìn: del 1035 Monumento Nazionale. Chiesa a tre navate è considerata uno dei più perfetti esempi di architettura romanica spagnola. Il monastero annesso (oggi scomparso) era commenda benedettina. 
Timbro presso la chiesa
Santa Maria del Castillo: costruita nel sito dell'antica fortezza; Monumento Nazionale. 
Iglesia de San Pedro: del XV secolo, gotica ma con resti di strutture romaniche risalenti ad una chiesa precedente. 
Parcheggio per visitare Fròmista: presso la chiesa 
GPS: 
42°-16.06-3-N / 4°-24.17-9-W.
· Villalcàzar de Sirga: chiesa di Santa Maria la Blanca XIII secolo, Monumento Nazionale. Alfonso X "il savio" nelle sue cantiche ha dato risalto internazionale a questa chiesa: "Romeus que de Santiago Ya forun-Ile contando Os miragres que a Virgen Faz en Vila-Sirga". L'abitato è stato un'antica "commenda" dell'Ordine dei Templari. 
· Carriòn de los Còndes: villaggio con ancora un marcato carattere medioevale. Nel poema "La Prise de Pampelune" CarloMagno passò da Carrion nel tentativo di liberare dai mori tutto il tragitto Jacobeo; del suo glorioso passato restano alcuni interessanti monumenti: 
Convento de Santa Clara: eretto nel XIII secolo da due compagne di S.ta Chiara di Assisi Santa Maria del Camino: Monumento Nazionale, romanica del XII secolo

Timbro
Chiesa di Santiago: XI secolo; parzialmente rovinata durante la guerra napoleonica del 1809.
· Sahagun: nome nato dalla contrazione di "San Facundo" martire di epoca romana; nel 904 vi si fondò un monastero che, legatosi all'Abbazia di Cluny nel 1080, divenne in seguito la più importante sede benedettina di Spagna. Aymeric parla molto di Sahagun e vi localizza leggende legate a CarloMagno: dice che qui l'imperatore si scontrò con l'africano Aigolando e che sulle rive del fiume Cea le lance dei caduti cristiani rimaste piantate nel terreno fiorirono. Sahagun aveva 5 Ospizi e già nell'XI secolo aveva la disponibilità di 60 stanze per i pellegrini; di questo splendido periodo rimangono alcuni interessanti monumenti religiosi:
San Tirso con interessantissimo interno "Mozàrabe" secolo XII



2 Timbri in S.Tirso
 

San Lorenzo romanica XII secolo; interessante soprattutto l'esterno con l'abside ad archetti ciechi stile "Mozàrabe". L'interno, passato a calce, è decisamente deludente. 
Museo delle Madri Benedettine di fronte a S.Tirso 
SAHAGUN-LEON
San Pedro de las Dueñas: fuori città 5 Km verso sud, chiesa romanica Monumento Nazionale.
Da Calzada de Coto a Mansilla de las Mulas tappa a piedi Km 30 
vedasi precedente descrizione
· Mansilla de las Mulas: la "Manxilla" di Aymeric, città murata con quattro porte di accesso.
· Monasterio de S.Miguel de la Escalada, gioiello di architettura "Mozàrabe" eretto da monaci provenienti da Cordova e consacrato nel 913. (merita una visita!).
· Puente de Castro: (Km322 di N-601) del XVIII secolo sul Rio Torio; in basso si vedono i resti del ponte romano. 

LEON-"CRUZ DE FERRO/HIERRO" 
(FONCEBADÓN)
Visita di Leon in mattinata lasciando i mezzi al campeggio; si scende in città con il taxi poichè non vi sono bus (3 persone per macchina ad un costo molto abbordabile).
Decisamente sconsigliabile invece scendere in città con il camper perché il problema-parcheggi é veramente drammatico, senza contare le varie isole-pedonali, sensi unici e quant'altro. 
Taxi Leon Tel: 987-261415
e si rientra al campeggio sempre con il taxi entro le 12.00 (la stazione dei taxi è vicino a S.Isidoro sulla strada che costeggia i resti delle mura romane); eventuale breve "sosta-pasto" all'esterno del campeggio (ampio piazzale) e poi partenza immediata (max entro le 14.00, meglio se prima in considerazione della successiva tratta a piedi)
· Leon: fondata in epoca romana come accampamento della Legio VII "Gemina" aveva una cinta muraria con quattro porte. Dopo l'abbandono in seguito all'invasione mussulmana, la città fu trasformata da Ordoño II° tra il 910 e il 924 in capitale del regno cristiano e da Alfonso VII° nel 1135 in "Città Imperiale" con vassalli in tutta la Penisola Iberica; dal XIII secolo, con la fusione del regno di Leon con quello di Castiglia, la città perse la sua egemonia. Vista l'importanza in passato di questa città non mancano monumenti interessanti la maggior parte di carattere religioso e legati al "Camino":
Cattedrale: gotica iniziata nel 1205 è considerata la più bella chiesa gotica di Spagna; costruita nel luogo prima delle terme romane e poi dell'antica cattedrale romanica. Molto interessanti le vetrate e il chiostro.  Real Colegiata Basilica de San Isidoro: uno dei siti fondamentali dell'itinerario per la sua storia, i tesori monumentali, artistici, culturali e religiosi; lo stesso Aymeric ne raccomanda la visita ed una sosta. 
Nell'angolo occidentale del campo romano (visibili resti delle mura) su quello che fu un tempio dedicato a Mercurio sorgeva una chiesa paleocristiana che già nel X secolo era considerata antichissima; nel 966 venne costruita contiguamente un'altra chiesa in onore del bimbo martire S.Pelayo; alla fine del X secolo furono distrutte dai mori guidati da Al-Manzor. Agli inizi del XI secolo le due chiese furono restaurate e trasformate in "Pantheon Reale". Nel 1063 da Siviglia furono portate le reliquie di St. Isidoro che furono depositate nella nuova chiesa sorta per volontà dei "Re Cattolici" Fernando & Sancha che così inaugurarono la prima chiesa romanica sul "Camino". Nel Pantheon si trovano 23 tombe reali e le pareti sono ricoperte da meravigliosi affreschi del XII secolo. La chiesa è retta da una comunità di canonici con un loro proprio abate. L'edificio non è mai chiuso, infatti per privilegio risalente a tempi immemorabili vi è esposta in permanenza l'urna con St. Isidoro e il SS. Sacramento. Interessante assistere alla liturgia capitolare delle ore 21. In questa basilica molte sono le tradizioni Jacobee ed è presente anche qui una "Puerta del Perdon" (inspiegabilmente da noi trovata chiusa durante il "Jacobeo-99") riservata ai pellegrini.

Timbro a St.Isidoro
alla biglietteria del Pantheon 
· Ospizio di San Marcos: rinascimentale con a fianco la "Casa Madre" (1170) dell'Ordine dei "Cavalieri di Santiago de la Espada" (incaricati della sicurezza dei pellegrini e dei quali abbiamo già parlato all'inizio di questa guida) 
Da Leon si prende la N-120. Km 6:
· La Virgen del Camino: santuario mariano. Tra gli anni 1502 e 1511, la SS. Vergine apparve ad un pastore chiamato Alvar Simon sollecitandogli la costruzione di un santuario. La Vergine si prodigò in miracoli così il santuario venne costruito; le feste principali si celebrano il 15, il 29 Settembre e il 15 Ottobre. Il santuario attuale è del 1961 con un altissimo campanile a forma di croce che indica la direzione del "Camino". 
Si prosegue per N-120 fino al Km 29, poi dopo circa 250m. a Dx:
· Hospital de Órbigo: con il suo famosissimo antico ponte romano sul Rio Órbigo che vide nel 456 la battaglia tra Svevi e Visigoti e all'epoca di Alfonso III° lo scontro tra mori e cristiani. Il ponte ha preso il nome di "Paso Honroso" dall'Anno Santo Jacobeo 1434: un cavaliere, don Suero de Quiñones, innamorato di una donna promise e soprattutto si compromise di accettare una sfida cavalleresca "Paso" sfidando quanti cavalieri d'Europa volessero accettare la tenzone in cui egli con altri nove cavalieri di Leon avrebbero difeso il "Passo dell'Órbigo" da chiunque fino a rompere 300 lance; la sfida iniziò il 10 Luglio e continuò per trenta giorni; la fama di questo fatto si diffuse in tutta Europa ed entrò nella letteratura. Terminata la sfida, la leggenda narra che i cavalieri si recarono pellegrini a Santiago. 
Si rientra nella N-120 e, per entrare in Astorga dirigendosi direttamente alla Cattedrale senza giri viziosi, ancora fuori città si prende a Dx direzione S.Justo dela Vega. In città piccolo parcheggio tra la Cattedrale e il Palacio Episcopal ed anche di fronte alla Cattedrale. 
· Astorga: l'antica "Asturica" insediamento preromano che vide le gesta di Augusto e per questo ricevette il titolo di "Augusta". Nodo di comunicazioni e sede episcopale già da epoca paleocristiana: qui confluivano sin dall'antichità ben nove itinerari; confluenza di due vie di pellegrinaggio: il "Camino Real Francés" e la "Via de la Plata"; da qui partivano due strade importanti: "Foncebadòn" & "Manzanal". Se stiamo alle cronache, Astorga fu il luogo che, assieme a Burgos, vide nel passato il maggior numero di Ospizi per i pellegrini: ventidue. Tra i monumenti, interessantissima la Cattedrale: iniziata nel 1471; è una sovrapposizione di stili: gotico fiorito, rinascimentale e barocco; 
Timbro presso la Cattedrale
· Palacio Episcopal: vicinissimo alla Cattedrale, interessante ed emblematica opera neogotica di Gaudì. 
Per uscire da Astorga si prende l'unica strada percorribile (strade strette, molta attenzione ai balconi sporgenti!) che parte dalla piazzetta di fronte all'ingresso principale della Cattedrale (l'altra è un senso vietato) si prosegue prendendo la strada per S.ta Columba de Somoza e poi a Dx per 6 Km direzione Rabanàl del Camino. 
Da Rabanàl tratta a piedi fino alla "Cruz de Ferro o de Hierro" del valico di Foncebadòn
da Rabanàl i mezzi prendono a Sx LE-142 fino a Foncebadòn e alla "Cruz de Ferro/Hierro"
Presso la "Cruz" ampio piazzale; pernottamento
· Rabanàl: narra la leggenda "Cronica de Anseis" che un cavaliere bretone, Anseis per l'appunto, appartenente al seguito di CarloMagno si fermò qui per sposare la figlia del Sultano saraceno, così da questo luogo Carlo e Anseis poterono contemplare in pace le città di Astorga, Mansilla e Sahagun.
Sempre proseguendo, al Km 28 si trova il villaggio praticamente abbandonato ed in piena rovina di
· Foncebadòn: girare a Sx per entrare nel villaggio (se lo si vuol visitare conviene parcheggiare all'esterno i mezzi ed addentrarsi a piedi tanto il tratto è di 1.600 metri). Nel passato il sito fu molto importante e nel X secolo vi si tenne addirittura un Concilio. Immediatamente dopo lasciata Foncebadòn si incontra lafamosissima 
· Cruz de Ferro/Hierro sul Monte Irago: è un monticello di pietre con in cima un palo di legno che regge una croce in ferro; al confine tra la "Maragaterìa" e il "Bierzo"; il sito era noto ai romani come "Mons Mercurii" e secondo la tradizione dell'epoca ogni viandante doveva aggiungere una pietra al monticello (rito seguito ancora dai pellegrini di oggi). Questo semplicissimo e umile monumento posto a 1490 metri di quota costituito da un palo di 5 metri con una croce in cima è conosciuto in tutta Europa.
Pernottamento nel piazzale antistante

"CRUZ DE FERRO/HIERRO" - PORTOMARIN
Continuando per la strada principale (LE-142), dopo il bivio a Dx per Onamio (che non si imbocca), a K3+500 a Sx strada per Campo poi usciti dal paese (chiesa a Sx poi un ponticello sull'Arroyo Moriscal da superare) a Dx ed entrare attraverso il ponte medioevale (Mascaròn) in
· Ponferrada: ("Pons-Ferrata" dall'antico ponte originario, accanto al quale poi si sviluppò la città, così chiamato perché costruito in granito legato con caviglie di ferro) pare di origine preromana, ma con il tempo l'insediamento, se c'era, venne abbandonato. Fernando II° nel 1185 rifondò la città e la donò all'Ordine dei Templari dei quali rimane il
Castello del XIII secolo, Monumento Nazionale.
Un altro importante monumento è la Basilica de la Encina: legata all'apparizione della Vergine 
Si esce da Ponferrada (un po' di caos tra viabilità vecchia e recente; in alcuni momenti si è rivelato utilissimo il GPS ad evitare perdite di tempo) direzione Camponaraya / Columbrianos (si prende dal centro città l'incrocio con semaforo a Dx dopo il Centro Commerciale e poi si prende N-VI evitando di prendere la "Via-Rapida" (Autostrada) Palencia-Madrid-Lugo ma  ·passandoci sotto; proseguire dritti: è la strada giusta) Columbrianos: uno dei due unici siti certi (con Montejos) di insediamenti fortificati preromani.
Da Columbrianos N-VI fino al bivio a Dx per Camponaraya già sede di Ospizio per i pellegrini, poi Cacabelos
· Villafranca del Bierzo: (vie molto strette e scarsissime possibilità di parcheggio per visitarla) figlia dei pellegrinaggi Jacobei con la 
Iglesia de Santiago: XII secolo romanica; i pellegrini che qui giunti non si sentivano più in grado di proseguire nel viaggio ricevevano in questa chiesa tutte le indulgenze di Compostela. 
San Nicolàs: chiesa e convento dei Gesuiti XVII secolo in stile barocco.
Si prosegue per 
· Trabadelo: borgo che appartenne alla Cattedrale di Compostela dall'anno 895 (dono di Alfonso III) fino al XIX secolo. Oggi appartiene alla diocesi di Astorga.
Subito dopo il paese, a Dx il 
· Castello di Auctares: una delle antiche fortezze più rinomate, è infatti l'"Uttaris" della strada romana di Antonino Pio; il castello per secoli fu sede di banditi che assalivano i pellegrini con la scusa di proteggerli; visto quanto accadeva, re Alfonso VI tolse tutti i privilegi al castello con la motivazione "…che i pellegrini non hanno alcun protettore al di fuori della persona del re". 
Proseguendo dopo un paio di Km si giunge a 
· Las Herrerias: zona dove per secoli si è cavato e lavorato il ferro; (vi è presente anche una piccola officina artigianale che lavora il ferro con tecniche medioevali) le ultime case di questo paese prendono il nome di 
· Hospital Ingles: in una bolla di Papa Alessandro III si menziona questa località col nome di "Ospizio degli Inglesi"; nel medesimo documento si parla di una chiesa nella quale, secondo il costume dell'epoca, venivano sepolti i pellegrini. 
· La Faba: località molto nominata nelle guide Jacobee: è infatti l'ultima parrocchia della diocesi di Astorga verso la Galizia, poi
a El Castro inizio di un'ulteriore tratta a piedi fino ad Acebo
· Pedrafita do Cebreiro: al confine con la Galizia; Aymeric così racconta: "passato il Mons Zeberrium (Cebreiro) si incontra la terra di Galizia. Abbonda in boschi ed è gradevole per i suoi corsi d'acqua, i suoi frutteti e le sue fonti d'acqua cristallina; vi sono poche città e villaggi; scarseggia in pane di grano e vino perchè usano pane di avena e sidro; abbonda di cavalli, latte, miele, pesci di mare grandi e piccoli; è ricca d'oro, d'argento e di altre ricchezze ma soprattutto di tesori saraceni. I galiziani sono molto simili ai francesi, però sono iracondi e molto litigiosi". 
· O'Cebreiro: (parcheggio ampio e non difficile se si accetta di stare in pendenza; i posti orizzontali ed all'ombra non sono molti e solitamente …già occupati) la "Porta di Galizia" sorto con i pellegrini e per i pellegrini; sede di Ospizio che nel 1072 fu affidato da Alfonso VI ai monaci di St. Geraud d'Aurillac, poi annessa a Cluny; l'Ospizio fu operativo fino al 1854, anno in cui venne abbandonato. Oggi vi è stato riaperto un piccolo posto di ristoro per i pellegrini con possibilità di attendarsi sul vasto prato prospiciente. 

Timbro al posto di ristoro
Molto interessante la:
Chiesa: (IX-X secolo), la più antica di tutto il percorso del "Camino" che ebbe anch'essa funzione di Ospizio.






Timbro nella sacrestia della chiesa

IL "MIRACOLO DI O'CEBREIRO"
ha dato notorietà in tutta Europa a questa piccola località di alta montagna; il fatto avvenne al principio del XVI secolo: "un contadino del villaggio di Barxamayor (a pochi Km) volle a tutti i costi andare a Messa al Cebreiro in un giorno di fortissimo maltempo. Celebrava un monaco di poca fede che, non essendo in grado di capirlo, disprezzava il sacrificio del contadino. Al momento della consacrazione però l'Ostia si trasformò in carne e il vino in sangue visibili". Furono i pellegrini a divulgare la notizia del fatto e questo miracolo, oltre ad originare le leggende del Graal di Galizia (da non confondersi con il Graal del Monastero di S.Juan de la Peña presso Jaca, legato anch'esso a corpose leggende e ritenuto "Calice dell'Ultima Cena di Cristo" o a quello che si dice nascosto sotto la torre di Glastonbury in Cornovaglia), fu di ispirazione a Richard Wagner (che dei tre Graal fece invero un po' di confusione) per il suo Parzival (Parsifal). Il calice originale del miracolo (XII secolo) è conservato all'interno della chiesa (esposto all'adorazione dei fedeli in una teca ben visibile) come una preziosa reliquia. I Re Cattolici, qui pellegrini nel 1486, donarono la patena che è esposta alla contemplazione dei fedeli assieme al calice; accanto, in due ampolle di cristallo di rocca a mo' di reliquiario, sono conservate le testimonianze del miracolo. 
Iniziando la discesa si giunge ad Acebo, caratteristico e pittoresco paesino dove i ns. camminatori verranno raccolti all'uscita dal paese (attenzione! Strada molto stretta con balconi sporgenti; se si vuol visitare è tassativo parcheggiare i mezzi fuori dal paese; se si desiderano fare delle riprese foto-cine è indispensabile fermare i mezzi prima del paese, far scendere gli operatori e poi filmare-fotografare unicamente il transito dei mezzi che non devono fermarsi all'interno del paese per nessun motivo, in quanto non c'è proprio posto: raccoglieranno gli operatori dopo, una volta usciti dall'abitato).
La strada prosegue in direzione 

Triacastela: importante base Jacobea attraverso i secoli. Le prime notizie sono in relazione con il Conte di Gatòn ed il convento di S. Pietro e Paolo; il conte appare come fondatore del monastero nel paese di San Pedro do Ermo e da diversi documenti si può dedurre che la nascita della cittadina sia databile alla metà del IX secolo. Re Ordoño II° (922) fece dono di questo monastero alla chiesa di Santiago come offerta per l'anima della moglie Doña Elvira. Re Alfonso IX fu il più grande benefattore di Triacastela volendola far diventare una grande città e la menzionò in un suo documento del 1228 come "Triacastela Nova", ma le aspirazioni del re non ebbero esito nella storia e Triacastela è rimasto un piccolo abitato rurale.
Il "Camino Real Francés" e quindi la ns. strada proseguono per l' · Abbazia di Samos: benedettina, visitata da numerosissimi pellegrini; ancora oggi funge da Ospizio ed i monaci non negano la loro ospitalità. Il monastero è anche visitabile, come ci disse nel 1999 il buon fratone sulla porta, "tenedo dinero y patientia". Parcheggio (poco e scomodo) davanti all'Abbazia oppure, dopo il distributore di carburante, a Sx appena girato l'angolo addossati al muro dell'Abbazia.
 
 

Timbro sia presso l'Ospizio del Pellegrino annesso al convento che presso la piccola ed interessante cappella "Mozàrabe" sita nei pressi 
(entrambi interessanti perché diversi)

Continuando la ns. strada si giunge a
· Sarria: nella parte alta la città ha forte carattere medioevale ed è coronata dal
Castello: XIV secolo con quattro torri e cortina di difesa poligonale. 
Uscendo da Sarria, prima di passar sotto la ferrovia Madrid-La Coruña, a Sx si vede il "Ponte Aspera" medioevale, del percorso originale dei pellegrini; noi superiamo il Rio Celeiro su un ponte più moderno (al limite, per chi vuole, visita a piedi del ponte vecchio). Si prosegue direzione Portomarin; qui la rotabile corre parallela a brevissima distanza dal "Camino" e più volte lo interseca; dopo pochi Km da Sarria K34 bivio a Sx per Vilej e accesso veicolare a 
· Barbadelo: con la sua chiesa romanica con di speciale interesse il timpano istoriato e la facciata nord; il rimanente purtroppo è stato ampiamente rimaneggiato; il luogo della chiesa con edifici annessi ancora oggi porta il nome di "Monasterio" come ricordo del primitivo monastero annesso nel 874 all'Abbazia di Samos. Aymeric mette in guardia i pellegrini e cita Barbadelo e Triacastela come luoghi frequentati da emissari di albergatori di Santiago che avevano il preciso incarico di illudere e frastornare i pellegrini con false promesse di ospitalità. ...a quanto pare lo sfruttamento delle persone semplici e la truffa non conoscono età e sono antichi quanto il genere umano.
Proseguire fino a reincontrare la rotabile principale e K38 svoltare a Sx; il "Camino" ora è alla ns. Dx (è possibile percorrelo anche con i mezzi entrando K38 a Pena Leiman, Peruscallo, Cortiñas, etc.; ma è sconsigliabile; meglio seguire la rotabile tenendo presente che il percorso originale, nel suo punto più distante, corre a non più di 7 Km dalla rotabile attuale). Il "Camino" reincrocia la rotabile a K23 prima di entrare a
· Portomarìn: l'antico abitato è stato sommerso dall' invaso, era costituito da due nuclei: San Pedro sulla riva Sx e San Nicolàs su quella Dx ed erano uniti da un ponte romano; nel 1929 fu costruito un altro ponte che ora funge da base e supporto a quello odierno costruito sopra di esso. In città:
San Nicolàs: chiesa romanica XIII secolo con la caratteristica struttura a chiesa-fortezza; appartenne all'Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme che creò una grande "commenda" e gestì un ottimo ospizio per i pellegrini.
San Pedro: romanica del 1182.

IL NOSTRO VIAGGIO E' ORMAI AD UN GIORNO DALLA META
PORTOMARIN-SANTIAGO
Campeggio "As Cancelas" a Santiago (9-981-580266).
Telefonare per prenotare!!!

Da Portomarin, dopo 13 Km circa, si incontra la N-540 che si prende a Dx; e in località Guntin bivio a Sx per N-547; si prende N-547 e si prosegue superando Palas do Rei ("Pallatium Regis" del "Codex Calixtinus") poi · Melide: città che ha avuto sempre una certa importanza nel "Camino"; qui si trova il più antico crocifisso in pietra "segnavia" del "Camino"; interessante la chiesa 
Santa Maria de Melide: romanica del XII secolo; non ha subito rimaneggiamenti e si trova appena fuori dal paese verso Santiago.
· Arzùa: l'ultimo abitato di una certa importanza prima di Santiago. 
Dopo circa 25 Km N-547 incontra N-634 che si prende a Sx e si prosegue
· Labacolla: (oggi è sede dell'aereoporto di Santiago) la "Lavamentula" di Aymeric dove egli ed i suoi compagni si sono lavati e ripuliti prima di entrare in Santiago.

Da qui inizia l'ultima tratta a piedi così, come accadeva ai pellegrini, dalla sommità del Monte del Gozo potremo avvistare le agognate torri della Cattedrale di Santiago 

Ancora pochi Km poi:
!!SANTIAGO!!

dove entreremo a piedi e sempre a piedi raggiungeremo la Cattedrale per rispettare la tradizione del "Camino"; i ns. mezzi intanto si posizioneranno al campeggio "As Cancelas" (con bella piscina e docce calde gratuite). I ns. "pellegrini", una volta giunti alla Cattedrale, scenderanno in Praxa de Galicia e da lì in Via dell'Horreo prenderanno il bus n.ro 6 (passa ogni 15 minuti) per il campeggio (fermata a 200 metri dall'ingresso: salire le scalette di fronte alla fermata del bus, prendere la strada asfaltata in salita …siete arrivati; per scendere poi a Santiago nei giorni seguenti il bus parte dalle 07.30 alle 22.30 ogni 15 minuti e la Domenica ogni 30 minuti) 
Il nostro sforzo è terminato: il ns. viaggio "La Via delle Stelle" Vi ha condotti passo-passo alla "Casa dell'Apostolo" a  seguito di una ricerca di archeologia stradale, sopralluoghi ed uno studio di ben quattro anni per ricostruire per quanto possibile ciò che rimane di "Via Podiensis" e del "Camino Real Francés". Speriamo siate rimasti soddisfatti di questo viaggio mistico e così fuori del comune condotto con l'opportuna lentezza che permetta di riprendere il gusto del "viaggiar lentamente" (opponendosi al "mordi e fuggi" che oggigiorno sta prendendo sin troppo piede portando ad una superficialità sconcertante anche nel modo di vivere e gestire i rapporti con il Prossimo) immedesimandosi nella mentalità e nei costumi dei Paesi visitati. 
Ben vengano le "Vie Rapide" e le Autostrade per chi lavora e deve risparmiare tempo; noi però preferiamo, nei ns. viaggi, la viabilità normale che ci permette di ammirare, oggi che tutto è fretta, quanto di bello c'è sul percorso.


SANTIAGO DE COMPOSTELA
A SCOPRIRE SANTIAGO

In mattinata, presso l'ufficio di Rua do Villar, se siete in più equipaggi una sola persona si incaricherà di portare (non desiderano gruppi in ufficio, ma solo un rappresentante di essi e già così l'affollamento è notevole) la documentazione del viaggio di tutti i partecipanti con i relativi timbri di convalida in modo da far rilasciare le "Compostele" per tutti.  PER CHI VOLESSE ORGANIZZARE IL VIAGGIO IN UN ANNO GIUBILARE, IL CARAVAN CLUB GORIZIA E' A DISPOSIZIONE PER TUTTE LE INFORMAZIONI DEL CASO. 

GIUBILEO DI SANTIAGO

I GIUBILEI ORDINARI DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA IN ORDINE TEMPORALE 
DI ISTITUZIONE
1. Le Puy en Velay istituito nel 1065 con la cadenza di quando il Venerdì Santo cade al 25 di Marzo (molto raro: ultimo nel 1932; il prossimo nel 2005)
2. Santiago de Compostela voluto nel 1122 da Papa Callisto II° e codificato poi da Alessandro III nel 1179 (Bolla "Regis Aeterni") con la cadenza di quando il 25 Luglio cade di Domenica (cioè ogni 6-5-6-11 anni) ultimo nel 1999; il prossimo nel 2004. Al di fuori di queste date vi sono dall'istituzione solo due giubilei "straordinari" cioè che si svolsero quando il 25 Luglio non era Domenica: uno nel 1884 in occasione della riesumazione dell'Apostolo e l'altro nel 1937 durante la Guerra Civile spagnola. 
3. Roma istituito nel 1300 da Papa Bonifacio VIII dapprima a scadenza di ogni cento anni poi ridotta a 50 ed infine a 25

Alle 12 "Messa del Pellegrino" "Messa grande" cantata in "gregoriano" alla presenza del Vescovo di Santiago e del Re con messa in funzione del "Botafumeiro" gigantesco incensiere in argento (pesa "operativo" più di 70Kg) che viene fatto oscillare lungo i transetti della Cattedrale fino a sfiorarne il soffitto (veramente spettacolare). Per chi lo desiderasse ed anche per concludere la parte "formale" del pellegrinaggio, abbraccio alla statua del Santo, visita alla cripta delle reliquie ed al Portico della Gloria con il "Santo do Croques".

EPILOGO I pellegrinaggi dei tempi antichi non terminavano a Santiago ma dovevano dar testimonianza "ai confini del mondo" quindi a "Finis Terrae" oppure a Padron-Iria Flavia al luogo di sbarco dei resti mortali dell'Apostolo. 
Comunque sempre all'Oceano.
Dove "Carlo Magno aveva immersa la sua lancia" 
Secondo la tradizione il pellegrino arrivato lì buttava a mare le scarpe utilizzate per percorrere il "Camino" "perché non gli sarebbero più servite". 
Se non fosse arrivato al mare invece "il suo cammino non sarebbe considerato compiuto e sarebbe stato destinato a ripercorrerlo per intero". 

Non ce ne siamo dimenticati.
E come avete potuto leggere all'inizio di questo programma, è prevedibile una sosta al Camping Ancoradoiro letteralmente a "due passi" da Finistere e, per non sbagliare, proponiamo anche la "Ruta Xacobea" con la sua "Via Crucis" sull'acqua e l'arrivo a Padron via mare. 

SANTIAGO-O'GROVE/REBOLEDO
Trasferimento al Campeggio Moreiras sulla Ria de Arousa.
Camping "MOREIRAS" (***)
2Km da O'Grove presso Reboledo 
Tel: 986-731691 Fax: 986-732026 
Gestore: Manuel Ochoa-Vidal 
("Manolito" per gli amici). 
NB: ufficialmente al "Moreiras" non ammettono cani, ma "si no molesten" e se sono tenuti tassativamente a guinzaglio li lasciano entrare e non creano alcuna difficoltà.
NB: CAMPING CONVENZIONATO 
CON IL C.C.G.
Da Santiago prendere la strada per Noja (ben segnalata) e giunti a Noja seguire la costa delle "Rias Bajas" verso Sud fino a O'Grove/A'Toxa.
Dal centro città di O'Grove prendere la strada per S.Vicente ed il modo più semplice per arrivare al campeggio è seguire le indicazioni "Acquarium-Galicia" (molto ben segnalato, abbastanza interessante e  situato proprio di fianco, confinante con il campeggio). 
Il campeggio è in riva all'Oceano della Ria de Arousa con un bel panorama sulla Ria e con possibilità di bagno sia su spiaggia di sabbia che di roccia; anche se il sole scotta, il posto è molto ombreggiato e ventilato ed è quasi impossibile soffrire il caldo. 

RUTA XACOBEA / JACOBEA
Con un'apposita imbarcazione (finestrata anche nello scafo in modo che chi lo desiderasse possa vedere anche sott'acqua)

Cruceros do Ulla / Turimares, 
Porto Meloxo 22 E-36980 O'Grove (Pontevedra) 
· Gestore: Gonzalo Naveiro-Pérez 
· Tel: 986-731818 & 608-089458 & 606-304422 / Fax: 986-733543. 
· Costo / persona nel 1999: 3.000 Pts. 
Chiesto prezzo per l'eventuale nolo dell'imbarcazione completamente per noi per fare il giro (quotazione Agosto 1999 250.000 Pts.). 
NB: In caso di problemi o dubbi ci si può rivolgere senza esitazione a "Manolito" del Camping Moreiras (vedi): collabora e si presta molto volentieri ed è inoltre una persona molto efficiente ed affidabile.
si risale la Ria ripercorrendo sino a Padron l'itinerario (che la leggenda identifica) di arrivo in Galizia delle reliquie dell'Apostolo. Durante la navigazione vista sulla "Via Crucis" sull'acqua con interessantissimi antichi crocefissi in granito posti su vari isolotti. Al ritorno, sempre in navigazione, rinfresco a bordo con degustazione di molluschi "Mexillones" (cozze giganti) della Ria & vino Albariño. (Durata di navigazione 6 / 6.30 ore circa)

NB molto interessante:
escursioni da compiersi singolarmente o in gruppo, in attesa di imbarcare per la "Ruta Xacobea" (ognuno è libero di organizzarsi come meglio crede), la visita a: 
· Padron & Iria Flavia (vedi)  · Pontevedra (considerata la capitale del "Camino Portugues") con la chiesa della Virgen Peregrina, molto caratteristica perché costruita con la forma della conchiglia del pellegrino (concha de Vieira) e dalla facciata curva; la statua della Vergine, conservata all'interno sull'altar maggiore, è vestita da pellegrino Jacobeo e viene portata in processione dagli "incapucciati" su di un carro bianco per tutto il vecchio centro storico della città la 2^ domenica di Agosto verso le 21 (un avvenimento da non perdere se si è in zona). 

Timbro in chiesa

Parcheggio: In Pontevedra è "drammatico"! Una delle pochissime possibilità vicino al centro è presso la "Confraternita dei Pescatori" vicino al "Ponte Nuovo": si trova praticamente "sotto" l'Alameda (lato mare) e si raggiunge agevolmente  dalla statale, dopo aver passato (venendo da O'Grove) il ponte (Ponte de la Barca) che attraversa in alto il porto-canale ed immette in città, girando subito a Dx (semaforo) direzione Vigo (Rùa de San Roque, in discesa: punto riferimento per girare a Dx anche se non riuscite a leggere il nome della via, subito prima della grande croce monumento ai Caduti che segna la fine dell'Alameda al lato mare), poi al successivo semaforo (posti parcheggio a Dx e Sx quasi sempre; guardarsi ben attorno ed ...agire con determinazione …o Vi "soffiano" il posto!!!) andare a Sx, superare il ponte sul Rio Gafos (strada ad un solo senso di circolazione con spartitraffico al centro) ed al semaforo successivo fare inversione a "U", non ripassare il Rio, ma prima del ponte girare a Dx & fiancheggiarlo alla Sx idrografica (accesso piuttosto stretto e poco visibile ma si passa bene), il parcheggio è subito sulla Dx o lungo il Rio 
GPS: 
42°-25'.45-8N / 8°-39'.05-1W 
importantissimo: non parcheggiare di fronte alle scale a lato della sede della Confraternita: anche se sembra abbandonato, chiuso e le finestre appaiono come fossero state murate, è l'unico ingresso di un locale pubblico che apre tardi alla sera: il Vs. mezzo in quel posto darebbe sicuramente fastidio e potrebbe esser oggetto di una rimozione forzata (e per Voi piuttosto "seccante" anche inanziariamente)da parte della Polizia (che, abbiamo potuto notare, in tali situazioni agisce molto "per le spicce" e con decisione). Dal parcheggio l'Alameda (e quindi il centro storico) sono raggiungibili in un attimo con una comoda scalinata (passato il "Ponte Nuovo" subito a Dx). 

HIMNO A SANTIAGO 

Santo Adalid, Patròn de la Españas, 
Amigo del Señor: 
Defiende a tus discìpulos queridos 
Protege a tu naciòn

Las armas victoriosas del Apostol
Venimo a contemplar 
En el sagrado y encendido fuego 
De tu devoto altar. 

Firme y segura 
Como aquella Columna 
Que te entregò la Madre de Jesus 
Serà en España 
La santa Fe cristiana, 
Bien celestial que nos legaste Tù.
(2x)

Gloria a Santiago,
Patròn insigne! 
Gratos tus hijos, 
Hoy te bendicen.

A tus plantas postrados te ofrecemos
La prenda màs cordial de nuestro amor.
Defiende a tus discìpulos queridos! 

Protege a tu naciòn! (2x) 

Ultreja! 

Siamo disponibili a fornirVi tutte le informazioni in ns. possesso sul "Camino", basta richiederle via e-mail a caravanclubgorizia@tiscali.it oppure a claudiogalliani@libero.it ; qualora le riteniate insufficienti Vi consigliamo di interpellare:
Confraternita di S.Giacomo di Compostella & Centro Studi Compostellani presso l'Università di Perugia
Via Francolina 7 06123 PERUGIA Tel. 075-5736381 Fax 075-5854607 e-mail: santiago@unipg.it 
(riconoscimento canonico dd 20/04/1989 a norma del comma 312 "de Christifidelium consociationibus publicis" 
con decreto dell'Arcivescovo di Perugia)Il 

compilatore della guida 
© Claudio Galliani


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